Esercizi 1
Esercizi 1
Esercizi 1
ANDREA DAVINI
Esercizio 4. Sia µ : E(Rd ) → [0, +∞] finitamente additiva, invariante per trasla-
zioni e tale che µ([0, 1)d ) = 1. Dimostrare che µ = m.
Esercizio 5 (Caratterizzazione della misurabilità secondo Peano–Jordan). Sia E ⊂
Rd un insieme limitato. Dimostrare che le seguenti affermazioni sono tra loro
equivalenti:
(i) E è misurabile secondo Peano–Jordan;
(ii) per ogni ε > 0 esistono A, B ∈ E(Rd ) tali che A ⊆ E ⊆ B e m(B \A) < ε.
(iii) per ogni ε > 0 esiste A ∈ E(Rd ) tale che m∗ (A∆E) < ε.
Esercizio 6. Siano E, F insiemi limitati in Rd e misurabili secondo Peano–Jordan
(PJ–misurabili per brevità).
◦ Verificare che E ∪ F , E ∩ F , E \ F e E∆F := (E \ F ) ∪ (F \ E) sono ancora
PJ–misurabili;
◦ verificare quindi che le proprietà (1)–(6) dell’esercizio precedente si estendono
dai plurirettangoli agli insiemi limitati PJ–misurabili.
Esercizio 7. Sia E un insieme limitato in Rd .
(i) Dimostrare che
m∗ (E) = sup {m(P ) : P plurirettangolo aperto ⊆ E } .
Dedurre che E e la sua parte interna int(E) hanno stessa misura interna di
Peano–Jordan;
(ii) dimostrare che
m∗ (E) = inf {m(P ) : P plurirettangolo chiuso ⊇ E } .
Dedurre che E e la sua chiusura E hanno stessa misura esterna di Peano–
Jordan;
(iii) dimostrare che E è PJ–misurabile se e solo se int(E) ed E sono PJ–misurabili
e m(int(E)) = m(E).
(v) siano E := [0, 1]2 \ Q2 e F := [0, 1]2 ∩ Q2 . Verificare che m∗ (E) = m∗ (F ) = 0
e m∗ (E) = m∗ (F ) = 1. In particolare, E ed F non sono PJ–misurabili.
Esercizio* 8. Dimostrare che E è PJ–misurabile se e solo se il bordo topologico
∂E di E ha misura esterna di PJ nulla, i.e. m∗ (∂E) = 0;
Esercizio 9. Mostrare con degli esempi che l’unione numerabile e l’intersezione
numerabile di insiemi PJ–misurabili in Rd non è in generale PJ–misurabile, anche
quando tutti questi insiemi sono limitati.
Esercizio 10 (Proprietà alla Caratheodory). Sia P un plurirettangolo limitato in
Rd . Mostrare che, per ogni insieme limitato E di Rd , vale la seguente proprietà:
m∗ (E) = m∗ (E ∩ P ) + m∗ (E \ P ).
Esercizio 11. Sia E un insieme contenuto nell’intervallo [a, b] e denotiamo con χE
la sua funzione caratteristica. Verificare che
∫ b ∫ b
∗
m∗ (E) = χE (x) dx, m (E) = χE (x) dx.
a a
Dedurre che la funzione χE è integrabile secondo Riemann se e solo se E è misurabile
secondo Peano–Jordan.
ESERCIZI DI ANALISI REALE 3
Esercizio 12. Sia f : [a, b] → R una funzione limitata. Dimostrare che f è integra-
bile secondo Riemann se e solo se ı̀ntegrabile secondo Darboux, e che, in tal caso, i
due integrali coincidono.
Esercizio 13. Sia f : [a, b] → [0, +∞) una funzione limitata. Dimostrare che f è
Riemann integrabile se e solo se l’insieme
E := {(x, t) : x ∈ [a, b], 0 ⩽ t ⩽ f (x) }
è PJ–misurabile in R2 , e che in tal caso
∫ b
f (x) dx = m(E),
a
Esercizio 16. Sia (X, M, µ) uno spazio di misura e sia (En )n∈N ⊂ M. Dimostrare
che
◦ µ(lim inf n En ) ⩽ lim inf n µ(En );
(∪+∞ )
◦ µ(lim supn En ) ⩾ lim supn µ(En ) purché µ n=1 En < +∞.
