X D.P.R. 30-05-1989, n.223
X D.P.R. 30-05-1989, n.223
X D.P.R. 30-05-1989, n.223
223
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 31 gennaio 1958, n. 136, con il quale è stato
emanato il regolamento di esecuzione della legge 24 dicembre 1954, n. 1228, sull'ordinamento delle
anagrafi della popolazione residente;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1988, con il quale veniva approvato il
regolamento anagrafico della popolazione residente;
Considerato che la Corte dei conti ha formulato osservazioni in merito ad alcune disposizioni del
predetto regolamento;
Ritenuto altresì di procedere alla modifica della rubrica del capo IV;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 12 maggio 1989;
Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con i Ministri dell'interno, di
grazia e giustizia, delle finanze e del tesoro;
3. Nelle schede di cui al comma 2 sono registrate le posizioni anagrafiche desunte dalle
dichiarazioni degli interessati, dagli accertamenti d'ufficio e dalle comunicazioni degli uffici di stato
civile.
Articolo 2
2. In caso di assenza del sindaco, la funzione di ufficiale di anagrafe può essere esercitata
dall'assessore delegato o dall'assessore anziano ed, in mancanza degli assessori, dal consigliere
anziano.
3. Ogni delega o revoca deve essere approvata dal prefetto come previsto dall'ultimo comma
dell'art. 3 della legge 24 dicembre 1954, n. 1228.
Articolo 3
Popolazione residente.
1. Per persone residenti nel comune s'intendono quelle aventi la propria dimora abituale nel
comune.
Articolo 4
Famiglia anagrafica.
1. Agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di
matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora
abituale nello stesso comune.
Convivenza anagrafica.
1. Agli effetti anagrafici per convivenza s'intende un insieme di persone normalmente coabitanti per
motivi religiosi, di cura, di assistenza, militari, di pena e simili, aventi dimora abituale nello stesso
comune.
3. Le persone ospitate anche abitualmente in alberghi, locande, pensioni e simili non costituiscono
convivenza anagrafica.
Articolo 6
1. Ciascun componente della famiglia è responsabile per sé e per le persone sulle quali esercita la
potestà o la tutela delle dichiarazioni anagrafiche di cui all'art. 13. Ciascun componente può rendere
inoltre le dichiarazioni relative alle mutazioni delle posizioni degli altri componenti della famiglia.
2. Agli effetti degli stessi adempimenti la convivenza ha un suo responsabile da individuare nella
persona che normalmente dirige la convivenza stessa.
Articolo 7
Iscrizioni anagrafiche.
a) per nascita, nell'anagrafe del comune ove sono iscritti i genitori o nel comune ove è iscritta la
madre qualora i genitori siano iscritti in anagrafi diverse, ovvero, quando siano ignoti i genitori,
nell'anagrafe ove è iscritta la persona o la convivenza cui il nato è stato affidato;
4. Il registro di cui all'art. 2, comma quarto, della legge 24 dicembre 1954, n. 1228, è tenuto dal
Ministero dell'interno presso la prefettura di Roma. Il funzionario incaricato della tenuta di tale
registro ha i poteri e i doveri dell'ufficiale di anagrafe.
Articolo 8
1. Non deve essere effettuata, né d'ufficio, né a richiesta dell'interessato, l'iscrizione anagrafica nel
comune, per trasferimento di residenza, delle seguenti categorie di persone:
b) ricoverati in istituti di cura, di qualsiasi natura, purché la permanenza nel comune non superi i
due anni; tale periodo di tempo decorre dal giorno dell'allontanamento dal comune di iscrizione
anagrafica;
Articolo 9
Articolo 10
Mutazioni anagrafiche.
