Tesina - Sociologia Dell'Infanzia

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Federica Giulia Giambiasi 5319097

Sociologia dell’Infanzia
All’interno di questa tesina verranno descritti i differenti argomenti che sono stati
affrontati nel corso di: “Sociologia dell’Infanzia”, per poter osservare e comprendere
come le diverse dinamiche quotidiane vanno ad influenzare la vita e lo sviluppo dei
bambini e delle bambine all’interno della società.
Nell’ultima parte verrà approfondito uno dei quattro argomenti che mi ha interessato
maggiormente.

1. La Socializzazione, il Genere, gli Stereotipi di genere e gli


Stereotipi di genere nei libri per l’infanzia.
La Socializzazione di genere fa riferimento al processo tramite il quale l'individuo
impara e interiorizza le norme, i valori, i comportamenti e i ruoli che sono associati
al loro genere, all’interno della società.
Infatti, questo processo inizia fin dalla prima infanzia e continua a crescere per tutto
il percorso della vita di un individuo.
Le influenze della famiglia, della scuola, dei media e della cultura hanno un ruolo
molto significativo nella formazione dell’identità di genere e nel modo in cui le
persone si comportano in relazione al proprio genere.
Tutto questo può comportare ad una permanenza degli stereotipi di genere e alla
generazione di disuguaglianze sociali basate sul genere.
Infatti, il genere fa riferimento alle caratteristiche socialmente costruite come ad
esempio i comportamenti, i ruoli, le norme e le aspettative che sono associate ad
essere maschio o ad essere femmina in una determinata società.
Questi stereotipi possono limitare le opportunità e perpetuare disuguaglianze di
genere.
Molto spesso i libri per l’infanzia fungono da veicoli per la trasmissione di queste
idee, offrendo dei modelli di comportamenti e rappresentazione della realtà che
influenzano il modo in cui il bambino si identifica e si relazione al mondo che lo
circonda. Questo avviene tramite la rappresentazione di personaggi e di situazioni
che vanno a rafforzare i ruoli e le aspettative tradizionali collegate al genere. Ad
esempio, nei libri per bambini e per bambine possiamo vedere come la figura
dell’uomo risulti attiva e come svolga una professione prestigiosa, mentre la figura
della donna viene rappresentata tramite ruoli domestici o come personaggi
secondari.
Per questa ragione, i libri per l’infanzia devono essere visti ed utilizzati come uno
strumento per promuovere la diversità e l’inclusione, sfidando gli stereotipi di genere
e offrendo rappresentazioni variegate di persone, famiglie e storie.
Per esempio, si possono rappresentare personaggi femminile più forti e indipendenti
e personaggi maschili più sensibili ed empatici, uniti a dinamiche familiari non
convenzionali che possono contribuire ad ampliare le prospettive dei lettori e a
favorire la maggiore consapevolezza e accettazione delle differenze.
Con questo, si afferma che i libri per l’infanzia svolgono un ruolo importante nella
socializzazione dei bambini andando ad influenzare le loro percezioni riguardanti il
genere e gli stereotipi.

