Antropologia '800/'900: Boas, Mead Malinowski Léli-Strauss

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Nel 800’ c’è la nascita modena dell'antropologia nella quale si ha la capacità di approfondire

Il valore della cultura, Inoltre nasce l'insegnamento dell'antropologia come materia.


- Erodoto e Marco Polo (=scrive un milione cioè la descrizione della cultura dei popoli
ignoti)
- Cristoforo Colombo che nel 1492 scoprì l'America

1850→ antropologia come nuova scienza


i capisaldi dell'antropologia sono tre:
- lavoro sul campo cioè il raccontare la cultura di un popolo perché ci sono stato e non
per sentito dire
- relativismo cioè ogni cultura ha lo stesso valore, la cultura nasce in relazione ad una
vita associata.es: i fiori ti mettono fuori dalla finestra per condividerli con i passanti
che provano piacere quindi se restassimo da soli non ci cureremo del piacere altrui
Invece noi condividiamo la cultura della bellezza
- il decentramento che serve ai Ricercatori per avere una mente aperta, serve a
evitare L'eurocentrismo (affrontato da diderot e montesquieu)→ cioè il
concentramento solo nel proprio paese europeo punto con il decentramento togli i
pregiudizi, e assumi una condizione di neutralità.

IL CONTRIBUTO DEGLI ILLUMINISTI


● Nel 500 il problema relativo alla cultura viene affrontato da Michael de Montaigne
che affronta i cannibali.in questo modo dice che le persone chiamano barbari le
persone che non seguono le proprie usanze e difende la posizione della diversità.
promuove il relativismo culturale, sottolineando che ciò che può sembrare "selvaggio" è
semplicemente diverso e non necessariamente inferiore.
Trovo che non ci sia nulla di selvaggio in quel popolo, stando a quel che me ne hanno riferito, se non
che ciascuno chiama barbarie ciò che non fa parte delle proprie usanze; invero, sembra che noi non
abbiamo altro punto di riferimento per la verità e per la ragione che l'esempio e l'idea delle opinioni ed
usanze del paese in cui siamo. Ivi è sempre la religione perfetta, il governo perfetto, l'uso perfetto e
compiuto di ogni cosa.
(M. de Montaigne, Dei cannibali, in La scoperta dei selvaggi)

Con Montesquieu siamo nell’Illuminismo nella quale la ragione è la dea che consente di
spiegare ogni cosa. Montesquieu in un suo testo parla di i nobili persiani che raccontano di
una cultura diversa attraverso una finzione letteraria (in realtà i due persiani non esistono) E
dicono che ogni popolazione ha i propri dèi che vengono rappresentati invece in Europa per
esempio in alcune religioni non vengono raffigurati e così facendo mette in evidenzia il
relativismo dicendo che ogni popolazione ha la propria realtà culturale(contro il
decentramento).

Diderot scrive Enciclopedia cioè un dizionario ragionato delle scienze, arti e misteri
Che è un racconto filosofico che mette in evidenza un confronto tra il missionario europeo e
un indigeno Thaitiano e i due anche se non hanno la stessa religione credono entrambi che
la cultura e la vita associata portano al riconoscimento del bene e Diderot dice che ognuno
di noi deve seguire la propria natura che deve essere regolamentata per non diventare
autodistruttiva. Quindi rappresenta la razionalità naturale contrapposta alle artificiose norme
che regolano la vita del missionario occidentale.
Il "Supplemento al viaggio di Bougainville" di Denis Diderot, pubblicato nel 1773, è un racconto
filosofico che anticipa temi dell'antropologia. Un indigeno tahitiano discute con un missionario
europeo sulla morale, sostenendo la superiorità della moralità naturale basata sul bene comune
rispetto alle norme religiose europee.

Evoluzionismo antropologico è diverso dall’evoluzionismo darwiniano


Durante la seconda metà dell'Ottocento, l'evoluzionismo ha fornito il quadro teorico per le
prime ricerche antropologiche, basandosi sull'idea di un costante movimento dalla semplicità
verso la complessità nelle forme di organizzazione sociale e naturale , infatti l'evoluzionismo
darwiniano si basa al suo processi generici quindi sui leggi scientifiche invece
l’evoluzionismo antropologico non ha base scientifiche ma l’oggetto di studio è l’uomo nella
sua dimensione complessiva, non si tratta di un esperimento da laboratorio ma si parte da
un principio indefinito e si analizzano gli sviluppi successivi, l’unico elemento fisso è l’uomo
che è l’oggetto di studio e possiamo osservare come si manifesta la sua duplice natura.

I PRIMI ANTROPOLOGI EVOLUZIONISTI ebbero in comune due idee basilari:


• l'unità del genere umano;Abbiamo una sola umanità che è quella della terra
• l'esistenza di stadi universali di sviluppo storico e culturale, per cui tutte le società si
evolvono secondo la stessa successione di fasi= evoluzionismo.

