Analisi Semiotica
Analisi Semiotica
Analisi Semiotica
Nessun analista si accosta alla musica in maniera spassionata _ nano un tale distribuzion~ (ragione per cui un'analisi di qut'!·
e obiettiva. L'analista schenkeriano vede dappertutto struttu- sto tipo vierie- talvolta chia.IJ>:~.analisi dist1:ilmz.ionuJ,e). Questa
re fondamentali. L'analista motivico non può vedere una bat- procedura è molto si:n;J,lTf'i quella usata nell'anal!~iinsiemi
tuta di musica senza associarvi immediatamente connessioni stica_, mentre i mezzi attraverso i quali viene reàlizzata sem-
motiviche. Se l'analista che segue la teoria degli insiemi pre- bra~o piuttosto~ quelli 11sati da.' Re_ti per l'analisi motivica; è
tende di vedere quello che dice questo accade semplicemen- così possibile colllprerideì-Ia-ìri maniera abbastanza approfon-
te perché è un essere umano; non significa per questo che dita, senza dover disperdere troppe energie per illustrare i
la sua analisi non sia valida o priva di significato. Significa in- suoi fondamenti teoriciis. Questo capitolo presenta due esem-
pi di analisi semiotica, senza pretendere, naturalmente, di
vece che, qualsiasi significato o validità possa avere quest'ana-
esaurire con essi il repertorio delle tecniche semiotiche; cio-
lisi, deve essere di natura musicale e non scientifica. In altre
nonostante essi forniscono un'idea abbastanza chiara degli
parole, un'analisi insiemistica è come qualsiasi altra analisi;
scopi che esse si prefiggono. L3:_.Erim~,.~-~P:E-.n.~H~! di_~l~~
è buona se in qualche modo può essere utile o divertente,
per flauto solo di••J?ebussy, fatta da Jean Jacques -~~~?:. una
altrimenti no. figura di spicco della semiologia musicale. La seconda è di
Elisabeth M2!l!l ed è una analisi comparata di due vari~i.o
ni del ~,çQlo sulla canzone fohn come kiss.menow- mia di
III
Analisi semiotica
Williarrt_.By.l;d e l'altra di John Torn~i.n.s, fratellastro del più
famoso Thomas Tomkinsi6.
U!J. secondo tipo _di approcci~LB-§li!;iç.Q.JQrm<!l~_di una cer- Come ho già detto, l'analisi semiotica procede, come quel-
ta importanza ~l'analisi semiotica. Ha le sue origini in Fran- la insiemistica, per stadi, di cui quello iniziale è la segmen-
_cia ed è ancora molto segtiìcil-Ti1 tutti i paesi -arrrn.gua fran- tazione. L'es. n. 75 mostra la segmentazione iniziale realiz-
cese (Canada incluso). L'analisi semiotica della musica è con- zata dalla Morin delle Variazioni l e Il dalla raccolta di
siderata come una braJ1ç~,c:lella _scienza complessiva chiama- Byrd, insieme ali' originale. Vengono mes~~-)D--'.QUlO.UA.J1gu
\il ((~iologia»- cio~..§J\ldiodei segni. (Questo~ significa che re ritrniçJ!ukorrenti ..~ motivi .m&.lgsJici - o,guiril;!~Jizionç
l'analista "sèmibtico ha maggiàri contatti con campi di studio .puà...eiiere J~tte,t<J.l~ (come nelle prime tre linee melodiche
esterni alla musica di quanto non li abbia, ad esempio, un della prima variazione }...2,!P-.2~!lS.c;t.Je (come nella quarta li-
analista schenkeriano.) Ma che significa studiare la musica in nea dove le figure appaiono in progressione). Sono proprio
termini di segni? Un modo sarebbe sicuramente concentrar- questi moduli di ripetizione che determinano dove finisce
si su ciò che la musica significa e su come le strutture musi- un 'unità motivi ca e dove inizia quella successiva; in altre pa-
cali incorporano o trasmettono significato; ma l'intera que- role, la ripeti?;!<:>n.~"'-~J.LJ?.!:Ì:O.çipa.le, c::i.~e~i()__ ~u cui }i basa..J.l
stione sul senso della musica è così difficile da trattare che, J?r()~C:S..S..2._cl}.~s<7zrrte.~ioae.
in pratica, è necessario adoperare un tipo di approccio dif- Scorrendo le ç_olo11q~.dall'alto in ~o, si ha un'i.deadel-
ferente. E;.sso assomiglia molto a quello adoperato dai lingui- le .successive presentazioni de~la tipologia motivica, mentre
sti, P.~F l'~';iàlrsrael discorso: is priwo lUQ~L.d~çl<i~._quali scorrendole da sinistra a d~~t:ra. queste compaiono nelle_lo-
~g. i blocchi formanti il sigoificato_lingui~.tic::q; "poi si stu- rq~ varianti (o.. ~~~~pJa!Jçju!, come sono chiamate
dia. çome questi blocchi si relazionino .uno all'altro in ogni
15 Per il background teorico, vedi J. Nattiez, Fondements d'une sémiologie de la mu-
particolare tipo di discorso. sique, Union Générale d'Editions, Paris 1975; una traduzione inglese è in prepa-
Allo stesso modo, analizzare un brano musicale con i .çri- razione presso l'editore Faber. C'è anche un articolo introduttivo, intitolato «Mu-
teri della semioti~a significa prirna di t'utio"'"suddivicÌerl<>_jn sic and Semiotics: the Nattiez Phase», di J. Dunsby, TM Musical QJ.tarterly, LXIX,
1988, pp. 27-41!-. Un'analisi dettagliatissima, a opera di Nattiez, di Density 21.5 di
uni t~ che possiedano un qualche gradQ. dL ~ÌinificatQ all'in- Varèse è disponibile In inglese: Music Analysis, 1, 1982, pp. 248-840.
