Bari Sardo
Bari Sardo comune | |
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(IT) Bari Sardo (SC) Barì | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Nuoro |
Amministrazione | |
Sindaco | Ivan Mameli (lista civica) dall'11-6-2017 (2º mandato dal 13-6-2022) |
Territorio | |
Coordinate | 39°50′28.91″N 9°38′49.91″E |
Altitudine | 51 m s.l.m. |
Superficie | 37,43 km² |
Abitanti | 3 803[1] (31-3-2024) |
Densità | 101,6 ab./km² |
Frazioni | Cea, Torre di Barì |
Comuni confinanti | Cardedu, Ilbono, Lanusei, Loceri, Tortolì |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 08042 |
Prefisso | 0782 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 091005 |
Cod. catastale | A663 |
Targa | NU |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) bariesi (SC) bariesus |
Patrono | Beata Vergine del Monserrato |
Giorno festivo | 8 settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Bari Sardo all'interno della provincia di Nuoro | |
Sito istituzionale | |
Bari Sardo (Barì in sardo) è un comune italiano di 3 803 abitanti della provincia di Nuoro che si trova a 51 metri sul livello del mare.
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Barì è un toponimo di probabile origine protosarda confrontabile con diversi altri toponimi della Sardegna quali: Barái (Siligo), Baraíma (Cabras), Barùmini (Barumini), Barala (Torpè), Barigi (Lotzorai) ecc..
Il nome attuale risale al 1862, quando Vittorio Emanuele II, con regio decreto numero 825, affianca "Sardo" a "Bari" per evitare confusioni col capoluogo pugliese.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'uomo è presente nel territorio di Bari Sardo fin dal periodo prenuragico (neolitico), epoca in cui furono innalzati i menhir e scavate le prime domus de janas.
In periodo nuragico, durante l'età del bronzo, vennero edificati 14 nuraghi e alcune tombe dei giganti. Nel periodo romano esisteva in questo territorio un presidio detto Custodia Rubriensis, dal nome della popolazione protosarda dei Rubrensi, che dimorava in queste terre.
L'origine del borgo risale all'alto medioevo quando, per sfuggire alle incursioni di Vandali e Saraceni, le popolazioni si rifugiarono nell'interno, a circa 4 km dalla costa.
Nel medioevo la villa di Barì appartenne al giudicato di Cagliari e fece parte della curatoria dell'Ogliastra fino al 1258, quando, alla caduta del giudicato, venne annessa prima al giudicato di Gallura e poi alla Repubblica di Pisa. Con la conquista aragonese della Sardegna (1324) fu incorporato nella contea di Quirra, feudo dei Carroz. Dal 1603 la contea fu trasformata in marchesato, feudo dei Centelles e poi degli Osorio, ai quali fu riscattato nel 1839 per diventare un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Vi è raffigurata la torre di Barì, torre d'avvistamento costruita dopo il 1572 su piccolo promontorio lungo la costa per difendere il territorio dalle scorribande dei pirati.
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di giallo.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio di Bari Sardo si estende tra spiagge e colline, dove si trovano importanti monumenti storici, come i nuraghi di Ibba manna, Ibbixedda, Niedda Puliga, Moru, Mindeddu e Sellersu, le tombe dei giganti Canali, Uli e Pitzu Teccu, e una torre aragonese. Completano il quadro la chiesa parrocchiale di Nostra Signora di Monserrato e le chiese campestri di San Leonardo, Santa Cecilia, oltre a San Giovanni in località Sa Marina.
Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Beata Vergine del Monserrato: la parrocchiale, costruzione imponente al centro del paese, ricca di marmi pregiati, una delle chiese più belle in Sardegna.
- San Leonardo: piccola chiesa del XVI secolo, in attesa di ristrutturazione, che ospitò in passato la statua in legno dell'omonimo santo.
- Santa Cecilia: piccola chiesa campestre, ora inglobata nel tessuto urbano del paese, che viene utilizzata in alcune occasioni particolari.
- San Giovanni: chiesa costruita negli anni 90 nella frazione costiera in località Sa Marina; si celebrano le messe nel periodo estivo, a luglio viene festeggiata la sagra di san Giovanni, con la processione dal paese di Bari Sardo alla frazione marina.
