02 Pendulum
02 Pendulum
02 Pendulum
TOR VERGATA
Un tipo di moto molto diuso nei sistemi meccanici è descritto dalle co-
siddette piccole oscillazioni che un sistema compie in prossimità della sua
posizione di equilibrio stabile.
L'equazione del moto, nel caso unidimensionale, rispetto ad una variabile
θ è:
d2 θ(t)
+ ω 2 θ(t) = 0, (1)
dt2
o equivalentemente in forma compatta:
θ̈(t) + ω 2 θ(t) = 0 .
2
Figura 1: Esempio di schema semplicato di un pendolo semplice (si veda
testo).
g
θ̈(t) + sin(θ(t) = 0 .
l
Se tuttavia assumiamo θ << 1 (in radianti), allora sin θ = θ + o(θ):
g
θ̈(t) + θ(t) = 0 ,
l
e quindi il moto armonico descritto dalla (2) ha come periodo:
s
2π l
T = = 2π , (3)
ω g
3 Apparato sperimentale
Componenti:
cronometro;
nastro adesivo.
3
Figura 2: Esempio di schema semplicato di un pendolo bilare (vedi testo).
4.1 Parte I
4π 2
T2 = l. (4)
g
La (4) dà contezza, quindi, dell'equazione di una retta con variabile indi-
2
pendente l, variabile dipendente T 2 , coeciente angolare γ = 4πg e termine
noto nullo.
2 2
Riportando i dati di T ± ∆(T ) e l ± ∆l su carta millimetrata, si
procede, quindi alla determinazione del coeciente angolare per via graca
e quindi alla misura di g.
4.2 Parte II
*
Per variare l si può variare d.
4
4.3 Accortezze sperimentali
(Solo parte I) Per minimizzare gli errori casuali sulla misura del periodo del
pendolo, si suggerisce di avviare le piccole oscillazioni e misurare N oscil-
lazioni complete (ad esempio N = 20) ed il relativo tempo di esecuzione
dierenza tra lo start ti e lo stop tf tramite un cronometro. Così facendo
il periodo medio per ogni valore di l ssato sarà: (tf − ti )/N e si determini
il relativo errore massimo. Si tenga in debita considerazione l'errore dovuto
alla reazione umana.
5 Conclusioni
Alternativamente si può imporre il passaggio per l'origine delle rette di massima e