Lewis Morgan si domanda qual è il punto di partenza


- Inizialmente si parte da una situazione di barbarie cioè popoli che vivono di caccia e
raccolta
- Successivamente una volta esaurito ciò che la natura aveva a disposizione si
spostano diventando nomadi
- Diventano poi agricoltori quindi di conseguenza sedentari poiché bisognava curare il
raccolto
- E infine creano una civiltà cioè il settore secondario e terziario che non si basa più
sulla natura ma anche sugli scambi e la vendita
Morgan parla dell’evoluzione sulla base dell’innovazione cioè un uomo che di partenza può
essere selvaggio e nomade e attraverso la tecnica diventa agricoltore, sedentario e forma
una civiltà.
Morgan fa ricerche sul campo a differenza di Taylor che non esplora i territori ma conduce la
ricerca da casa sua analizzando quello che ricercatori facevano

Taylor dice che l’evoluzione è anche in ambito religioso infatti parla di animismo(secondo
cui ogni cosa ha un animo) politeismo e monoteismo.
Il politeismo consiste nel trarre dalla realtà degli elementi da associare alle divinità es: tuoni=
Zeus. Il monoteismo è un’entità divina rispetto alle precedenti quindi Taylor crede che il
monoteismo sia più evoluto rispetto al politeismo(non è vero)
i principali criteri di classificazione [della cultural sono: l'assenza o la presenza di qualche
caratteristica, lo sviluppo più o meno avanzato delle tecniche, soprattutto della lavorazione dei metalli,
della fabbricazione degli utensili, del vasellame, dell'agricoltura, dell'ar-chitettura, l'ampiezza delle
conoscenze scientifiche, la scrupolosità dei principi morali, la natura delle credenze e delle cerimonie
religiose, il grado di organizzazione sociale e politica. [...]
la tesi che io cerco di sostenere è, entro certi limiti, la seguente: lo stato selvaggio, sotto molti aspetti,
rappresenta la condizione primitiva dell'umanità dalla quale la cultura l'ha fatta uscire attraverso
processi ancora oggi attivi; di qui questa verità fondamentale, che il progresso ha da sempre trionfato
sulla tendenza regressiva. in questo modo, la tendenza dominante caratteristica della società umana
è stata, durante il lungo periodo della sua esistenza, quella di passare da uno stato selvaggio a uno
stato civilizzato. ( tylor, svituppo della civiltà, in alle origini dell'antropologia)

Freaiser parla della magia che può diventare una rappresentazione della realtà.abbiamo
quindi il passaggio magia—> religione—> Scienza
Secondo lui infatti la magia è una pre-scienza cioè prima di un pensiero scientifico ci deve
essere un pensiero magico e religioso.
- La magia però è diversa dalle religione perché dipende da un individuo che
manifesta un potere che attrae le persone.la magia è una suggestione cioè chi crede
nella magia è suggestibile (facilmente influenzabile), quindi le persone razionali non
credono nella magia
- La religione invece è il passaggio successivo cioè l’uomo non può cambiare la realtà,
non riesce a gestire determinate richieste, non può controllare le calamita naturali
allora si affida a qualcuno che può farlo cioè Dio
- La scienza invece è piena lucidità
Mentre l'ordine su cui poggia la magia non è che un'estensione, per falsa analogia, dell'ordine con cui
le idee si presentano alla nostra mente, l'ordine stabilito dalla scienza deriva dalla paziente ed esatta
osservazione dei fenomeni stessi. L'abbondanza, la stabilità, lo splendore dei risultati già dalla
scienza raggiunti bastano a ispirarci un'incoraggiante fiducia nella giustezza del suo metodo.
(J. Frazer, Il Ramo d'oro. Studio sulla magia e la religione)

Nella fase successiva possiamo analizzare la realtà di vita in categorie oggettive, solo cose
quantificabili quindi la magia e la religione scompaiono ( Dio non è quantificabile)
l'evoluzionismo Comincia ad avere problemi, si porta ad uno stato indefinito per poi
passare stadi
diventa critico perché in base alla cultura gli Stati di sviluppo sono uguali.