( +∞ ) ( +∞ )
∩
+∞ ∪ ∪
+∞ ∩
Si ricorda che lim supn En := En e lim inf n En := En .
k=1 n=k k=1 n=k
Esercizio 17. Sia (X, M, µ) uno spazio di misura e siano E, F ∈ M. Verificare che
µ(E) + µ(F ) = µ(E ∪ F ) + µ(E ∩ F ).
Esercizio 18. Dato uno spazio di misura (X, M, µ) ed E ∈ M, definiamo µ⌞E(A) :=
µ(A ∩ E) per ogni A ∈ M. Verificare che µ⌞E è una misura.
Esercizio 19. Siano µ∗ una misura esterna su uno spazio X e M una σ–algebra di
insiemi di X, e supponiamo che la restrizione µ := µ∗|M di µ∗ a M sia una misura.
Verificare che se {N ⊆ X : µ∗ (N ) = 0 } ⊂ M, allora µ è completa.
Esercizio* 20. Si dia un esempio di funzione τ : A → [0, +∞], dove A è una
opportuna famiglia di sottoinsiemi di uno spazio X, tale che la misura esterna da
essa generata sia strettamente più piccola di τ su A.
4 ANDREA DAVINI
Esercizio 21. Sia µ∗ una misura esterna su uno spazio X e (An )n∈N una successione
di insiemi disgiunti e µ∗ –misurabili. Dimostrare che
∞
( ) ∑
µ∗ E ∩ (∪∞ A
n=1 n ) = µ∗ (E ∩ An ) per ogni E ⊂ X.
n=1
Esercizio* 22. Sia (X, M, µ) uno spazio di misura σ–finito. Indichiamo con µ∗ la
misura esterna indotta da µ, con M∗ la σ–algebra degli insiemi µ∗ –misurabili, e con
ν := µ∗|M∗ . Poniamo
N := {Z ⊂ X | esiste N ∈ M tale che Z ⊆ N e µ(N ) = 0 }.
Lo scopo di questo esercizio è quello di mostrare che (M∗ , ν) è il completamento di
(M, µ), cioè che ν è una misura completa su M∗ e che
M∗ = {E ∪ Z : E ∈ M, Z ∈ N }.
(d) Concludere.
Esercizio 23. Sia A la collezione di unioni finite di insiemi della forma (a, b] ∩ Q,
con −∞ ⩽ a ⩽ b ⩽ +∞. Provare le seguenti affermazioni:
◦ A è un’algebra in Q;
◦ la σ–algebra M(A) generata da A è P(Q);
◦ la funzione µ0 : A → [0, +∞] definita come µ(∅) = 0 e µ0 (A) = +∞ se
A ̸= ∅ è una premisura su A;
◦ esiste più di una misura su P(Q) la cui restrizione ad A è µ0 .
3. La misura di Lebesgue in Rd
In questa sezione, se non diversamente indicato, indicheremo con λ∗ la misura
esterna di Lebesgue su Rd , con L(Rd ) la σ–algebra degli insiemi Lebesgue–misurabili
e con Ld := λ∗|L(Rd ) la misura di Lebesgue in Rd . Indicheremo con B(Rd ) la σ–algebra
dei Boreliani di Rd .
Un insieme si dice Gδ se è una intersezione numerabile di aperti, Fσ se è una
unione numerabile di chiusi.
ESERCIZI DI ANALISI REALE 5
Esercizio 25. Dimostrare che la σ–algebra B(R) dei Boreliani di R è generata dalla
famiglia di intervalli I di R in ciascuno dei seguenti casi:
◦ I := {[a, b] : −∞ < a < b < +∞ };
◦ I := {[a, b) : −∞ < a < b < +∞ };
◦ I := {(a, b] : −∞ < a < b < +∞ };
◦ I := {(a, b) : −∞ < a < b < +∞ }.
Esercizio* 34. Dato ε > 0, trovare un insieme aperto e denso in R di misura uguale
a ε.
