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Acipenser gueldenstaedtii

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Storione danubiano
Stato di conservazione
Critico[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
ClasseActinopterygii
OrdineAcipenseriformes
FamigliaAcipenseridae
GenereAcipenser
SpecieA. gueldenstaedtii
Nomenclatura binomiale
Acipenser gueldenstaedtii
Brandt e Ratzeburg, 1833
Sinonimi

Acipenser aculeatus (Lovetsky, 1834)
Acipenser brevirostris (Brusina, 1902)
Acipenser brevirostris (Heckel, 1836)
Acipenser colchicus (Marti, 1940)
Acipenser gueldenstadti (Brandt & Ratzeburg, 1833)
(errore ortografico)

Acipenser gueldenstadti colchica (Marti, 1940)
Acipenser gueldenstadti var. colchica (Marti, 1940)
(errore ortografico)

Acipenser gueldenstadtii (Brandt & Ratzeburg, 1833)
(errore ortografico)

Acipenser gueldenstaedti (Brandt & Ratzeberg, 1833)
(errore ortografico)

Acipenser gueldenstaedti acutirostris (Antipa, 1909)
(ambiguo)

Acipenser gueldenstaedti colchicus (Marti, 1940)
(errore ortografico)

Acipenser gueldenstaedti colchicus danubica (Movchan, 1967)
(errore ortografico)

Acipenser gueldenstaedti golis (Antipa, 1909)
Acipenser gueldenstaedti longirostris (Antipa, 1909)
Acipenser gueldenstaedti scaber (Antipa, 1909)
Acipenser gueldenstaedti tanaica (Marti, 1940)
Acipenser gueldenstaedtii colchicus (Marti, 1940)
Acipenser gueldenstaedtii colchicus danubicus (Movchan, 1967)
Acipenser gueldenstaedtii scobar (Antipa, 1909)
Acipenser gueldenstaedtii var. colchicus (Marti, 1940)
Acipenser guldenstadti (Brandt & Ratzeberg, 1833)
(errore ortografico)

Acipenser güldenstädti (Brandt & Ratzeberg, 1833)
(errore ortografico)

Acipenser guldenstaedti (Brandt & Ratzeberg, 1833)
(errore ortografico)

Acipenser güldenstaedti (Brandt & Ratzeberg, 1833)
(errore ortografico)

Acipenser macrophthalmus (Brusina, 1902)
Acipenser macrophthalmus (Heckel, 1836)
Acipenser medius (Brusina, 1902)
(ambiguo)

Acipenser medius (Heckel, 1836)
Acipenser pygmaeus (Reisinger, 1830)
(ambiguo)

Acipenser tücka (Brusina, 1902)
(errore ortografico)

Acipenser tuecka (Heckel, 1836)
(ambiguo)

(fonti: FishBase e WoRMS)

Lo storione danubiano (Acipenser gueldenstaedtii Brandt e Ratzeburg, 1833), noto anche come storione russo[2], è un pesce appartenente alla famiglia degli Acipenseridi[3].

La testa vista da sopra e da sotto.

Lo storione danubiano può raggiungere i 236 cm di lunghezza e i 115 kg di peso, ma la maggior parte degli esemplari misura intorno ai 145 cm. Ha il muso corto e largo, ad apice arrotondato, più breve della porzione post-oculare del capo. La bocca, situata in posizione ventrale come quella di tutti gli storioni, è tubolare e protrattile, relativamente stretta e preceduta da quattro barbigli corti, rotondi, non sfrangiati e inseriti più vicino all'apice del muso che non all'apertura boccale, tanto da non arrivare a toccarla posteriormente. L'apice della coda presenta una marcata zigrinatura. Gli scudi ossei della serie medio-dorsale sono disposti a formare una fila di dimensione progressivamente decrescente. Altre serie longitudinali di piccoli scudi ossei sono interposte fra la serie dorsale e quelle laterali e talvolta anche fra queste ultime e quelle ventrali. Il corpo, allungato, presenta una sezione sub-cilindrica. La colorazione varia a seconda dell'ambiente e assume, sul dorso, tinte grigio-olivastre o grigio-nerastre più o meno scure. Sui fianchi la livrea schiarisce progressivamente, fino ad assumere una tinta biancastra sul ventre[4].

