Censurio di Auxerre

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
San Censurio

Vescovo di Auxerre

 
MorteAuxerre, 10 giugno V secolo
Venerato daChiesa cattolica
Canonizzazionepre canonizzazione
Ricorrenza10 giugno

Censurio (... – Auxerre, 10 giugno V secolo) è stato vescovo di Auxerre nella seconda metà del V secolo. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Della diocesi di Auxerre esistono le Gesta pontificum Autissiodorensium, opera composta nel IX secolo sullo stile del Liber pontificalis della Chiesa di Roma, nelle quali Censurio compare al 10º posto[1], tra i vescovi Fraterno e Orso. [2]

Il santo vescovo Censurio fu contemporaneo di Sidonio Apollinare, vescovo di Clermont, e di Paziente vescovo di Lione. Il primo gli indirizzò, attorno al 475, una lettera con la quale raccomandava a Censurio un diacono della sua Chiesa, che si era rifugiato a Auxerre per sfuggire ai Goti. Paziente di Lione fece costruire e consacrò la chiesa in onore di san Germano, predecessore di Censurio sulla cattedra di Auxerre. Censurio inoltre chiese a Paziente di far scrivere al diacono Costanzo la vita di San Germano; e ricevette per primo la bozza dell'opera da far pubblicare, con una lettera di accompagnamento scritta da Costanzo.[3]

Secondo il racconto delle Gesta, Censurio governò la Chiesa di Auxerre per 38 anni, 3 mesi e 6 giorni; morì all'età di 78 anni, il 10 giugno di un anno sconosciuto[4]; e fu sepolto nella chiesa di Saint-Germain d'Auxerre.[5] Il 10 giugno è anche il giorno in cui è ricordato nel martirologio geronimiano.[6]

L'odierno Martirologio Romano, riformato a norma dei decreti del concilio Vaticano II, ricorda il santo vescovo con queste parole:[7]

«Ad Auxerre nella Gallia lugdunense, in Francia, san Censurio, vescovo.»

  1. ^ Secondo Duchesne, Censurio fu in realtà il 9º vescovo della diocesi, in quanto l'autore delle Gesta avrebbe raddoppiato il nome del vescovo Valeriano, collocando al 3º posto un vescovo di nome Valerio, che è da identificare con il suo quasi omonimo, che occupa il 4º posto del catalogo episcopale.
  2. ^ Duchesne, Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, vol. II, pp. 432-433, 436 e 437-438.
  3. ^ Lebeuf, Mémoire concernant l'histoire ecclésiastique et civile d’Auxerre et de son ancien diocèse, vol. I, pp. 112-113. Duchesne, Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, vol. II, p. 445.
  4. ^ Gli autori pongono la sua morte nel 500 o nel 502 (Codaghengo, van Doren, Lebeuf).
  5. ^ Picard, Espace urbain et sépultures épiscopales à Auxerre, p. 211.
  6. ^ (LA) Giovanni Battista de Rossi e Louis Duchesne, Martyrologium Hieronymianum, in Acta Sanctorum Novembris, II (1894), pp. [77].
  7. ^ Martirologio Romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2004, p. 461.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]