1. La registrazione nell'anagrafe della popolazione residente delle mutazioni relative alle posizioni
anagrafiche degli iscritti viene effettuata:
Articolo 11
Cancellazioni anagrafiche.
b) per trasferimento della residenza in altro comune o all'estero, nonché per trasferimento del
domicilio in altro comune per le persone senza fissa dimora;
c) per irreperibilità accertata a seguito delle risultanze delle operazioni del censimento generale
della popolazione, ovvero, quando, a seguito di ripetuti accertamenti, opportunamente intervallati,
la persona sia risultata irreperibile, nonché, per i cittadini stranieri, per irreperibilità accertata,
ovvero per effetto del mancato rinnovo della dichiarazione di cui all'art. 7, comma 3, trascorso un
anno dalla scadenza del permesso di soggiorno o della carta di soggiorno, previo avviso da parte
dell'ufficio, con invito a provvedere nei successivi 30 giorni.
2. I nominativi delle persone risultate irreperibili devono essere comunicati, a cura dell'ufficiale di
anagrafe, al prefetto entro trenta giorni dall'avvenuta cancellazione per irreperibilità; entro pari
termine devono essere segnalate anche le eventuali reiscrizioni. Per le cancellazioni dei cittadini
stranieri la comunicazione è effettuata al questore.
Articolo 12
2. Le comunicazioni relative alle nascite, alle morti ed alle celebrazioni di matrimonio devono
essere effettuate mediante modelli conformi agli appositi esemplari predisposti dall'Istituto centrale
di statistica.
3. Nei comuni in cui l'ufficio di stato civile è organicamente distinto dall'ufficio di anagrafe, le
comunicazioni a quest'ultimo ufficio devono essere effettuate nel termine di tre giorni dalla
formazione dell'atto di stato civile, ovvero dalla trascrizione di atti o verbali formati da altra autorità
competente, ovvero dall'annotazione in atti già esistenti di sentenze e provvedimenti emessi da altra
autorità.
4. Nei comuni in cui l'ufficio di stato civile non è organicamente distinto da quello di anagrafe, la
registrazione sugli atti anagrafici delle notizie relative agli eventi di cui al comma 1, deve essere
effettuata nel termine stabilito all'art. 17 del presente regolamento.
5. Le comunicazioni concernenti lo stato civile riflettenti persone non residenti nel comune devono
essere effettuate al competente ufficio del comune di residenza entro il termine di dieci giorni con
l'osservanza delle disposizioni sull' «ordinamento dello stato civile». Per le persone residenti
all'estero le comunicazioni devono essere effettuate con le stesse modalità al competente ufficio del
comune nella cui AIRE sono collocate le schede anagrafiche delle stesse persone.
Articolo 13
Dichiarazioni anagrafiche.
1. Le dichiarazioni anagrafiche da rendersi dai responsabili di cui all'art. 6 del presente regolamento
concernono i seguenti fatti:
c) cambiamento di abitazione;
2. Le dichiarazioni di cui alle lettere precedenti devono essere rese nel termine di venti giorni dalla
data in cui si sono verificati i fatti. Le dichiarazioni di cui alla lettera a) devono essere rese
mediante modello conforme all'apposito esemplare predisposto dall'Istituto centrale di statistica; ai
dichiaranti deve essere rilasciata ricevuta.
3. Le dichiarazioni di cui alle lettere b), c), d), e) ed f), possono essere rese anche a mezzo di lettera
raccomandata; le dichiarazioni di cui alle lettere e) ed f) devono essere corredate dalla necessaria
documentazione.
Articolo 14
1. Chi trasferisce la residenza dall'estero deve comprovare all'atto della dichiarazione di cui all'art.
13, comma 1, lettera a), la propria identità mediante l'esibizione del passaporto o di altro documento
equipollente. Se il trasferimento concerne anche la famiglia, deve esibire inoltre atti autentici che ne
dimostrino la composizione, rilasciati dalle competenti autorità dello Stato di provenienza se
straniero o apolide, o dalle autorità consolari se cittadino italiano.
2. [Per ottenere l'iscrizione gli stranieri devono esibire anche il permesso di soggiorno di durata non
inferiore ad un anno o risultare iscritti nello schedario della popolazione temporanea di uno stesso
comune da almeno un anno. Se l'iscrizione è effettuata per questo secondo motivo, l'ufficiale di
anagrafe deve darne comunicazione alla competente autorità di polizia].