2. La Sociologia dell’Infanzia vs La Nuova Sociologia dell’Infanzia


La sociologia dell’infanzia ha subito dei significativi cambiamenti nel corso del
tempo.
In passato, la sociologia dell’infanzia poneva la sua attenzione sull’adattamento dei
bambini alle norme sociali esistenti e sul loro sviluppo individuale; infatti, i bambini
erano visti come dei “piccoli adulti” a cui si prestata meno attenzione alle loro
esigenze e alle loro prospettive perché erano visti come dipendenti dall’adulto per la
loro guida e la loro istruzione; potevano anche essere coinvolti nel lavoro fin da
piccoli.
Nell’infanzia di ieri, i giochi dei bambini spesso coinvolgevano attività all’aperto
come correre, saltare, giocare a nascondino o a pallone; la cura genitoriale era molto
più libera, più autonoma e la maternità era vista come una produzione in massa di
prole.
Ad ogni modo, negli ultimi decenni c’è stata una maggiore consapevolezza
dell’importanza di considerare i bambini come attori sociali attivi con le proprie
prospettive, opinioni e diritti.
Infatti, ad oggi, si parla della nuova sociologia dell’infanzia, nata negli anni 70’, che si
concentra sulla comprensione delle complessità delle relazioni tra bambini, famiglie,
istituzioni sociali e contesti culturali.
La Nuova Sociologia dell’Infanzia esplora come la società definisce e interpreta
l’infanzia, i suoi cambiamenti nel tempo, le dinamiche familiari, le istituzioni, la
socializzazione e le politiche che riguardano i bambini e le bambine.
Essa si occupa, anche, delle prospettive dei bambini stessi, riconoscendone il ruolo
attivo nel costruire le proprie esperienze e la propria identità all’interno della società;
i bambini e le bambine sono datati di agency.
Nell’infanzia di oggi, con l’avvenire della tecnologia e dei dispositivi digitali, i
bambini tendono a restare a giocare con telefoni, tablet o console e,
automaticamente, trascorrono la maggior parte del tempo nei luoghi chiusi, come ad
esempio a casa; anche la cura genitoriale ha subito un cambiamento profondo, infatti
i genitori hanno un controllo eccessivo nella cura dei propri figli. Purtroppo il lavoro
minorile esiste ancora, ma avviene in paesi sottosviluppati, dove i diritti dei bambini
non sono considerati essenziali e importanti come nei paesi sviluppati.
Un’altro aspetto che è cambiato è la visione della maternità che, ad oggi, risulta più
moderata e pensata.
Inoltre, viene data maggiore attenzione ai diritti dei bambini, alla loro partecipazione
nelle decisioni che li riguardano e alla creazione di ambienti favorevoli al loro
sviluppo integrale.
E’ presente anche quest'immagine dicotomica del bambino che lo divide in:
● Bambino/a Apollineo/a → pure e innocente;
● Bambino/a Dionisiaco/a→ selvaggio e cattivo.
Questa dicotomia può influenzare la nostra percezione e le nostre aspettative nei
confronti dei bambini e delle bambine ed è per questa ragione che la nuova sociologia
dell’infanzia cerca di andare sempre oltre, tenendo sempre in considerazione che i
bambini vengono influenzati da fattori sociali, culturali e storici.
Quindi, la nuova sociologia dell’ infanzia è un campo di studio che si concentra
sull’analisi dei processi sociali che influenzano i bambini e le loro esperienze
all’interno della società.

3. Maschilità e Cura Educativa


Il temine mascolinità è sempre stato associato a tratti come forza, indipendenza e
risolutezza, mentre la cura educativa è vista più come un aspetto femminile
congiunto all’affetto, alla gentilezza e alla cura.
Ciò nonostante, questo pregiudizio di genere sta evolvendo gradualmente, poiché
sempre più uomini si impegnano attivamente nella cura dei figli e nella gestione delle
responsabilità domestiche, giungendo ad una maggior consapevolezza
dell’importanza del coinvolgimento della figura maschile nella crescita dei figli, che
riporta al cambiamento sociale e culturale che hanno ridefinito i ruoli di genere sia
all’interno della famiglia sia all’interno della società.
Essendo che esiste ancora l’idea che i ruoli di cura siano più adatti al genere
femminile, mentre i ruoli più tecnici e di leadership siano più adatti al genere
maschile si va a creare una discriminazione nei confronti degli uomini che vogliono
intraprendere la carriera nella cura educativa.
Gli uomini che lavorano in questo ambiente possono essere sottoposti a giudizi,
stereotipi di genere e a preoccupazioni sulla loro idoneità e sulle loro motivazioni
reali nel lavorare con i bambini e le bambine. Tutto questo, può portare ad una
sensazione di isolamento e non di appartenenza.
Alcuni genitori potrebbero reagire in modo negativo e diffidente, andando di
conseguenza a creare un ambiente lavorativo poco accogliente e ostile.
E’ importante affrontare queste difficoltà andando a promuovere una cultura
inclusiva che riconosca il valore della diversità di genere all’interno della cura
educativa e che supporti gli uomini che desiderano intraprendere questa professione.
La presenza di figure maschili, all’interno della cura educativa, può portare ad alcuni
benefici come ad esempio la diversità delle prospettive educative, la promozione di
modelli positivi di comportamento maschile e la fornitura di un sostegno emotivo e
relazionale importante per lo sviluppo delle bambine e dei bambini.
Oltre a questo, può portare al superamento di stereotipi di genere e alla promozione
dell’uguaglianza di genere nell’ambito dell’istruzione.
Grazie allo sviluppo dei ruoli di genere e all’aumento delle opportunità di lavoro per
le donne, gli uomini che si prendono cura dei figli possono sperimentare una serie di
emozioni e di sfide come la gratificazione di essere coinvolti nella crescita dei figli,
ma anche la pressione sociale e le aspettative che si legano a norme di mascolinità
tradizionale.
La capacità di essere affettuosi, compassionevoli e coinvolti nella cura dei propri figli
non dovrebbe essere limitata dal genere, ma dovrebbe essere incoraggiata e
valorizzata in entrambi i sessi.

