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Cadavere

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Il cadavere di Bill Doolin (1858-1896), fuorilegge statunitense che terrorizzò Arkansas, Oklahoma e Kansas verso la fine del XIX secolo
Rembrandt, Lezione di anatomia del dottor Tulp, 1632, Mauritshuis, L'Aia

Un cadavere è il corpo di un essere umano dopo l'accertamento di morte. Il corpo di un animale morto è detto «carcassa» e, se in stato di putrefazione, «carogna»[1]; tuttavia, è di uso ormai frequente il termine "cadavere" anche riferito a corpi di animali morti specie se domestici[2].

Soprattutto in ambito veterinario, il corpo di un animale morto è tecnicamente denominato 'cadavere' e vi è una branca degli studi veterinari denominata diagnostica cadaverica[3][4]. In attesa dell'accertamento di morte, il cadavere umano viene definito salma[5]. Lo studio delle modificazioni del corpo post mortem di un cadavere ricade nell'ambito della medicina legale.

Il termine italiano cadavere, dal latino cadaver, potrebbe essere correlato al verbo cadere[6]. Etimologicamente inconsistente è invece la derivazione dall'acronimo latino "ca. da. ver." ("caro data vermibus", ossia "carne data ai vermi")[7][8], ipotesi fantasiosa accreditata fino al XIX secolo quando Giuseppe De Maistre li pose in relazione ad altri acronimi ed esempi di crasi presunta.[9]

Diagnosi di morte, constatazione del decesso e accertamento di morte

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La diagnosi di morte spetta a qualsiasi medico che abbia prestato assistenza al morente o che sia intervenuto a decesso appena verificato e che non rilevi nel paziente alcuna attività vitale, redigendo apposita constatazione. Sarà compito del curante, o in sua assenza fino all'arrivo del necroscopo, del sostituto o del medico di continuità assistenziale.

L'accertamento della morte spetta al medico necroscopo dopo aver eseguito un'ulteriore visita sulla salma nei tempi e nei modi previsti dalla legge. Il personale non medico può solo notificare la morte esclusivamente nei casi di decapitazione, maciullamento, carbonizzazione, stati putrefattivi avanzati o rinvenimento di resti.

  • cremazione: il cadavere viene sottoposto a combustione su pire o in forni crematori;
  • imbalsamazione: il cadavere viene eviscerato, e vengono asportati anche gli organi interni, conservando solo la pelle che viene opportunamente lavata e preparata per essere conservata (talvolta anche esposta). Questo o altri processi possono portare alla mummificazione;
  • inumazione: il cadavere viene seppellito nella terra;
  • torri del silenzio: il cadavere viene lasciato, sopra la terra, agli eventi atmosferici e agli animali saprofagi;
  • tumulazione: il cadavere viene riposto in tombe o colombari.

L'attrazione sessuale nei confronti di cadaveri o salme, che prende il nome di necrofilia, è una forma di parafilia.

  1. ^ Angelo Fiori e Franco Cardini, Cadavere, su treccani.it, 1999. URL consultato il 24 marzo 2014.
  2. ^ Cadavere, su garzantilinguistica.it. URL consultato il 30 marzo 2015.
  3. ^ Necroscopie - Struttura Didattica Speciale Veterinaria - Università degli Studi di Torino
  4. ^ ORLANDO PACIELLO - www.docenti.unina.it
  5. ^ Cadavere, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 24 marzo 2015.
  6. ^ Cadavere, su garzantilinguistica.it. URL consultato il 7 giugno 2014.
  7. ^ Etimologia, su parodos.it. URL consultato il 26 giugno 2019 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2016).
  8. ^ Giovanni Bolza, Vocabolario genetico-etimologico della lingua italiana, Vienna, 1852, p. 35.
  9. ^ Richard Lebrun (a cura di), St Petersburg Dialogues: Or Conversations on the Temporal Government of Providence, McGill-Queen's Press - MQUP, 1993, p. 50, ISBN 9780773509825, OCLC 30896556.

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