222 - Statistica-Economica - NO Alfa

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"STATISTICA ECONOMICA" L18


A.A. 2020-2021
1 La Statistica economica è la disciplina che si occupa di:
Studiare i fenomeni economici utilizzando un metodo di analisi basato su
a
ipotesi e idee
Studiare i fenomeni relativi all'impiego di risorse scarse in condizioni di
b
incertezza
c Studiare i fenomeni collettivi attraverso l'impiego di un metodo qualitativo
d Applicare la Statistica ai fenomeni economici x
2 Negli utlimi anni è cresciuta l'importanza attribuita all'articolazione
territoriale dell'informazione statistica in campo economico, in relazione a:
Rilievo delle politiche dell'offerta, incentrate sui fattori caratterizzanti la
a x
competitività e l'attrattività territoriale
Permanenza di squilibri strutturali fra territori appartenenti a zone del paese
b
con uguale livello di sviluppo e diversa dinamica di crescita
Necessità di corrispondere con adeguate informazioni economiche alle
c
politiche di coesione e sviluppo co-finanziate con fondi dell'UE
Rilievo delle politiche della domanda, incentrate sui fattori caratterizzanti la
d
competitività e la redditività territoriale
3 La Statistica economica non si occupa di:
a Contabilità nazionale
b Analisi di mercato
c Analisi territoriale
d Web marketing x
4 La Statstica economica fa parte della classe delle:
a Scienze esatte
b Scienze non sperimentali x
c Scienze sperimentali
d Scienze quantitative
5 Il metodo dell'analisi quantitativa dei fenomeni economici interviene:
a Solo nella fase di generazione dei dati
b Solo nella fase di estrazione delle informazioni
Solo nella fase di estrazione delle informazioni e di verifica della validità dei
c
costrutti teorici
d Ogni volta che si analizzano informazioni di tipo numerico x
6 Il quadro concettuale del Sna:
a Deriva dalla teoria economica neoclassica
Descrive i comportamenti di un soggetto economico puramente ideale e
b
irrazionale

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c Fa riferimento a fenomeni economici analizzati a livello temporale


d Analizza le dinamiche degli aggregati economici di riferimento come il Pil x
7 L'attuale manuale di riferimento della contabilità nazionale è coerente con
quanto stabilito dallo:
a Sna 1998
b Sec 95
c Sec 2010 x
d Sec 2008
8 Il Sec 2010:
a Introduce miglioramenti solo per le metodologie innovative utilizzate
b Produce una forte discontinuità nei confronti temporali x
Lascia sostanzialmente invariate le misure dei principali aggregati economici
c
quali il Pil rispetto al Sec 95
Arricchisce solo la base informativa dei dati con nuove fonti che si sono rese
d
disponbili negli anni recenti
9 Il Sec 2010:
a Produce stime solo per le attività legali
Produce stime per tutte le attività che producono reddito, in base al loro
b
status giuridico
Produce stime per alcune attività illegali quali traffico di droga, serivizi di
c x
prostituzione e contrabbando
Nelle stime delle attività che producono reddito ottempera al principio di
d
esaustività diversamente dal Sec 95
10 Nel Sec 2010:
a Le novità introdotte non comportano un aumento della robustezza
b Non emergono significative revisioni per i principali aggregati economici
Le innovazioni sono fondate sull'utilizzo più di nuove fonti informative,
c provenienti dall'integrazione tra basi di dati amministrativi e dati di indagine
che sui nuovi metodi di misura
Le innovazioni di carattere metodologico hanno reso possibile ridisegnare la
d x
procedura di stima dell'economia sommersa
11 Il Sistan:
E' l'insieme di definizioni e classificazioni condivise dai produttori di statistica
a
ufficiale
E' una rete che oltre all'Istat comprende enti e organismi pubblici
b
d'informazione statistica di cui fa parte anche la Banca d'Italia
E' una rete che comprende gli uffici di statistica dei soggetti privati che
c
svolgono funzioni di interesse pubblico
d E' l'insieme di soggetti produttori di “statistica ufficiale” x
12 Il Programma Statistico Nazionale:
a Ha durata periodica x

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b Produce solamente aggiornamenti annuali


E' predisposto dall'Istat e sottopsoto solo al parere della commissione per la
c
garanzia dell'informazione statistica
d E' predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico
13 I documenti di natura politica:
a Contengono informazioni di natura prevalentemente statistica
b Contengono solo informazioni di natura macroeconomica
c Contengono informazioni anche di natura territoriale
d Sono prodotti da enti appartenenti al Sistan x
14 Le informazioni orientate all'analisi:
a Implicano un utilizzo ai fini di policy
b Contengono informazioni strettamente statistiche x
c Contengono solo documenti prodotti dall'Istat
d Hanno come finalità quella di presentare i dati
15 Il Rapporto Unioncamere:
Analizza al pari del Rapporto annuale dell'Istat anche il sistema delle imprese
a
e la loro dislocazione territoriale
Si limita ad osservare le modificazioni strutturali in atto nei sistemi
b
imprenditoriali locali
Analizza gli effetti che la crisi finanziaria degli ultimi anni ha avuto
c
sull'economia reale, ovvero l'economia dei territori
Osserva l'evoluzione dei fenomeni attraverso lo studio delle economie
d x
territoriali composte prevalenetemente da piccole e piccolissime imprese
16 La Relazione del Governatore della Banca d'Italia:
a Rientra tra le pubblicazioni a cura di un membro del Sistan
Rientra nel novero delle fonti informative di maggior rilievo e diffusione al
b pari delle pubblicazioni analizzando i più importanti fenomeni di
cambiamento della società italiana
E' tra le pubblicazioni più diffuse a livello nazionale anche se non prodotta da
c x
un membro del Sistan
E' più importante della pubblicazione Rapporto sulla situazione sociale del
d
Paese a cura del Censis
17 Le fonti di livello sub-nazionale:
a Sono disaggregate al massimo fino a livello provinciale
b Sono pubblicazioni periodiche x
c Sono diverse dalle fonti classificate come nazionali
d Sono prodotte solo dall'Istat
18 Le principali pubblicazioni a carattere territoriale sono:
a Prodotte esclusivamente dall'Istat
b Curate da Unioncamere e Istituto Guglielmo Tagliacarne
c Documenti generalisti

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d Non sempre scendono oltre il livello regionale x


19 La pubblicazione con maggior dettaglio settoriale e territoriale è:
a Il Censimento x
b L'Atlante statistico dei comuni
c L'Atlante della competitività delle province
d L'allegato statistico alla giornata dell'economia di Unioncamere
20 L'Atlante statistico dei comuni:
a Contiene le stesse informazioni dell'Atlante della competitività delle provincie
b Non è pubblicato negli anni in cui si svolge il Censimento
c E' prodotto dall'Istituto Tagliacarne
d Contiene informazioni di natura sociale ed economica x
21 L'errore campionario:
a E' connesso al processo di stima raccolta dei dati
b E' connesso al contesto dell'indagine e alle modalità organizzative
c E' connesso a errori di misurazione, di copertura o a mancate rispsote
d Si commette in base al tipo di campionamento che si è costruito x
22 La qualità delle statistiche economiche:
a Dipende dall'esistenza di dati certi
b Dall'affidabilità delle stime x
Dipende da quanto i dati sono utilizzati nei processi decisionali di operatori
c
privati o collettivi in campo economico-sociale
d Dalla presenza o meno di un margine di errore nelle stime dei dati
23 Le statistiche economiche:
Soddisfano il desiderio di percezione dei fenomeni economici da parte di
a
soggetti diversi
b Sono prodotte occasionalmente
c Possono rientare nell'ambito della produzione non ufficiale
Devono soddisfare determinate catatteristiche concordate a livello
d x
internazionale
24 La qualità della produzione statistica richiede:
Un'elevata conoscenza dei fenomeni sociali ed economici da parte del
a
ricercatore
b Di evitare che l'informazione che giunge all'utente finale siia distorta
c Di saper trasformare bene un dato statstico in conoscenza x
d Di saper valutare criticamente l'informazione finale che viene resa disponibile
25 La difficoltà nel definire la qualità dei dati statistici è:
Riscontrata dagli utenti finali che sanno discernere tra produzione dei dati
a
ufficiale e ufficiosa

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Caratterizzata dalla complessità nel produrre informazioni economiche,


b
sempre più articolate e dettagliate
Contraddistinta dalla mancanza di trasparenza circa i requisiti da soddisfare
c
a livello internazionale
Agganciata ai processi produttivi posti in essere dalle fonti ufficiali di
d informazione statistica, ovvero i dati devono soddisfare determinate x
caratteristiche e requisiti
26 Quale tra i seguenti requisiti è essenziale per la qualità dei dati:
a Oggettività
b Coerenza x
c Soggettività
d Trasparenza
27 L'attendibilità delle stime soffre di molteplici errori derivanti da:
a Difficoltà nel reperire i dati di base
b Errori di precisione nelle indagini campionarie x
c Difficoltà nel comparare fenomeni economici nello spazio e nel tempo
d Dall'elevata variabilità delle stime ottenute
28 La puntualità è un concetto legato alla:
a Completezza
b Accuratezza
c Accessibilità
d Tempestività x
29 Il requisito della comparabilità si utilizza:
a Quando si confrontano statistiche corrispondenti nello spazio x
Quando si cerca di appianare le divergenze nei concetti e nelle definizioni
b
solo all'interno dei Paesi che appartengono all'Unione Europea
Solo se viene introdotto il concetto di coerenza che fa riferimento alle
c
statistiche rilasciate da più fonti
Solo se si è in presenza di diversi Sistemi Informativi concorrenti per le
d
medesime statistiche
30 Tra i requisiti essenziali:
a L'accessibilità è più stringente dell'attendibilità
b La tempestività è più stringente della completezza
La tempestività è un requisito fondamentale mentre l'accuratezza è un
c
requisito desiderato
d Non esiste un ordine di preferenza tra le caratteristiche richieste x
31 Il dato statistico:
a E' sinonimo di metadato
E' un modo di presentare le informazioni mediante la costruzione di appositi
b
indicatori di sintesi
c Produce direttamente conoscenza e informazione

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E' la materia prima da cui è ottenuta l'informazione statistica che si riferisce


d x
alla collettività
32 I dati secondari:
a Sono dati sperimentali
b Rappresentano una fonte di dati x
c Sono un sottoinsieme dei dati primari
d Riguardano le informazioni dei competitors della propria azienda
33 I dati primari:
a Sono le informazioni contenute nei bilanci dell'azienda
b Sono i dati che l'azienda ha acquisito da un istituto di ricerca
c Le opinioni raccolte dall'azienda su un campione di clienti x
d Sono dati interni all'azienda
34 Nella produzione di informazione statistica, l'impresa:
a E' produttrice di dati primari x
b Utilizza solo dati prodotti dalla Statistica ufficiale
c Commissiona sempre analisi di mercato a società specializzate
d Certifica la qualità dell'informazione prodotta
35 Il metadato:
a E' un tipo particolare di dato
b Un tipo di rappresentazione grafica
c E' il risultato di una misurazione su un'unità statistica
E' un'Informazione che consente di interpretare correttamente un insieme di
d x
dati
36 Il settore Ateco è:
a Un esempio di metadato x
b Una classificazione delle imprese adottata dall'Istat
c Una procedura con cui si classificano le attività economiche
Una classificazione delle attività economiche in cui ogni sezione è
d
contraddistinta da un codice numerico
37 La sede legale di un'impresa:
a Coincide con la sede di una delle sue unità locali
b E' sempre diversa dalla sede delle sue unità locali
c Coincide con la sua unità locale sole se l'impresa è unilocalizzata x
d Esiste solo se l'impresa è plurilocalizzata
38 L'unità locale di un'impresa:
E' assegnata al territorio in cui si trova, indipendentemente dalla residenza
a x
dell'impresa cui appartiene
b Non può svolgere più di un'attività economica
c Può essere plurilocalizzata
d Ha più addetti dell'impresa stessa
39 La fonte dei dati interni all'azienda:
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a Indica indica il soggetto produttore dei dati x


b Rappresenta l'accessibilità al dato
c Non indica la banca dati da cui provengono i dati
d Si riferisce solo ai dati secondari dell'impresa
40 La fonte dei dati per un'azienda può essere sia interna che esterna:
a La sua indicazione è un metadato x
Consente di produrre statistiche che soddisfano i requisiti della qualità (dei
b
dati)
c E' certificata dai soggetti produttori di "statistiche ufficiali"
d E' certificata dal manager dell'azienda responsabile dei dati
41 La Contabilità nazionale:
a E' da inserire tra le fonti di dati di interesse per le imprese x
b Non condivide alcun aspetto con la contabilità aziendale
Fornisce occasionalmente una rappresentazione quantitativa dell'attività
c
economica di un Paese
d E' sinonimo di Prodotto Interno Lordo
42 Tra le statistiche di potenziale interesse:
Le fonti sul comportamento del consumatore sono di indubbio interesse per le
a x
imprese per programmare la produzione
I risultati economici delle imprese aiutano l'azienda a comparare i risultati
b
ottenuti nel corso degli anni
I Conti nazionali consentono di collocare le imprese in determinati ambiti
c
territoriali
d Troviamo solo le Statistiche prodotte da soggetti appartenenti al Sistan
43 Le fonti di dati esterne all'impresa:
a Soddisfano tutte i requisiti essenziali della qualità dei dati
Sono di potenziale interesse per costruire le informazioni su cui si basano le
b x
scelte strategiche dei manager
Sono in numero limitato rispetto alla domanda di informazione e conoscenza
c
espressa dalle imprese
d Possono essere reperite solo a pagamento
44 Le fonti di dati esterne all'impresa:
Possono essere costituite da statistiche territoriali dettagliate fino a livello
a
comunale
b Possono riferirsi ad analisi economiche effettuate su base trimestrale x
c Sono prodotte da soggetti pubblici e privati che appartengono al Sistan
d Si riferiscono solo alle caratteristiche strutturali delle imprese
45 I dati provenienti dai bilanci delle imprese:
Contribuiscono in misura rilevante alla stima delle grandezze presenti nei
a x
conti nazionali

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Contribuiscono in misura rilevante alla stima delle grandezze presenti nei


b
conti nazionali solo se provengono dalle medio-grandi imprese
Contribuiscono a sottostimare i principali aggregati della Contabilità
c
nazionale perché non rappresentativi dell'intero universo delle imprese
d Non risentono del contesto macroeconomico in cui le aziende operano
46 Il Pil:
a E' utilizzato correttamente come sinonimo di Valore aggiunto
b E' considerato un indicatore economico di progresso e benessere
c Include una parte dell'economia sommersa x
d Non include gli ammortamenti
47 Le stime dei conti nazionali:
a Devono soddisfare i requisiti dei parametri di Maastricht
Forniscono alcuni indicatori macroeconomici fondamentali per la politica
b x
economica
Sono basate sulle indicazioni contenute nell'European System of National and
c
Regional Accounts 1998 (ESA98)
Registrano i flussi economici reali che caratterizzano uno specifico momento
d
del processo economico
48 Un incremento degli ammortamenti:
a Implica la generazione di nuove risorse
Indica che sono necessarie più risorse rispetto al passato per mantenere
b x
inalterata la capacità produttiva esistente
c Comporta un aumento del Pil
d Non ha effetti sulla crescita di un Paese in termini di nuove risorese prodotte
49 Fornire la definizione di branca di attività economica:
La branca di attività economica è un'aggregazione di attività economiche
a x
individuate tramite la classificazione Ateco
La branca di attività economica è uno dei principali aggregati della
b
Contabilità nazionale
La branca di attività economica è un conto che consente di evidenziare i
c
diversi processi produttivi
d La branca di attività economica è una sezione della classificazione Ateco
50 I conti nazionali:
a Forniscono una stima puntuale degli aggregati economici
Consentono di controllare la variabilità sottostante la stima puntuale degli
b
aggregati economici
c Forniscono il valore medio dell'aggregato economico Reddito x
Forniscono una stima generica degli aggregati economici quali il Reddito e i
d
Consumi
51 Le Caratteristiche strutturali delle imprese:
a Rientrano nella categoria delle fonti di dati esterne all'azienda x

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Analizzano gli elementi fondamentali e peculiari di un'azienda che sono


b
variabili nel tempo
c Analizzano dati che provengono solo dai Censimenti
d Riguardano i risultati economici conseguiti da un'impresa
52 Le Caratteristiche strutturali delle imprese:
Collocano l'impresa nell'ambito di un territorio, di un settore economico e di
a x
una classe dimensionale
b Collocano l'impresa in un contesto macroeconomico
c Si riferiscono anche alle unità produttive che operano nell'Agricoltura
d Si riferiscono solo alle imprese attive
53 Il Censimento dell'Industria e dei Servizi:
a E' l'unica indagine che consente analisi fino a livello comunale x
Consente di analizzare le tendenze evolutive del sistema produttivo nel breve
b
periodo
Consente le analisi di dinamcihe di lungo periodo grazie alla poca variabilità
c
delle stime prodotte
d Produce stime tempestive se vengono svolti anche Censimenti intermedi
54 L'Archivio statistico delle imprese attive (Asia):
a Si riferisce alle imprese che svolgono un'attività produttiva
b E' costituito da un unico archivio
c E' aggiornato occasionalmente
d Comprende qualsiasi classe dimensionale delle imprese x
55 L'Archivio statistico delle imprese attive (Asia):
Rileva caratteri complementari a quelli del Censimento dell'Industria e dei
a
Servizi
b Consente di costruire gli indicatori di demografia delle imprese x
c Consente un accesso illimitato ai dati
d Fornisce informazioni sui bilanci aziendali
56 L'Archivio statistico delle imprese attive (Asia) per le unità locali:
a E' aggiornato sulla base di una pluralità di archivi amministrativi
E' aggiornato annualmente: per le grandi imprese (500 e più addetti) si
b
ricorre all'impiego di modelli probabilistici
c Analizza le caratteristiche strutturali del sistema produttivo tra due censimenti x
d E' di proprietà del Registro Imprese
57 L'indagine PMI:
a E' campionaria per imprese con almeno 100 addetti
b E' totale per imprese con addetti appartenenti alla classe 1-99
c Si rivolge a imprese attive da almeno 6 mesi
Consente di comparare il risultato economico della propria impresa con
d x
quello conseguito dalle imprese simili per caratteristiche strutturali

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58 L'indagine SCI:
a Fornisce stime significative a livello territoriale
Consente di analizzare le dinamiche di medio-lungo periodo e di cogliere i
b
movimenti congiunturali
c Fornisce informazioni tratte dallo stato patrimoniale per le grandi imprese x
d E' un'indagine totale
59 Le banche dati aziendali:
a Contengono informazioni inerenti solo i principali indici di bilancio
b Contengono anche indicatori di natura macroeconomica
c Rispettano i requisiti essenziali per la qualità dei dati
Consentono confronti nel tempo e nello spazio tra società apaprtenenti ad uno
d x
stesso settore
60 L'indagine Istat sul consumo delle famiglie:
E' utile alle imprese per adeguare l'offerta ai mutamenti nel comportamento di
a x
spesa dei consumatori
b E' utile per conoscere i gusti dei consumatori stranieri
c Rileva il comportamento di spesa del consumatore una sola volta
d E' sempre rappresentativa nel tempo dei campioni di consumatori scelti
61 L'indagine campionaria viene effettuata da un'azienda:
a Quando i risultati del Censimento dell'Industria e dei Servizi risultano "vecchi"
Quando si ha la necessità di reperire nuove informazioni sul comportamento
b
dei consumatori
Quando i dati secondari non sono sufficienti a soddisfare la domanda di
c x
ricerca
d Perché è meno costosa dell'indagine totale
62 L'indagine totale:
a Presenta l'errore campionario
b E' più affidabile come stime di qualsiasi altra indagine x
c E' meno costosa di qualsiasi altra indagine
d Si svolge in tempi relativamente brevi
63 L'indagine campionaria:
a Prevede solo il campionamento probabilistico
b E' solo di tipo quantitativo
Utilizza sempre metodologie appropriate per la stima dei parametri di
c
interesse
d Prevede che sia identificata la popolazione obiettivo x
64 La popolazione obiettivo:
a E' identificata dalla popolazione di selezione
b E' identificata dalla popolazione di indagine

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E' la popolazione di cui vogliamo siano generalizzate le conclusioni basate


c x
sull'osservazione del campione
d E' la popolazione effettivamente individuata dalla lista di campionamento
65 L'obiettivo di un'indagine campionaria:
a E' la stima dei parametri della popolazione x
b E' la selezione del campione con meccanismo casuale
c E' individuare l'insieme delle unità del campione effettivamente osservate
d Minimizzare la discrepanza tra campione teorico e campione effettivo
66 L'errore statistico:
a Coincide con l'errore campionario
b E' presente solo se il campione è selezionato con meccanismo casuale
c E' indipendente dal tipo di campionamento scelto x
d Non è presente in un'indagine totale
67 Nell'indagine campionaria:
a La selezione del campione avviene sempre con meccanismo casuale
b E' necessario sempre disporre della lista di campionamento
c Esiste sempre l'errore campionario
La selezione delle unità del campione può avvenire mediante schemi di tipo
d x
non probabilistico
68 Quando è impossibile disporre della lista di campionamento:
a Si ricorre a un'indagine totale
b Si abbandona l'indagine campionaria
Si selezionano le unità in modo arbitrario in base a considerazioni di ordine
c x
pratico
d Si costruisce nuovamente un campione teorico
69 Nel campionamento casuale semplice (CCS):
Ogni singola unità della popolazione presenta una diversa probabilità di
a
estrazione a seconda che l'estrazione avvenga con o senza ripetizione
La probabilità di estrarre da un'urna una pallina bianca alla 100-esima
b estrazione con reimmissione non è condizionata dall'uscita nelle precedenti 99 x
estrazioni di palline di altro colore
Se la procedura di selezione delle unità è corretta l'errore campionario è pari
c
a zero
I costi dell'indagine campionaria sono più contenuti rispetto ad altri schemi di
d
campionamento probabilistico in relazione alla qualità delle stime ottenute
70 Nel campionamento stratificato:
Ogni singola unità della popolazione ha una probabilità di essere estratta
a
proporzionale alla numerosità dello strato cui appartiene
La presenza di variabili ausiliarie non influenza la classificazione delle unità
b
della lista di campionamento in sub-popolazione omogenee

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c Si ottengono stime meno precise rispetto al CCS a parità di dimensione


Gli strati dovrebbero contenere unità più omogenee rispetto al carattere di
d x
interesse
71 Nel campionamento sistematico:
Lo schema di selezione delle unità equivale a quello utilizzato per estrarre un
a
campione casuale semplice
La lista di campionamento è ordinata secondo un qualche criterio in modo
b x
tale che il campione selezionato è condizionato da tale ordinamento
Se la selezione avviene da una lista di aziende ordinate per dimensione, il
c
campione garantirà solo la presenza di aziende di dimensione più grande
d Non vi è un ordine di preferenza tra le unità della lista di campionamento
72 Nel campionamento a stadi:
a Siamo in presenza di una variante del campionamento sistematico
I grappoli devono essere individuati in modo tale che la variabilità del
b x
parametro da stimare sia alta entro i grappoli e bassa tra i grappoli
c I grappoli sono definiti sulla base di raggruppamenti realmente esistenti
Le unità sono selezionate secondo uno schema di campionamento casuale
d
semplice
73 Il campionamento casuale semplice a parità di dimensione campionaria:
a E' preferibile al campionamento a grappoli per la precisione delle stime
b E' preferibile al campionamento sistematico per la precisione delle stime
E' preferibile al campionamento a stadi perché più facilmente gestibile dal
c
punto di vista organizzativo
E' meno gestibile dal punto di vista organizzativo del campionamento a
d x
grappoli e fornisce stime meno precise
74 Nel campionamento di comodo:
Le unità del campione sono selezionate in base al contenimento dei costi e ai
a x
tempi di esecuzione dell'indagine
Le unità del campione sono selezionate in base alla possibilità di reperire la
b
lista delle unità della popolazione
c L'intervistatore è imparziale nello scegliere chi intervistare
La scela della numerosità campionaria soddisfa il requisito di garanzia di
d
rappresentatività della popolazione
75 Nel campionamento ragionato:
Estendere l'opinione di soggetti particolarmente esperti (campione di
a indagine) all'universo è un'operazione non rischiosa e statisticamente
significativa
Le unità della popolazione vengono selezionate casualmente tra quelle
b ritenute depositarie delle informazioni più rilevanti per il buon esito della
ricerca
La selezione delle unità viene stabilita in fase di progettazione sulla base di
c x
conoscenze a priori sulla popolazione e sul fenomeno indagato
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Le stime prodotte sono più affidabili di altri schemi di campionamento non


d
probabilistici
76 Il campionamento per quote:
E' l'analogo del campionamento stratificato per il campionamento non
a
probabilistico
b Presenta l'errore statistico come il campionamento stratificato x
c Presenta la stessa selezione delle unità al pari del campionamento stratificato
E' meno imparziale nella selezione delle unità rispetto ad altri schemi di
d
campionamento non probabilistici
77 La tecnica di rilevazione dei dati:
a Definisce gli obiettivi conoscitivi di rilevazione
b Influenza la messa a punto del questionario
c E' influenzata da considerazione sui tempi e sui costi della rilevazione x
d E' connessa al tipo di schema di campionamento scelto
78 L'intervista diretta:
a E' supportata dalla tecnologia CATI
Presuppone che la risposta provenga dall'individuo effettivamente selezionato
b x
nel campione
c Presuppone che l'intervistatore non può influenzare le risposte
Presuppone che l'intervistatore non può cambiare la formulazione delle
d
domande
79 La tecnica dell'autocompilazione:
a Presenta una percentuale di mancati ritorni al pari dell'intervista diretta
b E' economica più delle altre tecniche di rilevazione dei dati
c Comporta una difficile valutazione circa la qualità dei dati
d Non presenta eccessive difficoltà organizzative x
80 La tecnica dell'intervista telefonica:
a Presenta gli stessi limiti evidenziati nell'autocompilazione
b Ha il vantaggio che può accedervi una platea sterminata di persone
c Ha un basso tasso di non risposta
d Ha un basso tasso di copertura della lista di campionamento x
81 Il requisito di qualità di un'indagine in un questionario:
Consente di sapere se il campionamento effettuato è di tipo probabilistico o
a x
meno
b Verifica se sono state rilevate le informazioni di effettivo interesse
c Classifica i questionari in strutturati e non strutturati
d Interviene solo se il campionamento scelto è di tipo probabilistico
82 Ai fini della qualità della struttura di un questionario:
a E' consigliabile eseguire un'indagine pilota x
b E' consigliabile porre le domande personali all'inizio del questionario