L'evoluzionismo Comincia ad avere dei problemi:


- si parte da uno Stato indefinito per poi um andare avanti per stadi
- diventa critico perché in base alla cultura gli stati di sviluppo sono uguali
Franz Boas È il padre fondatore dell'antropologia americana; motto: “tutti sul campo”
Contraddice Taylor, fraiser, Morgan
era di origini
lavora sul campo con L'osservazione partecipante, vivendo con gli eschimesi e soffrendo
con loro punto da lì parte→ quindi parte da casi particolari per arrivare ad una legge
universale= induttivismo.
Le popolazioni di una cultura amano la loro vita e la loro comunità e soffrono in caso di
cambiamento perché gli manca il contesto di vita associata.
Boas era interessato alla geografia perché si chiedeva come gli iunit si muovevano
perfettamente nel sara quando sembrava tutto uguale intorno, allora vede che le loro cartine
erano uguali alle nostre.l’antropologo parte da una grande passione(che per boas è la
geografia) e studia come è per le altre popolazione e come si rappresenta

Broa è caratteristico per il suo particolarismo culturale: ogni popolazione è a sé, stanno di
osservarla, raccontarla a diffonderla del mondo. ogni cultura debba essere studiata nel contesto
specifico in cui si sviluppa. Questo approccio ha sostenuto il relativismo culturale, che afferma che
tutte le culture hanno valore e non possono essere giudicate secondo parametri esterni
- Studia gli eschimesi
- studia i nativi americani
entrambe le ricerche con osservazioni partecipante impara le lingue, capisce la loro cultura,
raccoglie tutto quello che può perché aveva paura che la civiltà perdesse la loro lingua e la
loro cultura Fa anche dei filmati dei rituali di allora( che ora sono conservati in un museo.
Boas studia in Canada gli eschimesi perché era sempre stato il suo sogno , Il padre era
benestante, studia geografia ma durante la sua ricerca sul rapporto tra gli eschimesi si
dedica all'antropologia, per arrivare in Canada compie un viaggio difficoltoso perché doveva
attraversare un canale navigabile solo d'estate, scriveva lettere per un giornale tedesco e
per la sua fidanzata.
Eschimesi disegnavano le loro mappe precisamente poiché avevano un'altra conoscenza
della geografia
la vita eschimese non era condizionata solo dall'ambiente infatti quando si trasferiscono
nella città non riescono a vivere là e tornano nei luoghi isolati( non esistono uomini primitivi e
non).
studia la cultura di questi popoli e osserva in particolar modo i totem con raffigurati degli
animali che rappresentavano dei segni nobiliari nei totem erano anche immortalati le
tradizioni.
Boas ha studiato approfonditamente il "potlàc" delle tribù nordamericane, come i Kwakiutl,
dimostrando il suo significato economico e sociale. Il potlàc è una cerimonia durante la quale un
ospite ricco mostra il suo prestigio distribuendo doni e distruggendo oggetti di valore per evitare
l'accumulo eccessivo di ricchezza da parte di singoli individui.

Boas era ebreo quindi affronta anche il tema del razzismo


Ogni razza ha la sua dignità e cultura. chiede ai suoi alunni di fare dei calchi della faccia di
coloro con cui parlavano per i lineamenti caratteristici(Ce ne sono state pervenuti tantissimi).
l'etimologia della parola "razza" può derivare dal latino "generatio", dal francese antico "haras"
oppure dall'arabo "ras". Nel contesto delle scienze umane, il razzismo è definito come un insieme di
teorie prive di validità scientifica che intendono legittimare la discriminazione e la persecuzione di
gruppi umani considerati inferiori. Il razzismo crea distinzioni arbitrarie tra le popolazioni per
giustificare pregiudizi, sostenendo l'esistenza di gruppi biologicamente distinti con caratteristiche
immutabili. Luigi Luca Cavalli Sforza ha osservato che il razzismo è la persuasione che una razza sia
biologicamente superiore o eccellente. Gli elementi comuni a tutte le forme storiche del razzismo
includono la suddivisione dell'umanità in "razze", l'esistenza di una gerarchia interna e il rifiuto del
mescolamento razziale, che porta a politiche di segregazione e proibizioni matrimoniali. Storicamente,
il razzismo si è manifestato in modo aggressivo e durevole nei confronti dei neri africani e degli ebrei.

Boas aveva una compagna che lo sosteneva sempre ma muore d'infarto mentre stava per
fare un colloquio con lady-strauss nella quale gli voleva dire la sua nuova concezione delle
razze cioè che esiste una sola razza quella umana.

La geografia= voleva capire come gli eschimesi riuscissero a fare delle cartine perfette del
loro luogo e come disegnavano i loro tragitti→ studio etno-antropologico→ passione iniziale
della cartografia geografica e poi si dedicò all'antropologia.

fasi la sua ricerca induttivista


1. osservazione diretta di fatti concreti;
2. raccolta e analisi dei dati;
3. elaborazione di teorie e leggi.