Articolo 15
1. Qualora l'ufficiale di anagrafe accerti, a seguito delle indagini di cui all'art. 4 della legge 24
dicembre 1954, n. 1228, che non siano state rese, per fatti che comportino l'istituzione o la
mutazione di posizioni anagrafiche, le prescritte dichiarazioni di cui all'art. 13 del presente
regolamento, deve invitare gli interessati a renderle.
Articolo 16
Segnalazioni particolari.
1. Quando risulti che una persona o una famiglia iscritta nell'anagrafe del comune abbia trasferito la
residenza in altro comune dal quale non sia pervenuta la richiesta di cancellazione, l'ufficiale di
anagrafe deve darne notizia all'ufficiale di anagrafe del comune nel quale la persona o la famiglia
risulta di fatto trasferitasi, per i conseguenti provvedimenti.
2. Nel caso di persona che dichiari per sé e/o per i componenti della famiglia di provenire
dall'estero, l'ufficiale di anagrafe del comune nel quale essa intende stabilire la residenza, prima di
procedere all'iscrizione, deve segnalare tale fatto, mediante l'inoltro di una regolare pratica
migratoria, all'ufficiale di anagrafe del comune di eventuale precedente iscrizione anagrafica
affinché questo, qualora non sia stata a suo tempo effettuata la cancellazione per l'estero, provveda
alla cancellazione per emigrazione nel comune che ha segnalato il fatto. L'iscrizione viene pertanto
effettuata con provenienza dal comune di precedente iscrizione e non dall'estero; ove la
cancellazione per l'estero sia stata invece a suo tempo effettuata, si procede ad una iscrizione con
provenienza dall'estero.
Articolo 17
1. L'ufficiale di anagrafe deve effettuare le registrazioni nell'anagrafe entro tre giorni dalla data di
ricezione delle comunicazioni dello stato civile o delle dichiarazioni rese dagli interessati, ovvero
dagli accertamenti da lui disposti.
Articolo 18
1. Le dichiarazioni rese dagli interessati, di cui all'art. 13, comma 1, lettera a), del presente
regolamento, relative ai trasferimenti di residenza da altro comune o i provvedimenti che le
sostituiscono, devono essere trasmessi, entro venti giorni, dall'ufficiale di anagrafe che li ha ricevuti
o adottati al comune di precedente iscrizione anagrafica per la corrispondente cancellazione. Le
notizie anagrafiche rese dagli interessati all'atto delle dichiarazioni di cui all'art. 13 devono essere
controllate, ed eventualmente rettificate, dal comune di precedente iscrizione anagrafica, sulla base
degli atti anagrafici in suo possesso. Lo stesso comune, ove lo ritenga necessario, deve disporre gli
opportuni accertamenti per appurare se sussistono i motivi per la cancellazione dall'anagrafe. I
termini per la registrazione anagrafica di cui all'art. 17 decorrono dal giorno di ricezione della
conferma di cancellazione.
3. Il comune di precedente iscrizione, che per giustificati motivi non sia in grado di ottemperare alla
richiesta di cancellazione nel termine di venti giorni, deve darne immediata comunicazione al
comune richiedente, precisando le ragioni e fissando il termine entro il quale provvederà agli
adempimenti richiesti.
4. Qualora, trascorso quest'ultimo termine, non si fosse fatto luogo agli adempimenti richiesti, il
comune richiedente ne solleciterà l'attuazione, dando nel contempo comunicazione alla prefettura
dell'avvenuta scadenza dei termini da parte del comune inadempiente.
5. Quando, a seguito degli accertamenti, l'ufficiale di anagrafe ritiene di non acccogliere la richiesta
di iscrizione, deve darne immediata comunicazione all'interessato, specificandone i motivi.
6. Per le persone non iscritte in anagrafe e risultanti abitualmente dimoranti nel comune in base
all'ultimo censimento della popolazione, l'iscrizione anagrafica decorre dalla data della
dichiarazione resa dall'interessato di cui all'art. 13, comma 1, lettera a), del presente regolamento.
