Vai al contenuto

Ana Amélia Lemos

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Ana Amélia Lemos

Senatrice per il Rio Grande do Sul
Durata mandato1º febbraio 2011 –
1º febbraio 2019

Dati generali
Partito politicoPSD (dal 2022)
In precedenza:
PP (2009-2022)
UniversitàPontifícia Universidade Católica do Rio Grande do Sul
Professionegiornalista, opinionista

Ana Amélia Lemos (Lagoa Vermelha, 23 marzo 1945) è una politica, opinionista e giornalista brasiliana.

Origini e formazione

[modifica | modifica wikitesto]

Nata il 23 marzo 1945[1] con madre di origini italiane,[2] ha studiato alla Pontificia università cattolica del Rio Grande do Sul, laureandosi in scienze della comunicazione.[3] Inizialmente ha lavorato come giornalista a Rádio Guaíba, poi al Jornal do Comércio[4] e infine al Correio da Manhã.

È poi entrata nel 1977 nel gruppo RBS, conglomerato mediatico giornalistico brasiliano. Si è successivamente trasferita a Brasilia, dove ha lavorato per Zeno Hora, RBS TV e Rádio Gaúcha.

Carriera politica

[modifica | modifica wikitesto]
Ana Amélia Lemos alla cerimonia di pre-candidatura nel 2010.

Il 15 marzo 2010, Ana Amélia ha lasciato il gruppo RBS per candidarsi al Senato. Ha ricevuto il sostegno della coalizione Confirma Rio Grande, guidata da Yeda Crusius, candidata alla rielezione.

Nei vari sondaggi del 2009 si stimava che fosse tra il primo e il terzo posto.[5][6] Il 3 ottobre 2010, Ana Amélia viene eletta insieme all'avversario Paim.[7]

Ana Amélia è entrata in carica il 1º febbraio 2011, durante l'apertura della cinquantaquattresima legislatura del Senato. Il suo mandato è poi terminato il 1º febbraio 2019. Come senatrice, fu una delle più attive oppositrici del governo della presidente Dilma Rousseff.[8]

Nel 2018, Ana Amélia ha annunciato la sua candidatura per la rielezione al Senato federale.[9] Tuttavia il suo nome era stato ipotizzato come una possibile candidatura di vicepresidente, con a capo Geraldo Alckmin, per le elezioni del 2018. Il 3 agosto, annunciò di aver accettato la candidatura di vicepresidente.[10]

Geraldo Alckmin e Ana Lemos sono arrivati al quarto posto, con più di 5 milioni di voti, ovvero circa il 4,7% dei voti validi.[11] Al secondo turno delle elezioni, la Lemos ha dichiarato sostegno al candidato Jair Bolsonaro.[12]

Era sposata col politico e avvocato brasiliano Octávio Omar Cardoso, morto nel 2011.[13] La coppia non ebbe figli.[14]

  1. ^ (PT) Ana Amélia Lemos, su web.archive.org, 6 maggio 2010. URL consultato il 6 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2010).
  2. ^ (PT) A trajetória de Ana Amélia Lemos em cinco momentos | GaúchaZH, su web.archive.org, 2 agosto 2018. URL consultato il 6 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2018).
  3. ^ (PT) Ana Amélia Lemos troca o jornalismo pela política, su GZH. URL consultato il 6 ottobre 2022.
  4. ^ (PT) Senadora Ana Amélia, su web.archive.org, 4 settembre 2012. URL consultato il 6 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2012).
  5. ^ (PT) UOL Notícias, pesquisas de opinião, su noticias.uol.com.br. URL consultato il 6 ottobre 2022.
  6. ^ (PT) No RS, Paulo Paim e Ana Amélia devem ganhar vaga no Senado, su www1.folha.uol.com.br. URL consultato il 6 ottobre 2022.
  7. ^ (PT) Eleições 2010 - Rio Grande do Sul, su eleicoes.terra.com.br. URL consultato il 6 ottobre 2022.
  8. ^ (PT) A reconstrução política de Dilma, su ISTOÉ Independente, 30 agosto 2013. URL consultato il 6 ottobre 2022.
  9. ^ (PT) Senadora Ana Amélia Lemos confirma candidatura à reeleição em 2018, su GZH, 7 agosto 2017. URL consultato il 6 ottobre 2022.
  10. ^ (PT) Alckmin confirma Ana Amélia como vice: "competente, dedicada e mulher", su UOL Eleições 2018. URL consultato il 6 ottobre 2022.
  11. ^ (PT) Quarto colocado, Alckmin tem pior desempenho da história do PSDB, su Folha de S.Paulo, 7 ottobre 2018. URL consultato il 6 ottobre 2022.
  12. ^ (PT) O. TEMPO, Vice de Alckmin, Ana Amélia declara apoio a Bolsonaro no 2º turno, su Eleições 2018, 9 ottobre 2018. URL consultato il 6 ottobre 2022.
  13. ^ (PT) Morre o ex-senador gaúcho Octávio Omar Cardoso (XML), su web.archive.org, 1º marzo 2011. URL consultato il 6 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2011).
  14. ^ (PT) A senadora cortejada por todos, su web.archive.org, 1º gennaio 2014. URL consultato il 6 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2014).

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]