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c Non è necessario eseguire un pre-test


d Le domande devono contenere un'asserzione presupposta
83 Per ottenere una risposta corretta:
a L'intervistato deve essere in grado di comprendere la domanda x
L'intervistato deve avere la possibilità di esprimersi liberamente su ciò che
b
ritiene più opportuno
L'intervistatore deve conoscere l'intervistato e aiutarlo nel fornire le
c
informazioni rilevanti ai fini dell'indagine
d L'ordine con cui sono organizzate le domande è indifferente
84 Per formulare efficacemente una domanda:
Le domande devono poter essere interpretate allo stesso modo da tutti i
a x
rispondenti
Le domande devono indurre uno schema mentale che il rispondente può
b
ritenere utile anche per le risposte successive
c Le domande devono far riferimento a contenuti generali e non troppo specifici
d Le domande devono essere suggestive
85 La struttura del questionario:
a Dipende dalla natura del problema oggetto di indagine x
b Dipende dalla tecnica di campionamento
c E' indipendente dalle dimensioni del campione
Dipende dal supporto logico con cui vengono raccolte le informazioni per gli
d
scopi conoscitivi dell'indagine
86 Nella struttura di un questionario:
a Le domande filtro vanno sempre collocate dopo una domanda aperta
b Le domande filtro vanno collocate a metà questionario
c Le domande filtro servono a ridurre il tempo necessario per l'intervista x
Le domande filtro sono utili per approfondire questioni delicate una volta
d
stabilita una relazione di fiducia tra intervistatore e rispondente
87 Nella struttura di un questionario:
Le domande successive alle domande introduttive devono seguire una logica
a x
precisa
I quesiti che implicano una sforzo di memoria dovrebbero essere evitati per
b
non stancare il rispondente
L'ordine degli argomenti deve essere casuale in modo da evitare che risposte
c
successive siano condizionate da quelle precedenti
E' preferibile utilizzare più domande aperte che chiuse per cogliere fedelmente
d
il pensiero del rispondente
88 Nel progettare una scala per la misura degli atteggiamenti:
Bisogna inserire il maggior numero di item per coprire tutte le dimensioni del
a
costrutto

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b Bisogna prima di tutto definire il costrutto da misurare x


Bisogna generare gli item in base al grado di conoscenza che abbiamo del
c
fenomeno oggetto di indagine
d E' necessario che la scala sia bilanciata
89 Le scale di misura:
a Sono utilizzate per misurare fenomeni direttamente osservabili
b Consentono di cogliere i cambiamenti nei comportamenti dei consumatori x
Sono composte da item che consentono di rilevare dimensioni generali e non
c
specifiche dell'atteggiamento che si vuole misurare
d Non hanno metrica
90 La scala ordinale semplice:
a Ha come obiettivo la sola classificazione degli oggetti
Non consente di conoscere l'informazione relativa alle distanze tra le diverse
b x
posizioni occupate dalle caratteristiche degli eventi
c Si articola in 5 o 7 modalità
Consente di esprimere giudizi per coppie di oggetti relativamente a una serie
d
di attributi
91 Da una popolazione di 100 unità, è estratto un campione casuale semplice
senza reimmissione di dimensione pari a 30 unità. Sapendo che la proporzione
campionaria è pari a 0,6, l'errore standard risulterà pari:
a 0.08 x
b6
c 0.04
d Non è possibile calcolarlo sulla base delle informazioni disponibili
92 Nel caso di un campionamento casuale semplice:
a La media campionaria è uno stimatore distorto della media della popolazione
I valori campionari, ad esempio della variabile media campionaria, tendono a
b x
distribuirsi intorno al valore del parametro della popolazione
c Al crescere della numerosità campionaria, l'errore standard aumenta
La varianza campionaria è uno stimatore corretto della varianza della
d
popolazione
93 Nel campionamento casuale semplice:
Il fattore di correzione (per popolazioni finite) 1-f non si annulla nel caso di
a
rilevazione censuaria
L'errore standard della media campionaria non dipende dal fattore di
b
correzione 1-f
L'obiettivo è di stimare la media della variabile oggetto di indagine nella
c x
popolazione obiettivo
d Il fattore di correzione 1-f non si annulla mai
94 Nel campionamento casuale semplice:

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Se la distribuzione della variabile della popolazione è diversa dalla Normale,


a
allora la distribuzione campionaria sarà anch'essa diversa dalla normale
Se la distribuzione della variabile della popolazione è diversa dalla Normale,
b allora la distribuzione campionaria tende ad Normale al crescere della x
numerosità campionaria
L'approssimazione della distribuzione campionaria alla Normale si ha per
c
valori della numerosità campionaria maggiori o uguali a 25
d La varianza della popolazione non è mai nota
95 Nel campionamento casuale semplice:
a Se il valore di p è ignoto, se ne imputa uno a caso
b Se il valore di p è ignoto, si utilizza la proporzione campionaria P x
Se il valore di p è ignoto, si pone p=0,5 in modo tale che l'errore standard sia
c
stimato correttamente
L'errore standard della proporzione campionaria nel caso di campionamento
d
senza ripetizione aumenta all'aumentare della numerosità campionaria
96 La dimensione campionaria ottimale:
a Non dipende dal tipo di informazioni richieste
b Non dipende dal disegno campionario prescelto
c Dipende solo dal vincolo sui tempi e sui costi
E' influenzata dalla presenza delle mancate risposte di cui è necessario fornire
d x
una stima
97 La numerosità campionaria ottimale:
a Dipende dalla rilevazione di tutte le variabili oggetto della ricerca
b E' direttamente proporzionale alla variabilità del fenomeno oggetto di studio x
c E' direttamente proporzionale alla precisione delle stime desiderate
d Dipende dalle modalità con cui è stata svolta l'indagine campionaria
98 Le informazioni sulla variabilità non nota del fenomeno oggetto di studio:
a Possono essere recuperate dall'indagine pilota x
b Non consentono di determinare la numerosità campionaria ottimale
c Non consentono di produrre stime dei parametri corrette
Costituiscono un problema per la stima della media campionaria nel caso di
d
un campionamento con reinserimento
99 L'errore campionario:
a E' uguale all'errore statistico
b Esiste sempre in qualsiasi tipo di rilevazione dei dati
E' inversamente proporzionale alla radice quadrata della numerosità
c x
campionaria

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Deriva dalla presenza di fonti di distorsione insite nei disegni campionari di


d
tipo non probabilistico
100 Nel caso non si conosca la varianza della popolazione:
a Per la sua stima, si pone P=0,5 solo nel caso in cui la variabile è dicotomica
Per la sua stima, si pone P=0,5 anche nel caso in cui non si ha alcun tipo di
b x
informazione sulla variabilità di un fenomeno misurato su scala continua
La varianza campionaria, stimatore non distorto della varianza della
c
popolazione, segue sempre una distribuzione Normale
d Non è possibile calcolare la numerosità campionaria ottimale
101 Rientrano nel concetto di produzione:
La creazione di beni o servizi creati ad uso proprio da parte delle famiglie
a x
produttrici
b Qualsiasi attività illegale che crei utilità dietro compenso e coercizione
c La creazione di beni e servizi vendibili da parte delle Ammistrazioni pubbliche
d Qualsiasi attività che crea solamente trasferimento di utilità
102 Quale delle seguenti definizioni rientra nell'ambito della contabilità
nazionale:
I consumi finali sono pari alla somma della spesa delle famiglie consumatrici
a e non produttrici più la somma della spesa della pubblica ammistrazione per
le famiglie più la spesa delle istituzioni sociali private
b La fase della distribuzione del reddito e del consumo x
c I servizi domestici forniti dai membri di una famiglia
d Le attività volontarie che danno luogo a fornitura di servizi
103 La produzione:
a E' realizzata dalle imprese che utilizzano lavoro e capitale
E' realizzata dalle imprese che utilizzano lavoro e capitale, beni e servizi
b x
acquistati da altre imprese
E' ceduta sul mercato prevalentemente ad altre imprese perché venga
c
utilizzata in successivi processi produttivi
d E' ceduta sul mercato alle famiglie sotto forma di beni di investimento
104 Nello schema semplificato di un'economia chiusa:
Si considera il mercato dei fattori primari, il mercato dei beni intermedi, il
a
mercato dei beni finali
Si può cogliere la fitta rete di relazioni che si stabilisce all'interno del blocco
b
dei produttori
Il mercato dei fattori primari e quello dei beni finali sono descritti dal circuito
c
reale del reddito
Si ipotizza che le famiglie acquistino anche i beni destinati alla formazione del
d x
capitale

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105 Nel circuito reale del reddito, nello schema semplificato di un'economia
chiusa:
A fronte della cessione dei fattori produttivi primari ai produttori, gli
a
utilizzatori finali ricevono salari e stipendi
Gli utilizzatori finali acquistano i beni di consumo e di investimento
b
assicurando i relativi ricavi ai produttori
Gli utilizzatori finali cedono i fattori produttivi primari lavoro e capitale ai
c x
produttori
d Si possono cogliere i flussi di scambi tra produttori
106 Dallo schema del circuito reale e monetario emerge quanto segue:
La produzione finale, il reddito e la spesa che emergono in fasi diverse del
a
processo economico assumono diversi valori monetari
Dalle identità contabili risultanti derivano le tre note equazioni keynesiane
b x
che costituiscono il nucleo della contabilità nazionale in un'economia chiusa
E' descritta la prima equazione contabile denominata conto della formazione
c
delle risorse
E' descritta la seconda equazione contabile denominata conto del reddito che
d
si riferisce allo stadio di accumulazione
107 In un'economia chiusa:
a Il risparmio corrisponde al reddito non speso in beni di consumo x
b Le famiglie non prestano i beni capitali alle imprese
c La contabilità nazionale è costituita da un insieme scollegato di conti
d I consumi costituiscono l'aggregato principe della contabilità nazionale
108 Un sistema economico chiuso:
Può essere visto come l'insieme di tre aziende integrate, ovvero agricoltura,
a x
industria e servizi
Non consente attraverso lo studio del circuito reale e monetario di dimostrare
b
l'uguaglianza tra produzione e reddito partendo dai dati aziendali

c Non consente di passare dalla contabilità aziendale alla contabilità nazionale


E' caratterizzato dalla preseza di tutti gli operatori che agiscono nel sistema
d
economico
109 In un'economia aperta:
Il conto di equilibrio delle risorse e degli impieghi viene modificato con
a
l'aggiunta delle importazioni
Nella seconda equazione contabile al reddito nazionale si aggiungono i
b
redditti netti dall'estero
c L'identità investimenti uguale risparmi rimane invariata
d Si origina un nuovo aggregato definito reddito disponbile x
110 Nel sistema di Contabilità Nazionale semplificato:
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La prima delle tre equazioni keynesiane esprime l'equilibrio tra offerta


a x
globale e domanda globale
Le tre equazioni contabili costituiscono i primi conti del Sec solo nella
b
versione del 1995
Se viene rimossa l'ipotesi di economia chiusa, le equazioni keynesiane
c
perdono di significato
Se viene rimossa l'ipotesi di economia chiusa, le tre equazioni contabili
d opportunamente adattate descrivono compiutamente le operazioni tra
operatori
111 Il territorio economico:
a E' il luogo in cui avvengono le transazioni tra gli operatori economici
b Coincide con il territorio geografico di un paese
Può essere assimilato ad una regione in cui avvengono le operazioni tra gli
c x
operatori economici residenti
d Non comprende i magazzini e le fabbriche sotto controllo doganale
112 La filiale di un'impresa estera In Italia:
a Concorre alla formazione del reddito nazionale x
Ha il centro di interesse economico nel Paese in cui è localizzata la sua sede
b
legale
E' considerata residente indipendentemente da quanto tempo esercita la sua
c
attività
d Non ha autonomia di decisione
113 Le unità istituzionali:
a Sono identificate dagli operatori economici x
b Hanno solo la funzione di accumulare, produrre e consumare
c Hanno tutte comportamenti e obiettivi simili
d Non necessariamente devono essere residenti
114 Il sistema dei conti nazionali:
E' uno strumento di rappresentazione dell'attività economica economica e
a
finanziaria effettuata dagli operatori di un paese
Ha come obiettivo le transazioni poste in essere dagli agenti economci nei
b
rapporti con le altre unità residenti
Ha come obiettivo la creazione, trasformazione o distruzione di valore
c x
economico
d Non ha come fine l'osservazione delle transazioni con unità non residenti
115 La residenza economica di un operatore:
a Coincide con la sua residenza anagrafica
b Coincide con la sua residenza giuridica
c Può coincidere con la sua residenza giuridica x
d Non si estende alle zone franche extra-territoriali
116 Le unità produttive:

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a Coincidono con le unità istituzionali


b Hanno autonomia decisionale
c Svolgono attività omogenee quanto a tipo di produzione x
d Possono essere identificate anche con i negozi
117 I flussi economici:
a Misurano eventi che si verificano ad esempio nel corso di un trimestre x
b Misurano il valore delle attività in un determinato istante dell'anno
c Sono generati solo dalle decisioni delle unità istituzionali
d Non riguardano operazioni con il Resto del Mondo
118 Nelle operazioni correnti:
Sono illustrati i processi di formazione, distribuzione e redistribuzione del
a x
reddito
b Viene misurata la modifica del patrimonio netto
Sono rappresentati i flussi che si verificano solo nel territorio economico di un
c
paese
d E' descritto anche il conto di equilibrio dei beni e dei servizi
119 Le operazioni effettutate per decisione delle unità istituzionali:
Costituiscono la causa più importante delle modificazioni di valore economico
a x
osservate nel sistema nel corso del periodo contabile
Non descrivono le operazioni finanziarie, ovvero l'attività di acquisizione o
b
cessione di attività finanziarie
c Non descrivono l'utilizzazione del reddito sotto forma di consumi finali
d Descrivono le altre variazioni delle attività e delle passività
120 I conti dei flussi:
a Non sono integrati con quelli degli stock
b Descrivono solo operazioni bilaterali
Descrivono eventi che incidono sulla situazione patrimoniale degli operatori
c x
indipendentemente dalla loro volontaà
Non comprendono i guadagni o le perdite in conto capitale determinati dalle
d
variazioni dei prezzi delle attività
121 Rientrano nel concetto di produzione secondo il SEC:
a I servizi domestici prodotti dai membri della stessa famiglia
b Le attività estorsione e di usura
c Il sommerso statistico x
Qualsiasi attività economica che che soddisfa i bisogni dell'uomo senza
d
remunerazione dei fattori produttivi
122 Gli occupati residenti:
a Si riferiscono agli occupati nazionali x
b Si riferiscono agli occupati interni
c Si riferiscono ai non residenti che lavorano nel Paese da meno di un anno

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Comprendono anche non residenti che per motivi di lavoro effettuano visiting
d
nel Paese
123 La produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita:
a Comprende prodotti agricoli autoconsumati dalle famiglie
b Comprende le abitazioni costruite o ampliate in proprio dalle famiglie
c Comprende la produzione offerta a prezzi non economicamente significativi x
d Comprene la produzione destinata all'autoinvestimento
124 La produzione non venduta:
a Aumenta le scorte di prodotti finiti x
b Aumenta la consistenza dei beni ancora in corso di lavorazione
c E' rappresentata da beni intermedi reimpiegati nel processo produttivo
d E' quella per la quale non esiste un prezzo di mercato
125 Il prezzo di mercato:
a E' il prezzo di acquisto x
b E' il prezzo percepito dal produttore
c Non comprende l'IVA
d Comprende i contributi alla produzione
126 I contributi ai prodotti:
a Rientrano tra i costi dei produttori
b Rientrano nel prezzo di acquisto degli acquirenti
c Servono a non far aumentare i prezzi di mercato x
d Non riguardano i beni importati
127 Nel metodo reale:
a Il Pil può essere determinato a partire dai dati aziendali x
b Il Pil è la somma delle remunerazioni dei fattori produttivi
c Il Pil è la somma delle spese finali sostenute dagli operatori
d Il valore aggiunto è valutato ai prezzi di mercato
128 Il metodo personale:
a E' sempre applicabile
b Dipende dall'affidabilità dei dati fiscali di ciascun paese x
c Deriva le informazioni dalle indagini statistiche sulle imprese
d Ha la stessa affidabilità del metodo reale
129 Nel metodo del bilancio:
a Bisogna apportare delle modifiche al Pil
b Gli aggregati sono valutati ai prezzi base
c Si valutano le stime degli aggregati della domanda x
d Le stime delle componenti della domanda sono tra loro dipendenti
130 Il Pnl:
E' il Pil inteso come somma dei redditi pagati ai diversi fattori della
a x
produzione

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Corrisponde alla quota che deve essere impiegata nella sostituzione di


b
elementi del capitale fisso intaccato nel processo di produzione
c Nel suo calcolo non contempla i redditi corrisposti a fattori non residenti
Non riveste a differenza del Pil particolare importanza ai fini dell'analisi
d
economica
131 Nel conto di equilibrio dei beni e servizi:
a La produzione rappresenta il lato dell'offerta x
b Le variazioni delle scorte non rappresentano una tipologia di investimenti
c Gl investimenti non rappresentano la componente della domanda interna
d Le esportazioni e le importazioni rappresentano il lato dell'offerta
132 Nel conto della produzione:
a Il valore aggiunto si riferisce all'intera economia
Il Pil è il risultato finale dell'attività produttiva delle unità residenti
b
giuridicamente nel Paese
c Il valore aggiunto per branca è valutato ai prezzi di mercato
d Vale l'uguaglianza Pil uguale reddito uguale produzione finale x
133 I consumi finali:
a Comprendono solo i consumi dei residenti
b Comprendono anche i consumi dei turisti x
c Soddisfano solo i biogni individuali
d Come il Pil sono definiti su base nazionale
134 L'aggregato spesa delle famiglie:
Fornisce le stesse informazioni dell'aggregato consumi finali effettivi delle
a
famiglie
b E' l'unico aggregato che si riferisce al soddisfacimento dei bisogni individuali
c Comprende la produzione per uso proprio x
Riguarda i beni e servizi consumati dalle famiglie indipendentemente da chi
d
ha sostenuto la spesa
135 I consumi finali delle famiglie:
a Comprendono solo i consumi individuali
b Comprendono i consumi intermedi
c Comprendono alcune spese per investimento x
d Comprendono le spese effettuate dai liberi professionisti per la loro attività
136 Le spese di trasporto sostenute dai lavoratori dipendenti:
a Rientrano tra i consumi finali
b Rientrano tra i consumi intermedi x
c Rientrano tra i contributi elargiti dalla Pubblica Amministrazione
d Sono rimborsate dai datori di lavoro
137 La spesa della Pubblica Amministrazione (PA):
a E' effettuata solo per soddisfare i consumi individuali
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E' costituita dal valore dei beni e servizi acquistati sul mercato e ceduti dalle
b
PA
Riguarda sempre i consumi finali sebbene alcuni servizi prodotti possono
c x
avvantaggiare le imprese nel loro processo produttivo
d Riguarda solo i consumi collettivi
138 La variazione delle scorte:
a Rientra tra i consumi intermedi
b E' valutata in termini monetari
Per la sua valutazione i prezzi medi da applicare devono essere coerenti con
c x
quelli applicati per la valutazione della produzione e dei consumi intermedi
d Per la sua valutazione si applicano i prezzi di acquisto
139 Le acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore:
a Fanno parte degli investimenti fissi
b Riguardano beni di rifugio utilizzati nei processi produttivi
Nei processi di compravendita contribuiscono all'aggregato solo i margini
c x
degli intermediari
d Non concorrono alla formazione lorda del capitale
140 Le importazioni e le esportazioni:
a Rientrano nel processo di formazione ed impiego delle risorse x
b Comprendono le spese delle famiglie residenti per viaggi all'estero
c Escludono le spese nel Paese dei turisti stranieri
d Sono valutate ai prezzi base
141 Il conto della generazione del reddito:
a Consente di calcolare a saldo il risultato di gestione x
b Consente di calcolare a saldo il reddito nazionale
Consente di calcolare il Pil al netto dei rediti primari che le unità residenti
c
corrispondono al Resto del mondo
d Consente di calcolare a saldo il reddito nazionale lordo disponibile
142 Le retribuzioni lorde:
a Comprendono compensi solo monetari
b Comprendono anche compensi in natura come ad esempio i buoni pasto x
c Comprendono gli assegni famigliari
d Non comprendono i servizi degli asilo nidi aziendali
143 Il reddito misto è:
a Percepito solo dai liberi professionisti
b Percepito da tutti quei soggetti classificati tra le famiglie produttrici x
E' percepito da soggetti che riassumono nella stessa persona più di un fattore
c
produttivo tra loro complementari
d Assimilabile al reddito da capitale-impresa
144 Nei conti della distribuzione primaria del reddito:
a I membri delle "quasi società" percepiscono redditi da capitale x
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Le retribuzioni lorde comprendono le imposte indirette trattenute alla fonte


b
dai datori di lavoro
La fase della formazione del valore aggiunto è analizzata solo a livello Paese
c
e per settore istituzionale, come accade per gli altri conti
d Le Famiglie sono analizzate solo nella loro fuznione di produzione
145 Il reddito misto:
Una sua parte rappresenta la quota di cui l'imprenditore vuole appropriarsi
a
quale ricompensa del proprio lavoro
Una sua quota rappresenta la giusta remunerazione del apitale familiare
b
impiegato nell'impresa
Una sua parte è la quota che limprenditore vuole lascaire nell'impresa come
c
prodfitto e remunerazione del capitale
E' la remunerazione complessiva che spetta agli imprenditori dopo aver
d x
compesato i propri dipendenti e pagato il ricorso al credito esterno
146 Il conto dell'attribuzione dei redditi primari:
a I soggetti di interesse sono le unità istituzionali x
b E' costruito per branche di attività economica e per settori istituzionali
Descrive l'acquisizione del reddito da parte dei soggetti titolari dei fattori di
c
produzione purchè residenti in senso economico
d Descrive solo i redditi interni da lavoro dipendente
147 Tra i redditi da capitale impresa rientrano:
a I contributi della Pubblica Amministrazione
b I fitti figurativi dei terreni
c Gli utili non distribuiti e reinvestiti di società estere controllate x
d Non rientrano i titoli del debito pubblico
148 Il risultato di gestione e i redditi misti:
a Sono attribuiti solo al settore istituzionale società
b Sono attribuiti anche al settore della pubblica amministrazione x
Consente di calcolare il reddito d'impresa, ovvero gli utili correnti dopo la
c
distribuzione e al lordo dell'imposta sul reddito
E' descritto nella sezione che mostra l'intera circolazione dei redditi da
d
capitale
149 Il reddito nazionale netto:
Esprime l'insieme dei redditi guadagnati, nel paese dai fattori produttivi
a
posseduti daunità residenti
b E' uguale al Prodotto interno netto
c Comprende i redditi da capitale netti dall'estero x
d Non può essere calcolato per i settori istituzionali
150 Per le società finanziarie e non finanziarie, il reddito nazionale:
a Comprende i redditi da lavoro dipendente
b Comprende le imposte indirette nette

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Comprende il risultato di gestione attribuibile al settore della pubblica


c
amministrazione
d Comprende il risultato di gestione attribuibile al settore istituzionale società x
151 Nella distribuzione secondaria del reddito, i trasferimenti unilateriali:
a Avvengono senza uno scambio sul mercato x
b Sono solo flussi di denaro
c Sono definiti correnti perché destinati a finanziare gli investimenti
d Non riguardano i contributi sociali
152 Nella distribuzione secondaria del reddito:
a La Contabilità nazionale registra tutti i flussi da settore a settore
Le modificazioni del potere d'acquisto dei settori istituzionali occorrono per
b
l'impiego dei fattori produttivi
Si ottiene a saldo il reddito nazionale disponibile netto solo per l'intera
c
economia
d E' possibile ricavare il reddito disponibile netto per i settori istituzionali x
153 Nella distribuzione secondaria del reddito:
I trasferimenti attivi vanno aggiunti al saldo dei redditi primari dei
a x
corrispondenti settori istituzionali
b I trasferimenti non avvengono tra privati
c I trasferimenti non avvengono tra Pubbliche Amministrazioni
d Il reddito disponibile netto è maggiore del reddito nazionale
154 Nella distribuzione secondaria del reddito:
Le imposte correnti sul reddito e sul patrimonio colpiscono solo i percettori di
a
reddito da capitale
b I trasferimenti correnti non riguardano gli aiuti internazionali
Gli operatori sono sempre obbligati a trasferire parte delle proprie risorse ad
c
altri operatori
d La Pubblica Amministrazione è il settore più coinvolto x
155 Nella distribuzione secondaria del reddito:
Il settore della Pubblica Amministrazione redistribuisce le risorse tra aree
a x
geografiche
Gli altri trasferimenti correnti hanno uguale importanza come i flussi di
b
natura fiscale
I contributi sociali effettivi e figurativi sono solo trasferimenti correnti in
c
natura
d I trasferimenti tra privati sono in natura
156 Nella distribuzione secondaria del reddito:
Il ruolo redistributivo dello Stato avvantaggia la Pubblica Amministrazione
a
che vede aumentare le risorse disponibili per i consumi collettivi
Il reddito nazionale disponibile coincide con il reddito nazionale disponibile
b x
corretto

