Il documento discute dello sfruttamento dei bambini nel mondo, in particolare in Africa e in Italia. Descrive come i bambini vengono costretti a lavorare in giovane età e le conseguenze fisiche e psicologiche di questo sfruttamento.
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Il documento discute dello sfruttamento dei bambini nel mondo, in particolare in Africa e in Italia. Descrive come i bambini vengono costretti a lavorare in giovane età e le conseguenze fisiche e psicologiche di questo sfruttamento.
Il documento discute dello sfruttamento dei bambini nel mondo, in particolare in Africa e in Italia. Descrive come i bambini vengono costretti a lavorare in giovane età e le conseguenze fisiche e psicologiche di questo sfruttamento.
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TEMA
UNA DELLE PIAGHE DELLA NOSTRA SOCIETA’
Al giorno d’oggi si sente sempre più parlare di notizie che scuotono i nostri animi e creano un grande scalpore tra la gente. È impossibile, allora, non fare amare riflessioni dopo aver visto delle immagini impressionanti, ma, purtroppo, reali, che ritraggono persone ferite a causa della recente guerra in Ucraina, minoranze perseguitate come i Rohingya, uomini che ammazzano sangue freddo le loro moglie o, addirittura, i loro figli. Un’altra piaga sociale che scuote le nostre menti è anche lo sfruttamento dei bambini sia nell’ambito militare sia nel lavoro, soprattutto nelle zone del mondo dove domina la povertà ed è in corso una guerra. Quasi la metà del totale dei ragazzi sfruttati (72 milioni) si trova in Africa, con Mali, Nigeria, Guinea Bissau e Ciad che fanno registrare le percentuali più alte di bambini tra i 5 e i 17 anni coinvolti nel lavoro minorile. L’Italia, però, non è un Paese estraneo a questa terribile e crudele realtà, di fatti, secondo i dati ISTAT, su 144.000 minori che lavorano, 31.000 sono in condizioni di sfruttamento e schiavitù. Nel nostro Paese vengono sfruttati principalmente nell'agricoltura, nell'industria dell'imitazione, ovvero per la fabbricazione di falsi prodotti griffati, e in organizzazioni di malavita (mafia, camorra, ecc.). Attualmente i minori impiegati in guerra, a partire dai dieci anni, sono tantissimi e stanno aumentando sempre di più, soprattutto nelle guerre che si stanno combattendo in Africa e in Medio Oriente. I bambini utilizzati per attività militari sono una forma di estrema ingiustizia sociale. Sono reclutati in tenera età e sono costretti a partecipare, sia come combattenti, sia in compiti di supporto, come messaggeri o guardiani, alle guerre. Nei casi più gravi sono usati come scudi umani. Molte famiglie che vivono nella povertà, specialmente in India, nel continente Nero e in molti Paesi asiatici, mandano i figli a lavorare per avere una fonte di guadagno aggiuntiva, anche se minima. Ma perché ridurre un bambino alla schiavitù per avere cinquanta centesimi in più? Perché privarlo della felicità? Perché farlo soffrire? Perché non fargli vivere un’infanzia degna di un ragazzino? La risposta la ritroviamo nella miseria, a causa della quale parecchi genitori, pur di sfamare la propria famiglia, che è la cosa più importante, tralasciano altri aspetti essenziali e indispensabili per la crescita del bambino, ma, soprattutto, trascurano un diritto inviolabile dell’uomo, quello della libertà. Lo sfruttamento provoca conseguenze fisiche e psicologiche nei bimbi. I principali segni sul corpo dei piccoli sono la diminuzione della vista e dell’udito, malattie respiratorie e della pelle. In molti casi i piccoli si trovano in ambienti sporchi e non sono curati o nutriti a sufficienza. Nelle situazioni peggiori i bambini presentano fratture e bruciature. Sono costretti a non andare a scuola, dato che impiegano la maggior parte del loro tempo al servizio degli adulti, che approfittano delle loro debolezze. Per questo motivo non sanno leggere e scrivere, non conoscono i propri diritti e dipendono totalmente dalle persone che li sfruttano. Alle conseguenze fisiche sono legate quelle psicologiche come l’aggressività, la depressione e l’isolamento. I bambini sfruttati non possono avere rapporti con i loro coetanei e, perciò, non sono in grado di relazionarsi con gli altri. I piccoli che hanno subìto azioni di sfruttamento hanno bisogno dell’educazione che non hanno potuto ricevere: istruzione, gioco e affetto sono solo alcuni degli elementi che possono far tornare loro il sorriso e aiutarli a ricominciare una nuova vita serena e piena di affetto, che è stato loro a lungo sottratto.