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Giudoco

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San Giudoco
 

Eremita e pellegrino

 
MorteSaint-Josse, 13 dicembre 669
Venerato daChiesa cattolica
Santuario principaleAbbazia di Saint-Josse-au-Mer
Ricorrenza13 dicembre
Patrono dipellegrini

Giudoco (... – Saint-Josse, 13 dicembre 669) è stato un religioso francese. Il suo culto come santo risale almeno alla fine dell'VIII secolo, quando fu eretto in suo onore un monastero nel luogo dove era vissuto.

Le notizie su Giudoco provengono da una Vita anonima del IX secolo,[1] ampliata nell'XI da Isembardo di Fleury[2] e dall'abate Fiorenzo di Saint-Josse.[3]

Figlio secondogenito di Giutaele, re di Dumnonia, fu allevato nel monastero di Lan-Maëlmon, presso Dinan. Divenuto adulto, respinse l'offerta del fratello maggiore Giudicaele di diventare re al suo posto e verso il 636, insieme con undici compagni, partì per un pellegrinaggio a Roma.[4]

Ricevette la tonsura e fu poi ordinato sacerdote dal vescovo di Amiens; divenne cappellano di Aimone, duca di Ponthieu, presso il quale rimase per sette anni.[4]

Lasciata la corte di Aimone, fu eremita a Brahic e poi a Runiac; in seguito si ritirò su una collina, dove eresse due oratori dedicati ai santi Pietro e Paolo dai quali ebbe origine l'abbazia di Saint-Josse-au-Mer.[5]

Infine portò a compimento il suo progetto di pellegrinaggio a Roma e morì un 13 dicembre, forse nel 669.[5]

I suoi resti furono deposti nella chiesa che egli aveva fondato, da cui si sviluppò l'abbazia di Saint-Josse-au-Mer (sorta verso la fine dell'VIII secolo).[5]

Il monastero era prossimo al porto di Quentovic, punto di sbarco dei pellegrini irlandesi e anglosassoni diretti a Roma, che contribuirono alla diffusione del suo culto.[6]

Nel 903 i monaci abbandonarono Saint-Josse-au-Mer per sfuggire alle incursioni normanne e si rifugiarono in Inghilterra, recando con loro le reliquie del fondatore, ma nel XII secolo i benedettini restaurarono l'abbazia che ebbe presto una filiazione presso Tortefontaine (Saint-Josse-au-Bois, poi passata ai premostratensi).[6]

Anche i monasteri tedeschi e belgi, tedeschi e austriaci che avevano legami con le abbazie di Saint-Josse-au-Mer e di Saint-Josse-au-Bois adottarono il culto di san Giudoco. Il santuario dedicato nel XIV secolo al santo a Blatten ne irradiò il culto in Svizzera.[6]

Il culto di san Giudoco penetrò anche nei paesi scandinavi probabilmente a opera dei missionari provenienti dall'abbazia piccarda di Corbie.[7]

Il suo elogio si legge nel martirologio romano al 13 dicembre.[7]

  1. ^ Bibliotheca hagiographica latina, vol. I, n. 4504.
  2. ^ Bibliotheca hagiographica latina, vol. I, nn. 4505-4510.
  3. ^ Bibliotheca hagiographica latina, vol. I, n. 4511.
  4. ^ a b Philippe Rouillard, BSS, vol. VI (1965), col. 1159.
  5. ^ a b c Philippe Rouillard, BSS, vol. VI (1965), col. 1160.
  6. ^ a b c Philippe Rouillard, BSS, vol. VI (1965), col. 1161.
  7. ^ a b Philippe Rouillard, BSS, vol. VI (1965), col. 1163.
  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.

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