Gianni Nebbiosi
Gianni Nebbiosi | |
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Nazionalità | Italia |
Genere | Canzone popolare Rock progressivo |
Periodo di attività musicale | 1971 – 1998 |
Strumento | voce, clarinetto, sassofono, pianoforte, organo |
Etichetta | Dischi del Sole, Intingo |
Album pubblicati | 4 |
Studio | 3 |
Raccolte | 1 |
Gianni Nebbiosi (Roma, 1944) è un musicista e cantautore italiano, esponente, in particolare, della canzone sociale.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1972, studente di medicina interessato ai problemi della condizione di vita nei manicomi, Gianni Nebbiosi esordisce con un album prodotto da Giovanna Marini: “E ti chiamaron matta”. L’album dette il suo contributo a quel movimento che, negli anni '70 in Italia, portò in pochi anni alla Legge Basaglia ed alla chiusura dei manicomi. Di soli sei pezzi, testo e musica di Gianni Nebbiosi; vede lo stesso Nebbiosi, oltre che alla voce, anche al clarinetto, al pianoforte e all’organo elettrico; unica accompagnatrice: Giovanna Marini alla chitarra e seconda voce.[1]
Due anni dopo Nebbiosi pubblica un altro album, “Mentre la gente se crede che vola”, contenente canzoni di argomento più generale. Tra esse, spiccano “Ma che razza de città” e “Er verniciaro”, in dialetto romanesco. Nebbiosi canta e suona il pianoforte e l’organo. E’accompagnato da alcuni artisti del Canzoniere del Lazio, quali Carlo Siliotto (chitarra), Glauco Borrelli (basso), Marcello Vento (batteria), Sara Modigliani (flauto) e da Carlo Magaldi (chitarra acustica folk).[1]
Successivamente Magaldi e Vento formano gli Alberomotore. Per questa formazione, Nebbiosi scrive i testi dei sette pezzi dell’album “Il grande gioco” (1974), con musica di Ricky Gianco[2] ed inciso nella sala prove, appena costruita, nel parco della sua tenuta.
Tra il 1974 e il 1976, Nebbiosi entra a far parte de “Il canzoniere del Lazio”. Suona il sassofono e le percussioni in “Lassa sta la me creatura”.[3] Dopo di ciò Nebbiosi interrompe la sua attività musicale. È presidente dell'ISIPSE'- Istituto di Specializzazione in Psicologia Psicoanalitica del Sé e Psicoanalisi Relazionale.
Fa un’apparizione nel 1998, insieme ad artisti vari, cantando il pezzo “E qualcuno poi disse” e suonando piano e clarinetto nel CD “Compagni dai campi e dalle officine”.[4]
Nel 2006, Sara Modigliani ripropone “Ma che razza de città” in un album dal titolo omonimo. Nel 2018, Francesco De Gregori inizia il suo tour a Roma, interpretando anch’egli “Ma che razza de città”[5].
Discografia
[modifica | modifica wikitesto]Album
[modifica | modifica wikitesto]- 1972, E ti chiamaron matta, Dischi del Sole - DS 76
- 1973, Mentre la gente se crede che vola, Intingo - ITGL 14002
- 1974, Lassa sta la me creatura, Intingo - ITGL 14003 (con: Il Canzoniere del Lazio)
Compilation
[modifica | modifica wikitesto]- 1998, Compagni dai campi e dalle officine, Hobby & Work
Note
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Alessio Lega reincide un album di Gianni Nebbiosi, su vita.it.