Illuminotecnica

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l’insieme delle radiazioni elettromagnetiche conosciute

è rappresentato nello
SPETTRO ELETTROMAGNETICO

microonde

ultravioletto infrarosso

400 500 600 700

λ [nm]
380 < λ < 780 nm

SPETTRO VISIBILE
LA SENSAZIONE LUMINOSA
ASPETTI QUALITATIVI
LA PERCEZIONE DEI COLORI
L’organo visivo è stimolato differentemente a seconda della
lunghezza d’onda della radiazione incidente

COLORE λ (nm)

λ VIOLA < 425


INDACO 425 - 486
BLU 486 - 493
BLU-
BLU-VERDE 493 - 510
RADIAZIONE MONOCROMATICA VERDE 510 - 552
VERDE-
VERDE-GIALLO 552 - 573
= GIALLO 573 - 587
COLORE ARANCIO
ROSSO
587 - 645
> 645

In un INSIEME DI RADIAZIONI MONOCROMATICHE non è


possibile percepire le singole tonalità di colore

LUCE BIANCA Miscela di radiazioni monocromatiche

prisma

raggio di
luce
bianca
LA SENSAZIONE LUMINOSA
ASPETTI QUANTITATIVI

Per una radiazione luminosa


l’intensita
intensita’ soggettiva
è funzione sia dell’intensità energeticaIe() che
della lunghezza d’onda (λ )
In particolare, a parità di intensità energetica, essa è variabi
le
a seconda della lunghezza d’onda

Per caratterizzare la variabilità dell’intensità soggettiva in


funzione della lunghezza d’onda è stato determinato
statisticamente ilFATTORE DI VISIBILITA’Kλ

1
2
In condizioni di intensità
soggettiva equivalente vale
la seguente relazione:

K λ1 I e,λ1 = K λ2 I e,λ2

K λ1Φ e,λ1 = K λ2 Φ e,λ2


VISIONE FOTOPICA VISIONE SCOTOPICA

In presenza di intensità In presenza di intensità


energetiche di una certa entità energetiche molto scarse
(visione diurna) (visione notturna)

massima intensità soggettiv a massima intensità soggettiv a


λ = 555 nm K 555 = K max λ = 510 nm K 510 = Kmax

FATTORE DI VISIBILITA’ RELATIVO V λ


Vλ=
Kmax

CURVA DI VISIBILITA’ RELATIVA V λ

510 555
LA COLORIMETRIA

COLORE attributo che concorre a


determinare la sensazione
visiva
I CARATTERI DISTINTIVI DEL
COLORE

attributo qualitativo secondo il quale


TINTA o TONO una radiazione luminosa viene
percepita come rossa, verde, …….

attributo quantitativo che caratterizza


INTENSITA’ o
la sensazione visiva prodotta da una
BRILLANZA radiazione luminosa (= LUMINANZA)

attributo qualitativo secondo il quale si


SATURAZIONE
definisce la deviazione della radiazione
luminosa rispetto al colore
fondamentale (rosso vivo, verde
pallido,...)
LA CARATTERIZZAZIONE
OGGETTIVA DEI COLORI

PRINCIPIO ADDITIVO

COLORI PRIMARI ADDITIVI • BLU (B)


• VERDE (G)
• ROSSO (R)

LUCE BIANCA = miscelazione di blu + verde + rosso


in eguali quantità

qualsiasi sensazione cromatica può essere riprodotta


miscelando in opportune proporzioni i COLORI
PRIMARI ADDITIVI
IL DIAGRAMMA CROMATICO CIE

W : BIANCO DI UGUALE ENERGIA Φe

x = 0,333 ; y = 0,333 ; z = 0,333

λ
380 780
LUNGHEZZA D’ONDA DOMINANTE E
COMPLEMENTARE

λC λ D = lunghezza d’onda
dominante di A

λD
Il triangolo tratteggiato
A
delimita la zona delle
W porpore
B p = porpora dominante di B
p λ C = lunghezza d’onda
complementare di B

PUREZZA

WA
= fattore di
H WH purezza di A
A

W
MISCELA DI COLORI

La miscela dei colori A e B sta


sul segmento che unisce i due
colori
D La miscela dei colori B C D sta
all’interno del triangolo con
A vertici B C D

W C

CURVA DEL CORPO NERO


(o luogo planckiano)

