Appunti Di Economia Aziendale
Appunti Di Economia Aziendale
Appunti Di Economia Aziendale
ECONOMIA
AZIENDALE
ECONOMIA AZIENDALE
Il bilancio d’esercizio è un documento di derivazione contabile deve essere redatto con chiarezza e deve
rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società:
• chiaro, deve attenersi a quelle forme che sono indicate dal codice civile;
• veritiero, non c’è una verità oggettiva in quanto è fatto anche da valori approssimati;
• corretto, gli amministratori si devono comportare legalmente e devono applicare con coerenza i
valori contabili contenuti nell’art. 2423.
I principi di redazione sono: principio di prudenza, principio la continuità della prevalenza sulla forma,
principio della competenza economica, principio della valutazione separata, principio della costanza dei
criteri di valutazione.
PRINCIPI CONTABILI
Principi contabili nazionali: sono stati elaborati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti
Ragionieri (c.n.d.c.r.) mentre oggi sono elaborati dall’Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C). Questi principi
hanno lo scopo di integrare la legge dove ci sono delle lacune per far registrare quei fatti di gestione in
Partita Doppia attraverso quelle operazioni e quei metodi per l’esposizione dei valori in bilancio.
Principi contabili internazionali: utilizzati dal 2003 ma esistenti anche negli anni ’70 con l’IASC che
emanavano gli IAS. Oggi ci sono gli IASB che emanano IFRS questi sono numerati e accettati dall’Unione
Europea, le società quotate in borsa sono obbligate a redigere il bilancio d’esercizio e quello consolidato.
In Italia si punta a tutelare il patrimonio aziendale come garanzia dei soci è quindi un documento garantista
(principio prudenza); per quanto riguarda invece i P.C.I. il bilancio è rivolto a dei possibili investitori quindi si
misura la performance dell’azienda che evidenzia il reddito prodotto dall’impresa. Per questo per alcuni
elementi dell’attivo si abbandona il principio di prudenza e si applica il Fair Value (valore corrente di
mercato).
LE IMPRESE BANCARIE
SISTEMA FINANZIARIO E ATTIVITA’ BANCARIA
Il sistema finanziario è costituito da tutte le operazioni dove si trasferiscono capitali da soggetti in avanzo
economico (famiglie) ai soggetti in disavanzo (imprese e Stato), dove si presenta un intermediario che mette
in comunicazione i due soggetti (poste, Banche, SIM).
Gli elementi importanti di questo sistema sono gli operatori finali, gli intermediari (bancari o non), i mercati,
gli strumenti, i prodotti che vengono negoziati, ed infine le norme che disciplinano i modi e i tempi del
trasferimento. Nel mercato di capitali abbiamo le operazioni che riguardano lo spostamento di capitali, si
divide in marcato monetario (scadenze non superiori ai 18 mesi) e mercato finanziario.
Il credito è lo scambio di beni e servizi “presenti” contro quelli futuri. Per far si che nasca il credito è
necessario un rapporto di fiducia, il credito può essere sia in natura con lo scambio di beni che monetario
con lo scambio di capitali. È diretto alle imprese o alle famiglie ed infine la banca se viene interposta come
intermediario contratta le condizioni e stipula un contratto con entrambe le parti (credito indiretto).
La Banca svolge nuove funzioni:
1 - Funzione di politica economica, punta allo sviluppo economico del paese per garantire un elevato tasso di
occupazione, la banca concede credito alle imprese in modo da aumentare la produzione e assumere
quindi nuovo personale;
2 - Funzione stimolatrice del risparmio e della produzione, fornisce stimolo all’espansione dell’attività
industriale e commerciale, infatti più capitali raccoglie meglio è in quanto riesce a concederne in maggior
quantità;
3 – Funzione di servizi, nuovi strumenti per utilizzare le disponibilità monetarie (bancomat) e nuovi servizi
collaterali e di pagamento (stipendi, pensioni);
4 – Funzione di investimento, può fare degli investimenti in aziende con lo scopo di ottenere ricavi futuri o
per controllarle;
5 – Funzione creditizia, dove si fa riferimento al sistema finanziario;
6 - Funzione monetaria, la banca agevola il regolamento degli scambi mediante moneta.
Il gruppo plurifunzionale è un gruppo bancario formato da una Banca che coordina la sua attività e sotto di
se controlla altre aziende che hanno funzione specifica. La banca universale svolge tutte le attività di servizi
collaterali e investimenti. Le autorità creditizie controllano l’attività bancaria ed è formata da diversi organi: il
Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio (CICR), il Ministro delle economie e finanze, e la
Banca d’Italia.
Il SEBC (sistema europeo banche centrali) ha il compito di emettere moneta unica e di gestire la politica
monetaria avendo come obbiettivo la stabilità dei prezzi. La BCE è un organismo di gestione di politica
monetaria con funzione di assicurare che i compiti del SEBC siano assolti attraverso le BCN o mediante la
propria attività.
Tutte le banche devono aver ottenuto l’autorizzazione rilasciata dalla BI e quando ci sono le condizioni
questa viene iscritta nell’albo nazionale della BI. La Banca d’Italia ha diverse funzioni nell’ambito della SEBC,
a livello nazionale, vigila sul controllo del sistema bancario e a livello internazionale dove partecipa
all’attività. La BI ha un importante ruolo sulla vigilanza, attua controlli in entrata come l’autorizzazione,
(forma giuridica SPA o SRL, C.S non sotto i limiti previsti e requisiti di onorabilità e professionalità) e i
controlli in corso di gestione con la vigilanza informativa (segnalazioni periodiche), regolamentare
(disposizione che le banche devono adottare) e quella ispettiva (effettuare ispezioni). Gli sistemi di
pagamento sono gli strumenti, soggetti, infrastrutture e norme grazie al quale si effettuano i trasferimenti.
La banca deve rispettare alcuni vincoli come la riserva obbligatoria, detenuta dalla BI sulla base del 2%, il
coefficiente di adeguatezza patrimoniale che sono dei rapporti di cui la banca deve tenere conto per il grado
di rischiosità della sua attività per questo viene adottato il coefficiente di rischiosità, ed il limite ai grandi fidi,
infatti non deve crearsi un rapporto con un solo soggetto e a questo non può cedere più del 25% del
patrimonio di vigilanza.
Le norme sulla trasparenza impongono alla Banca la conoscenza delle nuove condizioni ai clienti infatti
quando questa modifica le condizioni il cliente deve essere informato per eventuali reclami o rescissioni. Il
risparmio è tutelato e il sistema mette in atto delle condizioni per rispettarlo, prima vi era la tutela indiretta
infatti il cliente non si interessava delle condizioni della banca ma era abbindolato dal tasso alto, ora invece
abbiamo una tutela diretta vi è un fondo al quale le banche si riforniscono se hanno delle perdite ma solo se
non sono troppo consistenti. C’è un segreto d’ufficio infatti le informazioni del cliente sono del tutto private
e solo attraverso la legge vi si può accedere.
