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Alonso García Bravo

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Alonso Garcia Bravo
Monumento di Alonso Garcia Bravo nel centro di Città del Messico
NascitaRibera del Fresno, 1490 c.
MorteOaxaca de Juárez, 1563 c.
Dati militari
Paese servitoSpagna (bandiera) Spagna 1513-1536
CampagneConquista del Messico
Altre caricheCondottiero, architetto e urbanista
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Alonso García Bravo (Ribera del Fresno, 1490Oaxaca de Juárez, 1563) è stato un architetto, urbanista e condottiero spagnolo, famoso per aver tracciato la pianta urbanistica di quella che sarebbe stata la capitale della Nuova Spagna, cioè Città del Messico, sulle rovine di Tenochtitlán.

Alonso García Bravo, figlio di Gonzalo García Bravo, nacque nell'ultimo decennio del XV secolo in Spagna a Rivera[1] in Estremadura e morì in data imprecisata comunque dopo il 1563[2] ad Antequera, l'odierna Oaxaca de Juárez in Messico.

Alonso Garcia Bravo sposò nel 1532 circa a Tenochtitlán, odierna Città del Messico, la spagnola Maria Nuñez, figlia di Anton Gutiérrez de Almodovar e di Violante Núñez. Dal matrimonio nacque una sola figlia: Violante che sposò a Antequera Melchor Juárez di Cordova nel 1551[3].

Nel Nuovo Mondo

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Come gli altri conquistatori spagnoli Alonso García Bravo aveva uno spirito avventuroso ed era in cerca di fortuna che a quei tempi si cercava nel Nuovo Mondo dove giunse giovanissimo. A differenza degli altri spagnoli che, solo avidi di ricchezze, si unirono alle spedizioni nell'interno dell'America Meridionale, Alonso García Bravo aveva qualità che lo distinguevano da tutti gli altri suoi compagni d'armi: per le sue conoscenze di geometria e capacità di calcolo divenne il “mastro d'opere” delle spedizioni di Hernán Cortés.

Nel 1513, insieme al governatore Pedro Arias di Avila, partecipò alla conquista del Nuovo Mondo e nel 1518 ebbe il suo battesimo del fuoco nella battaglia di Pánuco, dove rimase ferito, sotto il comando di Diego de Camargo. Si unì quindi alla guarnigione lasciata da Hernán Cortés a “La Villa Rica de la Vera Cruz”, dove il condottiero era appena sbarcato. Qui mise in luce le sue capacità di costruttore approntando una piccola fortezza che dette riparo agli spagnoli dai continui attacchi degli indigeni. Al seguito di Hernán Cortés partecipò alla presa di Almeria, Tlapacoya e Misantla, ma non di Tenochtitlán perché per ordine dello stesso Cortés era rimasto a Veracruz per rinforzarne le difese.

La sua competenza nel progettare le difese di “La Villa Rica de la Vera Cruz” convinse Hernán Cortés, dopo la conquista di Tenochtitlán, la capitale degli Aztechi, a portarlo in Messico per affidargli l'incarico di tracciare la pianta di quella che sarebbe stata la capitale della Nuova Spagna, cioè Città del Messico, sulle rovine di Tenochtitlán.

Palazzo di Hernán Cortés a Coyoacán costruito da Alonso García Bravo
Tenochtitlán al tempo di Alonso García Bravo in un murale di Diego Rivera nel Palacio Nacional di Città del Messico

Nella capitale Alonso García Bravo risiedette dal 1521 circa fino al 1532 o 1533 prendendo moglie e costruendo il palazzo di Cortés a Coyoacán, secondo la testimonianza di Martin de la Mesquita, e progettò e forse anche costruì il palazzo della "Real Audiencia" secondo Andres de Rosas[1].

Mentre Cortés risiedeva a Coyoacán, sulla riva del lago, Alonso García Bravo iniziò i lavori per far sorgere la nuova città sull'isola in mezzo al lago sulle rovine di Tenochtitlán. Il “Maestro d'opere” di Cortés fu facilitato nel suo lavoro poiché sfruttò molti elementi architettonici preesistenti. La pianta di Tenochtitlán era simile a quella di molte città europee : una piazza centrale quadrangolare in cui confluivano le strade principali, fiancheggiata sui quattro lati dagli edifici di maggior importanza come templi, palazzi, case signorili, di cui si sfruttarono le fondamenta, e dietro ad ognuna di esse c'erano costruzioni minori. Le strade di Tlacopan (Tacuba a Ovest), Iztapalapa (Tlalpan a sud) e Tepeyac (a nord), insieme con un'altra più piccola che correva dal centro in direzione est e conduceva all'imbarcadero della Laguna di Messico, furono utilizzate da García Bravo come assi viari per la costruzione della città spagnola. A partire da queste tracciò linee parallele alle strade di Iztapalapa e Tepeyac e perpendicolari rispetto a Tacuba e a quella che conduceva all'imbarcadero. La prima traccia formava un grande quadrato e aveva una superficie di poco inferiore ai 145 ettari della precedente città indigena. Il lato Nord della città spagnola era delimitato dalla attuale via Colombia, il lato Sud da quella di San Geronimo, l'Est dalla via La Santissima e il lato Ovest dall'attuale Asse Centrale. I canali impedirono la costruzione di mura intorno alla città e quindi si dispose che in essa potevano risiedere solo gli spagnoli. Gli Indios si raggrupparono in quartieri, come ai vecchi tempi, al di là dei canali che fungevano da confini naturali del primo tracciato della città.[4]

I fatti della Conquista lo portarono a Veracruz al tempo in cui Hernán Cortés sconfiggeva Pánfilo de Narváez e poi fu chiamato a Antequera, dove risiedette fino alla sua morte, per tracciarne il piano urbanistico[5]. Ciò è testimoniato da Cristóbal Martín de Leyva nel documento di servizio di Alonso Garcia Bravo conservato nell'Archivo General de Indias.