A ciascun valore della


temperatura del corpo nero
corrisponde un diverso effetto
cromatico
Unendo tra loro i punti che
corrispondono alle diverse
temperature nel diagramma
cromatico si ottiene la curva del
corpo nero
IL SOLE

Il Sole, a temperatura superficiale apparente di circa


5800 K, emette nello spazio circostante una quantità
di energia raggiante pari a 3.88 ·10 26 W.
Alla distanza media tra Sole e Terra l’irradianza
solare extratmosferica è pari a 1353 W/m2
campo del visibile

m è la massa d’aria, ovvero il rapporto tra la lunghezza del percorso


solare e lo spessore normale dello strato atmosferico attraversato
SORGENTI AD INCANDESCENZA

SORGENTI AD INCANDESCENZA
SORGENTI AD INCANDESCENZA

filamento
nel vuoto filamento a ciclo di
alogeni a bassa tensione
in gas inerti

monoattacco biattacco
GLS
a bassissima tensione
Reflector
senza riflettore con riflettore
PAR

DISTRIBUZIONE SPETTRALE
SORGENTI A SCARICA

SORGENTI A SCARICA
a
fluorescenti induzione

a vapori di sodio
tubolari
ad alta pressione
compatte
a vapori di mercurio a vapori di sodio
ad alta pressione a bassa pressione

ad alogenuri
monoattacco
metallici biattacco

ESEMPI DI DISTRIBUZIONE SPETTRALE DI SORGENTI A SCARICA


VAPORI DI ALOGENURI VAPORI DI MERCURIO VAPORI DI SODIO

alta pressione

alta pressione

alta pressione

bassa pressione
SORGENTI FLUORESCENTI

Sorgente lineare

Sorgente
circolare
SORGENTI FLUORESCENTI COMPATTE
SORGENTI A SCARICA
VAPORI DI MERCURIO AD ALTA PRESSIONE
Fissaggio

Supporto
Bulbo in vetro

Tubo di scarica in quarzo


Rivestimento interno in fosforo

Estremità del bulbo di scarica


Supporto

Attacco

Conformazione sorgente

•Il tubo di scarica in quarzo contiene argon e mercurio

•La pressione del gas è maggiore rispetto alle sorgenti


fluorescenti e fa in modo che la percentuale di radiazione
visibile emessa sia maggiore, nonostante le radiazioni siano per
lo più ultraviolette

•Il tubo di scarica è inserito in un bulbo di vetro ricoperto di


fosfori
SORGENTI A SCARICA
VAPORI DI ALOGENURI METALLICI

Bulbo

Rivestimento interno
Tubo di scarica in quarzo

Supporto

Attacco
Conformazione della sorgente

Per ottenere una luce caratterizzata da uno spettro


ben bilanciato, oltre al mercurio e all’argon,
vengono introdotti nel tubo di scarica in quarzo altri
additivi (fluoro, bromo, cloro e iodio) che possono
intervenire nel fenomeno della scarica e sono
adatti a produrre radiazioni luminose di lunghezza
d’onda tale da integrare le caranze dello spettro
corrispondente al vapore di mercurio.
Gli atomi dei metalli liberatisi dalla dissociazione di
alogenuri in alogeni e metalli a causa delle elevate
temperature nel tubo di scarica migliorano lo
spettro della luce emessa.
SORGENTI A SCARICA
VAPORI DI SODIO A BASSA PRESSIONE

Furono le prime sorgenti a scarica ad


essere messe in commercio nel 1932.
Sono caratterizzati da una distribuzione
spettrale del flusso monocromatica

Conformazione della sorgente

Il tubo di scarica è in vetro ripiegato a U per


limitare l’ingombro e la dispersione di
calore.
Il tubo è isolato termicamente da un
secondo bulbo di vetro rivestito
internamente d’ossido di indio, tra i due
bulbi è praticato il vuoto
SORGENTI A SCARICA
VAPORI DI SODIO A ALTA PRESSIONE

Conformazione della sorgente

Il tubo di scarica è di ossido di allumino


sintetizzato, materiale ceramico non intaccabile al
sodio nemmeno alle alte temperature.
La pressione interna determina la distribuzione
spettrale del flusso.
Nel tubo vengono alloggiati una lega di sodio e
mercurio, unitamente a un gas raro (xenon o
neon+argon) al fine di favorire l’innesco della
scarica.
L’emissione spettrale nel campo del
visibile di un filamento di tungsteno
(sorgenti a incandescenza)

L’emissione spettrale nel campo del


visibile di alcuni gas
(sorgenti a scarica)

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