GESTIONE E SISTEMA INFORMATIVO
La Banca cerca di ottenere i vari equilibri sul piano:
- Economico, la Banca deve riuscire ad avere i ricavi maggiori dei costi e punta quindi ad un massimo
livello di redditività che lo si misura attraverso la remunerazione del C. p. misurato con il
ROE;
- Monetario, riguarda i flussi di entrata e quelli di uscita, la Banca cerca di fronteggiare le richieste di
rimborso, ha come obbiettivo la liquidità e per verificarla si compila la situazione di tesoreria;
- Patrimoniale, è il grado di capitalizzazione della Banca che deve essere in grado, attraverso i suoi mezzi
di assicurare la sua solvibilità.
Questi 3 obbiettivi nel loro complesso sono irrealizzabili in quanto si “annientano” a vicenda, per questo si
cerca un compromesso per gestire e ottenere il massimo equilibrio. Questo è possibile attraverso i principi
tecnici che puntano alla:
• formazione di riserve di liquidità,
• correlazione tra raccolta e impieghi, i depositi che la banca riceve a breve termini non possono
essere prestati a medio – lungo termine;
• frazionamento dei rischi, cerca di limitarli sotto un profilo, quantitativo, qualitativo, settoriale e
territoriale;
• limitazione fidi, il rapporto di fiducia non si crea la Banca non conosce le aspettative del cliente e
quindi deve stare attenta.
Le Banche sono delle aziende a produzione indiretta che cerca di rinnovarsi per stare alle esigenze dei
clienti, abbiamo avuto una frammentazione del mercato per offrire ad ogni segmento determinati prodotti e
finanziamenti.
Operazione creditizia: abbiamo in un primo momento la raccolta fondi quindi un’operazione passiva dove si
sostengono dei costi, mentre quando questi fondi vengono prestati abbiamo delle operazioni attive e quindi
conseguenti ricavi.
Operazioni di investimento diretto: la Banca destina una parte della disponibilità a forme durevoli nel tempo
come titoli ed immobili.
Prestazione di servizi: gamma di servizi che svolge la banca da cui abbiamo dei ricavi.
Operazioni collaterali: servizi che costituiscono un’evoluzione nei rapporti tra Banca e clienti. Le aree della
Banca sono: area creditizia, dei servizi, amministrativa – commerciale e la gestione straordinaria. I costi e i
ricavi sono calcolati da risultati intermedi:
1 – margine di interesse, risultato dell’intermediazione creditizia differenza tra interessi attivi e quelli
passivi:;
2 – margine di intermediazione, risultato dell’attività bancaria caratteristica a cui si sommano i servizi;
3 – risultato lordo attività ordinaria, si ottiene sottraendo al margine di intermediazione i costi
amministrativi e commerciali;
4 - risultato prima delle imposte, si ottiene sottraendo o sommando al risultato dell’attività ordinaria il
saldo dei proventi e oneri straordinari.
Per il patrimonio la Banca lavora in misura maggiore sul capitale di terzi ottenuto dai depositi della clientela
e della raccolta interbancaria, il capitale proprio invece svolge una funzione di garanzia per il mantenimento
del grado di liquidità.
In Banca l’iva è esente da tutte le operazione tranne per quella di servizi di custodia e amministrazione titoli,
per quanto riguarda l’irpef e l’ires la banca si pone come intermediario tra il depositare e lo Stato, infatti
dagli interessi attivi è trattenuta una ritenuta del 27% che sarà successivamente versata allo Stato dalla
Banca.
Nel conto corrente sono indicate le operazioni che svolge il cliente. La banca per il calcolo degli interessi
deve considerare che la decorrenza degli interessi siano calcolati partendo dalla valuta per questo esiste il
metodo scalare - amburghese che richiede che le operazioni vengano ordinate per valuta e che i numeri
siano la somma dei saldi moltiplicati per i giorni. Abbiamo quindi estratto conto (ordine data) e lo scalare
per interessi (ordine valuta).
Il sistema informativo e l’insieme delle persone e dei mezzi allo scopo di ottenere un flusso organizzato di
informazione che gli organi utilizzano per assumere le decisioni. È diviso in:
1) contabilità sezionali, primo livello di elaborazione dati con la compilazione di giornali e mastri;
2) contabilità generale, informazioni che determinano il risultato economico viene fatta un’unica
registrazione su tutti i movimenti avvenuti in una giornata;
3) contabilità per la direzione, insieme di informazioni che servono agli organi aziendali per controllare
la gestione interna (contabilità analitica, budget, sistema reporting) 4) contabilità statistica, analizza
l’andamento delle operazioni aziendali.
Il piano dei conti è strutturato per arrivare al bilancio d’esercizio e facilitarne la formazione.
BILANCIO BANCARIO
La formazione del bilancio bancario si basa sul principio generale della chiarezza e rappresentazione corretta
e veritiera dell’aspetto patrimoniale, finanziario ed economici. I principi di redazione sono: competenza
(rilevazione oneri e proventi); continuazione attività (valutazione di funzionamento); costanza criteri
valutazione ( operazione iscritta sempre stesso modo); sostanza sulla forma (se un operazione ha più
scritture si privilegia quella che descrive meglio la forma); data di regolamento (iscrizione si effettua al
momento del regolamento degli stessi). Il Bilancio della Banca è formato da S.T (forma orizzontale) C.E
(forma verticale), nota integrativa (ha funzione esplicativa infatti fornisce delle informazioni supplementari si
compone di 9 parti divise in segmenti), prospetto variazione del P.N. e il rendiconto finanziario. La relazione
semestrale contiene delle indicazioni sulle informazioni di gestione e su fatti avvenuti che possono creare
problemi.
DEPOSITI E CONTI CORRENTI
I depositi bancari sono la materia prima della Banca infatti con i depositi la banca riceve una provvista di
fondi e svolge la funzione creditizia anche se sorgono diversi costi d’esercizio e interessi passivi. I capitali
ricevuti dalla Banca cambiano a seconda dei diversi soggetti che li depositano infatti per i depositi soggetti a
frequenti movimenti questi avranno un tasso di interesse basso mentre per capitali che permangono alla
banca per un periodo medio lungo avranno un tasso più alto. I depositi sono classificati secondo le modalità
del rapporto (semplici, a risparmio, c/c passivi), la disponibilità delle somme depositate (rimborsabili a
vista, con preavviso, a scadenza fissa, condizionati), la tipologia contrattuale (risparmio liberi, vincolati,
certificati di deposito, c/c di corrispondenza passivi) e la loro funzione (tempo, dove c’è stabilità e moneta
soggetti a continue movimentazioni).
