AEG G.V

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AEG G.V
Descrizione
Tipobombardiere
aereo di linea
Equipaggio3-4
CostruttoreGermania (bandiera) AEG
Data primo volomaggio 1918[1]
Utilizzatore principaleGermania (bandiera) Luftstreitkräfte
Altri utilizzatoriGermania (bandiera) DLR
Svezia (bandiera) Flygkompaniet
Esemplari151
Sviluppato dalAEG G.IV
Dimensioni e pesi
Lunghezza10,80 m
Apertura alare27,24 m
Altezza4,5 m
Superficie alare89,5
Peso a vuoto2 700 kg
Peso carico4 600 kg
Passeggeri6 (nella versione di linea)
Propulsione
Motore2 Mercedes D.IVa
Potenza260 PS (191 kW) ciascuno
Prestazioni
Velocità max145 km/h
Autonomia1 160 km
Tangenza6 500 m

I dati sono estratti da German Aircraft of the First World War, 2ª edizione[2]

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L'AEG G.V, designazione aziendale GZ5, era un bombardiere bimotore biplano prodotto dall'azienda tedesco imperiale Allgemeine Elektrizitäts-Gesellschaft (AEG) nei tardi anni dieci del XX secolo.

Utilizzato principalmente dalla Luftstreitkräfte, la componente aerea del Deutsches Heer (l'esercito imperiale tedesco) durante la prima guerra mondiale, il G.V fu l'ultimo sviluppo tra i G-Typ prodotti dall'AEG. Al termine del conflitto gli esemplari superstiti vennero convertiti all'uso civile come aereo di linea.

Storia del progetto

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Nell'ambito della continua ricerca al miglioramento delle prestazioni dei velivoli tedesco imperiali durante il primo conflitto mondiale, nel 1918 la AEG avviò un ulteriore programma di sviluppo della propria linea di bombardieri rispondenti alle specifiche Idflieg G-Typ, identificazione dei bombardieri pesanti.

Per aumentare le sue capacità offensive si intervenne sull'apertura alare, aumentandola dai 18,40 m del precedente AEG G.IV ai 27,24 m del nuovo modello, per riuscire a generare la maggior portanza necessaria a consentire il trasporto di un maggior carico di bombe da caduta pur mantenendo la medesima motorizzazione, una coppia di motori Mercedes D.IVa da 260 PS (191 kW) ciascuno. Il carico bellico trasportabile dal nuovo modello, identificato dall'azienda come GZ 5, risultava ben tre volte quello del precedente AEG G.II.[3]

Dopo l'approvazione da parte della commissione Idflieg il G.V venne avviato alla produzione in serie, tuttavia benché si riuscì a produrlo in un considerevole numero di esemplari il termine della prima guerra mondiale vide cessare la sua costruzione.

Impiego operativo

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Periodo bellico

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La fine delle ostilità determinò, di fatto, il totale inutilizzo del G.V nel suo ruolo originario; il G.V fu anche l'ultimo dei bombardieri realizzati dall'azienda berlinese.[3]

Periodo postbellico

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Al termine del conflitto, in seguito alle restrizioni imposte dal Trattato di Versailles, l'intera flotta di velivoli militari tedeschi venne requisita per essere assegnata alle forze aeree alleate alla Triplice intesa come parte del risarcimento dei danni subiti od essere avviata alla distruzione. Tuttavia alcuni esemplari di G.V convertiti all'uso civile risultano essere stati in carico alla compagnia aerea Deutsche Luft-Reederei (DLR), azienda fondata nel dicembre 1917 ed al quale era a capo il presidente della AEG. La conversione riguardava la rimozione di tutte le apparecchiature belliche e, dopo che inizialmente i passeggeri venivano accomodati in una postazione aperta, la creazione di uno scompartimento viaggiatori chiuso per sei passeggeri e l'adattamento della postazione originariamente destinata al mitragliere anteriore a scompartimento bagagli. Il G.V fu l'unico tra i modelli tedeschi ex-bellici di grandi dimensioni ad essere utilizzato come aereo di linea nel dopoguerra e tra i pochi che riuscissero a trasportare un numero significante di passeggeri nel primo periodo di sviluppo dell'aviazione civile nella Repubblica di Weimar.

Nonostante il divieto imposto alla Germania di vendere aerei all'estero dopo l'armistizio, dopo aver inviato il 23 novembre 1918 un AEG G.V DLR ad Eksjö per una dimostrazione, la AEG ed il governo svedese il successivo 27 dicembre stipularono un contratto per la fornitura di sei esemplari al prezzo unitario di 110 000 corone svedesi. Benché il modello risultasse di scarso interesse per l'esercito svedese, l'acquisizione era principalmente dovuta alla possibilità di disporre dei motori. L'invio dei modelli iniziò nel marzo 1919 e l'evasione dell'ordine si concluse nel novembre di quello stesso anno. Utilizzato principalmente dai reparti da addestramento della Flygkompaniet per la formazione dei piloti, gli AEG G.V rimasero in servizio fino all'aprile 1922 (2 aerei persi in incidenti), e dopo la loro definitiva radiazione i loro propulsori utilizzati per motorizzare gli FVM S 18.

Germania (bandiera) Germania
operò nella fase finale della prima guerra mondiale.
Svezia (bandiera) Svezia
operò con sei esemplari ex Luftstreitkräfte dal 1918 al 1922.
Germania (bandiera) Germania
  1. ^ Gray & Thetford, German Aircraft of the First World War, p.245.
  2. ^ Gray & Thetford, German Aircraft of the First World War 2ª edizione
  3. ^ a b AEG G.V in Virtual Aircraft Museum.
  4. ^ (EN) Rob Mulder, Deutsche Luft-Reederei Gesellschaft mit beschränkter Haftung - DLR (1917-1923) (PDF), su European Airlines, http://www.europeanairlines.no/. URL consultato il 22 novembre 2011.
  • (EN) Peter Gray, Owen Thetford, German Aircraft of the First World War, London, Putnam, 1962.
  • (EN) Peter Gray, Owen Thetford, German Aircraft of the First World War, 2nd edition, London, Putnam, 1970, ISBN 0-370-00103-6.
  • (DE) Günter Kroschel, Helmut Stützer, Die deutschen Militärflugzeuge 1910-18, Wilhelmshaven, Lohse-Eissing Mittler, 1977, ISBN 3-920602-18-8.
  • (DE) Heinz J. Nowarra, Die Entwicklung der Flugzeuge 1914–18, München, Lehmanns, 1959, ISBN non esistente.

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