La Terza Divisione 1925-1926 fu la quarta edizione di questa manifestazione calcistica organizzata dalla FIGC.
Da questa stagione si divide in due fasi distinte: la prima, durante la brutta stagione, era strutturata in campionati locali gestiti dai Comitati Regionali. Le vincitrici dei gironi eliminatori accedevano in primavera alle finali interregionali gestite dalla Lega Nord delle Società Minori e le migliori due classificate di ogni girone finale venivano promosse in Seconda Divisione. Nel meridione i campioni regionali ottennero in linea di massima la promozione nella divisione superiore, anche se l'ascesa dipendeva anche da altri fattori di natura economica o infrastrutturale.
Quale norma transitoria introdotta all'inizio della stagione, la F.I.G.C. decise che in caso di parità di punti per l'assegnazione del primo posto in classifica non si sarebbe giocato lo spareggio ma doveva essere applicato il goal-average[1] (quoziente reti) ovvero il rapporto tra reti fatte e subite. Avrebbe regolato anche tutti gli altri pari merito.
Questa norma fu subito accantonata all'inizio della stagione seguente perché ci furono troppi casi sospetti di combine a causa di eclatanti risultati superiori alle 8-10 reti (forse concordati ma non provati) in modo da evitare problemi con le seconde classificate.
Per la prima volta dalla creazione della Terza Divisione, la neocostituita "Lega Nord delle Società Minori" introdusse la retrocessione in Quarta Divisione.[2]
Fu un preciso calcolo legato alla quantità delle società iscritte: a fronte di tante società partecipanti a ogni campionato regionale, fatto un rapporto proporzionale tra società iscritte e partecipanti alla Quarta Divisione, a ogni girone spettavano 1,xx o 2,xx società da retrocedere arrotondate per difetto.
Alla fine della stagione, a seguito delle nuove norme stabilite dalla Carta di Viareggio le retrocessioni furono tutte annullate, ma non tutte le società della Quarta Divisione furono ammesse d'ufficio in Terza: una norma specifica voluta dalla Lega Nord della C.C.I. aveva stabilito che le società che avevano meno di due anni di anzianità non potevano essere ammesse alla categoria superiore e perciò in Lombardia ed Emilia, che avevano il numero più alto di gironi e società partecipanti a questo campionato, furono costrette a organizzarlo ancora fino alla stagione 1927-1928.
Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
In caso di pari merito in qualsiasi posizione della classifica, le squadre sono classificate grazie al miglior quoziente reti (QR).
Note:
Ruentes ammesso alle finali grazie al goal-average.
L'Entella avrebbe dovuto retrocedere, ma la cessazione del Quarto la reinserì negli organici, e in ogni caso la Carta di Viareggio che soppresse la Quarta Divisione in Liguria l’avrebbe comunque riammessa.
L’istituzione della Lega delle Società minori e la conseguente centralizzazione nazionale delle finali diede molto beneficio alla Lombardia. Rispetto al sistema precedente basato sull’uguaglianza delle regioni, il nuovo meccanismo diede diritto ai lombardi ad un quarto delle candidature alla promozione e, di conseguenza, autorizzò il Comitato Regionale Lombardo a creare due nuovi suoi gironi, sempre da otto squadre con 14 giornate di gioco. Le squadre di Quarta Divisione però furono ammesse solo nel rispetto del regolamento campionati dell'epoca e della normativa obbligatoria delle dimensioni dei terreni di gioco perché non tutte avevano diritto all'ammissione alla categoria superiore.
Annullati per annullamento delle retrocessioni in Quarta Divisione stabilito dalla Carta di Viareggio (avrebbero dovuto retrocedere due delle sei partecipanti).
Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
In caso di pari merito in qualsiasi posizione della classifica, le squadre sono classificate grazie al miglior quoziente reti (QR).
Note:
La classifica pubblicata da Fontanelli è sbagliata perché non tiene conto degli 0-2 attribuiti per ogni rinuncia secondo regolamento campionati vigente all'epoca. Quella ufficiale pubblicata sui comunicati ufficiali del Comitato sia sul Veneto Sportivo che dal Gazzettino di Venezia è esatta, ma non è questa che è sbagliata. Vedere nel girone C l'Excelsior di Belluno dove il regolamento è stato applicato in modo corretto e coerente. Secondo la classifica ufficiale il Polesella si è ritirato alla 8ª giornata di andata.
Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
In caso di pari merito in qualsiasi posizione della classifica, le squadre sono classificate grazie al miglior quoziente reti (QR).
Note:
La classifica è tratta dai comunicati ufficiali del Comitato Regionale Giuliano (usata come fonte anche dal Tomasini) che riportò solo i punti e i gol fatti e subiti; dai suddetti comunicati risulta che il SOV fu penalizzato di un punto per forfait. Per Fontanelli-Lanzarini l'Itala di Gradisca concluse il campionato con 11 punti, per Tomasini[13] con 10 punti (senza segnalare esplicitamente alcuna eventuale penalizzazione per forfait). Le penalizzazioni sono comunque indicate su La Gazzetta dello Sport.
