Barocco Scultura e Architettura

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BAROCCO SCULTURA E ARCHITETTURA

Bernini è lo scultore più importante del barocco, non è solo uno scultore ma anche un architetto e sarà anche
pittore. Per quanto riguarda la pittura è ben poco che ci lascerà Bernini le arti in cui si diletta di più sono le
prime due. Bernini fu anche uno scenografo, ha creato anche degli apparati scenografici per il teatro.

A una scultura barocca è anticipata da Gian Bologna, in quanto era un manierista che usava queste forme
serpeggianti che si rifacevano alla scultura di Michelangelo, ma in realtà anticipavano di molto il barocco, in
particolar modo Bernini.
Bernini è stato un grande artista che venne ospitato presso la casa di un grande mecenate e cardinale romano:
Scipione borghese. Per questo farà diverse sculture, che sono sia religiosi che mitologiche: Enea e Anchise,
Il ratto di Proserpina, David e Apollo e Dafne.
Molte delle sue opere sono conservate presso la Galleria borghese a Roma.

Già dalle sue prime opere si nota una padronanza della materia e una concezione dei corpi nello spazio
fortemente innovativa, nrella sua ricerca di dinamismo ed espressività.
Dunque Scipione Borghese era un grande mecenate che chiama a sé questo grande artista.
Anche il padre, Pietro Bernini, era uno scultore, che insegno il mestiere a suo figlio ma suo figlio andrà oltre.

Bernini si rifà sia alla scultura romana, gli artisti che riprende maggiormente sono Michelangelo e Gian
Bologna.
I corpi della scultura di Bernini sono molto più vivi: non solo c’è un grande studio anatomico che già aveva
compiuto Michelangelo nella sua scultura, ma come faceva Caravaggio in pittura lui vuole rappresentare il
vero, non più la bellezza ideale di Rinascimento è rappresentato da Michelangelo.

La differenza si può notare particolarmente nei due David. Il David di Bernini che non rispetta la bellezza
ideale greca (modulo, proporzione, fisicità, nudità), ugualmente si vede la muscolatura però la cosa
particolare l’espressione che viene data a questo David: realistica ed espressiva.
Mentre quello di Michelangelo era in posa ferma quasi pensosa, qui è nel momento precedente allo scaglio
della pietra. L’andamento è serpeggiante, la scultura non è più come quella di Michelangelo dove dietro
c’era un qualcosa di non finito, perché Michelangelo voleva sempre far vedere che da un blocco di marmo
era venuto fuori tanta bellezza.
Bernini invece la scolpisce a tutto tondo, ma chiaramente dietro necessita di un appoggio.
In questo andamento serpeggiante possiamo notare i movimenti eccessivi di un’azione colta nel momento di
massima tensione. Il giovane eroe è raffigurato nel momento di massima torsione del corpo necessaria per
prendere la rincorsa prima di rilasciare la fionda. Per dimostrare la tensione Bernini dipinge il volto del
David con un’espressione corrugata e labbra serrate tra i denti, nell’espressione del viso si nota lo sforzo che
sta facendo ed in questo si riconosce un spiccata espressività. Questa rotazione nello spazio per cui si parla di
moto a spirale può essere percepita solo a servando la scultura a 360°, e si rifà ad alcune delle figure di
Michelangelo nella cappella sistina.

