Vai al contenuto

Friday Afternoons

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Friday Afternoons
(Twelve Songs for Schools)
Musica
CompositoreBenjamin Britten
Tipo di composizioneCanzoni
Numero d'opera7
Epoca di composizione1933–35
Prima esecuzione1935
PubblicazioneBoosey & Hawkes
DedicaAlunni della Clive House School
Durata media23-25 minuti
Movimenti
12 canzoni
  1. Begone, Dull Care
  2. A Tragic Story
  3. Cuckoo!
  4. Ee-Oh!
  5. A New Year Carol
  6. I Mun Be Married on Sunday
  7. There Was a Man of Newington
  8. Fishing Song
  9. The Useful Plough
  10. Jazz-Man
  11. There Was a Monkey
  12. Old Abram Brown
Testo inglese
Titolo originaleCome Hither
AutoreWalter de la Mare

Friday Afternoons, Op. 7, è una raccolta di 12 canzoni di Benjamin Britten, composta dal 1933 al 1935 per gli alunni della Clive House School, Prestatyn, dove suo fratello, Robert, era preside.[1] Due delle canzoni, Cuckoo e Old Abram Brown, sono presenti nel film Moonrise Kingdom.

Non molto tempo dopo essersi diplomato al Royal College of Music, Britten iniziò a comporre la sua raccolta di canzoni per lo più all'unisono (l'ultima canzone, Old Abram Brown, era in forma di canone) su testi che aveva selezionato dall'antologia di Walter de la Mare Come Hither.[2] Britten annotò nel suo diario il 2 novembre 1933 (poco più di un mese prima del suo ventesimo compleanno) che aveva composto quel pomeriggio "una canzone, per R.H.M.B. & Clive House, molto leggera e scadente - I mun be married a Sunday (Mi sposerò una domenica)".[3] Ee-Oh! seguirà il 19 dicembre.[4]

Nel diario di Britten non ci fu più alcun accenno di comporre canzoni scolastiche fino al maggio 1934, quando trascorse del tempo con Robert a Clive House e aiutò allenando gli alunni nel cricket e prendendo lezioni di canto.[5] Riprese quindi il lavoro sulle sue canzoni, tra cui A New Year Carol, un'ambientazione del tradizionale "Levy-Dew".[5] Completò la raccolta nell'agosto del 1935 con la canzone Begone, Dull Care.[6]

Il titolo della raccolta era originariamente Twelve Songs for Schools,[7] ma su suggerimento di Robert Britten fu cambiato in Friday Afternoons, poiché in quel periodo della settimana si tenevano lezioni di canto a Clive House.[8] Britten dedicò Friday Afternoons a "R.H.M. Britten e ai ragazzi di Clive House, Prestatyn".[8]

  1. Begone, Dull Care (Anonimo)
  2. A Tragic Story (Thackeray)
  3. Cuckoo! (Jane Taylor)
  4. Ee-Oh! (Anon.)
  5. A New Year Carol (Anon., ed. Walter de la Mare)
  6. I Mun Be Married on Sunday (Nicholas Udall)
  7. There Was a Man of Newington (Anon.)
  8. Fishing Song (Izaak Walton)
  9. The Useful Plough (Anon.)
  10. Jazz-Man (Eleanor Farjeon)
  11. There Was a Monkey (Anon.)
  12. Old Abram Brown (Anon.)

Accoglienza della critica

[modifica | modifica wikitesto]

Lo scrittore di musica classica Michael Oliver dichiarò che Friday Afternoons esemplifica la capacità di Britten di scrivere melodie del tipo che "insiste per essere cantato e, una volta cantato, si fissa nella memoria".[9] John Bridcut ha sottolineato che l'uso del canone da parte di Britten in Old Abram Brown, un "piccolo coup de maître [che] rende la marcia funebre molto divertente da cantare"[10] - è una tecnica che avrebbe riutilizzato in diverse opere future come A Ceremony of Carols (This Little Babe) e Noye's Fludde. Quando fu fatta la prima registrazione di quasi tutta la raccolta (omettendo Ee-oh) dal coro della Downside School, Purley per la Decca, la critica musicale Diana McVeagh in The Musical Times descrisse alcune delle canzoni che avevano "un incantesimo vincolante - A New Year Carol è salutare come Jack shall have Jill ne Il sogno".[11]

  1. ^ Oliver: p. 217
  2. ^ Palmer: p. 273
  3. ^ Evans (2009): p. 152
  4. ^ Evans (2009): pp. 157, 187
  5. ^ a b Evans (2009): pp. 210-11
  6. ^ Britten (1991): p. 375
  7. ^ Evans (2009): p. 285
  8. ^ a b Bridcut (2006): p. 127
  9. ^ Oliver, p. 51
  10. ^ Bridcut (2006): p. 23
  11. ^ Diana McVeagh, Review: Gemini Variations; Psalm 150; Songs from Friday Afternoons by Britten, Gabriel Jeney, ZoltanJeney, Viola Tunnard, Choir of Downside School and Purley, in The Musical Times, vol. 108, n. 1494, Musical Times Publications Ltd, agosto 1967, pp. 714–715, DOI:10.2307/952257, JSTOR 952257.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN174777371 · LCCN (ENno97070677 · GND (DE300392222 · BNE (ESXX2050171 (data) · BNF (FRcb139628393 (data)
  Portale Musica classica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di musica classica