4. Il Mother Blame e la Povertà Educativa


Prima di parlare del Mother Blame, è importante parlare del concetto di “Maternità
Intensiva", ossia un modello genitoriale, imposto dalla società, che è caratterizzato
dal coinvolgimento attivo e costante da parte della madre nella vita del bambino.
La società, tramite questo modello, provoca un’enorme pressione sia sociale che
culturale nei confronti delle madri per essere sempre presenti e perfette nel ruolo di
genitori; portandole a sentirsi costantemente sotto osservazione e a provare sensi di
colpa se non riescono a soddisfare gli standard molto elevati imposti dalla società.
Il mother blame è un termine che nasce negli Stati Uniti con il femminismo
nord-americano e si riferisce alla tendenza di colpevolizzare le madri per vari
problemi o situazioni, spesso senza tener conto dei differenti fattori che vanno ad
influenzare.
Questa conseguenza comporta nelle madri sensi di colpa per qualsiasi fallimento o
difficoltà che il bambino incontri, anche se non è necessariamente collegabili alle
scelte o alle azioni eseguite dalla madre.
Infatti, le madri possono essere accusate di fallimenti nell’educazione dei figli, nella
gestione delle responsabilità domestiche o nel mantenimento di una carriera
lavorativa, anche nel momento in cui ci sono fattori esterni che influenzano la
situazione.
Si va a creare una colpevolizzazione delle madri in differenti ambiti come:
● Orientamento sessuale dei figli;
● Abuso di sostanze (alcool e droghe);
● Disturbi dell’alimentazione (obesità o bulimia);
● Disturbo dello spettro dell’autismo.
Il Mother Blame porta a svariate traiettorie come:
● Madri Coccodrillo→ sono madri che dimostrano un forte istinto protettivo nei
confronti dei propri figli, fino a risultare troppo iperprotettive o
eccessivamente dominanti;
● Madri Frigorifero→ sono madri che sono emotivamente distaccate e fredde
nei confronti del proprio figlio, mancando di calore emotivo e senza
dimostrazione di coinvolgimento nella vita del figlio;
● Madri Pancine→sono madri che non riuscendo a rimanere incinte si
scambiano consigli esoterici tramite blog. Nei confronti dei figli risultano
essere invadenti e iperprotettive.
● Madri Veg→ sono madri che scelgono di seguire uno stile di alimentazione
vegana o vegetariana anche per i propri figli fin dallo svezzamento.
Nonostante tutto ciò, esistono dei modi per combattere il Mother Blame come ad
esempio la condivisione dei ruoli di cura; la divisione dei compiti tra madre e padre;
la sensibilizzazione dell’intera società ad una cura condivisa delle nuove generazioni.
Per quanto riguarda invece la Povertà Educativa si riferisce alla condizione in cui gli
individui o le comunità si trovano ad avere un accesso limitato alle risorse educative
come ad esempio ad un’ottima istruzione, a dei libri o a delle opportunità di
apprendimento extrascolastico.
Questa mancanza di risorse dipende dai fattori socio economici come ad esempio
bassi redditi familiari, insufficienza di infrastrutture educative o mancanza di un
supporto governativo per l’istruzione.
La povertà educativa va ad influenzare in modo negativo le prospettive di vita delle
persone, limitandone le opportunità di lavoro e il loro benessere complessivo.
Essa ha molteplici effetti:
● Le classi popolari sviluppano meno competenze di meta riflessione e
risoluzione dei problemi;
● Incomprensione dei testi che causa un effetto negativo sulla democrazia
perché rende le persone meno consapevoli;
● Difficoltà nei calcoli matematici;
● Utilizzo di vocabolario ridotto o scarso che dipende dall’ambiente familiare;
● Scarse capacità di pensiero critico, creativo e comunicativo.
Per essere abbattuta, è importante intervenire su più fronti come ad esempio
garantire un accesso equo e universale all’istruzione di qualità, eliminando le
barriere finanziarie; migliorare la qualità dell’istruzione tramite la formazione
costante degli insegnanti per aggiornarli sui cambiamenti scolastici; dedicare risorse
aggiuntive a quei territori dove si concentra maggiormente la privazione materiale ed
educativa; fornire delle risorse supplementari (biblioteche pubbliche, laboratori
extrascolastici); combattere le disuguaglianze socio-economiche tramite l'intervento
sulla politica.