Esercizio* 37. Sia 0 < δ < 1. Si trovi un insieme Boreliano E contenuto nell’in-
tervallo [0, 1] che sia totalmente sconnesso e tale che δ < L1 (E) < 1.
[Suggerimento: usare l’insieme ottenuto intersecando i razionali gonfiati con l’intervallo (0, 1).]
Esercizio 42. Sia V l’insieme di Vitali in [0, 1]. Dimostrare che λ∗ (V ) > 0.
Esercizio* 43. Sia E un insieme in R Lebesgue misurabile e di misura positiva.
Dimostrare che E contiene un insieme non misurabile.
Esercizio* 44. Sia E un insieme in R di misura esterna di Lebesgue positiva.
Dimostrare che E contiene un insieme non misurabile.
Esercizio* 45. Dare un esempio di successione decrescente (An )n di sottoinsiemi
di R, i.e. A1 ⊇ A2 ⊇ · · · ⊇ An ⊇ · · · , tali che
λ∗ (A1 ) < +∞ e lim λ∗ (An ) > λ∗ (∩∞
1 An ) .
n
ESERCIZI DI ANALISI REALE 7
4. Funzioni misurabili
Esercizio 46. Sia f : X → Y una funzione. Verificare le seguenti proprietà:
(a) f (A ∪ B) = f (A) ∪ f (B) per ogni A, B ⊂ X;
(b) f (A ∩ B) ⊆ f (A) ∩ f (B) per ogni A, B ⊂ X. Mostrare con un esempio
che l’inclusione può essere stretta. Individuare una condizione necessaria e
sufficiente su f che garantisca l’uguaglianza;
(c) f (A) \ f (B) ⊆ f (A \ B) per ogni A, B ⊂ X. Mostrare con un esempio
che l’inclusione può essere stretta. Individuare una condizione necessaria e
sufficiente su f che garantisca l’uguaglianza;
(d) f −1 (E ∪ F ) = f −1 (E) ∪ f −1 (F ) per ogni E, F ⊂ Y ;
(e) f −1 (E ∩ F) = f −1 (E) ∩ f −1 (F ) per ogni E, F ⊂ Y ;
(f) f −1 (E \ F ) = f −1 (E) \ f −1 (F ) per ogni E, F ⊂ Y .
Provare che le proprietà (a) e (d) sono anche stabili per unioni non numerabili di
insiemi, e che la proprietà (e) è stabile per intersezioni non numerabili.
Sia X uno spazio topologico e f : X → R. Diremo che f è semicontinua infe-
riormente (s.c.i.) se {f ⩽ a} è chiuso per ogni a ∈ R. Diremo che f è semicontinua
superiormente (s.c.s.) se {f ⩾ a} è chiuso per ogni a ∈ R.
Esercizio 47. Sia X uno spazio topologico. Mostrare che:
◦ se f : X → R è s.c.i. (rispettivamente, s.c.s), allora è Borel–misurabile;
◦ se {fi : i ∈ I} è una famiglia qualsiasi di funzioni continue da X in R,
allora le funzioni supi∈I fi (x) e inf i∈I fi (x) da X in R sono, rispettivamente,
semicontinua inferiormente e semicontinua superiorermente.
Ricordiamo che una funzione f tra due spazi (metrici (X, ) dX ) e (Y, dY ) si dice
Lipschitziana se esiste una costante κ tale che dY f (x), f (y) ⩽ κ dX (x, y).
Esercizio 50. Sia f : R → R una funzione Lipschitziana.
◦ Mostrare che se E ha misura nulla, allora anche f (E) ha misura nulla.
◦ Dedurre che f (E) è Lebesgue misurabile se E è Lebesgue misurabile.
[Suggerimento: usare la regolarità interna della misura di Lebesgue.]
8 ANDREA DAVINI
Esercizio 53. Sia (X, M) uno spazio misurabile e siano f, g : X → R due funzioni
misurabili.