Nei depositi a risparmio liberi il depositante può ritirare le somme in qualsiasi momento, questi sono
comprovati dai libretti che documentano il contratto di deposito. I libretti possono essere nominativi o al
portatore. I libretti nominativi sono dei titoli di credito dove viene intestato il nome del depositante, hanno
maggiori garanzie in caso di furto ma sono difficilmente trasferibili. Quelli al portatore invece sono sempre
titoli di credito facilmente trasferibili ma hanno più rischi in caso di perdita in quanto non hanno alcuna
nominazione (inferiori ai 5.000 €). Il libretto è dotato di scheda magnetica infatti quando un soggetto si
rivolge ad uno sportello li ci sarà un operante terminalista che inserisce nel terminale il libretto e registra
l’operazione in base alla data, natura dell’operazione e il relativo importo. I tassi di interesse variano a
seconda delle condizioni del mercato e vengono applicate le scale di interessi a seconda della fascia di
appartenenza del deposito del correntista, l’eventuale variazione del tasso deve essere portata a conoscenza
del depositante.
Per il calcolo degli interessi si usa il metodo scalare – amburghese.
Nei depositi a risparmio vincolato il depositante preleva la somma ad una data prefissata fino ai 15 giorni
successivi altrimenti il deposito verrà rinnovato per lo stesso tempo, possono essere a breve termine 12
mesi o a medio termine fino a 60 mesi e sono comprovati dai libretti.
I certificati di deposito sono un titolo di credito dove si depositano delle somme di denaro per un erto
periodo di tempo,ci sono a breve termine 18 mesi a medio termine fino a 60 mesi o in valuta estera. Il tasso
di interesse può essere fisso, indicizzato o infrannuale con la riscossione di cedole posticipate.
Le operazione “pronto contro termine” sono una provvista fondi che la banca ottiene vendendo alla
clientela dei titoli con l’impegno di riacquistarli ad una scadenza prefissata con un prezzo superiore. Il conto
corrente di corrispondenza è un contratto che il cliente stabilisce con la banca dove quest’ultima svolge dei
servizi a favore del cliente e gli assicura la disponibilità delle somme depositate. Le caratteristiche sono la
completa disponibilità della somma depositata, i servizi correlati e operazioni senza che il cliente si sposti
fisicamente. Abbiamo 3 tipi di c/c:
• c/c di corrispondenza passiva: conti che presentano saldi creditori a favore del cliente;
• c/c di corrispondenza attiva: conti che presentano saldi debitori per il cliente;
• c/c di corrispondenza per elasticità di cassa: conti che presentano un alternanza di saldi che
possono essere a favore della banca o del correntista.
L’apertura di un c/c di corrispondenza richiede: l’identificazione del titolare, la sottoscrizione del contratto, la
firma dell’intestatario, la registrazione della prima operazione e il rilascio del libretto degli assegni. Le
operazione svolte sul c/c hanno un documento che ne certifica l’atto: i versamenti, ricevute, assegni-matrici
ed eventuali addebitamenti e accreditamenti le rispettive contabili.
La tenuta conti comporta la conoscenza delle:
• regole di registrazione: il conto deve essere accreditato (avere) o addebitato (dare);
• valute: momento dal quale le somme di denaro cessano o producono interessi a favore della banca;
• metodologia contabile: si fa riferimento al metodo scalare amburghese, con i tassi debitori e
creditori.
Condizioni tra banca e cliente devono riguardare: i tassi di interesse (creditori e debitori), la commissione di
massimo scoperto compenso dello 0,125% che la banca richiede al contribuente sul massimo fra i saldi
debitori (criterio assoluto) e le spese di tenuta conto somma fissa per ogni operazione e quelle di chiusura al
momento della liquidazione.
L’estratto conto-saldo contabile è un documento che la banca invia al cliente dove sono riportate le
operazione che il contribuente effettua in ordine cronologico (ordine di valuta per lo scalare per interessi-
saldo liquido).
Postergata: valuta successiva al periodo della liquidazione è presente nell’estratto conto ma non nello
scalare per interessi. Antergata: valuta anteriore alla data di riapertura è presente sia nell’estratto conto che
nello scalare per interessi (segno negativo).
I c/c interbancari sono delle operazioni svolte fra le banche per la concessione reciproca di servizi concessi
alla clientela. Conto di gestione si apre quando ci sono dei rapporti fra le banche. Con il Testo Unico della
banca oggi queste possono emettere qualsiasi tipo di obbligazioni che possono essere: ordinarie,
convertibili, strutturate e subordinate.
FIDO BANCARIO E OPERAZIONI DI IMPIEGO
Il capitale proprio o di rischio è costituito dai conferimenti del proprietario e dei soci.
Il capitale di credito o di terzi è formato dai mezzi finanziari che provengono dai soggetti esterni all’azienda. I
finanziamenti a titolo sono: debiti di funzionamento che sorgono in contemporanea sostituzione della
moneta; debiti di finanziamento derivanti dai prestiti.
Il fido bancario è l’importo massimo di credito che viene concesso dalla banca ad un cliente meritevole. Una
volta svolte le relative indagine e se la banca ritiene che vi siano le condizioni necessarie il credito viene
concesso al cliente. Il fido è classificato secondo:
• l’importo: potenziale (massimo che la banca concede), effettivo (la somma che concede realmente)
e utilizzato (quanto effettivamente utilizza il cliente):
• modalità di utilizzo: fido di cassa (aperture di credito) o di firma (la banca firma a garanzia del
cliente):
• le garanzie ottenute: in bianco (nessuna garanzia e più rischi per la banca), reale (beni immobili) e
personale (persona che mette la firma per garanzia se il cliente non paga);
• forme di utilizzo: generali (si compie una qualsiasi operazione) particolari (fidi concesso per una
particolare operazione);
• fidi diretti e indiretti.
Per la concessione di un fido la banca incorre in diversi rischi:
-rischi di insolvenza, l’impossibilità per il cliente di restituire i prestiti;
-rischi di immobilizzo finanziario, il soggetto non possiede liquidità ma ha dei beni; -rigidità delle
condizioni di mercato, la banca non si adegua ai mutamenti del mercato.
La centrale dei rischi è quell’organo a cui la banca invia mensilmente i documenti inerenti i fidi concessi ai
clienti in modo che se il cliente richiede dei fidi multipli (a più banche) non superi le sue capacità di credito.
