La Divina Comedia PDF
La Divina Comedia PDF
La Divina Comedia PDF
https://books.google.com
Informazioni su questo libro
Si tratta della copia digitale di un libro che per generazioni è stato conservata negli scaffali di una biblioteca prima di essere digitalizzato da Google
nell’ambito del progetto volto a rendere disponibili online i libri di tutto il mondo.
Ha sopravvissuto abbastanza per non essere più protetto dai diritti di copyright e diventare di pubblico dominio. Un libro di pubblico dominio è
un libro che non è mai stato protetto dal copyright o i cui termini legali di copyright sono scaduti. La classificazione di un libro come di pubblico
dominio può variare da paese a paese. I libri di pubblico dominio sono l’anello di congiunzione con il passato, rappresentano un patrimonio storico,
culturale e di conoscenza spesso difficile da scoprire.
Commenti, note e altre annotazioni a margine presenti nel volume originale compariranno in questo file, come testimonianza del lungo viaggio
percorso dal libro, dall’editore originale alla biblioteca, per giungere fino a te.
Google è orgoglioso di essere il partner delle biblioteche per digitalizzare i materiali di pubblico dominio e renderli universalmente disponibili.
I libri di pubblico dominio appartengono al pubblico e noi ne siamo solamente i custodi. Tuttavia questo lavoro è oneroso, pertanto, per poter
continuare ad offrire questo servizio abbiamo preso alcune iniziative per impedire l’utilizzo illecito da parte di soggetti commerciali, compresa
l’imposizione di restrizioni sull’invio di query automatizzate.
Inoltre ti chiediamo di:
+ Non fare un uso commerciale di questi file Abbiamo concepito Google Ricerca Libri per l’uso da parte dei singoli utenti privati e ti chiediamo
di utilizzare questi file per uso personale e non a fini commerciali.
+ Non inviare query automatizzate Non inviare a Google query automatizzate di alcun tipo. Se stai effettuando delle ricerche nel campo della
traduzione automatica, del riconoscimento ottico dei caratteri (OCR) o in altri campi dove necessiti di utilizzare grandi quantità di testo, ti
invitiamo a contattarci. Incoraggiamo l’uso dei materiali di pubblico dominio per questi scopi e potremmo esserti di aiuto.
+ Conserva la filigrana La "filigrana" (watermark) di Google che compare in ciascun file è essenziale per informare gli utenti su questo progetto
e aiutarli a trovare materiali aggiuntivi tramite Google Ricerca Libri. Non rimuoverla.
+ Fanne un uso legale Indipendentemente dall’utilizzo che ne farai, ricordati che è tua responsabilità accertati di farne un uso legale. Non
dare per scontato che, poiché un libro è di pubblico dominio per gli utenti degli Stati Uniti, sia di pubblico dominio anche per gli utenti di
altri paesi. I criteri che stabiliscono se un libro è protetto da copyright variano da Paese a Paese e non possiamo offrire indicazioni se un
determinato uso del libro è consentito. Non dare per scontato che poiché un libro compare in Google Ricerca Libri ciò significhi che può
essere utilizzato in qualsiasi modo e in qualsiasi Paese del mondo. Le sanzioni per le violazioni del copyright possono essere molto severe.
La missione di Google è organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e fruibili. Google Ricerca Libri aiuta
i lettori a scoprire i libri di tutto il mondo e consente ad autori ed editori di raggiungere un pubblico più ampio. Puoi effettuare una ricerca sul Web
nell’intero testo di questo libro da http://books.google.com
參
1
!
}
|
LA
DIVINA COMMEDIA
DI
DANTE ALIGHIERI
TIPOGRAFIA E FONDERIA FABRIS
Via del Diluvio N.° 330 nelle antiche Stincbe .
