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Concerto (Caravaggio)

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Concerto
AutoreMichelangelo Merisi da Caravaggio
Data1597
Tecnicaolio su tela
Dimensioni87,9×115,9 cm
UbicazioneMetropolitan Museum of Art, New York

Concerto (conosciuto anche come I musici) è un dipinto a olio su tela (87,9x115,9 cm) realizzato nel 1597 dal pittore italiano Caravaggio[1]. È conservato nel Metropolitan Museum of Art di New York.

Il quadro, commissionato dal cardinale Francesco Maria Del Monte[2], si trovava nella prima stanza dell'appartamento nuovo in Palazzo Madama[3]. Caravaggio frequentava la zona di San Luigi de'Francesi, nelle cui vicinanze si trovava palazzo Madama: aveva bottega nella zona un rivenditore di quadri conosciuto come maestro Valentino, in realtà Costantino Spada, forse greco di nascita che conosceva tanto Caravaggio quanto il suo amico pittore Prospero Orsi, conosciuto come Prosperino delle Grottesche[4]. Fu grazie a Costantino che il potente cardinale poté conoscere Caravaggio.

Scrive Giovanni Baglione: "E con questa occasione fu conosciuto dal Cardinale del Monte, il quale per dilettarsi assai della pittura, se lo prese in casa e havendo parte, e provisione pigliò animo, e credito, e dipinse per il Cardinale una musica di alcuni giovani ritratti dal naturale, assai bene..."[5]. Il cardinale intese imprimere su tela il clima culturale della sua corte: l'opera infatti ritrae tre giovani in procinto di eseguire un concerto.

Il cardinale era un appassionato protettore delle arti e delle scienze ed aveva, oltre ad una ricca biblioteca, una collezione di quadri e di strumenti musicali. Il Del Monte era intimo amico del musicista Emilio de' Cavalieri, organizzava concerti e si dilettava lui stesso di musica[6]: “Luigi Spezzaferro nel suo fondamentale studio sugli interessi culturali del cardinale precisa che egli suonava la chitarriglia, e cantava alla spagnola ed era in stretto contatto con ambienti musicali fiorentini e romani”[7].

Il Concerto o la Musica rappresenta una complessa allegoria pagana in cui tre giovani musicisti vestiti all'antica in un ambiente angusto sono in procinto di iniziare a suonare, partecipa discosto, seminudo un amorino alato intento a staccare un grappolo d'uva, un gesto che può essere letto in chiave erotica a suggellare l'intimità della riunione dei tre giovani amici musicisti, uniti anche da una possibile passione amorosa o comunque visti in una ambiguità sessuale che è tipica dei primi quadri del Caravaggio[8]. Come rilevato dal Moir, non si tratta propriamente di uno spaccato di vita del Caravaggio nel raffinato ambiente del cardinale, bensì di una fantasia allegorico-erotica sul tema della musica, in cui i giovani non sono dei popolani vestiti all'antica che rappresentano amici del Caravaggio mentre accordano strumenti e ripassano lo spartito (come il giovane a destra di spalle che è forse il cantore del gruppo), ma giovani idealizzati di un contesto astratto e volti troppo delicati e raffinati[9]. Il ragazzo che suona il cornetto al centro in fondo è un ritratto giovanile del Caravaggio e la somiglianza è abbastanza evidente con altri dipinti coevi in cui il pittore si autoritrae e mostra il volto che guarda verso l'osservatore, come, ad esempio, nel Bacchino malato[10].

Il giovinetto nudo a sinistra è certamente una raffigurazione di Eros. Non solo ha le ali, ma anche una faretra: è una presenza, un'apparizione significante ed è estraneo al gruppo, lo ignora, ma allo stesso tempo è indicativo del clima erotico e giovanile del gruppo espresso attraverso le tematiche musicali dei primi dipinti del Caravaggio cui si richiama anche Il suonatore di liuto dell'Ermitage di Leningrado[11]. È possibile che i due quadri La Musica e Il suonatore, entrambi con cornice nera si trovassero nella stessa stanza, un camerino da musica ad uso del Cardinale dove dovevano trovarsi gli stessi raffinati e costosi strumenti che dovevano essere gli stessi raffigurati dal pittore, un liuto, un violino ed un cornetto[12]. È possibile che lo spartito musicale sia stato liberamente interpretato figurativamente o che si rifaccia ad uno veramente esistito ma perduto[13].