La concessione di un fido ha 4 fasi:
1) Richiesta di fido: è la domanda di un soggetto che richiede una somma di denaro e dove annota le
varie condizioni che è disposto a concedere (importo, durata, garanzia). La banca dovrà verificare dei
dati in relazione se il soggetto è una persona fisica (situazione redditoriale) oppure una azienda
(controllo dei bilanci dell’anno precedente).
2) Istruttoria di fido: sono le ricerche effettuate dall’ufficio delle banche, il processo si articola in 7 fasi:
a) profilo giuridico, verifica l’identità giuridica dell’azienda;
b) indagini esterne all’azienda, la banca verifica la capacità imprenditoriale del richiedente e verifica se
l’azienda e puntuale nei pagamenti ed interpella clienti e fornitori;
c) indagini interne all’azienda, mirano alla valutazione della struttura amministrativa organizzativa e
produttiva dell’azienda;
d) verifica delle garanzie offerte, quali possono essere reali o personali;
e) esame dello scopo del fido in base alle forme di utilizzo e alla durata del fido;
f) analisi della situazione patrimoniale, finanziaria ed economica della azienda, si base sulle analisi
storiche (analisi per indici e per flussi) e sulle analisi prospettiche (budget finanziario e bilanci
proforma);
g) proposta di fido, gli organi deliberanti decidono se concedere o meno il fido.
Nel libro dei fidi la banca annota tutte le richieste di fido con le varie indicazioni. Lo schedario dei rischi è un
documento dove sono catalogate le schede individuali di ciascun cliente che ha richiesto un fido.
L’apertura di credito tra banca e cliente con il quale la banca mette a disposizione del denaro per un certo
periodo di tempo che può essere determinato o indeterminato.
L’apertura di credito può essere semplice: mediante uno o più prelevamenti di somme di denaro; oppure in
conto corrente dove la somma messa a disposizione e soggetta anche a versamenti. L’apertura del c/c può
essere: ordinaria, caratterizzata dal fatto che i saldi del conto permangono a debito del cliente; oppure per
elasticità di cassa dove abbiamo un continuo alternarsi di saldi attivi e di saldi passivi e anche da periodi di
scopertura brevi.
Il cliente ottiene un prestito che si adatta alle variazioni quantitative del suo fabbisogno finanziario, mentre
la banca trae vantaggi economici grazie agli interessi (tasso debitore), recuperi di spesa ( commissioni di
massimo scoperto e le spese di tenuta conto) insieme alle eventuali garanzie. I crediti al consumo sono
concessioni creditizie rivolte alle famiglie per l’acquisto di beni durevoli e l’effettuazione di viaggi di
istruzione e di svago. Sono erogati sotto due forme: - prestito al consumo quando il prestito è concesso per
una certa finalità di acquisto;
- prestiti personali che sono aperture di credito i cui destinatari godono di un reddito continuo nel tempo ed
è concesso indipendentemente dall’utilizzo che la stessa farà.
Per la concessione di questi prestiti la banca dovrà valutare la dimostrazione del reddito attraverso la busta
paga o la dichiararne dei redditi, grazie alle tecniche di scoring la banca si assume il livello di rischio. Il
contratto deve essere redatto in forma scritta e deve essere indicato l’importo, la scadenza delle rate e il
tasso annuo effettivo globale (TAEG), che rappresenta il costo effettivo del finanziamento ottenuto.
Le aperture di credito di firma è un operazione svolto dalla banca che comporto un certo rischio in quanto
presta garanzia per obbligazione assunte dai suoi clienti. I compensi che la banca riceve sono i rimborsi
spese e provvigioni riscosse in vie anticipate, per il cliente si evita un uscita immediata di denaro
un’agevolazione nel conclusione delle negoziazioni. L’apertura di credito di firma possono essere semplici
(concessione della propria firma) o documentate (dove presta la firma su altri documenti). Le aperture
semplici sono:
- crediti per fideiussione, e un atto mediante la banca garantisce l’adempimento di un’obbligazione assunta
da un cliente. Questa operazione consente all’azienda del cliente di non immobilizzare disponibilità
finanziarie ed è comprovata da una lettera di garanzia. La banca concede la fideiussione alle imprese
industriali e commerciali (che ricevono anticipi su fatture, garantiscono le caratteristiche dei prodotti
venduti e il pagamento delle imposte).
- le aperture di credito per avallo, la banca si impegna a prestare garanzie mediante firma su
pagherò o accettazioni di tratte, e in cambio ritrae una commissione percentuale;
- le aperture di credito per accettazione , la banca si impegna ad accettare tratte spiccate su di lei dal cliente
e a rilasciare pagherò a favore del cliente o di un terzo. E richiesta dal cliente per ottenere un
finanziamento a condizioni convenienti e agevola la conclusione di compravendita con pagamento
differito.
Lo sconto bancario è un’operazione mediante la quale la banca anticipa al cliente l’importo di effetti
trattenendo a titolo di compenso lo sconto per l’anticipato pagamento, commissioni e competenze. Per la
banca abbiamo un’operazione di impiego fondi mentre per il cliente è un operazione di smobilizzo. Una
cambiale si dice bancabile quando questa possiede i requisiti che richiede la banca centrale per riscontare gli
effetti. I suoi requisiti sono che l’effetto deve essere di natura commerciale, il luogo di pagamento deve
essere una piazza e la scadenza non deve superare i quattro mesi. E’ invece scontabile qualsiasi effetto
presentato dalla clientela la cui banca attribuisce un certo livello di affidabilità. L’operazione di sconto si
articola in tre fasi:
1) presentazione degli effetti, il cliente presenta alla banca gli effetti che vuole scontare e compila una
apposita distinta dove saranno elencati tutti gli effetti;
2) esame degli effetti, l’ufficio portafogli verifica la validità formale e fiscale degli effetti, e dopo aver
accertato la natura commerciale e la solvibilità del titolo le presenta alo sconto;
3) determinazione del netto ricavo, si determina sottraendo al valore nominale degli effetti le
competenze richieste dalla banca.
Il tasso di sconto dipende da molteplici fattori (capacità di credito del cliente), come anche il calcolo di
giorni. Gli effetti scontati vengono scaricati dal portafoglio mediante:
1) richiamo da parte dello scontista, prima della scadenza, il cliente richiede alla banca la restituzione di
effetti precedentemente scontati contro addebito in c/c del loro valore nominale aumentato di uno
specifico diritto fisso:
2) risconto presso altre banche, e un’operazione di provvista fondi con la quale la banca cede gli effetti
scontate a banche maggiori ottenendo in cambio mezzi liquidi;
3) invio all’incasso, gli effetti sono trasmessi alla cassa cambiale la quale provvederà ad inviare
all’obbligato un avviso di scadenza.