7. Le vertenze che sorgono tra uffici anagrafici in materia di trasferimento di residenza sono risolte
dal prefetto se esse interessano comuni appartenenti alla stessa provincia e dal Ministero
dell'interno, sentito l'Istituto centrale di statistica, se esse interessano comuni appartenenti a
province diverse.
Articolo 19
1. Gli uffici di cui all'art. 4, comma terzo, della legge 24 dicembre 1954, n. 1228, sono tenuti a
fornire all'ufficiale di anagrafe le notizie da esso richieste per la regolare tenuta dell'anagrafe della
popolazione residente.
2. L'ufficiale di anagrafe è tenuto a verificare la sussistenza del requisito della dimora abituale di chi
richiede l'iscrizione anagrafica. Gli accertamenti devono essere svolti a mezzo degli appartenenti ai
corpi di polizia municipale o di altro personale comunale che sia stato formalmente autorizzato,
utilizzando un modello conforme all'apposito esemplare predisposto dall'Istituto centrale di
statistica.
3. Ove nel corso degli accertamenti emergano discordanze con la dichiarazione resa da chi richiede
l'iscrizione anagrafica, l'ufficiale di anagrafe segnala quanto è emerso alla competente autorità di
pubblica sicurezza.
Articolo 20
Schede individuali.
1. A ciascuna persona residente nel comune deve essere intestata una scheda individuale, conforme
all'apposito esemplare predisposto dall'Istituto centrale di statistica, sulla quale devono essere
indicati il sesso, la data e il comune di nascita, lo stato civile, la professione, arte o mestiere
abitualmente esercitato o la condizione non professionale, il titolo di studio, nonché l'indirizzo
dell'abitazione.
2. L'inserimento nelle schede individuali di altre notizie, oltre a quelle già previste nella scheda
stessa, può essere effettuato soltanto previa autorizzazione da parte del Ministero dell'interno,
d'intesa con l'Istituto centrale di statistica, a norma dell'art. 12 della legge 24 dicembre 1954, n.
1228. Nella scheda riguardante i cittadini stranieri sono comunque indicate la cittadinanza e la data
di scadenza del permesso di soggiorno o il rilascio o rinnovo della carta di soggiorno.
3. Per le donne coniugate o vedove le schede devono essere intestate al cognome da nubile.
4. Le schede individuali debbono essere tenute costantemente aggiornate e devono essere archiviate
quando le persone alle quali sono intestate cessino di far parte della popolazione residente del
comune.
Articolo 21
Schede di famiglia.
1. Per ciascuna famiglia residente nel comune deve essere compilata una scheda di famiglia,
conforme all'apposito esemplare predisposto dall'Istituto centrale di statistica, nella quale devono
essere indicate le posizioni anagrafiche relative alla famiglia ed alle persone che la costituiscono.
2. La scheda di famiglia deve essere intestata alla persona indicata all'atto della dichiarazione di
costituzione della famiglia di cui al comma 1 dell'art. 6 del presente regolamento. Il cambiamento
dell'intestatario avviene solo nei casi di decesso o di trasferimento.
4. Nella scheda di famiglia, successivamente alla sua istituzione, devono essere iscritte le persone
che entrano a far parte della famiglia e cancellate le persone che cessino di farne parte; in essa
devono essere tempestivamente annotate altresì le mutazioni relative alle posizioni di cui al comma
1.
5. La scheda deve essere archiviata per scioglimento della famiglia o per trasferimento di essa in
altro comune o all'estero.
Articolo 22
Schede di convivenza.
1. Per ciascuna convivenza residente nel comune deve essere compilata una scheda di convivenza,
conforme all'apposito esemplare predisposto dall'Istituto centrale di statistica, nella quale devono
essere indicate le posizioni anagrafiche relative alla medesima, nonché quelle dei conviventi
residenti.
2. Sul frontespizio della scheda devono essere indicati la specie e la denominazione della
convivenza ed il nominativo della persona che normalmente la dirige.
