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Diocesi di Parembole di Palestina

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Parembole di Palestina
Sede vescovile titolare
Dioecesis Parembolena o Parembolensis in Palaestina
Patriarcato di Gerusalemme
Sede titolare di Parembole di Palestina
Mappa della diocesi civile d'Oriente (V secolo)
Vescovo titolaresede vacante
Istituita1933
Stato?
Diocesi soppressa di Parembole di Palestina
Suffraganea diCesarea
Eretta425
SoppressaVI secolo
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Parembole di Palestina (in latino Dioecesis Parembolena[1] o Parembolensis[2] in Palaestina) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Parembole di Palestina, identificabile con Bir-Ez-Zarrac'a, è un'antica sede vescovile della provincia romana della Palestina Prima nella diocesi civile d'Oriente. Faceva parte del patriarcato di Gerusalemme ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Cesarea.

Parembole (in greco: παρεμβολή) significa "accampamento"[3] o "campo delle tende"[4] e fa riferimento alle tribù arabe nomadi del Medio Oriente, le quali, convertitesi al cristianesimo, furono dotate di un proprio vescovo e di proprie strutture.[5] Nelle fonti coeve, i vescovi delle Parembole sono indicati come vescovi "degli arabi" o "dei saraceni".[6]

Sono cinque i vescovi certi attribuibili a questa sede: Pietro I, il fondatore della diocesi, convertito da sant'Eutimio il Grande e consacrato attorno al 425 dal vescovo Giovenale di Gerusalemme, e che prese parte al concilio di Efeso del 431; Auxilao, che partecipò al brigantaggio di Efeso nel 449; Giovanni, che fu tra i padri del concilio di Calcedonia; Valente, che prese parte al concilio di Gerusalemme del 518 e Pietro II che fu a quello del 536.

Dal 1933 Parembole di Palestina è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; finora la sede non è mai stata assegnata.

Cronotassi dei vescovi

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  • Pietro I † (circa 425 - dopo il 431)
  • Auxilao † (menzionato nel 449)
  • Giovanni † (menzionato nel 451)
  • Valente † (menzionato nel 518)
  • Pietro II † (menzionato nel 536)
  1. ^ Annuario pontificio ed. 1998, p. 952.
  2. ^ Annuario pontificio ed. 2023, p. 943.
  3. ^ (EN) παρεμβολή, Greek Dictionary, billmounce.com
  4. ^ Rosalba Arcuri, I vescovati arabi: vie di cristianizzazione e forme di controllo politico sulle tribù nomadi nel Tardo impero (IV-VI sec.), KOINONIA, nn. 26-27, 2002-2003, pp. 62 e 90.
  5. ^ (FR) Siméon Vailhé, Une «Notitia Episcopatuum» d'Antioche du X siècle, in Echos d'Orient, tomo X, 1907, pp. 95 e 145.
  6. ^ Arcuri, cit., p. 39.

Collegamenti esterni

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