Le fonti di cui disponiamo sono abbastanza concordi nell'attribuire a Menkhau un regno di otto o nove anni.
Le informazioni sul regno di questo sovrano sono estremamente scarse: infatti, se ne è nota solamente la durata del regno.
La circostanza che il culto di questo sovrano fosse ancora praticato a Saqqara durante il Nuovo Regno indica come non si sia trattato di un sovrano di scarsa importanza.
Il suo tempio solare, Orizzonte di Ra, e la sua piramide, Sono divini i luoghi di Menkauhor, non sono ancora stati identificati (nel 2008 l'egittologo Zahi Hawass ha annunciato il rinvenimento delle fondazioni della piramide[2]), unico indizio è la citazione della sua piramide nel decreto di Dahshur ad opera di Pepi I fatto che porterebbe a collocare in questo sito la piramide di Menkauhor.
Oggetti recanti il nome di questo sovrano sono stati rinvenuti nella regione di Dorak in Anatolia.
^Chronologie des Pharaonischen Ägypten (Chronology of the Egyptian Pharaohs), Mainz am Rhein: Verlag Philipp von Zabern. (1997)
^(con John Baines), Atlante dell'antico Egitto, ed. italiana a cura di Alessandro Roccati, Istituto geografico De Agostini, 1980 (ed. orig.: Atlas of Ancient Egypt, Facts on File, 1980)
Cimmino, Franco - Dizionario delle dinastie faraoniche - Bompiani, Milano 2003 - ISBN 88-452-5531-X
Gardiner, Martin - La civiltà egizia - Oxford University Press 1961 (Einaudi, Torino 1997) - ISBN 88-06-13913-4
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Wilson, John A. - Egitto - I Propilei volume I -Monaco di Baviera 1961 (Arnoldo Mondadori, Milano 1967)
Federico A. Arborio Mella - L'Egitto dei Faraoni - Mursia - ISBN 88-425-3328-9