Gli effetti non pagati dal debitore all’ufficiale giudiziario per fare leva sul protesto, gli effetti protestati sono
rimessi al cliente con l’importo della cambiale maggiorato delle spese nel conto di ritorno.
Gli anticipi in portafoglio sono delle operazioni di prestito che la banca effettua sul cliente dietro
presentazione di effetti “per l’incasso” dove essa mette a disposizione una somma di denaro senza
attendere la riscossione. Possono essere con accredito al “dopo incasso” o “salvo buon fine” ha diverse
valute: a scadenza, a vista o ricevute bancarie elettroniche Ri.BA. Ha 2 modalità di utilizzo:
1) l’accredito con libera e immediata disponibilità, somma anticipata e subito accreditata; 2)
l’accredito a valuta maturata, smobilizzo delle riba.
Nel primo caso la banca anticipa al cliente il valore nominale degli effetti che sono da esso presentati,
abbiamo 3 tecniche di contabilizzazione:
1- accredito diretto sul c/c di corrispondenza , transita direttamente nel c/c di corrispondenza dando
vita ad un accredito per l’importo e un addebito per le commissioni;
2- l’accredito sullo speciale Conto Anticipi, è la più utilizzata dalla banca (gioco di valute a favore della
banca), si apre un conto chiamato Conto anticipi che è transitorio e si utilizza solo per gli accrediti e
addebiti delle riba con il valore nominale. Poi si accredita sul c/c l’importo con valuta del giorno
stesso ed infine si addebitano sul c/c le commissioni relative all’operazione;
3- il c/c Unico, la banca usa un conto di appoggio infruttifero e applica diverse fasce di fido su ognuna
delle quali applica diversi tassi di interesse.
Nel secondo caso invece la Banca calcola una valuta giorno in cui la somma verrà accreditata, succede che
tra il giorno della valuta e il giorno in cui la banca ha notizia dell’avvenuto incasso abbiamo una differenza
minima di tempo e quindi un anticipo che riguarda un periodo breve. Di conseguenza questa operazione
assomiglia più ad un servizio di cassa che ad una forma di finanziamento e l’unico vantaggio del cliente è
conoscere la data di accredito per gestire meglio le entrate e le uscite.
Gli anticipi su fatture rappresentano una forma di smobilizzo dei crediti commerciali con la quale la banca
anticipa una parte dell’importo della fattura al cliente ma deve essere pagato tramite bonifico bancario. Con
la cessione del credito il cliente trasferisce senza garanzia alcuni crediti commerciali, invece con il mandato
irrevocabile d’incasso abbiamo la lettera di autorizzazione per trattenere le somme riscosse. Le banche
applicano uno scarto in misura del 20% quindi la banca accredita l’80% dell’importo. Per il cliente c’è la
possibilità di ottenere lo smobilizzo dei crediti e n minor tasso che la banca applica.
L’anticipazione bancaria è un contratto di prestito dove la banca concede al cliente una somma di denaro
dietro garanzia di beni (pegno) come titoli o merci, si distinguono in:
• anticipazioni a scadenza fissa: viene accreditata la soma in via anticipata in un’unica soluzione, il
valore nominale del finanziamento si ottiene sottraendo dal valore dei beni dati in garanzia un certo
scarto percentuale;
• anticipazioni in conto corrente, la banca mette a disposizione del cliente un fido garantito che esso
utilizza mediante prelievi e ordini di bonifico, è elastico in quanto l’utilizza secondo le sue necessità;
• anticipazioni in c/c su merci, si porta come garanzia le merci ed è praticata nelle zone di produzione
di alcuni prodotti tipici.
I mutui assistiti da garanzie ipotecarie, sono prestiti a medio - lungo termine che hanno come destinatari sia
i privati che le imprese, il suo rimborso può avvenire in un'unica soluzione alla scadenza oppure secondo un
piano di ammortamento a rate.
I sistemi finanziari si interessano sempre più ad una innovazione finanziaria, i risparmiatori sono alla ricerca
di forme innovative di forme del risparmio mentre le imprese in questo sistema trovano un supporto per la
copertura del proprio far bisogno di capitali. Le banche hanno adeguato la loro strategia operativa a questa
nuova realtà sviluppando nuove forme di provvista ed esercitando forme innovative sulle attività
produttive.
Il leasing è un contratto dove un’azienda concede in locazione un bene mobile o immobile ad un’altra in
cambio di un corrispettivo determinato in canoni, il leasing può essere:
1- Leasing operativo, è un contratto con il quale una imprese produttrice dà in locazione dei beni che
potrà utilizzare nella propria attività senza doverlo acquistarlo (paga canoni periodici);
2- Leasing finanziario, è un contratto di compravendita stipulato tra il produttore del bene strumentale
che si assume i rischi e la società di leasing che acquista questo bene. Successivamente abbiamo il
contratto di leasing finanziario dove la società di leasing dà il bene in uso alla ditta utilizzatrice che
dopo averlo utilizzato nella sua attività produttiva può ottenerne la proprietà pagando un prezzo di
riscatto.
I vantaggi del leasing sono il completo finanziamento dell’investimento, l’esatta conoscenza dei costi
dell’operazione, la sua flessibilità, la rapidità dell’istruttoria e la deducibilità fiscale dei canoni.
Il leasing agevolato e quando lo stato e gli enti pubblici mirano a promuovere l’industrializzazione in certe
zone. Il leasing internazionale è una formula che mira alle esigenze delle imprese che operano in un
contesto di globalizzazione dei mercati. Il lease back è quando l’imprenditore vende ad una società di
leasing un bene e in contemporanea stipula con questa un contratto di locazione finanziaria ( recupero di
liquidità).
Il Factoring consiste nel trasferimento di crediti commerciali dal titolare ad un factor che si assume l’incarico
della riscossione. I caratteri di questa operazione sono la cessione dei crediti commerciali, la garanzia del
buon fine, la gestione dei crediti da parte del factor e l’ottenimento di informazioni sulla solvibilità della
clientela.
Il factoring con accredito a scadenza l’importo dei crediti e corrisposto alla scadenza al netto delle
commissioni, è escluso quindi lo smobilizzo e per questo no c’è contributo al finanziamento dell’attività
aziendale. Il factoring con accredito immediato c’e l’anticipazione di una somma pari ad una percentuale di
ammontare dei crediti, quindi lo scarto verrà accredito alla scadenza delle fatture stesse, in questo caso
abbiamo la funzione finanziaria. I costi di questa operazione sono la commissione di factoring ( compenso
che il factor percepisce per il servizio prestato), gli interessi sulle somme anticipate, rimborso spese e spese
di incasso.
