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Maria Czaplicka

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Maria Antonina Czaplicka

Maria Antonina Czaplicka, indicata anche come Marya Antonina Czaplicka e Marie Antoinette Czaplicka (Varsavia, 25 ottobre 1884Bristol, 27 maggio 1921), è stata un'antropologa polacca, nota soprattutto per i suoi studi etnografici sullo sciamanesimo siberiano.

Le ricerche della Czaplicka sopravvivono in tre opere principali: i suoi studi in Aboriginal Siberia (Siberia aborigena, 1914); un resoconto di viaggio pubblicato come My Siberian Year (Il mio anno siberiano, 1916); e un insieme di lezioni pubblicate come The Turks of Central Asia (I Turchi dell'Asia centrale, 1919). La Curzon Press ripubblicò tutti e tre i volumi, più un quarto volume di articoli e lettere, nel 1999.

Giovinezza e studi

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La Czaplicka nacque nel quartiere Stara Praga di Varsavia nel 1884,[1] in una famiglia impoverita della nobiltà polacca. Iniziò i suoi studi con la cosiddetta Università volante (in seguito Wyższe Kursy Naukowe), un'istituzione clandestina di istruzione superiore underground nella Polonia controllata dai Russi.[2] Si mantenne con vari lavori mal pagati, come insegnante, segretaria e dama di compagnia.[3] Scrisse anche poesie e un romanzo per bambini intitolato Olek Niedziela.[4] Nel 1910 divenne la prima donna a ricevere una borsa di studio Mianowski, e fu perciò in grado di continuare i suoi studi nel Regno Unito.[5]

Lasciò la Polonia nel 1910[6] e continuò i suoi studi alla Facoltà di antropologia della Scuola di economia e scienze politiche di Londra sotto Charles G. Seligman,[6] e al Somerville College (Oxford) sotto Robert Ranulph Marett.[7] Marett la incoraggiò a usare le sue abilità nella lingua russa in una rassegna della letteratura sulle tribù native in Siberia, che divenne il suo libro Aboriginal Siberia (Siberia aborigena), pubblicato nel 1914.[8] A questo stadio non aveva mai visitato la Siberia,[8] ma la qualità della sua scrittura fece sì che Aboriginal Siberia diventasse la principale opera di riferimento nel suo campo.[8]

Spedizione dello Enisej

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Marett aveva inteso che l'opera riportata in Aboriginal Siberia della Czaplicka fosse la base per il lavoro sul campo in Siberia.[7] Nel maggio 1914, ella incominciò tale lavoro sul campo, guidando una spedizione congiunta di personale dell'Università di Oxford e del Museo di archeologia e antropologia dell'Università della Pennsylvania.[7] Insieme all'ornitologa inglese Maud Doria Haviland, alla pittrice inglese Dora Curtis e ad Henry Usher Hall del Museo, e poco prima che scoppiasse la prima guerra mondiale. Dopo l'inizio della guerra la Czalicka e Hall decisero di continuare la loro spedizione, mentre gli altri decisero di ritornare nel Regno Unito. Czaplicka e Hall (accompagnati da Michikha, una donna Tungus) trascorsero l'intero unverno viaggiando lungo le rive del fiume Enisej: più di 3 000 chilometri (1 900 mi) in tutto.[9]

La Czaplicka preparò parecchie migliaia di fotografie dei popoli della Siberia, nonché innumerevoli appunti sull'antropometria e sui loro costumi. La Czaplicka ricevette fomdi anche dal Comitato per l'antropologia del Museo Pitt Rivers di Oxford per raccogliere campioni dalla Siberia;[10] 193 oggetti furono donati dalla Czaplicka alla collezione asiatica del museo.[11] In aggiunta, raccolse campioni botanici per l'Erbario Fielding-Druce.[12]

Ritorno in Inghilterra e morte

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La Czaplicka ritornò in Inghilterra nel 1915. Scrisse un diario del suo viaggio intitolato My Siberian Year (Il mio anno siberiano), che fu pubblicato nel 1916 da Mills & Boon (nella loro serie di saggistica "My Year"); il libro divenne molto popolare. Nel 1916, ella divenne anche la prima docente femminile di antropologia all'Università di Oxford,[6][13] sostenuta dal Fondo Mary Ewart.[5] Tenne lezioni sulle nazioni dell'Europa centro-orientale nonché sulle abitudini delle tribù siberiane. Si espresse anche su questioni polacche, tra cui la sistemazione postbellica di Danzica.[5]

Nel 1920, il suo lavoro fu premiato con una borsa di studio Murchison della Royal Geographical Society,[14] "per il suo lavoro etnografico e geografico nella Siberia settentrionale". Malgrado questo trionfo, tuttavia, il suo futuro finanziario era ancora insicuro, Essendo la sua borsa di studio triennale ad Oxford scaduta nel 1919, ottenne un incarico di docenza temporaneo in antropologia nel Dipartimento di anatomia all'Università di Bristol.[5]

Nel 1921, non riuscì ad ottenere la borsa per viaggi d'istruzione Albert Kahn che aveva sperato, e nel maggio di quell'anno si avvelenò.[6] Il Senato dell'Università di Bristol espresse il rammarico e "la comprensione per la perdita da parte dell'Università di un membro così distinto del suo personale".[15] La Czaplicka è sepolta nel Cimitero di Wolvercote a Oxford.[13]

Dopo la morte

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In un testamento scritto mesi prima di morire, la Czaplicka lasciò i suoi appunti e resoconti al suo collega Henry Usher Hall. Sebbene non si sia mai sposata, sono state sollevate domande sulla relazione tra la Czaplicka e Hall e sul fatto se lei nutrisse sentimenti per lui. Hall si era sposato negli Stati Uniti nello stesso periodo del suicidio della Czaplicka, ma non si sa se questa circostanza abbia concorso alla sua decisione di uccidersi. Dopo la morte di Hall nel 1944, alcuni dei primi documenti della Czaplicka furono donate al Museo dell'Università della Pennsylvania, ma almeno un resoconto e un manoscritto parziale potrebbero essere andati perduti.[16] I suoi documenti principali sono archiviati nel Somerville College di Oxford.[17] Musei polacchi conservano alcune lettere private della Czaplicka a Malinowski e Władysław Orkan, uno dei più eminenti poeti polacchi del tempo.

