Guida Pratica Uso Codice A Barre 2023
Guida Pratica Uso Codice A Barre 2023
Guida Pratica Uso Codice A Barre 2023
GS1
Supporto alla corretta codifica
Release 4.0, Lug 2023
Guida pratica all’uso dei codici a barre GS1
Disclaimer
Nonostante gli sforzi per assicurare che gli standard del sistema GS1, contenuti in questo documento, siano corretti, GS1
Italy declina ogni responsabilità, diretta e indiretta, nei confronti degli utenti e in generale di qualsiasi terzo, per eventuali
imprecisioni, errori, omissioni, danni derivanti dai suddetti contenuti. Il documento potrebbe subire delle modifiche a causa
dell’evoluzione della tecnologia e degli standard GS1 o di nuove norme di legge.
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Guida pratica all’uso dei codici a barre GS1
Sommario
1 Introduzione ...................................................................................... 5
1.1 Il sistema GS1 ................................................................................................................ 5
1.2 GS1 Italy ....................................................................................................................... 5
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6 L’etichetta logistica.......................................................................... 39
6.1 Esempi di etichette logistiche per tipologie di pallet ........................................................... 42
Unità logistica standard omogenea .......................................................................... 43
Unità logistica non-standard omogenea (non è un’unità commerciale) ......................... 46
Unità logistica standard mista................................................................................. 48
Unità logistica non-standard mista .......................................................................... 49
APPENDICE ....................................................................................................... 59
A.1 Algoritmo per il calcolo della cifra di controllo ................................................................... 59
A.1.1 GTIN-13/GLN ....................................................................................................... 59
A.1.2 GTIN-14 .............................................................................................................. 60
Tabella A.1.2-1: Algoritmo di calcolo ................................................................................... 60
A.2 Dimensioni di moduli e simboli EAN/UPC a diversi livelli di fattore di ingrandimento............... 61
A.3 Considerazioni sui processi di stampa .............................................................................. 62
A.4 Raccomandazioni sulla creazione dei simboli e la stampa ................................................... 62
A.4.1 Dimensione dei simboli e delle etichette .................................................................. 62
A.4.2 Processi di stampa ................................................................................................ 62
A.4.3 I materiali di consumo ........................................................................................... 63
A.4.4 I colori ................................................................................................................ 63
A.5 L’informazione in chiaro ................................................................................................. 66
A.6 Servizio verifica etichette GS1 ........................................................................................ 66
A.7 Errori frequenti nella stampa del codice ........................................................................... 67
A.8 Glossario ...................................................................................................................... 70
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Guida pratica all’uso dei codici a barre GS1
1 Introduzione
Questa pubblicazione costituisce uno strumento di supporto alla corretta codifica. Nelle sue pagine
sono illustrate alcune regole base, che devono essere applicate per favorire il corretto flusso delle
unità di vendita a livello di centro distributivo e di punti di vendita a vantaggio dell’efficienza della
filiera. È un contributo editoriale di facile consultazione ricco di illustrazioni e di note esplicative che ci
auguriamo si rivelerà utile per tutti gli addetti ai lavori che operano con diverse funzioni nelle aziende
industriali e distributive.
L’obiettivo di queste linee guida è facilitare l’accesso alle regole di codifica.
Questo documento non sostituisce il Manuale delle specifiche tecniche GS1 che resta il riferimento
fondamentale per l’applicazione/implementazione del sistema GS1.
Per qualsiasi chiarimento e approfondimento, destinato alla risoluzione di problemi specifici,
rimandiamo il lettore alla consultazione del Manuale delle specifiche tecniche GS1 (disponibile sul sito
www.gs1it.org).
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2 Come iniziare
Il primo passo per costruire i codici, per l’identificazione delle unità consumatore o degli imballi, è
ottenere un prefisso aziendale GS1.
Il prefisso aziendale GS1:
■ È riconosciuto globalmente.
■ È associato univocamente all’azienda responsabile dell’assegnazione dei codici (per i prodotti a
marchio, corrisponde al proprietario del marchio).
■ Non indica l’origine o la provenienza del prodotto.
■ È assegnato da GS1 Italy all’azienda che entra a far parte del sistema GS1.
La proprietà del prefisso aziendale GS1 rimane sempre di GS1 Italy, e l’azienda si impegna ad
utilizzarlo secondo le regole GS1.
Codifico
Le aziende iscritte a GS1 Italy possono accedere al servizio Codifico, mediante il quale possono
generare i codici numerici, assegnarli ai prodotti e scaricare il codice a barre. Per le informazioni
sull’uso di Codifico consultare la pagina dedicata.
2.2 Costi
L’adesione al sistema GS1 prevede il pagamento di un contributo una-tantum e di un contributo
annuale, entrambi determinati in base al fatturato dichiarato.
Questi contributi sono indipendenti dal numero di referenze codificate o dal numero di unità immesse
nel mercato.
Nella Sezione Iscriviti del nostro sito web, trovate i listini con i contributi richiesti per fasce di fatturato.
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Nota: La generazione dei numeri di 13 cifre viene fatta direttamente da GS1 Italy. I nuovi
associati ricevono insieme al prefisso aziendale GS1 anche un file excel contenente i numeri di 13 cifre
già calcolati.
Di seguito spieghiamo il criterio di costruzione e assegnazione di un GTIN-13 (codice EAN) alle unità
consumatore
L’azienda Rossi S.p.A. è responsabile dell’attribuzione del codice alle proprie unità di vendita.
L’azienda Rossi S.p.A. deve identificare tre tipologie di scatole di piselli e due confezioni di sacchetti
di spinaci.
1
Dal 1 gennaio 2002, GS1 Italy, assegna ai nuovi associati, Prefissi Aziendali GS1 a 9 cifre. Le aziende associate prima dell’1 gennaio 2002
mantengono il prefisso aziendale GS1 a 7 cifre a loro assegnato al momento dell’iscrizione.
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Nella struttura del GTIN-13, il prefisso aziendale GS1 è la parte che resta sempre invariata.
