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Gianfranco Mascii

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Gianfranco Mascii, conosciuto come Jean Mascii, (Mirandola, 5 luglio 1926Parigi, 16 novembre 2003), è stato un pittore e illustratore italiano naturalizzato francese.

Nella sua carriera ha disegnato più di 2.000 locandine cinematografiche. Insieme a René Ferracci, Boris Grinsson, Clément Hurel e Michel Landi, fu uno dei più prolifici disegnatori di locandine in Francia nella seconda metà del XX secolo,[1] considerato l'ideatore del "linguaggio e della grammatica pubblicitaria del cinema".[2]

Figlio dell'anarchico pistoiese Giuseppe Mascii e Olga Spaggiari,[3] il 20 settembre 1931 si trasferì con la famiglia in fuga dal fascismo, emigrarando a Bezons, in Francia[4]. Fin da bambino realizzò e decorò piccoli teatri in miniatura. Non ebbe una formazione accademica, ma frequentò solo un istituto tecnico.

Prima di diventare un cartellonista cinematografico, lavorò come decoratore in una ditta specializzata per le facciate dei cinema. La Dame de onze heures, girato nel 1947 da Jean Devaivre, fu uno dei suoi primi soggetti. Dal 1952 al 1955 lavorò in esclusiva per Marcel Ollier e la sua agenzia CAP (Consortium des Arts Publicitaires), con sede nella Sala Impero in viale Wagram a Parigi. In quegli anni disegnò manifesti per film d'essai come Pontcarral, colonel d'Empire (Jean Delannoy, 1942), Circonstances atténuantes (Jean Boyer, 1939), Les Feux de la rampe/Limelight (Charlie Chaplin, 1952) ma anche per prime visioni come Rue de l'Estrapade (Jacques Becker, 1952).

Nel 1955, Mascii iniziò a lavorare in proprio e il suo talento venne immediatamente riconosciuto, grazie alla sua bravura nella ritrattistica, così fondamentale nella creazione dei manifesti cinematografici. Con le sue matite riusciva a riprodurre, meglio di una fotografia, alcune singolari caratteristiche di attrici ed attori, con facce e pose quasi irreali, ma che permetteva di stimolare l'immaginazione dello spettatore in fila al botteghino del cinema. Il suo stile è strettamente legato agli anni 1950 e 1960: i ritratti di Gérard Philipe in Montparnasse 19 (Jacques Becker, 1957), Marie Laforêt e Alain Delon in Plein soleil (René Clément, 1960) ne sono esempi perfetti. L'arte di Jean Mascii è anche un'arte di composizione: nella locandina di Désirs humains/Human Desire (Fritz Lang, 1954) costruì una composizione piramidale: Glenn Ford afferra in maniera sadica per i capelli Gloria Grahame, illustrata con attenti dettagli del corpetto per aumentare il potere erotico visivo; nella parte superiore del manifesto, Broderick Crawford, il cui personaggio muore nel film, è già raffigurato con un colore giallo cadaverica. Con colori contrastanti (il rosso del sangue e della passione e il giallo "cadavere"), Jean Mascii realizzò per il remake di La Bête humaine di Jean Renoir (sulla base di Émile Zola) un poster di grandi dimensioni. A quel tempo, lavorò anche per la Rank, la Warner Bros. (La Fièvre dans le sang/Splendor in the Grass di Elia Kazan nel 1961), la Columbia e la Cocinor. La locandina di 1900/Novecento (Bernardo Bertolucci, 1975) è una delle sue opere più riuscite: la composizione richiese l'aggiunta di una stringa di caratteri che si fondono l'una con l'altra per formare il titolo francese di "1900", che richiese parecchio lavoro a Jean Mascii.

Jean Mascii non fece mai uso del fotomontaggio, essendo l'arte del disegno una delle sue costanti. Ad esempio, la locandina di L'Africain (Philippe de Broca, 1983) appare molto comica, con l'evidenziazione dei capelli biondi di Catherine Deneuve, che sembra anche più giovane. Nel 1980, Mascii disegnò i manifesti di film di Jean-Paul Belmondo: forse ancor più dei film stessi, l'artista italiano riuscì a creare l'archetipo dell'immagine popolare di Belmondo in alcuni manifesti commerciali, mentre in precedenza ha alternato film d'essai e tradizionali: Flic ou voyou (Georges Lautner, 1979), Le Guignolo (idem, 1980), Le Professionnel (idem, 1981).

Nella sua carriera, Jean Mascii lavorò anche per la pubblicità, realizzando nel 1980 una notevole campagna per la radio francese RTL, ritraendo i più noti conduttori come Philippe Bouvard e Anne-Marie Peysson. Allo stesso tempo, disegnò anche un poster per la cantante Mireille Mathieu. Realizzò inoltre le copertine di alcuni libri.

Morì a Parigi all'età di 77 anni, lasciando il desiderio di donare le sue opere alla città di Mirandola. Nel 2008 è stata realizzata una mostra nella sua città natale[5].

Locandine cinematografiche

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  1. ^ Castello dei Pico: si celebra l'arte di Jean Mascii [collegamento interrotto], in Gazzetta di Modena, 27 novembre 2008.
  2. ^ I bei manifesti di film di Mascii nel Castello dei Pico a Mirandola [collegamento interrotto], in Gazzetta di Modena, 27 novembre 2008.
  3. ^ Giuseppe Mascii, su Volontari antifascisti tra guerra di Spagna, Francia dei campi, resistenze, Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell'Età Contemporanea.
  4. ^ (FR) Jean Mascii, su Ciné-Ressources - Galerie des affichistes.
  5. ^ L'arte di Gianfranco (Jean) Mascii, su Provincia di Modena, 24 settembre 2008. URL consultato l'11 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2017).
  6. ^ Collection des affiches - Aventures en Birmanie », su cineressources.net.
  7. ^ Collection des affiches - Le massacre de Fort Apache, su cineressources.net.
  8. ^ Collection des affiches - Rue de l'estrapade, su cineressources.net.
  9. ^ Collection des affiches - 20 000 lieues sous les mers, su cineressources.net.
  10. ^ Collection des affiches - Napoléon, su cineressources.net.
  11. ^ Collection des affiches - Bob le flambeur, su cineressources.net.
  12. ^ Collection des affiches - Géant, su cineressources.net.
  13. ^ Collection des affiches - La fureur de vivre, su cineressources.net.
  14. ^ Collection des affiches - Le pont de la rivière Kwaï, su cineressources.net.
  15. ^ Collection des affiches - Les nuits de Cabiria, su cineressources.net.
  16. ^ Collection des affiches - Rio bravo, su cineressources.net.
  17. ^ Collection des affiches - Plein soleil, su cineressources.net.
  18. ^ Collection des affiches - Spartacus, su cineressources.net.
  19. ^ Collection des affiches - Les canons de Navarone, su cineressources.net.
  20. ^ Collection des affiches - Lola, su cineressources.net.
  21. ^ Collection des affiches - Le guépard, su cineressources.net.
  22. ^ Collection des affiches - Les cheyennes, su cineressources.net.
  23. ^ Collection des affiches - La comtesse de Hong-Kong, su cineressources.net.
  24. ^ Les Vampires, su Exposition d'affiches de cinéma, Institut Jean Vigo, 25 aprile 2014.
  25. ^ Collection des affiches - Litan, la cité des spectres verts, su cineressources.net.
  26. ^ Collection des affiches - Black mic-mac, su cineressources.net.

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Collegamenti esterni

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