tana del brano e po! a_n._ali~z~e i}_ ~~C?.gg_j[t_çui le unità_ so-
le L'analisi di Nattiez è alle pp. 880.8~4 di Fondl'ml!flts d'um simiolop... , ci t.; quel·
la della Morin c! pubblicata in un testo dal titolo Essai di Stylistiqu1 Compam (Preaae
_r:,l~~J!:W~· con l'intento dl ICC?frlie i principi che gover- de l'lJnlvenlt6 de Montreal. Mont.NallQ7Q\ • ........... ., __ ·-...··-•--- •--•~--
190
191
ne 11' analisi semiotica) 17 • ~el~, Q.a.• sinistr.a.a_de.str~
l'alto in bas~o - come in una partitura tradizionale -restituì.:· Es. n. 75. Morin, analisi paradigmatica delle variazioni l e Il
di Byrd.
sce alla musica iL.suo aspetto originale (ad eccezione defìat-
to che la Morin presenta ogni mano separatamente). Sebbe-
ne la struttura originale della partitura sia stata così fisica- Vartatton l
mente ricostituita, è già possibile cogliere con un'occhiata al- m Lj
~ W ~
1: ~ r
cuni aspetti, come la configurazione motivica più frammen- ; J l L j ~
r::
taria e asimmetrica della Variazione 11 rispetto alla Variazio- i ~ ~
ne l - e questo è un aspetto che non appare in maniera co-
sì evidente in partitura. CQ!!._~n ge~~ del !_~tto particolare,
l'analisi semiotica usa il termin~splicitazione» per.mruta-
, . }1 : 1: Jl J }1 j L
;~: questo procedimento di eVidenziazione di aspetti nascosti
o ,.impliciti nella struttura musicale. m ~ J = 00
:l 1: '
121
1: ~ 1:
L'es. n. 76 riproduce la partitura di Syrinx e l'es n. 77 rap-
~-
r:::
presenta il pri!llg qiagramma ricavatq_Q_a,;J•{atti~f· In esso vie-
i' i 1 ! j
ne adoperata la visualizzazione a due . cii!~f~IJS,iQlli come in
quello della Morm;··rfìàTa'Ieti.ura non è altrettanto immedia- · : }1 : F l
ta .. N~gi_e;z;_s.igl::t q~i_pgJ1i fi10tivo_: -~,J~,...C..,. rappresentano ti-
pologie Il];Q!i.ridl~.diffe.x:eliì{ m~{ltJ:~ AL..A2 •.~·:ìualciuiliJe và-
dan.ti (proprie.-.(;ome nella tradizionale classificazione te.Ill4ll-
.. tica.); i:g!~.S~~.~~ ... servono a identificare figurazioni che si
P!!~.P.:.!;!UQ. solo una o" dm~..volte e che, per questo motivo,
no(} vengono considerate come I?fl!adigrnj porta:n,tj. Come si Rbythmlc Segmentatton
può vedere, però, questa classificazione non corrisponde del VI l
l 4
tutto a una sistemazione in colonne; perché, ad esempio, A,
Be C appaiono nel diagramma in un ordine differente men- 0 J. l'J J ·O
separarli. Invece.. §ytin-x ~ pien~. ci! . .I!p.e.tizioui (se non lo fos- 0 J. )' J J
se, il procedimento di segriìe'ntazione non potrebbe neppu-
re iniziare), ma le strutture di queste ripetizioni sono molto mJ. Jl J .J
più fluide e. asimmetriche. La ragione del perché A, B e C 0 J. )' J J
··appaiono in ordine inverso, da sinistra a destra, risiede nel
fatto che Nattiez desidera mostrare che C inizia con una ti-
~ J. .!' J J
~ J. l' J .J
17 In senso stretto, le classi paradlgmatlche (dette anche piani paradigmaticl)
nun sono limitate ai motivi. nel IC":Illo ·tradizionale. Al tempo stesso l'analisi sr·
miotica. in pratica, si concentm AU melodie e motivi, come un'analisi insiemilll· [!J J. Ì' .J .J
ca. in pratica, si concentra mio Allll'iarmunla: coal l due approcci sono, in un t:er-
lo 1en1o, complementari. È da nullrt che la ricorrenza è uno dei criteri di •eM·
--·--•--- .~ot~r ....... t TI...~..........,. .rAMMUtfiUtC. clt., pp. 85 e 8fl).
l! ~ l! ~ e ~
e ~ e ~
~ ~ ~ s
~
'-
-- --- -
IB é]
GJ
- -
~
~ ~ ~
~ Il
!E .-- El
--
fla ~
...
- -
--,
l ~
·..-:Il li
19
194
Rhythmh· .. ~.-~nH·ul.muu
m4 IV2 n2 VI3 vm n4
4 2
mi m ~ n J
m: nJ.
rn m: n .J)
mlffl\ m:
.Fffl\ m
1m: n .J.
1
··=........