Il prefisso aziendale GS1 attribuito da GS1 Italy è un prefisso a 9 cifre e permette di identificare fino
a 1000 referenze (000-999).
I codici:
■ Devono essere assegnati in modo univoco.
■ Non devono contenere informazioni relative all’unità commerciale.
■ Non devono includere i codici interni dell’azienda.
Il codice prodotto gestito dall’azienda deve essere assegnato in ordine progressivo, da 000 a 999, in
modo da poter usare tutte le combinazioni.
I GTIN-13 così generati devono essere poi rappresentati in una simbologia, detta EAN-13, per
consentire l’identificazione del prodotto in barriera casse (per le informazioni sulla simbologia vedere
il paragrafo 3.6).
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Tabella 3-2: Assegnazione del GTIN-13 alle unità consumatore, con prefisso a 7 cifre
3.2 Il GTIN-8
Nel caso di prodotti di piccole dimensioni, come pacchetti di caramelle, cosmetici, penne, matite, è
possibile identificare i prodotti con un codice breve di 8 cifre, detto GTIN-8.
Il codice viene assegnato da GS1 Italy su richiesta dell’azienda associata, segnalando il nome del
prodotto e le dimensioni dell’etichetta applicata sul prodotto. Il GTIN-8 assegnato al prodotto non ha
alcun legame con il Prefisso Aziendale GS1 dell’azienda che l’ha richiesto.
Esempio:
L’azienda Rossi S.p.a. deve identificare un pacchetto di caramelle ed un rossetto
Il codice GTIN‐8 è un codice “breve” che identifica il prodotto e viene attribuito da GS1 Italy
Prima di decidere se richiedere a GS1 Italy un numero di identificazione GTIN-8, l’azienda associata
dovrebbe verificare:
■ La possibilità di ridurre le dimensioni del codice a barre EAN-13 tenendo conto dei requisiti minimi
di qualità di stampa.
■ La possibilità di modificare l'etichetta: ridisegnandola, aumentandone le dimensioni o usando
un'etichetta aggiuntiva riportante il solo codice GS1.
A partire dal 1 luglio 2018 l'assegnazione dei codici EAN-8 è soggetto a un canone di noleggio annuale.
Puoi evitare il noleggio rivedendo ad esempio la dimensione dell'etichetta, oppure riducendo le
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dimensioni del GTIN-13. Contratto e listino sono disponibili alla pagina dedicata (Richiedi EAN-8) del
sito web
L’assegnazione del GTIN e la stampa sul prodotto del codice a barre sono processi tecnici,
descritti nel Manuale delle specifiche tecniche GS1. Il listing dei prodotti, ovvero la selezione
di nuovi prodotti, è il risultato di negoziazioni/trattative commerciali. Quindi l’assegnazione
del GTIN è un’attività ben diversa dal listing dei prodotti da parte delle aziende della
distribuzione.
Al fine di assicurare una gestione efficiente ed una corretta comunicazione al
consumatore finale, le modifiche del prodotto determinano l’assegnazione di un
nuovo GTIN, ma non un nuovo listing di prodotto per l’azienda della distribuzione.
La codifica di una referenza è un fatto esclusivamente tecnico che non deve essere
oggetto di negoziazione o di trattativa commerciale. Inoltre è totalmente
indipendente dal processo di listing anagrafico.
Il proprietario del marchio deve mettere a disposizione dei propri clienti, le informazioni
anagrafiche dei prodotti (schede tecniche di prodotto, catalogo EDI, ecc.). Nel caso di eventi
promozionali limitati nel tempo o di un’evoluzione del prodotto, le informazioni devono
essere comunicate con sufficiente anticipo, affinché il cliente possa validarle ed integrarle
nei propri sistemi informativi interni.
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8032089000000 8032089000017
3.3.1.1 Esempi di applicazione di questa regola
■ Un produttore di telefoni cellulari aggiunge alla sua offerta di prodotti un modello con nuove
caratteristiche.
■ Una linea di prodotti deve includere un sapore o un aroma che non esiste ancora
nell’assortimento del proprietario del marchio e sarà un’aggiunta agli altri sapori o aromi
nell’assortimento.
■ La confezione di un prodotto è in inglese e si crea la versione dello stesso prodotto in lingua
spagnola.
■ Una modifica stagionale per cui il proprietario del marchio si aspetta che il consumatore/partner
commerciale sia in grado di ordinare unicamente il prodotto.
■ Un nuovo modello di televisore con nuove funzionalità (per esempio la connessione WIFI).
8032089000024 8032089000031
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320g 380g
8032089000048 8032089000055
8032089000062 8032089000079
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Una modifica delle dimensioni o del peso lordo inferiore al 20% non richiede l’assegnazione di un
nuovo GTIN.
Questa regola si riferisce solo a modifiche sulle dimensioni e al peso lordo del prodotto. Tutte le
modifiche del contenuto netto dichiarato richiedono l’assegnazione di un nuovo GTIN, come descritto
al punto 3.3.3.
Cambi cumulativi frequenti, senza modificare il GTIN, non rispettando la regola del 20% non
costituiscono una pratica accettabile. I partner commerciali devono essere informati di tutti i cambi
dimensionali. Cambi cumulativi possono causare problemi tra i partner commerciali e possono
danneggiare il flusso del prodotto.
8032089000086 8032089000093
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Marchio principale
Il marchio principale è il brand più riconosciuto dal consumatore, così come stabilito dal proprietario
del marchio, e può essere indicato sotto forma di logo e/o parole.
Una modifica al marchio principale che appare sull’unità commerciale richiede un nuovo GTIN.
8032089000109 8032089000116
Shampoo
8032089000123 8032089000123
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■ Viene lanciata la versione promozionale di un prodotto con la dicitura “Offerta speciale” stampata
sulla confezione.
Assortimento pre-definito
Un assortimento pre-definito è una configurazione composta da due o più articoli uniti e venduti
insieme come unico prodotto.
Una variazione, in termini di aggiunta o sostituzione di uno o più prodotti contenuti in un
assortimento pre-definito richiede l’attribuzione di un nuovo GTIN.