3. Nella scheda di convivenza, successivamente alla sua istituzione, devono essere iscritte le
persone che entrano a far parte della convivenza e cancellate le persone che cessano di farne parte.
4. La scheda di convivenza deve essere tenuta al corrente delle mutazioni relative alla
denominazione o specie della convivenza, al responsabile di essa, alla sede della stessa ed alle
posizioni anagrafiche dei conviventi.
5. La scheda di convivenza deve essere archiviata per cessazione della convivenza o per
trasferimento di essa in altro comune o all'estero.
Articolo 23
Conservazione delle schede anagrafiche nelle anagrafi gestite con elaboratori elettronici.
2. Gli uffici anagrafici che utilizzano elaboratori elettronici devono adottare tutte le misure di
sicurezza atte a garantire nel tempo la perfetta conservazione e la disponibilità dei supporti
magnetici contenenti le posizioni anagrafiche dei cittadini.
Articolo 24
Articolo 26
Articolo 27
Articolo 28
1. Per una migliore funzionalità dei servizi anagrafici è consentita ai comuni che gestiscono le
anagrafi con l'impiego di elaboratori elettronici l'istituzione di uffici periferici collegati con
l'anagrafe centrale mediante mezzi tecnici idonei per la raccolta delle dichiarazioni anagrafiche ed il
rilascio delle certificazioni.
Articolo 29
1. L'istituzione delle anagrafi separate di cui all'art. 7 della legge 24 dicembre 1954, n. 1228, può
essere disposta dal prefetto qualora esista un separato ufficio di stato civile.
2. Delle istituzioni effettuate il prefetto dovrà dare notizia al Ministero dell'interno ed all'Istituto
centrale di statistica.
Articolo 30
Articolo 31
1. L'originale delle schede di famiglia e di convivenza, nonché delle schede individuali che vengono
formate presso le anagrafi separate viene trasmesso all'anagrafe centrale. Copia di dette schede
viene custodita presso l'anagrafe separata per gli adempimenti di cui all'art. 30, con le modalità
previste nel presente regolamento per l'ordinamento e la collocazione delle schede anagrafiche.
2. Ogni mutazione delle posizioni di cui all'art. 1 comma 3, del presente regolamento deve essere
riportata con la stessa decorrenza tanto nell'originale quanto nella copia.
3. Qualora gli adempimenti di cui all'art. 29 possano essere più agevolmente assicurati con
l'impiego di idonei mezzi tecnici, le anagrafi separate vengono dispensate dalla tenuta delle copie
delle schede.
Articolo 32
1. Lo schedario della popolazione temporanea concerne i cittadini italiani o gli stranieri che,
essendo dimoranti nel comune da non meno di quattro mesi, non si trovano ancora in condizione di
stabilirvi la residenza per qualsiasi motivo. Gli stranieri dimoranti nel comune da non meno di
quattro mesi sono comunque iscritti nello schedario della popolazione temporanea quando non
siano in possesso del permesso di soggiorno di durata non inferiore ad un anno di cui al comma 2
dell'art. 14.
4. La revisione dello schedario della popolazione temporanea deve essere effettuata periodicamente,
almeno una volta l'anno, allo scopo di eliminare le schede relative a persone non più dimoranti
temporaneamente nel comune:
Articolo 33
Certificati anagrafici.
1. L'ufficiale di anagrafe rilascia a chiunque ne faccia richiesta, fatte salve le limitazioni di legge, i
certificati concernenti la residenza e lo stato di famiglia.
2. Ogni altra posizione desumibile dagli atti anagrafici, ad eccezione delle posizioni previste dal
comma 2 dell'art. 35, può essere attestata o certificata, qualora non vi ostino gravi o particolari
esigenze di pubblico interesse, dall'ufficiale di anagrafe d'ordine del sindaco.
Articolo 34
Rilascio di elenchi degli iscritti nell'anagrafe della popolazione residente e di dati anagrafici per
fini statistici e di ricerca.
1. Alle amministrazioni pubbliche che ne facciano motivata richiesta, per esclusivo uso di pubblica
utilità, l'ufficiale di anagrafe rilascia, anche periodicamente, elenchi degli iscritti nella anagrafe
della popolazione residente.
