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Claudii Pulchri

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I Claudii Pulchri furono un ramo patrizio della romana gens Claudia distintosi particolarmente durante il periodo repubblicano.

Il nomen Claudius deriva da quello del nobile sabino Attus Clausus, romanizzato in Appio Claudio, capostipite della gens Claudia, mentre il cognomen Pulcher ha il significato di bello.

I Claudii Pulchri mantennero sempre una posizione di particolare influenza grazie alle vaste clientele di cui disponevano,[1] e raggiunsero, nel corso di tutta la storia repubblicana, per dieci volte il consolato, negli anni 249, 212, 185, 184, 177, 143, 92, 79, 54 e 38 a.C., e la censura negli anni 169, 136 e 50 a.C.[2]

Tra i membri più illustri della famiglia si ricordano:

  1. ^ E. Rawson, The Eastern Clientelae of Clodius and the Claudii, in Historia, vol. 22, 1973, pp. 219 - 239. E. Rawson, More on the Clientelae of the Patrician Claudii, in Historia, vol. 26, 1977, pp. 340 - 357.
  2. ^ Fezzi, Il tribuno Clodio, p. 14.
  • L. Fezzi, Il tribuno Clodio, Roma-Bari, Laterza, 2008.
  • E. Rawson, The Eastern Clientelae of Clodius and the Claudii, in Historia, vol. 22, 1973, pp. 219 - 239.
  • E. Rawson, More on the Clientelae of the Patrician Claudii, in Historia, vol. 26, 1977, pp. 340 - 357.

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