David a confronto.
1409 e 1440- I primi due David di Donatello erano in posa quasi statica, il primo leggermente girato e
pensoso, elegantemente vestito, con la testa di Golia ai suoi piedi, in marmo. Il secondo nudo appena ucciso
Golia e anche in questo caso la sua testa giace per terra mentre tiene in mano ad una spada, quest’opera è
realizzata in bronzo, il ragazzo indossa solo calzari e un cappello. Il David del 1440 darà il via alla ricerca
della bellezza e perfezione rinascimentale. sarà esposto per molti anni nel cortile del palazzo medici. Il David
viene rappresentato come un Dio greco un momento dopo aver reciso la testa a golia.
1472- Verrocchio, il maestro di Leonardo, realizza un David vestito snello ed elegante, ancora una volta la
testa del gigante è ai suoi piedi. Si rifà al david di donatello. Fino ad ora le rappresentazioni coinvolgono una
spada e non la fionda della storia biblica
1501- Michelangelo realizza un David diverso, pensoso prima dell’atto di lancio della pietra equilibrio
classico è la posizione statica, l’opera scolpita in marmo e segui tutti i canoni della perfezione greca,
rifacendosi a Policleto.
1623- Bernini rappresenta proprio l’atto in cui l’eroe sta per lanciare la pietra e uccidere il gigante, l’effetto e
dunque molto dinamico.
Nelle sue opere si parla di grande dinamismo e soprattutto teatralità.
Sempre per il cardinale Scipione Bernini realizzerà gli altri due statue sopra citate: Apollo e Dafne il ratto di
Proserpina.
In questi due casi e notiamo un solo il dinamismo ma anche la tua attività della struttura
Nel primo caso abbiamo Apollo e Dafne Apollo si innamora di Dafne e la insegue e cerca di rapirla e dunque
Dafne per sfuggirgli si trasforma in un albero in questo notiamo la teatralità e la tensione del barocco, la
vitalità delle figure che sono colte nel movimento e nel momento più carico di tensione emotiva. la storia
racconta la metamorfosi di Dafne in alloro e questo avviene proprio sotto gli occhi dello spettatore, alcune
parti del corpo di Dafne si sono già trasformata in alloro sotto la sua espressione sorpresa e terrorizzata.
Questo stesso movimento contraddistingue anche il corpo di Apollo, di fronte alla metamorfosi che Bernini a
cristallizzato nel marmo, Apollo viene colto in una posizione instabile, su un piede solo mentre corre, il
drappo i capelli sono mossi dal vento. L’influenza e quella dell’ellenistico Apollo del belvedere.
Bernini era capace di rendere le superfici e far assumere al marmo qualità tattili e visive molto differenti. Si
vedono i capelli, i tessuti, le carni morbida, oppure in questo caso una corteccia ruvida e squamosa.
A proposito di teatralità c’è un’altra opera da citare e il ratto di Proserpina, il marmo e talmente vero che
mentre Proserpina viene agguantata si vede sulla coscia della donna i segni come se le mani affondassero
nella sua carne, questa è la novità di Bernini quella di dare l’effetto tattile.

Un’altra opera da citare è il baldacchino di San Pietro, opera sia scultorea che architettonica che vanta di
dinamismo e spettacolarità. Fu commissionata a Bernini da Papa urbano ottavo. La struttura si trova sopra la
tomba di San Pietro, che si trova nei sotterranei ed è in asse con la cupola di Michelangelo. Alla morte di
Michelangelo e dei suoi successori, Bernini diventa il capo della fabbica di San Pietro, la basilica era iniziata
nel 1400 e verrà terminata nel 1600. Bernini internamente realizzerà alcune sue opere, esternamente
realizzerà il colonnato. Segna il fulcro della costruzione, posta sopra l’altare maggiore. Bernini utilizza la
pianta quadrata tipica dell’arte paleocristiana, ma trasforma l’oggetto con grande dinamismo. Utilizza
colonne tortili, una novità, poggiate su dadi di marmo e divise in tre porzioni. Le colonne data la loro
specialità appaiono elastiche. La copertura è costituita da quattro volte angolari unite al centro. C’è un gioco
di curve convesse e concave. dagli architravi pendono dei drappi che suggeriscono l’immagine delle
decorazioni tessili. La novità è che nelle decorazioni viene utilizzato dell’oro zecchinoE di dimensioni
estremamente imponenti, ma questi sono necessari per apparire ben proporzionato rispetto alla cupola di
Michelangelo chi lo sovrasta. Per alleggerire il baldacchino Bernini fa una scelta cromatica particolare:
utilizza un bronzo brunito che snellisci la struttura siccome si staglia su uno sfondo più chiaro. Per realizzare
questo baldacchino il papa fece fondere tutte le decorazioni in bronzo del pantheon di roma, come il
bassorlilievo sul timpano frontale, ma anche le tegole in bronzo che erano sulla cupola esternamente. Questo
atto fu compiuto nonostante nel cinquecento fossero state emanate leggi che vietavano la modifica dei
monumenti antichi per testimonianza ai posteri. Il papa decise di farli fondere perchè erano bassorilievi
pagani. La parte superiore viene realizzata insieme a Borromini, che diventerà poi suo antagonista.
Borromini era un artista che veniva dalla svizzera da Lugano, arrivato a Roma gli viene affidato Bernini
come maestro, ma bernini capisce che borromini è un grande artista e per evitarsi concorrenza quanto prima
come fece bramante con michelangelo dirà al papa di affidargli una chiesa minore. COstruita questa chiesa
Borromini diventerà una star e diventerà il principale rivale di Bernini e faranno a gara a chi costruisce più
cose e a chi le cose migliore.