Architetture militari
[modifica | modifica wikitesto]- La torre del periodo spagnolo: La costruzione, fortificata, si erge su un promontorio che divide due spiagge: quella detta appunto "della torre", e quella di Planargia. La sua costruzione, secondo quanto si legge sulla Carta sulla descricion de la Isla Y Reyno de Sardena di Francesco Vico si può collocare fra il 1572 e il 1639. La sua funzione originaria, con 15 km di visuale sulla zona che si estende da capo Bella Vista a capo Sferracavallo, era quella di avvistamento. Di forma troncoconica, ha un'altezza di 12,75 metri e un diametro di 11,4 metri alla base e 8 metri al coronamento.
Altri luoghi di interesse
[modifica | modifica wikitesto]L'altopiano di Teccu, luogo di interesse naturalistico e archeologico.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[3]
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Secondo i dati ISTAT[4] al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 90 persone. La nazionalità maggiormente presente è il:
- Marocco 54
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]La variante del sardo parlata a Bari Sardo è il campidanese ogliastrino.
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Cucina
[modifica | modifica wikitesto]Prodotti tipici agro-alimentari sono is culurgionis, su pistocu, sa cocoi, su casu ageru e s'arrubiolu.
Tessitura
[modifica | modifica wikitesto]Tra le attività artigianali più rinomate e tipiche del paese vi è quella tessile, che si distingue per la produzione di tappeti, di cuscini e di coperte in lino, lavorato con la tradizionale tecnica cosiddetta a pibiónis (pr. a pibionisi).[5]
Artigianato
[modifica | modifica wikitesto]Vi sono come un tempo Artigiani, creatori di ceste in legno e canne realizzate completamente a mano e creatori di tagéris (pr. tagerisi) ovvero i vassoi realizzati in legno pregiati tipicamente adoperati per arrosti di carne poi successivamente usati anche per antipasti.
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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19 novembre 1995 | 29 novembre 1998 | Leonilla Taccori | liste civiche di centro-sinistra | sindaco | [6] |
29 novembre 1998 | 26 maggio 2003 | Salvatore Chiai | centro | sindaco | [7] |
26 maggio 2003 | 28 maggio 2007 | Renato Usai | centro | sindaco | [8] |
28 maggio 2007 | 11 giugno 2012 | Pietro Paolo Casu | lista civica | sindaco | [9] |
11 giugno 2012 | 11 giugno 2017 | Paolo Sebastiano Fanni | lista civica "Uniti per Crescere" | sindaco | [10] |
11 giugno 2017 | 13 giugno 2022 | Ivan Mameli | lista civica "L'alternativ@" | sindaco | [11] |
13 giugno 2022 | in carica | Ivan Mameli | lista civica "L'alternativ@" | sindaco | [12] |
Sport
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2008 è stato inaugurato il campo in erba artificiale dello stadio comunale Circillai, dove disputa le partite interne la società U.S. Bari Sardo 1971 Calcio: nata nel 1971, nella stagione 2017-2018 disputerà il 18º campionato di Promozione Regionale della propria storia. I colori sociali sono il bianco ed il celeste e la massima serie raggiunta è l'Eccellenza nell'anno 2004.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 marzo 2024 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato l'11 gennaio 2012 (archiviato il 25 gennaio 2012).
- ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 3, Roma, A.C.I., 1985, p. 20.
- ^ Comunali 19/11/1995, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 29/11/1998, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 25/05/2003, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 27/05/2007, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 10/06/2012, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 11/06/2017, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 12/06/2022 [collegamento interrotto], su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 21 giugno 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X.
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 4 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bari Sardo
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Bari Sardo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comunedibarisardo.it.
- Sito ufficiale, su comunedibarisardo.gov.it.
- Bari Sardo, su sapere.it, De Agostini.
- Sito ufficiale, su comunedibarisardo.gov.it. URL consultato il 24 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2019).
- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.
- Sito con informazioni culturali, enogastronomiche e turistiche sul comune, su barisardo.net.