Il forfaiting è una forma di finanziamento con la quale un istituto finanziatore sconta degli effetti a favore
dell’esportatore. In questa operazione il forfaiter si assume i rischi di insolvenza dei debitore ed altri rischi.
Il confirming è un operazione con la quale un acquirente estero ottiene da una società specializzata del
proprio paese l’impegno di regolare il pagamento di una fornitura.
L’attività di Merchant banking è un contributo fornito alle imprese per le forniture di capitale proprio
tramite la sottoscrizione di azioni o obbligazioni da esse emesse. Queste aziende a cui viene prestato il
capitale hanno un idea iniziale per innovare il proprio ambito ma non hanno i capitali necessari.
L’attività di venture capital sono dei finanziamenti da parte di società finanziarie nel fornire del capitale ad
imprese industriali che presentano prospettive di rapida crescita economica. Questa attività comporta un
elevato grado di rischio, se avrà successo avremo uno sviluppo in ambito economico; altrimenti i capitali
messi a disposizione verranno persi e non restituiti. Gli investimenti sono utilizzati soprattutto in abito
tecnologico per le maggiore possibilità di espansione della domanda di mercato.
Il progjet financing è un progetto dove entrano in gioco interessi privati e pubblici, si crea un gruppo di soci
chiamati sponsor ( banca e soggetti privati), che devono progettare le iniziative imprenditoriale, realizzare il
progetto e gestire l’opera. Conclusa l’opera si cerca di recuperare i mezzi finanziari e quando questi ritornano
c’e l’estinzione della società.
LE PRESTAZIONI DI SERVIZI
I servizi complementari e di attività collaterali sono una parte molto importante della gestione delle banche
in quanto hanno lo scopo di attrarre nuovi clienti. I servizi bancari sono classificati in: - servizi di
amministrazione dei flussi finanziari, costituiti da un insieme di procedure per il trasferimento di fondi e il
regolamento di debiti e servizi mirati alla gestione e all’impiego dei saldi; - i servizi di elettronic banking,
consentono ai clienti di svolgere un’operazione in qualsiasi orario e giorno e tra questi si collocano gli
sportelli automatici, i servizi di home banking e i servizi di borsa online.
I sistemi di incasso sono tutti i servizi che la banca mette a disposizione della clientela per la riscossione dei
crediti che essa vanta nei confronti di terzi. I sistemi di incasso possono essere cartacei o elettronici e si
distinguono in incassi semplici e preautorizzati.
I sistemi di incasso cartacei sono quelli in cui il creditore presenta alla banca un documento liberatorio che
questa consegna al debitore al momento del pagamento della somma o da restituire al creditore per
mancata riscossione(cambiali e Ri.Ba).
I sistemi elettronici sono quelli in cui la banca dopo aver ricevuto l’elenco dei crediti da riscuotere provvede
a gestirli trasmettendo le informazioni tramite i canali elettronici interbancari(servizio
Ri.Ba elettroniche e la procedura RID).
La procedura Ri.Ba è una procedura interbancaria che ha consentito la trasformazione delle Ri.Ba cartacee a
quelle elettroniche.
La procedura RID è un sistema elettronico di incasso mediante in quale un soggetto che vanta
periodicamente crediti verso un altro soggetto ha la possibilità di addebitare automaticamente il c/c del
debitore dietro autorizzazione permanente di quest’ultimo (riduzione tempi di esecuzione, tempestività
nelle rilevazioni, autorizzazione permanente di addebito del debitore).
I sistemi di pagamento vengono utilizzati dalle banche per motivi promozionali ed economici (retribuzioni
del personale dipendente e utenze).
Le cassette di sicurezza sono uno spazio vuoto che la banca dà in locazione al cliente per poter utilizzare
come meglio crede dietro un corrispettivo commisurato in base alla grandezza della cassetta.
I CAMBI
I valori mobiliari sono oggetto di diversa natura: scopo strategico quindi controllando altre banche o aziende
per estendere la propria sfera di influenza con le partecipazioni o per motivi speculativi per ottenere degli
utili o ricavare interessi. Operazioni riferite a tutti i servizi di investimento, servizi accessori come la
riscossione di cedole, le operazioni sui titoli di proprietà che influiscono sui risultati della gestione bancaria
attraverso interessi e dividendi ed infine sull’esecuzione di ordini per la clientela dove si riceve in cambio
delle commissioni.
Gli altri impieghi in titoli di proprietà possono avere motivazioni di tipo tecnico, come ad esempio
mantenere la banca in condizioni di equilibrio monetario con la costruzione di riserve di liquidità. Possono
essere frutto di scelte gestionali contingenti. L’iscrizione iniziale viene fatta al valore di mercato come
espressione del costo della transizione.
I piani sono gli strumenti con cui si quantificano gli obiettivi da conseguire le risorse da impiegare e le azioni
da compiere in un arco di tempo futuro.
I piani di funzione descrivono gli obiettivi da conseguire, risorse e azioni da compiere negli anni utili alla
pianificazione.
Il piano aziendale e il complesso della formalizzazione dell’intero processo di pianificazione della gestione.
Il piano economico mette in luce i risultati economici negli anni.
Il piano patrimoniale evidenzia la struttura delle attività, delle passività e del patrimonio netto.
Il piano degli investimenti accoglie gli impieghi pianificati dalle funzioni.
Il piano finanziario evidenzia le entrate e le uscite nei vari anni.
Per la realizzazione delle strategie l’azienda ha bisogno di una struttura organizzativa adeguata, formulazione
di piani annuali, del primo budget annuale e, mediante l’analisi dei dati si determina il grado di
raggiungimento degli obiettivi.
La scelta della strategia è effettuata dagli imprenditori sotto il consiglio del management interno e dai
consulenti esterni, la strategia deve basarsi su un’ampia organizzazione che richiede ricerche ed analisi
approfondite.
L’attrattività è la risultante complessiva di cinque forze fondamentali:
1. la minaccia di nuovi entranti,
2. il potere contrattuale dei fornitori,
3. potere contrattuale dei clienti,
4. la concorrenza di prodotti sostitutivi,
5. manovre di posizionamento dei concorrenti attuali.
Queste forze determinano la redditività di un certo settore in quanto influenzano i prezzi, i costi e gli
investimenti.
L’ingresso di nuove imprese (1) costituiscono delle minacce che dipendono dalle sei categorie di barriere
all’entrate:
• le economie di scala, i nuovi entranti devono realizzare grossi volumi di attività,
• la differenziazione del prodotto impone ai nuovi arrivati ingenti spese per vincere la fedeltà;
• il fabbisogno di capitale, necessità di avere ampie risorse finanziarie per effettuare investimenti;
• gli svantaggi derivanti dagli effetti della curva di esperienza;
• l’accesso ai canali di distribuzione che sarà maggiore se questi saranno affollati; • la politica
governativa, il governo può limitare l’accesso ai nuovi entranti.