L’estasi di Santa Teresa viene realizzata in una chiesa vicino alla stazione termini. E in quest’opera Bernini
usa la luce in modo quasi cinematografico, si tratta di un gruppo scultoreo inserito nella cappella Cornaro, è
una chiesa vicino alla stazione termini, presso la chiesa di Santa Maria della Vittoria Roma.
E come si ci trovassimo in una scena teatrale, su un palcoscenico. Il palcoscenico è l’elemento principale di
questa piccola cappella, e qui viene rappresentata la scena.
La scena rappresentata al centro della struttura è il momento della trasformazione della Santa culmine della
sua estasi mistica. Santa Teresa sogna un angelo che le porta la luce di Dio. Nel momento dell’estasi l’angelo
trafigge la donna, Santa Teresa ho gli occhi socchiusi e la bocca semi aperta, come la Maddalena in estasi di
Caravaggio, ed è trattenuta dell’angelo con molta delicatezza. la Santa è raffigurata su una nuvola. C’è un
drappeggio impressionante delle vesti.
Per amplificare la scena data la piccola cappella, Bernini inserisce davanti alla finestra questi raggi di bronzo
dorato che stanno a significare la luce divina piove dall’alto sui personaggi.per ritirare questa luce
caravaggesca utilizza la finestra occultata dietro il timpano convesso.
la scena assume una teatralità che sembra quasi reale, infatti oltre a questo palco ci sono altri palchetti
laterali, all’interno dei quali Bernini inserisce committenti dell’opera (il cardinale core Naro i suoi familiari)
da qui personaggi assistono allo spettacolo. La novità è che come ha fatto Donatello nel Rinascimento con lo
stracciato lui utilizza lo stiacciato di Donatello però utilizza una nuova prospettiva: una prospettiva
anamorfica. Questa prospettiva si vede solo se ci mettiamo in un angolo preciso, così possiamo vedere la
profondità. Se la guardiamo frontalmente e soltanto disegnata.
Bernini non sarà solamente l’architetto capo della fabbrica di San Pietro ma realizzerà anche molti edifici a
Roma molti abbellimenti, infatti il barocco era anche per abbellire le città e la città di Roma fu abbellita da
molte fontane costruiti dal Bernini. Un esempio è la fontana dei quattro fiumi al centro della piazza. Di
fronte a questa fontana c’è la chiesa di Sant’Agnese che fu costruita da Borromini, su antagonista.

Architettura
Bernini
Architettura coinvolgente, teatrale, utilizza la linea curva e non la linea retta.

Tra le sue opere più importanti troviamo la chiesa di Sant’Andrea al quirinale. Questa piccola chiesa, dove
esternamente riprende la facciata rinascimentale, come portale d'ingreso presenta un portico circolare, ritorna
la pianta centrale che non è circolare ma ellittica, in modo da esasperare la forma e dilatare lo spazio.

Si nota una corrispondenza a tra la cupola e la pianta.