Tanto il cardinal del Monte che il cardinal Montalto avevano assistito a rappresentazioni musicali in cui i giovani musici erano abbigliati alla classica, come Eros o Bacco o da cantori angelici; pertanto non è inverosimile che il pittore guardasse anche, come sottolineato poco sopra dal Moir e dalla Trincheri Camiz, anche a spettacoli musicali realmente eseguiti a Firenze al cospetto del Granduca: " ...e per maggiore trattenimento fu dai musici di S.A., sempre nella circostanza del cardinal del Monte Montalto tutti vestiti da Ninfe et Pastori cantando in Musiche a tre cori"[14]. Di regola i dipinti a soggetto musicale furono una prerogativa, sebbene non esclusiva, dell'area veneta, realizzati da Giorgione, Tiziano, Veronese, in un contesto ambientale esterno, pastorale, con la presenza, allegorica, di personaggi femminili, come nel Concerto campestre del 1510, al Louvre, attribuito a Giorgione ma che è più possibile opera di Tiziano e che non ne sia solo il collaboratore: in un paesaggio di campagna con il cielo nuvoloso, su un prato due uomini seduti, di cui uno suona il liuto e due donne nude, di cui, a destra, ha in mano un flauto che si accinge a suonare o che ha già suonato; qui Tiziano presenta un immaginario arcadico, di fuga dalla città e dalla realtà, una specie di sogno melodioso. Caravaggio, invece, mostra un " far musica" in un interno, come aveva già fatto, ad esempio il Savoldo, nel Ritratto d'uomo con flauto del 1539 del museo di Martinengo ( ma in un quadro precedente di Lorenzo Costa della National Gallery di Londra i personaggi sono tre )[15], che presenta un solo personaggio in una stanza mentre si accinge a suonare il flauto: il Merisi compone l'immagine del tema musicale in un interno riunendo personaggi ritratti dal naturale a figurazioni allegoriche, in un insieme del tutto originale, cui non manca l'intenzione di vedere nella sospensione dei movimenti una scoperta e una rivelazione segreta allo stesso tempo , come se i musicisti fossero stati sorpresi dallo spettatore violando il loro spazio privato, la loro intimità, mostrando al tempo stesso qualcosa di privato e di profano, proprio delle stesse esigenze della committenza[16].

In una incisione di Cornelius Cort (1533-1578), si possono vedere suonatori che sono abbigliati all'antica in una modalità molto simile a quella raffigurata da Caravaggio. Questi giovani sono rappresentati dal pittore, che in questo dipinto sviluppa per la prima volta la moltiplicazione delle figure all'interno di uno specifico tema e mostra di svilupparle secondo una disposizione scalare prospettica secondo le regole del matematico Guidobaldo, fratello del cardinale che di lui possedeva libri e strumenti di precisione, utilizzando probabilmente lo stesso modello per sovrapposizione e disposizione, come precisa il Christiansen che partecipò con il Marini al restauro a New York e poté vedere radiografie e copie del dipinto[17].