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c Il reddito disponibile aumenta per il settore Società


d Il reddito disponibile aumenta per il settore Famiglie
157 Nella distribuzione secondaria del reddito:
a E' possibile redigere il conto per branche di attività
Il reddito disponibile netto per l'intera economia ha lo stesso significato a
b x
livello di settori istituzionali
c Il reddito disponibile dei settori istituzionali è maggiore del reddito primario
d Gli altri trasferimenti correnti sono flussi di natura fiscale
158 Il conto dell'utilizzazione del reddito disponibile:
Per le imprese il reddito disponibile coincide con il risparmio, rappresentando
a x
una forma di autofinanziamento
Il reddito disponibile è sufficiente a finanziare l'attività volta a soddisfare i
b
bisogni pubblici
Il reddito disponibile è impiegato dalle famiglie a soddisfare solo i consumi
c
finali
E' evidenziata la funzione dell'Amministrazione Pubblica e delle Istituzioni
d
sociali private nella produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita
159 Il conto dell'utilizzazione del reddito disponibile:
a Rientra tra i conti delle operazioni correnti x
b Il suo saldo è il reddito disponibile netto
A livello di settori istituzionali si ottiene come saldo il risparmio senza
c
introdurre alcun fattore correttivo
L'unico settore che presenta un risparimio positivo è quello della Pubblica
d
Amministrazione
160 Il conto dell'utilizzazione del reddito disponibile:
Descrive come il saldo dei redditi primari a livello dei singoli settori
a istituzionali si modifica per effetto delle operazioni di redistribuzione in
denaro
Le voci economiche più rilevanti sono le imposte correnti sul reddito e sul
b
patrimonio, i contributi e le prestazioni sociali
c Descrive l'impiego che di tale reddito decidono di fare le unità residenti x
I flussi di redistribuzione operano un arricchimento del reddito primario dei
d
settori definendo così il reddito disponibile
161 Nei conti delle operazioni correnti:
a Il saldo finale è il valore aggiunto
b Il saldo finale è il risparmio x
c Il saldo finale è il reddito disponibile lordo
d Il saldo finale è il Prodotto interno netto
162 Il conto del capitale:
a E' un modo alternativo per indicare i conti dell'accumulazione

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b Il processo di accumulazione fa riferimento ad attività finanziarie


c L'equazione contabile di riferimento è investimenti = risparmi
d Il risparmio è la principale fonte di finanziamento degli investimenti x
163 Le acquisizioni di brevetti:
a Rientrano tra gli investimenti
b Sono attività reali prodotte
c Concorrono alla formazione del capitale solo a livello dell'intera economia
d Concorrono alla formazione del capitale a livello di settore istituzionale x
164 L'accreditamento o l'indebitamento nei confronti dell'estero:
a Rappresentano il saldo del conto finanziario
b Si realizzano attraverso operazioni finanziarie attive
c Rappresentano dei trasferimenti unilaterali
d Non si verificano nel caso di un'economia chiusa x
165 L'accumulazione di capitale:
a Avviene solo tramite investimenti
b Avviene tramite i trasferimenti in conto capitale attivi
Avviene anche tramite le acquisizioni al netto delle cessioni delle attività reali
c
prodotte
Avviene anche tramite alcune attività non prodotte e non incluse negli
d x
investimenti, che tuttavia fanno parte della formazione del capitale
166 Nell'introduzione del Sec 2010:
a L'anno 2011 assume il ruolo di benchmark x
b L'anno 1995 assume il ruolo di benchmark
c Le rivalutazioni degli aggregati economici avvengono a prezzi costanti
d Non è stato possibile ricostruire le serie storiche degli aggregati economici
167 Nel Sec 2010:
La registrazione degli scambi di beni con l'estero é basata, come nel passato,
a
sul criterio del trasferimento di proprietà del bene
b I consumi delle Amministrazioni pubbliche subiscono una forte rivalutazione
Si assiste ad un ampliamento della base dati, ovvero delle fonti, per la spesa
c
per consumi finali delle famiglie residenti
L'impatto delle revisioni definitorie è stato molto differenziato per gli altri
d x
aggregati dei conti nazionali
168 La Spesa in R&S:
a Comprende tutte le attività che generano conoscenza
Comprende quelle attività che contribusicono all'accumulazione, tramite
b
capitale intangibile, di capacità produttiva
c Ha un impatto modesto sulla domanda aggregata e sul Pil
Comprende solo le spese per attività creative esercitate in via sistematica al
d x
fine di aumentare l'insieme di conoscenze

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169 Tra le diverse rivalutazioni delle stime degli aggregati economici nel Sec
2010:
a La spesa per consumi finali delle famiglie ha avuto la maggiore rivalutazione
La spesa per consumi finali delle istituzioni sociali private ha avuto
b
l'incremento maggiore
c La spesa per consumi finali ha avuto l'incremento maggiore
La rivalutazione della spesa per consumi finali è dovuta all'integrazione di
d x
nuove fonti tra cui quelle censuarie
170 Negli scambi con il Resto del mondo, secondo le modifiche introdotte dal
Sec 2010:
Le importazioni illegali di droga e tabacco hanno avuto un forte impatto ai
a
fini della rivalutazione delle risorse
b Le esportazioni illegali dei beni non sono state conteggiate
Sono stati osservati i medesimi criteri di valutazione della versione precedente
c
relativa al Sec 95
La spesa per consumi finali delle famiglie è aumentata grazie anche al
d x
consumo di beni illegali prodotti all'estero
171 L'indagine sulle forze lavoro è un'indagine:
a Eseguita dall'ILO
b E' un'indagine totale sulle famiglie residenti armonizzata a livello europeo
c Rileva le persone in cerca di occupazione x
d Rileva anche i lavoratori irregolari
172 Il tasso di occupazione:
E' pari al prodotto del complemento a 1 del tasso di inattività moltiplicato per
a
il tasso di attività
b E' l'indicatore più utilizzato a livello europeo
Comprende nel tasso di attività i lavoratori che risultano residenti dal punto
c
di vista economico nel Paese dove lavorano
d Non comprende gli occupati interni x
173 La misura ottima per calcolare il livello di occupazione:
a E' il tasso di attività
b Prevede come input di lavoro gli occupati interni
Prevede come unità di misura dell'input di lavoro l'unità di lavoro equivalenti
c
a tempo pieno
Non esiste una misura adeguata a causa della presenza dell'economia
d x
sommersa
174 Il metodo dell'inventario permanente:
a Riproduce realmente il processo di accumulazione del capitale
b Si base sull'ipotesi che i beni capitali non si invecchiano e diventano obsoleti

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Si basa sull'ipotesi che nella stima del capitale lordo l'eliminazione dei beni
c x
capitali avviene tramite un'uscita distribuita
d Gli ammortamenti sono stimati tramite i dati contabili delle imprese
175 Nella determinazione dell'entità della perdita di valore dello stock di
capitale fisso:
a Gli ammortamenti sono stimati secondo il metodo dell'inventario permanente x
b Il Sec consiglia di utilizzare la legge dell'ammortamento non lineare
I dati contabili delle imprese non sono utilizzabili perché registrati non
c
sempre disponibili
L'ammortamento complessivo è pari alla media geometrica degli
d
ammortamenti dei singoli anni
176 Il modello di stima dell'input di lavoro secondo il Sec 2010:
a Comporta nuovi stime più robuste x
b E' limitato solo alla revisione e ampliamento delle fonti informative
Non produce miglioramenti significativi rispetto al Sec 95 per quanto
c
riguarda la componente dell'economia irregolare
Non produce stime statisticamente significative rispetto al Sec 95 per quanto
d
rigaurda il monte ore lavorate
177 L'integrazione a livello micro di informazioni provenienti da indagini
campionarie e da fonte amministrativa:
Ha consentito di verificare che la retribuzione oraria degli irregolari è
a
superiore al salario dei regolari
Ha consentito di verificare che i lavoratori irregolari lavorano più ore dei
b
lavoratori regolari
Ha confutato l'ipotesi precedente su cui si basavano le stime del Sec 95 ovvero
c che le retribuzioni dei lavoratori dipendenti irregolari e regolari erano le x
medesime
Non ha modificato la stima del monte ore lavorate rispetto alla versione
d
precedente del Sec 95
178 Nella stima dell'input di lavoro nel Sec 2010:
Vengono eliminati, tramite l'introduzione di modelli probabilistici, le
a
coperture contributive deboli
Sono stati riscontrati problemi di distorsione associati alle singoli fonti che
b x
misurano l'occupazione
Si è evidenziata la tendenza degli intervistati a dichiarare le attività lavorative
c
effettivamente svolte per le quali figurano coperture contributive significative
L'assenza di versamenti contributivi è stata interpretata come segnale di non
d regolarità dell'attività lavorativa, ovvero omissione di contributi da parte del
datore di lavoro
179 La stima delle posizioni regolari nel Sec 2010:

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Ha incluso maggiori fonti informative a carattere amministrativo rispetto al


a x
passato
Consente di misurare dal lato dei datori di lavoro, l'occupazione in termini di
b
persone fisiche
Assume la presenza di una copertura amministrativa come indicatore della
c condizione di occupato anche per le persone che non si dichiarano tali
all'indagine campionaria
E' stata ottenuta prevalentemente dall'insieme delle fonti disponibili dal lato
d
dei lavoratori
180 La principale innovazione nelle stime dei redditi da lavoro dipendente:
a Ha riguardato la remunerazione dell'input di lavoro irregolare x
b Ha riguardato la remunerazione dell'input di lavoro regolare
Consente di osservare come gli irregolari percepiscano una retribuzione pari
c
inferiore ai regolari pur lavorando più ore
d Non ha comportato una revisione nel livello della produttività del lavoro
181 Gli operatori considerati nella tavola input-output sono:
a I settori istituzionali
b Le branche o i gruppi di prodotti x
c Le branche e i settori istituzionali
d Il settore famiglie e le società non finanziarie
182 La tavola input-output letta nel senso delle colonne:
a Mostra branca per branca la formazione delle risorse disponibili x
Indica nella parte superiore per ogni branca l'uso delle risorse nelle branche
b
produttive
c Spiega la fromazione del valore aggiunto
d Mostra la formazione delle sole risorse disponibili interne
183 Quale tra le seguenti condizioni di equilibrio della tavola input-output
risulta corretta:
a L'uguaglianza tra risorse disponibili e i loro impieghi x
b L'uguaglianza tra valore della produzione e impieghi finali
c L'uguaglianza tra input primari e gli impieghi finali e intermedi
d L'uguaglianza tra risorse disponibili e impieghi finali
184 L'equilibrio macroeconomico identificato dall'equazione risorse-impieghi:
a E' ottenibile anche a livello di settore
b Rappresenta l'ammontare totale delle risorse al lordo dei reimpieghi
c Si ottiene partendo dall'equazione dei costi
Si ottiene considerando la produzione di ogni branca sia dal lato dei costi sia
d x
dal lato dei flussi forniti ad altri operatori
185 Le variabili che compongono la sezione della domanda finale sono:
a I fattori primari

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b Gl input intermedi
c Gli impieghi finali x
d Gli impieghi sia finali che intermedi
186 La lettura corretta di una tavola input-output è:
a Per riga le vendite, per colonna gli acquisti x
b Per colonna le vendite, per riga gli acquisti
c Non c'è un verso definito
d Dipende da cosa si vuole analizzare
187 Nella tavola input-ouput a livello di singola branca è possibile riscontrare:
a Il conto della produzione e della generazione dei redditi primari
Il conto della produzione, della generazione dei redditi primari e il conto di
b x
equilibrio dei beni e servizi
c Il conto della produzione e il conto di equilibrio dei beni e servizi
Il conto della produzione, della generazione dei redditi primari, il conto di
d
equilibrio dei beni e servizi e il conto economico delle risorse e degli impieghi
188 Nell'analisi strutturale:
Per una valutazione rigorosa dei coefficienti di spesa i flussi delle tavole
a x
devono essere espressi ai prezzi della produzione
b Si utilizza la matrice di attivazione
c Si possono costruire due matrici dei coefficienti di spesa
d Non si introduce l'ipotesi di tecnologia lineare
189 I coefficienti tecnici o di spesa derivati dai flussi della tavola input-output:
a Sono calcolabili solo in termini di risorse totali
b Sono calcolabili solo in termini di produzione
c Sono calcolabili in termini di produzione e di importazione
d Sono calcolabili in termini di produzione, di importazione e di risorse totali x
190 I coefficienti tecnici o di spesa si calcolano sulla base di un rapporto in cui
al denominatore:
a Figura sempre la produzione x
b Figura sempre l'importazione
c Figura sempre il complesso delle risorse totali
d In un caso figura l'importazione
191 Nell'analisi di impatto, l'obiettivo è:
a Determinare il livello di produzione interna x
b Determinare il livello dei consumi finali
c Studiare l'integrazione complessiva del sistema
d Misurare l'intensità a monte e valle tra i settori produttivi
192 Nell'equazione di bilancio scritta in forma matriciale compatta:

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Il generico elemento della matrice indica il fabbisogno globale diretto di beni


a e servizi prodotti dalla branca i necessari a sostenere una domanda finale
unitaria generata dalla branca j
b Almeno una soluzione esiste sempre
c Ci si riferisce solo ai flussi di produzione interna x
d Non sono inclusi i prodotti finali importati
193 Nell'analisi di impatto:
Si vuole misurare l'impatto derivato dall'aumento ad eempio della spesa
a x
pubblica
b Se la produzione raddoppia gli input non ncessariamente devono raddoppiare
c Gli input possono essere sostituiti tra loro
d Il determinante della matrice I-a deve essere maggiore o uguale di zero
194 Il metodo iterativo permette di scomporre la produzione attivata dalla
domanda finale in termini di:
a Produzione destinata ai settori finali
Produzione destinata direttamente ai settori finali e produzione di beni e
b servizi intermedi necessari ad ogni ciclo a produrre gli input intermedi del
ciclo precedente
c Fabbisogni diretti e indiretti
Produzione destinata direttamente ai settori finali nonché i fabbisogni diretti e
d x
indiretti
195 Nell'attivazione delle importazioni per uso intermedio, se il generico
elemento della matrice dei coefficienti di fabbisogno diretto degli input di
importazione è pari a 0,2:
Ciò implica che per ogni euro prodotto nella branca j si necessita di 0,2 euro
a x
prodotte nella branca i di origine estera
Ciò implica che per ogni euro prodotto nella branca j si necessita di 0,2 euro
b
prodotte nella branca i di origine interna
Per ogni euro di incremento nella branca j si avrà un incremento di 0,2 euro
c
nella branca i
Per ogni euro di incremento nella branca j di produzione interna si avrà un
d
incremento di 0,2 euro nella branca i
196 Nell'attivazione delle importazioni per uso intermedio, se il generico
elemento della matrice dei coefficienti di fabbisogno diretto e indiretto dei
flussi di produzione interna è pari a 0,3:
Ciò implica che per ogni euro di incremento nella branca j di produzione
a x
interna si avrà un incremento di 0,3 euro nella branca i
Ciò implica che per ogni euro di incremento nella branca j di importazione si
b
avrà un incremento di 0,3 euro nella branca i
Per ogni euro di incremento nella branca i si avrà un incremento di 0,3 euro
c
nella branca j

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Per ogni euro di incremento nella branca j di produzione interna si necessita


d
di 0,2 euro prodotte nella branca i di origine estera
197 Le importazioni intermedie sono funzione:
a Della domanda finale interna x
b Dell'omogeneità delle produzioni
c Della fissità e linearità dei coefficienti tecnici
d Dei redditi primari
198 La matrice dei coefficienti di fabbisogno diretto e indiretto degli input di
risorse primarie:
a Si costruisce a prescindere dall'equazione di bilancio
b Il suo determinante è sempre maggiore di zero
Considera solo come componenti del valore aggiunto il reddito da lavoro
c
dipendente e il risultato lordo di gestione
Permette di calcolare ciascuna delle r voci del valore aggiunto in funzione
d x
delle domande finali rivolte alla branche produttive di origine interna
199 Il modello costo-prezzi:
Ha come obiettivo quello di determinare l'effetto sui prezzi dei beni a seguito
a x
di un incremento dei costi avvenuti in una determinata branca
b Per il suo utilizzo si ipotizza che possano esistere anche produzioni conginute
L'incremento dei costi non riguarda l'aumento del costo del lavoro ma solo
c
quello delle materie prime importate o di origine interna
d Si costruisce a partire dall'equazione di bilancio
200 Nel modello costi-prezzi:
Cij non indica il fabbisogno globale di produzione della branca j necessario a
a
soddisfare una domanda unitaria che ha origine nella branca i
b Cij è funzione diretta della matrice di attivazione di Leontief
Il generico elemento Cij indica la variazione del prezzo del bene i-mo a
c seguito di una variazione unitaria del valore aggiunto per unità di prodotto x
nella branca j
d Se non si dispone dei coefficienti tecnici non è possibile utilzzarlo
201 I rapporti statistici:
a Servono per comparare la variazione nello spazio di uno stesso fenomeno x
b Servono per comparare solo variazioni temporali di uno stesso fenomeno
c Si applicano solo quando si analizzano fenomeni globali e/o complessi
d Si utilizzano solo per comparare tra loro fenomeni aziendali
202 I fenomeni globali:
a Riguardano solo i fenomeni aziendali
Sono definiti da un vettore di componenti elementari per il quale non esiste
b
una misura diretta
c Riguardano solo la dimensione spaziale del fenomeno osservato

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Riguardano un fenomeno collettivo misurabile attraverso uno scalare definito


d x
funzionalmente a partire dalle sue componenti
203 Il rapporto generico:
a Non necessita per il suo calcolo di una tabella a doppia entrata
b Fa riferimento a precise e dettagliate modalità dei caratteri osservati
Fa riferimento a somme o valori medi riferiti a più modalità di uno o più
c x
caratteri
Ha l'obiettivo di esprimere in maniera più diretta la relazione casua-effetto tra
d
fenomeno generante e fenomeno generato
204 Nelle variazioni o differenze relative:
Nel caso delle comparazioni spaziali si utilizza in genera la media delle
a x
intensità osservate come circostanza di riferimento
b I rapporti tra grandezze omogenee sono dipendenti dall'unità di misura
c Si ottengono le stesse informazioni desumibili dalle variazioni assolute
d Non si ottengono le stesse informazioni desumibili dai rapporti statistici
205 Il rapporto di composizione:
a Si configura come quoziente di parte al tutto x
b Non necessita per il suo calcolo di una tabella a doppia entrata
Evidenzia l'eventuale squilibrio tra le intensità registrate dallo stesso
c
fenomeno in corrispondenza di determinate modalità
d Fa riferimento a collettività statistiche di diversa dimensione
206 Il rapporto pro capite è:
a Un esempio di rapporto di derivazione
b Un esempio di rapporto di composizione
c Un esempio di rapporto densità x
d Un esempio di rapporto generico
207 Il quoziente demografico è:
a Un esempio di rapporto di derivazione x
b Un esempio di rapporto di composizione
c Un esempio di rapporto densità
d Un esempio di rapporto generico
208 Nei rapporti di derivazione:
a Il fenomeno posto al numeratore è un dato di stato
b Il fenomeno posto al numeratore è un dato di flusso x
c Il fenomeno posto al denominatore è un dato di flusso
d I fenomeni al numeratore e al denomintatore sono dati di stato
209 L'indice di liquidità, rapporto tra attività e passèività correnti, è:
a Un esempio di rapporto di derivazione
b Un esempio di rapporto di composizione
c Un esempio di rapporto coesistenza x
d Un esempio di rapporto generico
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210 La spesa media per il consumo delle famiglie è:


a Un esempio di rapporto di derivazione
b Un esempio di rapporto di composizione
c Un esempio di rapporto coesistenza
d Un esempio di rapporto di densità x
211 I numeri indici:
a Sono un particolare tipo di rapporto statistico x
b Son utilizzati per confrontare solo variazioni di prezzo
Misurano le variazioni relative di un certo fenomeno quantitativo solo a
c
livello temporale
d Possono assumere valori negativi
212 I numeri indici a base mobile:
a Servono per misurare le variazioni di lungo periodo
b Servono per misurare le variazioni di breve periodo x
c Sono calcolati solo su base annuale
d Variano tra 0 e 100
213 Valori di un numero indice tra l'anno t-1 e l'anno t pari a 92,5:
a Indica che il fenomeno cresce meno rispetto alla media
b Indica che il fenomeno ha subito un rallentamento rispetto agli anni precedenti
Indica che il fenomeno è diminuito di 7,5 punti percentuali nel periodo
c x
osservato
L'interpretazione dipende dal tipo di numero indice che stiamo
d
analizzando ,sia esso semplice o composto
214 La proprietà di transitività:
Consente di transitare per indici costruiti utilizzando basi diverse, senza dover
a x
utilizzare i dati originari
Consente di modificare la base di una serie di numeri indici senza dover
b
utilizzare i dati originari
c Non soddisfa lo "slittamento" della base
Vale sia per i numeri indici semplici che per i numeri indici sintetitici (o
d
complessi)
215 La proprietà di reversibilità:
Consente di passare da una serie di numeri indici a base fissa a una serie di
a
numeri indici a base mobile e viceversa senza utilizzare i dati originari
Consente di modificare la base di una serie di numeri indici senza dover
b x
utilizzare i dati originari
c Soddisfa lo "slittamento" della base
Fornisce informazioni sull'ordine di grandezza del fenomeno osservato
d
nelledue circostanze poste a confronto

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216 L'indice dei prezzi al consumo (con base 1995=100) nel 2008 è risultato
pari a 125.8 a Roma e 122.9 a Milano. Ciò significa che:
a A Roma la dinamica dei prezzi tra il 1995 e il 2008 è risultata più accelerata x
A Roma nel periodo osservato i prezzi sono stati mediamente più cari rispetto
b
a Milano
Roma nel 2008 ha riscontrato un livello più elevato dei prezzi rispetto a
c
Milano
Milano ha subito un incremento dei prezzi di 2.9 punti percentuali in meno
d
rispetto a Roma
217 Il numero indice calcolato per il periodo base vale 1. Questo è vero in virtù
della proprietà della:
a Commensurabilità
b Transitività delle basi
c Reversibilità delle situazioni
d Identità x
218 Quando si opera un cambiamento di base devono essere rispettate le
proprietà della:
a Reversibilità delle basi
b Transitività delle basi
c Identità
d Reversibilità delle basi, transitività delle basi, identità x
219 Fissata la base (uguale a 100) nel 2003, la serie dei numeri indici
elementari di prezzo per un determinato prodotto è pari a 0.87 nel 2004 e a
1.08 nel 2005.:
Nel 2005 il prezzo del bene ha registrato una diminuzione del 6% rispetto al
a x
2003
Nel 2005 il prezzo del bene ha registrato una diminuzione del 9% rispetto al
b
2003
c Nel 2005 il prezzo del bene ha registrato un aumento dell'8% rispetto al 2003
d Nel 2005 il prezzo del bene era più basso del 2003
220 Il tasso medio semplice:
a Ricava il tassso come media delle variazioni relative di indici a base mobile
b Ricava il tassso come media delle variazioni relative di indici a base fissa x
c Si basa su una progressione geometrica
Conduce a risultati sostanzialmente simili a quelli ottenuti con il tasso medio
d
composto
221 Nella costruzione dell'indice sintetico dei prezzi si ricorre:
a Alla media aritmetica degli indici elementari delle quantità
b A un rapporto tra aggregati in valore x

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c Alla media geometrica degli indici elementari di prezzo


d A un metodo economico
222 Nella scelta dei pesi per la ponderazione:
a Le quantità fisiche devono essere espresse nella stessa unità di misura x
b L'importanza dei beni da un punto di vista economico è irrilevante
c Gli unici pesi che si possono utilizzare sono le quantitià fisiche
d I coefficienti di ponderazione devono essere solo a base fissa
223 Gli indici dei prezzi di Laspeyres e di Paasche:
a Utilizzano lo stesso sistema di ponderazione
b Conducono a risultati simili
c I coefficienti di ponderazione di Paasche sono a base mobile x
d Utilizzano la stessa quantità di informazione
224 Gli indici dei prezzi di Laspeyres e di Paasche:
a Rappresentano ipotesi di comportamento realistiche del consumatore
L'indice di Laspeyres riflette una realtà in cui il consumatore ha un
b x
atteggiamento conservatore
Nell'indice di Paasche il consumatore non modifica la propria struttura dei
c
consumi nel tempo
L'indice di Laspeyres ipotizza un comportamento del consumatore più
d
aderetente alla realtà rispetto all'indice di Paasche
225 L'indice di Laspeyres:
Nel caso di correlazione negativa tra variazioni di prezzo e di quantità assume
a x
valori maggiori rispetto all'indice di Paasche
Nel caso di correlazione negativa tra variazioni di prezzo e di quantità assume
b
valori minorii rispetto all'indice di Paasche
c Presenta una tendenziosità negativa
Tiene conto del comportamento del consumatore atto a neutralizzare le
d
variazioni dei prezzi con cambiamenti di spesa
226 Secondo una “legge” tendenziale dell'economia (funzione della domanda
rispetto al prezzo), al crescere del prezzo dovrebbe ridursi la quantità
consumata:
a L'indice di Laspeyres presenta una tendenziosità positiva
b L'indice di Paasche presenta una tendenziosità negativa
c L'indice di Fisher è da preferire all'indice di Laspeyres e di Paasche
A parità di dati utilizzati, il valore dell'indice di Laspeyres sarà maggiore di
d x
quello di Paasche
227 L'indice di Fisher:
a E' una media aritmetica degli indici di Lapseyres e di Paasche
b Presenta un valore intermedio tra quelli degli indici di Lapseyres e di Paasche x
c E' calcolabile solo per gli indici sintetitici dei prezzi