Bernini progetterà non solo per la Chiesa ma anche per nobili: palazzi ma anche fontane pubbliche e
cittadini.
Fu l’architetto capo della fabbrica di San Pietro, la Chiesa per la facciata verrà demandata al Baderno, lui ci
lavoró soprattutto all’interno con decorazioni e per il palazzo del vaticano.

Progettó la scala reggia nel palazzo apostolico del Vaticano. In quest’opera fa uso illusionistico della
prospettiva accelerata, con cui Bernini modifica la percezione dello spazio.
Per farnsembrare la scala piú grande usa una pianta a trapezio isoscele, mano mano si allarga e la scala
sembra piú grande.
Accelerata perché funziona come un cannocchiale: in poco spazio ci fa sembrare la cosa piú grande.
Già utilizzata da Bramante 200 anni prima nella chiesa di Santa Maria presso San satiro a Milano.

Un’altra importante opera che realizzerà è il palazzo di Monte Citorio, che ad oggi è sede del nostro governo.
Importante sarà anche la realizzazione di ponti Sant’Angelo che mette in comunicazione la sponda con la
costa con quella dove c'è il Tevere. Lí, sulle balaustre del muro, realizza due statue di angeli.

Un’altra importante opera è la fontana dei Quattro fiumi a piazza Navona. Questa nasce sull’ellisse del circo
massimo di Diocleziano, all’interno del quale venivano spesso fatte delle battaglie navali.

Nella piazza ci sono altre due fontane: la fontana del Tritone e l’obelisco realizzato con un gruppo di marmo
statuario, una con alcune di Bernini e altre di altri allievi e una di altri autori.
La fontana centrale è sovrastata da un obelisco egiziano al centro de circo massimo, sotto ci sono le 4 statue
dei 4 dei dei fiumi che si conoscevano: uno per ogni continente conosciuto.
Gangenper Asia, Nilo per Africa, Danubio per Europa, Dio della plata per Americhe.
Accanto a questi sono presenti i simboli rispettivi, per esempio per l'Africa c'è la statua del leone e la palma.

L'opera piú importante realizzata dal Bernini come architetto sarà la piazza San Pietro con il colonnato.

L’intervento su piazza San Pio San Pietro si presentò da subito molto complesso, perché esistevano già dei
palazzi sul lato destro che vincolavano lo spazio. Bernini risolve questa questione delimitando lo spazio
regolare con un colonnato.
Il colonnato è progettato per accogliere i fedeli verso la chiesa come fossero le braccia di Dio, ha una forma
ellittica che si raccorda alla chiesa attraverso 2 ali.

Bernini usa una prospettiva rallentata: già da fuori al colonnato voleva fare la facciata e la cupola della
chiesa e inquadrarla come fosse un foto. Stavolta però il trapezio è rovesciato.
I due bracci che dovevano raccordare, non erano perpendicolari, cosí la visione della chiesa sarebbe rimasta
tagliata nella pt inferiore e della cupola di Michy si vedeva solo la lanterna, invece mettendoli inclinati come
un trapezio rallenta la prospettiva.

La piazza maggiore e a forma di ellisse, l’interno dei due fuochi te lo presenti due fontane.
Se non siamo nei fuochi riusciamo a leggere le 4 file di colonne che compongono il colonnato, nei fuochi si
riesce a leggere una sola fila di colonne.

Ad un certo punto però entrerà in rivalità con Borromini. Egli è uno scultore architetto che veniva dalla
Svizzera, da Lugano arriva a Roma e il papa lo affida a Bernini come maestro. Borromini inizierà a lavorare
con Bernini, però saranno due caratteri irascibili, non si troveranno d'accordo su molte cose da fare ma
nonostante ciò riusciranno a realizzare il baldacchino insieme punto Borromeo realizzerà solo la parte alta
del baldacchino, quella curvilinea di copertura punto per noi si rende conto che per bambini è bravo che
potrebbe toglierti in lavoro. Quindi lo raccomanda al Papa per fargli costruire un'altra chiesa, quella di San
Carlino alle Quattro fontane.