8032089000147 8032089000154
Prezzo pre-stampato
Con “prezzo pre-stampato” si intende il prezzo inserito dal proprietario del marchio come parte grafica
della confezione. Il prezzo pre-stampato è diverso dall’etichetta prezzo, dall’adesivo, dal cartellino o
da qualsiasi altro elemento rimovibile dalla confezione o dal prodotto.
Qualsiasi variazione, in termini di variazione o di rimozione del prezzo pre-stampato
(sconsigliata) richiede l’attribuzione di un nuovo GTIN.
8032089000161 8032089000178
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In Italia, GS1 Italy assegna i codici a peso variabile, ovvero il codice prodotto preceduto dal prefisso
“2”.
Il codice è poi completato dall’informazione:
■ Prezzo di vendita se il canale di commercializzazione è la GDO;
■ Peso se il canale di commercializzazione è il cash & carry.
I codici a 13 cifre che iniziano con 20 e 21 sono codici interni a disposizione della GDO per la codifica
di:
■ Prodotti a peso variabile venduti a libero servizio;
■ Prodotti confezionati nel punto di vendita;
■ Prodotti venduti al banco assistito.
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Per richiedere il codice a peso variabile visita la pagina Richiedi codici a peso variabile nella Sezione
“Assistenza” del sito web.
3.4.1.1 Note sui codici per i prodotti a peso variabile che iniziano a con prefisso
“2”
I codici a peso variabile non devono essere utilizzati impropriamente, come per esempio per la
gestione del magazzino (il cosiddetto "carico" e "scarico" della merce), la prezzatura dei prodotti
porzionati al banco assistito o l'identificazione degli imballi.
La codifica per i prodotti venduti a peso variabile è una soluzione nazionale. I codici che vengono
attribuiti da GS1 Italy non possono essere utilizzati per i prodotti che vengono esportati e
venduti in altri paesi.
Per i prodotti destinati al cash & carry, richiedere i codici nel catalogo relativo a questo canale di
vendita.
Questi codici possono essere rappresentati solo mediante la simbologia EAN-13; non devono essere
codificati nelle altre simbologie, attraverso l’AI (01)
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Come per il Prefisso aziendale GS1, anche il prefisso UPC è assegnato all’azienda responsabile
dell’assegnazione dei GTIN. A partire da un prefisso UPC di 9 cifre (come nella struttura descritta in
Tabella 3-4), si possono generare fino a 100 codici GTIN-12 (UPC)
La cifra di controllo (check digit) viene calcolata esattamente come per i GTIN-13.
Il GTIN-12 viene poi rappresentato in simbologia UPC-A.
GTIN-8 EAN-8
GTIN-12 UPC-A
GTIN-13 EAN-13
Affinché il codice a barre venga letto correttamente lungo tutte le fasi del suo passaggio nella filiera,
deve essere costruito rispettando le dimensioni richieste per ogni simbologia.
EAN-13 – Specifiche
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EAN-8 – specifiche
UPC A –specifiche
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□ Destro: 2,97 mm
NON CONFORME
9
6 14 1 41 00 0 8 6
CONFORME
6 14141 00086 9
Centrato sull’etichetta
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3.7 Migrazione al 2D
Entro la fine del 2027 nel retail avverrà uno dei più grandi cambiamenti dall'introduzione del codice
a barre: l'adozione di codici 2D per l’identificazione delle unità consumatore vendute nel canale
retail. Questo significa che entro quella data gli scanner dei punti vendita retail di tutto il
mondo dovranno essere in grado di leggere e di elaborare sia i tradizionali codici a barre lineari che i
nuovi codici 2D.
Le simbologie 2D previste sono il GS1 DataMatrix e il QR Code con sintassi GS1 Digital Link2.
In questo periodo di migrazione, per le aziende che vogliono passare alla simbologia 2D, si
raccomanda la presenza del simbolo 2D in aggiunta al barcode lineare EAN-13 (riportando, nei due
simboli, lo stesso GTIN).
Ulteriori informazioni sul progetto di migrazione al 2D sono disponibili alla pagina Codici 2D: la
nuova dimensione dei codici a barre
■ Il GTIN-13, creato partendo dal prefisso aziendale GS1, come già fatto per le unità
consumatore contenute. Il GTIN-13 dell’imballo DEVE ESSERE diverso da quello
dell’unità consumatore.
2
Il GS1 Digital Link è lo standard GS1 che definisce la struttura di un link, riportando nello stesso link una
chiave GS1, per esempio un GTIN. Per informazioni, consultare la pagina dedicata
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Per gli imballi a peso fisso, l’indicatore è una cifra compresa fra 1 e 8. L’indicatore non ha
significato e può essere assegnato non in sequenza. La scelta dell’indicatore è a discrezione del
proprietario del marchio, responsabile dell’assegnazione del GTIN all’unità imballo.
Esempio: dobbiamo costruire un codice GTIN-14 per un imballo omogeneo a quantità fissa.
Figura 4-2: Costruzione GTIN-14 imballo, partendo dal GTIN-13 del prodotto
8032089000024
18032089000021
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Nota: L’unità imballo mista è identificata da un GTIN-13 diverso dai GTIN assegnati ai prodotti
contenuti.
Nota: L’imballo a quantità variabile non deve essere mai codificato con un codice a barre GTIN-
13 a peso variabile.
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Qualora si volesse indicare il peso complessivo, o il prezzo delle unità di vendita, o qualsiasi
altra informazione relativa a misure variabili, si può utilizzare la simbologia GS1-128 (vedi
paragrafo 4.6.1.)
Le informazioni che dovranno obbligatoriamente essere rappresentate tramite codice a barre GS1-
128 sono:
■ GTIN dell’unità imballo (AI 01 con indicatore 9)
■ Peso netto in kg (AI 310n3).
Nel caso in cui sull’imballo a peso variabile sia già “pre-stampato” un codice ITF-14 riportante il GTIN,
accanto a questo deve essere aggiunta con un’etichetta riportante un GS1-128, con l’informazione del
peso.