CII
Cc l Cel Ad3 Dd5
~.Fffl \m
ffl.J ' ·-l
miffl ~w
[!]
.fffl : n
iffl m
~m
~=
w .·--
m ... ~: ~·
..
m i10
.
m ... . '
-
Jffl\ m
[!]l
"""il .... . .
..
.
Jffl~ffJ A -: .
Jffll m .,0 .... .
. a..l
Jffl\ ='""
m .J. /,J,: J n f
m J. } JTJJIJ
[}] .J. ;. IJ
In
196
197
A Cc2 Cc l Ce l Ad3 Dd5 Cfl Ad4
Es: n. 76. Debussy, Syrinx.
A ====l l ·l l l l'-
rn ! !
,! !
t)
: : : ,......,
T'*• modéré
.... ---...... ~ .........----..
t)
"
- ,: :" .-: k ~·~ h'•
lr t t =
9
&rtt qcJJtCiì
3 l e- Qf r ~
J2j ·
:
t)
"
[I]
• ""
-~ . - - - . ii
:~ ~,. t" tr.tT 'EftW l Y•L@J i çl
[j]
===-
·' ;
3 3
"' --=:::::::: p
-~~~~...
p -== 3
Un peu noouvementé (maia trèa peu)
"'
l
lli1 -===::::
-. .
m i/ -,..-,,. Jf?r Jç ifJJ laerrfii( 1 ·m~
tJ
A
- _j_---; e!!!l!!!!!!!!!!
,.,.,..,
tJ . J---r 1l
3
~
t)
'--+---l
1-
:' '
: ' 1
:/_
"'
tJ
. - ~
m m-=
.
.!l. .P
m
.
Al~ •f±"
~~.---,
au Mouvt (trèa modéré)
m 4F~s
[!!]
r ·v; 1 ii) ==fz 1
W.!fliù 1
,
---
·--+--
198 199
Eiarbr w li
Es. n. 77. Nattiez, prima analisi paradigmatica di Syrinx.
,n~
[!!)
r rr~~ E -ErTi ,- 9
f•'" H l dtm.
!!!! 3 3 ~ 3 3
! j J
~
lJ
...._._:_..-
jJJ J..__....l J '•iCJtJ94h liìJ.
~ ......,
Il
p m~~Tqu;
I
fra i motivi in Syrinx comportano anche che i criteri di simi-
larità dì Nattiez siano molto più flessibili di quelli della Mo- Ilil
rin. Il criterio di Nattiez per associare la fine di A all'inizio l
I
di C è che il segmento in comune inizia e finisce con le me- l
desime altezze (solb e reb), anche se il resto della linea è dif- ~
J" ),
ra, come la Morin, ritmo e melodia in diagrammi differenti).
Dal momento che l'incolonnamento verticale è usato qui
per mostrare alcune sovrapposizioni non troppo ovvie fra i
differenti motivi, la rigida separazione in colonne ben distin-
te, così caratteristica del diagramma della Morin, non è pos- . ;;
sibile; il diagramma .9-i Nattiez, ,essegzi<l!mente, non è 11.!~r1te
dj più Clie--una-ve.rsione in usuale e sofisticata ·-della trp.djz_io-
ll~!e 'iabelia motivica usata.-cl.C1 anali~ti .c:ome R~ti. Per questa
raglò'ife; è usando il primo diagramma come base, Nattiez ne "1111
esibisce anche un secondo (es. n. 78), nel quale i motivi lun-
ghi e irregolari del secondo diagramma (es. n. 78) sono se- ù
parati nelle figure che li compongono e ridisposti in manie-
ra più rigida in un serie di colonne; ogni frammento separa-
to è contrassegnato da un numero e, come si può vedere,
El ~
Nattiez ne adope~a.. 9.6 . per. suddiviàet=e--l'.iate-ro....br.ano. Pro- El
prio questo secondo diagramma costituisce la base per gli sta- .. < ...
di successivi della sua analisi.
Questo primo stadio dell'analisi semiotica è conosciuto co-
me analisi paradig;matica perch~ consiste nell'e~traP.olare le
ùllità di sianififato su·uttutal.t: ,dJÙ testo ID]!!icale; il risultato
è un elenco di ticolosrie oaradlamatiche. tale cerò da .trucu·
N)
o
o
vllil
~
XJ
.... ~
[S Jit1hJ,)§J•J J,;"!"EJ=
...._....
zffil
( .... ZJIY
tr1
:n
::l
-l
~
z
llJ
.......
.......
(b
-·
~N
:: CIJ
(b
l@ ("l
o
;:l
o.
tttt r llJ
llJ
::l
llJ
CIJ
---··
'"O
llJ
lt ®l ® l ....,
llJ
o.
oq
s-·
llJ
.......
("l
-·
llJ
-·o.
~
;j_
~
?< N)
o......