◦ Dimostrare che la funzione x 7→ f (x)g(x) da X in R è misurabile (dove
conveniamo che 0 · (±∞) = 0);
◦ Sia a ∈ R e definiamo h(x) := a se f (x) = −g(x) = ±∞ e h(x) := f (x)+g(x)
altrimenti. Dimostrare che h : X → R è misurabile.
5. Teoria dell’integrazione
Diremo che una famiglia di insiemi {Ei }i∈I è una
∪ partizione dello spazio X se gli
insiemi {Ei }i∈I sono a due a due disgiunti e X = i∈ I Ei . Se (X, M) è uno spazio
misurabile, diremo che {Ei }i∈I è una partizione misurabile di X se si ha inoltre che
Ei ∈ M per ogni i ∈ I.
Esercizio 63. Sia (X, M, µ) uno spazio di misura. Siano {E1 , . . . , Em } e {F1 , . . . , Fn }
due differenti partizioni misurabili di X, e supponiamo che
∑m ∑
n
ai χEi (x) = bj χFj (x) per ogni x ∈ X,
i=1 j=1
∑
m ∑
n
dove a1 , . . . , am , b1 , . . . , bn ∈ R. Dimostrare che ai µ(Ei ) = bj µ(Fj ).
i=1 j=1
Esercizio 69. Sia X uno spazio non vuoto e y un suo punto. Definiamo δy :
P(X) → [0, +∞] ponendo δy (E) = 1 se y ∈ E e δy (E) = 0 altrimenti.
◦ Verificare che δy è una misura su P(X);
∫
◦ Verificare che f (x) dδy (x) = f (y) per ogni f : X → [0, +∞].
X
La misura δy prende il nome di delta di Dirac in y.
Esercizio 70. (Formula di cambio di variabili) Sia (X, M, µ) uno spazio di misura,
(Y, N ) uno spazio misurabile e ϕ : X → Y una funzione misurabile. Il push–forward
della misura µ tramite ϕ, indicato con ϕ∗ µ, è definito come
(4) ϕ∗ µ(E) := µ(ϕ−1 (E)) per ogni E ∈ N .
ESERCIZI DI ANALISI REALE 11
Esercizio 76. Siano ([0, 1], B([0, 1]), L1 ) e ([0, 1], B([0, 1]), ν) due spazi di misura,
dove ν è la counting measure, cioè ν(E) = numero di punti di E. Sia D := {(x, x) :
x ∈ [0, 1] }.
◦ Verificare che D appartiene alla σ–algebra prodotto B([0, 1]) ⊗ B([0, 1]) in
[0, 1] × [0, 1] e che
∫
χD (x, y) d(L1 × ν)(x, y) = (L1 × ν)(D) = +∞.
[0,1]×[0,1]
◦ Verificare che
∫ 1 (∫ 1 ) ∫ 1 (∫ 1 )
χD (x, y) dν(y) dx = 1, χD (x, y) dx dν(y) = 0.
0 0 0 0
Esercizio 78. Sia (X, M, µ) uno spazio di misura σ–finito e f : X → [0, +∞) una
funzione misurabile. Sia φ : [0, +∞) → [0, +∞) una funzione crescente, di classe C 1
e tale che φ(0) = 0. Dimostrare che
∫ ∫ +∞
(φ◦f )(x) dµ(x) = µ ({x : f (x) > t}) φ′ (t) dt.
X 0
[Suggerimento: applicare il Teorema di Fubini alla funzione χE (t, x)φ′ (t) con E := {(t, x) ∈ [0, +∞) × X :
f (x) > t }.]
dove mj := inf x∈[tj ,tj+1 ] f (x) e Mj := supx∈[tj ,tj+1 ] f (x). L’integrale inferiore e
superiore di f sono definiti rispettivamente come
∫ b
f (x) dx := sup{sP : P partizione di [a, b]}
a
∫ b
f (x) dx := inf{SP : P partizione di [a, b]}.
a
ESERCIZI DI ANALISI REALE 13
Esercizio 79. Sia f : [a, b] → R una funzione limitata. Data una partizione P =
{t0 , t1 , . . . , tk } di [a, b], poniamo
∑
k−1 ∑
k−1
ϕP (x) := mj χ(tj ,tj+1 ] (x), ψP (x) := Mj χ(tj ,tj+1 ] (x), x ∈ [a, b],
j=0 j=0
Esercizio 86. Sia (X, M, µ) uno spazio di misura e (fn )n una successione di funzioni
in L1 (X, µ) tali che fn → f uniformemente in X.