3
Il carattere “n” indica la posizione del punto decimale. Se n=0 significa che non esiste punto decimale.
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Figura 4-6: Indicazione del peso netto per imballo a peso variabile codificato mediante un ITF-14
Tabella 4-3: Costruzione del GTIN-14 per un imballo a peso fisso, partendo dall'UPC-A
Per gli imballi a peso fisso, l’indicatore è una cifra compresa fra 1 e 8. L’indicatore non ha significato
e può essere assegnato non in sequenza. La scelta dell’indicatore è a discrezione del proprietario del
marchio, responsabile dell’assegnazione del GTIN all’unità imballo.
L’indicatore può essere riutilizzato rispettando il medesimo criterio illustrato nel paragrafo 4.1.
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Esempio:
Dobbiamo costruire un codice imballo a peso fisso contenente 12 confezioni di pasta codificati con
un codice UPC.
012300000451
30012300000452
Significato e utilizzo dell’indicatore e calcolo della cifra di controllo seguono le medesime regole dei
codici GS1, costruiti utilizzando il Prefisso Aziendale GS1.
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Guida pratica all’uso dei codici a barre GS1
Rimandiamo al Manuale delle Specifiche Tecniche GS1 per ogni altro ulteriore approfondimento
(Sezione “Standard” del sito web).
Se esistono più tipologie di imballo, con la stessa unità consumatore all’interno, a ciascuna di esse si
deve assegnare un GTIN diverso, come negli esempi successivi:
■ Cambia il numero di unità consumatore contenute nell’unità imballo
18032089000182 28032089000189
■ Coesistono più tipi di imballo (materiali diversi) con lo stesso numero di unità consumatore
contenute
■ Cambiano le dimensioni dell’unità imballo, a parità di unità consumatore contenute (vale la
stessa regola del paragrafo 3.3.4).
Figura 4-9: Criteri per la scelta del codice a barre sull'unità imballo
G TIN
0 80 32089 00566 1
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Quando il GTIN-13 è rappresentato con codice a barre ITF-14 o GS1-128 è necessario anteporre uno
zero (cifra di riempimento) alle 13 cifre. I codici a barre ITF-14 e GS1-128 richiedono infatti l’uso di
14 cifre.
Nota: Il codice a barre GS1-128 NON può essere utilizzato su unità commerciali/vendita destinate
alle barriere casse della GDO.
La concatenazione, in un unico codice a barre, dei codici GS1 e delle informazioni commerciali o
logistiche, è resa possibile grazie all’uso dei GS1 Application Identifier (AI).
Gli Application Identifier (AI) sono prefissi numerici di due o più caratteri che definiscono:
■ Significato del campo informazioni che segue (definizione)
■ Formato del campo informazioni (numerico o alfanumerico a lunghezza fissa o variabile).
Prima di costruire il codice è importante che cliente e fornitore definiscano le informazioni che verranno
gestite e trasmesse fra gli attori della filiera. Le informazioni che possono essere condivise sono infatti
moltissime. Definire in anticipo il set d’informazioni da codificare, trasmettere e gestire è fondamentale
per ottimizzare i processi e ridurre costi aggiuntivi.
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Guida pratica all’uso dei codici a barre GS1
Di seguito la lista degli AI comunemente utilizzati. Tutti gli application identifier sono spiegati nel
Manuale delle specifiche tecniche GS1, Sezione 3 (www.gs1it.org):
Tabella 4-5: Elenco degli AI più utilizzato
BEST BEFORE
15 Data minima di validità - qualità (YYMMDD) n2 + n6
or BEST BY
Legenda
* ’n’: indica il numero dei decimali presenti
**: la prima parte indica la lunghezza dell’AI, la seconda il formato dell’informazione
n: caratteri numerici
an: caratteri alfanumerici
n..18: caratteri numerici a lunghezza fissa (in questo caso 18 cifre)
n..8: caratteri numerici a lunghezza variabile (lunghezza massima di 8 cifre)
an..20: caratteri alfanumerici a lunghezza variabile (lunghezza massima di 20 caratteri)
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Alcuni AI devono essere obbligatoriamente applicati insieme ad altri AI. Nella tabella successiva
sono riportate le associazioni obbligatorie relative agli AI più diffusi.
Tabella 4-6: Associazioni obbligatorie di AI più utilizzate (per l’elenco completo vedere Manuale delle
Specifiche Tecniche)
AI Descrizione AI
01 or 02 Identificazione di un’unità 30, 3nnn1 Associazione obbligatoria con i dati relativi a misure variabili
con commerciale a misura o 3nnn2 (Vedere la nota dopo la tabella). Solo le simbologie GS1-
N1 = 9 variabile (unità imballo a o 8001 128, ITF-14 e GS1 DataBar Expanded possono codificare un
peso variabile) GTIN-14 con N1 = 9
11, 13, 15, Date 01 o 02 Associazione obbligatoria con un GTIN e l’identificazione dei
16, 17 contenuti dell’unità logistica
392n Importo da pagare – singola 01 Associazione obbligatoria con un GTIN a misura variabile,
unità monetaria – per unità per unità destinate alla barriera casse, quando identificate
destinate al passaggio in da GTIN-12 o GTIN-13, utilizzando il GS1 DataMatrix o il
barriera casse DataBar Expanded
Per l’elenco completo delle associazioni obbligatorie fare riferimento al Manuale delle Specifiche
Tecniche (sezione 4)
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Legenda
(3nnn) indica che le prime tre cifre sono: 312, 313, 324, 325, 326, 327, 328 e 329 oppure
* 310, 311, 314, 315, 316, 320, 321, 322, 323, 350, 351, 352, 356, 357, 360, 361, 364, 365
e 366
(3nnn): indica le prime tre cifre sono: 330, 331, 332, 333, 334, 335, 336, 340, 341, 342,
** 343, 344, 345, 346, 347, 348, 349, 353, 354, 355, 362, 363, 367, 368 e 369
Infine vi sono Application Identifier che non possono essere impiegati in combinazione con alti. La
tabella seguente riporta alcune delle associazioni di AI che non possono apparire sulla stessa unità
commerciale.
