Elsa Martinelli

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Elsa Martinelli in Gli inafferrabili (1964)

Elsa Martinelli (Grosseto, 30 gennaio 1935Roma, 8 luglio 2017) è stata un'attrice e modella italiana.

Nata a Grosseto, si trasferì presto con la famiglia nella capitale. Studiò fino alla quinta elementare, poi si impiegò come commessa in un negozio di abbigliamento e fu cassiera in un paio di bar. Accompagnando la sorella più grande che lavorava come sarta, venne notata dallo stilista Vincenzo Ferdinandi che la fece esordire giovanissima su una passerella di alta moda.[1] Molto apprezzata dallo stilista Roberto Capucci,[2] venne da lui lanciata nel mondo del jet set.[3] A Firenze venne notata da Eileen Ford e, sotto contratto con la Ford Models, si trasferì a New York divenendo un'indossatrice e fotomodella conosciuta in tutto il mondo. Negli anni cinquanta - appena ventenne - approdò a Hollywood per la prima volta con il film western Il cacciatore di indiani (1955) di André De Toth, accanto a Kirk Douglas,[2] che la scelse personalmente dopo aver visto una sua foto su una rivista americana. Venne apprezzata subito anche dalla critica, grazie all'interpretazione nel film Donatella (1956) di Mario Monicelli,[2] che la portò a vincere a soli ventun anni l'Orso d'argento per la migliore attrice al Festival di Berlino nel 1956.

Diventando negli anni un'icona di eleganza e di stile, lavorò con molti grandi registi in Italia, dove si fece notare nell'amaro La notte brava (1959), diretto da Mauro Bolognini e sceneggiato da Pier Paolo Pasolini, ma anche in Francia dove fu protagonista di Il sangue e la rosa (1960) di Roger Vadim e negli Stati Uniti d'America, essendo infatti una delle non molte attrici italiane ad aver lavorato con successo anche a Hollywood. Apparve al fianco di John Wayne in Hatari! (1962) di Howard Hawks, e accanto ad Anthony Perkins in Il processo (1962), diretto e sceneggiato da Orson Welles[2] sulla base dell'omonimo romanzo di Franz Kafka.

Affiancò altri attori famosi, come Charlton Heston in Pranzo di Pasqua (1962) di Melville Shavelson, Robert Mitchum in Il grande safari (1963) di Phil Karlson, Elizabeth Taylor e Richard Burton in International Hotel (1963) di Anthony Asquith, Marcello Mastroianni e Ursula Andress in La decima vittima (1965) di Elio Petri.[2] Negli anni successivi si distinse per le sue partecipazioni anche in Come imparai ad amare le donne (1966) di Luciano Salce, Sette volte donna (1967) di Vittorio De Sica e L'amica (1969) di Alberto Lattuada.

Dal 1970 cominciò a diradare l'attività cinematografica, dedicandosi maggiormente alla televisione - soprattutto in miniserie e telefilm di produzione italiana ed europea, presentando il Festival di Sanremo 1971[2] accanto a Carlo Giuffré - e posando nuda per l'edizione italiana di Playboy. Nel 1995 la casa editrice Rusconi pubblicò la sua autobiografia Sono come sono. Dalla dolce vita e ritorno. Dopo una lunga malattia, morì a Roma nella sua casa di via Flaminia l'8 luglio 2017.[4][5] La camera ardente è stata allestita il 10 luglio presso la Casa del Cinema nei giardini di Villa Borghese, mentre i funerali si sono celebrati il giorno seguente presso la basilica di Santa Maria del Popolo.

Nella cultura di massa

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Viene ironicamente citata nel brano Jet Set da Rino Gaetano, contenuto nel suo ultimo album E io ci sto (1980).[6]

Sposata nel 1957 con il conte Franco Mancinelli Scotti di San Vito, ha avuto una figlia, Cristiana,[7] nata nel 1958 e divenuta attrice. Nel 1968 si è risposata con il fotografo e designer Willy Rizzo, divorziando nel 1978.[8]

Elsa Martinelli in La risaia (1956)
Elsa Martinelli in La decima vittima (1965)

Partecipò alla rubrica pubblicitaria televisiva Carosello pubblicizzando nel 1960, con Toni Ucci, le polveri frizzanti da tavola Alberoni e nel 1968, insieme a Totò Ruta, Felice Donà delle Trezze e Umberto Domina, le confezioni maschili della San Remo.

Doppiatrici italiane

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  1. ^ Elsa Martinelli nel 1956 con un tailleur Ferdinandi (JPG), su ferdinandialtamoda.com.
  2. ^ a b c d e f Morta Elsa Martinelli: malata da tempo, aveva 82 anni, su ilgazzettino.it, Il Gazzettino, 8 luglio 2017. URL consultato l'8 luglio 2017 (archiviato l'8 luglio 2017).
  3. ^ Biografia di Elsa Martinelli. URL consultato il 12 luglio 2017.
  4. ^ Cinema, è morta l'attrice Elsa Martinelli, in rainews. URL consultato l'8 luglio 2017.
  5. ^ Maurizio Porro, Cinema: è morta Elsa Martinelli, Corriere della Sera, 8 luglio 2017. URL consultato l'8 luglio 2017.
  6. ^ Curatolo, Alfredo Del: Se mai qualcuno capirà Rino Gaetano. Selene, 2003; p. 72.
  7. ^ Morta a 82 anni Elsa Martinelli, icona di eleganza e glam senza tempo, su ilsecoloxix.it, Il Secolo XIX, 8 luglio 2017. URL consultato l'8 luglio 2017 (archiviato l'8 luglio 2017).
  8. ^ Cinema, è morta l’attrice Elsa Martinelli, su lastampa.it, La Stampa, 8 luglio 2017. URL consultato l'8 luglio 2017 (archiviato l'8 luglio 2017).
  9. ^ Visto censura d'epoca del film su italiataglia.it

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