Boas ha respinto l'eurocentrismo cioè il concentramento nell’europa, boas dice che tutte le culture
hanno lo stesso valore

L'allieva di boas è Margaret Mead e Benedict( che ha condotto l'eredità del suo maestro e
senza cambiare la sua teoria) invece Margaret insieme è uguale a Boas perché usa
L'osservazione partecipante che si basa sulle teorie ma studia le ragazze adolescenti
poiché l'adolescenza era vista come un periodo di confusione perché non potevano
mostrare la loro bellezza o relazionarsi con i ragazzi della loro età sessualmente prima del
matrimonio. Margaret Durante un'osservazione partecipante nelle Isole Samoa dimostra
che l'adolescenza non è sempre una tortura perché alcune popolazioni l'adolescenza era la
fase più bella della vita umana Infatti erano libere di avere relazioni.
Margaret Mead
il padre di Margaret studiava la cultura degli italiani che andavano in America negli anni 10’
Margaret ha avuto tre Mariti e una figlia( l'unica erede) e i mariti erano tutti degli studiosi che
lo accompagnavano durante la sua ricerca→ è vista come una donna emancipata infatti
- alla fine rimane senza marito
- Parte da sola nonostante il maestro boas non era d'accordo
- taglia i capelli

Nel 1925 arriva in un'isola della Samoa per fare uno studio psicologico sui giovani primitivi e
voleva capire se l’adolescenza è dappertutto un periodo inquieto.Margaret med studia in un
college antropologia poiché sviluppa la passione dell’antropologo Franz boas che svolgeva
un lavoro sul campo a stretto contatto con le culture.

Margaret voleva studiare una popolazione e boas le consiglio di iniziare dall’isole Samoa .
Margaret era affascinata dall’infanzia all’impatto con la cultura e boas voleva che lei
studiasse il periodo dell’adolescenza, osservando gli adolescenti e stando stretto contatto
scopre che in Samoa l’adolescenza è il periodo più bello della vita per diversi motivi:
- Il tipo di cultura rilassata e disinvolta
- I figli erano educati senza punizioni e avevano molti adulti a cui rivolgersi
- Si accettavano i rapporti sessuali tra adolescenti anche prima del matrimonio.
Per svolgere queste ricerche Margaret doveva diventare parte integrante della comunità
imparare la lingua, il ballo, mangiare il loro cibo, adeguarsi alla società società e stando in
stretto contatto con le adolescenti faceva diverse domande Infatti si sedeva a gambe
incrociate sulle pietruzze del pavimento per ridurre al minimo la differenza tra lei e le
fanciulle che analizza. Non ho solamente lavoro sul campo ma contestualizzazione= mi
integro e inizio a pensare come gli indigeni.

Scriveva a mano tutto il giorno e poi li trascriveva con la macchina


raccoglie le sue scoperte nel suo libro “ adolescenza nella Samoa”.
Garrett rimane colpita dalle differenze tra gli adolescenti della Samoa e quelli in America.
gli antropologi dubitano delle sue scoperte in quanto nel libro non usa termini tecnici ma
diretti, spontanei, semplice e lei lo fa apposta per farlo comprendere a tutto il mondo(anche
al ceto basso).

Margaret Ritorna per svolgere l’incarico di curatrice al museo americano di storia naturale a
New York, per poi lavorare con il suo secondo marito sull’isola di Manus (in nuova Guinea).
Gli uomini del villaggio erano armati di lance e scudi, danzavano con collane di denti di cane
e usavano conchiglie come monete.
Margaret viveva insieme agli indigeni e i suoi studi su questa civiltà sono i migliori.
Margaret constatava il modo in cui gli intellettuali occidentali consideravano i popoli primitivi,
che pensavano avessero modi infantili, Margaret voleva scoprire come ragionava allora i
bambini dei villaggi e analizzò il modo in cui imparavano la cultura e l’assorbimento degli
ideali e dei valori, inoltre voleva vedere se potevano diventare adulti diversi dai loro genitori.
li osservava disegnare e scoprì che disegnavano la rappresentazione delle cose reali.
Margaret pubblicò i dati in “ Growing up in nuova Guinea” in cui afferma che la natura umana
è flessibile ed elastica e tornerà alla forma che era stata nei primi anni .
voleva sapere poi come gli adulti si comportavano quindi studiò diversi popoli, integrandosi e
diventando parte delle comunità.
Nel 35 scrive il suo terzo libro “ sesso e temperamento” dove dimostra che il diverso corpo
comportamento dei due sessi era condizionato dalla società.

Poi andò a lavorare a Bali con il suo terzo marito, dove osservò ancora la formazione della
personalità del bambino, intraprendendo il lavoro sperimentale.

Quando tornerò in America la sua prima ed unica figlia, che cresce venendo allattata a
richiesta come nelle popolazioni studiate dalla Mead.

queste idee furono reinserite nella cultura occidentale e in questo modo influenzò il pediatra
Spock che scrisse un libro.studia poi le truppe delle guerre mondiali, come la guerra del
Pacifico torna poi a Manus dove il villaggio era cambiato.
Questo progetto di studio dura per tutta la sua vita, finché non muore nel 1378 per il cancro.