∫ ∫
(a) Mostrare che f ∈ L1 (X, µ) e limn→+∞ X fn dµ = X f dµ se µ(X) < +∞.
(b) Mostrare che la conclusione di (a) non è più vera in generale se µ(X) = +∞.
Esercizio 89. Sia (X, M, µ) uno spazio di misura e siano (En )n ⊂ M tali che
∑
+∞
µ(En ) < +∞.
n=1
∫ n( ∫
x ) x/2 n(
x ) −2x
lim 1− e dx lim 1+ e dx
n→+∞ 0 n n→+∞ 0 n
7. Spazi Lp
In questa sezione, se non diversamente indicato, consideriamo un generico spazio
di misura (X, M, µ). Indicheremo con Lp (X; C) e L∫p (X) lo spazio delle funzioni
misurabili f da X a C e R, rispettivamente, e tali che |f |p dµ < +∞. Scriveremo
X
∥ · ∥p al posto di ∥ · ∥Lp (X) .
Esercizio 95. Sia (αn )n una successione di numeri reali positivi e consideriamo lo
spazio di misura (N, P(N), µ) dove µ : P(N) → [0, +∞] è la misura definita come
∑
µ(E) = αn per ogni E ∈ P(N).
n∈E
Il seguente esercizio può essere letto come una generalizzazione del Teorema 98
agli spazi Lp .
Esercizio 99. Sia fn → f in Lp (X) per 1 ⩽ p < +∞. Dimostrare che esiste una
sottosuccessione (fnk )k ed una funzione g ∈ Lp (X) tali che
(i) limk fnk (x) = f (x) per µ–q.o. x ∈ X;
(ii) |fnk (x)| ⩽ g(x) per µ–q.o. x ∈ X, per ogni k ∈ N.
ESERCIZI DI ANALISI REALE 17
Esercizio 101. Sia (fn )n una successione limitata in L2 (X). Dimostrare che
fn (x)
→ 0 per µ–q.o. x ∈ X.
n
Esercizio 102. Sia 1 ⩽ p < +∞. Dimostrare che per ogni a, b ⩾ 0 si ha
|a + b|p ⩽ 2p−1 (|a|p + |b|p ) .
[Suggerimento: usare la convessità della funzione φ(t) = tp per t ⩾ 0.]
Esercizio 103.
◦ Siano f, g ∈ Lp (X) con 1 ⩽ p ⩽ +∞. Provare che h(x) := max{f (x), g(x)}
appartiene a Lp (X).
◦ Siano (fn )n e (gn )n due successioni in Lp (X) con 1 ⩽ p ⩽ +∞ tali che fn → f
e gn → g in Lp (X). Verificare che max{fn , gn } =: hn → h := max{f, g} in
Lp (X).
◦ Sia (fn )n una successione in Lp (X) con 1 ⩽ p < +∞ e sia (gn )n una successio-
ne limitata in L∞ (X). Supponiamo che fn → f in Lp (X) e che gn (x) → g(x)
per µ–q.o. x ∈ X. Dimostrare che fn gn → f g in Lp (X).
( )
[Suggerimento: osservare che max{f, g} = 1
2 |f − g| + f + g .]
Sia E sia uno spazio metrico e indichiamo con d la distanza su E. Diremo che
una successione (xn )n in E converge ad un elemento x ∈ E se limn d(xn , x) = 0.
Diremo che una successione (xn )n converge in E se converge ad un elemento x ∈ E.
Il risultato contenuto nel prossimo esercizio è di estrema utilità per le applicazioni,
ad esempio, agli spazi Lp .
Esercizio 104. Sia (E, d) uno spazio metrico. Dimostrare che una successione (xn )n
converge ad un elemento x ∈ E se e solo se ogni sottosuccessione (xnk )k ammette
un’estratta che converge a x.
