Vai al contenuto

Apollodoro di Seleucia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Apollodoro di Seleucia, citato anche come Apollodoro di Seleucia sul Tigri (in greco antico: Ἀπολλόδωρος?, Apollódoros; II secolo a.C.), è stato un filosofo greco antico stoico.

Pensiero e opere

[modifica | modifica wikitesto]

Vissuto intorno al 150 a.C., fu allievo di Diogene di Seleucia. [1] Fu autore di numerosi manuali (εἰσαγωγαί) sullo stoicismo, tra cui uno sull'etica e uno sulla fisica frequentemente citati da Diogene Laerzio[2].

Apollodoro è noto per aver definito il cinismo «la via breve per la virtù»[2] e potrebbe essere stato il primo stoico dopo l'epoca di Zenone a tentare una conciliazione sistematica dello stoicismo con il cinismo. La lunga descrizione del cinismo fatta da Diogene Laerzio[3], presentata dal punto di vista stoico, potrebbe derivare da Apollodoro [4] ed è possibile che fosse il primo stoico a proporre una "linea" di successione cinica da Socrate a Zenone [5].

Il suo libro sulla fisica era ben noto nell'antichità: è riportato varie volte negli scritti di Diogene Laerzio e lo stoico Teone di Alessandria ne scrisse un commento nel I secolo d.C.

  1. ^ Fonte primaria: Guido Calogero, Enciclopedia italiana (1929) alla voce "Apollodoro di Seleucia sul Tigri"
  2. ^ a b Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, VII
  3. ^ Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, VI
  4. ^ Doyne Dawson, Cities of the Gods: Communist Utopias in Greek Thought, Oxford University Press, 1992.
  5. ^ Vale a dire: Socrate, Antistene, Diogene di Sinope, Cratete di Tebe, Zenone)
Fonti secondarie

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN24990077 · ISNI (EN0000 0004 1980 0665 · CERL cnp00283460 · GND (DE102380643