Margaret venne molto criticata per le sue tematiche, es: perché non viene compresa nel
momento in cui dice che la felicità degli adolescenti è mostrare la propria sensualità( andava
contro le regole)

In Margaret non c'è nostalgia di casa perché non era mai da sola e la sua casa era la propria
famiglia( tre mariti)
Margaret Mead studio quindi 3 popolazioni:
- arapesh→ mite, gentile, Gioiosa quindi Anche i ragazzi erano gentili come delle
ragazze= maschi femminizzati
- mundugumor→ donne e uomini avevano un atteggiamento Aggressivo e fastidioso, i
bambini e le donne diventano aggressive = femmine maschilizzate.

Le fasi della ricerca antropologica:+


1. fase empirica e osservativa di lavoro sul campo( raccolta degli elementi)
2. fase di interpretazione dei dati raccolti
3. case che consiste nella redazione di una monografia o di un articolo scientifico che
espone i risultati della ricerca( riordinazione dei dati)

Con malinowski e altri antropologi la scientificità e la attendibilità dell'indagine antropologica


hanno trovato il fondamento nella testimonianza oculare del ricercatore→ osservazione
Il metodo di ricerca più diffuso tra gli antropologi e all'osservazione partecipante che prevede
la condivisione della vita quotidiana della comunità presa in esame .

Lo sguardo da lontano è un'espressione che consiste di cogliere il senso unitario e le


connessioni interne della cultura considerata dall'antropologo mantenendo un punto di vista
distaccato e obbiettivo quindi privo di eventuali schemi mentali e pregiudizi derivanti dalla
propria cultura di appartenenza e infatti in antropologia non conta la distanza geografica Ma
la distanza culturale tra L'Osservatore e la realtà studiata Quindi avvicinandosi ad un gruppo
sociale diverso si prova un senso di estraneità e di spaesamento ma l'antropologo non deve
avere schemi mentali o pregiudizi.
dopo la fase empirica e osservativa l'antropologo deve mettere in ordine i dati raccolti,
interpretarli e creare un proprio punto di vista punto L'osservazione partecipante rientra nei
metodi qualitativi cioè procedure che forniscono descrizioni, analisi e valutazioni della realtà
sociale in cui la quantificazione numerica è modesta o del tutto assente.
i metodi quantitativi invece sono procedure destinate alla misurazione dei fenomeni sociali
che può essere sintetizzata in tabelle e statistiche numeriche oppure visualizzata in
rappresentazioni grafiche di vario tipo.

La prospettiva olistica(complessiva) e prospettiva specialistica


Per l’antropologo è fondamentale focalizzare i criteri dell’oggetto indagine che rientrano nei
suoi interessi.diversi antropologi erano guidati da una prospettiva olistica perché cercavano
di cogliere la totalità di una cultura descrivendo la in tutti i suoi aspetti cercando di
comprendere dei reazioni tra le varie parti.la prospettiva specialistica è una un’analisi più
circoscritta: studi di parentela, sulla religione, linguaggio, economia ecc.

La comparazione è una procedura utile ed efficace nella fase interpretativa dei dati.con
questa espressione si intende il confronto tra fenomeni simili che si verificano in società
geograficamente e culturalmente vicina sia in contesti lontani e diversi, allo scopo di
giungere a una spiegazione complessiva

Riassunto la fase interpretativa della ricerca antropologica


- utilizza metodi qualitativi e metodi quantitativa
- può assumere una prospettiva olistica(interessata alla totalità degli aspetti della
cultura esaminata) o specialistica(interessata ad aspetti specifici della cultura
esaminata)
- Si basa sul relativismo culturale che consente un’interpretazione oggettiva delle
usanze attraverso il loro collegamento al contesto sociale in cui si manifestano
- Pratica la comparazione cioè il confronto tra i fenomeni simili in società finalizzato
alla loro spiegazione complessiva.

