Discussione:Waraqa ibn Nawfal
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Propongo la sostituzione del nome del Profeta traslitterato dall'arabo ("Muhammad") nella dizione italiana ("Maometto"). Non perchè sia meno o più corretto ma per analogia con la relativa voce. --Gggg81 18:05, 11 gen 2008 (CET)
- Il lemma è senza dubbio Maometto e non capisco bene che problema possa creare l'uso del nome originale su un'Enciclopedia che ha qualche ambizione, quasi che si tema invece di essere troppo "scientifici" e si voglia invece seguitare a "volar basso".
- Lungi da me dire che questo sembra riecheggiare l'ambizione del famoso Ventennio di italianizzare tutto e tutti. Capisco anche l'importanza di usare la dizione più diffusa ma, accettando supinamente, sempre e comunque questo principio, ci tagliamo fuori da qualsiasi progresso culturale e linguistico. Credimi, non ci vorrà molto al lettore (anche abbastanza ingenuo) per capire di chi si sta parlando e forse aiutiamo un po' il suo cammino di conoscenza. E perché mai si vorrebbe costringere un redattore ad appiattirsi ai livelli più bassi? Oggi un nome proprio. Domani un aggettivo o un verbo? Non proprio credo si voglia questo. --Cloj 18:06, 12 gen 2008 (CET)
- Sei sicuro che dire Maometto sia "volar basso"? Non si tratta di un italianismo recente, esiste nella nostra lingua da più di un millennio, è stato usato variamente dalla nostra letteratura maggiore (Dante e non solo) e quindi appartiene di diritto alla nostra cultura. Volersene liberare è secondo me un'operazione pseudo-culturale perché impoverisce la nostra lingua senza motivo: Muhammad non dice niente di più di Maometto. Non avrebbe senso cancellare Alessandro Magno e dire solo "O mégas Aléxandros". Bene secondo me che nella voce dedicata si specifichi quale è il nome nella lingua originale , ma poi nella trattazione si usi la nostra dizione (se, beninteso, questa esiste e ha acquisito un valore storico-culturale).
- In generale sono d'accordo con i principi che hai espresso, solo ritengo che non vadano applicati al caso in specie. --Gggg81 22:48, 12 gen 2008 (CET)
- P.S. La voce mi va benissimo così com'è, era solo una piccola sfumatura che ho voluto sottolineare. Rispetto la tua probabile maggior competenza sulla materia. --Gggg81 15:15, 13 gen 2008 (CET)
- Tranquillo. Ogni confronto di idee è davvero benvenuto, specie se civile come fai tu. Sono d'accordo che Maometto non sia un'acquisizione onomastica recente e che non abbia alcun intento offensivo. Sono d'accordo anche nell'usare la voce italianizzata nella lemmatizzazione ma non ritengo che sia disdicevole usare il nome reale. C'è chi vuole usare Maometto? Benone! C'è chi vuole usare Saladino? Altrettanto bene! Ma non vedo motivi per criticare (blandamente e in modo assolutamente civile, come hai fatto tu) chi preferisca usare Muhammad o Salah al-Din b. Ayyub. L'italianizzazione a tutti i costi e a 360° mi lascia interdetto. Avrai notato che ormai non si tende più a scrivere Mao Tse Tung ma che si tenda a traslitterare il nome il più fedelmente possibile. Si tratta di rispetto scientifico. Non fondamentale - lo ammetto - ma neppure inutile, a meno che non si voglia seguitare a volar basso. Perché per volare un po' più alti si dovrebbe sapere un po' più diffusamente, per puro amore di precisione, che il Nostro aveva un nome diverso da quello italianizzato fin dal nostro Medioevo. Io son o favorevole a lasciare libertà di scrittura. Non correggerei mai chi volesse usare Maometto (anche se non si potrà mai, ad esempio, scrivere Maometto ibn Abd Allah) ma non vorrei neppure che si correggesse chi, come me, preferisce traslitterarne fedelmente il nome. Tutto qui. Un cordiale saluto. --Cloj 22:18, 13 gen 2008 (CET)