Fabio Mattei
Fabio Mattei | |
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Patrizio romano | |
Nascita | Roma, 1548 |
Morte | Roma, 1608 |
Luogo di sepoltura | Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio alle Tre Fontane |
Dinastia | Mattei |
Padre | Ludovico II Mattei |
Madre | Lucrezia Capranica |
Consorte | Faustina Orsini |
Figli | Mario Giulia Costanza Prudenza Lucrezia Giovanni Battista |
Religione | Cattolicesimo |
Fabio Mattei (Roma, 1548 – Roma, 1608) è stato un nobile, imprenditore e politico italiano.
Membro della nobiltà romana e dedito principalmente al commercio di bestiame e all'affitto e compravendita di proprietà fondiarie, è considerato il capostipite del ramo dei Mattei Orsini della famiglia Mattei, dal quale discenderanno i baroni e duchi di Paganica.
Origini e famiglia
[modifica | modifica wikitesto]Fabio Mattei nacque a Roma nel 1548 da Ludovico II Mattei e Lucrezia Capranica. Fratello minore di Muzio Mattei, fu zio del vescovo e nunzio apostolico Orazio Mattei.
Intorno al 1570, sposò Faustina, figlia del signore di Bomarzo Vicino Orsini e di Giulia Farnese, dalla quale ebbe sei figli: Mario, Giulia, Costanza, Prudenza, Lucrezia e Giovanni Battista.[1][2]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Come molti altri membri della famiglia Mattei, ricoprì in più occasioni cariche nell'amministrazione capitolina: fu caporione di Sant'Angelo nel 1569[3] e Conservatore di Roma nel 1594,[4] nel 1600 e nel 1606.[5]
Alla morte di Ludovico nel 1580, Fabio e suo fratello ereditarono congiuntamente, come era usanza di famiglia, le proprietà che erano state del padre e dello zio Giacomo. I due fratelli decisero tuttavia di rompere con la tradizione familiare e di dividere in maniera chiara e definitiva tra di loro i beni ereditati. Gli atti di divisione furono firmati tra il 29 luglio 1580 e il 13 marzo 1581 e la procedura fu convalidata dal loro cugino, il cardinale Girolamo Mattei, che agì in veste di Auditor Camerae, perito e "persona privata, consanguineo e amico". La separazione dei beni tra Muzio e Fabio fu decisa per poter meglio amministrare il vasto patrimonio di famiglia, e non già a causa di dissidi o contrasti personali tra i due eredi, di cui non sembra esserci traccia nelle fonti dell'epoca.[6][7]
Dagli accordi Fabio ottenne il palazzo costruito da suo padre nell'Isola Mattei in Sant'Angelo (il futuro Palazzo Mattei di Paganica) e le tenute di Campo Salino (attualmente divisa tra Ponte Galeria e Fiumicino), di Campo di Merlo (tra via della Magliana e via Portuense), della Muratella e di Tor Carbone (tra l'Ardeatina e l'Appia Antica).[8]
Per evitare un'eccessiva dispersione del patrimonio familiare, Fabio decise, al contrario di quanto fatto dal fratello, di maritare solo le due figlie maggiori (Giulia con Lelio Ceuli, Costanza con Andrea Ricci), destinando le altre due alla vita monacale.[1] Impose inoltre un tetto massimo di 10.000 scudi sulla dote (nuziale o monacale) di tutte le sue discendenti.[9]
Come gli altri Mattei della sua epoca, fu amico e frequentatore della famiglia Farnese, in particolare del cardinale Odoardo Farnese;[10] fu inoltre, insieme ai suoi cugini Girolamo e Ciriaco, uno dei primi sostenitori di Filippo Neri e degli oratoriani ed entrò a far parte dell'Arciconfraternita della Santissima Trinità dei pellegrini e convalescenti. Nel corso degli anni, Fabio intensificò il proprio coinvolgimento nella confraternita, specialmente dopo la morte della moglie Faustina nel 1594, fino a divenirne Guardiano nel 1600.[10] Nello stesso periodo, acquistò un palazzo nei pressi della chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, nel quale si trasferì per essere più vicino al quartier generale dell'arciconfraternita.[10]