Malinowski
Gli elementi di una cultura possono essere adeguatamente compresi e valutati solo se
vengono situati nel loro contesto di appartenenza Quindi bisogna studiare il comportamento
e la mentalità con il desiderio di provare cosa vive questa gente e di capire la loro felicità.
Malinowski usava l’osservazione partecipante che si basava sul conoscenza della lingua per
vedere la vita con i loro occhi Malinowski usava la piena dedizione nella sua ricerca. è
contro gli antropologi da tavolino come taylor
la rilevanza del contesto→ per gli antropologi, infatti, gli elementi di una cultura possono essere
adeguatamente compresi e correttamente valutati soltanto se vengono situati nel loro contesto di
appartenenza. Ne erano consapevoli già gli autori classici, in particolare Bronistaw Malinowski, che
riteneva indispensabile afferrare il punto di vista dell'indigeno:
l'obiettivo finale, che l'etnologo non dovrà mai perdere di vista (...] è, in breve, quello di afferrare il
punto di vista dell'indigeno, il suo rapporto con la vita, rendersi conto della sua visione del suo mondo.
Studiare le istituzioni, i costumi e i codici o studiare il comportamento e la mentalità senza il desiderio
soggettivo di provare di che cosa vive questa gente, di rendersi conto della sostanza della loro felicità,
è, a mio avviso, perdere la più grande ricompensa che possiamo sperare di ottenere dallo studio
dell'uomo. (B. Malinowski, Argonauti del Pacifico occidentale)
Malinowski è uno studioso scientifico(logico strutturato)
Ha origini polacche.caratteristiche della sua ricerca:
- Metodologia→Malinowski sottolinea l'importanza di un approccio rispettoso verso le culture
indigene e presenta tre principi metodologici fondamentali per l'etnologia: avere un
obiettivo scientifico ben definito, lavorare in condizioni appropriate e utilizzare metodi
adeguati per la raccolta e l'analisi dei dati.Durante le sue ricerche, Malinowski si avvale della
collaborazione di informatori, ma sottolinea la necessità di valutare attentamente le
informazioni ricevute.
- Saper studiare analiticamente cioè capisci come una società rimane in equilibrio e
ricerca i fattori= FUNZIONALISMO non gli basta sapere che è una cultura fa
valorizzata per quello che è ma va a studiare i fattori che permettono la stabilità della
vita associata
- Nello stesso momento però non pone al centro la società ma l’individuo(se no
sarebbe un sociologo → La questione dell'affidabilità degli informatori e della loro
rappresentatività è stata oggetto di dibattito tra gli studiosi, come evidenziato nel confronto tra
Griaule e Ogotemmeli riguardo alla cultura Dogon. Era possibile ricostruire l'universo di
pensiero Dogon attraverso le spiegazioni di un singolo dogon? ...] Ogotemmeli era davvero il
portaparola dei saggi Dogon, cioè di un sapere collettivo e condiviso o non piuttosto un
iniziato, detentore di un suo sapere privato?
-
La società è un microrganismo vivente(non una cosa astratta) sia per Durkheim (sociologo)
che per Malinowski (antropologo) .
L’antropologo studia l’individuo e come ogni individuo manifesta le proprie necessità.
Il primo fattore perché la società abbia un senso è soddisfare le esigenze primarie degli
individui(mangiare, bere).
Malinowski studia le società tribali e gli fa delle domande domande subito dopo fatta
un’azione perché se lo facesse dopo non avrebbe ricevuto risposta sincera perché non
avrebbero più avuto quell’entusiasmo che c’era sul momento
Nelle società tribali c’era la festosità di condividere quindi sia le feste che i lutti erano
condivisi, anche noi lo facciamo ma noi nella società tribale si diffondono i sentimenti come
parte integrante della della vita sociale tutta la funerale e il lutto dura per giorni mentre noi
magari dopo il funerale torniamo semplicemente al lavoro.
Nelle società tribali le persone erano stanziate in capanne e ma le nostre era nella capanna
a fianco a quella dello stregone.
Poco dopo che mi ero stabilito a Omarakana (isole Trobriand), cominciai ad aprire gli occhi tutte le
mattine su una giornata che mi si presentava più o meno come agli indigeni. [...]. È da sottolineare
che ogni volta che si verifica qualcosa di drammatico e di importante è essenziale indagarvi nello
stesso momento in cui accade, perché allora gli indigeni non possono fare a meno di parlarne, sono
troppo eccitati e troppo interessati per essere pigri nel fornire dettagli.
(B. Malinowski, Argonauti del Pacifico occidentale)

Il kula ring era uno scambio di doni tra le isole dell’arcipelago: si scambiavano collane di
conchiglie rosse e bracciali di conchiglie bianche, si spostavano con le barche e garantivano
alleanza e mescolavano le tribù infatti in queste situazioni i giovani delle diverse tribù
potevano conoscere le altre.

Funzionalismo Malinowski riporta un esempio: il bastone da scavo che per tutte le culture a
forma e dimensioni più o meno uguali ma la funzione cambia infatti può essere usato per
scavare il radici, coltivare il suolo, spingere un’imbarcazione, appoggiarsi mentre si
cammina.
metodo di ricerca:
1. Alla vita di ogni organizzazione sociale degli individui con un approccio funzionalista
2. individua le condizioni appropriate per il loro lavoro
3. applica ai dati raccolti metodi di adeguati

Malinowski durante la Prima Guerra Mondiale soggiorna negli isole trobriand una scimmia
sulle coste sotto orientale della Nuova Guinea in questo periodo malinowski Impara la lingua
locale ed iscriviti alla presentazione con L'osservazione partecipante

