1874 Guidamanualedime
1874 Guidamanualedime
1874 Guidamanualedime
DI MESSINA
IH'V
GIUSEPPE MARTINEZ
MESSINA
1874
I
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GUIDA MASDAIE
DI MESSINA
GIUSEPPE MARTINEZ
MEJSSIiVA
TIPOGRAFIA RIDERÀ
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’W^ PROEMIO
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—
,
—8—
gne adiacenti. L’ira nemica non si appagò del
solo sacco in città ma incendiò vigliaccamen-
;
vittoria, o un cane.
Le medaglie del tempo dei romani hanno per
la massima parte l’ esergo in lettere greche e ,
~ 12 —
» come alcuni lian supposto ma da Kalos e
,
— 16 —
Le Direzioni territoriali di Artiglieria e del
Genio Militare che dipendono direttamente dai
Comandi di Roma.
rispettivi
La guarnigione è ordinariamente di un reg-
gimento di fanteria e poche compagnie di arti-
glieria.
La Gran Corte civile e criminale.
Sino a pochi anni sono Senatori (Assessori
i
— 17 —
sente qualche frase che ha l’ impronta dei dia-
letto parlato dal popolo.
La lingua francese e la musica pianoforte — —
formano le basi fondamentali deH’educazione del
bel sesso.
Capo Peloro uno dei tre famosi dell’isola è
formato di una lingua di terra che si protende
tra due mari ,
Tirreno ed il Ionio avvicinan-
il
,
L. 1,999,162
— 20 —
fiancheggiano la ridentestrada Vittorio Emanue-
le della considerevole lunghezza di un chilo-
metro e mezzo, la quale continua fuori città-
sino al Capo Peloro. Sono questi palazzi tutti in
contatto come se ne formassero uno solo, e si en-
tra in città per degli archi disposti simmetrica-
mente a distanze eguali.
La uniformità del disegno le ripetizioni dei
,
22
— 23 —
gradatamente sono marcate dalla varietà delle
tinte dal verde al bruno. Contemplando dall’ e-
minente sito la sublime scena, le più belle re-
miniscenze di poesia e di antiche storie si pre-
sentano alla mente dello spettatore Omero ed :
— 27 —
della medesima il palazzo di città con iananti la
bella piazza del Municipio ombreggiata da gi-
ganteschi platani, provveduta di sedili e due
,
— as-
tersi vedere le facce della Vergine e del Bam-
bino. La detta lastra volgarmente chiamata man-
ta è ricca di gemme, e nei giorni festivi viene
sostituita da un’ altra d’ oro massiccio del peso
di chilogrammi 6, 40, la quale è tutta coperta di
ricchi doni in perle e pietre preziose votate dai
fedeli
Il mosaico nella vòlta della gran tribuna a
fondo dorato, rappresenta in figure colossali Cri-
sto seduto con Maria Vergine e S. Giovanni ai
lati, ed in più piccole dimensioni Federico II e
l’Arcivescovo Guidotto da una parte e Pietro II
dall’altra. La composizione è poco felice e le fi-
gure di secco stile greco antico. Detto mosaico
fu eseguito insieme agli altri due nelle tribune
laterali per ordine di Federico e Guidotto, i quali
rimisero più bella la cattedrale dopo l’incendio.
Gli stalli del coro sono del 1540 eseguiti in
intaglio e tarsia, lavoro di qualche pregio. Le
pareti della tribuna dipinte a fresco divisi in
quattro grandi quadri rappresentano in figure
colossali, la morte di S. Alberto, la predicazione
di S. Paolo, l’ambasceria alla Vergine, ed il mar-
tirio diS. Placido e compagni. Essi affreschi so-
no del pennello del Quagliata, e peccano dello
stileammanierato dell’ autore. Nelle tre urne
sepolcrali poggiate sugli stalli si conservano le
ceneri di Alfonso re di Napoli , di Carlo IV, e
della regina Antonia moglie di Ferdinando III
di Aragona.
Nelle due cappelle laterali non esistono cose
importanti, nè degne di osservazione, e potran-
no soltanto vedersi nel sagrario dietro l’altare
di quella del Sagramento talune reliquie legate
da re Alfonso a Sancio di Eredia e da questi alla
città di Messina, le quali sono conservate den-
me-
tro statuette, ostensori, e pissidi di preziosi
talli, lavori delicati che mostrano lo stato del-
l’oreficeria di quell’epoca. Il mosaico nella vòlta
di questa cappella rappresenta la Vergine col
3
— 34 —
Bambino Gesù sulle ginocchia, ed ai lati genu-
flesse le regine Eleonora ed Elisabetta moglie ,
e basamenti.