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Per calcolarlo non bisogna necessariamente disporre dei dati sui prezzi e
d
sulle quantità sia al tempo base che al tempo di calcolo (corrente)
228 Gli indici di Laspeyres e di Paasche soddisfano:
a La proprietà di scomposizione delle cause in senso debole x
b La proprietà della transitività
La proprietà di scomposizione delle cause in senso debole è soddisfatta solo
c
dall'indice di Paasche
La proprietà di scomposizione delle cause in senso debole è soddisfatta solo
d
dall'indice di Laspeyres
229 Utilizzando la proprietà di transitività delle basi, è possibile calcolare la
variazione subita dal prezzo di un bene tra due diversi istanti temporali
operando un cocatenamento degli indici a base mobile:
a Ciò vale per l'indice di Laspeyres
b Ciò vale per l'indice di Paasche
c Ciò vale per l'indice di Fisher
d Ciò vale per i numeri indici elementari x
230 L'indice di Laspeyres:
Il passaggio da indici a base fissa a indici a base mobile conduce a numeri
a
indici privi di significato economico
b Utilizza una quantità minore di informazioni rispetto all'indice di Paasche x
Gode di maggiori proprietà rispetto all'indice di Paasche e per questo è più
c
utilizzato nel contesto della statistica ufficiale
d Presenta valori minori dell'indice di Fisher
231 All'interno della variazione di un aggregato, si vuole scorporare il
contributo della variazione dei prezzi rispetto a quella delle quantità:
a E' possibile effettuarlo utilizzando l'indice di Laspeyres
b E' possibile effettuarlo utilizzando l'indice di Paasche
c E' possibile effettuarlo utilizzando l'indice di Fisher x
E' possibile effettuarlo utilizzando indifferentemente gli indici di Laspeyres, di
d
Paasche o di Fisher a seconda dell'obiettivo prefissato
232 Per i confronti spaziali internazionali:
a Si ricorre all'indice di Laspeyres
b Si ricorre all'indice di Laspeyres o di Paasche
c Si ricorre all'indice di Fisher
d Si devono costruire altri numeri indici sintetitici x
233 Concatenando gli indici di Laspeyres:
Si ottiene un numero indice uguale a quello che si otterrebbe calcolandolo in
a
via diretta
b Si ottiene un numero indice privo di significato economico
Si ottiene un numero indice diverso da quello che si otterrebbe calcolandolo
c x
in via diretta

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d Si violerebbe la proprietà di inversione dei fattori


234 I numeri indici del fatturato e degli ordinativi dell'Industria:
a La periodicità è bimensile
b La rilevazione dati avviene tramite indagine campionaria con intervista diretta
c La popolazione è rappresentata da imprese con al massimo 20 addetti
Le imprese che fanno parte del campione appartengono anche all'industria
d x
estrattiva
235 I numeri indici trimestrali di fatturato dei servizi:
a La rilevazione dati avviene tramite indagine campionaria con intervista diretta
b La popolazione è rappresentata da imprese con al massimo 20 addetti
Le imprese che fanno parte del campione appartengono anche al settore dei
c x
servizi di informazione e comunicazione
d La serie è costituita da numeri indici abase fissa con base 1995=100
236 Numeri indici dei prezzi al consumo:
a La rilevazione dati avviene tramite indagine campionaria postale
b La periodicità è trimestrale
c Il metodo di calcolo è l'indice di Fisher
d Vengono costruiti anche sub-indici per tipo di prodotto e territorio x
237 Data la serie mensile (o trimestrale) di un generico fenomeno X:
La variazione congiunturale misura la variazione percentuale registrata da X
a x
tra il periodo m (mese o trimestre) e quello precedente m-1
La variazione congiunturale misura la variazione percentuale registrata da X
b
tra il periodo m (mese o trimestre) e uno dei periodi precedenti
La variazione congiunturale misura la variazione percentuale di X tra il
c periodo m (mese o trimestre) dell'anno t e lo stesso periodo m ma relativo
all'anno precedente t-1
La variazione congiunturale misura la variazione percentuale di X tra il
d periodo m (mese o trimestre) dell'anno t e il periodo m-1 relativo all'anno
precedente t-1
238 I numeri indici dei prezzi al consumo:
a Condividono tutti le stesse finalità
b Il paniere è rappresentativo dei consumi dell'intera popolazione
La popolazione di riferimento è costituita da tutte le famiglie presenti sul
c
territorio nazionale
d Servono per misurare l'inflazione x
239 L'IPCA:
a E' stato sviluppato per assicurare una misura dell'inflazione più accurata
b Ha in comune con il FOI la popolazione di riferimento
c Considera sempre il prezzo pieno di vendita

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d Tiene conto delle riduzioni temporanee di prezzo x


240 Il NIC:
a Misura l'inflazione a livello dell'intero sistema economico x
b E' l'indice usato per adeguare periodicamente i valori monetari
E' stato sviluppato per assicurare una misura dell'inflazione comparabile a
c
livello europeo
d Ha la stessa popolazione di riferimento del FOI
241 I numeri indici speciali:
a Sono indici di quantità
b Derivano dagli indici ufficiali x
c Non contengono rilevanti informazioni economiche
d Sono calcolati tramite l'indice di Laspeyres
242 L'indice ragioni di scambio internazionali:
a Fornisce informazioni sul livello dei prezzi
Se maggiore di uno indica che i prezzi delle esportazioni sono maggiori di
b
quelli delle importazioni
c Fornisce informazioni sull'evoluzione del rapporto dei prezzi x
d E' costruito ricorrendo ai numeri indici sulle quantità
243 L'indice ragione di scambio in agricoltura:
a Fornisce informazioni sul livello dei prezzi
Fornisce informazioni sul gruppo sociale degli agricoltori che vendono e che
b x
comprano
c Assume quasi sempre valori maggiori dell'unità
I suoi valori dimostrano come l'agricoltura sia un settore altamente
d
competitivo
244 Gli aggregati della contabilità nazionale sono:
a Espressi sempre a prezzi costanti
Espressi a prezzi costanti e/o a prezzi correnti a seconda dell'obiettivo
b
prefissato dall'analis
c Consentono di calcolare l'evoluzione degli stessi in volume x
d Espressi a prezzi correnti per i prezzi e ap rezzi costanti per le quantità
245 Nella stima degli aggregati a prezzi costanti:
a La ponderazione è a base variabile x
b La ponderazione è a base mobile
c In Italia si utilizza generalmente l'indice di Laspeyres per le misure di prezzo
d In Italia si utilizza generalmente l'indice di Paasche per le misure di volume
246 Il deflatore implicito:
Si ottiene moltiplicando i prezzi unitari dell'anno-base per le quantità dei
a
singoli anni di cui si intendono deflazionare gli aggregati
Si ottiene rapportando gli aggregati a prezzi costantii a quelli forniti a prezzi
b
correnti

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E' dato dal rapporto tra un indice di valore e un indice di quantità di tipo
c x
Laspeyres, ossia è un indice di prezzo di tipo Paasche
E' dato dal rapporto tra un indice di quantità e un indice di valore di tipo
d
Laspeyres, ossia è un indice di prezzo di tipo Paasche
247 Il processo di deflazione può essere applicato:
a Direttamente all'aggregato produzione x
b Indirettamente all'aggregato investimenti
c Indirettamente all'aggregato consumi
d Non può essere applicato ad aggregati ottenuti a saldo come il valore aggiunto
248 La doppia deflazione:
a Consente di calcolare la deflazione implicita
b Si ottiene moltiplicando i prezzi dell'anno-base per le quantità dei diversi anni
c Procede deflazionando gli aggregati che conducono al saldo in questione x
d Cosnente di stimare gli aggregati a prezzi concatenati
249 La valutazione a prezzi costanti:
a Tiene conto della rappresentatività del paniere nel corso degli anni
b E' indifferente alla mutata tecnologia e alla qualità dei prodotti x
c E' la tecnica di stima più utilizzata dall'Istat
d La ponderazione è a base variabile
250 Il calcolo dei sub-indici:
Consente di evidenziare la dinamica dei prezzi dei vari gruppi di beni e servizi
a x
rispetto al periodo base
b E' applicabile solo al Numero Indice dei prezzi al consumo
c La loro somma è pari all'indice generale dei prezzi
d Consentono di cogliere la variazione nominale di un aggregato monetario
251 La variazione nominale:
Si ottiene moltiplicando le quantità (vendute, prodotte, consumate ecc.) al
a
tempo t per i corrispondenti prezzi in vigore al tempo 0
b Si ottiene utilizzando numeri indici sintetici di prezzo o quantità
c E' definita a prezzi correnti x
d E' sempre maggiore della variaizone reale
252 La variazione nominale:
a E' misurata da un indice della quantità di Lapseyres
b E' misurata da un indice dei prezzi di Paasche
c E' miurata da un indice di valore x
d Si ottiene per deflazione
253 La variazione reale:
a Si ottiene utilizzando solo metodi diretti
b Si ottiene utilizzando solo metodi indiretti
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Per la sua stima si può riccorere all'utilizzo di numeri indici sintetitici dei
c x
prezzi o delle quantità
Si ottiene moltiplicando le quantità (vendute, prodotte, consumate ecc.) al
d
tempo 0 per i corrispondenti prezzi in vigore al tempo t
254 La variazione reale:
Si calcola solo se si conoscono i dati sui prezzi e le quantità dei beni nei
a
periodi 0 e t
b Si ottiene solo attraverso la deflazione
c Si ricava solo per estrapolazione
Indica il mutamento temporale registrato dalla componente volume
d x
dell'aggregato
255 L'inflazione:
Esiste un solo indice che miusra il processo di aumento generalizzato dei
a
prezzi assoluti dei beni e servizi
Misura la dinamica dei prezzi dei consumi finali delle famiglie originati da
b
transazioni reali attraverso l'IPC
Misura le variazioni nei prezzi di beni e servizi di consumo acquistati dalle
c x
famiglie attraverso l'IPC
I prezzi si riferiscono a un paniere di beni e servizi rappresentativo dei
d
consumi delle famiglie
256 L'inflazione strisciante:
a E' superiore all'inflazione galoppante
b E' un residuo dell'inflazione ereditata
c E' uguale all'inflazione propria
d Riguarda un aumento dei prezzi inferiore al 3% x
257 L'inflazione propria:
a E' inferiore all'inflazione ereditata
b E' uguale all'inflazione ereditata
c E' pari all'inflazione finale x
E' uguale all'inflazione finale se il coefficiente dell'inflazione ereditata è
d
uguale a 1
258 Il tasso di inflazione normale:
a E' il tasso che non tiene conto di eventuali variazioni anomale x
b Oscilla intorno al tasso effettivo
c Si calcola solo su base annuale
Serve per attuare provvedimenti di politica economica utili a combattere
d
l'inflazione
259 Nel contesto dell'Analisi Shift and Share:
La componente strutturale misura la parte di variazione dovuta alla struttura
a x
produttiva di partenza dell'area geografica considerata

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La componente tendenziale misura la variazione del settore produttivo


b
principale
c La componente locale misura la variazione del settore produttivo principale
La componente tendenziale misura la capacità di attrazione del settore
d
produttivo principale rispetto agli insiemi dei settori
260 L'Analisi Shift-Share:
Consente di scomporre le differenze di una variazione temporale del fenomeno
a x
oggetto di studio
E' indipendente dalla localizzazione geografica dove è osservato il fenomeno
b
oggetto di studio
c E' costituita da 4 componenti: tendenziale, strutturale, locale e macro-area
d Fornisce informazioni sul grado di sviluppo di un'area virtuale
261 Il problema della comparazione dei prezzi:
a Riguarda confronti nel tempo tra aggregati monetari
Si pone a causa della variabilità dei prezzi che rende i confronti tra aggregati
b x
monetari relativi ad ambiti territoriali diversi non omogenei
c Si pone solo per i confronti bilateriali
Si pone per confrontare aggregati monetari nello spazio risolvendo il
d
problema della distorsione dei risultati
262 Nella comparazione dei prezzi:
a Non si pone il problema della deflazione degli aggregati
b Non si pone il problema della parità dei poteri di acquisto
c Non si utilizzano coefficienti di conversione
I confronti tra gli aggregati monetari non si risolvono tramite le cosiddette
d x
partià valutarie
263 L'eliminazione degli effetti dei diversi livelli dei prezzi:
a Per confrontare aggregati tra diversi paesi con la stessa valuta x
b Per confrontare aggregati solo tra paesi che adottano una diversa valuta
Non può essere effettuata per località all'interno di uno stesso paese per
c
mancanza di statistiche disponibili
d Deve tener conto della politica dei tassi di cambio
264 Nei confronti tra paesi per la comparazione dei prezzi:
La questione è affrontata similmente sia per i confronti bilaterali che
a
multilaterali
b La questione metodologica risiede nel rispettare la proprietà di transitività x
Si introduce il concetto di parità valutaria elementare come rapporto tra i
c
prezzi di un bene espressi in diverse valute
Non ha senso confrontare i prezzi di un bene relativi a paesi con la stessa
d
valuta
265 Se il confronto per la comparazione dei prezzi, riguarda due soli paesi:
a Ha senso procedere solo se i prezzi sono espressi in valuta diversa

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La parità economica coincide con l'indice semplice delle quantità nel caso di
b
dati spaziali
c Il confronto basato su un solo bene è palesemente fuori dalla realtà x
E' il tasso di cambio, tra le monete dei due paesi, che garantisce lo stesso
d
potere di acquisto in termini beni considerati
266 Se l'indice della parità economica elementare di un certo bene tra due
paesi A e B è pari a 0,70:
Ciò vuol dire che il prezzo del bene in questione per il paese A è minore del
a x
30% rispetto al paese B, scelto come base
b Ciò vuol dire che è più conveniente acquistare il bene presso il paese B
Ciò vuol dire che il prezzo del bene in questione per il paese A è superiore del
c
30% rispetto al paese B, scelto come base
Il paese B registra una dinamica dei prezzi maggiore rispetto a quella del
d
paese A
267 Il passaggio da un indice di prezzo elementare ad un indice sintetico
complesso:
a Si pone per i confronti multilateriali
Prevede l'esistenza di un paniere di beni rappresentativo di un intero
b x
aggregato
Avviene utilizzando indici diversi da quelli noti come Laspeyres, Paasche e
c
Fisher
d Avviene utilizzando solo l'indice di Fisher
268 Gli indici complessi utilizzati nei confronti spaziali:
a Non prevedono rilevanti questioni metodologiche da affrontare
b Soddisfano la proprietà di reversibilità delle basi
c Non presentano problemi di tendenziosità
Conducono a risultati non univoci, a seconda del sistema di ponderazione
d x
utilizzato
269 Nei confronti spaziali, la scelta del paese come base è:
a Insensibili ai fini della tendenziosità
b Insensibile ai fini del calcolo dell'indice
Rende inutilizzabili gli indici di Laspeyres e di Paasche anche nei confornti
c x
binari
d E' rilevante solo nei confronti multilaterali
270 Nei confronti spaziali, per questioni metodlogiche:
a Si utilizza l'indice di Fisher perché soddisfa la proprietà di transitività
b Si utilizza l'indice di Fisher perché conduce a risultati univoci
Si utilizza l'indice di Fisher come media degli indici di Laspeyres e Paasche
c
anche se non soddisfa la proprietà di reversibilità delle basi
Si utilizza l'indice di Fisher solo nei confronti binari perché soddisfa la
d x
proprietà di reversibilità delle basi

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271 I confronti multilaterali si effetuano:


a Attraverso indici binari semplici
b Attraverso indici complessi che soddisfano la proprietà di additività x
Attraverso indici binari concatentati che soddisfano la proprietà di attività e
c
di transitività
d Attraverso indici binari concatenati che soddisfano la proprietà di additività
272 Nei confronti multilaterali:
La costruzione di deflatori deve rispondere all'esigenza di determinare i tassi
a x
di equivalenza del potere di acquisto
Per i confronti limitati a due sole aree il calcolo delle PPA presenta il
b
problema della transitività
L'indice EKS non può essere utilizzato perché non soddisfa la proprietà
c
dell'additività
d Per i confronti binari si possono utilizzare gli indici di Laspeyres o di Paasche
273 L'indice EKS:
a E' una trasformazione di tipo additivo degli indici di Fisher
b E' il più utilizzato per i confronti multilaterali dall'Eurostat
Soddisfa la proprietà di transitività in modo tale che la scelta del paese base
c x
possa considerarsi indifferente ai fini del confronto multilaterale
Utilizza come base di partenza l'indice di Fisher, calcolato per due o più paesi
d
paesi alla volta
274 L'indice di Geary-Khamis:
Si ottiene come media aritmetica semplice dei prezzi del bene in questione
a
espressi nelle rispettive monete nazionali
Si ottiene come media geometrica semplice dei prezzi del bene in questione
b
espressi nelle rispettive monete nazionali
c Utilizza come Parità dei Poteri di Acquisto un indice di tipo Paasche x
d Utilizza come Parità dei Poteri di Acquisto un indice di tipo Laspeyres
275 L'indice di Geary-Khamis:
La sintesi che porta al calcolo dei prezzi dei prodotti in moneta comune è
a x
ottenuta da una media aritmetica ponderata
b Produce stime robuste
L'indice della parità di potere d'acquisto è definito come rapporto tra un
c
aggregato fittizio diviso un aggregato reale
d E' il più utilizzato per i confronti multilaterali dall'Eurostat
276 La variabilità territoriale dei prezzi per i confronti tra diverse aree:
a Richiede la costruzione di deflatori temporali
Utilizza metodi per i confronti multilaterali che possono essere svincolati dai
b x
confronti binari

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Richiede il calcolo della parità dei poteri di acquisto, analogamente al caso


c
temporale
d Utilizza modelli di regressione
277 L'approccio seguito per la realizzazione dei confronti internazionali,
attraverso l'impiego dei metodi basati sui confronti multilaterali:
a Si basa prima di tutto sull'analisi dei dati disponibili x
Richiede che venga soddisfatta la proprietà dell'addività dei numeri indici
b
come requisito essenziale
c Non risolve il problema della distorsione dei tassi di cambio ufficiali
d Produce stime non distorte se si utilizzano indici di tipo moltiplicativo
278 L'indice di Gerardi:
a E' meno distorto dell'indice di Geary-Khamis
b E' più utilizzato dell'indice di Geary-Khamis
c E' una media geometrica semplice x
d E' una media geometrica ponderata
279 L'indice di Gerardi:
a E' una trasformazione dell'indice EKS
b E' una trasformazione dell'indice di Fisher
c Soddisfa la proprietà di transitività x
d Per la sua costruzione richiede un sistema di ponderazione
280 L'indice di Geradi:
a E' preferibile all'indice EKS
b Produce stime simili all'indice di Geary-Khamis
c Adotta una struttura unica dei prezzi comuni come l'indice di Geary-Khamis x
d E' il più utilizzato sia a livello di UE che per i confronti con paesi extraeuropei
281 I numeri indici a catena:
Se calcolati mediante la formula di Laspeyres restituiscono i valori originari
a
se prezzi e quantità assumono i valori originari
Se calcolati mediante la formula di Fisher restituiscono i valori originari se
b
prezzi e quantità assumono i valori originari
c Godono della proprietà di additività
d Richiedono l'utlizzo di molte informazioni x
282 I numeri indici a catena:
a Soffrono del problema di rappresentatività del paniere
Possono dar luogo a discrepanze nella quadratura dei conti degli aggregati
b x
economici
c Sono sensibili al tipo di numero indice scelto
d Soddisfano la proprietà di circolarità
283 Se l'inflazione tendenziale è pari a gennaio 2000 al 2,3%:

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Ciò significa l'Indice generale dei prezzi al consumo di gennaio 2000 rispetto
a
all'analogo indice calcolato dall'Istat nel gennaio 1999 è cresciuto del 23%
Ciò significa che l'Indice generale dei prezzi al consumo (fonte ISTAT) è
b
aumentato rispetto a dicembre 1999 dello 2,3%
Ciò significa che il tasso di variazione dei prezzi al consumo è stato pari a
c x
+0.023
Ciò significa che il tasso di variazione dei prezzi al consumo è stato pari al
d
2,3%
284 L'incremento relativo medio di un fenomeno:
a E' indifferente rispetto alla metodologia seguita per il suo calcolo
Produce risultati non distorti se il calcolo viene effettuato utilizzando la media
b
geometrica
Produce risultati non distorti se il calcolo viene effettuato utilizzando la media
c
aritmetica
L'utilizzo di un determinato metodo di calcolo dipende dall'ipotesi di sviluppo
d x
del fenomeno
285 L'incremento relativo medio di un fenomeno:
Nel caso di sviluppo esponenziale del fenomeno nel tempo è pari al tasso di
a
capitalizzazione semplice
Nel caso di sviluppo lineare del fenomeno nel tempo è pari al tasso di
b
capitalizzazione composta
c E' calcolato solo per dati rilevati con cadenza annuale
d Esprime l'evoluzione del fenomeno tra due istanti temporali di rilevazione x
286 Il tasso di inflazione tendenziale:
a E' superiore al tasso di inflazione media
b E' inferiore al tasso di inflazione media
c E' una componente dell'inflazione propria
d Offre una visione prospettica del fenomeno x
287 Il tasso di inflazione media:
a E' superiore al tasso di inflazione tendenziale se l'inflazione è in fase calante x
b Non dipende dall'inflazione ereditata
c Al tempo t è uguale a zero se al tempo t-1 non c'è stata inflazione
d E' indipendente dal trascinamento del tasso di inflazione
288 L'inflazione propria:
a E' una componente della variazione media annua dell'indice dei prezzi x
b E' sempre diversa zero
c Non è legata all'andamento della variazione congiunturale
d E' sempre maggiore dell'inflazione ereditata
289 L'inflazione propria dell'anno t:

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E' ottenuta come differenza percentuale tra l'indice medio dell'anno t e quello
a x
di dicembre dell'anno precedente
E' calcolata come differenza percentuale tra l'indice dei prezzi di dicembre
b
dell'anno t
E' la variazione media dell'indice nell'anno considerato, che si avrebbe
c nell'ipotesi che il valore dell'indice stesso resti nel resto dell'anno, lo stesso
dell'ultimo dato mensile disponibile
d Non risente di eventuali variazioni anomale
290 L'inflazione di fondo:
Corrisponde al tasso di inflazione osservato attorno al quale oscilla
a
l'inflazione normale
b Corrisponde al tasso di inflazione acquisito
c Non risente di eventuali variazioni anomale dei prezzi x
d Corrisponde all'indice generale dei prezzi
291 I rapporti di rinnovo:
a Corrispondono ai rapporti di durata
Individuano il tempo necessario perché la popolazione si rinnovi
b
completamente
Rappresentano la quota parte della popolazione osservata che si è rinnovata
c x
nel periodo considerato
d Rappresentano la permanenza media delle unità nella popolazione
292 I rapporti di durata:
a Sono definiti come il doppio dei rapporti di rinnovo
b Sono indipendenti dai rapporti di rinnovo
c Stimano il tempo necessario affinchè una parte della popolazione sia rinnovata
d Sono costruiti a apartire dai tassi di entrata e di uscita x
293 I tassi di turnover:
Se presentano valori elevati segnalano una buona efficienza dell'azienda nella
a
gestione del personale
La disaggregazione per caratteristiche dei dipendenti non aiuta a interpretare
b
i dati medi
c Sono cosi definiti i rapporti di entrata, di uscita e di rinnovo x
d Non sono calcolabili quando a ogni entrata corrisponde un'uscita
294 I rapporti di rinnovo:
a Sono sempre calcolabili x
La quota rinnovata tra il tempo 0 e il tempo 1 è pari al rapporto tra uscite al
b
tempo 1 ed entrate al tempo 1
La quota rinnovata tra il tempo 0 e il tempo 1 è pari al rapporto tra uscite al
c
tempo 1 e consistenze al tempo 1

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La quota rinnovata tra il tempo 0 e il tempo 1 è pari al rapporto tra


d
consistenze al tempo 1 e uscite al tempo 1
295 Nella matrice di transizione tra il tempo t-1 e il tempo t delle n unità di un
collettivo:
Le righe rapresentano la provenienza dai vari stati (1..i..k) delle unità presenti
a nello stato j al tempo t più eventuali entrate (Ei) dirette nello stato j tra il
tempo t-1 e t
Le colonne rappresentano la destinazione delle unità presenti nello stato i al
b tempo t-1 verso gli stati (1..j..k) al tempo t più eventuali uscite (Ui) dal
collettivo
E' possibile verificare quanta parte delle unità del collettivo rimangono nello
c x
stesso stato
d Non è possibile calcolare i tassi di entrata nel collettivo
296 I tassi di transizione e/o permanenza:
Possono essere presentati anche in forma tabellare ottenendo la tabella dei
a x
tassi di transizione
Non sono utilizzabili a fini previsionali perché altamente variabili da un anno
b
all'altro
c Non hanno alcun impatto sulla produttività e competivitià dell'azienda
Prevedono transizioni da un livello di qualifica superiore ad un livello di
d
qualifica inferiore
297 Nella previsione di fabbisogno del personale:
Si può accettare l'ipotesi di costanza per il futuro dei tassi di permanenza
a x
considerando i valori medi dei tassi registrati negli ultmi anni
Non è possibile conisderare la collettività dei dipendenti oggetto di studio
b
chiusa, ovvero senza entrate e senza uscita
Si deve tener conto solo del numero di dipendenti in entrata e in uscita ma non
c
delle loro qualifiche
Il problema riguarda solo il manager delle gestione delle risorse umane ma
d
non l'efficienza complessiva dell'azienda
298 I rapporti di turnover sono calcolati:
a Sommando le entrate e le uscite registrate nel periodo considerato
Rapportando la somma di entrate ed uscite alla consistenza media del periodo
b x
considerato
c Rapportando le entrate nette alla consistenza media del periodo considerato
d Come differenza tra le entrate e le uscite nel periodo considerato
299 Nella tabella dei tassi o probabilità di transizione:
Tutte le celle sono piene ovvero presentano valori dei tassi per qualsiasi
a
qualifica professionale
b Laddove le celle presentano valori nulli i tassi non sono calcolabili
Si assume che gli spostamenti di carriera possano avvenire solo verso
c x
qualifiche più elevate
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d I tassi di transizione (o di permanenza) possono assumere qualsiasi valore


