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L'Arc

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L'Arc
StatoFrancia (bandiera) Francia
Linguafrancese
Periodicitàtrimestrale
Genererivista letteraria
Formato230x180 mm
FondatoreStéphane Cordier
Fondazione1958
Chiusura1986
Sede6, rue Ancienne Madeleine, 13100 Aix-en-Provence
DirettoreJean-François Guesnier
Redattore capoMicheline Hountou
ISSN0003-7974 (WC · ACNP)
 

L'Arc era una rivista francese il cui sottotitolo recitava Cahiers Méditerranéens paraissant quatre fois l'an, fondata da Stéphane Cordier (1905-1986, uomo d'affari e letterato di Bruxelles) nel gennaio 1958 e chiusa nel gennaio 1986, dopo 100 numeri. Gli ultimi numeri sono stati diretti da Jean-François Guesnier. In redazione vi erano Catherine Clément, Georges Duby, Gilbert Lascault, René Micha e Bernard Pingaud.

Pubblicava all'inizio testi letterari e fotografie, poi dal 1961 adottò una formula monografica, con numeri speciali dedicati a grandi figure contemporanee di letteratura, filosofia, arte e scienze umane.

L'Arc ha conosciuto il suo primo grande successo nel 1965, con il numero consacrato a Claude Lévi-Strauss[1].

Tra le firme più assidue, oltre ai citati, Michel Butor, Roger Dadoun, Jean-Michel Gardair, Jean Giono, Denis Hollier, Marcel Lecomte, Armand Lunel, Georges Mounin, Jean Pfeiffer, Marc Saporta e Frédéric Jacques Temple.

Vi sono apparsi anche testi degli italiani Dante Alighieri, Corrado Alvaro, Sylvano Bussotti, Franco Cagnetta, Paolo Caruso, Giuseppe Dessì, Danilo Dolci, Umberto Eco, Federico Fellini (al quale è dedicato il n. 45), Pietro Ferrua, Alberto Giacometti, Carlo Goldoni, Giovanni Invitto, Carlo Levi, Giancarlo Marmori, Eugenio Montale, Gino Montesanto, Federico Navarro, Cesare Pavese, Mario Praz, Edoardo Sanguineti, Arturo Schwarz, Leonardo Sciascia (al quale è dedicato il n. 77), Rocco Scotellaro, Maria Luisa Spaziani, Italo Svevo, Giuseppe Ungaretti, Giuseppe Verdi (al quale è dedicato il n. 81) e Bernardino Zapponi.

Numeri e temi

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Collegamenti esterni

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  • pagina su www.revues-litteraires.com