Sempre nel periodo a cavallo tra i due secoli, fece inoltre restaurare a sue spese la chiesa dei Santi Anastasio e Vincenzo presso l'abbazia delle Tre Fontane, divenendo benefattore dei locali cistercensi a imitazione di papa Innocenzo II, suo antenato tramite la comune origine dalla famiglia Papareschi.[11]
In occasione della pasqua del 1603, forse per commemorare l'anniversario della morte della moglie, Fabio e il già citato Odoardo Farnese commissionarono ad Annibale Carracci il dipinto della Pietà, destinato a decorare la cappella dei Mattei nella chiesa di San Francesco a Ripa.[10]
Morte
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1607, Fabio avviò con Ludovico de Torres le trattative per l'acquisto del feudo di Paganica, in Abruzzo, con il relativo titolo nobiliare, ma non poté portare a termine la compravendita a causa del peggioramento della sua salute.[9]
Morì a Roma agli inizi del 1608 e, in quanto benefattore dell'abbazia delle Tre Fontane, fu sepolto nella chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio da lui restaurata.[11][12] Nel testamento, lasciò al figlio Mario una somma di 24.000 scudi da utilizzare specificamente per perfezionare l'acquisto del feudo abruzzese;[9] lasciò inoltre alcune opere d'arte in eredità all'amico Odoardo.[10]
Alcune fonti riportano il 1612 come anno di morte,[1][10] ma questa informazione è da considerarsi errata, poiché Giovanni Pietro Caffarelli nel suo Repertorio di famiglie romane, redatto nel 1609, riporta Fabio come defunto quasi due anni prima all'età di 59 anni.[2]
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Ludovico I Mattei | Giacomo Mattei | ||||||||||||
Giacoma Tomarozzi | |||||||||||||
Pietro Antonio Mattei | |||||||||||||
Giovanna Capodiferro | Marcello Capodiferro | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Ludovico II Mattei | |||||||||||||
Federico Capodiferro | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Antonina Capodiferro | |||||||||||||
Virginia | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Fabio Mattei | |||||||||||||
Bartolomeo Capranica | Agapito Capranica | ||||||||||||
Margherita Santacroce | |||||||||||||
Camillo Capranica | |||||||||||||
Costanza Leni | … | ||||||||||||
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Lucrezia Capranica | |||||||||||||
Bartolomeo Della Valle | Filippo Della Valle | ||||||||||||
Girolama Margani | |||||||||||||
Faustina Della Valle | |||||||||||||
Cristina Rustici | Marcello Rustici | ||||||||||||
Ludovica Alberini | |||||||||||||
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Simona Feci, p. 91.
- ^ a b Marzani, p. 227.
- ^ De Dominicis, p. 87.
- ^ De Dominicis, p. 46.
- ^ De Dominicis, p. 47.
- ^ Simona Feci, pp. 88-89.
- ^ Marzani, p. 8, nota 34.
- ^ Simona Feci, p. 89.
- ^ a b c Simona Feci, p. 92.
- ^ a b c d e f Caravaggio ‘bisognoso' - Parte prima, su news-art.it, 10 maggio 2014.
- ^ a b Don Alfonso Barbiero, Storia dell'Abbazia delle Tre Fontane dal 1140 al 1950, a cura di Massimo Pautrier, Roma, 2010 [1958], p. 319.
- ^ Francesca Curti, Gaspare e Giuseppe Mattei Orsini: sfarzo nobiliare nel palazzo Mattei di Paganica, in Arte e decorazione nei palazzi e nelle chiese di Roma, p. 70.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Claudio De Dominicis, MEMBRI DEL SENATO DELLA ROMA PONTIFICIA, Senatori, Conservatori, Caporioni e loro Priori e Lista d’oro delle famiglie dirigenti (secc. X-XIX) (PDF), Roma, Fondazione Marco Besso, 2009.
- Simona Feci, I Mattei «di Paganica»: una famiglia romana tra XV e XVII secolo, in Dimensioni e problemi della ricerca storica, n. 1, 2013, pp. 81-113.
- Giulia Marzani, Il cardinale Girolamo Mattei (1547-1603): la famiglia e la corte, le fabbriche, i restauri, le decorazioni, Università degli Studi Roma Tre, corso di dottorato di ricerca in Storia, Territorio e Patrimonio Culturale (curriculum studi Storico Artistici).