300 Nella mobilità del personale di un'azienda:
a I dipendenti modificano sempre il loro status nel tempo
b Il personale non può spostarsi da un reparto all'altro
Le unità di produzione non possono passare da un livello di efficienza alto a
c
un livello di efficienza basso
d I dipendenti possono avere la possibilità di passare tra vari stati x
301 In una serie storica:
a L'ordine con cui sono rilevati i dati non è rilevante
I dati relativi ad un fenomeno sono rilevati secondo intervalli regolari di
b x
tempo ed ordinati cronologicamente
c L'obiettivo è di descrivere l'evoluzione del fenomeno nello spazio
d Le rilevazioni sono di tipo discreto e continuo
302 In una serie storica:
a Lo scopo è di individuare la “legge” che governa il fenomeno oggetto di studio x
Analogamente al modello di regressione si studia l'andamento di una variabile
b
in funzione di un'altra variabile
c Si ipotizza che il meccanismo generatore dei dati osservsti sia dato
d Il fenomeno osservato è completamente governabile
303 Il metodo classico:
L'idea di fondo è di distinguere con certezza l'effetto di ogni componente della
a x
serie
L'idea di fondo è di distinguere con certezza l'effetto di ogni componente della
b
serie, compresa la componente accidentale
L'obiettivo finale dell'analisi è di individuare un modello complessivo che sia
c
capace di descrivere il meccanismo che ha generato la serie storica
L'obiettivo è di determinare l'insieme delle “forze” che hanno concorso a
d
produrre il dato, usando strumenti probabilistici
304 Il metodo moderno:
Si suppone che ogni componente della serie segua una legge matematica ben
a
definita
Si vuole descrivere l'andamento generale del fenomeno ovvero il meccanismo
b x
che ha generato la serie storica
c L'approccio è di tipo deterministico
d E' il metodo più utilizzato nelle analisi previsionali dell'azienda
305 Il trend:
a E' un movimento congiunturale
b E' un movimento che si ripete con una certa regolarità
E' un movimento monotono di fondo che evidenzia l'evoluzione strutturale del
c x
fenomeno

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d Non è la componente più regolare di una serie storica


306 Il ciclo:
a E' un movimento originato dal presentarsi di situazioni più o meno favorevoli x
b E' la componente più regolare della serie storica
c E' un movimento che si ripete con una certa frequenza
d La sua durata è di medio-breve periodo
307 Il ciclo:
a Presenta un andamento cosenusoidale rispetto al trend
b Presenta generalmente oscillazioni di durata superiore all'anno x
Il suo andamento dipende da movimenti infra-annuali dovuti a fattori
c
economici
d La sua fase di espansione si ripete con regolarità nel tempo
308 La stagionalità:
La sua regolarità sta nel riproporsi ogni anno, con un effetto più o meno
a x
costante nel tempo
b E' la componente più importante della serie storica
c E' una componente reale cioè direttamente osservabile
d Oscilla intorno al trend
309 L'accidentalità:
a E' una componente direttamente osservabile
b E' una componente governabile
c Presenta oscillazioni irregolari x
d E' causata da una serie di circostanze di entità non trascurabile
310 Il modello additivo:
a E' più utilizzato del modello moltiplicativo
b E' più utilizzato del modello misto
c E' costituito da tre componenti deterministiche e da una componente erratica x

d E' costituito da una componente deterministica e da una componente erratica


311 Il trend:
a Per la sua individuazione è necessario disporre di dati annuali
b Per la sua individuazione è necessario disporre di dati trimestrali
c Per la sua individuazione è necessario disporre di dati mensili
Per la sua individuazione è necessario disporre di una serie sufficientemente
d x
lunga
312 Quale delle seguenti affermazioni è corretta:
a Il trend è sempre crescente
b Il trend è sempre specificato da una funzione lineare
c Il trend può crescere ma a un tasso decrescente x
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d Il trend è lineare e la sua crescita è variabile nel tempo


313 Il trend:
a E' un movimento congiunturale
b E' un movimento che si ripete con una certa regolarità
c E' determinato da cause profonde che agiscono lentamente x
d Graficamente deve presentarsi come un andamento irregolare
314 Il trend:
a E' espresso da una funzione lineare che sempre si adatta ai dati
E' espresso sempre da una funzione lineare dopo opportuno trattamento dei
b
dati
E' espresso da una funzione lineare che viene scelta dopo aver osservato il
c x
grafico della serie storica
d Non può essere espresso da una funzionequadratica
315 Il trend:
a Non può essere espresso da una serie storica che presenta dati trimestrali
b Non può essere espresso da una serie storica che presenta dati mensili
Non può essere espresso da una serie che presenta dati annuali affetti da
c
stagionalità
d Può essere espresso mediante una funzione lineare semplice o multipla x
316 Se il trend è specificato da una funzione lineare:
a ⓵ minore di zero implica che il trend è crescente
b ⓵ maggiore di zero implica che il trend è decrescente
c ⓵ uguale a zero implica che la serie è stazionaria x
d La crescita del fenomeno oggetto di studio è crescente nel tempo
317 Se la covarianza tra la variabile Y oggetto di studio e la variabile tempo è
pari a zero:
a Ciò implica che le due variabili sono indipendenti
b La serie storica presenta dal punto di vista grafico un pattern orizzonatale x
c Il coefficiente di correlazione è diverso da zero
d Il coefficiente di determinazione è diverso da zero
318 Se la covarianza tra la variabile Y oggetto di studio e la variabile tempo è
pari a -0,3:
a Ciò implica che il trend è decrescente x
b Il coefficiente di correlazione è positivo
c La funzione lineare scelta non si adatta bene ai dati della serie storica
d L'intercetta è uguale a zero
319 Il trend:
a E' sempre specificato da una legge matematica
b E' sempre caratterizzato da un andamento regolare
c Può manifestarsi in modo irregolare x
d Non può essere ricostruito attraverso metodi di perequazione
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320 Il trend:
a Può essere utilizzato sempre per fini previsivi
I comportamenti strutturali possono modificarsi sensibilmente e quindi la
b x
funzione specificata può risultare poco adatta per fare previsioni
c E' utilizzabile per previsione anche lontane nel tempo
d Può essere utilizzato per effettuare previsioni nel breve periodo
321 La stagionalità:
a Si presenta sempre
b Non interviene se i dati hanno cadenza annuale x
c Il suo andamento è irregolare
d Non oscura l'effetto trend-ciclo
322 La stagionalità:
E' una componente esterna da cui si intende prescindere per l'analisi della
a x
struttura del fenomeno
La sua eventuale depurazione ovvero la destagionalizzazione è un problema
b
non particolarmente complesso
La sua conoscenza non è richiesta per diagnosi congiunturali di medio e breve
c
periodo
d Presenta massimi o minimi non sempre negli stessi mesi
323 Quale delle seguenti affermazioni è corretta:
a La stagionalità non è vista come un fenomeno di disturbo
b Gli effetti della stagionalità non si annullano nell'ambito dell'anno
Se osserviamo durante il periodo estivo un aumento del numero di auto
c
vendute, tale dinamica è dovuta principalmente alla componente stagionale
Le variazioni stagionali delle serie storiche si ripetono con una certa
d x
regolarità ad intervalli fissi, pari al periodo di osservazione della serie
324 Per destagionalizzare una serie:
a Si utilizza una funzione lineare nei parametri x
b Non si utilizza una funzione non lineare nei parametri
c Si ricorre sempre al metodo di regressione lineare semplice
d Si utilizza il metodo delle medie mobili perché restituisce risultati non distorti
325 Nel metodo di regressione lineare:
a Si introduce una variabile dummy di tipo dicotomico x
b Le variabili dummy sono tante quante sono gli anni
c La variabile dummy coglie l'effetto relativo a uno specifico anno
Non necessariamente si deve introdurre una variabile dummy nel processo di
d
destagionalizzazione di una serie
326 Il modello di regressione:
a Serve per spiegare la stagionalità una volta eliminato il trend x
b Serve per spiegare la stagionalità

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c Consente di calcolare direttamente i coefficienti di stagionalità


d I coefficienti
327 Per calcolare gli indici di stagionalità:
a Dobbiamo applicare una media mobile a 6 termini sui dati originari
b Dobbiamo applicare una media mobile a 12 termini sui dati originari
c Dobbiamo applicare una media mobile a 4 termini sui dati originari
d Dobbiamo applicare una media mobile centrata a k termini sui dati originari x
328 Una media mobile centrata a k termini:
a E' una media mobile ponderata x
b E' una media mobile semplice
c E' una media dove si perdono (k+1)/2 termini all'inizio e alla fine della serie
d E' una media dove si perdono (k-1)/2 termini all'inizio e alla fine della serie
329 I valori di una media mobile centrata a k termini:
a Sono ancora affetti da stagionalità
b Sono affetti da accidentalità
c Costituiscono i cosiddetti indici di stagionalità
d Costituiscono una prima approssimazione del trend-ciclo x
330 Gli indici di stagionalità:
Calcolati a livello mensile esprimono l'effetto che lo specifico mese ha sul
a
trimestre cui appartiene
Esprimono l'effetto che uno specifico mese ha sulla dinamica del fenomeno
b x
osservato
c Corrispondono alla serie destagionalizzata
Moltiplicati per i dati grezzi della serie originaria otteniamo una serie
d
depurata dalla stagionalità
331 Il ciclo viene definito:
a Dinamica di breve periodo x
b Dinamica di lungo periodo
c Dinamica di medio periodo
d Dinamica irregolare
332 L'analisi del ciclo:
a Viene eseguita con i metodi di regressione
b Viene eseguita con il metodo delle medie mobili
c Viene effettuata con i modelli autoregressivi x
d Viene eseguita con gli stessi metodi per individuare il trend
333 Nell'ambito dell'analisi classica:
a Il ciclo viene individuato mediante un modello moltiplicativo
b Il ciclo viene individuato con un modello additivo
c Il ciclo viene individuato mediante la componente di trend

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d Il ciclo viene individuato come la componente non tendenziale e non stagionale x

334 Quando si è di fronte ad un fenomeno con un andamento molto irregolare:


L'idea è di ricorrere a modelli non lineari per individuare la componente di
a
fondo, evidenziandone la funzione matematica sottostante
L'idea è di ricorrere a modelli lineari per individuare la componente di fondo,
b
evidenziandone la funzione matematica sottostante
L'idea è di ricorrere al metodo delle medie mobili, per destagionalizzare la
c x
serie
L'idea è di utilizzare un modello autoregressivo, per individuare la
d
componente di fondo
335 I valori di una media mobile centrata a k termini:
a Sono ancora affetti da stagionalità
b Sono affetti da accidentalità
c Costituiscono i cosiddetti indici di stagionalità
d Costituiscono una prima approssimazione del trend-ciclo x
336 La media mobile:
E' una trasformazione che applicata sulla serie osservata conserva il trend e il
a ciclo e annulla le altre componenti a patto che i termini k siano scelti in modo x
opportuno
E' una trasformazione che applicata sulla serie osservata conserva sempre il
b
trend e il ciclo e annulla le altre componenti
E' una trasformazione che applicata sulla serie osservata conserva sempre il
c
trend e il ciclo e annulla le altre componenti, purchè k sia maggiore di 5
d E' una media non ponderata
337 Lo smorzamento esponenziale:
a Smorza troppo la serie se k è elevato x
b Smorza troppo la serie se k è piccolo
c E' utilizzato per le previsioni di lungo periodo
Utilizza medie ponderate dando peso maggiore alle osservazioni più meno
d
recenti
338 Nello smorzamento esponenziale:
a La previsione è una media ponderata di tutte le osservazioni più recenti
Le osservazioni più recenti influenzano la previsione con intensità decrescente
b
all'aumentare della distanza dal tempo t
I coefficienti diminuiscono in modo esponenziale man mano che ci si avvicina
c
at
La formula esprime una media ponderata tra la previsione fatta al tempo t-1 e
d l'ultima osservazione yt , il cui peso è tanto più forte quanto più piccola è la x
costante
339 Lo smorzamento esponenziale:
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a Attribuisce più peso ai nuovi dati


b E' adatto a effettuare previsioni in presenza di trend e stagionalità
c Fornisce previsioni flessibili, cioè influenzate dalle osservazioni più recenti
d A seconda del valore che assume il coefficiente x
340 Nell'analisi dei residui, i test statistici:
a Si basano sull'ipotesi di normalità delle variabili casuali
b Non pongono restrizioni sulla forma della distribuzione delle variabili casuali
c Si distinguono a seconda del tipo di procedure seguite x
d Prediligono procedure di tipo parametrico
341 Nella previsione dei punti di svolta:
a N12 rappresenta la frequenza dei cosiddetti errori di seconda specie
b N21 rappresenta la frequenza dei cosiddetti errori di prima specie
c N21 è la frequenza dei punti di svolta non previsti ma verificatesi x
d N12 è la frequenza dei punti di svolta previsti e realizzati
342 L'indice relativo degli errori di seconda specie:
E' il rapporto tra il numero di errori di seconda e il numero totale dei punti di
a
svolta
E' il rapporto tra il numero di errori di seconda specie e il numero totale di
b x
punti di svolta effettivi
c Assume valori nell'intervallo compreso tra -1 e 1
Il valore massimo viene raggiunto quando i punti di svolta previsti
d
corrispondono ai punti di svolta effettivi
343 Nel valutare l'attendibilità delle previsioni formulate:
a E' sempre possibile scegliere il metodo di previsione migliore
La misura della qualità della previsione è data dal confronto con la realtà,
b x
ovvero dalla distanza tra previsione e successiva realizzazione
Nelle analisi tendenziali l'obiettivo primario e fondamentale è la previsione
c
dei punti di svolta ciclici dell'economia
E' sempre consigliabile utilizzare un modello di regressione per ottenenre le
d
previsioni più accurate
344 L'errore di previsione:
a E' una funzione monotona decrescente
b Assume valore pari a 1 se tutti gli errori sono non nulli
c La sua formula è una media aritmetica ponderata
d E' una funzione monotona non decrescente x
345 L'errore assoluto medio di previsione:
a E' maggiore dell'errore medio di previsione
b E' una media potenziata di ordine 1 x
E' maggiore dell'errore medio di previsione in presenza di sistematicità
c
dell'errore

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d La sua formula è una media aritmetica semplice dei termini di errore


346 La media quadratica degli errori di previsione:
a E' una media potenziata di ordine 1/2
b E' una media potenziata di ordine 2 x
Viene utilizzata per analizzare contemporaneamente previsioni relative a più
c
serie storiche
d Si basa su ipotesi meno stringenti dell'errore medio di previsione
347 Tra le componenti che costituiscono l'errore complessivo di previsione
(MQE)^2:
a L'errore sistematico è più grave dell'errore nella variabilità
La quota di errore dovuta all'imperfetta correlazione è di gravità pari a quella
b
dell'errore sistematico
La frazione di errore imputabile a diversa variabilità segnala che non si sono
c previste esattamente le oscillazioni dei valori effettivi intorno alla linea del x
trend
d L'errore sistematico è funzione del coefficiente di correlazione
348 Tra le componenti che costituiscono l'errore complessivo di previsione
(MQE)^2:
L'errore nelle covarianze si annulla quando il coefficiente di correlazione è
a
pari a zero
b L'errore nella variabilità non si annulla mai
Se il coefficiente di correlazione tra valori previsti e valori realizzati è pari a
c
1, allora l'errore sistematico si annulla
L'errore sistematico indica in che misura non si è stati in grado di prevedere il
d x
livello medio del fenomeno
349 L'indice proposto da Theil per analizzare contemporaneamente più serie
storiche:
a E' una normalizzazione dell'errore assoluto medio di previsione
b E' una normalizzazione dell'errore medio di previsione
c Assume valori compresi tra -1 e +1
Consente di valutare le eventuali differenze di attendibilità nelle previsioni
d x
durante le fasi di espansione e di contrazione del ciclo economico
350 L'indice di Giano:
Ha lo stesso campo di variazione dell'indice di Theil, ovvero dell'indice MQE
a
normalizzato
Valori dell'indice minori di 1 segnalano un miglioramento dell'attendibilità
b x
delle previsioni nel secondo periodo rispetto al primo
Assume valore nullo quando a previsioni non tutte esatte nel primo
c
sottoperiodo corrispondono previsioni non esatte nel secondo sottoperiodo
Valori dell'indice maggiori di 1 segnalano unmiglioramento dell'attendibilità
d
delle previsioni nel secondo periodo rispetto al primo
351 L'obiettivo dell'analisi moderna delle serie storiche:
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a E' stimare le singole componenti della serie


E' individuare l'andamento del trend quando la serie presenta un
b
comportamento irregolare
c Descrivere il processo generatore dei dati x
d Effettuare previsioni più accurate nel lungo periodo
352 Per individuare un modello probabilistico che descriva l'evoluzione del
fenomeno in esame:
a Si ricorre a modelli in cui il presente spiega il futuro
b Si ricorre a modelli in cui il passato spiega il futuro
c Si ricorre a modelli in cui il passato spiega il presente x
d Si ricorre sempre a modelli autoregressivi
353 Nel modello di Box-Jenkins:
a Le osservazioni sono indipendenti
b Le osservazioni sono dipendenti rispetto alla variabile ritardata
c Si introduce una variabile ritardata x
d La variabile ritardata rappresenta fenomeni ritardati di anno in anno
354 Nel modello di Box-Jenkins:
a La serie non deve presentare stagionalità
b La serie deve essere stazionaria altrimenti non si può applicare la procedura
c La variabile dipendente è spiegata in funzione delle variabili ritardate x
La serie deve essere orindata rispetto alla variabile tempo e alla variabili
d
spazio
355 L'autocorrelazione:
a E' funzione della covarianza tra due variabili osservate di un fenomeno
E' funzione della covarianza tra la variabile dipendente del fenomeno
b x
osservata al tempo t e la sua ritardata osservsta al tempo t-k
c Varia tra 0 e 1
E' una rappresentazione grafica delle oscillazione di una serie intorno al suo
d
trend
356 Se la serie è stazionaria:
I valori delle autocorrelazioni saranno abbastanza elevati con periodicità
a
costante
Le oscillazioni intorno a zero dei valori delle autocorrelazioni dovrebbero
b x
essere causali
Le oscillazioni intorno a zero dei valori delle autocorrelazioni dovrebbero
c
presentare pattern specifici
d Il coefficiente di autocorrelazione è nullo
357 La correlazione tra due variabili:
a E' dovuta al fatto che esiste solo un legame lineare diretto tra le variabili

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Esiste solo se le due variabili correlate direttamente sono correlate anche con
b
una terza variabile
E' definita da un funzione di autocorrelazione con media nulla e varianza
c
unitaria
Nel contesto delle serie storiche, buona parte della correlazione tra una
variabile osservata al tempo t e un'altra osservata al tempo t-k può essere
d x
dovuta alla correlazione che tali variabili hanno con altre variabili osservate
al tempo t-1, t-2,...,t-k+1
358 Nell'approccio moderno delle serie storiche:
Un processo stazionario può essere definito come un fenomeno che evolve
a
seguendo delle leggi probabilistiche
Un processo stocastico è stazionario se le oscillazioni intorno a zero dei
b valori delle autocorrelazioni sono erratiche senza presentare specifici x
andamenti o pattern
c Il white noise è un esempio di processo stocastico non stazionario
d Un processo stocastico è stazionario se non presenta stagionalità
359 Nel modello autoregressivo:
L'obiettivo è determinare fino a quanti tempi prima si osserva un impatto della
a x
variabile x sul dato corrente
b L'obiettivo è stimare il trend-ciclo
Per evitare di specificare male il modello, si devono inserire tutte le variabili
c
che riteniamo siano significative
d Bisogna isolare gli effetti iterati
360 Nel modello autoregressivo:
I valori recenti hanno un minore impatto e mano a mano che ci allontaniamo
a
da t
La stima del modello avviene in modo analogo a quanto avvine nella
b x
regressione semplice
I residui devono avere media nulla, essere distribuiti secondo una normale ed
c
essere tra loro correlati
I residui devono essere tra loro incorrelati, distribuiti normalmente con media
d
non nulla
361 Il time plot:
a E' un grafico per osservare la componente di lungo periodo
b E' un grafico per osservare la componente stagionale
c E' un grafico per osservare la stazionarietà della serie sotrica x
E' un grafico per osservare la correlazione tra le componenti della serie
d
storica
362 Il time plot:
a Consente di evidenziare le singole componenti della serie
b Consente di evidenziare l'evoluzione nel tempo di una serie x
c Consente di osservare la stagionalità
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d E' costruito solo per dati annuali


363 Per analizzare la stagionalità di una serie:
a Il modello deve essere di tipo moltiplicativo
b Il modello deve essere di tipo misto
c La tipologia di modello da utilizzare è indifferente x
d Il modello deve essere di tipo additivo
364 La stagionalità:
a Per la sua individuazione dobbiamo inizialmente calcolare una media mobile
Per la sua individuazione dobbiamo inizialmente calcolare una media mobile
b x
centrata
Per la sua individuazione dobbiamo inizialmente eliminare la componente
c
erratica
d La serie delle medie mobili è più lunga della serie dei dati di partenza
365 I coefficienti lordi di stagionalità:
a Sono così definiti i rapporti lordi del modello moltiplicativo x
b Sono così definiti le differenze lorde del modello additivo
c Non inglobano la componente erratica
d Sono così definiti i coefficienti della serie destagionalizzata
366 Per calcolare un coefficiente netto di stagionalità per ciascun mese:
Si deve effetttuare una media geometrica dei termini della componente di
a
stagionalità mista a errore
b Si introduce l'ipotesi che il modello di stagionalità è costante x
Si deve effetttuare una media aritmetica dei termini della componente di
c
stagionalità mista a errore solo se il modello è di tipo additivo
Non necessariamente deve essere rispettato il principio di conservazione delle
d
aree
367 Se il principio di conservazione delle aree non è rispettato:
a La serie non può essere destagionalizzata
b La serie non presenta stagionalità
c Il modello che specifica la serie è stato malspecificato
d Si devono aggiustare i coefficienti unici per ciascun mese x
368 Il coefficiente unico per ciascun mese nel caso di dati mensili:
E' così definito perché la media aritmetica dei termini della componente di
a
stagionalità mista a errore è divisa per per 12
E' così definito per il fatto che ogni mese è caratterizzato da diversa
b
stagionalità
E' cosi definito perché il modello di stagionalità costante si presenta nel
c x
medesimo mese dei vari anni, con la stessa direzione e stessa forza
E' cosi definito perché è possibile calcolarlo solo per serie che presentano dati
d
mensili

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369 I coefficienti netti di stagionalità:


Possono essere utilizzati per eliminare la componente di trend della serie
a
originaria consentendo di stimare la serie destagionalizzata
Se le stime dei coefficienti netti di stagionalità sono valide, la serie
b
destagionalizzata dovrebbe presentare oscillazioni stagionali
Consentono di stimare la serie destagionalizzata che non contiene il trend-
c
ciclo e l'effetto di disturbo
Per verificare che le stime dei coefficienti netti di stagionalità sono valide, si
d x
può ricorrere a un correlogramma dei residui
370 Se la serie destagionalizzata presenta alla fine della procedura di calcolo
ancora delle oscillazioni stagionali:
a Ciò implica che la serie non può essere destagionalizzata
b Ciò implica che la serie non presenta stagionalità
Si deve calcolare una nuova media mobile sulla serie destagionalizzata in
c x
modo da eliminare tali oscillazioni
d Bisogna specificare meglio il modello di partenza della serie
371 Quale delle seguenti affermazioni è corretta:
a Il trend è sempre crescente
Il trend è sempre specificato da una funzione lineare o linearizzabile nei
b
parametri
c Il trend può crescere ma a un tasso decrescente x
d Il trend è lineare e la sua crescita è variabile nel tempo
372 Il trend:
a E' espresso da una funzione lineare che sempre si adatta ai dati
E' espresso sempre da una funzione lineare dopo opportuno trattamento dei
b
dati
c Se espresso da una funzione lineare e
d Se espresso da una funzione lineare e x
373 Se la covarianza tra la variabile Y oggetto di studio e la variabile tempo è
pari a zero:
a Ciò implica che le due variabili sono indipendenti
La correlazione se esiste è di tipo non lineare e il trend è rappresentato da un
b x
polinomio di grado maggiore di uno
c Il coefficiente di correlazione è diverso da zero
d Il coefficiente di determinazione è diverso da zero
374 La funzione esponenziale:
E' caratterizzata da una crescita repentina e apparentemente senza limiti ed è
a spesso usata quando le vendite di un prodotto si trovano nel periodo di x
massimo sviluppo
E' caratterizzata da un andamento delle vendite che aumentano in modo meno
b
che proporzionale fino a stabilizzarsi

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c E' caratterizzata da una crescita delle vendite a un tasso costante


Rappresenta le fasi di conquista e di maturità raggiunte da un prodotto
d
lanciato sul mercato
375 Il trend lineare:
La proprietà di una retta è che le differenze prime dei termini successivi della
a x
funzione sono costanti
La proprietà di una retta è che i rapporti tra i successivi termini della
b
funzione sono costanti
La proprietà di una retta è che le differenze delle differenze prime dei termini
c
successivi della funzione sono costanti
La proprietà di una retta è che i rapporti tra le differenze prime tra i
d
successivi termini della funzione sono costanti
376 La stima della stagionalità prevede al primo passo:
a L'identificazione di una funzione analitica x
b Il calcolo dei coefficienti lordi di stagionalità
c Il calcolo dei coefficienti netti di stagionalità
Il calcolo del prodotto tra le previsioni del trend e i coefficienti netti di
d
stagionalità
377 In azienda è necessario effettuare le previsione delle vendite per
predisporre i piani strategici:
a A tal fine, l'obiettivo è di stimare la componente stagionale tramite il trend
b A tal fine, l'obiettivo è detrendizzare la serie
A tal fine, l'obiettivo è specificare il trend con una funzione lineare del tempo
c
da poter poi utilizzare a fini estrapolativi
A tal fine, l'obiettivo è specificare il trend con una funzione del tempo da poter
d x
poi utilizzare a fin previsivi
378 Nella previsione di una serie tramite il trend:
L'ipotesi di partenza è che la serie storica sia rappresentata da una funzione
a
lineare o linearizzabile nei parametri
L'ipotesi di partenza è che la parte sistematica del modello sia rappresentata
b x
solo dal trend
Si applica sempre il metodo dei minimi quadrati indipendentemente dalle
c
ipotesi di partenza del modello
Se la funzione non è linearizzabile nei parametri, si ottengono lo stesso buone
d
stime dei parametri
379 Nell'applicare il metodo dei minimi quadrati ordinari:
Si applica anche a funzioni linearizzabili nei parametri senza comportare
a
distorsioni nelle stime
Si applica anche a funzioni linearizzabili nei parametri dopo opportune
b
traformazioni dei dati senza comportare distorsioni nelle stime
Vale la stessa procedura utilizzata nel caso della regressione lineare, senza
c
introdurre ulteriori ipotesi da verificare
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d E' necessario controllare per eventuali cambiamenti strutturali della serie x


