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Maglificio Fratelli Bosio

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Il maglificio in una foto del 1906. Sullo sfondo, la Sacra di San Michele.
Vista della struttura dello stabilimento durante una nevicata dell'inverno 2010

Il Maglificio Fratelli Bosio è stato un opificio tessile attivo tra il 1871 e il 1953, insediato a Sant'Ambrogio di Torino.

Il Maglificio, istituito come "Manifattura Fratelli Bosio Società anonima", venne fondato nel 1871 dai fratelli Pietro ed Augusto Bosio[1] a Sant'Ambrogio di Torino in prossimità del canale Cantarana, le cui acque costituivano la principale forza motrice per i macchinari produttivi. Lo stabilimento arrivò ad impiegare circa 700 operai nel 1889[2] e 1000 nel 1910[1]. Dal 1920 si verificarono alcuni passaggi di proprietà, fino alla chiusura nel 1953[2]. La villa degli imprenditori posta a est rispetto allo stabilimento è poi diventata nella seconda parte del XX Secolo sede del Palazzo Comunale.[3]. Le case dei dirigenti dell'azienda volute dai proprietari dell'azienda e costruite in linea su un terreno ad est rispetto allo stabilimento, costituiscono ancora oggi una intera via cittadina denominata Via Fratelli Bosio.

Caratteristiche architettoniche

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La torretta, poi distrutta nel 1984.

L'edificio principale si caratterizza per la facciata dal gusto neogotico, vicino ad alcune tendenze moderniste dell'architettura eclettica di quegli anni, vi lavorò anche l'architetto Camillo Riccio[4]. È composta da quattro corpi principali a cui si intervallano tre corpi di minor altezza, stilisticamente alleggeriti da numerosi archi a tutto sesto[3][5]. Nel 1924 furono eseguiti alcuni notevoli ampliamenti, tra i quali una torretta in cotto a vista, alta circa 15 metri, situata a ridosso della statale 25 del Moncenisio e avente la funzione di segnalare la fabbrica ai viaggiatori: realizzata in uno richiamando lo stile neogotico dello stabilimento, era decorata con lo stemma del maglificio[3]. Fu abbattuta nel 1984.

Destinazioni successive

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A seguito della chiusura del Maglificio nel 1953, lo stabilimento di Sant'Ambrogio di Torino venne ceduto alla fabbrica di motociclette Itom che vi si insediò nel 1957 e vi rimase fino al 1975. Successivamente a questa data si insediarono nella struttura diversi artigiani e piccole imprese, utilizzando i numerosi spazi a disposizione. Negli anni '90 del XX secolo ampliò i propri spazi nella struttura l'azienda di produzione di macchine per pasta "Imperia" (fondata a Sant'Ambrogio di Torino nel 1932)[6] che vi rimase fino al 2010. Dal 2014 ha sede il Birrificio San Michele che occupa circa il 30% della struttura, mentre la restante parte dal 2019 è utilizzata dall'Associazione Torino Heritage.

  1. ^ a b Bosio, August, su hls-dhs-dss.ch. URL consultato il 19 maggio 2014.
  2. ^ a b Sant'Ambrogio. Presentazione, su santambrogio.valsusainfo.it. URL consultato il 19 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2013).
  3. ^ a b c Archeologia industriale, su archeoindustria.blogspot.it. URL consultato il 19 maggio 2014.
  4. ^ Grescentino Caselli, Commemorazione dell'architetto Camillo Riccio (PDF), Torino, 1899, p. 84.
  5. ^ Sant'Ambrogio. Beni artistico-ambientali, su santambrogio.valsusainfo.it. URL consultato il 19 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2013).
  6. ^ Da Moncalieri al mondole macchine per i ravioli, su la Repubblica, 4 febbraio 2014. URL consultato il 30 ottobre 2021.

Altri progetti

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