I fornitori possono imporre aumenti di prezzo, la forza contrattuale (2) è più elevata se i fornitori sono in
numero limitati e se non esistono prodotti sostituivi.
Un gruppo di clienti ha un’ elevata forza contrattuale (3) se è concentrato o acquista una quota elevata del
fatturato dell’impresa, se i prodotti acquistati hanno una quota elevata dei suoi costi e se realizza profitti
modesti.
I prodotti sostitutivi (4) limitano i profitti delle aziende in quanto ne condizionano la politica dei prezzi.
La rivalità fra i concorrenti esistenti (5) si manifesta mediante manovre di posizionamento che dipendono dal
numero delle imprese presenti nel settore, dal tasso di crescita dl settore, dal livello dei costi fissi e le alte
barriere all’uscita. Per questo l’impresa deve individuare i suoi punti di forza e i suoi punti di debolezza.
Per fronteggiare le cinque forze competitive l’impresa sceglie tra tre strategie di base:
1. la leadership di costo, l’impresa vuole raggiungere livelli di costi più bassi rispetto a quelli dei suoi
concorrenti;
2. la differenzazione, l’impresa punta ad essere unica nel proprio settore, in rapporto a delle variabili
ritenute importanti dai clienti. La differenzazione crea barriere all’entrata, riduce la pericolosità dei
prodotti sostitutivi e fa aumentare i margini di profitto;
3. la focalizzazione, l’impresa mira a raggiungere migliori risultati individuando nel proprio settore un
segmento da servire ed escludendosi dagli altri. Questo mediante due varianti: la focalizzazione sui
costi e quella sulla differenziazione.
Nella catena di valore si integrano un insieme di attività fra loro collegate. Le attività generatrici di valore
sono quelle necessarie per creare un prodotto valido per i clienti. Le attività primarie si distinguono in:
• logistica in entrata, attività connesse alla programmazione;
• attività operative, attività collegate alla trasformazione fisico-tecnica;
• logistica in uscita, attività di stoccaggio dei prodotti;
• marketing e vendite, attività di promozione e pubblicità;
• servizi alla clientela, attività volte a mantenere o migliorare il valore del prodotto.
Le attività ausiliarie si distinguono in: gestione delle risorse umane, sviluppo della tecnologia e
approvvigionamento. Le attività infrastrutturali includono le attività di pianificazione e
organizzazione. L’impresa conseguirà un vantaggio competitivo se svolgerà meglio dei
concorrenti le attività che partecipano alla creazione del valore aggiunto.
Ricavi
- Costi variabili
= Margine lordo di contribuzione
- Costi fissi
= Utile Lordo
Il margine lordo di contribuzione indica la capacità di assorbire i costi fissi di produzione. Poi abbiamo anche
il margine semilordo di contribuzione che si ottiene che si ottiene sottraendo al margine di contribuzione i
costi fissi specifici di quella produzione. Questo margine è utile per valutare le conseguenze economiche che
deriverebbero dalla cessazione di una data produzione.
In conseguenza alle innovazioni della COAN ci sono nuovi mezzi di programmazione e di controllo quale
l’ABC.
L’activity based costing cerca di eliminare gli inconvenienti della full costing soprattutto la soggettività, l’ABC
abbandona i centri di costo e suddivide le attività dell’azienda in modo da individuare le attività che
assorbono i costi e quelle di cui si può fare a meno. Si ripartiscono i costi al prodotto attraverso degli
indicatori oggettivi chiamati cost driver. L’ultima fase dell’ABC si effettua determinando il costo pieno di
prodotto sommando i costi imputati direttamente con i costi imputati attraverso i cost driver.
Nella COAN sono importanti le: decisioni di breve periodo, che riguardano i soli costi variabili quindi non si
modifica la capacità produttiva; decisioni di medio-lungo periodo, si considerano i costi pieni se
incrementano i costi fissi si modifica la capacità produttiva. Le decisioni aziendali riguardano i problemi di
scelta che sono risolti attraverso un approccio differenziale che prende in esame i costi rilevanti. Si
analizzano gli svantaggi e i vantaggi economici che ottengo da una determinata scelta, se prevalgono gli
ultimi la scelta è giusta. Questo approccio viene utilizzato per:
1. Decisioni di “make or buy”, qui viene analizzato il problema se conviene produrre all’interno un
prodotto o comprarlo all’esterno;
2. Decisioni che riguardano la soppressione della produzione, in questo caso si analizza se conviene o
meno continuare la produzione di un prodotto;
3. Decisioni incremento produzione, analizzare se conviene o meno aumentare la produzione
calcolando i relativi vantaggi;
4. Impiego costo suppletivo, è quanto mi viene a costare un’unità in più di prodotto. Se il costo
suppletivo è minore del prezzo di vendita conviene accettare l’ordine ed incrementare la produzione
altrimenti no.
La Break-even analysis permette di individuare il punto di pareggio o break point che indica la quantità che
deve essere prodotta e venduta in modo che i costi totali e i ricavi siano coincidenti.
Con il procedimento matematico si fa presente: RT (pv*q)=CT (cv*q + cf) , quindi si deduce che:
PV*Q – CV*Q = CF da qui basta ricavare Q per questo avremo: Q (PV-CV) = CF
Q = CF / PV-CV. Il prezzo variabile meno i costi variabili rappresentano il margine unitario di contribuzione.
Con il procedimento grafico abbiamo il diagramma di redditività con la rappresentazione di due rette che
vanno ad esprimere la curva dei RT e quella dei CT. Il punto di equilibrio si trova dall’intersezione di queste
due rette: nella parte destra dell’intersezione è rappresentata l’area di utile mentre in quella sinistra l’area di
perdita. Il punto di equilibrio può variare in quattro casi:
1. variazione nel prezzo di vendita, nel caso di aumento il P.E è prima e quindi le quantità necessarie
diminuiscono;
2. variazione nei CF, se si incrementano il P.E è dopo e quindi le quantità necessarie aumentano;
3. variazione nei CV, se si incrementano succede come per i CF;
4. variazione nelle quantità prodotte e vendute, in questo caso è necessario il calcolo del margine di
sicurezza che esprime in termini percentuali quante sono le quantità prodotte che si possono ridurre
prima di arrivare al P.E.