2. Ove il comune disponga di idonee apparecchiature, l'ufficiale di anagrafe rilascia dati anagrafici,
resi anonimi ed aggregati, agli interessati che ne facciano richiesta per fini statistici e di ricerca.
3. Il comune può esigere dai richiedenti un rimborso spese per il materiale fornito.
Articolo 35
1. I certificati anagrafici devono contenere l'indicazione del comune e della data di rilascio;
l'oggetto della certificazione; le generalità delle persone cui la certificazione si riferisce, salvo le
particolari disposizioni di cui alla legge 31 ottobre 1955, n. 1064; la firma dell'ufficiale di anagrafe
ed il timbro dell'ufficio.
4. Previa motivata richiesta, l'ufficiale di anagrafe rilascia certificati attestanti situazioni anagrafiche
pregresse.
Articolo 36
1. Avverso il rifiuto opposto dall'ufficiale di anagrafe al rilascio dei certificati anagrafici e in caso di
errori contenuti in essi, l'interessato può produrre ricorso al prefetto.
Articolo 37
1. È vietato alle persone estranee all'ufficio di anagrafe l'accesso all'ufficio stesso e quindi la
consultazione diretta degli atti anagrafici. Sono escluse da tale divieto le persone appositamente
incaricate dall'autorità giudiziaria e gli appartenenti alle forze dell'ordine ed al Corpo della Guardia
di finanza. I nominativi delle persone autorizzate ad effettuare la consultazione diretta degli atti
anagrafici devono figurare in apposite richieste dell'ufficio o del comando di appartenenza; tale
richiesta deve essere esibita all'ufficiale di anagrafe, unitamente ad un documento di
riconoscimento. Resta salvo altresì il disposto dell'art. 33, secondo comma, del decreto del
Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600.
2. [È consentita agli stessi la possibilità di collegarsi tramite terminali con le anagrafi dotate di
elaboratori elettronici, ai soli fini di consultazione degli atti anagrafici].
3. [Le richieste per la realizzazione di tali collegamenti devono essere sottoposte all'approvazione
del Ministero dell'interno tramite le competenti prefetture].
4. All'ufficiale di anagrafe devono essere comunicati i nomi e gli estremi dei documenti del
personale abilitato alla consultazione, il quale opererà secondo modalità tecniche adottate d'intesa
tra gli uffici anagrafici comunali e gli organi interessati.
Articolo 38
Adempimenti topografici.
3. Al fine di una migliore gestione dei dati topografici ed ecografici possono essere utilizzate le più
avanzate metodologie e tecnologie cartografiche.
Articolo 39
1. A cura degli uffici di cui all'art. 38 deve essere formata una copia del piano topografico stabilito
in occasione dell'ultimo censimento.
2. In detta copia, devono essere riportate le mutazioni dipendenti dallo sviluppo edilizio, ivi
comprese nuove opere pubbliche e simili.
4. Nello stesso periodo è fatto obbligo ai comuni di segnalare tempestivamente all'Istituto centrale
di statistica, oltre che alle regioni competenti, l'insorgere di eventuali contestazioni territoriali.
Articolo 40
1. I comuni costituiti dopo l'ultimo censimento generale della popolazione devono provvedere alla
formazione del proprio piano topografico. Del pari devono provvedere alla formazione di un nuovo
piano topografico i comuni che, a decorrere dalla data di tale censimento, hanno avuto modifiche
territoriali.
2. La formazione di tali piani topografici deve essere effettuata al momento stesso della variazione
territoriale, ma facendo riferimento, per quanto concerne la delimitazione delle località abitate, alla
situazione rilevata all'ultimo censimento ed agli eventuali successivi aggiornamenti previsti dal
comma 4 dell'art. 39.
Articolo 41
Adempimenti ecografici.
1. Ogni area di circolazione deve avere una propria distinta denominazione da indicarsi su targhe di
materiale resistente.