202
203
.nIIL.@
2'Zsl"t:::=
p ;j1;J::::7
--
-----~Fila
'"T
@ _ _@
T T .- FT~
~ N-~
®
o • =--l
J
s~~Q.J.e..mp.w:ale. Il~.c.QndQ stadio è conosciuto co-
me arJ.r;Ji~"'J.in(av;rnç,#çg e qui viene pres()_jn _c()_~_~id..~!:~Qne
l'.d~.menlQ..J~!I!P2m~. Qui la distribuzione delle unità para-
~~·~...-
digmatiche nel tempo è analizzata in maniera tale da eviden-
® --- ® __ @ --
ziarne i criteri. (Ancora una volta si può fare il paragone con
.-.,.,--------- -----....------·---.----...- il sistema di Reti, basato sulle figure tematiche.) Prima di ve-
@ ... ® ~ t. dere come la Morin e Nattiez si comportano in questa fase,
Ft=l~ F=F"'':.='J"
sarà utile prendere in esame un caso più semplice; ci forni-
@...io:a ~ J sce un esempio insolitamente chiaro di questo secondo sta-
~
dio dell'analisi semiotica lo studio di Marcelle Guertin sui te-
--
@ @ @ .................
rw u'ttlrifS uJ.J J w, J J $ mi iniziali del Primo Libro dei Preludi di Debussyts. L'es. n.
. @fE ~{TI ..
79 mostra quella che sembra semplicemente una serie di ta-
vole paradigmatiche per ciascun tema; in realtà c'è· qualcosa
di più di quanto non appaia a prima vista, dal momento che
gli allineamenti orizzontali fra i temi intendono indicare
un'equivalenza di funzioni fra le varie parti che li compon-
@@..-.....@ gono. Tutto questo viene illustrato dalle lettere. Con X, Xt,
Y eU la Guertin indica rispettivamente: un'unità iniziale, una
sua variante- che rimane allo stesso livello di altezze, una va-
riante che invece lo estende e una ripetizione ridotta, basa-
@ ~~"'(..@
ta solo sul primo frammento dell'unità immediatamente pre-
-~
cedente (B significa una versione trasposta di U). Queste in-
@c;r 't!t dicazioni - e ve ne sono anche altre di minore importanza
- mostrano lo schema di relazioni fra le parti che compon-
® ~ ...· h.~~ ([) ••• L
gono un tema; dal momento che esse denotano le relazioni
LI"''3F1
e non i materiali particolari, possono essere astratte dal con-
®C -~(~ff testo e presentate in forma di tavola simbolica (es. n. 80). A
sua volta, questa può essere ridotta a semplice regola gene-
®rlf· 't:f rativa, da applicarsi in tutti i con testi (es. n. 81).
In questa formula, come in generale nell'analisi semioti-
®b~ ~ ®,
-~ ~ f •h·•- . ca, le parentesi graffe rappresentano classi equivalenti - ad
esempio nella riga (a), XI e Y sono intercambiabili, in quan-
to possiedono la medesima funzione. La riga (a) deve esse-
® @ @J re allora letta in questo modo: uno dei temi iniziali del Pri-
mo Libro dei Preludi sarà formato da un'unità di partenza,
più una ripetizione che, a piacere, può allargare l'àmbito del-
le altezze, più una ripetizione ridotta che può essere o non
essere trasposta. La riga (b) specifica che l'ordine delle due
ultime unità può essere invertito (con qualche modificazio-
®~.
ne).
o,J t ~ iìi G
,a Ji#ij .. 44L
(V) '" ~ stato pubblicato, con una traduzione inglese dell'analisi di Syrin.r di Nattlez,
In 7'/uw Musical Aruabll.t, Toronto Semlotlc Cl re le, VIe torta Unlveralr.v. Toronto l Q82.
l l l
l
Il Il lJ
L t-L-
206
207
Es. n. 80
-- Xl
-- Xll
---
I Il III IV v VI VII VIII x
Tll.l (llb.lt-231 Tll.l (llb.T-151 Tll.l (llb. l -131 Tb.l (bb.l-41
IX XI XII
x x x x x x x x x x x
® ... ~ ~jt~~ ,.® . . f ® x
, ..
tf tt UM
-
~ "'JIIL!l ... "' l"' , ...... ,_:•,:.; '-" ~
X'
.
y y y X'M y
. y X'
UM
y y y X'
u u u tt u u u u
®~çl A<])-/"~-
...,_ ---- -·-- ---- ---
u u --- ---
_,!_
----
---- --- --*-- ---
® ~ f @ ... u u 1----
... ,. .,, ........... ;-~ ~ , .. - U+
--·-- --- ---
U' tt+ tt'
--- 1---- --- ---- --- --- ---
'l
~ ttS
. .
' A® A (!D l - f • u tt' + ti-" ttS'
U'
l
l
... . :.... ~-
ttS
ttS'
l : ttS'-
•
l
l'
l z z
l
'
x,
.e .e .e
®i~
-
J
' À
Y,
l ... : v
~ -.~
--- --·-- --- ----
'l
l
l @
<i!!> '
'
1.-t- _,J...,
' @>ll
·- .14: --~
~-• .
'
l @:
·-
.•-l't: ~~
~:-;.
-
(!) :..mm .- f ®
Es. n. 81
. """' x xl
@ "' :.m
: ®"_
a) + { y } + { u }
''
"' b) x + {:M }~:
Tutto questo soddisfa g!i..§J.:..Q.P.i.9~U:"~!!ali~i semiotica- trovare
cioè una r~ola generale che governi la disiii~~ziqnt: delle
~_!!g_u.ificatiue .w.l'il'Met'no di-un ruitQ pezzo_ e repertorio-
ma è anche ovvio che qui si tratta di un caso eccezionalmen-
te semplice, che coinvolge, cioè, le relazioni più rudimenta-
li fra un'unità musicale e l'altra. Di solito l'~
. richiede che le uniti. iden,tificé!!,.e a~- primo-livello di_ anill_isi
siano sogictt~ a....una...d.e.sa.Wonc.più..precisa e.sistemi<;a, pri-
m_à._ eli e siano determinate le relazioni di trasformazione fra
Es. n. 82. Nattiez, lista dei fattori per Syrinx.