Tabella 4-7: Esempi di associazioni non consentite tra gli AI (per l’elenco completo vedere il Manuale delle
Specifiche Tecniche)
Per l’elenco completo delle associazioni non consentite fare riferimento al Manuale delle Specifiche
Tecniche (sezione 4)
Il codice a barre GS1-128 contiene sempre un carattere speciale, non significativo, noto come
FUNCTION 1 (FNC1)4.
4 Per maggiori informazioni sul carattere (FNC1) consultare il Manuale Specifiche Tecniche – Sezione 5 (www.gs1it.org)
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Dovendo concatenare vari AI e rispettivi campi, di cui uno solo a lunghezza variabile, quest’ultimo
deve essere posizionato alla fine del codice a barre, in modo da non dover usare alcun separatore.
Nota: Le regole sull’utilizzo degli Application Identifier l’uso del carattere function 1 valgono anche
per le simbologie GS1 DataMatrix e GS1 DataBar.
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4.6.2.3 Alcune raccomandazioni per la creazione dei codici a barre per la codifica
degli imballi:
1. Verifica che la cifra di controllo sia corretta
2. Controlla che il codice a barre scelto (EAN-13, ITF-14, GS1-128) sia il più appropriato al prodotto,
all’applicazione aziendale ed all’ambiente di scanning
3. Controlla le dimensioni del codice a barre, la correttezza del fattore di ingrandimento scelto e
l’altezza
4. Controlla il posizionamento del codice a barre
5. Controlla che i margini del codice a barre siano corretti e che gli indicatori opzionali di margine
siano posizionati correttamente
6. Controlla che il contrasto tra le barre e lo sfondo sia adeguato e la combinazione dei colori sia
leggibile tramite scanner
7. Assicurati che i colori presenti sulla confezione non contrastino con le barre e gli spazi
8. Controlla la qualità di stampa attraverso la verifica della qualità del simbolo
9. Controlla che il codice a barre rimanga leggibile durante i processi di distribuzione e di stoccaggio
10. Controlla che il codice a barre stampato sul prodotto finale non sia oscurato da pellicole, nastri
adesivi, o da altre stampe
11. Verifica che nessun altro codice a barre sia presente sulla confezione
12. Informa tempestivamente i partner commerciali dei codici GTIN assegnati ai propri prodotti
4.6.2.4 Raccomandazioni per la stampa dei codici a barre sulle unità imballo
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Di seguito, una lista delle informazioni da fornire per iscritto a GS1 Italy in caso di trasferimento del
prefisso aziendale:
Atto notarile che attesti la variazione dello stato giuridico: acquisizione aziendale, scissione,
fusione per incorporazione, ecc.;
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Facsimile di lettera da inviare a GS1 Italy: dall’azienda che cede (specificare ragione
//gs1it.org/content/public/db/20/db203d99-00fe- sociale).
42a3-a10d- Facsimile di lettera da inviare a GS1 Italy:
0c1ed323b0b2/facsimile_lettera_azienda_cedente https://gs1it.org/content/public/a9/18/a91846ce-
.pdf 139c-43d9-9762-
1c89879aa680/facsimile_lettera_azienda_rilevant
e.pdf
n.b.: ricordiamo che occorre saldare le eventuali
contributi annuali ancora in sospeso. n.b.: ricordiamo che anche l’azienda subentrante
non associata deve pagare il contributo annuale.
Nota: La pratica dovrà essere portata a termine entro 30 giorni dalla richiesta, in caso contrario
GS1 Italy provvederà ad annullare la procedura in corso e a ritirare il prefisso aziendale GS1.
Cosa fare quando l'azienda cambia ragione sociale e/o forma giuridica?
Vige l'obbligo di comunicare tempestivamente qualsiasi variazione sui dati comunicati al momento
dell'adesione al sistema GS1 (cambio ragione sociale, forma giuridica, ecc.). Questo per garantire un
allineamento puntuale delle informazioni con il registro internazionale dei prefissi aziendali GS1
GEPIR® e le anagrafiche dei distributori.
La comunicazione di variazione dei dati deve essere inoltrata a GS1 Italy via email
([email protected]).
Se cambia anche la partita iva, allora il soggetto giuridico a cui è stato assegnato il prefisso azienda
GS1 è diverso. Occorre quindi procedere con la richiesta di trasferimento del prefisso aziendale GS1.
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6 L’etichetta logistica
Le unità logistiche sono unità create per il trasporto e/o l’immagazzinamento delle merci lungo la
filiera.
Ogni singola unità logistica può essere identificata univocamente, in tutto il mondo, assegnandole un
numero sequenziale (GS1 SSCC: Serial Shipping Container Code).
La struttura dell’AI prevede l’utilizzo di due caratteri che rappresentano il significato dell’AI stesso e
di un campo numerico a lunghezza fissa di 18 caratteri che rappresenta l’SSCC dell’unità logistica
(n2 + n18).
La rappresentazione del codice è la seguente:
Prefisso a 00 0-9 N2 N3 N4 N 5 N6 N7 N8 N9 N10 N11 N12 N13N14 N15 N16 N17 N18
9 cifre
Prefisso a 00 0-9 N2 N3 N4 N 5 N6 N7 N8 N9 N10 N11 N12 N13 N14 N15 N16 N17 N18
7 cifre
5 Gli operatori logistici possono associarsi a GS1 Italy e ricevere un proprio prefisso aziendale GS1
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■ Permette di tracciare il movimento fisico di ogni singola unità logistica e il flusso di informazioni
ad essa associato.
Nella figura 6.2 le informazioni rappresentate tramite codice a barre GS1-128 sono le seguenti:
■ AI(02) GTIN dell’unità imballo contenuto nell’unità logistica
■ AI(17) Data di scadenza (anno/mese/giorno)
■ AI(37) Quantità di unità commerciali contenute nell’unità logistica
■ AI(10) Lotto di produzione
■ AI(00) SSCC
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Il GS1 SSCC può essere riutilizzato dodici mesi dopo lo smantellamento dell’unità logistica a cui era
stato attribuito.
