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Felice Coralli

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Felice Coralli
NascitaCasteggio, 12 gennaio 1866
MortePianoro, 16 giugno 1944
Cause della mortenaturali
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio esercito
ArmaArtiglieria
GradoGenerale di corpo d'armata
Fascicolo personale
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Felice Coralli

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato21 dicembre 1939 –
LegislaturaXXX
Sito istituzionale

Felice Coralli (Casteggio, 12 gennaio 1866Pianoro, 16 giugno 1944) è stato un militare e politico italiano.

Entrato in accademia all'obbligo di leva, viene assegnato al contingente di 1ª categoria della classe 1866 nel circondario di Voghera. Nel 1888, promosso sottotenente, viene trasferito allo Stato maggiore di artiglieria e di lì a poco al 9º reggimento bersaglieri, dove nel 1891 viene promosso tenente.

Con la promozione a capitano (1902) viene nominato vice-comandante dell'11º reggimento bersaglieri, col quale nel 1911 parte per il fronte in Tripolitania, dove si guadagna la prima medaglia d'argento e dal quale torna in Italia ferito alla coscia sinistra da un colpo d'arma da fuoco. Tornato in Africa, si guadagna la promozione sul campo a maggiore e la seconda medaglia d'argento.

Nel 1915, partito per la prima guerra mondiale col grado di tenente colonnello, viene ferito a Plezzo e decorato di medaglia di bronzo. Ripresosi dalle ferite, viene nuovamente ferito dalle schegge di una granata e si procura una frattura al braccio sinistro, incidenti che gli valgono la promozione sul campo a colonnello, cinque distintivi di onore e il ritiro dal fronte per inabilità. A disposizione del ministero della guerra, nel luglio 1917 è nominato comandante in capo del reggimento deposito bersaglieri di Torino fino al termine del conflitto. Per i meriti accumulati dal 1915 al 1918 riceve la croce al merito di guerra dal comando del 1º corpo d'armata e la promozione a maggiore.

Finita la guerra, torna in Tripolitania e da lì si reca in Libia, a disposizione del locale governo. Promosso generale di divisione, comanda fino al 1926 il 1º raggruppamento libico-eritreo e la 29ª brigata Cremona. Tornato in Italia, è assegnato al comando di corpo d'armata di Firenze, del quale assume il comando fino al 1934, quando si congeda col grado di generale di corpo d'armata.

Nominato senatore nel 1939, nel 1943 aderisce alla Repubblica Sociale Italiana e viene a mancare pochi giorni dopo la liberazione di Roma.

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Il 23 ottobre 1911, incaricato dal comandante del reggimento di recarsi da Henni a Tripoli per domandare rinforzi uomini e rifornimento di munizioni, attraversò impavido l'oasi infestata da molte bande di arabi, e sotto segno di numerosi colpi d'arma da fuoco durante tutto il tragitto, compì brillantemente la sua missione. Il 26 ottobre successivo, per ordine dello stesso comandante, guidò una compagnia di bersaglieri e una di marinai in una avanzata controffensiva. Durante la quale diè prova di mirabile sangue freddo e di coraggio, finché, ferito gravemente, dovette essere allontanato. Si comportò valorosamente anche nel combattimento di Zanzur. Henni, 23-26 ottobre 1911. Zanzur, 8 ottobre 1912
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Perchè organizzava e conduceva vigorosamente un contrattacco del Castello di Agilat contro il nemico, che si era impadronito del villaggio, dandosi al saccheggio. Riusciva a metterlo in fuga rimanendo egli stesso seriamente ferito
— 1º marzo 1913
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Con valore preparò e condusse il suo reggimento all'attacco ed alla conquista di un importante posizione, che riuscì altresì tenere saldamente, nonostante fosse soggetta ad intenso e prolungato bombardamento nemico, durante il quale veniva ferito. Distintosi anche nell'azione del 12 novembre 1916. Pecinka, 1- 3 novembre 1916
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante interinale del reggimento, fu esempio ai propri dipendenti di coraggio e sprezzo del pericolo, ed esponendosi senza riguardi al fuoco nemico, rimaneva ferito. Conca di Plezzo, 8-11 settembre 1915
  1. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.43 del 21 febbraio 1936, p.482.

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