380 La previsione puntuale sul possibile valore del fenomeno al tempo t+h:
a Si basa solo sul valore atteso della componente di fondo
Si basa solo sul valore atteso della componente di fondo condizionatamente a
b
tutte le informazioni raccolte sino al tempo t
Si basa solo sul valore atteso della componente di fondo condizionatamente a
c tutte le informazioni raccolte sino al tempo t e alle ipotesi formulate sul valore x
atteso del termine di errore
d L'ipotesi di partenza è costituita dalla stabilità dei parametri
381 Il coefficiente di correlazione lineare:
a E' uguale al coefficiente di determinazione R^2
Se assume valore pari a zero implica che non vi è alcuna relazione tra le
b
variabili X e Y
c Se le variabili X e Y sono indipendenti è pari a zero x
d Se la covarianza è pari a zero non si può calcolare
382 L'indice di correlazione di Pearson:
a Si applica per dati continui x
b Si applica per dati ordinali
c Si applica per dati nominali
d Si applica per qualsiasi tipologia di dati
383 Se la covarianza tra due variabili è pari a zero:
a Ciò implica che gli scarti dalla media sono pari a zero
b Le due variabili sono comunque dipendenti linearmente
c Può esistere una forma di dipendenza tra due variabili che non è lineare x
d Lo scatterplot mostra una distribuzione dei punti a forma di parabola
384 Il segno del coefficiente di correlazione:
a Dipende dal segno dello scarto quadratico medio
b Dipende dal segno della media aritmetica
c Dipende dal segno della covarianza x
d Dipende dall'intensità della relazione tra le due variabili
385 La significatività del coefficiente di correlazione:
a E' verificata tramite un test sulla media
E' verificata tramite un test della t di student qualunque sia la distribuzione
b
delle due variabili
L'ipotesi nulla è che r sia uguale a zero, dove con r si indica il coefficiente di
c x
correlazione
E' verificata tramite un test della t di student, robusto ovvero insensibile alla
d
presenza di valori anomali nei dati
386 Se due caratteri X e Y sono concordi:
a Il coefficiente di correlazione è positivo x
b Il coefficiente di correlazione assume valori maggiori di 0,5

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c Il coefficiente di correlazione assume valori compresi tra 0 e 0,5


d La relazione tra i due caratteri è prossima a uno
387 Se due caratteri sono discordi:
a La correlazione è non lineare
b Un carattere mostra più variabilità rispetto all'altro
A valori piccoli di una variabile corrispondono valori piccoli dell'altra
c
variabile
d La relazione lineare è di tipo inverso x
388 Il coefficiente di correlazione lineare:
a Sintetizza sempre il valore vero del legame tra due variabili
b Ad un valore elevato di
c Ad un valore nullo di
Può essere diverso da zero pure se non si è in presenza di una relazione tra le
d x
due variabili
389 Il coefficiente di correlazione lineare:
a Può essere pari a zero ma le variabili non sono indipendenti x
b Può assumere valori diversi da zero in presenza di relazioni quadratiche
Può assumere valori diversi da zero solo in presenza di effettivi legami tra le
c
variabili
d Non risente della presenza di valori anomali
390 In presenza di dati anomali:
a Il coefficiente di correlazione è pari a zero
b La relazione tra la variabile X e la variabile Y è di tipo non lineare
c Non si può calcolare il coefficiente di correlazione
Il coefficiente di correlazione può ad esempio essere negativo ma non esiste
d x
legame tra la variabile X e la variabile Y
391 Nel modello di regressione lineare semplice:
a Rappresenta la componente deterministica della retta di regressione
b Rappresenta la derivata prima della componente deterministica rispetto a x
Rappresenta il valore della componente deterministica quando x è uguale a
c x
zero
Indica di quanto aumenta la componente deterministica se x aumenta di una
d
unità
392 Nel modello di regressione lineare Y = a + bX:
a Y è una variabile casuale x
b Y è una variabile deterministica
c X è una variabile casuale
d X e Y sono variabili casuali
393 Nel modello di regressione lineare semplice:
a E' espresso nella stessa unità di misura della variabile risposta
b Rappresenta l'elasticità della componente deterministica rispetto a x
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c La sua unità di misura dipende da y e da x x


d Rappresenta la componente casuale della retta di regressione
394 Nel modello di regressione probabilistico:
a La variabile dipendente rappresenta la componente sistematica
b La variabile dipendente rappresenta la linea delle medie
c La variabile dipendente dipende dalla componente stocastica del modello x
d ⓴ è un valore noto
395 Nel modello di regressione, a bontà di adattamento del modello:
a E' pari al rapporto tra devianza residua e devianza totale
b E' pari al rapporto tra devianza totale e devianza di regressione
Un valore dell'indice di determinazione pari a 0,5 implica che i punti sono
c
allineati sulla retta di regressione
L'indice di determinazione esprime quanto la retta di regressione riesce a
d x
descrivere i dati campionari osservati
396 Nella specificazione del modello di regressione lineare:
a La varianza degli errori è eteroschedastica
b Le distribuzioni degli errori non sono centrate sulla media
Le ipotesi di normalità della componente di disturbo sono necessarie per
c x
l'analisi inferenziale
d Gli errori sono correlati
397 Nel modello di regressione lineare:
a La variabile casuale Y ha lo stesso valore atteso del predittore x
b Il predittore ha lo scopo di “stimare” il valore di un parametro
La varianza dell'errore di stima è più grande della varianza dell'errore di
c
previsione
La varianza dei dati campinari è uno stimatore corretto della varianza della
d
popolazione
398 Nel modello di regressione lineare semplice:
a Se
Il segno del coefficiente di correlazione è uguale al segno del coefficiente di
b x
regressione
c Se le due variabili X e Y sono incorrelate allora sono anche indipendenti
d Il coefficiente di determinazione è uguale al coefficiente di correlazione
399 Nel modello di regressione semplice, se il coefficiente di correlazione è pari
a -0.829:
a Il coefficiente di determinazione è pari a 0,688 x
Il prodotto dei due coefficienti di regressioni, rispettivamente della
b
regressione di Y su X e della regressione di X su Y, è pari a -0,829
Il modello di regressione non riesce a descrivere bene i dati campionari
c
osservati

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La radice quadrata del prodotto dei due coefficienti di regressioni,


d rispettivamente della regressione di Y su X e della regressione di X su Y, è
pari a 0,829
400 Data la retta di regressione Y = a + bX, calcolare la media di Y sapendo
che X ha media:
a La media di Y è pari ad a + b x
b La media di Y è pari a b
c La media di Y è pari ad a +
d Lo scostamento quadratico medio di Y è pari ad a + b
401 Quale delle seguenti affermazioni è corretta:
Una variabile casuale è una funzione assume un risultato e ad ogni risultato è
a
associata una probabilità di verificarsi
Si definisce esperimento casuale un esperimento condotto in situazione
b
dicertezza, per il quale è possibile prevedere a priori il risultato
c La probabilità è una frequenza relativa teorica non osservata x
Il campione è un sottoinsieme della popolazione, costituito da osservazioni
d
estratte dalla popolazione
402 Lanciando tre volte una moneta non truccata, quale delle seguenti
affermazioni è corretta:
La probabilità di non ottenere tre volte testa è maggiore della probabilità di
a
ottenere una volta croce
La probabilità di non ottenere tre volte testa è maggiore della probabilità di
b
ottenere almeno una volta testa
La probabilità di non ottenere tre volte croce è maggiore della probabilità di
c
ottenere almeno una volta testa
La probabilità di non ottenere tre volte croce è uguale alla probabilità di
d x
ottenere almeno una volta croce
403 Un'urna contiene 40 palline numerate da 1 a 40. Le prime trenta palline
sono dicolore bianco, mentre le ultime 10 sono di colore nero:
La probabilità di estrarre una pallina bianca, indipendentemente dalnumero
a sulla pallina è uguale a quella di estrarre una pallina nera,
indipendentemente dalnumero sulla pallina
La probabilità di estrarre una pallina che presenta un numero minoredi 10
b x
oppure un numero maggiore di 35 è pari a 14/40
c La probabilità di estrarre palline bianche con un numero pari è uguale a 20/40

d La probabilità di estrarre palline bianche con un numero pari è uguale a 30/40


404 Lanciando contemporanemente due dadi, la somma delle uscite è pari a 5.
Quale delle seguenti affermazioni è corretta:
a I casi favorevoli sono le coppie (1, 4) , (2, 3)
b I casi possbili sono le coppie (1,4), (2,3), (3,2), (4,1)
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La probabilità che la somma delle uscite sia 5 è maggiore della probabilità


c
che la somma delle usicte sia 7
La probabilità che la somma sia pari a 5 è uguale alla probabilità di estrarre
d x
una pallina da un'urna contenente 4 palline bianche, 3 nere e 2 rosse
405 La probabilità che una variabile casuale normale assuma un valore
negativo:
a E' molto piccola
b Vale esattamente zero
c Dipende da dove è collocata la media x
d E' molto grande
406 In una popolazione la distribuzione dell'altezza degli individui segue una
legge di tipo normalecon media:
a 0.5
b 0.4321
c 0.9544 x
d 0.6826
407 Utilizzando la tavola della curva normale standardizzata quale delle
seguenti affermazioni è vera:
a L'area compresa nell'intervallo tra z = 0 e z = 1.50 è pari a 0.9332
b L'area compresa tra z = − 2.10 e z = 0 è pari 0,9821
c L'area compresa tra z = 0.60 e z = 1.80 è pari a 0,2384 x
d L'area compresa tra z = − 0.30 e z = 2.25 è pari a 0,4878
408 Utilizzando la tavola della curva normale standardizzata quale delle
seguenti affermazioni è vera:
a L'area alla destra di z = 1.95 è pari a 0,0256 x
b L'area alla destra di z = 1.95 è pari a 0,4744
c L'area alla destra di z = 1.95 è pari a 0,4878
d L'area alla destra di z = 1.95 è pari a 0,051
409 Sia X una variabile casuale normale con media pari a 30 e scostamento
quadratico medio pari a 5. Quale delle seguenti affermazioni è vera:
a P(20< X < 25)=0,1359 x
b P(20< X < 25)=0,1587
c P(X > 25)=0,7532
d P(X < 25)=0,8413
410 Il gestore di un piccolo bar in un teatro ha registrato l'ammontare della
spesa effettuata daogni cliente durante l'intervallo di spettacolo. Si nota che
queste somme hanno una media di3,00 euro ed uno scarto quadratico medio di
0,80 euro. Quale delle seguenti affermazioni è corretta:
a Se l'ammontare di spesa è pari a 4,20 euro, il valore di z è pari a 1,2
b Se l'ammontare di spesa è pari a 1,70 euro, il valore di z è pari a 1,625

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c Se l'ammontare di spesa è pari a 4,20 euro, il valore di z è pari a 1,5 x


d Se l'ammontare di spesa è nullo il valore di z è nullo
411 La media campionaria:
a Rispetta la proprietà della correttezza x
b E' la stessa per ogni campione estratto dalla popolazione
c La sua distribuzione è sempre assimilabile ad una normale
La varianza della media campionaria è uno stimatore corretto della
d
popolazione
412 Al crescere della numerosità campionaria:
a La varianza della media campionaria aumenta
b C'è minor dispersione dei valori intorno alla media x
c La curva normale tende ad appiattirsi
d La media campionaria si distribuisce come una t di student
413 Lo stimatore:
a E' esattamente uguale al valore vero del parametro della popolazione
b E' così definita la statistica calcolata sui dati del campione
Differisce dal valore vero del parametro della popolazione per effetto del puro
c x
caso
d Rispetta sempre la proprietà della correttezza
414 La variabile X ha distribuzione normale con media µ= 30 e scarto
quadratico medio σ = 8. La

distribuzione campionaria della media X per campioni di numerosità n = 16 è:


a Normale con media µ = 30 e deviazione standard σ = 8.
b Normale con media µ = 30 e deviazione standard σ = 8/16
c Normale con media µ = 30 e deviazione standard σ = 8/4 x
d Normale con media ignotadeviazione standard σ = 8/4
415 L'intervallo di confidenza al 95% per la media m di una popolazione è 20.5
< µ < 22.25. Se,

fermi restando tutti gli altri elementi in gioco, si aumenta il livello di


confidenza al 99% l’ampiezza

dell’intervallo in questione:
a Non potrà che diminuire
b Non potrà che aumentare x
c Rimarrà la stessa
d Non è determinabile perché non si dispone di tutti i dati del problema
416 Sia data la popolazione P = {3,6,9}.a) Calcolate la media: µ e la varianza
σ^2 della popolazione P

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a µ = 6 e varianza = 36
b µ = 3 e varianza = 6
c µ = 6 e varianza = 5
d µ = 6 e varianza = 6 x
417 Quando si stima la media della popolazione:
Si costruisce un intervallo di confidenza ipotizzando che la popolazione si
a
distribuisca come una normale
Si costruisce un intervallo di confidenza ipotizzando che la popolazione si
b
distribuisca come una normale solo se è nota la varianza della popolazione
Si costruisce un intervallo di confidenza ipotizzando che la popolazione si
c distribuisca come una normale anche se la varianza della popolazione non è x
nota purchè la numerosità del campione sia maggiore di 30
Si costruisce un intervallo di confidenza: se la varianza della popolazione non
d
è nota si ricorre alla distribuzione della t di student
418 Nel test sulle medie:
a La statistica test è distribuita come una normale
b La statistica test è distribuita come una t di student
La statistica test è distribuita come una normale anche se la varianza è non
c
nota
La distribuzione della statistica test dipende dalle informazioni che abbiamo
d x
sui parametri della popolazione
419 In un test di ipotesi quale delle seguenti affermazioni è vera:
Si accetta l'ipotesi alternativa se il valore della statistica empirica è maggiore
a
del corrispondente percentile della normale
Si accetta l'ipotesi alternativa se il valore della statistica empirica è maggiore
b
del corrispondente percentile della t di student
Un test statistico è una regola per discriminare i campioni che, se osservati,
c x
portano al rifiuto o all'accettazione dell'ipotesi nulla
La regione di rifiuto di un test statistico è formata dai campioni che
d
contengono “abbastanza” evidenza contro l'ipotesi alternativa
420 Quali delle seguenti affermazioni è corretta:
a Il test di ipotesi può essere solo unilaterale
La regola di decisione che lega il campione al parametro su cui si vuole
b x
eseguire il test si chiama statistica test
c Quando si rifiuta l'ipotesi nulla H0, si accetta l'ipotesi alternativa H1
Si utilizzano i dati della popolazione per stabilire se accettare o rifiutare
d
l'ipotesi nulla H0
421 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta nell'ipotesi di un modello
di regressione lineare:
a Gli errori hanno media nulla
La presenza del termine di errore è dovuta alla possibilità di commettere degli
b
errori di rilevazione
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La presenza del termine di errore è dovuta fatto che i dati osservati sono tratti
c
da un campione
d Gli errori possono distribuirsi non normalmente x
422 Quale delle seguenti affermazioni è corretta nell'ipotesi di un modello di
regressione lineare:
a Gli errori sono eteroschedastici
Gli errori devono avere media nulla e raggrupparsi in cluster sotto e sopra la
b
media
La presenza del termine di errore è dovuta al fatto che la relazione tra la
c x
variabile dipendente e indipendente potrebbe non essere lineare
Il residuo i-esimo è la determinazione di una variabile casuale con media
d
nulla e con varianza che indipendente da i
423 Nell'analisi dei residui:
In presenza di autocorrelazione positiva degli errori, i residui si dispongono
a
in modo casuale intorno alla media
In presenza di mal specificazione del modello i residui si dispongono in
b
maniera casuale intorno all'asse delle ascisse
In presenza di omoschedasticità, il modello di regressione non ha intercetta e i
c
residui hanno media non nulla
In presenza di cambiamento strutturale nella relazione tra variabile
d x
dipendente e variabili esplicative, i residui risultano clusterizzati
424 Nell'analisi dei residui in un modello di regressione lineare:
In presenza di mal specificazione del modello si è in presenza di
a x
eteroschedasticità
In presenza di mal specificazione del modello il modello di regressione non ha
b
intercetta e i residui hanno media nulla
In presenza omissione di una variabile esplicativa, il modello di regressione
c
non ha intercetta e i residui hanno media non nulla
In presenza di mal specificazione del modello, i residui tendono a disporsi
d
lungo una parabola
425 Nella verifica delle ipotesi fondamentali alla base del modello di
regressione lineare:
Se l'assunzione sull'incorrelazione dei residui non è soddisfata, il metodo dei
a
minimi quadrati ordinari è sempre applicabile
Se l'assunzione sull'omoschedasticità dei residui non è soddisfata, il metodo
b
dei minimi quadrati ordinari conduce sempre a risultati non distorti
c Il primo passo consiste nell'analisi grafica dei residui
Se l'ipotesi di normalità dei residui non è soddisfatta, l'assunzione di linearità
d x
del modello non è valida
426 Nel modello di regressione lineare:
Se vale l'assunzione di eteroschedasticità, i residui si dispongono vicino alla
a
retta di regressione
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Se la relazione tra la variabile dipendente e indipendente è lineare, i residui


b
tendono a mostrano anch'essi una tendenza lineare
Le assunzioni alla base della distribuzione dei residui si basano sul teorema
c x
centrale del limite
I residui spiegano parte del legame (tra la variabile dipendente e le variabili
d
esplicative) che non è stato catturato e spiegato dal modello
427 Utilizzando un diagramma a dispersione tipo scatterplot:
a Il coefficiente di correlazione dei residui deve essere positivo
b Il coefficiente di correlazione dei residui deve essere vicino a zero
c Il coefficiente di correlazione dei residui deve essere pari a zero x
Il coefficiente di correlazione dei residui non può essere calcolato se la
d
relazione tra tra le variabili del modello di regressione è di tipo non lineare
428 Quando le relazioni non sono lineari occorre utilizzare una forma
funzionale appropriata:
a E' preferibile utilizzare una forma funzionale quadratica
b E' preferibile utilizzare una forma funzionale esponenziale
E' preferibile utilizzare una forma funzionale sempre linearizzabile nei
c
parametri
d Si deve utilizzare la forma funzionale che meglio si adatta ai dati x
429 La presenza di valori anomali nei dati:
a Genera residui nulli
b Genera residui fortemente correlati
c Genera residui disposti casualmente diagramma a dispersione
d Genera residui molto distanti dagli altri residui x
430 In presenza di valori anomali:
a Si utilizzano modelli non lineari quali la regressione logistica
b Si utilizzano modelli non lineari quali le funzioni quadratiche
Si eliminano i dati anomali prima di stimare i parametri del modello di
c
regressione lineare
Bisogna porre attenzione ai metodi di stima perché le tecniche di rimozione
d x
degli outliers non sono esenti da errori e conducono a framework impropri
431 Quale delle seguenti definizioni non è corretta:
Il coefficiente di correlazione multipla misura la proporzione di variabilità
a
totale che viene spiegata dall'insieme di predittori
Il coefficiente di correlazione multipla è definito come rapporto tra devianza
b
dovuta alla regressione e devianza totale
L'informazione che fornisce il coefficiente di correlazione multipla è una
c misura della relazione lineare che intercorre tra due variabili considerate
insieme
Quando l'analisi della correlazione interessa più di due variabili, l'indice di
d x
correlazione può essere calcolato per tutte le possibili coppie di variabili

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432 Quale delle seguenti definizioni non è corretta:


a La regressione multipla è usata per scopi predittivi
b La regressione multipla è utilizzata per individuare modelli causali
Il modello di regressione lineare multiplo è utilizzato per descrivere il
c
comportamento di un determinato fenomeno
Il coefficiente di determinazione multiplo corretto cresce sempre
d x
all'aumentare del numero delle variabili esplicative incluse nel modello
433 Il modello di regressione multiplo:
a Si assume che le osservazioni della variabile risposta siano incorrelate x
b Il coefficiente di determinazione multiplo indica la proporzione di variabilita
Aggiungendo al modello una variabile esplicativa il coefficiente di
c
determinazione multiplo puo
d Una sua possibile rappresentazione è la seguente: Yi = β0 + β1 log(xi1) + + εi
434 Nel modello di regressione lineare multipla:
Lo stimatore b di β ha minima variabilità quando le variabili esplicative sono
a
massimamente correlate tra loro
Più le variabili esplicative sono correlate fra loro maggiore è la variabilità
b
dello stimatore b di β
c Si assume che esso sia linearizzabile nei parametri x
La normalità del termine di errore non implica la normalità degli stimatori dei
d
minimi quadrati dei coefficienti di regressione
435 Nel modello di regressione lineare multipla:
a Le variabili esplicative sono stocastiche
b La variabile dipendente y è una variabile deterministica
c La variabile dipendente è una variabile casuale x
d La varianza della variabile dipendente è eteroschedastica
436 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta:
Il valore atteso della variabile dipendente è uguale alla componente
a
deterministica
La variabile dipendente y è una combinazione lineare di una parte
b
deterministica e di una componente stocastica costituita dall'errore
La costante del modello di regressione misura il valore atteso della variabile
c x
dipendente quando almeno una delle variabili esplicative è pari a zero
d β1 misura la variazione di E(yi) dovuta ad una variazione unitaria di x1
437 I minimi quadrati ordinari:
La normalità del termine di errore non implica la normalità degli stimatori dei
a
minimi quadrati dei coefficienti di regressione

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Gli stimatori di massima verosimiglianza per i coefficienti di regressione non


b
sono gli stessi dei minimi quadrati ordinari
La varianza corretta degli stimatori dei minimi quadrati ordinari è una
c x
quantità fondamentale per l’inferenza sui coefficienti di regressione.
d X non è una matrice deterministica di rango pieno
438 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta:
a b è uno stimatore corretto di β , ossia E(b) = β
Nella classe degli stimatori corretti di βj (per j=0,1,...,k) che sono funzioni
lineari delle Yi , gli stimatori dei minimi quadrati ordinari sono i più efficienti,
b cioè

sono quelli che hanno minima varianza per qualsiasi valore dei parametri
c La varianza di bj è omoschedastica
Se la dipendenza della variabile risposta dalle variabili esplicative non è
d lineare ma è ad esempio quadratica, logaritmica,il grafico dei residui rispetto x
ai valori predetti non rileverà questa dipendenza non lineare
439 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta:
a Nella regressione lineare multipla non si parla piu
b Le variabili indipendenti sono quantitative o dicotomiche
La varianza degli errori deve essere costante per qualsiasi valore delle
c
variabili indipendenti
Nel modello di regressione si assume che le osservazioni della variabile
d x
risposta siano correllate
440 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta:
Il coefficiente di regressione relativo alla stessa variabile è diverso a seconda
a che si tratti di una regressione univariata o ci si trova nel contesto di una
regressione multivariata
b 1-y = ab^(x1 + x2) è un modello di regressione lineare multiplo
c Y = ce^(-d(x1+x2)) è un modello di regressione lineare multiplo
Se il modello di regressione multipla non presenta la costante le intepretazioni
d del coefficiente di determinazione R^2 come rapporto di varianza continuano x
ancora a valere
441 In un modello di regressione lineare multipla:
a Per studiare la bontà del modello si utilizza l'indice di determinazione R^2
L'inserimento di una variabile esplicativa ulteriore non incrementa il valore
b
della devianza di regressione
E' indifferente utilizzare l'indice di determinazione R^2 o l'indice di
c
determinazione corretto per studiare la bontà del modello
Quando si confrontano modelli di regressione lineare con un diverso numero
d x
di variabili esplicative, l'indice R2 deve utilizzato con cautela
442 In un modello di regressione lineare multipla:

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L'inclusione di una variabile esplicativa non altera il valore della devianza di


a
regressione ESS
La scelta di un modello tra diversi è legata al valore dell'indice di
b determinazione corrispondente: maggiore è l'indice, migliore sarà la bontà
del modello
c La statistica test per la significatività dei parametri è la t-student
d Si usa la statistica test F di Fisher che è funzione di R^2 x
443 Nell'utilizzare la statistica test F di Fisher per valutare la bontà del
modello:
a L'ipotesi nulla si rifiuta se p-value < α
b L'ipotesi nulla si rifiuta se p-value < α/2
c L'ipotesi nulla non si rifiuta se p-value < α/2
d L'ipotesi nulla si rifiuta se p-value < α x
444 Nella verifica della bontà del modello:
Se l'ipotesi nulla viene rifiutata implica che tutti i regressori contribuiscono a
a spiegare, in termini di relazione lineare, la variabilità della variabile
dipendente Y
Se l'ipotesi nulla è verificata, il test conduce alla individuazione ed esclusione
b
di quelle variabili che aiutano poco a spiegare la dipendenza lineare di Y
Devono essere soddisfatte le condizioni di normalità distributiva della Y, di
c x
omoschedasticità e di indipendenza delle osservazioni
Se il valore della F empirica calcolato con i dati è maggiore del valore teorico
d
F*, allora si accetta l'ipotesi nulla
445 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta:
Quando nel modello di regressione è compreso un solo regressore, il valore
della statistica test t sulla significatività del parametro è uguale alla radice
a
quadrata del valore della statistica test F sulla significatività complessiva del
modello
F è funzione monotona crescente di R^2. All'aumentare di R^2, il numeratore
b
aumenta e il denominatore diminuisce, e quindi F cresce
c La statistica F di Fisher si distribuisce con k-1 e n-k gradi di libertà
Le proprietà degli stimatori e i test d'ipotesi sono validi indipendentemente dal
d x
verificarsi delle proprietà della componente stocastica
446 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta:
Se l'ipotesi nulla relativa alla significatività dei coefficienti viene rifiutata,
a
l'analisi inferenziale passa al test sulla significatività dei singoli parametri
Si ricorre alla procedura del test di ipotesi per rispondere alla domanda se
b ciascuna variabile esplicativa ha singolarmente un effetto significativo o meno
sulla variabile dipendente
Se l'ipotesi nulla per valutare la significatività delle stime non è rifiutata la
c x
variabile xj ha un potere esplicativo e non viene eliminata dal modello