Sulle unità logistiche di altezza superiore ad 1 metro, l’etichetta logistica deve essere posizionata tra
400 mm e 800 mm dalla base dell’unità e ad un minimo di 50 mm dal lato verticale.
Sulle unità logistiche inferiori ad 1 metro di altezza, l’etichetta logistica deve essere posizionata più in
alto possibile, ma non a più di 800 mm dalla base dell’unità.
Nel caso in cui vengano utilizzate metodologie EDI (Electronic Data Interchange) per trasmettere le
informazioni relative all’unità logistica (con il messaggio DESADV – Despatch Advice), l’SSCC svolge
la funzione di raccordo tra l’unità logistica ricevuta e le informazioni ad essa relative e contenute nel
DESADV.
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Tuttavia, quando non viene utilizzato l’EDI, è necessario stampare sull’etichetta tutte le informazioni
previste e concordate tra le diverse entità coinvolte nella movimentazione.
Nota: il codice SSCC deve essere assegnato dal proprietario del marchio o dall’azienda che
assembla fisicamente il pallet. Da questo derivano le procedure più diffuse relativamente
all’assegnazione del codice SSCC ai pallet, come dai casi successivi.
Caso 1
Il pallet è assemblato dal proprietario del marchio che assegna anche il codice SSCC. La spedizione al
distributore è fatta da un operatore logistico, senza che quest’ultimo apra il pallet e apporti modifiche
alla composizione. Il pallet resta identificato dal codice SSCC originale fino al momento della sua
scomposizione, effettuata dal distributore.
Caso 2
Il pallet è assemblato dal proprietario del marchio che assegna il codice SSCC. La consegna ai clienti
è fatta dall’operatore logistico che prima però apre il pallet e ne cambia la composizione (per esempio
per destinare i colli contenuti a clienti diversi); in questo caso il pallet originale non esiste più, per cui
l’operatore logistico procede con l’assegnazione di nuovi codici SSCC, costruiti partendo dal suo
prefisso aziendale, ai nuovi pallet assemblati.
Un’unità logistica standard contiene un numero fisso di unità commerciali e può avere due funzioni:
■ Può essere utilizzata esclusivamente per la gestione logistica delle merci (trasporto ed
immagazzinaggio delle unità di vendita). In questo caso verrà identificata con un SSCC. Inoltre,
le informazioni riguardanti il contenuto possono essere fornite sull’etichetta utilizzando l’AI (02).
■ Può anche costituire un’unità di vendita ovvero un’unità commerciale che ha un prezzo e che è
ordinabile e fatturabile. In questo caso l’unità logistica dovrà essere ulteriormente identificata da
un GTIN preceduto dall’AI (01). Può essere a quantità fissa o variabile.
Un’unità logistica non-standard è un’unità creata per uno specifico ordine (tale unità non fa parte
della offerta regolare di un fornitore) e non è identificata con il proprio GTIN.
Tabella 6-2: Struttura dei dati utilizzabili per le diverse tipologie di unità logistica
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Figura 6-4: Unità logistica standard omogenea a quantità fissa: informazioni codificate
GTIN1
GTIN1 GTIN2
GTIN2 GTIN3
GTIN3
fixedcount
fixed count
andamount
amount
Quantità
and fissa
Informazioni
SSCC con AI (00)
obbligatorie
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Figura 6-5: L'unità logistica composta da una sola un'unità commerciale standard: informazioni codificate
GTIN
GTIN
Informazioni
SSCC introdotto da AI (00)
obbligatorie
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Figura 6-6: Unità logistica standard omogenea a quantità variabile: informazioni codificate
GTIN1
GTIN1 GTIN2
GTIN2
variable
variable measure
Quantità measure
variabile
Informazioni
SSCC con AI (00)
obbligatorie
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Figura 6-7: Unità logistica non standard omogenea a quantità fissa: informazioni codificate
GTIN1
GTIN1 GTIN2
GTIN2
Quantità fissa
Informazioni
SSCC con AI (00)
obbligatorie
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Figura 6-8: Unità logistica non standard omogenea a quantità variabile: informazioni codificate
GTIN1
GTIN1 SSCC
SSCC
variable
variable measure
measure
Quantità variabile
Informazioni
SSCC con AI (00)
obbligatorie
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GTIN
GTIN
CONDITIONER
SHAMPOO
SHAMPOO CONDITIONER
CONDITIONER
SHAMPOO
SHAMPOO SHAMPOO
fixed
Quantitàmeasure
fixed measure
Fissa
Informazioni
SSCC con AI (00)
obbligatorie
GTIN con AI (01)*
Numero del lotto di fabbricazione con AI (10)
Una delle seguenti informazioni se applicabili **:
o Data di produzione con AI (11)
o Data di confezionamento con AI (13)
o Data minima di validità con AI (15)
o Data di scadenza con AI (17)
Informazioni
opzionali
*Se l’unità logistica (es. il pallet) è un’unità commerciale ovvero un’unità di vendita
al cliente.
** La data è solo per informazione. Gli utenti dovranno comunque fare riferimento
alle informazioni contenute nel messaggio EDI (Despatch Advice – DESADV).
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Nessuna
Informazioni opzionali
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7 Altre simbologie
Le versioni del GS1 DataBar leggibili alle casse dei punti vendita
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Le applicazioni implementabili
Figura 7-1: Confronto GS1 DataBar Omnidirectional e Omnidirectional Stacked con EAN-13
Nota: In tutte le tipologie di GS1 DataBar, non è possibile rappresentare i codici a peso variabile
(che iniziano con 2) descritti nel paragrafo 3.5
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apre l’opportunità, per i distributori, di avviare politiche di sconto automatico per i prodotti prossimi
alla data di scadenza.