Esercizio 105. Sia φ : R → R una funzione continua tale che |φ(t)| ⩽ |t| per ogni
t ∈ R. Per ogni f : X → R misurabile, indicheremo con φ◦f la funzione definita
come (φ◦f )(x) := φ(f (x)) per ogni x ∈ X. Sia 1 ⩽ p < +∞. Dimostrare che
◦ φ◦f ∈ Lp (X) per ogni f ∈ Lp (X);
◦ se fn → f in Lp (X), allora φ◦fn → φ◦f in Lp (X).
[Suggerimento: usare gli esercizi 104 e 99.]
18 ANDREA DAVINI
che
∥f ∥p ⩽ ∥f1 ∥p1 ∥f2 ∥p2 .
Esercizio* 112. Sia (X, M, µ) uno spazio di misura σ–finito. Sia g : X → R una
funzione misurabile e C una costante positiva tale che
∫
f g dµ ⩽ C∥f ∥1 per ogni f ∈ L1 (X).
X
Dimostrare che g ∈ L∞ (X) con ∥g∥∞ ⩽ C.
Esercizio* 113. Sia (X, M, µ) uno spazio di misura σ–finito e 1 < p < +∞. Sia
g : X → R una funzione misurabile e C una costante positiva tale che
∫
f g dµ ⩽ C∥f ∥q per ogni f ∈ Lq (X),
X
dove q è l’esponente coniugato a p. Dimostrare che g ∈ Lp (X) con ∥g∥p ⩽ C.
Esercizio 115. Dimostrare che ℓp è separabile per 1 ⩽ p < +∞. Dimostrare che
ℓ∞ non è separabile.
Esercizio 117. Sia (X, M, µ) uno spazio di misura finito e f ∈ L1 (X, µ). Dimo-
strare che
∫
∀ε > 0 ∃Eε ∈ M tale che µ(Eε ) < +∞ e |f | dµ < ε.
X\Eε
Esercizio* 118. Sia (X, M, µ) uno spazio di misura finito e sia (fn )n una succes-
sione di funzioni misurabili. Dimostrare che
∫
∀ε > 0 ∃Mε > 0 tale che |fn | dµ < ε ∀n ∈ N.
{x : |fn (x)|>Mε }
∫
se e solo se supn X |fn | dµ < +∞ e
∫
(5) ∀ε > 0 ∃δε > 0 tale che µ(E) < δε =⇒ |fn | dµ < ε ∀n ∈ N.
E
L’ultima condizione nell’esercizio precedente prende il nome di equi–assoluta inte-
grabilità delle funzioni |fn |. Si ricorda che una funzione integrabile è assolutamente
integrabile.
20 ANDREA DAVINI
Esercizio* 119 (Teorema di Vitali). Sia (X, M, µ) uno spazio di misura finito e
sia 1 ⩽ p < +∞. Sia (fn )n una successione in Lp (X, µ) tale che fn converge µ–quasi
ovunque ad una funzione misurabile f : X → R. Dimostrare che fn → f in Lp (X, µ)
se e solo se
∫
(6) ∀ε > 0 ∃δε > 0 tale che µ(E) < δε =⇒ |fn |p dµ < ε ∀n ∈ N.
E
[Suggerimento: si usi il Teorema di Egoroff per una delle due implicazioni.]
Esercizio* 120. Sia (X, M, µ) uno spazio di misura finito e sia 1 ⩽ p < +∞.
Sia (fn )n una successione in Lp (X, µ) tale che fn converge µ–quasi ovunque ad una
funzione f ∈ Lp (X, µ) e
∫ ∫
lim |fn | dµ =
p
|f |p dµ.
n→+∞ X X
Dimostrare che fn → f in Lp (X, µ).
[Suggerimento: si usi l’esercizio 116 con gn = |fn |p e l’esercizio 119.]
Esercizio 121 (Teorema di Vitali bis). Sia (X, M, µ) uno spazio di misura e sia
1 ⩽ p < +∞. Sia (fn )n una successione in Lp (X, µ) tale che fn converge µ–quasi
ovunque ad una funzione misurabile f : X → R. Dimostrare che fn → f in Lp (X, µ)
se e solo se le funzioni |fn |p sono equi–assolutamente integrabili e
∫
∀ε > 0 ∃Eε ∈ M such that µ(Eε ) < +∞ e |fn |p dµ < ε ∀n ∈ N.
