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Storia della miniatura

Dott. Marta Minazzato


Anno•accademico 2018-2019
Storia della miniatura
Nella tarda antichità latina, quando il centro
privilegiato di produzione era Roma, la
pagina di scrittura non prevedeva alcun
ruolo privilegiato per le iniziali che al
massimo, come nel Virgilio cosiddetto
Augusteo della Biblioteca Vaticana
(sec.V) apparivano ingrandite, ma sempre
poggianti sul livello della riga, e
sobriamente colorate.Il ruolo fonfdamentale
nell’illustrazione libraria era giocato
dall’immagine narrativa condotta nello stile
del papiro o con il metodo della vignetta
bordata..
Biblioteca Apostolica Vaticana, Virgilio
I primi germi di una
illustrazione condotta in
termini di immagine
bidimensionale e
simbolica, con nuova
valorizzazione
dell’iniziale, si hanno, tra
V e VI secolo, a Ravenna
nel quadro della politica
culturale di
Teodorico(493-526).
In ambiente ostrogoto
si imitarono anche i codici purpurei,
esemplati in crisografia,
che si eseguivano alla corte di Bisanzio e in
oriente, ma in chiave divenuta aniconica.
Ne sono esempio
il Vangelo in lingua gotica conservato alla Bibl.
Univ. di Uppsala ( cod. DG1)
(Codex argenteus),
che ha solo una decorazione ad archi in argento,
e quello oggi alla Biblioteca Queriniana di Brescia
(Codex Brixianus)
Uppsala, Biblioteca dell’Università, Codex argenteus.
Pagina purpurea. V-VI secolo.
A Ravenna si colloca il primo apparire
nel testo di quel privilegio conferito
all’iniziale che Pächt giustamente
considera caratteristico della miniatura
medievale. Iniziali ingrandite, a filetti
staccati spesso con motivi di
riempimento, corredate di terminazioni
e di inserti simbolici, come la croce, o
con elementi della lettera trasformati in
forme zoomorfe di significato simbolico,
si trovano infatti in un codice di Paolo
Orosio della Biblioteca Laurenziana
(ms. 65.1) che una sottoscrizione dice
eseguito a Ravenna nella bottega del
goto Viliaric e da datarsi al VI secolo
Firenze, Biblioteca Laurenziana, Orosio, Historia adversus paganos. Iniziali
A Ravenna prese inizio pure l’uso
della pagina intera con figurazioni
simboliche, quale è attestata dai due
frontespizi di un manoscritto
contenente un frammento di
Vangeli e un testo di Rufino
d’Aquileia (Vienna, Österreichische
Nationalbibliothek, cod. lat. 847).

La croce appare entro clipei,


fiancheggiata da uccelli come nella
tradizione paleocristiana e
protobizantina.
Vienna, Österreichische Nationalbibliothek, cod. lat. 847
L’uso delle immagini
simboliche si trova
diffuso, forse appunto su
influsso ravennate, o
forse per germinazione
spontanea, nell’Italia
padana come dimostra
per esempio un
Girolamo della Biblioteca
Capitolare di Verona
riferibile al VI secolo.
Verona, Bibl. Capitolare, Cod XVII (15), Girolamo, Opera varia,
VI sec. ff. 120r, 298v
Verona, Bibli. Capitolare, Cod. XXXVIII (36), Sulpicio Severo, Vita beati
Redatta in onciale dal lettore della
Martini et alia, f. 117r.
chiesa veronese Ursicino il 1 agosto dell’anno 517. Il
colophon al f. 117, dove Ursicino si definisce lector
ecclesiae veronensis.
In buona misura legata alla cultura ravennate è
l’esperienza di produzione libraria condotta a Vivarium,
in Calabria, da Cassiodoro , già ministro di Teoderico e
dei suoi successori.
Abbandonata la politica nel 537, durante il corso della
guerra gotica che avrebbe annientato la potenza
ostrogota e annesso l’Italia all’impero bizantino, e dopo
un lungo esilio a Costantinopoli,
Cassiodoro fondò, intorno al 554 , a Vivarium, un
monastero dove l’attività dei monaci era costituita
essenzialmente dal lavoro di trascrizione dei testi
classici e di quelli protocristiani ai fini della loro
conservazione.
Nelle sue Institutiones Cassiodoro traccia un modello di
biblioteca
che avrebbe avuto grande fortuna in ambiente
medievale. Dopo la sua morte (ca.580) la biblioteca di Vivarium
andò disgregata
e molti libri passarono a Roma disperdendosi poi ulteriormente.
Nessun originale ci è rimasto ma numerose copie tra cui quella,
eseguita nel 700 ca nel monastero di Jarrow in Inghilterra,
del Codex grandior , un esemplare della Bibbia completo di
tutti i libri recato nell’isola da Roma poco prima del 700. E’
significativo che la Bibbia di Cassiodoro abbandoni l’illustrazione
narrativa delle Bibbie paleocristiane scegliendo poche
illustrazioni simboliche ( Eszra, Tabernacolo del tempio,
Cristo tra i simboli degli evangelisti)
CODEX AMIATINUS
Firenze, Biblioteca
Laurenziana
1020 ff., 500x340 mm.