Per questa applicazione le informazioni da trasferire nel simbolo sono:
■ GTIN – AI (01)
■ Data di consumo preferibile – AI (15)*
■ Data di scadenza – AI (17)*
(*) sono in alternativa e la scelta dell’informazione da trasferire dipende dal prodotto
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Il GS1 DataMatrix è la versione Standard GS1; in particolare il Sistema GS1 utilizza la ECC 200 Symbol
Attribute Table from ISO/IEC 16022 in quanto solo questa versione del Datamatrix supporta i GS1
Application Identifiers e il simbolo Function 1 che permette ai lettori di riconoscere il che il sistema di
codifica utilizzato è il sistema GS1.
Come per tutti i codici DataMatrix, anche il simbolo nella versione Standard GS1 è composto da tre
parti principali:
■ Una scacchiera centrale destinata ai dati.
■ Una fascia perimetrale che fornisce allo scanner le informazioni riguardanti la giusta direzione di
lettura e il numero di righe e colonne (due lati adiacenti sono composto di soli quadretti neri, gli
altri due lati da quadretti bianchi e neri alternati).
■ Un’ulteriore fascia perimetrale di "rispetto" che deve rimanere libera da ogni altro simbolo grafico.
Nel GS1 DataMatrix, la sintassi usata è quella basata sugli Application Identifier (la stessa del GS1-
128). Le dimensioni del GS1 Data Matrix dipendono dalla quantità di dati codificati.
Naturalmente le apparecchiature scanner devono essere in grado di leggere questa simbologia.
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Esempio 1:
Codice GS1 DataMatrix in cui sono rappresentati i dati: AI(01),
AI (17) e AI(10).
FNC101080320890050121718042310ABC123
Il GS1 DataMatrix infatti può contenere informazioni aggiuntive rispetto al GTIN, come numeri di lotto,
numeri seriali e date (tutte informazioni rilevanti e richieste per un prodotto come un farmaco o un
dispositivo medico), occupando una superficie molto ridotta.
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Inoltre è leggibile anche con un livello di contrasto scarso, per cui non richiede obbligatoriamente di
essere stampato su etichetta, ma può essere “stampato” direttamente sull’oggetto, con la tecnologia
Direct Part Marking.
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Nota: Ciascuna azienda o organizzazione, già titolare di un prefisso aziendale GS1, può assegnare
alle proprie entità fisiche/legali/funzionali i GS1 GLN, creando i codici allo stesso modo in cui crea i
GTIN.
La chiave numerica del GLN spesso viene richiesto dai partner commerciali come strumento di
identificazione dell’azienda. Inoltre è un pre-requisito per l’identificazione delle aziende coinvolte (o
dei luoghi) nei messaggi standard EDI e per l’utilizzo del GS1 GDSN.
È richiesto, anche, per identificare gli stabilimenti certificati dalla certificazione IFS Food v.7.
Il GLN non viene rappresentato sul prodotto.
Figura 8-1: Assegnazione dei GLN a stabilimenti diversi della stessa azienda
A ciascun indirizzo, a ciascuna funzione che occorre distinguere, si deve attribuire un GLN diverso. È
responsabilità dell'azienda che utilizza i GS1 GLN, tenere informati i partner commerciali di tutti i GLN
emessi e dei dettagli corrispondenti.
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Guida pratica all’uso dei codici a barre GS1
Le aziende al momento dell’adesione a GS1 ricevono, insieme al prefisso aziendale, il primo GS1 GLN
(con numero del luogo uguale a 000), associato alla sede legale.
Un GLN dismesso (perché per esempio era allocato ad una sede che non esiste più) non può essere
riassegnato prima di 48 mesi, dal precedente utilizzo.
Per le aziende che non dispongono di un prefisso aziendale GS1, GS1 Italy mette a disposizione un
servizio di noleggio dei codici GS1 GLN. Per maggiori informazioni consulta la pagina “Il tuo numero
GLN” nella sezione Assistenza del sito GS1 Italy.
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APPENDICE
A.1.1 GTIN-13/GLN
Lo stesso algoritmo di calcolo è valido anche per il calcolo della cifra di controllo in un GLN.
GTIN-13 8 0 3 2 0 8 9 0 0 0 0 1 N13
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A.1.2 GTIN-14
GTIN-13 8 0 3 2 0 8 9 0 0 0 0 1 N13
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Larghezza margine
Ingrandimento
Codice a barre necessaria su ogni
(x-dimension)
lato6
6
Legenda:
EAN-13 11X - 7X
UPC-A 9X - 9X
EAN-8 7X - 7X = 2.31mm
UPC-E 9X - 7X
ITF-14 etichetta 10x - 10x = 4.95 mm (all’interno delle barre portanti)
ITF-14 cartone 10x - 10x = 6.35 mm (all’interno delle barre portanti)
ITF-14 dim.massima 10x - 10x = 10.16 mm (all’interno delle barre portanti)
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Anche la stampa eseguita da una stampante laser o da una inkjet può dare un grado di valutazione
generale del codice inferiore a quello che si otterrebbe con una stampante a trasferimento termico, in
dettaglio questi due metodi di stampa influiscono soprattutto sulla dimensione delle barre e degli spazi
e non garantiscono un corretto riempimento delle barre.
GS1-128
ITF-14
A.4.4 I colori
I colori consigliati per stampare un codice a barre di buona soluzione e conseguente perfetta lettura
sono il nero su bianco (ribbon nero su carta bianca).
Altre tonalità possono influire sulla corretta decodifica del codice a barre inficiando il valore Overall
Grade del codice a barre.
Nelle schede successive sono riportate alcune combinazioni di colori leggibili e non leggibili.
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A.8 Glossario
TERMINOLOGIA SIGNIFICATO
Application Identifier (AI) Prefissi che contraddistinguono il significato del campo dati che li
segue. Constano di due, tre o quatto cifre e nel codice GS1-128 sono
identificati dal numero nella parentesi tonda.
Alfanumerico (an) Insieme di caratteri alfabetici (lettere), numeri e altri caratteri come
i segni di interpunzione, utilizzato per indicare il numero di caratteri
permessi nei codici a barre GS1-128, GS1 DataBar e GS1 DataMatrix
Assegnatario dei GTIN La parte che garantisce le informazioni dichiarate per l’unità
commerciale relative alla stessa unità commerciale a cui la parte
assegna i GTIN. Questa è la parte che è licenziataria del GTIN,
assegnato al prodotto stesso.