Alimentazione

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Negli esemplari che appartengono a popolazioni anadrome la migrazione riproduttiva dal mare ai fiumi ha inizio in primavera inoltrata e raggiunge il culmine in luglio. La risalita si estende più a monte di quella dello storione stellato, specie che occupa lo stesso areale. Gli avannotti e i giovani si nutrono di molluschi, crostacei e larve acquatiche di insetti. Questi animali iniziano generalmente a nutrirsi di altri pesci quando raggiungono circa 80 cm di lunghezza, ma anche da adulti continuano a prediligere i molluschi[4].

Lo storione danubiano raggiunge la maturità sessuale tra gli otto e i sedici anni nei maschi e tra i quindici e i venti anni nelle femmine. Le migliori femmine riproduttrici pesano, generalmente, tra venti e trenta chili. Lo storione danubiano si riproduce per lo più tra giugno e luglio. La fregola avviene a una profondità variabile tra i quattro e gli otto metri, su fondale ghiaioso, in acque dalla velocità compresa tra 0,9 e 1,2 metri al secondo e dalla temperatura di 12-20 °C. Le femmine depongono da 50.000 a 800.000 uova, che vengono subito fecondate dai maschi. Queste si schiudono dopo circa 90 ore[4].

Distribuzione e habitat

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La specie è originaria dei bacini del mar Caspio, del mar Nero e del mar d'Azov. Le pratiche di acquacoltura, tuttavia, hanno portato ad una serie di introduzioni, sia intenzionali che accidentali, un po' in tutta Europa. Attualmente lo storione danubiano è presente solamente nel mar Caspio e nel mar Nero. Per deporre le uova, gli esemplari che vivono nel Caspio risalgono i fiumi Volga e Ural; quelli del mar Nero depongono le uova nel corso inferiore del Danubio e nel Rioni (dove è stato segnalato l'ultima volta nel 1999). Nel mar d'Azov non esiste più una popolazione originaria, ma solamente esemplari reintrodotti. Se la specie si riproduca o no anche nel Kura è oggetto di discussione. Lo storione danubiano vive in mare, sui fondali sabbiosi e fangosi prossimi alle coste dei fiumi, ma esistono anche popolazioni che trascorrono l'intera esistenza in acqua dolce[4].

Conservazione

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La pesca intensa e l'alterazione dell'ambiente di questa specie ne hanno ridotto la capacità di riprodursi in modo naturale e di dare origine a una quantità di nuovi individui sufficienti a mantenerne la consistenza numerica. Dal governo russo ha perciò intrapreso da tempo un programma di allevamento destinato alla produzione di avannotti da ripopolamento. La riproduzione artificiale è praticata con particolare intensità per il ripopolamento del mar d'Azov e del Caspio. Questo programma riesce a rimediare, almeno in parte, alla drastica riduzione della riproduzione naturale, ma necessita di costante impegno e di finanziamenti. La grande importanza economica della specie ha indotto i russi, nel periodo 1955-1973, a introdurre nel bacino del Caspio circa 200 milioni di avannotti e altri 54 milioni nel bacino dei mar d'Azov[4].

  1. ^ (EN) Gessner, J., Freyhof, J. & Kottelat, M. (2010), Acipenser gueldenstaedtii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Mipaaf - Decreto Ministeriale n°19105 del 22 settembre 2017 - Denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale, su politicheagricole.it. URL consultato il 21 febbraio 2018.
  3. ^ (EN) Acipenser gueldenstaedtii, su FishBase. URL consultato il 03.04.2011.
  4. ^ a b c d e L. I. Sokolov e L. S. Berdicheskii, Acipenseridae, in The freshwater fishes of Europe Vol. I, 1989, p. 150-443.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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