Italiano Ugo Forscolo
Italiano Ugo Forscolo
Italiano Ugo Forscolo
Ugo Foscolo nacque nel 1778 a Zacinto. Il padre era veneziano invece la madre era greca. Dopo la morte del padre si
trasferisce a Venezia dove conosce Ippolito Pindemonte. In quegli anni era entusiasta delle idee di libertà e uguaglianza
della rivoluzione francese per cui entrò in contrasto con il governo di Venezia, rifugiandosi sui colli Euganei nei pressi di
Padova. Nel 1797 si trasferisce a Bologna e si arruolò nel corpo dei cacciatori a cavallo della Repubblica Cispadana formati
dai territori conquistati da Napoleone. Nello stesso anno pubblicò l’ode A Bonaparte liberatore e fece ritorno a Venezia.
Dopo il trattato di Campoformio, con cui la Francia cedeva la Repubblica veneta all’Austria, Foscolo rimase deluso da
Napoleone e partì in esilio per Milano dove conosce Parini e Monti. Nel 1798 si trasferisce a Bologna, dove scrisse per
alcuni giornali, e diede alle stampe il romanzo epistolare e autobiografico Le ultime lettere di Jacopo Ortis che rispecchia
l’infelice esperienza d’amore per Teresa; la principale ispiratrice di questa opera era Isabella Roncioni.
Nel 1804 Foscolo si trasferisce in Francia per combattere al fianco di Napoleone (che aveva il dominio su tutta l’Europa)
contro l’Inghilterra, ma finì per rimanere deluso da Napoleone per cui fece ritorno a Milano, e scrisse Dei sepolcri , un
poema critico su Napoleone.
In seguito ottenne la cattedra di eloquenza all’Università di Pavia, ma l’incarico gli fu tolto per le sue idee antinapoleoniche
per cui si trasferisce a Firenze. Il poeta morì a Londra nel 1827.
Il pensiero e la politica
Foscolo visse tra grandi entusiasmi e delusioni infatti nelle sue opere il poeta pone a confronto i valori con la realtà della vita
consapevole del conflitto tra aspirazioni ideali e tragica condizione dell’uomo, sottoposto al materialismo meccanicistico.
L'influenza del pensiero illuminista materialistico su Foscolo si manifesta con una profonda inquietudine interiore e una
costante ricerca tormentata di un significato nella vita. Tutte le sue opere sono caratterizzate da un impegno costante nel
cercare di superare le ansie esistenziali. Foscolo mostra anche un desiderio di comprendere il mondo attraverso
l'osservazione e l'esperienza sensoriale.
Foscolo diventa così il poeta che indica ideali di vita e l’eroe perdente che induce a credere nell’illusione di una
sopravvivenza oltre la morte. Suoi grandi ideali sono la libertà, che si conquista con impegno, la patria, intesa come una
nazione libera, la gloria,che si ottiene con gesti coraggiosi e nobili, l’amore, gli effetti familiari, la bellezza che rasserena
l’animo.
Secondo Foscolo la poesia ha la funzione di celebrare e rendere eterni gli ideali e gli uomini che gli hanno affermati e difesi
nel corso della propria vita. La poesia diventa uno strumento di educazione morale civile che permette di realizzare il mondo
di perfezione, armonia e serenità. La poesia ha tre funzioni fondamentali:
funzione eternatrice perché tramanda l’ideali e i valori più nobili e profondi;
funzione civilizzatrice, perché porta gli uomini a coltivare nobili ideali;
funzione rasserenatrice perché appaga il bisogno di perfezione e di assoluto dell’uomo.
Lo stile
Nei sonetti di Foscolo, il linguaggio è ricercato ed espressivo, caratterizzato da inversioni, anastrofi e l'uso di termini formali;
nelle odi, è comune trovare molta mitologia.
Nei suoi romanzi, le scelte stilistiche sono diverse: nell'Ortis, adotta una prosa neoclassica che riesce a trasmettere le intense
passioni tipiche del Preromanticismo; mentre nella Notizia intorno a Didimo Chierico, lo stile è più essenziale e sobrio.
La produzione letteraria
Foscolo scrisse opere di generi diversi, quali il romanzo, la poesia e la tragedia in cui si intrecciano tendenze neoclassiche
(volte alla ricerca di equilibrio e armonia) e tendenze preromantiche (caratterizzate dall'espressione di forti sentimenti e
passioni).
Le Ultime lettere di Jacopo Ortis rappresentano un romanzo epistolare e autobiografico che esplora la passione politica
delusa dal trattato di Campoformio nel 1797 e un complesso sentimento d'amore.