  1. ^ Si tratta della datazione tradizionale, tuttavia oggi la documentazione in nostro possesso considera l'arrivo del Caravaggio a Roma non prima del 1596, cfr. Francesca Curti, Sugli esordi del Caravaggio a Roma. La bottega di Lorenzo Carli e il suo inventario, in AA.VV., Caravaggio a Roma. Una vita dal vero a c. di O. Verdi, M. Di Sivo, De Luca, Roma, 2011, pp. 65-72 ( p. 65 ).
  2. ^ Il dipinto è indicato nell'inventario del cardinal Francesco Maria del Monte del 21 febbraio 1627." Nella prima stanza dell'appartamento nuovo...una Musica di mano di Michelangelo da Caravaggio con cornice negra di palmi cinque in circa", cfr., C.L. Frommel, Caravaggios Fruhwerk und der kardinal Francesco Maria del Monte, 9/10, Storia dell'Arte, 1971 (ma 1972), pp. 5-52; p. 35.
  3. ^ Ibidem. Il palazzo, appartenente ai Medici, ospitava il cardinale in qualità dei suoi buoni uffici con la famiglia e con il governo della Nazione Fiorentina di cui era ambasciatore. Sul cardinal del Monte, cfr. Luigi Spezzaferro, La cultura del cardinal Del Monte e il primo tempo del Caravaggio, in Storia dell'arte, cit., pp. 57-92. Sul cardinale, cfr., Z. Wazbinski, Il cardinal Francesco Maria del Monte, Firenze, Olschki, 1994; P. Carofano, Francesco Maria del Monte e Caravaggio, Pontedera, 2011.
  4. ^ Francesca Curti, Costantino Spada " regattero de quadri vecchi" e l'amicizia con Caravaggio, in AA.VV. L'esercitio mio è di pittore, Caravaggio e l'ambiente artistico romano. Roma moderna e contemporanea, XIX.I, 2011, p. 151 ss. Sull'amico del Caravaggio Prospero Orsi, anche lui frequentatore della bottega di Costantino, cfr., C.W. Whitheld, Prospero Orsi interprete di Caravaggio, in Revue de l'art, 155, 2007, pp. 9-19.
  5. ^ Giovanni Baglione, Le vite de'pittori scultori et architetti. Dal Pontificato di Gregorio XIII del 1572 infino a tempi di Papa Urbano Ottavo nel 1642 (1642), a c. C. Gradara Pesci, Bologna, Forni, 1975, p. 136.
  6. ^ cfr. Franca Trincheri Camiz, Music and painting by Caravaggio's in Cardinal Del Monte household, in Metropolitan Museum Journal, 26 (1991), pp. 213-226.
  7. ^ Luigi Spezzaferro, La cultura del Cardinal..., cit., p. 69
  8. ^ Caravaggio. I classici dell'arte a c. di Francesca Marini, presentazione di Renato Guttuso, ried. Corriere dell Sera, 2003, p. 84. le ali dell'amorino a sinistra erano presenti e ben visibili prima della ripulitura poi ricoperte in quanto considerate un pentimento durante il restauro (cfr. Maurizio Marini, presente al restauro a New York con Christiansen nel 1983, Op. cit., p. 398)
  9. ^ Alfred Moir, Caravaggio, New York, 1982, ed. Milano, 1982, citato in Marini, Op. cit., p. 397.
  10. ^ A. Czbor, Autoritratti del giovane Caravaggio in Acta Historiae Academiae Scentiarum Hungaricae, 1955, II, pp. 201-213.
  11. ^ Maurizio Fagiolo dell'Arco, Le" Opere di Misericordia": contributo alla poetica del Caravaggio, 1968 ( ried. 1969 ), in L'arte, pp. 37-61. pp. 54-56, n. 32 citato da Marini, op. cit., p.307
  12. ^ Per l'iconografia degli strumenti, per la disposizione dei quadri e per i gusti musicali del cardinale, cfr., Franca Trincheri Camiz, op. cit., e della stessa con F. Ziino, Caravaggio:aspetti musicali e committenza, in "Studi musicali", 1983, I, pp. 67-90
  13. ^ Cfr. Maurizio Marini, Op. cit., note sui dipinti musicali, p.384. Per gli spartiti si fa riferimento anche a quelli del Riposo e del Suonatore.
  14. ^ Franca Trincheri Camiz, Note alla musica nei dipinti del Caravaggio, Suonatore di Liuto, scheda n, 9, p, 386. La testimonianza è citata dal Solerti, Musica, ballo e drammatica alla corte medicea, in uno studio del 1905 alla p. 31
  15. ^ Franca Trincheri Camiz, in Marini, op. cit., p. 386
  16. ^ Ibidem e Peter Robb, M.L'enigma Caravaggio, Milano, Mondadori, 2001, pp, 64-65.
  17. ^ Cfr. Barbara Savino, I musici, in www.pierreci.it/albums / rivista cammeo gonzaga, 1/2/2010, Musica, pp. 60-66 ; K. Christiansen, Caravaggio and l'esempio davanti al naturale, in Art Bulletin, 1986, pp.422-24.
  • Roberto Longhi, Caravaggio, a c. Giovanni Previtali, Roma, Ed. Riuniti, 2009
  • Maurizio Marini, Michelangelo Merisi da Caravaggio pictor praestantissimus, Roma, Newton Compton, 2005
  • Peter Robb, M. L'enigma Caravaggio, Milano, Mondadori, 2001
  • Baglione Giovanni, Le vite de'pittori, scultori et architetti. Dal pontificato di Gregorio XIII del 1572 infino a tempi di Papa Urbano Ottavo del 1642,ed. Forni, Bologna, 1975
  • Ferdinando Bologna, L'incredulità del Caravaggio, ed. 2006 accresciuta, Torino, Bollati Boringhieri, 2006
  • Keith Christiansen, Caravaggio and " l'esempio davanti al naturale", The Art Bulletin, 68, 1986
  • Zygmunt Wazbinski, Il cardinal Francesco Maria del Monte, vol. I, mecenate di artisti, Firenze, Olschki, 1994
  • Luigi Spezzaferro, La cultura del Cardinal Del Monte e il primo tempo del CAravaggio, Storia dell'arte, 9-10, 1971 (ma 1972)
  • Franca Trincheri Camiz, Music and painting by Caravaggio's in Cardinal Del Monte household, in Metropolitan Museum Journal, 1991, pp. 213-226
  • A, Czbor, Autoritratti del giovane Caravaggio, in Acta historiae Artium Academiae Scientiarum Hungaricae, 1955, pp. 201-213
  • Francesca Curti, Sugli esordi del Caravaggio a Roma. La bottega di Lorenzo Carli e il suo inventario, in AA.VV Caravaggio a Roma. Una vita dal vero a c. M. Di Sivo, O. Verdi, Roma, 2011, pp.65-72.
  • P. Carofano, Francesco Maria del Monte e Caravaggio, Pontedera, 2011.
  • www.pierreci.it/albums/riv.Cammeo Gonzaga/1/02/2010, Barbara Savino, I Musici,
  • a. c. Stefania Macioce, Michelangelo Merisi da Caravaggio. La vita e le opere attraverso i documenti, Roma, Logart, 1996
  • a. c. Stefania Macioce, La musica al tempo del Caravaggio, Roma, Gangemi, 2012.

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