Un atteggiamento rigoroso e rispettoso


il libro Argonauti del Pacifico occidentale sulle popolazioni del mali (dogon) è la sua opera
più importante nella quale si capisce l'importanza di avvicinare l'antropologia al rigore
mitologico delle Scienze della natura.
Gli antropologi devono rendere espliciti le loro procedure e chiarire le finalità delle loro
ricerche quindi l’antropologo si deve avvicinare agli indigeni con il massimo rispetto per le
loro usanze e il suo scopo non è sfruttare i nativi ma conoscerli per rispondere agli
interrogativi scientifici sulla loro vita.
Non ho letto

Il pensiero magico
Nella kula ring le imbarcazioni venivano toccate da uno spirito benefico prima di partire.
- La produzione di cibo,
- il linguaggio(canale forte e sicuro di riferimento)
- La protezione della specie dalla fame, dai conflitti, dalle malattie(esisteva lo stregone
che era un uomo spirituale e medico
erano fattori che garantivano la vita associata
Malinowski ha anche studiato la magia e l'organizzazione familiare dei Trobriandesi, notando la
grande libertà sessuale prematrimoniale e la posizione sociale elevata delle donne. La sua
interpretazione funzionalista della cultura sostiene che la cultura risponde ai bisogni umani, come la
produzione di cibo o il linguaggio, e che gli oggetti culturali hanno una funzione definita all'interno di
un sistema culturale. quindi la funzione di un oggetto cambia in base alla cultura

Boh io devo bermi un caffè


Lévi-Strauss è un antropologo strutturalista (si basa sullo studio della struttura di una
società)
- Si chiede la differenza tra scienza e cultura e animali con uomini
Ci sono diverse relazioni:
- relazione di filiazione—> tra madre e figlio
- Relazione di consanguineità —> tra fratelli
- Relazione di affinità—> Tra i coniugi, c’è solamente negli uomini e non negli animali
- Tabù dell’incesto—> avere un rapporto con i membri della famiglia tranne Mamma e
Papà, alcuni animali lo fanno i primi uomini praticavano l’incesto ma non c’era il tabù
invece ora vuol dire in infrangere una norma e essere pervertiti.
- Relazione di parentela—> Dopo aver sposato la moglie i parenti di lei diventano
anche i miei parenti quindi il matrimonio è un fatto sociale e non individuale
La relazione endogamici e quando dentro allo stesso ceppo familiare ci sono cugini di terzo
grado che quindi non sono definiti parenti e quindi non sono più endogamici ma sono
esogenici cioè al di fuori del ceppo familiare.

Lo scambio delle donne= Sono le donne che si spostano da un luogo nativo in altri.mentre
gli uomini non si spostano.l’uomo alla funzione di riportare a casa la donna dalla tribù
diversa nel momento del matrimonio quindi l’uomo deve avere una casa e si fa carico degli
elementi fondamentali per costruire una famiglia e la donna porta la dote Ricca o meno in
base alla sua capacità.

Levi- Strauss analizza la realtà culturale e cercando di capire come si crea una tribù fonda
l’albero genealogico .

Anche le società di bassissimo livello tecnico ed economico attribuiscono al matrimonio una tale
importanza che i genitori cominciano molto presto a preoccuparsi di trovare un coniuge per i loro figli:
perciò questi sono fidanzati già nella prima giovinezza. Inoltre l...] se ogni matrimonio genera una
famiglia, è a sua volta la famiglia, o meglio le famiglie, che generano il matrimonio: questo è infatti il
principale strumento socialmente approvato di cui esse dispongono per allearsi tra loro. Come si dice
in Nuova Guinea, il matrimonio non serve a procurarsi una moglie, ma a farsi dei cognati. Quando si
sia riconosciuto che il matrimonio unisce gruppi piuttosto che individui, molte usanze diventano
chiare. (C. Lévi-Strauss, La famiglia, in Lo sguardo da lontano)

Le fasi della ricerca antropologica


Alla luce delle osservazioni e delle indicazioni metodologiche di Malinowski, possiamo dunque
esaminare in modo più sistematico le tappe fondamentali della ricerca antropologica che, ancora oggi,
comprende:
• una prima fase empirica e osservativa di lavoro sul campo presso la popolazione pre-scelta;
• una fase successiva di interpretazione dei dati raccolti;
• un'ultima fase che consiste nella redazione di una monografia o di un articolo scientifico che espone
i risultati della ricerca.