E contiene un elemento cromatico
Fl movimento ascendente
P movimento discendente
Gl grado congiunto
G% grado disgiunto
Hl laSti neri
W scala per toni interi
-
-.imento avanti e indietro
... '-l . l
.?1 A3
A4
p3 )t s3 rm
M2 l
,;t ~
Il J s4 JJJ
11(3 ·t
_/1
.
~
Il
\a
Il
A5 J3 ~ s5 rm
lf4 l """ \&l A6 J~Jt
--- p s& J m
/l \t \. A7 J
lP l l l
.,;t \. \i AB J
lf6 Il l l
./1 ~ ~ A9 J p
y7 Il l l l ..!,...-
_,.;;:, ~ AlO J.
M8 l . l
Nl trasportato, alla terza inferiore cl ~ nI
......n-l
!112 3
trasportato, alla seconda inferiore
J f""1j ......J JJJ
~ trasportato, all'ottava inferiore
cz
-
J m
n2
mm
l sostituzione di mi ~ con mi naturale
ca
c4 J
- Da
n4
~hm
n5 J J 'J J J
--r=t=!i
n&
- N)
o
~
210
211
loro esistenti e, di conseguenza, possa essere analizzata la lo-
ro distribuzione. Sia nell'analisi di Nattiez che in quella del- Es. n. 83. Morin, lista di fattori per fohn come kiss me now.
la Morin questo viene fatto classificando le unità musicali se- A
D
ascendente
discendente Ddll ;x3D(+4A)
d disgiunto
cato: non sarebbe forse più utile se l'analisi semiotica usasse p parallelo
e un solo intervallo disgiunto Dd 13 2x3D
un repertorio di caratteristiche comuni, così da poter con- (in un'unità di tre note)
f c.<f
frontare nei particolari un'analisi con l'altra? La giustificazio- Dd 14 3D+2D
ne di ciò (che non mi sembra del tutto convincente) sta nel
=
fatto che l'intento di un tale elenco è di identificare le ca-
ratteristiche significative nelle relazioni fra le varie unità
Ac -+ •
Api Grande Piccolo
6
8
3
2
[~
:-:; A
Ad3 3"
:::Jit •
5
Dp l Grande Piccolo
8
6
5
3
2
[..__ •
, _....,
w
cifica per ogni singola situazione. In questo modo si spiega Dp 2 Piccolo Grande
ripetuta
[ _......
-
ne sono formali e applicabili in generale {MI = un semitono Ad5 s•
discendente e due ascendenti), alcune sono precise, ma non
..... R2 n. rip. & 2•
ascendente
Cc 12
2 x 2A+2 x 20
2 x 20+2 x 2A+20
Il!: •
.• •
! Ce8
Ce9
S0+5A
2A+50
13
14
Ili
1J Il
v
V13
12 '
pfm
~
..n •• ot p~
or
..=-
.
l l!ll
Ce IO S0+4A 04 rm v 15 r'!l
....._
Cci! 2 x 2A+3x 20 • • m~ v n
..
05 18
Cc14 20+2A+2 x 20 + 2A
.. . , Celi 40+3A 08 n~ VI Doctedrbythm VII
..!.-
l. ~Il (Theme)
-
V?
Ce2 3A+20 Cf7 20+3 x 2A+30
- - lP.
V8
-.JJ"-1.-
l.
~-~-
2x2A+ (60
(SD
piii"n·eutré!!~ dLqucilQ_cJj~Alli,~~; essa implica minore inter-
Ce5 4A+20 Cf IO 4A+2x20 pretazione, minore considerazione del contesto musicale in-
dividuale. Ciononostante, la Morin l'adopera per conseguire
Ce6 5A+2D Cfll
~~ D+2x2A un ulteriore gradino di astraz~9J}.~.. ;;ulalitica, nel quale ricom-
pàretit>értà'cti~~tetfa:-·" · ··
Ce 7 8A+20
Cf12 2A+3 x 20 L'es. n. 85 mostra, in alto, la classificazione delle unità sin-
tagmatiche in relazione alla classificazione per fattori (si trat-
ta di un semplice chiarimento dell'es. n. 75); sotto, compa-
re il successivo stadio di astrazione. Questo secondo diagram-
ma può essere paragonato a quello simbolico della Guertin
sui Preludi di Debussy (es. n. 80): invece di rispecchiare le
proprietà di ogni unità sintagmatica separatamente, esso mo-
stra le relazioni fa le varie unità all'interno di ogni variazione.
Come nel diagramma della Guertin la prima unità era indi-
cata con X, qui essa viene indicata con Aa - in cui la «A)) si
riferisce alle tipologie melodiche (come in Nattiez, le varian-
214 215
l:
+
... -· a• p2 01 K 1/ al (F2)
~l Ùò·-
~
~· ~~
c' E ... "';..;
·-
+
~·
+
·-
,..
p. ., ~
~ x ...1 "'
Al
l~ "'
.,
o
~·
+
- +
~ ~·~ p.
-~
~
·-
;.:.;
cl.Aa E l 11/ ot 1116
~
..i.
"'
:; +
~· .<:
:r
.
~·
"'
Jl(fo.aol~) J2 (K2/oi(Fl)) ~.