5. Approfondimento dell’argomento che mi ha interessato


maggiormente: Gli stereotipi di genere nei libri per l’infanzia:
Confronto tra ieri e oggi
I libri per l’infanzia hanno subito una significativa mutazione nella rappresentazione
dei generi nel corso degli anni.
In passato, la maggior parte dei libri riproduceva stereotipi di genere rigidi, con i
tradizionali ruoli attribuiti a maschio e femmina; ad esempio il maschio veniva
ritratto come coraggioso e avventuroso, mentre la femmine veniva ritratta come
dolce e sottomessa.
Questo accadeva perché gli stereotipi andavano a riflettere e a perpetuare le
aspettative culturali su come si dovevano comportare e su cosa dovevano ambire a
fare le femmine e i maschi.
La questione degli stereotipi di genere in passato non veniva affrontata perchè queste
norme erano talmente radicate che non veniva considerata una problematica e, in
più, non esistevano movimenti sociali organizzati all'abbattimento degli stereotipi
nei libri per l’infanzia.
Ad oggi, grazie alla consapevolezza dei ruoli di genere e alla continua richiesta di
ritrarre ruoli e situazioni familiari sempre più diverse ed inclusive, si è arrivata ad
una maggiore presenza di libri che vanno a sfidare gli stereotipo di genere, offrendo
un'ampia serie di modelli di comportamenti per i piccoli e giovani lettori.
Questi libri, mostrano entrambi i sessi impegnati in varie attività e interessi, senza
limitarli ai ruoli stereotipati.
Ciò nonostante, sono presenti ancora sfide nell’assicurare una raffigurazione equa e
inclusiva nei libri per l’infanzia, e parecchi di essi perpetuano stereotipi di genere.
Queste sfide giungono da svariati fattori:
● Dagli autori e dagli editori che possono essere restii a rompere i tradizionali
ruoli stereotipati a causa dei pregiudizi o dei timori di suscitare reazioni
negative da parte del pubblico;
● Non tutti gli autori, gli editori e i genitori sono consapevoli di quanto è
importante avere una rappresentazione equa ed inclusiva nei libri per
l’infanzia;
● Ci sono alcune case editrici che potrebbero avere delle linee guida o restrizioni
che vanno a condizionare la loro varietà e le loro rappresentazioni di genere;
● Il percorso del cambiamento è lento perché alcuni settori della società hanno
paura del cambiamento.
Quindi, con la costante consapevolezza e comunicazione si può raggiungere questo
obiettivo per permettere ai bambini e alla bambine di crescere in maniere libera e
senza essere sottoposti alla marcatura dei comportamenti derivanti dagli stereotipi.
Per promuovere la maggiore equità e la maggiore inclusione nei libri per l’infanzia è
importante adottare varie strategie:
● Sensibilizzare i lettori tramite dialoghi e discussioni sui ruoli di genere e
sull’uguaglianza all’interno dei libri stessi o dotare i genitori e gli educatori di
risorse per dare inizio a queste conversazioni;
● Valutare in modo critico i libri esistenti, individuando i vari stereotipi e
procedendo alle modifiche necessarie;
● Coinvolgere gli autori e gli illustratori in modo da produrre contenuti
inclusivi;
● Preferire storie che affrontano attivamente gli stereotipi di genere come ad
esempio personaggi di entrambi i sessi che svolgono differenti ruoli e
interessi;
● Creare libri con una varietà di personaggi di differente genere, etnia,
orientamento sociale e situazioni socio-economiche diverse.
Questo permetterà ai bambini e alle bambine di osservare rappresentazioni
delle loro esperienze e di apprezzare le diversità.
● Coinvolgere i genitori, gli educatori, gli esperti del genere e i componenti della
comunità a consentire che i libri per l’infanzia siano culturalmente sensibili e
inclusivi.
Il coinvolgimento dei bambini e delle bambine nell’affrontare questo argomento
all’interno dei libri dell’infanzia può essere un processo educativo e potrebbe essere
articolato in questo modo:
● Coinvolgere il bambino e la bambina nella scelta dei libri, facendo attenzione
che illustrano personaggi di entrambi i sessi che sfidano gli stereotipi di
genere;
● Dialogare con i bambini e le bambine degli stereotipi che sono presenti nei
libri, domandando cosa ne pensano dei ruoli e se siano limitati o accurati;
● Spronare il bambino e la bambina a pensare criticamente agli stereotipi di
genere che si trova all’interno dei libri e chiedersi se realmente riflettano la
realtà o se potrebbero essere influenzati da tutto ciò;
● Invitare il bambino o la bambina ad inventare attività come disegnare o
scrivere storie che riproducono personaggi non convenzionali agli stereotipi e
che al tempo stesso li sfidino.
Lo scopo finale è quello di creare un ambiente in cui il bambino e la bambina
possano esplorare in maniera critica e creativa le rappresentazioni di genere che sono
presenti nei libri e di accrescere una maggiore comprensione della diversità di
genere.

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