Alla sua morte nel 1971, Barbara Aitkin, una studentessa di Marett e una delle amiche della Czaplicka, la commemorò con un fondo presso il Somerville College.[16] Nel 2015, il Museo Pitt Rivers di Oxford tenne una piccola esposizione intitolata My Siberian Year, 1914–1915 (Il mio anno siberiano, 1914-1915) per commemorare il 100º anniversario della spedizione della Czaplicka in Siberia.[18]

Opere selezionate

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  1. ^ Kubica 2007, p. 147.
  2. ^ Kubica 2007, p. 148.
  3. ^ Kubica 2007, p. 149.
  4. ^ Kubica 2007, p. 150.
  5. ^ a b c d Collins 1999, Introduction.
  6. ^ a b c d Kubica 2007, p. 146.
  7. ^ a b c Collins & Urry 1997, p. 18.
  8. ^ a b c Znamenski 2007, p. 67.
  9. ^ Nuttall 2005, p. 459.
  10. ^ Twenty-seventh Annual Report of the Delegates of the University Museum, in University of Oxford Gazette, vol. XLV, 1914.
  11. ^ Pitt Rivers Museum, Geographical Statistics PRM Asia collections statistics summary Asian countries and colonies, su history.prm.ox.ac.uk, 2006. Vedi per esempio: Quiver and arrows, su webprojects.prm.ox.ac.uk (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2010).
  12. ^ Fielding-Druce Herbarium collectors list.
  13. ^ a b Riviere 2009, p. 172.
  14. ^ Charles Wright, Telegraphy, Aeronautics and War, in 'The Geographical Journal, vol. 55, n. 5, maggio 1920, p. 400, JSTOR 1780459.
  15. ^ Minute del Senato dell'Università 1920–21, p. 287.
  16. ^ a b Collins & Urry 1997, p. 20.
  17. ^ CP-SCO Czaplicka Papers, Somerville College, Oxford.
  18. ^ Exhibitions and Case Displays, su prm.ox.ac.uk, Pitt Rivers Museum. URL consultato l'8 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2015).
  • Anderson, David G., Review, in The Slavonic and East European Review, vol. 83, n. 4, University College London, School of Slavonic and East European Studies, ottobre 2005, pp. 766–767, ISSN 0037-6795 (WC · ACNP).
  • Collins, David Norman e Urry, James, A Flame Too Intense for Mortal Body to Support, in Anthropology Today, vol. 13, n. 6, Royal Anthropological Institute of Great Britain and Ireland, dicembre 1997, pp. 18–20, JSTOR 2783378.
  • Collins, David Norman (a cura di), The Collected Works of M. A. Czaplicka. Vol. 1: Collected Articles and Letters; Vol. 2: Aboriginal Siberia; Vol. 3: My Siberian Year; Vol. 4: The Turks of Central Asia, Richmond, Curzon Press, 1999, ISBN 978-0-7007-1001-0.
  • Hultkrantz, Åke, Arctic Religions: History of Study, in Jones, Lindsay (a cura di), Encyclopedia of Religion, vol. 1, 2ª ed., Detroit, Macmillan Reference USA, 2005 [1987], pp. 473–476, ISBN 0-02-865733-0.
  • Kubica, Grazyna, A Good Lady, Androgynous Angel, and Intrepid Woman: Maria Czaplicka in Feminist Profile, in Bryceson, Deborah Fahy, Okely, Judith e Webber, Jonathan (a cura di), Identity and Networks: Fashioning Gender and Ethnicity Across Cultures, Berghahn Books, 2007, pp. 146–163, ISBN 978-1-84545-162-2.
  • de la Rue, Hélène, Maria Antonina Czaplicka, in Amid V. (a cura di), Collectors: Collecting for the Pitt Rivers Museum, Oxford, Pitt Rivers Museum, 1996.
  • Marett, R. R., Obituary: Marie A. de Czaplicka: Died May 27th, 1921, in Man, vol. 21, n. 60, Royal Anthropological Institute of Great Britain and Ireland, luglio 1921, pp. 105–106, ISSN 0025-1496 (WC · ACNP).
  • Nuttall, Mark, Czaplicka, Marie Antoinette, in Encyclopedia of the Arctic, vol. 1, Routledge, 2005, pp. 458–459, ISBN 1-57958-437-3.
  • Riviere, Peter, A History of Oxford Anthropology, Berghahn Books, 2009, ISBN 1-84545-699-8.
  • Urry, James e Collins, David N., Maria Antonina Czaplicka. Życie i praca w Wielkiej Brytanii i na Syberii, Varsavia, 1998.
  • Znamenski, Andrei A., From Siberia to North America, in The Beauty of the Primitive: Shamanism and Western Imagination, Oxford University Press, 2007, ISBN 0-19-517231-0.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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