X\Eε
Esercizio 125. Dimostrare che E ′ dotato della norma ∥·∥E ′ è uno spazio di Banach
(anche se E non è completo).
ESERCIZI DI ANALISI REALE 21
Esercizio 128. Sia E uno spazio vettoriale reale di dimensione d finita e sia ∥ · ∥E
una norma su E.
(a) Dimostrare che esiste una norma ∥ · ∥ su Rd ed una applicazione lineare
bigettiva T : Rd → E tale che ∥T (x)∥E = ∥x∥ per ogni x ∈ Rd .(1)
(b) Dedurre che tutte le norme su E sono equivalenti.
Esercizio 131. Sia E uno spazio vettoriale reale normato e sia V un suo sottospazio
vettoriale chiuso. Sia z0 ̸∈ V e poniamo
F := V + Rz0 = {x + tz0 : x ∈ V, t ∈ R }.
Vogliamo dimostrare che F è chiuso in E.
(a) Sia (xn )n e (tn )n successioni in V ed R, rispettivamente, tali che xn +tn z0 → y
in E. Dimostrare che (tn )n è limitata.
Esercizio 132. Sia E uno spazio vettoriale reale e normato di dimensione finita.
Dimostrare che ogni funzionale lineare L : E → R è continuo.
Esercizio 133. Sia E uno spazio vettoriale reale e normato di dimensione finita.
Dimostrare che anche E ′ ha dimensione finita e dim(E ′ ) = dim(E).
Esercizio 134. Sia E uno spazio vettoriale reale e normato tale che E ′ ha dimen-
sione finita. Dimostrare che allora anche E ha dimensione finita e dim(E) = dim(E ′ ).
Sia E uno spazio vettoriale reale. Sia (ei )i∈I una collezione (finita o infinita)
di elementi di E. Diremo che gli (ei )i∈I sono linearmente indipendenti se l’unica
combinazione lineare finita degli ei che è zero è quella banale, i.e.
∑
xi ei = 0 con J ⊂ I, J finito se e solo se xi = 0 per ogni i ∈ J.
i∈J
Una base algebrica (o di Hamel) per E è una collezione (ei )i∈I di elementi di
E linearmente indipendenti tale che ogni x ∈ E può essere scritto (in maniera
necessariamente unica) come
∑
x= x i ei , con J ⊂ I, J finito.
i∈J
∑
+∞
T (x) := n xn .
n=1
Verificare che T è lineare ma non è continuo.
Esercizio 137. Dare un esempio di uno spazio vettoriale normato E e di un fun-
zionale T ∈ E ′ tale che il sup nella definizione di ∥T ∥E ′ non è atteso, o, equivalen-
temente, che
|T (x)| < ∥T ∥E ′ per ogni ∥x∥ = 1.
Esercizio 138. Sia (Tn )n una successione limitata in E ′ , i.e. tale che C := supn ∥Tn ∥E ′ <
+∞. Supponiamo che esista T ∈ E ′ ed un insieme D denso in E tale che la
successione Tn (x) → T (x) per ogni x ∈ D.
ESERCIZI DI ANALISI REALE 23
Esercizio 139. Sia (Tn )n una successione limitata in E ′ , i.e. tale che C := supn ∥Tn ∥E ′
sia finito. Supponiamo che esista un insieme D denso in E tale che la successione
(Tn (x))n converga in R per ogni x ∈ D. Dimostrare che esiste T ∈ E ′ tale che
Tn (x) → T (x) per ogni x ∈ E.
Esercizio 140. Sia E := {u ∈ C([0, 1]) : u(0) = 0} dotato della norma usuale
∥u∥ := max |u(x)|. Sia T : E → R il funzionale definito come
x∈[0,1]
∫ 1
T (u) := u(x) dx.
0
◦ Verificare che T ∈ E ′ e calcolare ∥T ∥E ′ .
