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Max Herrmann

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Max Herrmann

Max Herrmann (Berlino, 14 maggio 1865Campo di concentramento di Theresienstadt, 17 novembre 1942) è stato uno storico tedesco.

Tomba della famiglia Herrmann, tra cui Max Herrmann e sua moglie Helene Herrmann, al cimitero ebraico di Berlino-Weißensee

Di origine ebraica, seguì un percorso di studi culminato con la frequentazione delle facoltà di filologia e di storia presso le università di Friburgo, di Gottinga e di Berlino.[1][2]

Oltre ad intraprendere dal 1891 la professione di docente all'Università di Berlino, nei primi anni di carriera come storico iniziò una serie di analisi e di indagini riguardanti il teatro germanico, dagli albori medioevali fino al Novecento, grazie alle quali effettuò numerose relazioni al Dipartimento di Studi Germanici di Berlino.[3]

Uno dei primi saggi significativi pubblicati da Herrmann si rivelò Das Jahrmarktfest zu Plundersweilern ("La fiera di Plundersweilern", 1900), nel quale furono già presenti alcune delle teorie e formulazioni storiche che Herrmann sviluppò ed estese, focalizzandole ulteriormente, negli Forschungen zur deutschen Theatergeschichte des Mittelalters und der Renaissance ("Studi sulla storia del teatro tedesco nel Medioevo e nel Rinascimento", 1914).[3]

In questa opera Herrmann, infatti, espresse pienamente la sua teoria che poneva una separazione tra la letteratura drammatica e lo spettacolo, gettando così le basi per la nascita della moderna scienza del teatro, che venne ufficialmente riconosciuta ed accettata dalle istituzioni universitarie, e non a caso Herrmann fu nominato rettore dell'Istituto di Studi Teatrali presso l'Università di Berlino nel 1923.[3]

Nel 1916 ha fondato la "Biblioteca di manoscritti e stampe tedeschi" (Bibliothek und Deutscher Privat- Manuskriptdrucke) alla Biblioteca di Stato di Berlino.

Ai tempi del Nazismo Herrmann venne licenziato e l'8 settembre 1942, assieme a sua moglie, è stato deportato nel Campo di concentramento di Theresienstadt dove morì nel novembre del 1942.[2]

La Biblioteca di Stato di Berlino assegna ogni anno il 10 maggio il Premio Max Herrmann, in concomitanza della giornata con la quale si vuole ricordare i Bücherverbrennungen, ossia i roghi realizzati nel 1933 durante i quali vennero bruciati tutti i libri non corrispondenti all'ideologia nazista. Infatti Hermann fu uno dei pochi cattedratici a protestare contro queste azioni di intolleranza nazista.[2]

  • Forschungen zur deutschen Theatergeschichte des Mittelalters und der Renaissance. Weidmann, Berlino 1914.
  • Die Bühne des Hans Sachs. Ein offener Brief an Albert Köster. Weidmannsche Buchhandlung, Berlino, 1928
  • Die Entstehung der berufsmässigen Schauspielkunst im Altertum und in der Neuzeit. Hrsg. und mit einem Nachruf von Ruth Mövius. Henschel, Berlino, 1962. online
  1. ^ „Stolpersteine“ für Helene und Max Herrmann sowie für Käte Finder Archiviato il 9 aprile 2009 in Internet Archive.
  2. ^ a b c Prof. Dr. Max Herrmann nel sito stolper steine-berlin, su stolpersteine-berlin.de. URL consultato il 27 dicembre 2015.
  3. ^ a b c le muse, V, Novara, De Agostini, 1964, p. 509.
  • (DE) S.Corssen, Max Herrmann und die Anfänge der Theaterwissenschaft, Tubinga, Niemeyer, 1998, ISBN 3-484-66024-4.
  • (DE) B.T.Satori-Neumann, Die theatergeschichtlichen und dramaturgischen Schriften aus der Berliner theaterwissenschaftlichen Schule Max Herrmanns (1898-1933). Eine Bibliographie, Berlino, 1935.

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