*
LA
DIVINA COMMEDIA DI
DANTE ALIGHIERI
con le note di Paolo Costa, e gli argomenti dell' Ab G. Borghi
ADDRXA DI 500 yrBITTIB
DISEGNATE ED INCISE IN LEGNO DA D, FABRIS
Ha
C. ar
FIRENZE
NELLO STABILIMENTO ARTISTICO TIPOGRAFICO
FABRIS
18.41
-*
PRIXCIPIATA A POBBLICARSI IL X. MAGGIO MDCCCXLI .
-*
PORCH 2010
OSSIA
TO MO 11 .
FA R
BR RIE
IS D EST
S BAL
A R G O MENTO
AL CANTO J.
DUL PURCHTORIO
CANTO 1 .
CANTO 1 . 15
DTAR
RIS DIS
BAUSTRIERI
TON . 11 .
3
18 DEL PURGATORIO
103
Null'altra pianta che facesse fronda ,
O che indurasse, vi puote aver vita ,
Perocchè alle percosse non seconda .
Poscia non sia di qua vostra reddita ; 106
AL CANTO II .
CANTO II .
TOMO 11
26
DEL PURGATORIO
49
Poi fece il segno lor di santa croce ;
Ond' ei si gittar tutti in su la piaggia ,
Ed ei sen gio , come venne , veloce .
AL CANTO III .
TOM . 11 . 5
34 ARGOMENTO
CANTO II .
Cat
C.PLA
XMAN
EL 131 CASINO
S DKS RAL'S
TOMO 11 . 6
42 DEL PURGATORIO
D.FABRIS
133
Per lor maledizion sì non si perde ,
Che non possa tornar l'eterno amore,
Mentre che la speranza ha fior del verde .
44 DEL PURGATORIO CANTO III .
DEABRIS DIS
BALESTRI RI INC
ARGOMENTO
AL CANTO IV .
CANTO IV .
10
Ch'altra potenzia è quella che l'ascolta,
Ed altra è quella che ha l'anima intera :
Questa è quasi legata , e quella è sciolta..
Di ciò ebb'io esperienzia vera , 13
TOMO 11 .
7
50 DEL PURGATORIO
BIE
BRI
S
BALESTRIERI INC
A R GOMENTO
AL CANTO Y.
CANTO V.
TOMO 11 . 8
58 DEL PURGATORIO
34
Se per veder la sua ombra restaro ,
Com ' io avviso , assai è lor risposto :
Facciangli onore , ed esser può lor caro
Vapori accesi non vidio sì tosto 37
10.FA
RRIS
ARGOMENTO
AL CANTO VI .
TOMO L. 9.
66 ARGOMENTO
CANTO VI .
31
E queste genti pregan pur di questo .
Sarebbe dunque loro speme vana ?
O non m ' è il detto tuo ben manifesto ?
Ed egli a me : La mia scrittura è piana , 34
FLA
XMA
N
DIRARIS 15 EUSA MARIANI INCI.
TOMO 11 . lo
74 DEL PURGATORIO
BALSTREER INC
ARGOMENTO
AL CANTO VII .
BALESTRETS INC
D.FABRIS DIS
CANTO VII .
TOMO 1 11
82 DEL PURGATORIO
55
Non però che altra cosa desse briga ,
Che la notturna tenebra , ad ir suso :
Quella col non poter la voglia intriga
58
Ben si poria con lei tornare in giuso ,
E passeggiar la costa intorno errando,
Mentre cbe l'orizzonte il di tien chiuso .
CANTO VII . 85
BALE
DE STRI
S ERI.
C
ARGOMENTO
AL CANTO VIII .
TOMO 11 . 12
90 ARGOMENTO
CANTO VIII .
TOMO 11.
98 DEL PURGATORIO
ny
2.SCISSO ELISA KARIANIINC
A R G O M ENTO
AL CANTO IX .
CANTO IX .
TOMO 11 . 14
106 DEL PURGATORIO
L
NEL
BPI NV
DFAGRIS DIS BALESTRIERI INI
huling
聯
ալիքիՍալվիլլինը
130
Poi pinse l'uscio alla porta sacrata ,
Dicendo : Intrate ; ma facciovi accorti
Che di fuor torna chi ’ ndietro si guata.