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d I test per la significatività delle stime possono essere anche bidirezionali


447 Nel test per la significatività delle stime:
La regione di accettazione dell'ipotesi nulla è l'area sotto la curva della
a
distribuzione t Student
b La statistica t Student ha n-k gradi di libertà
c Si esegue un test congiunto per la significatività dei parametri
Occorre individuare la regione di rifiuto ottenuta dai valori della statistica t
d x
che sono maggiori del valore teorico della t Student
448 L'esistenza di una correlazione fra le variabili indipendenti di un modello
di regressione:
a Non inficia la robustezza delle stime
b Le stime dei minimi quadrati ordinari sono distorte
c Si riduce la capacità previsiva del modello x
Le stime sono comunque sempre significative in presenza di un coefficiente di
d
determinazione elevato
449 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta:
In presenza di multicollinearità le varianze e gli standard error delle stime
a
aumentano
Eventuali cambiamenti nella specificazione del modello modificano anche
b
sensibilmente le stime dei parametri
La multicollinearità si distingue in due tipologie: la quasi multicollinearità
c
multicollinearità perfetta
Quando il fattore di accrescimento della varianza ovvero il VIF è maggiore di
d x
uno siamo in presenza di un'alta multicollinearità
450 Esistono alcuni modi per individuare il caso di multicollinearità nei dati:
Se esistono dei valori della correlazione prossimi a ۰, la multicollinearità è
a
sospetta
Si possono stimare regressioni tra ogni covariata e le altre covariate. Se una
di queste regressioni presenta un coefficiente di determinazione maggiore di
b
0.5, allora la covariata considerata come variabile dipendente sarà causa di
multicollinearità
c Quando le statistiche test t e il test F danno risultati contraddittori x
d Se il coefficiente di correlazione assume valore pari a 0.5
451 Nell'analisi della struttura produttiva:
Occorre fare riferimento al valore aggiunto o alla produzione, i due più
a
importanti aggregati monetari della contabilità nazionale
b Occorre fare riferimento al numero delle unità locali di un'impresa
c Occorre fare riferimento al numero di occupati x
d E' necessario disaggregare il più possibile l'analisi a livello territoriale
452 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta:

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Il riferimento ai dati censurari consente un'analisi sia a livello settoriale che


a
territoriale
b Il riferimento ai dati censurari esclude il censimento sull'agricoltura x
Il Censimento dell'industria e dei servizi e quello della popolazione hanno
c
diversi campi di rilevazione
Il Censimento dell'industria e dei servizi e quello della popolazione forniscono
d
informazioni tra loro complementari
453 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta:
Il censimento dell'industria e dei servizi fornisce informazioni sull'offerta di
a x
lavoro
Il censimento dell'industria e dei servizi fornisce informazioni sulla forma
b
giuridica dell'impresa
Il censimento dell'industria e dei servizi fornisce informazioni sull'ubicazione
c
dell'impresa
Il censimento dell'industria e dei servizi fornisce informazioni sul numero di
d
addetti
454 Quale tra i seguenti termini non rappresenta una caratteristica dell'analisi
settoriale-territoriale:
a Oggetto
b Tipologia
c Classificazioni
d Struttura x
455 La classificazione delle attività produttive non avviene:
a Per destinazione economica
b Per contenuto energetico
c Per tipologia di prodotto x
d Per contenuto teconologico
456 L'analisi dimensionale:
Al pari dell'analisi della concentrazione prende in considerazione sia gli
a
aspetti settoriali che territoriali
Al pari dell'analisi della specializzazione prende in considerazione la
b
dinamica territoriale
c Considera solo la dimensione settoriale
d Rileva il profilo territoriale solo in termini di statica comparata x
457 Quali delle seguenti affermazioni non è corretta:
a L'analisi dimensionale è svolta mediante il calcolo dei soli indici di posizione x
La concentrazione è misurata attraverso particolari indici di disuguaglianza
b
delle distribuzioni
c La specializzazione è misurata attraverso particolari indici di localizzazione

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L'analisi Shift and Share è una misura dinamica della specializzazione di


d
un'area
458 Nell'analisi della dimensione:
a L'approccio cardinale è da preferire all'approccio ordinale
b La media entropica è da preferire alla media aritmetica x
c L'indice di Theil è da preferire alla media entropica
d L'approccio cardinale si basa solo sul numero degli addetti
459 Quale delle seguenti affermazioni è corretta nell'approccio ordinale:
La dimensione prevalente è molto piccola se meno del 50% degli addetti è
a
occupato in imprese con <10 addetti
La dimensione prevalente è piccola se il 50% degli addetti è occupato in
b
imprese con <20 addetti e più del 50% in imprese con <10 addetti
La dimensione prevalente è molto piccola più del 50% degli addetti è
c x
occupato in imprese con al massimo 9 addetti
La dimensione prevalente è molto piccola se il 50% degli addetti è occupato in
d
imprese con <10 addetti
460 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta nell'approccio ordinale:
La dimensione prevalente è grande quando più del 50% degli addetti è
a
occupato in imprese con più di 500 addetti
La dimensione prevalente è medio-piccola quando il 50% degli addetti è
b occupato in imprese con meno di 50 addetti e il 50% è occupato in imprese x
con <20 addetti
La dimensione prevalente è media quando più del 50% degli addetti è
c
occupato in in imprese con 50-200 addetti
d La dimensione prevalente può essere inesistente
461 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta:
Un carattere trasferibile è equidistribuito fra le n unità di un collettivo se
a l'ammontare complessivo A del carattere è distribuito in parti uguali fra le
unità
Se il carattere non trasferibile non è equidistribuito, si dice che il carattere è
b x
concentrato
c Il reddito Y è equidistribuito tra gli n abitanti se ognuno possiede 1/n di Y
Gli addetti A di un settore industriale sono equidistribuiti tra le n imprese se
d
ogni impresa ha 1/n degli addetti del settore
462 Quale dei seguenti caratteri non è trasferibile:
a Peso x
b Patrimonio
c Fatturato
d Dipendenti
463 La situazione di equidistribuzione corrisponde:
a Ad una situazione di variabilità nulla x

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b Ad un aumento della variabilità


c Ad una diminuzione della variabilità
d Non incide sulla variabilità del carattere
464 Fissato l'ammontare complessivo A di un carattere trasferibile:
La distribuzione di frequenze che ha la massima variabilità corrisponde alla
a
situazione di equidistribuzione
Qualsiasi indice relativo di variabilità può essere utilizzato come un indice di
b
concentrazione
Non tutti gli indici relativi di variabilità soddisfano i requisiti per una corretta
c x
misura della concentrazione
d Al diminuire della concentrazione la variabilità aumenta
465 La superficie o area di concentrazione può essere utilizzata come misura
della concentrazione stessa:
Quanto maggiore è la concentrazione tanto più la curva che delimita la
a
superficie di concentrazione si avvicina alla bisettrice del I e III quadrante
In caso di massima concentrazione, la superficie di concentrazione è pari
b all'area del triangolo sottostante la bisettrice del I e III quadrante ovvero pari
a1
In caso di equidistribuzione, l'indice di concentrazione R ha valori prossimi
c x
allo zero
d La curva di concentrazione non è sempre crescente
466 Date due distribuzioni X e Y, in cui è rappresentato il carattere reddito,
stabilire quale delle due è più concentrata in base alle seguenti ipotesi:
A parità di media aritmetica è più concentrata la distribuzione che presenta
a
minima variabilità
A parità di media aritmetica è più concentrata la distribuzione che presenta
b x
massima variabilità
E' più concentrata la distribuzione che presenta il valore della varianza più
c
elevata, indipendentemente dal valore della media artimetica
d E' più concentrata la distribuzione che presenta massima eteogeneità
467 Un valore del coefficiente di localizzazione pari a 0.95 indica:
Che la regione r registra una quota di addetti nel settore i maggiore della
a
quota dello stesso settore per l'insieme delle regioni
Che la regione r registra una quota di addetti nel settore i minore della quota
b
dello stesso settore per l'insieme delle regioni
Che la regione r registra una quota di addetti nel settore i della stessa
c
intensità circa della quota dello stesso settore per l'insieme delle regioni
Che la regione r registra una minore specializzazione nel settore i rispetto al
d x
complesso nazionale
468 Quale delle seguenti informazioni non è corretta:
a L'indice di specializzazione è un indice di dissomiglianza

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L'indice di specializzazione assume valore 0 in presenza di minima


b
dissomiglianza
L'indice di specializzazione assume valore 1 in presenza di massima
c
dissomiglianza
I risultati degli indici di localizzazione e specializzazione sono insensibili
d x
rispetto al livello di disaggregazione settoriale e territoriale
469 Nell'analisi shift and share, una delle seguenti affermazioni non è corretta:
a Si assume che l'area di mercato di ciascun settore ha dimensione nazionale
b Non si tiene conto dei mutamenti che intervengono nella struttura produttiva
c Non si tiene conto delle interazioni fra la componente strutturale e locale
Si valuta l'influenza che la struttura settoriale dell'attività produttiva esercita
d x
sulla variazione di una variabile economica congiuntamente ad altri fattori
470 Nel contesto dell'Analisi Shift and Share:
a La componente locale misura la variazione del settore produttivo principale
La componente strutturale misura la parte di variazione dovuta alla struttura
b x
produttiva di partenza dell'area geografica considerata
La componente tendenziale misura la capacità di attrazione del settore
c
produttivo principale rispetto agli insiemi dei settori
La componente tendenziale misura la variazione del settore produttivo
d
principale
471 Marshall nei suoi Principi di economia cosa non introduce:
a Il concetto di distanza
b Il concetto di esternalità
c Il concetto di atmosfera industriale
d Il concetto di spazio economico x
472 Nell'approccio moderno dell'analisi del territorio:
Lo studio della concentrazione condotto a livello macroeconomico permette di
a
analizzare le interazioni spaziali delle imprese
I concetti di distanza e vicinanza riguardano solo la localizzazione delle
b
imprese
c Il polo di sviluppo economico è luogo solo di attrazione degli agenti economici
Il concetto di causalità cumulativa consente di analizzare i modelli di
d x
localizzazione secondo una prospettiva diversa da quella neoclassica
473 Quale dei seguenti autori non si è occupato di analisi del territorio:
a Walras x
b Christaller
c Hirshman

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d Perroux
474 Quale delle seguenti affermazioni è corretta:
Il caso di successo di un'impresa in una determinata area è replicabile
a
ovunque
I fattori esterni, ovvero le esternalità, sono la prima causa di localizzazione di
b
un'impresa in una determinata area
La creazione di un nuovo spazio economico produce effetti che non
c x
riguardano solo le imprese ma anche i territori circostanti
La prossimità geografica crea interdipendenze positive comuni tra gli agenti
d
economici
475 Quale tra le seguenti affermazioni non rientra nel concetto di cultura di un
territorio:
Flessibilità reciproca tra produttori specializzati in una serie di tecnologie tra
a
loro correlate
b Apprendimento attraverso canali di comunicazioni informale
c Collaborazione mediante la creazione di gruppi di lavoro interaziendali
d Vicinanza geografica dei competitors x
476 La competitività delle imprese in una data area è dovuta a:
a Fattori tecnologici
b Fattori dimensionali
c Fattori organizzativi x
d Fattori istituzionali
477 Le misure classiche della concentrazione non si basano:
a Sui cluster methods
b Sul numero degli addetti
c Sul concetto di distanza x
d Su dati aggregati
478 Quale delle seguenti affermazioni è corretta:
Gli indici classici di concentrazione distinguono tra concentrazione
a
geografica e concentrazione industriale
Secondo l'approccio di Ellison e Glaeser un settore può definirsi agglomerato
b
se l'occupazione si concentra in pochi impianti di notevole dimensione
L'indice di Herfindal permette di comparare la concentrazione di un settore
c rispetto all'omogeneità spaziale e rispetto alla concentrazione degli altri
settori
L'indice di Ellison e Glaeser non tiene conto della distanza tra gli impianti
d x
industriali
479 Quali delle seguenti critiche non riguarda l'approccio di Ellison e Glaeser:

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Descrizione della localizzazione delle attività economiche a livello di singola


a
scala geografica
Gli effetti significativi che si colgono all'interno dei vari clusters dipendono
b
dalla scala di misura scelta
c Le varie misure di concentrazione soffrono del problema del MAUP
d L'indice costruito dai due autori non consente di lavorare su dati individuali x
480 Quali delle seguenti indicazioni non riguarda l'approccio di Duranton e
Overman basato sul metodo delle distanze:
Le misure di concentrazione industriale devono essere comparabili tra i
a
settori industriali
Le misure di concentrazione industriale devono controllare per
b
l'agglomerazione complessiva del settore manifatturiero
Le misure di concentrazione industriale devono controllare per la
c
concentrazione industriale
Le misure di concentrazione industriale devono essere statisticamente
d x
significative a livello di scala prescelto
481 Quale delle seguenti affermazioni è corretta:
a L'indice di Ellison e Glaeser non incorpora l'indice di Herfindal
Secondo l'approccio di Ellison e Glaeser un settore può definirsi agglomerato
b
se l'occupazione si concentra in pochi impianti di notevole dimensione
L'indice costruito Ellison e Glaeser autori non consente di lavorare su dati
c
individuali
L'indice di Ellison e Glaeser non tiene conto della distanza geografica tra gli
d x
impianti industriali
482 Quali delle seguenti critiche non riguarda l'approccio di Ellison e Glaeser:
Descrizione della localizzazione delle attività economiche a livello di singola
a
scala geografica
L'aggregazione spaziale delle imprese, soprattutto ad alti livelli aggregativi,
b
può condurre a fenomeni di correlazione spuria tra le variabili aggregate
c Le varie misure di concentrazione soffrono del problema del MAUP
L'indice di Herfindal permette di comparare la concentrazione di un settore
d rispetto all'omogeneità spaziale ma non rispetto alla concentrazione degli x
altri settori
483 Il problema della distanza nell'indice di Ellison e Glaeser può essere
affrontato:
a Analizzando impianti industriali tra loro il meno distanti possibile
Considerando statisticamente significativi soli i valori della concentrazione
b
tra aree contigue
c Introducendo un indice di autocorrelazione spaziale x

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d Risolvendo il problema del MAUP


484 L'indice di Moran:
a E' un indice locale di autocorrelazione spaziale
b Rientra nella classe degli indici globali come l'indice di Getis e Ord x
c E' l'analogo dell'autocorrelazione nelle serie storiche
d Non può assumere valori negativi
485 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta sull'indice di Moran:
a Per la sua costruzione bisogna introdurre una matrice di distanze
Per valori sufficientemente grandi si distribuisce come una normale
b
standardizzata Z(I)
Valori non significativi di Z(I) portano ad accettare l'ipotesi nulla di assenza
c x
di autocorrelazione
d Valori positivi di Z(I) denotano presenza di autocorrleazione positiva
486 L'indice di Moran:
E' un indice di correlazione spaziale che si applica anche a dati qualitativi
a
dopo aver definito una matrice di adiacenze
Se l'indice assume valori negativi, ciò implica che non esiste correlazione tra
b
le aree
c Varia tra zero e uno
Se assume valore pari a zero, indica che l'intensità del carattere oggetto di
d x
studio si distribuisce in modo casuale nello spazio
487 Nell'analisi spaziale:
a I Sistemi locali del lavoro sono un esempio di area amministrativa
I distretti industriali sono un esempio di classificazione delle aree adottata
b
dall'UE
c Un'area finalizzata è una partizione ad hoc del territorio x
Le provincie sono un esempio di partizione del territorio che valica i confini
d
istituzionali
488 Nell'analisi spaziale:
L'indice di dispersione territoriale rappresenta la media dei punti espressi in
a
coordinate rispetto al loro baricentro
La distanza minima è una misura utilizzata per calcolare l'indice di
b
dispersione territoriale di un fenomeno
c La correlazione spaziale è un indice di variabilità
d Un pattern uniforme è un esempio di dislocazione dei punti nello spazio x
489 Quale dei seguenti indici non è un indice spaziale di posizione:
a Centroide
b Distanza minima
c Media pesata
d Dispersione territoriale x
490 Quale delle seguenti affermazioni sugli indici spaziali non è corretta:

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Per confrontare aree eterogenee dal punto di vista della dimensione


a territoriale è necessario costruire degli indici relativi, che permettono di fare
comparazioni
I confronti tra aree possono essere effettuati seguendo uno schema verticale,
b dove un'area viene analizzata rispetto a ripartizioni di ordine superiore che la
contengono
Il baricentro del fenomeno è un indice sintetico territoriale e porta
c all'individuazione di un punto (o area) rappresentativa territorialmente del
fenomeno oggetto di studio
Se le aree vicine sono più diverse di quelle lontane si è in presenza di
d x
autocorrelazione nulla
491 I processi di punto:
Consentono di misurare la struttura spaziale delle attività economiche rispetto
a x
a differenti scali geografiche
b Sono stati introdotti a livello economico da Quah e Simpson
c Analizzano il fenomeno di localizzazione delle imprese solo a livello univariato
Descrivono solo a che distanza occorrono le diverse attività economiche ma
d
non l'intensità del fenomeno di localizzazione
492 Il più noto dei processi di punto è:
a La K di Ripley
b Il processo omogeneo di Poisson x
c La L di Besag
d La D di Diggle
493 La funzione K:
a Misura la concentrazione geografica del fenomeno oggetto di studio x
Se il suo valore è minore del valore di benchmark si è in presenza di
b
concentrazione assoluta
Se il suo valore è maggiore del valore di benchmark si è in presenza di
c
dispersione assoluta
L'utilizzo della sua versione normalizzata proposta da Besag porta a risultati
d
contrastanti
494 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta:
Un processo spaziale è detto stazionario se le sue proprietà statistiche sono
a
invarianti rispetto a traslazioni
Se un processo stazionario è invariante rispetto a rotazioni intorno all'origine,
b
si parla di processo isotropico
Nel caso di un processo CSR, a causa dell'ipotesi di omogeneità, l'intensità è
c
costante nel piano
Un processo di punto è definito come la realizzazione di un processo spaziale,
d vale a dire come una collezione di eventi casuali, generati da un meccanismo x
deterministico
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495 L'intensità:
E' stimata mediante una funzione kernel che è indipendente dal parametro
a
definito ampiezza di banda
Per valori grandi dell'ampiezza di banda la stima dell'intensità tenderà a
b
mostrare dei picchi
Per valori piccoli dell'ampiezza di banda la stima dell'intensità tenderà ad
c
essere piatta
La stima dell'ampiezza di banda tende a evidenziare gli effetti locali del
d x
processo di localizzazione delle imprese
496 Quale delle seguenti operazioni non rientra in un'operazione di geocodifica
dei punti:
Il punto è la tipologia di dato spaziale più idonea a rappresentare oggetti di
a x
dimensione trascurabile rispetto all'estensione dell'area di studio
Ogni azienda, identificata dalle sue coordinate geografiche, viene codificata
b
mediante un codice identificativo anonimo
Ad ogni punto identificato mediante un codice anonimo vengono attribuite
c
delle etichette che rappresentano delle caratteristiche del punto
Ogni punto identificato mediante un codice anonimo sintetizza sia
d
l'informazione geografica che economica
497 Quale delle seguenti informazioni non è corretta circa l'individuazione di
fenomeni di concentrazione spaziale dei punti:
Si utilizza la funzione L(t) piuttosto che la funzione K(t) perché presenta il
vantaggio di linearizzare il grafico e consente quindi l'identificazione delle
a
mappe di punto mediante l'esame del suo andamento rispetto all'inviluppo di
casualità
b E' necessario costruire delle bande di confidenza per la funzione L(t)
c Per la significatività delle stime si esegue un test di casualità completa
d Il grafico della funzione L(t) è sempre lineare x
498 Nell'applicazione nell'area urbana di Roma si evince:
I processi di aggregazione delle imprese non sono visibili a basse distanze,
a
ovvero per distanze inferiori a 1 km
Il processo di aggregazione delle imprese è più evidente per l'intera provincia
b
piuttosto per la singola area urbana
Il processo di aggregazione delle imprese si evidenzia quando la curva
c x
empirica (la L stimata) cresce più velocemente della curva teorica
Il processo di aggregazione delle imprese di evidenzia quando la curva
d
empirica (la L stimata) giace sempre al di sopra dell'inviluppo di casualità
499 Nell'esempio della stima della funzione L:
Scostamenti significativi dalla casualità completa a favore delle forze di
a inibizione tenderanno a spingere la funzione sopra l'inviluppo di simulazione
costruito

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La tendenza alla clusterizzazione diventa statisticamente significativa a


b x
partire da determinate soglie di distanza
La linearità della funzione L è indipendente dall'ipotesi di processo di punto
c
omogeneo
La presenza di forze repulsive ovvero non attrattive implica potenziale
d
distorsione nella costruzione del geodatabase
500 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta nell'analisi kernel
condotta per l'area urbana di Roma:
L'analisi kernel consente di ipotizzare l'esistenza di modelli di causazione
a
cumulativa, tipici della nuova geografia economica
Il risultato principale che emerge è che l'ambiente urbano è il vero luogo
b
motrice dello sviluppo locale
La particolare configurazione che assumono gli effetti locali dipendono dal
c
tipo di funzione kernel che si utilizza
Allargare l'analisi fino a comprendere tutta la provincia di Roma evidenzia
d x
un'intensità (del fenomeno di localizzazione) più piatta
501 L'analisi spaziale multivariata:
a Applica direttamente le metodologie statistiche tradizionali con spirito critico
Applica direttamente le metodologie statistiche proprie dell'epidemiologia con
b
spirito critico
Fornisce informazioni e analisi che la statistica tradizionale non è in grado di
c x
produrre
Se applicata a dati areali e non puntuali fornisce risultati analoghi a quelli
d
ottenibili con la statistica tradizionale
502 La concentrazione delle attività manifatturiere è dovuta principalmente:
a Alla forte presenza di imprese che fanno parte dell'alta tecnologia
b Alla presenza di imprese leaders determinate aree
Alla presenza di imprese del terziario avanzato che fanno da supporto nella
c x
fase di start up
d E' indipendente da questioni meramente spaziali
503 Quale delle seguenti affermazioni non è vera:
Le attività di servizio tendono a distribuirsi sul territorio in maniera non
a
omogenea
Le economie esterne non dipendono dalle caratteristiche delle imprese ma dal
b
luogo dove queste si localizzano
L'ambiente urbano offre la possibilità di accedere a servizi vendibili e non
c vendibili, che offrono delle potenzialità di profitto che superano largamente
quelle dei settori economici più tradizionali
Il tempo a differenza dello spazio non influenza la crescita e la domanda di
d x
servizi specializzati
504 La funzione K bivariata analizza principalmente:
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La relazione spaziale tra due tipologie di imprese dello stesso settore


a
economico localizzate nella medesima area territoriale
La relazione spaziale tra due tipologie di imprese dello stesso contenuto
b
tecnologico localizzate nella medesima area territoriale
La relazione spaziale tra due qualsiasi tipologie di imprese localizzate nella
c x
medesima area territoriale
La relazione spaziale tra due tipologie di imprese localizzate nella medesima
d area territoriale una appartenente al settore manifatturiero e l'altra al settore
dei servizi
505 La funzione K bivariata:
a Per essa non valgono e ipotesi di isotropia e stazionarietà
b Gli stimatori che si ottengono sono corretti
c Non distingue tra distribuzione congiunta delle imprese e co-localizzazione
d Consente di descrivere il processo leaders-followers x
506 Nel test sull'assenza di interazione tra i due tipi di punti:
L'ipotesi nulla consiste nel verificare se la distribuzione delle due tipologie di
a
imprese avviene in modo indipendente
L'ipotesi alternativa afferma che la probabilità che un evento occorra è la
b
stessa per tutti i punti e non dipende dai suoi “vicini
c Bisogna prestare attenzione nella formulazione dell'ipotesi nulla x
Non sempre i risultati ottenuti sono interpretabili correttamente dal punto di
d
vista economico
507 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta:
La funzione K bivariata consente di verificare l'esistenza di effetti di
a
agglomerazione
b La funzione K bivariata consente di verificare l'esistenza di effetti di repulsione
La funzione K bivariata consente di verificare la presenza di distribuzione
c
congiunta
d La funzione K bivariata consente di verificare la presenza di eventuali network x
508 Quale dei seguenti concetti non è spaziale:
a Polo
b Cluster
c Network x
d Concentrazione
509 La connessione in rete, rinsaldata dalle tecnologie dell'ICT:
a Comporta la morte della distanza
Implica che lo spazio fisico non è il luogo privilegiato della localizzazione
b
delle imprese