Eccede con le curve, mentre Bernini era per delle facciate più semplici con poche curve, le facciate delle
chiese di Borromini sono interamente curvilinee dove si alternano curve concave e convesse per creare una
forte maestosità. Borromini usa degli ellissi come piante che però vengono smussate attraverso linee concave
e convesse, in questo modo lo spazio sembra ancora più di idratato e più grande e più appariscente. Nella
chiesa di San Carlino per esempio la forma di ellisse molto allungato superiormente corrisponde a una
cupola con delle sottocupole. Lavorerà anche per santivo alla Sapienza, quella che poi diventerà l'università
di Roma.
La pianta di questa chiesa sarà a stella di David ma le punte verranno smussate con linee concave e convesse
fino ad assumere un disegno particolare che si vede la anche nella cupola. Questa è esternamente decorata
con una lanterna a spirale.

Anche qui troviamo il fine di stupire sempre di più gli spettatori.

Poi ci sono delle opere molto più dinamiche rispetto a quelle di Bernini: la scala elicoidale che ha una forma
adelica per il palazzo Barberini, una scala molto importante.

È molto importante inoltre la prospettiva accelerata per la galleria del palazzo spada a Roma. Mentre Bernini
nella scala regia usa una pianta a trapezio isoscele dove l'ingresso e il lato più corto e la parte più alta della
scala il lato lungo, Bernini capovolge la cosa per l'ingresso usa la base maggiore per la fine la base minore.
In questo modo crea un effetto di prospettiva che inquadra una statua alla fine della galleria. Questa sembra
immensa anche se è molto piccola. Borromini agisce non solo sui lati delle pareti quindi utilizzando il
trapezio, ma il pavimento piano piano sale verso la statua finale mentre il soffitto si abbassa, crea come un
obiettivo della macchina fotografica.

ROCCOCÓ
L'arte alla fine del 1600 si trasforma in arte rococò grazie alla costruzione della reggia di Versailles.
Infatti Nella decorazione della reggia di Versailles furono usate delle conchiglie che in francese si dice
Roncaglia, da qui nasce il nome e si sviluppa questa nuova forma artistica che si diffonde in tutta Europa.
Decorazioni molto più eccessive, mentre per il Barocco la chiesa tendeva a rappresentare la sua potenza e
magnificenza per contrastare la riforma di Lutero, qui invece sono i nobili che ostentano le loro ricchezze
che derivano dalle numerose tasse che vengono imposte sui cittadini, iniziano anche le prime rivolte
popolari. Il popolo era infatti stufo di essere tassato anche perché poi il re sperperava questo denaro nella
costruzione di regge o conquiste estere.

Viene costruita per la prima volta una reggia fuori dalla città, la monarchia era a Parigi, qui iniziavano queste
prime rivolte ma erano gli stessi aristocratici che spesso erano contro i regnanti punto il Re furbamente fa
costruire questa reggia molto grande così da contenere tutta la monarchia in un solo palazzo. Questo poteva
contenere delle rivolte nella monarchia stessa e mantenere il potere assoluto.
La reggia fu costruita a Versailles, ha una forma di c centrale e ha delle ali laterali, e molto estesa.
Estremamente ripetete la linearità nelle facciate del rinascimentali, mentre internamente c'è un opulenza di
stucchi e decorazioni eccessiva punto spesso le decorazioni in stucco erano poi ricoperte di oro zecchino. La
reggia aveva alle sue spalle un grande parco, che doveva servire come svago dei nobili, o anche chi arrivava
in delegazione da un altro paese, nella reggia come pesca o caccia.
Questo grande parco non è urbano né privato, si estende per molti ettari, è un giardino alla francese quindi ci
sono rettangoli che sono decorati con figure geometriche fatte dalla stessa vegetazione. Ci sono lunghi viali
che portano a fontane spettacolari.

Da questo momento in poi nasceranno altre regge in Europa e tutte le monarchie europee fonderanno nuove
regge fuori dal centro cittadino.

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