2. Costituisce area di circolazione ogni spazio (piazza, piazzale, via, viale, vicolo, largo, calle e
simili) del suolo pubblico o aperto al pubblico destinato alla viabilità.
3. L'attribuzione dei nomi deve essere effettuata secondo le norme di cui al regio decreto-legge 10
maggio 1923, n. 1158, convertito dalla legge 17 aprile 1925, n. 473, e alla legge 23 giugno 1927, n.
1188, in quanto applicabili.
4. In caso di cambiamento di denominazione dell'area di circolazione deve essere indicata anche la
precedente denominazione.
5. Nell'ambito del territorio comunale non può essere attribuita una stessa denominazione ad aree di
circolazione dello stesso tipo, anche se comprese in frazioni amministrative diverse.
Articolo 42
Numerazione civica.
1. Le porte e gli altri accessi dall'area di circolazione all'interno dei fabbricati di qualsiasi genere
devono essere provvisti di appositi numeri da indicarsi su targhe di materiale resistente.
2. L'obbligo della numerazione si estende anche internamente ai fabbricati per gli accessi che
immettono nelle abitazioni o in ambienti destinati all'esercizio di attività professionali, commerciali
e simili.
3. La numerazione degli accessi, sia esterni sia interni, deve essere effettuata in conformità alle
norme stabilite dall'Istituto centrale di statistica in occasione dell'ultimo censimento generale della
popolazione e alle successive eventuali determinazioni dell'Istituto stesso.
Articolo 43
1. Gli obblighi di cui all'art. 42 devono essere adempiuti non appena ultimata la costruzione del
fabbricato.
2. A costruzione ultimata e comunque prima che il fabbricato possa essere occupato, il proprietario
deve presentare al comune apposita domanda per ottenere sia l'indicazione del numero civico, sia il
permesso di abitabilità se trattasi di fabbricato ad uso di abitazione, ovvero di agibilità se trattasi di
fabbricato destinato ad altro uso.
3. Con la domanda di cui al comma 2 il proprietario del fabbricato deve chiedere, occorrendo, anche
la determinazione dei criteri per l'indicazione della numerazione interna da effettuarsi a cura del
proprietario stesso. Qualora l'indicazione della numerazione interna non venga effettuata dal
proprietario, vi provvede il comune addebitandogli la relativa spesa.
Articolo 44
1. Nei comuni in cui gli adempimenti topografici ed ecografici sono esplicati da uffici
organicamente distinti da quello di anagrafe, gli uffici predetti devono comunicare a quest'ultimo le
disposizioni ed i provvedimenti, da essi presi, concementi l'onomastica delle aree di circolazione e
la numerazione civica.
2. Le comunicazioni predette devono essere effettuate entro lo stesso mese in cui i provvedimenti
sono stati adottati; per i provvedimenti presi nell'ultima settimana del mese, la comuninicazione può
aver luogo nei primi sette giorni del mese successivo.
Articolo 45
Stradario.
1. In ciascun comune l'ufficio preposto agli adempimenti ecografici deve curare la compilazione e
l'aggiornamento dello stradario secondo le indicazioni fornite dall'Istituto centrale di statistica.
Capo VIII - Revisioni da effettuarsi in occasione dei censimenti; altri adempimenti statistici
Articolo 46
1. A seguito di ogni censimento generale della popolazione, i comuni devono provvedere alla
revisione dell'anagrafe al fine di accertare la corrispondenza quantitativa e qualitativa di essa con le
risultanze del censimento.
2. La documentazione desunta dai censimenti per la revisione delle anagrafi è soggetta alle norme
che tutelano la riservatezza dei dati censuari.
4. Nell'intervallo tra due censimenti l'anagrafe deve essere costantemente aggiornata, in modo che le
sue risultanze coincidano, in ogni momento, con la situazione di fatto relativa al numero delle
famiglie, delle convivenze e delle persone residenti nel comune.