García Bravo giunse quindi a Antequera con la sua famigliola e da allora in poi, è cosa ben nota, vi risiedette stabilmente occupando anche cariche pubbliche come quella di sindaco e di sceriffo oltre che come architetto e pianificatore.

Qui ottenne le "encomiendas" La Chontalpa in Tepalcatepec e Mixtepec in Mixteca Alta come magra ricompensa dei suoi servigi alla corona spagnola. Magra ricompensa perché le rendite di questi beni non gli consentivano di coprire le eccessive spese che il suo rango imponevano nella Nuova Spagna e a suo maggior discapito la prima encomienda gli fu anche tolta non si sa per quale motivo, senza che lui se ne lagnasse.

La maggior fonte di questa notizia a cui hanno attinto tutti i suoi biografi ufficiali è data dalla dichiarazione dei meriti inoltrata nell'ottobre del 1604[6] da sua bisnipote Violante de la Serna Guzmán rappresentata da suo marito Pedro Martínez.

La cittadina di Ribera del Fresno in Estremadura, Spagna gli ha dedicato un monumento nella piazza principale, così come Città del Messico gli ha eretto un monumento nel centro storico nella piazza a lui dedicata.

  1. ^ a b Fonte: Jorge Fernando Iturribarria (ES) El Alarife de Antequera[collegamento interrotto]
  2. ^ Nel 1563 Alonso García Bravo, insieme al genero Melchor Juárez, entrambi residenti a Oaxaca, inoltrano una relazione alla Audiencia Reale del Messico illustrando i servigi fatti al re di Spagna nella Nuova Spagna. (ES) "Otra hecha ante la Audiencia de México a instancia de Melchor Juárez y Alonso García Bravo, vecinos de Oaxaca, sobre los servicios hechos a Su Majestad en la Nueva España. Una pieza. 1562. Nº 8. Año de 1563." Fonte: Pares Archivo General de Indias dentro de la unidad Justicia código de referencia: ES.41091.AGI/16414.57.1//JUSTICIA,1029 fecha formación: 1536/1571.
  3. ^ Dal matrimonio di Violante con Melchor Juárez di Cordova nacquero sei figli. Una di questi fu Beatrice Juárez di Cordova che sposò Hernando de la Serna Guzmán, la cui figlia Violante de la Serna Guzmán sposò Pedro Martínez, senza aver probabilmente figli. Per la testimonianza di Baltasar Dorantes de Carranza data nel suo “Sumaria relación de las cosas de la Nueva España”, si sa che i discendenti di Violante viventi nel 1604 erano: Juan de Esquivel - García Pérez de Vargas - Fernando de Vera - Juan de la Serna - Anton de la Serna - Ramiro Núñez de Guzmán - Violante de la Serna Guzmán. Di quest'ultima si conoscono il padre: Hernando de la Serna Guzmán; il nonno: Melchor Juárez de Cordova; il bisnonno: Alonso Garcia Bravo; tutti questi sono annoverati tra i conquistatori della Nuova Spagna contemporanei di Hernán Cortés ad eccezione di Hernando de la Serna Guzmán. Fonte: Jorge Fernando Iturribarria (ES) El Alarife de Antequera[collegamento interrotto]
  4. ^ Fonte:(ES) Alejandro Rosas Sabías que... La ciudad del águila y la cruz brano tradotto dallo spagnolo da Albertomos
  5. ^ Sembra che avesse ottenuto l'incarico dalle autorità locali in opposizione al volere di Cortés che rivendicava quei luoghi come sottoposti alla sua autorità feudale. Fonte: Jorge Fernando Iturribarria (ES) El Alarife de Antequera[collegamento interrotto]
  6. ^ (ES) "Fecha Creación: 1604 Información de los méritos y servicios de Hernando de la Serna, Melchor Suárez de Córdoba, Alonso García Bravo, Antón Gutiérrez de Almodóvar y Pedro del Castellar, hechos en el descubrimiento y conquista de México y Nueva España con Hernán Cortés. A Alonso García Bravo por ser uno de los buenos geométricos fue nombrado por Cortés para que trazase la ciudad de México, sus calles y plazas como hoy lo está." Fonte: Archivo General de Indias, dentro de la unidad Méritos, servicios:Hernando de la Serna y otros:Nueva España fecha creacion: 1604
  • (ES) Mantecón Navasal, José Ignacio; Manuel Toussaint, “Información de méritos y servicios de Alonso García Bravo, alarife que trazó la ciudad de México”
  • (ES) Jorge Fernando Iturribarria, “El Alarife de Antequera”
  • (ES) Alejandro Rosas, "Sabías que...La ciudad del águila y la cruz"

Voci correlate

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