Copiato nel 700 ca,


nell’Abbazia di
Jarrow – Wearmouth,
dal Codex Grandior di
Cassiodoro (eseguito
a Vivarium in
Calabria).
Fino alla fine IX o inizio
X sec. in Abbazia di San
Salvatore sul
Monte Amiata

IL PROFETA ESRA
. Firenze, Biblioteca Laurenziana, ms. Amiatinus I, Codex
Amiatinus (ca 700 . copia del Codex grandior di Cassiodoro). Il
tabernacolo del tempio di re Salomone
Codex Amiatinus

Cristo in maestà
tra gli Evangelisti
e i loro simbolii
Milano, Bibl. Ambrosiana, ms. D.23.sup. Orosio, Historia…, Bobbio Inizio VII

secolo. Biblioteca Laurenziana, Orosio (iniziali) VI secolo


. Oreficeria celtica
. Milano, Biblioteca Ambrosiana,
ms. S. 45. sup., San
Girolamo, Commentario ad
Isaia (da Bobbio). Inizio VII
secolo. Iniziale.
I codici bobbiensi sono
databili entro il 622 perché il
San Girolamo appartenne
all’abate Atalano successo a
san Colombano (615-622).
Pressochè contemporaneo,
in Irlanda, il Vangelo con
semplice croce, detto
Codex Usserianus.
La miniatura precarolingia

Miniatura iberno sassone

Miniatura merovingia
Nella non romanizzata Hibernia esistevano
piccole Comunità Cristiane già prima del
V secolo ma è nel corso di
questo secolo che il cristianesimo
inizia a strutturarsi in Chiesa locale,
fondata su una rete di monasteri grazie
all’opera di missionari provenienti dalla
Gallia romanizzata.
Pratica della peregrinatio: i monaci
diffondevano il Vangelo tra i pagani.
Dal VI secolo evangelizzazione di ritorno
investe l’Isola Britannica e poi il Continente.
Il monaco san COLOMBA, (521-597), fonda
40 monasteri in Irlanda tra cui quello di DURROW e,
nel 593, quello dell’isola di IONA
a Ovest della costa scozzese.
Da qui san AIDAN con la fondazione
dell’abbazia di LINDISFARNE nel 635 porterà avanti la
evangelizzazione della Northumbria.

Nel contempo il monachesimo irlandese


si diffondeva anche nel continente ove
san COLOMBANO diede vita alla
fondazione di LUXEIL (590) e di BOBBIO (612),
mentre il suo discepolo San GALLO fondava sul lago di
Costanza il monastero omonimo.
Circa all’inizio del secolo VII si colloca un Salterio (in
celtico Cathach “combattente”) che la tradizione
voleva scritto da san Colomba. (ante 597).
Per secoli contenuto in una cassa lignea coperta di
metallo e portata in battaglia dalla famiglia O’ Donnel,
famiglia che lo possedeva e alla quale apparteneva san
Colomba.
Una delle prime attestazioni anche della minuscola
irlandese.
Iniziali poste all’inizio di ogni salmo testimoni dei primi
tentativi di decorazione dei manoscritti prima che
i contatti con il Continente facessero uscire
l’Irlanda dal suo isolamento.
Lettere in inchiostro nero decorate
con corpo a nastro desinente in
elementi ornamentali o zoomorfi,
spirali con curve a tromba.
Dublino, Royal Irish
Academy, Salterio (Cathach) inizi
VII sec., iniziali
Come notato da Alexander le iniziali del Cathach indicano due delle
principali innovazioni introdotte nella miniatura insulare tra 7°e 8°
secolo.
1) Principio del diminuendo. Il capolettera sovradimensionato
non è più isolato a margine, ma, grazie al graduale digradare delle
lettere successive, si raccorda con naturalezza al modulo della riga
ordinaria.
La decorazione diviene così parte integrante della scrittura e
l’iniziale ha un nuovo valore.

2) Principio di dissoluzione o metamorfosi. L’iniziale si


deforma e riduce verso destra per meglio legarsi, in questa
discesa, al livello del corpo del testo.
La lettera è così svincolata da una forma fissa, prestabilita dall’
alfabeto e si trasforma. Parallelamente i motivi ornamentali iniziano
ad alterare la struttura della lettera.
Dublino, Trinity College Library,
Codice Usseriano I,
Vangelo,
inizio-metà VII sec.
Explicit Vangelo di Luca e incipit
Vangelo di Marco con Croce.