Concatenazione La rappresentazione di diverse serie di elementi in un unico codice a
barre.
Contrasto La differenza nel coefficiente di riflessione fra i moduli chiari e quelli
scuri di larghezza uniforme.
DESADV Avviso di spedizione: messaggio elettronico che fornisce informazioni
circa la spedizione delle merci (quantità, tempistica di consegna, ecc.)
alle condizioni concordate tra i partner.
Dimensione X o modulo (X- Spessore della barra (o dello spazio) più sottile in un codice a barre
dimension) lineare o dimensione dei quadrati che compongono un GS1
DataMatrix. La dimensione di un simbolo dipende dal valore della
dimensione X.
EAN-8 Codice a barre che consente la codifica del GTIN-8 nel sistema GS1.
EAN-13 Codice a barre che consente la codifica del GTIN-13 nel sistema GS1.
Etichetta logistica Struttura di etichetta standard GS1, utilizzato per codificare le unità
logistiche.
Fattore di ingrandimento Dimensione dei simboli a barre, rappresentabile in percentuale
rispetto al valore della dimensione nominale (come definito dal
Manuale delle Specifiche Tecniche).
Function 1 Carattere utilizzato in alcune simbologie GS1.
GLN (o GS1 GLN) Il Global Location Number - GLN - permette l’identificazione univoca
ed inequivocabile di entità:
■ Legali, come società, banche, spedizionieri, ecc.
■ Funzionali, come dipartimenti specifici all’interno di entità
legali (quali per esempio l’ufficio amministrazione)
■ Fisiche, come locali specifici all’interno dell’edificio (per
esempio il magazzino) destinatarie di merci o informazioni.
GS1 Organizzazione di codifica che gestisce il sistema GS1.
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Indicatore di margine Un carattere > o < stampato nel campo in chiaro del codice a barre
con la punta allineata al bordo esterno del margine.
Informazione in chiaro Indicazione in caratteri leggibili del contenuto codificato nel codice a
barre. L’informazione, di solito sotto al simbolo, deve essere sempre
presente.
ISO International Standard Organization. Organizzazione fondata nel 1946
con sede a Ginevra il cui compito è di stabilire, controllare, uniformare
gli standard internazionali di misura e progettazione nel campo
scientifico, industriale e commerciale. Tutti gli Istituti nazionali degli
standard sono membri ISO (in Italia, UNI).
ITF-14 Interleaved two of five: codice a barre del sistema GS1.
Manuale Specifiche Linee guida che illustrano l’uso degli standard del sistema GS1 per i
Tecniche GS1 codici a barre e le chiavi di identificazione.
Margine Uno spazio chiaro, che non contiene segni leggibili dalla macchina, a
sinistra e a destra del simbolo. È fondamentale rispettarlo per
permettere allo scanner di distinguere e leggere il simbolo.
Messaggio elettronico Una serie di molteplici informazioni derivanti da dati scansiti e
assemblati, al fine di una validazione e un trattamento univoco da
parte delle applicazioni interne.
MO GS1 (Organizzazione Organizzazione nazionale membro del GS1 che coordina a livello
Membro GS1) nazionale la diffusione e la corretta implementazione del sistema
GS1. GS1 Italy è l’organizzazione che coordina l’attività GS1 in Italia.
Numero di identificazione Numeri globali univoci utilizzati per accedere alle informazioni
GS1 relative a ciò che identificano (unità commerciale, luoghi e funzioni,
ecc.). Le chiavi di identificazione GS1 principali sono GTIN, GLN e
SSCC e sono costituite partendo dal prefisso aziendale GS1.
Prefisso aziendale GS1 Il prefisso aziendale GS1 è assegnato alla MO GS1 a ciascuna azienda
che aderisce al Sistema.
Prodotti a peso fisso Articoli prodotti sempre nella stessa forma predefinita (tipo,
dimensione, peso, contenuti, design, ecc.).
Prodotti a peso variabile Prodotti che per loro natura possono variare nel peso/dimensione.
Proprietario del Marchio Il proprietario del marchio è il responsabile per l’applicazione del
codice quindi chi effettivamente immette sul mercato un prodotto con
il proprio nome o marchio e ne stabilisca quindi la confezione e
l’etichettatura.
Referenza Identifica univocamente una specifica variante di prodotto che si
differenzia in termini di formato, dimensione, colore, taglia, ecc.: è il
massimo livello di dettaglio di prodotto utilizzato nella gestione
operativa.
Scanner Strumento elettronico per la lettura di codici a barre e loro
conversione in segnali elettronici comprensibili da un computer.
Servizio verifica codice a La verifica della qualità di stampa consiste nella lettura del codice a
barre GS1 barre con il verificatore, uno strumento di precisione che misura il
codice a barre per determinare la leggibilità tramite scanner.
Sistema GS1 L’insieme delle specifiche degli standard e delle linee guida sviluppate
e gestite da GS1.
SSCC (o GS1 SSCC) Chiave GS1 utilizzata per identificare l’unità logistica, codificata
mediante l’etichetta logistica.
Unità consumatore L'unità consumatore è definita come l'unità più elementare sotto la
quale il prodotto è preposto al consumatore per il suo acquisto.
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GS1 Italy
è l’associazione italiana che raggruppa più di 30mila aziende industriali e distributive operanti
nel settore dei beni di largo consumo. Il suo obiettivo è di facilitare le relazioni tra le imprese e
rendere più efficiente tutta la filiera produttore/distributore/consumatore. E lo realizza attraverso
la diffusione di standard e modelli adottati a livello mondiale: dal ben conosciuto codice a barre,
alla comunicazione elettronica B2B fino alle nuove etichette in radiofrequenza. È membro del
network GS1, l’organismo internazionale che coordina la diffusione e la corretta implementazione
dello standard GS1 (in precedenza denominato EAN/UCC).
GS1 ITALY
Via Pietro Paleocapa, 7
20121 Milano
T +39 02 7772121
F +39 02 76317280
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