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Così fan tutte (film)

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Così fan tutte
Claudia Koll in una scena del film
Paese di produzioneItalia
Anno1992
Durata92 min
Genereerotico
RegiaTinto Brass
SoggettoTinto Brass, libero adattamento dall'omonima opera di Mozart
SceneggiaturaTinto Brass, Bernardino Zapponi, Francesco Costa
ProduttoreGiovanni Bertolucci, Achille Manzotti
Casa di produzioneFaso Film, San Francisco Film
Distribuzione in italianoArtisti Associati
FotografiaSilvano Ippoliti, Massimo Di Venanzo
MontaggioTinto Brass
MusichePino Donaggio
ScenografiaPaolo Biagetti
CostumiJost Jakob
TruccoBruno Vasco Tarallo
Interpreti e personaggi

Così fan tutte è un film erotico del 1992 diretto da Tinto Brass, con protagonista Claudia Koll, ispirato all'omonima opera di Mozart.

Roma, primi anni '90. Diana racconta alla rubrica delle lettere di una rivista i desideri che la agitano negli ultimi tempi, cominciati quando durante un party letterario non ha resistito alle avances del navigato seduttore italo-francese Alphonse Donatien, con cui solo il sopraggiungere del marito Paolo impedisce l'amplesso. Da quel momento, nonostante quest'ultimo assecondi tutti i suoi desideri, il rapporto coniugale sembra non bastare più a soddisfare le sue pulsioni e voglia di trasgressione. Commessa in un negozio d'abbigliamento femminile in centro, Diana viene allora consigliata dalla collega Antonietta, che si prostituisce (volentieri) a beneficio del maturo titolare Silvio, a scavalcare il vincolo matrimoniale. L'occasione per allontanarsi da Paolo è l'acquisizione in eredità di una graziosa mansarda a Venezia. Dopo le pratiche notarili, Diana dapprima accetta brevemente il corteggiamento del cugino Marco (con cui da ragazza aveva vissuto le prime esperienze di intimità), e quindi in tutta tranquillità può finalmente concedersi appieno ad Alphonse, che proprio a Venezia possiede un ammaliante atelier addobbato interamente con statue, dipinti, oggetti e fotografie che esaltano il fondoschiena femminile.

A casa, convinta di rivitalizzare il rapporto matrimoniale, Diana racconta nell'intimità a Paolo la sua scappatella, pur facendogli credere che si tratti solo di fantasie irrealizzate, ma quando questi ne scopre i segni sul corpo di lei, decide di lasciarla. Durante la loro separazione, Diana chiede aiuto alla sorella Nadia per convincere Paolo a riconciliarsi: lei glielo concede ma vuole carta bianca. Quando va da lui, dapprima tiene al cognato un'apologia femminista della libertà sessuale delle donne, quindi prova a sedurlo per fargli capire che chiunque è preda di pulsioni che non può controllare: Paolo però, a differenza della moglie, riesce a resisterle. La sera Nadia porta la sorella e Antonietta a un rave party dove, sotto l'effetto di stupefacenti e alcolici, Diana fa l'amore con un seminarista africano conosciuto in precedenza; tuttavia, lei comincia a sentire rabbia e dolore per la separazione dal marito, così gli telefona e gli grida cosa sta facendo. La notte porta però consiglio a Paolo, che il giorno dopo la va a prendere e le dice che accetta di lasciarla condurre più trasgressivamente la propria vita sessuale, perché capisce che anche a lui piace averla così.

Tinto Brass aveva inizialmente offerto la parte della protagonista ad Alba Parietti, che rifiutò[1][2].

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