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Consente la nascita di un nuovo spazio industriale basato su contatti


c
telematici e non face to face
Rafforza la necessità dell'interazione diretta, fisica, tra le persone,
d x
imprenditori, manager, dipendenti
510 L'analisi spaziale consente di:
Cogliere l'intensità dei fenomeni se il livello geografico è rivolto a scale di
a x
piccola dimensione
Cogliere l'intensità dei fenomeni di agglomerazione e in generale i benefici
b delle esternalità se il livello geografico è rivolto anche ai confini regionali
ovvero su larga scala
Definire con precisione i confini dei clusters ovvero delle partizioni del
c
territorio
Non contribuisce a rivisitare il concetto di economia di economia dei servizi
d
rispetto a quanto già noto in letteratura
511 Nelle diverse fasi fondamentali di approccio alla strategia di marketing da
parte delle aziende, la fase attuale è:
a Orientata alla vendita
b Orientata alla produzione
c Orientata al cliente x
d Orientata al marketing management
512 Nella teoria delle 4 P quale fase non rientra nel product:
a Progettare prodotti in grado di rispondere alle esigenze dei clienti
b Comporre la gamma e monitorarla
c Modificare i prodotti già esistenti
d Selezionare e gestire i canali distributivi x
513 Quale tra le seguenti affermazioni non è necessaria per disegnare una
strategia di marketing da parte dei manager:
a Su quale mercato si vuole puntare
b Come migliorare il fatturato dell'azienda x
c Come si può segmentare il mercato di riferimento dei nostri prodotti
d Quali sono i nostri concorrenti e come rispondono ai bisogni dei consumatori
514 Le ricerche di mercato non riguardano:
a Lo sviluppo dei prodotti
b L'identificazione del mercato
c Gli sviluppi tecnologici
d Le strategie di localizzazione dei competitors x
515 Rispetto al problema di marketing inerente l'individuazione della
dimensione potenziale del mercato, una possibile risposta è:
a Misurare il numero di famiglie disponibili all'acquisto del prodotto x

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Definire le variabili che discriminano il comportamento dei consumatori nei


b
confronti del prodotto
Descrivere le caratteristiche delle famiglie propense all'acquisto di prodotti di
c
una determinata marca
d Individuare le caratteristiche del prodotto valutate dai consumatori
516 Rispetto al problema di marketing inerente la soddisfazione del prodotto
da parte dei consumatori, una possibile risposta è:
a Misurare l'intensità d'uso del prodotto secondo le varie modalità
b Costruire una scala di misura appropriata x
c Osservare il comportamento del consumatore davanti allo scaffale
Comprendere se la confezione è concepita in modo funzionale all'utilizzo
d
abituale del prodotto
517 Quale tra i seguenti esempi non rientra nell'identificazione di problemi e
opportunità in una ricerca di mercato:
a Debolezza e/o possibilità di rafforzamento dell'immagine dell'impresa
b Calo e/o possibilità di ampliamento del potenziale e della quota di mercato
c Previsione delle vendite e delle tendenze del mercato
d Verifica dell'efficacia delle strategie promozionali x
518 Quale tra i seguenti esempi non rientra nell'analisi dei processi di
marketing in una ricerca di mercato:
a Classificazione dei fenomeni di mercato
b Individuazione dei prodotti a più alto tasso di redditività
c Valutazione dell'efficacia di una linea di distribuzione x
d Ottimizzazione dei tassi di redditività degli investimenti pubblicitari
519 Tra i seguenti ambiti quale non rientra nella ricerca sul prodotto:
a Concept test
b Name test
c Pack test
d Consumer test x
520 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta:
La metodologia esplorativa riguarda l'individuazione e la definizione dei
a prodotti delle ricerca e la formulazione di ipotesi rilevanti per le verifiche
successive
La metodologia descrittiva si applica qualora si disponga di una conoscenza
b
sostanziale delle variabili di mercato implicate nello studio
La metodologia causale ha come obiettivo l'identificazione dei fattori che
c
sottostanno ai comportamenti di mercato
Gli strumenti nella metodologia descrittiva sono l'analisi delle serie storiche e
d x
il metodo Delphi
521 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta:

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Il tasso di rifiuto cresce in misura più che proporzionale alla difficoltà delle
a x
domande
Di fronte a domande personali o imbarazzanti l'intervistato può opporre il
b
rifiuto a rispondere
c L'intervistatore deve incoraggiare l'intervistato a fornire tutte le risposte
d Non si devono mai preparare questionari lunghi
522 La tecnica dell'intervista telefonica:
a Presenta gli stessi limiti evidenziati nell'autocompilazione
b E' economica più delle altre tecniche di rilevazione dei dati
c Ha un basso tasso di non risposta
d Ha un basso tasso di copertura della lista di campionamento x
523 Per ottenere una risposta corretta:
a L'intervistato deve essere in grado di comprendere la domanda x
L'intervistato deve avere la possibilità di esprimersi liberamente su ciò che
b
ritiene più opportuno
Le domande devono indurre uno schema mentale che il rispondente può
c
ritenere utile anche per le risposte successive
d Le domande devono essere suggestive
524 Nella struttura di un questionario:
E' preferibile utilizzare più domande aperte che chiuse per cogliere fedelmente
a
il pensiero del rispondente
L'intervistatore deve conoscere l'intervistato e aiutarlo nel fornire le
b
informazioni rilevanti ai fini dell'indagine
c Le domande filtro servono a ridurre il tempo necessario per l'intervista x
L'ordine degli argomenti deve essere casuale in modo da evitare che risposte
d
successive siano condizionate da quelle precedenti
525 L'errore non campionario:
a Non è presente in una rilevazione censuaria
b Esiste sempre in qualsiasi tipo di rilevazione dei dati x
E' inversamente proporzionale alla radice quadrata della numerosità
c
campionaria
Deriva dalla presenza di fonti di distorsione insite nei disegni campionari di
d
tipo non probabilistico
526 Il requisito di qualità di un'indagine in un questionario:
a E' inversamente proporzionale all'errore di rilevazione x
b Verifica se sono state rilevate le informazioni di effettivo interesse
c Classifica i questionari in strutturati e non strutturati
d Interviene solo se il campionamento scelto è di tipo probabilistico
527 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta:
Gli errori non campionari sono quegli errori o distorsioni presenti nei dati
a
rilevati e non dovuti a problemi di campionamento

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Gli errori di mancata copertura sono causati ad esempio dall'inadeguatezza


b
della lista di campionamento
L'accuratezza è sinonimo di errore statistico, ovvero della discrepanza tra il
c
valore osservato (stimatore) e il corrispondente valore vero (parametro)
La trasparenza è il requisito più importante per la qualità di un dato
d x
statitistico
528 Nel caso in cu le informazioni relative ad alcune unità statistiche risultino
completamente mancanti:
a Si ricorre ad un procedura di imputazione dei dati
Si esegue una procedura di riponderazione basata su informazioni provenienti
b
da una fonte di dati esterna
Si incrementa il valore dei pesi campionari di unità rispondenti considerate
c x
rappresentative di quelle non rispondenti
d Si ricorre al criterio del donatore
529 Gli errori di misura non sono riconducibili a:
a Problemi con il rispondente
b Problemi con il questionario
c Problemi con la raccolta delle informazioni
d Problemi di stima dei dati x
530 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta:
La reintervista mira a ottenere due misure dello stesso valore presso un'unità
a
statistica
Il confronto tra dati ottenuti da due o più fonti indipendenti è una via
b alternativa alla reintervista per avere più valori inerenti alla misura di un
fenomeno sulla stessa unità statistica
Il trattamento degli errori di misura nei questionari informatizzatinon fornisce
c x
maggiori possibilità di controllo e di trattamento degli errori non campionari
I controlli di coerenza o hanno come scopo quello di individuare e laddove
d possibile correggere eventuali incoerenze tra le informazioni fornite da un
rispondente a domande diverse di uno stesso questionario
531 Il campionamento sistematico:
Lo schema di selezione delle unità equivale a quello utilizzato per estrarre un
a
campione casuale semplice
Le unità del campione sono selezionate in base al contenimento dei costi e ai
b
tempi di esecuzione dell'indagine
E' meno gestibile dal punto di vista organizzativo del campionamento a
c
grappoli e fornisce stime meno precise
La lista di campionamento è ordinata secondo un qualche criterio in modo
d x
tale che il campione selezionato è condizionato da tale ordinamento
532 Nel campionamento stratificato:

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Se la procedura di selezione delle unità è corretta l'errore campionario è pari


a
a zero
Gli strati dovrebbero contenere unità più omogenee rispetto al carattere di
b x
interesse
c Siamo in presenza di una variante del campionamento sistematico
La presenza di variabili ausiliarie non influenza la classificazione delle unità
d
della lista di campionamento in sub-popolazione omogenee
533 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta:
Nello scegliere il tipo di campione da adottare si effettuano delle
a
considerazioni di costo
Il campione di Neyman è quello per cui si rende minima la varianza per un
b x
costo fissato
Per migliorare la precisione del campione si ricorre alla realizzazione di
c
campioni stratificati
Nel campione di Neyman la numerosità verrà definita a livello di ciascun
d
strato di sondaggio
534 L'efficienza complessiva del disegno di campionamento utilizzato:
a E' relativa alla scelta della numerosità campionaria
b E' relativa al rapporto tra numerosità campionaria e numerosità dell'universo
E' misurata attraverso il rapporto tra la varianza del campione complesso
c utilizzato e quella di un ipotetico campione casuale semplice di pari x
numerosità in termini di unità finali di campionamento
d Può essere nulla
535 Nel rapporto tra universo e campione:
Se aumenta la popolazione di riferimento aumenta anche il numero di unità
a
che deve far parte del campione
Più è piccola la popolazione di riferimento più la numerosità campionaria
b x
tende ad essere un censimento
Se si vuole realizzare un campione i cui risultati si distanzino molto poco da
c quelli della popolazione allora di deve diminuire la numerosità della
rilevazione
A seconda dell'errore che si è disposti ad accettare la numerosità della
d
rilevazione sarà sempre elevata.
536 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta:
La stratificazione permette di ottenere anche dei sovracampionamenti nel caso
a
in cui si voglia approfondire la conoscenza di uno strato
Spesso accade di ottenere campioni distorti, in quanto si verifica una
b
discrepanza tra il disegno campionario prefissato e la sua realizzazione
c Un caso particolare di campionamento stratificato è quello riponderato x

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Il riproporzionamento del campione consente ristabilire in esso lo stesso peso


d
che i diversi strati che lo compongono presenta nella Popolazione di origine.
537 Quale delle seguenti affermazioni sui diversi tipi di campionamento non è
corretta:
a Il campionamento sistematico è un campionamento casuale
b Il campionamento a più stadi è il più utilizzato nelle ricerche di mercato x
c Il campionamento stratificato è costituito da strati molto eterogenei tra loro
d Nell'indagine di marketing si fa ricorso ad estrazioni senza ripetizione
538 L'indagine delle forze di lavoro dell'Istat:
a Il campionamento è di tipo stratificato
Il campione si prefigge livelli di precisione delle stime trimestrali a livello
b
nazionale
c I comuni si suddividono in rappresentatitvi e non rappresentativi
Per ciascun comune viene estratto dalla lista anagrafica un campione casuale
d x
sistematico di famiglie
539 La numerosità campionaria ottimale:
Dipende dal livello di probabilità che si intende stabilire nell'avere fiducia che
a il campione prescelto ricada tra quelli che contengono il parametro incognito x
della popolazione
b Dipende dalla rilevazione di tutte le variabili oggetto della ricerca
c E' direttamente proporzionale alla precisione delle stime desiderate
d Non dipende dal disegno campionario prescelto
540 La dimensione campionaria ottimale:
a Non dipende dal tipo di informazioni richieste
b Non dipende dal disegno campionario prescelto
E' pari all'inverso del quadrato dell'errore, se p e q sono pari a 0.5
c x
(condizione di massima cautela)
d Dipende dalle modalità con cui è stata svolta l'indagine campionaria
541 Le mancate risposte generano distorsione:
Si utilizza la ponderazione quando gli elementi collaterali utilizzabili siano
a x
ben pochi o decisamente insufficienti
b Sul fenomeno non incide il problema della privacy
Il metodo dell'imputazioone dei dati è da preferire sempre al metodo della
c
ponderazione
Nel Regno Unito le indagini riguardanti le famiglie ed aventi per tema lavoro,
d formazione e salute sono inficiate da un tasso di mancate interviste inferiore
al 10%
542 Quale delle seguenti affermazioni sui tassi di mancata risposta è corretta:
Negli Stati Uniti, nel campo delle ricerche di mercato in generale e dei
a
sondaggi in particolare, i tassi di rifiuto sono dell'ordine del 20%

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b In Europa si osservano tassi di mancata collaborazione nell'ordine del 30%


Nel corso del tempo l'indagine campionaria che la Banca d'Italia effettua sui
c bilanci finanziari delle famiglie ha registrato incidenze da interviste non
effettuate pari al 25%
L'indagine sociale (General Social Survey) deve affrontare tassi di rifiuto pari
d x
al 21% del campione programmato
543 Quali delle seguenti tipologie di intervento non è corretta nel caso di
mancate risposte:
Si ipotizza implicitamente che gli intervistati possano rappresentare gli esclusi
a
dalla rilevazione e quindi si utilizzano soltanto le informazioni raccolte
Si utilizzano le informazioni di struttura raccolte anche per le unità
b
programmate ma che non sono entrate a far parte del campione realizzato
c Si acquisisce un'informazione sostitutiva per le unità mancanti
d Non si utilizza una stratificazione ex post x
544 Il metodo della riponderazione:
Si tratta di attribuire a gruppi omogenei di interviste realizzate il giusto peso
a x
secondo i dati statistici di struttura
Quando si ristruttura il campione, si altera anche la struttura originaria di
b
tutte le risposte ottenute in fase di intervista
I coefficienti o pesi di ponderazione sono pari al rapporto tra frequenza
c
empirica su frequenza teorica
d La risposta dell'intervistato è valutata con peso unitario
545 La distorsione del campione non avviene:
a A causa dell'utilizzo di liste improprie
b Quando si utilizza un campione proporzionale x
Quando si effettuano nei piccoli centri un numero di interviste inferiore alla
c
loro rilevanza demografica
d Quando si ricorre alle liste elettorali
546 Il raccordo tra dati di non rispondenti e campione non avviene:
a Per associazione con un'unità campionaria simile
b Per associazione ad un gruppo di unità omogenee
Per collegamento ad unità comparabili ottenute in occasione di analoghe
c
indagini campionarie recenti
d Utilizzando informazioni esogene x
547 Se una forte aliquota di intervistati non fornisce direttamente una
indicazione, ad esempio, sul prossimo comportamento di voto:
a Ciò inficia il contenuto della ricerca
Ai fini della validità della ricerca, se ben eseguita, è possibile ottenere
b informazioni da altre risposte che l'intervistato ha fornito cercando di eludere x
la sua posizione politica

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E' possibile riferirsi ai dati statistici non considerati in sede di disegno


c
campionario
d Si ricorre alla tecnica di imputazione dei dati
548 La variabile ausiliaria:
Occorre quando è possibile riferirsi ai dati statistici non considerati in sede di
a x
disegno campionario
b Lo stimatore quoziente presenta un'elevata distrosione
c E' desumibile da indagini su multidimensionali
d Non è correlata con la variabile da stimare
549 Quale delle seguenti informazioni non è corretta nel caso di acquisizioni di
informazioni addizionali:
Si ricorre a tale metodo quando sorgono problemi nella tecnica dell'indagine
a
postale
Si ricorre a tale metodo quando sorgono problemi nella tecnica dell'indagine
b
telefonica
c Si ricorre a tale metodo in presenza di ritrosia degli intervistati
Per risolvere il problema delle mancate risposte non si ricorre ad un
d campione bilanciato di interviste dirette a causa degli elevati costi cui si x
incorre
550 Lo stimatore per regressione si utilizza:
a Nel raccordo tra dati di non rispondenti e campioe
b Nelle stime ottenute tramite altre indicazioni fornite dal campione
c Nel caso di acquisizioni di informazioni addizionali
d Nell'utilizzo di informazioni esogene x
551 La Desk research:
a Misura solo fenomeni quantitativi
b Misura solo fenomeni qualitativi
c Utilizza sempre fonti accurate che rispettano il principio della qualità
E' consigliabile eseguirla prima di effettuare un'indagine vera e propria con
d x
notevole risparmio di costi
552 Quali tra i seguenti dati secondari non è una fonte statistica vera e propria:
a FAO
b ACI
c ISMEA
d Rivista specializzata x
553 Le Indagini Omnibus:
a Hanno le stesse caratteristiche delle indagini Multi client
Si adattano bene nel caso di una fase perlustrativa dell'analisi per focalizzare
b x
meglio il tema di interesse di una Ricerca più approfondita

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Ciascun committente è proprietario di tutti i risultati che scaturiscono dalla


c
ricerca
d Ciascun committente non è proprietario dei risultati che lo riguardano
554 Quale tra i seguenti limiti di un'indagine di ricerca non deve essere
attribuito a un'indagine Omnibus:
L'indagini è aperta a tutti: ciò implica questionari molto lunghi, che trattano
a
degli argomenti più svariati
La lunghezza e la varietà degli argomenti non permettono all'intervistato di
b
svolgere un percorso logico e rischiano di stancarlo
c L'argomento d'interesse non viene approfondito ma viene per così dire sondato x
Problemi sull'attendibilità delle risposte poste alla fine di un questionario
d
lungo
555 Quale tra le seguenti affermazioni non è corretta:
Le indagini Omnibus sono proposte da un Istituto di Ricerche di Mercato a
a
più committenti
Le indagini Multi client sono richieste da più committenti a un Istituto di
b
Ricerche di Mercato
Un tema trattato in un'indagine Omnibus può essere il riconoscimento di un
c
marchio
In un'indagine Omnibus, le imprese sono disposte a condividere i risultati di
d un'indagine, vale a dire informazioni e conoscenze sul mercato, con altre x
imprese quando fanno parte di uno stesso gruppo
556 I sondaggi di opinione:
a Offrono un quadro approfondito dell'argomento oggetto di indagine
b Sono statisticamente significativi
c Non vi è un limite al numero di domande da porre all'intervistato
d Comportano un'autoselezione dei rispondenti x
557 I sondaggi di opinione non sono adatti per:
Conoscere il parere degli italiani sulle scelte del governo in tema di politica
a
economica
b Conoscere il parere degli italiani su chi vincerà il campionato di calcio
c Conoscere il parere degli italiani su chi vincerà il Festival di Sanremo
d Stabilire l'efficacia di un farmaco somministrato in via sperimentale x
558 L'indagine Omnibus:
a E' da preferire all'indagine ad hoc
b E' da preferire ai sondaggi di opinione
c E' l'alternativa all'indagine Multi client x
Riguarda un argomento molto specifico che può essere esaurito in poche
d
domande
559 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta per un indagine ad hoc:

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E' realizzata utilizzando un questionario piuttosto articolato e con parecchie


a
domande
Si riferisce ad un problema o a un tema concreto non ancora analizzato e sul
b
quale, quindi, non esistono le informazioni o sono del tutto parziali
c Può utilizzare qualsiasi tecnica di intervista tra quelle conosciute
La somministrazione via fax o internet del questionario è da preferire rispetto
d x
ad altre tipologie di supporti
560 A quale domanda non rispondiamo quando stiamo effettuando una ricerca
qualitativa:
a Perché avviene
b Come avviene
c Quando operano x
d Qual è
561 L'intervista diretta:
Favorisce il contatto, superando un'inizale diffidenza dell'intervistato nei
a
confronti dell'intervistatore
Consente di raccogliere informazioni su argomenti delicati rispetto ad altre
b
tipologie di interviste
c E' sempre possibile raggiungere unità localizzate in aree disperse
d Lo strumento si presta bene a svolgere indagini complesse x
562 L'intervista personale o diretta:
a Le domande devono essere brevi, concise con alternative di risposta limitate
Garantisce maggiore imparzialità e professionalità dell'intervistatore rispetto
b
ad altre tipologie di interviste
Consente di contattare qualsiasi tipologia di persona, anche la più complicata
c
e riottosa
Il rischio è di selezionare gli intervistati da parte dell'intervistatore quando si
d x
adotta un campionamento non probabilistico
563 Quale delle seguenti affermazioni non è corretta per un'indagine diretta:
L'indagine diretta implica una notevole organizzazione e comporta costi
a
elevati
L'utilizzo del palmare come supporto per somministrare un questionario non
b comporta un miglioramento nella qualità delle informazioni deducibili da un x
questionario cartaceo
Possibilità di sottoporre materiale da visionare all'intervistato (un marchio,
c
un messaggio pubblicitario, ecc.)
d Consente di ridurre la presenza degli errori di risposta
564 L'indagine postale:
a Ha costi elevati
b Il rischio di mancate risposte è contenuto

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c L'intervistato è favorito nel senso che può decidere quando e dove rispondere x
d Ha le stesse difficoltà dell'intervista diretta
565 Quale dei seguenti errori non si commette in un'indagine postale:
a Autoselezione dei rispondenti
Non si è certi che chi risponde è proprio colui al quale è stato inviato il
b
questionario
c La selezione dei rispondenti x
Difficoltà di realizzazione dell'indagine, specie quando il campione è
d
costituito da individui di basso livello di scolarizzazione
566 Quale dei seguenti vantaggi in realtà può essere un limite per l'indagine
postale:
L'utilizzo di fax per inviare il questionario quando la popolazione di
a
riferimento è costituita dalle aziende o dai liberi professionisti
L'utilizzo della posta elettronica per inviare il questionario quando la
b
popolazione di riferimento è costituita dalle aziende o dai liberi professionisti
La possibilità di raggiungere un'elevata rappresentatività del campione,
c intervistando le unità statistiche disperse sul territorio implica una minore x
distorsione del campione stesso
d Il ruolo secondario dell'intervistatore, presente nelle indagini di tipo misto
567 In un'indagine postale:
a I costi generalmente bassi non sono facilmente prevedibili
b Il questionario può prevedere un numero elevato di quesiti
c Le caratteristiche dell'indagine sono le stesse dell'indagine diretta
d Si può controllare la persona che ha fornito le indicazioni x
568 Nelle interviste online:
a La partecipazione dei rispondenti è frutto di una selezione a priori
b Il campione è stato programmato
c I risultati ottenuti sono statisticamente validi
d Il campione è distorto x
569 Quale dei seguenti vantaggi non è ascrivibile all'intervista telefonica:
a Il campione selezionato è rappresentativo dell'universo delle famiglie italiane x
b Risparmio dei costi
c Controllo dell'intervistatore
d Rapidità di esecuzione
570 L'intervista telefonica:
a E' da preferire all'intervista diretta x
b Presenta le stesse difficoltà di realizzazione dell'intervista postale
c Per motivi di privacy, le interviste non vengono svolte in orari serali

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Si riscontra una minore imparzialità dell'intervistatore rispetto all'intervista


d
diretta
571 Attraverso le ricerche di mercato continuative, l'Azienda non:
a Rileva le variazioni di mercato
Non confronta il trend delle proprie vendite con quello dei principali
b
competitors
c Osserva e interviene sulle situazioni anomale
d Delinea i possibili futuri scenari del mercato x
572 Quali delle seguenti domande, in termini di ricerche di analisi di mercato,
l'Azienda non si pone:
a Conoscere la sua posizione nel mercato in termini quantitativi
b Conoscere la sua posizione nel mercato in termini qualitativi
c Dove si concentrano territorialmente le sue vendite
d Come e dove reperire le competenze di cui ha bisogno x
573 Quale dei seguenti limiti non è associato ad un panel:
a L'effetto attrito
b Il condizionamento da partecipazione
c L'effetto rotazione x
Coloro che abbandonano il panel non hanno le stesse caratteristiche di quelli
d
che rimangono
574 Per un'Azienda conoscere la variazione della propria quota di mercato una
volta l'anno non è sufficiente. Per ovviare a ciò le conviene, rispetto anche ai
costi che deve sopportare:
Programmare tre indagini l'anno, se il monitoraggio è condotto a livello
a
quadrimestrale
Programmare quattro indagini l'anno, se il monitoraggio è condotto a livello
b
trimestrale
Programmare sei indagini l'anno, se il monitoraggio è condotto a livello
c
bimestrale
d Ulizzare un'indagine panel x
575 Utilizzando le informazioni raccolte presso un campione longitudinale di
consumatori non è possibile decomporre la quota di mercato di una marca o di
un prodotto in:
a Una componente di diffusione della marca
b Una misura della presenza della marca x
c Una misura della fedeltà alla marca
d Un indicatore di intensità di acquisto
576 La decomposizione della quota di vendita di un prodotto o di una marca:

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La quota di vendite della marca k è pari al rapporto tra le vendite della marca
a k nel periodo considerato e le vendite del prodotto p sempre nel medesimo nel x
periodo
La quota di vendite della marca k è pari al rapporto tra le vendite in negozi
b che trattano la marca k nel periodo considerato e le vendite del prodotto p
sempre nel medesimo nel periodo
La quota di vendite della marca k è pari al rapporto tra le vendite della marca
c k nel periodo considerato e le vendite in negozi che trattano la marca k nel
periodo considerato
L'indice di diffusione della marca è pari al rapporto tra il numero di negozi
d che trattano il prodotto p nel periodo e il numero di negozi che trattano la
marca k sempre nel periodo considerato
577 A parità di quota di mercato, un indice di diffusione pari a 0.5, indica:
a La necessità di avviare campagne pubblicitarie
b La necessità di intervenire a livello della distribuzione x
La necessità di cambiare strategie che mirino ad aumentare la quantità
c
acquistata del prodotto
La necessità di cambiare strategie che mirino ad aumentare il numero di
d
acquirenti
578 La mortalità spontanea del panel:
a Non comporta la sostituzione delle unità con altri elementi di pari numerosità
b Colpisce in egual misura le diverse componenti del campione
Il ricercatore costruisce un panel di riserva, ridotto rispetto a quello effettivo
c x
e non proporzionale a quest'ultimo
d Si verifica generalmente nelle prime settimane di avvio del panel
579 Quale delle seguenti affermazioni non è attinente direttamente o
indirettamente alla mortalità indotta del panel:
Color che fanno parte del panel manifestano nelle prime settimane
a
comportamenti e atteggiamenti meno rispondenti a quelli abituali
Il ricercatore costruisce un panel di riserva, ridotto rispetto a quell effettivo e
b
non proporzionale a quest'ultimo
c La rotazione o effetto panel
Incentivi offerti dagli Istituti di ricerca a coloro che accettano di far parte del
d x
campione
580 Quale dei seguenti elementi non è rilevato nell'indagine Ismea:
a L'area geografica
b I canali distributivi all'ingrosso
c I canalisi distributivi al dettaglio
d Il livello socio-economico delle famiglie acquirenti x

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