Articolo 47
1. Nel quadro dei lavori preparatori ai censimenti generali della popolazione, i comuni devono
provvedere alla revisione dell'onomastica delle aree di circolazione e della numerazione civica, al
fine di adeguarle alla situazione di fatto esistente, avendo particolare riguardo ai cambiamenti di
denominazione, all'apertura di nuove strade, a nuove costruzioni, ampliamenti, demolizioni, ecc.
2. La revisione predetta viene effettuata d'ufficio, indipendentemente dalla richiesta dei proprietari
dei fabbricati di cui all'art. 43 ed a prescindere dall'eventuale carattere abusivo delle abitazioni di
nuova costruzione.
2. Ai fini predetti l'ufficiale di anagrafe deve riportare su registri conformi agli appositi esemplari
predisposti dall'Istituto centrale di statistica il numero delle iscrizioni e delle cancellazioni effettuate
per fatti derivanti dal movimento naturale della popolazione residente e per trasferimenti di
residenza.
Articolo 49
1. I competenti uffici comunali provvedono, nei termini e secondo le istruzioni impartite dall'Istituto
centrale di statistica, alle varie rilevazioni di carattere ecografico concernenti, in particolare, le
abitazioni di nuova costruzione, gli ampliamenti e le demolizioni.
Articolo 50
1. Nei comuni nei quali esista un ufficio di statistica organicamente distinto ai sensi della legge 16
novembre 1939, n. 1823, i modelli di rilevazione, debitamente compilati in ogni loro parte, devono
essere trasmessi all'Istituto centrale di statistica tramite il predetto ufficio, il quale deve curare
altresì il controllo tecnico dei dati in essi riportati.
Articolo 51
Articolo 52
1. Il prefetto vigila affinché le anagrafi della popolazione residente e gli ordinamenti topografici ed
ecografici dei comuni della provincia siano tenuti in conformità alle norme del presente
regolamento e che siano rigorosamente osservati le modalità ed i termini previsti per il costante e
sistematico aggiornamento degli atti, ivi compresi gli adempimenti di carattere statistico.
2. La vigilanza viene esercitata a mezzo di ispezioni da effettuarsi, almeno una volta all'anno in tutti
i comuni, da funzionari della prefettura appartenenti alle carriere direttiva e di concetto, competenti
in materia anagrafica e statistica.
Articolo 53
1. Le funzioni che in materia di ordinamento delle anagrafi della popolazione residente sono
demandate ai prefetti, vengono esercitate, nelle regioni a statuto speciale nelle quali manchi l'organo
prefettizio, dagli organi cui siano state devolute le attribuzioni dei prefetti attinenti a servizi statali
svolti dai comuni.
Articolo 54
1. L'alta vigilanza sulla regolare tenuta delle anagrafi è esercitata dal Ministero dell'interno e
dall'Istituto centrale di statistica per mezzo di propri funzionari ispettori.
2. L'Istituto centrale di statistica vigila, tra l'altro, affinché da parte di tutti i comuni siano adottati
modelli conformi agli appositi esemplari predisposti dall'Istituto stesso e promuove da parte dei
comuni l'adozione di sistemi organizzativi e funzionali dei servizi anagrafici rispondenti ai
progressi della tecnica amministrativa ed alle esigenze dei servizi stessi.
Articolo 55
1. Qualora, a seguito delle ispezioni di cui agli articoli precedenti, risultassero situazioni irregolari
nella tenuta delle anagrafi e degli ordinamenti topografici ed ecografici, il prefetto o,
rispettivamente, il Ministero dell'interno e l'Istituto centrale di statistica possono disporre ispezioni
di carattere straordinario, il cui onere viene posto a carico dei comuni inadempienti, salvo rivalsa
nei confronti degli eventuali responsabili.
Articolo 56
1. Le contravvenzioni alle disposizioni della legge 24 dicembre 1954, n. 1228, ed a quelle del
presente regolamento commesse dalle persone aventi obblighi anagrafici devono essere accertate,
con apposito verbale, dall'ufficiale di anagrafe.
Articolo 57
1. Entro un anno dall'entrata in vigore del presente regolamento i comuni devono uniformare ad
esso la tenuta delle anagrafi.
Articolo 58