◦ Dire se esiste un elemento u ∈ E tale che ∥u∥ = 1 e T (u) = ∥T ∥E ′ .
◦ Dire se E è uno spazio di Banach.
∑
+∞
1
T (x) := xn .
2n
n=1
Esercizio 144. Sia ν una misura con segno su uno spazio misurabile (X, M). Ve-
rificare che E ∈ M è un insieme nullo per ν se e solo se |ν|(E) = 0.
Esercizio 145. Siano µ una misura positiva e ν una misura con segno su uno spazio
misurabile (X, M). Verificare che i seguenti fatti sono equivalenti:
(i) ν ≪ µ;
(ii) ν + ≪ µ, ν − ≪ µ;
(iii) |ν| ≪ µ.
Esercizio 146. Sia ν una misura con segno su (X, M). Sia E ∈ M. Provare che
{ n }
∑ ∪
n
|ν|(E) = sup |ν(Ek )| : E1 , . . . , En insiemi disgiunti in M, E = Ek , n ∈ N .
k=1 k=1
Esercizio 147. Siano µ e ν due misure positive e finite su (X, M). Dimostrare
che µ e ν sono equivalenti se e solo se esiste una funzione misurabile f : X → R,
integrabile rispetto a µ e con f (x) > 0 per µ–q.o. x ∈ X, tale che dν = f dµ.
Esercizio 148. Sia ν una misura con segno σ–finita su (X, M) e indichiamo con |ν|
la sua variazione totale. Dimostrare che esiste una funzione misurabile f : X → R
con |f (x)| = 1 per ν–q.o. x ∈ X tale che dν = f d|ν|.
Esercizio 149. Siano µ e ν misure σ–finite su (X, M), con µ misura positiva e
ν misura con segno, tali che ν ≪ µ. Verificare che per ogni funzione misurabile
f : X → [0, +∞] si ha
∫ ∫
dν
f (x) dν(x) = f (x) (x) dµ(x).
X X dµ
ESERCIZI DI ANALISI REALE 25
Esercizio 152 (Jacobiano astratto). Siano (X, M, µ) e (Y, N , ν) due spazi di mi-
sura, con (Y, N , ν) σ–finito, e ϕ : X → Y una funzione misurabile, i.e. ϕ−1 (F ) ∈ M
per ogni F ∈ N . Indichiamo con ϕ∗ µ il push–forward della misura µ tramite ϕ.
Supponiamo che valgano i seguenti fatti:
(h1) ϕ∗ µ ≪ ν;
d(ϕ∗ µ)
◦ Jϕ (y) = (y) per ν–q.o. y ∈ Y .
dν
Esercizio 156. Sia (X, M, µ) uno spazio di misura e sia h : X → [0, +∞] una
funzione misurabile. Sia
{ }
K := u ∈ L2 (X) : |u(x)| ⩽ h(x) per µ–q.o. x ∈ X .
◦ Dimostrare che K è un sottoinsieme convesso, chiuso e non vuoto di L2 (X).
◦ Scrivere esplicitamente l’operatore di proiezione PK : H → K.
Esercizio 157. Sia {eα : α ∈ A} una base ortonormale di uno spazio di Hil-
ber H. Sia x ∈ H di norma unitaria e sia k ∈ N. Dimostrare che l’insieme
{α ∈ A : |⟨x, eα ⟩| ⩾ 1/k } ha al massimo k 2 elementi.
Sia (E, ∥ · ∥) uno spazio vettoriale reale normato. Una funzione F : E → R si dice
Fréchet differenziabile in un punto x ∈ E se esiste L ∈ E ′ tale che
|F (x + h) − F (x) − Lh|
lim = 0.
h→0 ∥h∥
Si vede facilmente che un tale L, se esiste, è unico. Esso è detto derivata secondo
Fréchet e lo si indica con il simbolo DF (x) o F ′ (x). Se U è un insieme aperto di E,
diremo che F è di classe C 1 in U se è Fréchet differenziabile in ogni punto di U e se
la mappa U ∋ x 7→ DF (x) ∈ E ′ è continua.
ESERCIZI DI ANALISI REALE 27