Nel 1803, Foscolo pubblicò le sue Poesie, includendo due odi e dodici sonetti. I primi otto sonetti, definiti minori, riflettono
tematiche simili a quelle de Le Ultime lettere di Jacopo Ortis, mentre i restanti quattro sonetti, considerati maggiori, come
"Alla sera," "A Zacinto," "In morte del fratello Giovanni," e "Alla Musa," presentano equilibrio e armonia classici. Tra le
sue opere, si ricordano l'ode politica "A Bonaparte liberatore" e due famose odi che celebrano la bellezza femminile come
valore assoluto: "A Luigia Pallavicini caduta da cavallo" e "All'amica risanata," dedicata ad Antonietta FagnaniArese. Il
carme "Dei sepolcri" affronta l'importanza del culto dei morti, sottolineando la necessità di conservare la memoria degli
uomini illustri per ispirare nobili azioni. Il poema incompiuto "Le Grazie," di stile neoclassico, vede Foscolo immergersi nel
mondo del mito alla ricerca di valori ideali. Durante il suo soggiorno in Francia, Foscolo tradusse il "Viaggio sentimentale"
di Laurence Sterne, un romanzo che esplora l'incomunicabilità tra gli uomini. La sua traduzione, pubblicata nel 1813 insieme
alla "Notizia intorno a Didimo Chierico" offre uno sguardo ironico e distaccato su se stesso attraverso il personaggio di
Didimo, un intellettuale controcorrente.
La trama si svolge dal 1797 al 1799 e segue le vicende di Jacopo Ortis, un giovane studente animato da ideali democratici,
che fugge da Venezia per sfuggire alle rappresaglie austriache e si rifugia sui colli Euganei. Qui si innamora di Teresa,
promessa sposa di un nobile, ma il loro amore è ostacolato da varie circostanze. Inseguito Jacopo decide di compiere un
lungo viaggio, durante il quale visita diverse città italiane, riflette sulla situazione politica e sperimenta una profonda crisi
interiore. Alla fine, deluso e disilluso, si suicida.
Il romanzo è scritto in forma epistolare, con Jacopo che scrive lettere all'amico Lorenzo Alderani. Questo formato, ispirato ai
"Dolori del giovane Werther" di Goethe e a "Giulia o la nuova Eloisa" di Rousseau, permette a Foscolo di esplorare temi
come l'amore, la patria, l'esilio, e il suicidio, offrendo uno spaccato della società e della politica dell'epoca.
Le Ultime lettere di Jacopo Ortis rappresentano un'autobiografia ideale dell'autore, riflettendo le sue angosce esistenziali, le
sue delusioni politiche e amorose, e la sua ricerca di valori spirituali. Foscolo esplora il valore delle illusioni e il loro ruolo
nella vita umana, mentre la tecnica narrativa, con due voci narranti e punti di vista differenti, contribuisce a creare un ritmo
narrativo dinamico e coinvolgente. La prosa, caratterizzata da scatti improvvisi e intensità emotiva, rappresenta
un'importante innovazione nella tradizione letteraria italiana.
Dei sepolcri
Il carme "Dei Sepolcri" di Ugo Foscolo ha avuto origine da una discussione con gli amici Ippolito Pindemonte e Isabella
riguardo all'editto di Saint-Cloud, che proibiva le sepolture all'interno delle chiese e prescriveva la creazione di cimiteri al di
fuori delle mura cittadine. Foscolo, inizialmente favorevole alla legge, scrisse il carme in seguito a una inversione di
posizione, dedicandolo proprio a Pindemonte. Pubblicato nel 1807, il carme si distingue per la sua struttura articolata e
complessa, che ha suscitato perplessità in alcuni lettori e critici, accusati da Aimé Guillon di oscurità.
La struttura del carme è divisa in quattro parti, ciascuna con un nucleo concettuale ben definito. Nella prima parte, Foscolo
esalta il sepolcro come legame di affetti tra vivi e morti, biasimando il provvedimento che equipara le sepolture di persone
diverse. Nella seconda parte, il sepolcro viene esaltato come simbolo di civiltà, confrontando il culto dei morti in diverse
epoche. La terza parte celebra il sepolcro come ispiratore di azioni nobili, riflettendo sul patriottismo e sull'eroismo. Infine,
nella quarta parte, il carme celebra il ruolo del sepolcro come ispiratore di poesia eternatrice, tramandando il ricordo degli
eroi attraverso i secoli.
Il carme affronta anche diversi temi centrali nella produzione di Foscolo, tra cui il ruolo delle illusioni nella vita umana, la
celebrazione della classicità e il patriottismo. Foscolo esalta il valore delle illusioni nel mantenere vivo il legame tra i vivi e i
morti e nella ricerca di significato e immortalità. La classicità viene celebrata attraverso l'elogio dei grandi uomini sepolti in
luoghi come la basilica di Santa Croce, che ispirano azioni nobili e patriottiche. Infine, il carme riflette sulle delusioni legate
alla situazione politica dell'Italia, dominata dagli stranieri, e sull'importanza di emulare gli eroi del passato per il riscatto
nazionale.
Nella composizione stilistica del carme, Foscolo adotta uno stile sostenuto e aulico, caratterizzato da bruschi cambiamenti di
tono e una sintassi varia. L'uso dell'endecasillabo sciolto conferisce al testo una struttura ritmica dinamica, mentre l'ampio
ricorso a figure retoriche e l'attenzione agli espedienti stilistici contribuiscono a enfatizzare i concetti espressi. Inoltre, il
carme si distingue per la sua complessità concettuale, che richiede un'attenta lettura per cogliere appieno il suo significato
profondo.