Da taluni viene attribuito questo lavoro al
Montorsoli ; ma 1’ epoca in cui fu eseguito non
risponde a quella della venuta in Messina del
detto scultore che fu posteriore, nò lo stile è del
supposto autore.
Tra i diversi sepolcri di Arcivescovi non ve
ne ha alcuno che si distingua per bel pensiero
di composizione e per buona esecuzione. Sono
congerii di bei marmi più o meno mediocremen-
te accozzati che servono, se non altro per ri-
, ,
'
— 39 —
die prezioso manoscritto; il museo dove si con-
servono dei buoni quadi'i perloppiù di scuola
messinese, tra cui il Davidde e l’Amalacita dello
Scilla, la Vergine col Bambino dipinto a tempra
dagli Antoni! il Presepe di
,
Pelidoro da Cara-
vaggio, la strage degl’ innocenti del Rodriquez
la vedova di Naim del Meliniti, la trasfigurazio-
ne di Cristo del Catalano, e diversi altri, che fatti
restaurare con male usato prestigio, hanno per-
duto quel bello che difficilmente possono rido-
nare i restauratori.
Nei nostri giorni è invasa nel Consiglio mu-
nicipale la smania di acquistare molti quadri di
putrii pittori viventi che si conservano nel pa-
lazzo di città. Per non destare suscettibilità la-
sciamo all’osservatore di giudicare dei loro pregi;
diciamo però che non tutti meritavano di essere
acquistati, e lo sciupio del danaro non potreb-
be altrimenti giustificarsi che col motto incorag-
giamento. Ottimo pensiero è l’ incoraggiamento;
ma agli artisti in generale, e non solo ai pittori.
Le collezioni di vasi- greco-siculi di conchi-
,
ravvisti a tempo
I miei concilladin miglior riposo
Già concedono ai morti; un proprio albergo
Quindi aver lice anco sotterra
— 42
di piacevole effetto.
Dall’ampio pianerottolo che sta a capo della
maestosa gradinata e dalla spaziosa terrazza
,
— 50 —
Chiesa dell’ Annunziata —
Questa chiesa,
in via Cavour è notevole per il barocco prospet-
to sul disegno del licenzioso e bizzarro Onerino.
L’interno è vasto, ma non vi sono quadri de-
gni di attenzione. Gli affreschi del Suppa nella
cappella di S. Gregorio , rappresentanti la peste
cessata ad intercessione del santo, e la sua glo-
riosa morte, sono commendabili.
Chiesa di S. Gioacchino —
Poco distante
dall’Annunziata è questa chiesa in cui trovasi
un S. Ilarione moribondo uno dei più bei qua-
,
AD UN A 3UE ]
Città
CAVALLO CAV ALLI
cPordine
Distanza
in Chilometri
CORSE DELLE VETTURE Gita [e Kit Gita e Rit.
della
N. L.|jC. C. L. C. L.| C.
50 — 85 1 — 1 50
2 — — Alla staz. ferroviaria e vice-
.
nazione 1 50 2 —
. 5 — — Per le ore susseguenti . . .
1 — 1 50
6 1 Per la via Santa Marta al tor-
rente Camaro — 85 1 10 1 50 2 —
7 1 Al Campo Santo — 85 1 50 1 50 2 —
8 2 li4 Cazzi 1 — 1 25 1 50 2 25
9 3 Contesse 1 25 2 — 2 10 3 20
10 4 Pistunina 1 70 2 2 55 60 4 —
11 6 Tremestieri ........ 2 3 — 2 — 70 4 —
12 8 lt2 Mili (torrente) 3 —
4 50 4 50 6 50
13 9 Mili (marina) e Calati. 3 75 5 50 5 50 7 50
14 13 S. Stefano fmarinaj
. . .
4 50 6 6 — — 9 —
15 18 Scaletta 7 11 — 11 — — 16 —
16 2 SS. Salvatore dei Creci — 70 1 10 1 10 1 50
17 1 Fonte del Paradiso
. . .
1 —
1 50 1 50 2 25
18 4 Pace 1 70 2 60 2 60 3 90
19 5 Fiumara della Cuardia 2 3 — 3 — — 4 50
20 Sant’Agata
. . .
2 25 3 25 3 50 5 —
7
—
4 50 5 — —
21
22
9
13
Canzirri
Torre di Faro
3
4 50 6 50 6 — 107 —
23 1 Via Nuova (miglio) 1 — 1 401 60 2 20
24 2 Ritiro 1 50 2 50 2 60 3 90
12 Castanea
•
6 — 8 20 9 12 50 —
25
26 Cesso 7 — 10 —10 50 15 —
1 27
15
19 Divieto 10 — 13 50 14 20 —
AWEJFtTJSIV!Z:E:.
a)
b) I
Le fermate durante
quarto d’ora.
cocchieri
la gita o ritorno
s.
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