Secondo Fontanelli-Lanzarini avrebbero dovuto retrocedere direttamente anche le penultime classificate. I comunicati ufficiali del Comitato Regionale Giuliano attestano invece che retrocedettero direttamente solo le ultime, mentre furono programmati per il 27 giugno (a Pola) e il 4 luglio 1926 (a Trieste) gli spareggi salvezza tra le penultime Edera Pola e Cittavecchia. Tuttavia il Comunicato Regionale Giuliano intimò al Cittavecchia di pagare le insolvenze in tempo utile, pena l'esclusione dagli spareggi e la conseguente retrocessione in Quarta Divisione. Non è noto se il Cittavecchia riuscì a mettersi in regola in tempo utile e se gli spareggi si fossero disputati, perché i giornali consultati non riportano nulla a proposito né hanno pubblicato i comunicati ufficiali successivi, mentre Fontanelli-Lanzarini riportano la retrocessione diretta di Edera e Cittavecchia. In ogni caso, l’intervenuta ristrutturazione in stile fascista nel calcio italiano dell’estate 1926 portò immediatamente allo scioglimento dell’Edera Pola, società politicamente schierata nel centrosinistra.
Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
In caso di pari merito in qualsiasi posizione della classifica, le squadre sono classificate grazie al miglior quoziente reti (QR).
Secondo Fontanelli-Lanzarini avrebbero dovuto retrocedere direttamente anche le penultime classificate. I comunicati ufficiali del Comitato Regionale Giuliano attestano invece che retrocedettero direttamente solo le ultime, mentre furono programmati per il 27 giugno (a Pola) e il 4 luglio 1926 (a Trieste) gli spareggi salvezza tra le penultime Edera Pola e Cittavecchia. Tuttavia il Comunicato Regionale Giuliano intimò al Cittavecchia di pagare le insolvenze in tempo utile, pena l'esclusione dagli spareggi e la conseguente retrocessione in Quarta Divisione. Non è noto se il Cittavecchia riuscì a mettersi in regola in tempo utile e se gli spareggi si fossero disputati, perché i giornali consultati non riportano nulla a proposito né hanno pubblicato i comunicati ufficiali successivi, mentre Fontanelli-Lanzarini riportano la retrocessione diretta di Edera e Cittavecchia.
Gli spareggi furono disputati perché la Lega delle Società Minori aveva stabilito che alla Toscana spettava far retrocedere 4 squadre e perciò, oltre l'ultima classificata di ogni girone, doveva retrocedere in Quarta Divisione anche una penultima classificata dei 3 gironi.
Dopo la ratifica della Carta di Viareggio tutte le retrocessioni furono annullate.
Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
In caso di pari merito in qualsiasi posizione della classifica, le squadre sono classificate grazie al miglior quoziente reti (QR).
Note:
Il Solvay fu penalizzato di 2 punti per 2 rinunce, non ha punti attivi e perciò rimane a 0, come all'epoca prescriveva il regolamento che stabiliva che in caso di penalizzazione sarebbero stati detratti solo i punti conseguiti sul campo.
Per la prima volta la gestione venne centralizzata dalla Lega installata a Genova. Promosse sul campo la prima e la seconda classificata di ogni girone. Ulteriori promozioni per ripescaggio furono poi disposte a completamento degli organici per altre quattro unità liberatesi nella categoria superiore.
Nessuna squadra del girone fu promossa per deliberazione del Direttorio Divisioni Inferiori Nord, quale misura punitiva per i troppi episodi di combine che, a detta del Direttorio, avevano completamente falsato l'esito del girone.
Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
In caso di pari merito in qualsiasi posizione della classifica, le squadre sono classificate grazie al miglior quoziente reti (QR).
Note:
Il Sassuolo fu penalizzato di due punti per altrettante rinunce, venendo quindi radiato per insolvenza.
La partita Pietrasanta-Faenza fu privata del punteggio (non influenzando il conteggio dei gol fatti e subiti) e venne data persa ad entrambe per accertata combine, per questo il totale dei punti non risulta uguale al totale delle partite giocate.
Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
In caso di pari merito in qualsiasi posizione della classifica, le squadre sono classificate grazie al miglior quoziente reti (QR).
Note:
Tita Fumei e Copparese hanno scontato 1 punto di penalizzazione in classifica per una rinuncia.
Ferroviario penalizzato di 5 punti per ritiro dal campionato dopo il girone d'andata per 5 gare perse 0-2 a tavolino con penalizzazione di un punto per ogni gara. Perde tutti i punti conseguiti sul campo (3); in classifica non furono evidenziati i 2 punti negativi ma solo i 0 punti perché all'epoca non erano previsti i punti negativi. Furono infatti inseriti dalla FIGC nelle classifiche solo dopo il 1945.
Il comitato regionale, in seguito agli scontri tra tifosi e calciatori verificatisi a Sassari durante la partita tra Torres e S.G. Amsicora, sospende la disputa della finale ed annulla il torneo.
^All'epoca la terminologia calcistica era ancora legata alla lingua inglese.
^In estate prima dell’inizio della stagione, visto il notevole aumento delle società partecipanti al campionato di Terza Divisione 1925-1926, fu istituita una Commissione presieduta dall'Avvocato Giuseppe Cavazzana che portò alla costituzione della Lega delle Società Minori che regolamentò le retrocessioni in Quarta Divisione proporzionalmente al numero delle società iscritte per ogni regione.
^La Tita Fumei entra in un rapporto di simbiosi coi concittadini del Petrarca in Seconda Divisione, mantenendo una squadra lì e una di riserva qui in Terza Divisione.
Carlo Fontanelli e Alessandro Lanzarini, Cento anni di calcio - Italia 1925-26 - Juventus, atto II, Fornacette (PI), Mariposa Editrice S.r.l., aprile 1998.