I collegamenti tra la COGE e la COAN avvengono con quattro sistemi di svolgimento:
1. Il sistema unico contabile, questo non viene più utilizzato in quanto è incompatibile per le diverse
esigenze infatti consisteva nell’usare un unico piano di conto che potesse andare bene sia alla coan
che alla coge;
2. Il sistema duplice contabile, è formato da due tipi di contabilità una per la COGE sotto l’aspetto
finanziario ed economico attraverso il sistema del patrimonio e del risultato economico che rileva i
conti quando avviene la manifestazione finanziaria, e uno per la COAN che rileva le operazioni sotto
l’aspetto economico con rilevazione dei conti al momento in cui avvengono. Importanti infatti sono i
conti di collegamento, questo sistema è utilizzato dalle imprese industriali di grandi dimensioni è
chiaro ma anche costoso;
3. Il sistema duplice misto, utilizza le due contabilità, la COGE con la P.D. e la COAN con forma libera
come grafici e schemi. Questo sistema si adatta ad aziende di piccole dimensioni ed è poco costosa;
4. Il sistema amministrativo integrato, questo sistema è nato grazie all’avvento della tecnologia e dei
sistemi informatici, nel momento in cui si immettono i dati questi vengono registrati sia alla COGE sia
alla COAN, l’unico svantaggio è che è molto costoso.
REDDITO FISCALE
Il reddito fiscale d’impresa si determina partendo dall’utile o dalla perdita risultante dal conto economico al
quale si aggiungono o si sottraggono componenti di costo o di ricavo che derivano dall’applicazione delle
norme fiscali Quindi:
Reddito d’esercizio
+ costi fiscalmente non deducibili e altre variazioni in aumento
– ricavi non tassabili e altre variazioni in diminuzione
= reddito fiscale di impresa
Le imposte costituiscono un costo di competenza dell’esercizio in cui l’utile è prodotto e vengono rilevate in
sede di scritture di assestamento.
Questo vuol dire che, prima della chiusura del bilancio, extracontabilmente viene redatto un prospetto nel
quale si determina, applicando le norme tributarie, il reddito di impresa sul quale si calcoleranno le imposte.
Le variazioni da apportare al reddito di bilancio per trasformarlo in reddito fiscale vengono calcolate
confrontando, per ciascun elemento reddituale, la valutazione effettuata in base alle disposizioni del c.c. con
la valutazione derivante dall’applicazione delle norme fiscali.
Un costo si dice deducibile quando le norme tributarie lo ammettono nel calcolo del reddito fiscale.
L’imposta sul reddito non è deducibile in quanto fiscalmente non è considerata costo. Pertanto l’ammontare
delle imposte è una componente positiva del reddito fiscale.
SVALUTAZIONI CREDITI
I crediti sono iscritti in bilancio al loro valore presunto di realizzo.
Per il fisco la svalutazione crediti e l’accantonamento al fondo rischi su crediti segue una norma precisa, art.
106 del TUIR.
1) I crediti che il fisco prende in considerazione per calcolare la svalutazione e eventuali accantonamenti per
rischi sono i crediti commerciali e non quelli di natura finanziaria e quelli che derivano dalla vendita di beni
strumentali.
2) La svalutazione o l’accantonamento è ammesso solo nella misura del 0,5% dei crediti commerciali e
comunque non è ammessa se l’ammontare dei fondi svalutazione e rischi è superiore al 5% dei crediti
commerciali iscritti in bilancio
Quindi: si trova l’importo di svalutazione ammesso dal fisco, si confronta con quello iscritto in bilancio. Se
quest’ultimo è maggiore, e il f.do svalutazione non ha raggiunto il 5% dei crediti commerciali, l’eccedenza è
una variazione in aumento cioè va a formare il reddito fiscale
VALUTAZIONE FISCALE DELLE RIMANENZE
Art. 92 TUIR:
Le rimanenze finali, raggruppate in categorie omogenee per natura e per valore, possono essere valutate,
oltre che a costi specifici, attribuendo a ciascun gruppo un valore non inferiore a quello determinato
secondo il criterio del LIFO a scatti su base annuale.
Tuttavia la legge fiscale ammette altri metodi, per:
- Se la valutazione delle rimanenze in bilancio è fatta seguendo il metodo del costo medio ponderato, del
FIFO o del LIFO continuo, non vi sarà alcuna variazione fiscale
- Se in bilancio la valutazione è fatta con metodi diversi o criteri generali, ma risulta superiore al valore
fiscale minimo derivante dall’applicazione del LIFO a scatti, non vi sarà alcuna variazione fiscale
- Se in bilancio la valutazione è fatta con metodi diversi o criteri generali, ma risultata inferiore al valore
fiscale minimo derivante dall’applicazione del LIFO a scatti, allora si avrà una variazione positiva al
reddito di bilancio
Va ricordato che se il valore attribuito con i metodi enunciati (costo medio ponderato, LIFO continuo, LIFO
a scatti su base annuale, FIFO) è superiore al valore normale (prezzo praticato per beni della stessa specie,
facendo riferimento ai listini dei fornitori), le rimanenze si valutano al valore normale.
CANONI DI LEASING
I canoni di leasing sono deducibili a condizione che la durata del contratto non sia inferiore ai 2/3 del
periodo di ammortamento corrispondente al coefficiente fiscale previsto per il bene che ne è oggetto.
Es. coeff. fiscale di ammortamento automezzo 20%.
100:20 = 5 anni = 60 mesi
60 * 2/3 = 40 mesi durata minima del contratto di leasing
PLUSVALENZE
Le plusvalenze (ordinarie e straordinarie) concorrono a formare il reddito fiscale per l’intero ammontare
nell’esercizio in cui sono state realizzate oppure, se i beni sono stati posseduti per un periodo non inferiore a
tre anni, la plusvalenza può essere ripartita in quote costanti per un periodo massimo di cinque anni
INTERESSI PASSIVI
Nelle società di persone e nelle imprese individuali gli interessi passivi e gli oneri assimilati sono deducibili
integralmente a meno che non vi siano ricavi e proventi esenti da tassazione.
Nelle società di capitali gli interessi passivi sono deducibili fino all’ammontare degli interessi attivi imputati al
conto economico. L’eccedenza è deducibile nei limiti del 30% del risultato operativo lordo (A-B+
ammortamenti+ canoni di leasing).
MANUTENZIONI E RIPARAZIONI
• Le spese di manutenzione e riparazione, ammodernamento e trasformazione sono deducibili nella misura
del 5% del costo complessivo di tutti i beni materiali ammortizzabili.
• Il costo complessivo di tutti i beni materiali ammortizzabili sono calcolati tenendo conto del possesso dei
beni durante l'anno.
• L'eccedenza rispetto al 5% è deducibili in quote costanti nei 5 esercizi successivi.
• A rettifica di quanto detto, però:
• I canoni periodici derivanti da contratti stipulati con terzi sono interamente deducibili