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Cristoforo da Seregno

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affreschi nella Chiesa dei Santi Lorenzo ed Agata a Rossura, col nipote Nicolao (1463)

Cristoforo da Seregno (Seregno, 1420 circa – Lugano, post 1500) è stato un pittore italiano.

Originario di Seregno, figlio del pittore Antonio, compare per la prima volta nelle cronache di Lugano nel 1448, anche se probabilmente la sua bottega da pittore era stata aperta alcuni anni prima (in quella stessa bottega si formeranno il figlio Rocco e il nipote Nicolao[1]).

Alcune sue opere sono:

  1. ^ Nicolao da Seregno
  2. ^ Simona Boscani Leoni, Artisti e committenti : reti di relazione e funzioni della pittura murale in area alpina : l'esempio dell'antica diocesi di Coira (fine XIV e primo XVI secolo).
  • Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 30, 65-66, 28, 104, 157, 395, 408.
  • Franco Cajani, La bottega dei Seregnesi nell'ambito della pittura del Quattrocento lombardo, 1986.
  • Andrea Di Lorenzo, Cristoforo e Nicolao da Seregno, in Mina Gregori (a cura di), «La pittura a Como e nel Canton Ticino dal Mille al Settecento», Cariplo, Cinisello Balsamo 1994, 37ss, 272ss, 275.
  • Elfi Rüsch, Rossana Cardani Vergani, Affreschi del '300-'400 in Leventina, in «Catalogo della mostra», Giornico 1995.
  • Elfi Rüsch, Rossana Cardani Vergani (a cura di), Dipinti murali del tardomedioevo nel Sopraceneri - Una scelta ragionata, Centro didattico cantonale, collana "Scuola e territorio", Bellinzona, 1998.
  • Michael Tomaschett, Zur Ikonographie der Dreikönigsdarstellungen in der mittelalterliche. und frühneuzeitliche Wandmalerei der Kanton Graubünden und Tessin, Lizenziatarbeit, Zürich 1998; Idem, L'iconografia dell'Adorazione dei Magi, in «Pittura medievale e rinascimentale nella Svizzera Italiana», 2000, 76-85.
  • Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003.
  • AA,VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 54, 55, 89, 95, 161, 509; per la bottega dei Seregnesi: 41, 44, 45, 54, 55, 60, 72, 83, 85, 87, 96, 99, 102, 119, 126, 161, 164, 188, 195, 197, 198, 229, 278, 317, 326, 328, 329, 352, 372, 374, 427, 483m 496, 511.
  • Lara Calderari, Da e verso il Canton Ticino. Scambi artistici tra Quattro e Cinquecento, in «Arte+Architettura in Svizzera», LVIII, 2007, 53.

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