Iniziali o croci sono spesso


contornate da puntini
arancioni in modo da creare
una maggiore
unità con i titoli scritti in
.
arancione .
I testimoni più importanti della miniatura insulare
sono dei libri
di vangeli eseguiti nei monasteri irlandesi di Irlanda
e della Scozia:
VANGELO di DURROW. (ca 680). Dublino, Trinity
College

VANGELO di ECHTERNACH (ca 690). Parigi,


Bibliothèque Nationale
VANGELO di LINDISFARNE ( ca 698), Londra,
British Library ,ms. Cotton Nero D.IV)..
VANGELO di KELLS (inizio IX secolo). Dublino,
Trinity College, ms.58
Vangeli di Durrow, Dublino Trinity College, proveniente dal
Monastero di Durrow, 680 c., inizio del Vangelo di Marco
Cathach of Saint Columba
Dublino, Royal Accademy
625

Vangeli di Durrow,
Dublino, Trinity College,
Inizio Vangelo di Luca
Per chi non sa leggere, il messaggio visivo
esalta il carattere magico della scrittura,
rafforza il senso della presenza divina e
quindi il valore apotropaico dei libri.

Ancora nel XVII secolo un contadino pensò


di salvare il suo bestiame ammalato
immergendo il LIBRO di DURROW
negli abbeveratoi.
Durrow, pagina a tappeto Diatessaron, XVI sec. Copia dell’
Armonia di Taziano, cod. persiano
Durrow, Il leone, simbolo di Giovanni
Durrow, il bue, simbolo di Luca
Durrow, l’aquila, simbolo di Marco
Durrow, simbolo di Matteo, l’uomo
Vangeli di San Willibrord, Parigi, BNF
690 ca. da Echternach ma fatto a Lindisfarne
Simbolo di Giovanni e pagina iniziale del suo Vangelo
Vangeli di San Willibrord, pagine con simboli di Marco e Matteo
Confronto tra i simboli
degli Evangelisti

nel Diatessaron persiano,


copia del XVI sec. da un
esemplare
antico orientale,

e nel Vangelo di S.
Willibrord
Vangeli di Lindisfarne
prima del 698
Londra, British Library,
provenienti da
Lindisfarne
Fermaglio-
Spilla dì
Tara,
Dublino,
Museo
Nazionale
Vangeli di Lindis
• Vangeli di
indisfarne, incipit
Vang di Luca
LINDISFARNE, inizio Vangelo di Giovanni
1. DURHAM
2. DURROW
3. LINDISFARNE
4. ST. CHAD
5. KELLS

Sviluppo dell’iniziale
nei
Vangeli Iberno sassoni,
pagina inizio Vangelo
di Marco
Libro di Kells
Dublino, Trinity College,
Primo dec. IX sec.
Libro di Kells,
Tavole dei Canoni
San Giovanni
Cristo tra gli angeli
Tentazioni di Cristo
Il gusto per l’iniziale miniata e per
l’immagine simbolica coinvolge
tra VII e VIII secolo anche l’Italia
e la Gallia cattolica retta dai re
della stirpe merovingia.
Un esempio precoce è
l’Evangelistario scritto nell’Italia
padana dal calligrafo Valeriano
nel 675 ca. ora a Monaco
Monaco, Bayerische
Staatsbibliothek,
ms. Clm. 6224,
Evangelistario
detto di Valeriano,
675 ca
Monaco, Bayeische
Staatsbibliothek, ms.
Clm.6224
Evangelistario
detto di
Valeriano,
675 ca.
Gregorio Magno, Dialoghi

Milano, Bibl. Ambrosiana

VIII secolo, da Bobbio,


Iniziali decorate
, Omeliario, VIII secolo, Parigi, BNF, ms. 1732
S.Ambrogio,
Hexaemeron,
Parigi, Bibliothèque
Nationale, ms.lat.12135

(VIII secolo)
Lezionario
di Luxeuil

Iniziale T

fine VII sec


Parigi, BNF, lat.
9427
CORBIE
S. DENIS
MEAUX
LUXEUIL
Sacramentario Gelasiano, BAV, metà VIII sec.
Agostino, Commentario all’Eptateuco, Paris, BNF, metà VIII sec
Sacramentario
di Gellone

Meaux (?)

fine VIII secolo

Paris, BNF
Sacramentario di Gellone

Meaux (?)

fine VIII secolo

Parigi, BNF
Sacramentario di Gellone

Sacramentario di Gellone
Sacramentario di
Gellone

Meaux (?)

fine VIII secolo

Parigi, BNF
Salterio di Corbie
Amiens, Bibliothèque
Municipale,

VIII-IX secolo
Salterio di Corbie, Amiens, Bibliothèque Municipale,
VIII-IX secolo
Salterio di Corbie,
Amiens, Bibliothèque
Municipale,

VIII-IX secolo

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