J:~
·::; ~
+
.
~-
~·
~ +
~.! +
c• ~ .... , J
J
"'
:~
- +
3
o
~·
+
.
;;·
a2 '
-=
l
:~ +
~ .,
..:l< +
..
. <
:.:
-..
:~
.Ile
IO s 2 •P E Jl/ré l 1113 - +-
+ ~· +
J ~
" h A3
~ +
Il
<·•.
•r.
~ ''·'<l=
Jll j,
..
~ ~
."'(
+
~
~
-~Il -::1 .
"
~,:'",
..... ~.
+ ::: + :::
ti sono A 1 A2 ••• , mentre le tipologie differenti B, C ... ); le «a» < ~ 1 ~~":.
<~
si riferiscono alle tipologie ritmiche. Un esame scrupoloso
,..
.. -~.~ l i-~
1'l:J 1
~
questo brano e delle variazioni considerate nel loro insieme; !"t ll ~~ :::
+
ciò che vuoi dire la Morin è che l'omogeneità motivica del ~ + <'
~"' +
.,. Il~ ~· ~
brano è tale per cui le due forme inversamente relazionate < ::
~l
,... -~ -~ 01 l :J Il :,._
delle figure, e l'espansione della seconda verso la terza, pos- ' <:::.
~
'''' i i ::-
sono essere tutte considerate come varianti di una singola ,., ::
"l
l" t'! =
idea (ma, come Nattiez, non si cura di spiegare e giustifica- .•
;:; +
< ~Il~+
:~ ::
ij
+
<
.
l
•
lj
.. < r•
- !l
to Per Il signilkatu eli Cd, Ca l t:cl!, cfr. nA/Jra ea. n. 7~. ~1·11 ~l
l
1
- l!!:- -l
216 217
re l'enunciato). Con il completamento dell'analisi sintagma- da analista ad analista; questa è certamente un'argomentazio-
tica, le classificazioni paradigmatiche con cui iniziò il proces- ne valida, che può essere riferita tanto all'analisi schenkeriana
so analitico sono verificate o, piuttosto, sono modificate in quanto a quella semiotica. E se talvolt.~-~-~ll_lbra che vi sia una
maniera tale che la musica viene ridotta a un numero mini- certa sproporzione _!!_<!.La~ica impiegata _$.J:onclusioni tratte,
mo di nuclei portanti paradigmatici, ciascuno dei quali può o1sogna ncordare che_.que.s.ta-è una caratt.er.i$tica comune a
apparire in un certo numero di varianti2I.
f!!Olte form~.di analisi .aYan:Z:~.~· Le obiezioni più consistenti
riguardo l'analisi semiotica risiedono altrove e si fondano su
A differenza della Guertin, la Morin non tenta di organizza- due punti. '
re secondo regole generative i risultati delle proprie indagi- Il primo di questi consiste in un'obiezione che io solle-
ni. Qual ~ dunque lo scopo di tali complicati procedimenti vai nei riguardi dell'analisi insiemistica e ha a che fare con
analitici? E importante qui ricordare che il materiale di cui la segmentazione di partenza con cui inizia l'intero processo
la Morin si occupa non è rappresentato solo dalle due varia- analitico. La classificazione dei segmenti in classi paradigma-
zioni delle quali ho discusso finora, bensì da un totale di tren- tiche che si verifica a questo stadio è in seguito reversibile;
tadue variazioni di due diversi compositori; e che alcune del- come abbiamo visto, la Morin ha modificato la propria clas-
le categorizzazioni da lei fatte illuminano caratteristiche che sificazione iniziale alla luce di quanto aveva scoperto; in un
appartengono a certe variazioni, ma non ad altre, come pu- certo senso la fase iniziale paradigmatica diviene ridondante,
re alcuni schemi strutturali che si trovano solo all'interno di dal momento che è soppiantata dall'analisi delle caratteristi-
certi gruppi di variazioni. L'es. n. 86 è un tipico esempio che dei segmenti individuali - il suo ruolo allo stadio inizia-
dell'uso che la Morin fa dei propri materiali. Esso rende vi- le è quindi di provvedere dei criteri validi alla segmentazio-
sibile la diversità tematica delle variazioni di Byrd in confron- ne (un'unità viene definita come tale dalla propria ripetizio-
to a quelle di Tomkins, come pure il modo in cui Byrd di- ne)22. Ma il tipo di segmentazione in se stessa non è reversi-
spone in blocchi le proprie, con una visione complessiva del- bile - dato che tutti i gradini successivi dell'analisi si basano
l'insieme, in confronto all'alternanza regolare di Tomkins di su essa. Un esempio semplice di ciò che si vuol dimostrare è
due differenti scritture. Forse, suggerisce la Morin, questo la segmentazione fatta dalla Morin sulla melodia per la ma-
succede perché l'organizzazione di Byrd è migliore di quel- no sinistra della prima variazione di Byrd; tale schema inizia
la di Tomkins. A questo punto si è tentati di dire: è proprio con re-do-re-si (cfr. es. n. 75, col. Cc2: qui la segmentazione
necessario fare un'analisi semiotica per arrivare a queste con- è considerata più orizzontalmente che verticalmente, ma in
clusioni? E abbiamo bisogno della semiologia per stabilire le entrambi i casi il principio è il medesimo). Non sarebbe for-