1. PRIMA FASE EMPIRICA: IL LAVORO SUL CAMPO


La prima fase empirica del lavoro antropologico comporta l'utilizzo di diverse tipologie di
osservazione. Queste includono l'osservazione semplice, che coinvolge l'uso dei sensi e
l'annotazione delle osservazioni su un taccuino, e l'osservazione attrezzata, che impiega strumenti
tecnologici e schede di osservazione dettagliate.
Le modalità di osservazione possono essere esterne, con il ricercatore che si colloca al di fuori della
comunità studiata, o interne/partecipanti, dove il ricercatore si inserisce attivamente nella vita
quotidiana della comunità. Quest'ultima è considerata la tecnica antropologica per eccellenza,
richiedendo un forte spirito di adattamento e capacità di relazione.
Inoltre, l'antropologo deve adottare un punto di vista distaccato e obiettivo, denominato "sguardo da
lontano", per comprendere la cultura oggetto di studio senza pregiudizi derivanti dalla propria cultura
di provenienza.
Leggiamo in proposito le parole dell'antropologa statunitense Margaret Mead (1901-1978), allieva di
Boas sulla partecipazione:
“Parlando la loro lingua, mangiando il loro cibo, sedendo scalza e con le gambe incrociate sulle
pietruzze del pavimento, feci del mio meglio per ridurre al minimo la differenza tra noi e per imparare
a conoscere e capire tutte le fanciulle di tre piccoli villaggi sulla costa della piccola isola di Tau,
nell'Arcipelago di Manu'a.” (M. Mead, L'adolescenza in Samoa)

Dovevo imparare come comportarmi e in certa misura acquistai la "sensibilità" per le buone e le
cattive maniere indigene. Con questa e con la capacità di provare piacere in loro compagnia e di
dividere alcuni dei loro giochi e dei loro divertimenti, cominciai ad avere la sensazione di essere
veramente in rapporto con gli indigeni: e questa è certamente la condizione preliminare per essere in
grado di portare a termine il lavoro sul terreno. (B. Malinowski, Argonauti del Pacifico occidentale)

2. Seconda fase : L'INTERPRETAZIONE DEI DATI CON due diversi metodi


In antropologia, l'interpretazione dei dati può avvenire attraverso metodi qualitativi e quantitativi. I
metodi qualitativi si concentrano sulla descrizione, analisi e valutazione della realtà sociale senza una
forte quantificazione numerica, utilizzando tecniche come l'osservazione partecipante e le interviste
libere. I metodi quantitativi, invece, misurano i fenomeni sociali attraverso tabelle, statistiche
numeriche e rappresentazioni grafiche, con strumenti come i questionari e le interviste strutturate. In
alcuni casi, come nell'analisi della cultura materiale o dei legami di parentela, può essere necessaria
la quantificazione dei dati, utilizzando metodi matematici sofisticati per analizzare e classificare i dati.

I CRITERI DI SELEZIONE E DI ANALISI


prospettiva olistica e prospettiva specialistica Questo testo discute i criteri di selezione e analisi in
antropologia, distinguendo tra prospettiva olistica e specialistica. Nel XX secolo, molti antropologi
come Malinowski e Radcliffe-Brown preferivano un approccio olistico, mirando a comprendere una
cultura nella sua totalità. Tuttavia, la crescente complessità del mondo ha portato a un'analisi più
specialistica, concentrata su specifici ambiti come parentela, religione ed economia, anche nelle
società occidentali. Il relativismo culturale, emerso in questo contesto, promuove un'interpretazione
obiettiva delle culture senza giudizi di valore, opponendosi all'etnocentrismo.
la comparazione
Il testo descrive l'importanza della comparazione come procedura utile per gli antropologi
nell'interpretazione dei dati culturali. Essa coinvolge il confronto tra fenomeni simili in società vicine o
distanti per comprendere aspetti culturali come religione, famiglia ed educazione. Evans-Pritchard, nel
suo saggio "Religione" del 1954, illustra come un antropologo dovrebbe applicare il metodo
comparativo. Inizia con lo studio approfondito di un contesto specifico, come la religione di un popolo
della Melanesia, per poi confrontarla con altre simili nella stessa area geografica. Infine, allarga
l'analisi all'intera Melanesia per individuare caratteristiche comuni, differenze e peculiarità delle
religioni locali.

3 fase LA MONOGRAFIA ETNOGRAFICA


La monografia etnografica, fase finale della ricerca antropologica, consiste nella redazione di un testo
che riporta i risultati dell'indagine sul campo. È considerata la base del sapere antropologico,
paragonabile alle inchieste sociologiche o agli esperimenti psicologici. Le monografie, sviluppatesi nel
primo novecento, includono lavori classici come quelli di Malinowski, Radcliffe-Brown, Firth e
Evans-Pritchard. Tuttavia, nella seconda metà del Novecento, la critica interpretativa ha evidenziato
la soggettività nel processo di descrizione culturale, sottolineando l'importanza di un dialogo paritario
tra l'antropologo e la comunità studiata. Nonostante le sfide, il resoconto etnografico rimane prezioso
nel preservare e comprendere le culture umane.

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