Cimiteri di Milano
A Milano esistono i seguenti cimiteri:
Cimiteri attuali
[modifica | modifica wikitesto]- Cimitero Maggiore (detto anche "Cimitero di Musocco"). Posto a nordovest della città, nel quartiere di Garegnano, è un'opera dei progettisti Brocchi e Mazzocchi, e risale alla fine del XIX secolo. Esso costituisce l'area cimiteriale più vasta della metropoli.
- Monumentale. Inaugurato nel 1866 su progetto di Carlo Maciachini, è il cimitero con sole sepolture perpetue; nel Famedio vi sono sepolte le personalità milanesi. Il Monumentale costituisce un autentico museo della scultura cemeterile del XIX e del XX secolo. Vi è annessa una sezione adibita a cimitero ebraico.
- Sacrario dei Caduti Milanesi. Eretto vicino alla Basilica di Sant'Ambrogio dopo la Grande Guerra, contiene resti dei milanesi morti nelle due guerre mondiali.
- Cripta di Gorla. Monumento eretto a ricordo degli scolari e dei maestri deceduti sotto le macerie della scuola bombardata dai bombardieri alleati nel 1944. Contiene un ossario di molte delle vittime.
- Cimitero di Lambrate, con annesso crematorio, l'unico oggi attivo nel territorio comunale, anche per i defunti con ceneri poi da tumulare negli altri cimiteri[1].
- Milan War Cemetery: cimitero di guerra alleato della seconda guerra mondiale, contenente 414 tombe di soldati, in gran parte prigionieri morti durante la cattività o aviatori abbattuti e qui raccolti dopo la fine della guerra. Il cimitero si trova nel Parco di Trenno, oltre l'area di San Siro.[2]
Inoltre, all'interno del perimetro comunale vi sono alcuni cimiteri, originariamente organizzati per servire località successivamente inglobate dal comune di Milano:
È allo studio del consiglio comunale la proposta di costruire un nuovo cimitero, nella zona tra il comune di Milano e il comune di Assago, nell'area verde a sud del quartiere Cantalupa. La nuova struttura verrebbe servita, tra l'altro, dal prolungamento della linea 2 della metropolitana, che raggiunge Assago.
Cimiteri soppressi
[modifica | modifica wikitesto]Diversi sono stati i cimiteri extramurali di Milano, buona parte dei quali vennero soppressi verso la fine del 1800; di questi ci sono stati cinque principali cimiteri di età settecentesca, fra cui:
- il Cimitero di San Rocco al Vigentino, (chiuso nel 1826); situato appena fuori Porta Romana, esistette per appena 43 anni e, per via del suo ampio uso, non fu possibile salvarlo neanche con l'apertura del vicino Cimitero del Gentilino;
- il Cimitero di San Gregorio, (chiuso il 31 agosto 1883); situato in zona Porta Venezia, prendeva il nome dalla stessa via dove aveva l'entrata ed ebbe anche la funzione di servire il Lazzaretto di Milano;
- il Cimitero della Mojazza (chiuso il 22 ottobre 1895); realizzato prima su un attuale incrocio in zona Porta Garibaldi ed in seguito spostato sull'odierno piazzale Lagosta angolo via Borsieri (dove esisteva un ingresso secondario);[3]
- il Cimitero del Gentilino, (chiuso il 22 ottobre 1895); sito in zona Porta Ticinese, sorgeva su un'area che oggi ospita l'odierno Parco Baravalle;
- il Fopponino di Porta Vercellina (chiuso il 30 novembre 1895); realizzato in zona Porta Magenta, aveva l'entrata posta sul piazzale Aquileia.
Si ricordano altri cimiteri nel tempo dismessi, come:
- i sepolcri della Rotonda della Besana (inizialmente denominata come San Michele ai Nuovi Sepolcri), un edificio extramurale, sito fra Porta Romana e Porta Venezia, che ospitò vari ossari dal 1696 al 1792;
- il Cimitero di Porta Vittoria, (chiuso il 30 giugno 1896); realizzato con l'obbiettivo di sostituire tutti i piccoli cimiteri (sopra citati) posti fuori le rispettive porte, venne a sua volta rimpiazzato dai definitivi cimiteri Monumentale e Maggiore.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Troppe cremazioni: il comune "privatizzerà" il servizio, in MilanoToday. URL consultato il 17 febbraio 2017.
- ^ Commonwealth War Graves Commission, The Commonwealth Cemeteries and Memorials in Italy.
- ^ Rimasto abbandonato per due decenni, l'intero perimetro fu a più riprese abbattuto e riciclato costruendo case popolari. Dalla parte centrale del cimitero furono rimosse le lapidi fra il 1917 e il 1920 ad opera di una piccola società sportiva uliciana che ne aveva arato il campo togliendo una notevole quantità di ossa umane (Gazzetta dello sport del settembre 1920). Successivamente l'Unione Sportiva Milanese lo affittò al comune di Milano utilizzandolo per le proprie gare di atletica leggera e dalla stagione 1920-1921 lo utilizzò quale campo principale per i propri campionati (giornalino "U.S. Milanese" conservato dalla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano, scheda OPAC BNB CFI0368175.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carlo Tedeschi, Origini e vicende dei cimiteri di Milano e del servizio mortuario, Milano, Giacomo Agnelli, 1899
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Mauro Colombo, "I cimiteri milanesi", su storiadimilano.it.