categorie che compaiono nell'es. n. 86? Qpestq_p_!~-C.~dimen se più musicale leggere la sequenza iniziando da si invece
to. cj dice.davv~:f.Q..g!l:.ÙCosa che no.!L::l:~~mmo potUt.()~Vlaen che da re2:l? Questo è un dato molto importante perché, se
zia.J"e attraverso una disaminaJnf.Q.I.:J.!lale? ·stana-o alla Morìn, così avvenisse, il fattore Cc2 scomparirebbe del tutto (la se-
certamente no: ella ammette, a ogni buon conto, che <<sen- quenza sarebbe identificata come Cfl) e l'analisi sintagmati-
za dubbio un certo numero di queste conclusioni si sarebbe- ca finale sarebbe tutta diversa perché i fattori A e B risulte-
ro potute trarre anche attraverso un ascolto ben direziona-
to» e che le sue conclusioni erano più o meno le stesse di 22 Che cosa accade, allora, se la relazione fra segmenti non è di semplice ricor-
renza, ma fa parte di qualche relazione trasformazionale più complessa? La risposta,
William Apel (vol. I, pp. 105-106). Ma, precisa, l'analisi se- naturalmente, è che non ci sono criteri su cui basare la segmentazione iniziale. Il ri-
miotica permette di descrivere, con estrema precisione, nei sultato di questa pratica è la limitazione dell'analisi semiotica agli stili che sono ca-
dettagli, le osservazioni su cui si basano questi giudizi intui- ratterizzati da dpetizioni letterali (Debussy, il contrappunto imitativo, certe musiche
esotiche). Questa limitatezza non è compatibile con l'obiettivo di creare una teoria
tivi, e in maniera tale che i risultati possano essere trasmessi generale dei si:ltemi di segni in musica.
25 Se è vero, allora la diversa notazione di b. 5, dove il si dura tre tempi, contrad-
dice la mia int,erprewione, ma per la stessa ragione la confermerebbe in ogni caso!
~~ Ciò corrisponde al modo in c:ul l'~&nallal insiemistica riduce le formazioni
Piuttosto t:he fare aaaegnamento aui dettagli della notazione, è meglio chiedersi:
armoniche a un numf'ro minhno di pt: .llltJ, «>inuno del quali può apparire in dii~
~~~:-~~~~~eLII.~o~o.~l orchestrare Il brano? La b. !'l sarebbe orcheatrata in modo
218
219
Es.· n. 86. Morin, comparazione fra serie di variazioni di Byrd
e Tomkins. rebbero identici. Il problema è che qui, come spesso accade,
l'analisi semiotica non provvede alcun criterio per decidere
~te.=~_it:1_j~ ~egme!uazione.c-on,e.tta. Nou.. èjnfatti ben chia-
--. ......
ro che cosa vogliano raepresentare in re alt~_ i_ ~~g_~i. Cor-
...... ........... ...
1:1 ~
......
>C >C ...
>C rispoìiao"no-TOrsesemj)Iìcemente ..aaaccenti in battere, a pau-
....----
>C ...
...... ...
""""
>C >C
>C
-.
>C
o
.... "" I:K l::i ><
tù di criteri semantici e psicologici che non si esprimono con-
........
"" >C
... .
CD
>< I:K b>;( l ><f
... .. tuizione nel procedimento dell'analisi»24, e per questa ragio-
. ~=
. "":>l: ..'"' ~=
1:1<
.. ><
.. ><
~
':f: ~
.'"' . .. .. G;) >C
>C
ne egli raccomanda che l'analisi semiotica sia basata sulla so-
"' ...'"' ..""'
><
. .
>C
><
vrapposizione di un certo numero di interpretazioni separa-
-.... .''""'' 1:1<: "?f:
=~ '"''"' ""'
A: .......'"' '"' "
.. ><
'"' ><
><
..
...""'
>C te, piuttosto che su una sola. Ma tutto questo non significa
forse che l'analisi semiotica è in grado di illustrarci non tan-
il --... ...... .. ...... "l: '"' ... '"''"'
><><
:!<:'" l~ to il contenuto musicale in sé, quanto l'interpretazione che
..'"'
N
f.-'"'
~=l >C >< .. ne dà l'analista? Quindi, invece di basare il procedimento
.,- .. '"' __.... 1:1 ><
><
""""><
'"' "" d'analisi sulle figure ricorrenti nella partitura, non sarebbe
-. '"' l-,..
><
.. .. li5l
.lS--><
""'"- ~
~.
>< se meglio considerare questo tipo di analisi come un sofisti-
"" '"' "" . ""
>C""
><
.
><
perte analitiche, piuttosto che come strumento base di inve-
lx~ ><>< ><
... .""'
aD 1::: .. ><
"" stigazione musicale? Ma, in questo caso, che dire della pre-
~
. .
., .
...... ><
... .."" .
><
><
><
><><
><><
>C
""
.
""
"" ><
><
.
" """"'
><
."" .
tesa di scientificità e oggettività dell'analisi semitoica? In real-
tà non conosco la risposta a queste domande e quindi la..d.i.f-
..,., ...
...
>C
....
><
. .'"'
... ><
><
ficoltà principale con [aJ:li!li~_L§~l!1!QJiçsi - c_om.e.. generahnen-
...."" ..... "" .... ..... """"
..
....
>C
. ..
~
."" . ié ..cau tut~lisL.farwale - sta ne.Lfatto. che •.mentre .r~
l
dç_J2o~s..ihil~.la, formulazione di giudizi .pr~cisi riguardo alla
>C
N
- ...
