Camilla Marazzi
Camilla Marazzi (Lugano, 26 aprile 1885 – Roma, ottobre 1911) è stata una pittrice italiana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Camilla Marazzi nacque a Lugano nel 1885, figlia primogenita di Antonio, diplomatico, antropologo e scrittore, e nipote di Fortunato Marazzi, generale, scrittore, Deputato e Senatore del Regno, appartenenti a famiglia cremasca.
Nell'autunno 1901 la famiglia si trasferì da Crema a Roma, dove Camilla, già appassionata di pittura, cominciò a frequentare lo studio di Giuseppe Ferrari, ritrattista, di cui divenne una delle miglior allieve[1].
Già dal 1905 le sue condizioni di salute cominciarono a peggiorare: una diagnosi di tubercolosi, poi dimostratasi errata, e una complessa operazione chirurgica la costrinsero ad abbandonare lo studio e la pittura. Tornata a Crema, Camilla cominciò, seppur in condizioni di salute precarie, ad occuparsi del restauro della villa di famiglia a Moscazzano, di cui disegnò la grande cancellata liberty, e a frequentare il pittore Angelo Bacchetta, amico di famiglia. La malattia la segnava sempre di più, fino a quando nel 1911 decise di recarsi nuovamente a Roma per una nuova operazione chirurgica, nella speranza della guarigione. Morì sotto i ferri, a soli 26 anni[2].
Produzione artistica
[modifica | modifica wikitesto]La morte in giovanissima età non permise a Camilla Marazzi di sviluppare appieno il suo talento; è tuttavia considerata una buona disegnatrice e una sensibile ritrattista. Le sue opere sono disegni, a carboncino o pastello, e consistono quasi tutte in ritratti, generalmente di familiari, dal gusto ottocentesco e dalla notevole efficacia psicologica[3]. I ritratti della Marazzi, dal vago sapore simbolico, «sono visioni che la tecnica del pastello raffina in un realismo minuto, lirico, dove avviene la fusione fra i segreti della psiche e il mistero insondabile della fede»[4].
Tre di essi sono conservati presso il Museo civico di Crema e del Cremasco[5]. Fra essi, il Ritratto di ragazza «è un'emanazione di luce che rivela l'origine di un pensiero e di un agire tutto interiore, con lo sguardo rivolto verso il nulla dello sfondo, e il profilo del volto rapito nel contagio con l'assoluto»[4].
Mostre
[modifica | modifica wikitesto]A Camilla Marazzi è stata dedicata nel 1972 una mostra nelle sale del Museo civico di Crema e del Cremasco, dove sono state esposte circa sessanta opere[2][6].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Alpini
- ^ a b Museo Civico di Crema
- ^ Museo Civico di Crema
- ^ a b Bettinelli
- ^ Regione Lombardia
- ^ Città e società, p. 240.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Museo civico di Crema e del Cremasco, Camilla Marazzi, Crema, 1972.
- Città e società, vol. 10, n. 1-4, Milano, 1979, http://books.google.it/books?ei=oZReVM-0BcT1au2GgpgE&hl=it&id=SPIvAAAAIAAJ&dq=carlo+martini+pittore+crema&focus=searchwithinvolume&q=Camilla . URL consultato il 9 novembre 2014.
- Museo civico di Crema e del Cremasco. Sezione di arte moderna e contemporanea, Crema, 1995.
- Roberto Bettinelli, La nostalgia illustre. Arte cremasca tra '800 e '900, Crema, 2006.
- Cesare Alpini, Pittori e scultori cremaschi dell'Ottocento, Crema, 2008.
- Marazzi Camilla, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 3 aprile 2014.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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