>C
""
."><
><><
. . ><
><
><
><
><
""
~
rny~ica, non sempre è altrettanto chiara sul significato di qu~-
s~i si!!.~~~l· .
J ~ 1 l-
~ -~ l l j. ~ l l
:i
La ~econda obi~~ione che si può fare all'analisi semiotica
~~~~L
-=Jiil:t 11 l
!rlnl ~t
u1 g 24
P· Il.
Dalla traduzione revisionata del testo di Nattiez in Three Musical Analyses, ci t.,
i i ~. ~ ts .~ i 1
ftaa ~-~-~~ l 1
l ~ . i J·l o .IJ ~
§
: -
25 AJ!en Forte da qualche tempo sta facendo qualcosa di simile a questo. Sta a-
nalizzando la musica del XIX secolo in relazione alla presenza più o meno accen-
!i&tt tfff8iti
LI!
tuata di motivi del tipo segnalato da Reti (piccoli schemi intervallari che possono
UHIII Jilll J!
essere trasformati mediante inversioni, retrogradazioni, e così via), ma, invece di
guardare semplicemente alla superficie musicale, c:orne fa Reti, usa tecniche
J J~~~.~. j iiii 1111 schenkeriane per scoprirll nel livello medio. Vedi A. Forte, .. Motlvic Design and
St.ructural Levela In the Flnt Moviment of Brahma' Strln1 Q,uartet In C minor•,
220 221
riguarda la_c.QllYin~iQ.Q~_i_mpl!~j~- qui come nell'analisi for- a un insieme di brani appartenenti al medesimo repertorio.
male in generale - che la.m.usic<! 1!9~~-~gg! un signifi~at.Q.. in In realtà egli individua il valore dell'analisi semiotica proprio
virtù delle rel~i_<?ni ~str~~~~--<:!:J:e esiston~..._~~~L~---~_!:le -~?mpo nella sua capacità di individuare relazioni comuni fra brani
nerui:--li che fornisce, quindi, la giustificazione per basare differenti; pensa cioè che la meta dell'analisi semiotica sia la
l'ànàlisi sulla partitura (piuttosto che sull'esperienza della classificazione dello stile musicale26, Questo slittamento
musica), e per canalizzarla in termini di schemi simbolici a dall'analisi di un singolo brano all'analisi di un repertorio è
livelli di astrazione sempre maggiore. Il problema è questo: probabilmente appropriato, una volta che si sia premesso che
quanto di quello che è realmente pertinente alla musica ri- le tecniche formali dell'analisi si fondano su relazioni astrat-
mane in questa traduzione delle esperienze sonore in cate- te; ciò significa però che gli scopi dell'analisi diventano mol-
gorie astratte quali: «linea ascendente per gradi congiunti»? to differenti, rispetto al tipo di approccio che eravamo venu-
Dawero non si può dire riguardo a una linea musicale nien- ti considerando sinora. Il prossimo capitolo chiarirà quali sia-
te di più interessante che classificarla come qualcosa di op- no questi scopi.
posto a un'altra linea, magari discendente e magari per gra-
di disgiunti? Non si corre forse il pericolo di produrre asser-
zioni categoriche su partiture che possiedono solo una vaga
connessione con l'evento musicale di cui abbiamo esperien-
za? Io penso che la risposta dipenda proprio dal tipo di mu-
sica. Considerate singolarmente, le variazioni di fohn come kiss
me now studiate da Elisabeth Morin non sono di grande in-
teresse musicale; inoltre, dopotutto, ciascuna dura solo otto
battute. Il loro interesse risiede soprattutto nel fatto che so-
no variazioni - e cioè, nelle loro differenti relazioni, nello
schema generale di evoluzione attraverso gruppi, ecc. L'ana-
lisi della Morin ha valore proprio perché tratta di queste re-
lazioni, e le sue conclusioni sono sicuramente esatte perché
un insieme di trentadue variazioni è, statisticamente, un in-
sieme di dati sufficienti a una generalizzazione. L'analisi di
Marcelle Guertin dei dodici temi dai Preludi di Debussy è in-
vece molto meno interessante perché il valore musicale dei
Preludi risiede nella loro singola individualità - attraverso le
loro sonorità, le qualità armoniche, le loro singole caratteristi-
che espressive o evocative - e non nelle loro interrelazioni
strutturali. Inoltre, la regola generativa che la Guertin deduce
da essi sarebbe più convincente, e forse anche di una qualche
utilità, se fosse basata su un più vasto insieme di dati.
Si può ora capire perché Nattiez lasciò incompleta l'ana-
lisi di Syrinx. Con essa egli volle fornire l'illustrazione di un
metodo piuttosto che una chiarificazione musicale. Egli con-
sidera come del tutto prowisorie le segmentazioni e le cate- 26 Queste ul1.ime frasi si riferiscono alla versione revisionata dell'analisi di Nat-
gorizzazioni che risultano dall'analisi di un unico breve pez- tiez pubblicata in Thrt1t1 Musir:al Analyse.1 e costituiscono un cambiamento del pun-
to di vista. All't'poca della prima versione, puhblicata nel 1975, egli non credeva
zo. Esse diventerebbero accettabili e in qualche modo scien- che l'appllnuione dell'analisi semiotica a singole composizioni lime cosi pesan·
tificamente valide solo se pClteaaero essere messe in relazione temente llrnitaiJ&.