CANTO IX . 115
TOMO 11 .
15
114 DEL PURGATORIO CANTO IX .
AL CANTO X.
CANTO X
TOMO 11 . 16
122 DEL PURGATORIO
Drabpij Balestrietnc
ARGOMENTO
AL CANTO XI .
CANTO XI .
TOWO 11 .
150 DEL PURGATORIO
55
Cotesti che ancor vive , e non si noma ,
Guardere’io , per veder s'io ' l conosco ,
E per farlo pietoso a questa soma .
l'fui Latino , e nato d'un gran Tosco : 58
1 36
E lì , per trar l'amico suo di pena ,
Che sostenea nella prigion di Carlo ,
Si condusse a tremar per ogni vena.
Più non dirò , e scuro so che parlo ; 139
AL CANTO XII .
TOMO 11 . 18
138 ARGOMENTO
CANTO XII .
ON
DELSA NARIANIINGI.
D.FABRIS
Томо 1 .
19
146 DEL PURGATORIO CANTO XII .
AL CANTO XIII .
CANTO XIII .
58
Di vil cilicio mi parean coperti,
E l'un sofferia l'altro con la spalla ,
E tutti dalla ripa eran sofferti.
Così li ciechi , a cui la roba falla , 61
S
ARI
D.F
ELISA MARIANI INCI
TOMO II . 26
184 DEL PURGATORIO
AL CANTO XIV .
TOM ) II . 21
162 ARGOMENTO
CANTO XIV .
Fa R
br EST
i BAL
22
Se ben lo intendimento tuo accarno
Con lo intelletto , allora mi rispose
Quei che prima dicea , tu parli d'Arno.
E l'altro disse a lui : Perchè nascose 23
wo 00
MILI WOO
0
ta
DOP
IER
BALEST
46
Botoli trova poi , venendo giuso ,
Ringhiosi più che non chiede lor possa,
Ed a lor disdegnosa torce il muso .
CANTO XIV. 167
nnn
IN
Febih
3
TOMO 11 .
22
170 DEL PURGATORIO
1
CANTO XIV . 171
DE SUR
L O
DFAB
RIS
• BALESTRIERI INC
ARGOMENTO
AL CANTO XV .
1
8
FLA
XMA
N
BALESTRIERIINC
CANTO XV .
TOVO 10 23
178 DEL PURGATORIO
76
E se la mia ragion non ti disfama,
Vedrai Beatrice, ed ella pienamente
Ti torrà questa e ciascun'altra brama.
Procaccia pur , che tosto sieno spente, 79
1
CANTO XV . 181
WARUNT
ARGOMENTO
AL CANTO XVI .
TUNO 11
24
186 DEL PURGATORIO
7
Chè l'occhio stare aperto non sofferse :
Onde la Scorta mia saputa e fida
Mi s' accostò, e l'omero m' offerse.
Sì come cieco va dietro a sua guida 10
9. Fabrij
70
Se così fosse, in voi fora distrutto
Libero arbitrio, e non fora giustizia ,
Per ben, letizia, e per male, aver lutto .
Lo cielo i vostri movimenti inizia , 73
113
In sul paese, ch' Adige e Po riga ,
Solea valore e cortesia trovarsi
1
in 1919 1 ..1
Fabri
TOVO 11 . 25
194 DEL PURGATORIO GANTO XVI .
Febrý
1
ARGOMENTO
AL CANTO XVII .
1 :
1
۱ ر را
{ 1
1
1 1
i
oi
! 1
5
Ma come al sol, che nostra vista grava , 52
TOMO 11 .
1
CFLA
XMAN
Jabar
ARGOMENTO
AL CANTO XVIII .
l
1
1
CELAXMAN DEABRIS DIS BALESTRERI INC
foul STUDIT 197 al BINTI
CANTO XVIII.
19
L'animo , ch'è creato ad amar presto ,
Ad ogni cosa è mobile che piace,
Tosto che dal piacere in atto è desto.
Vostra apprensiva da esser verace 22
31
Così l'animo preso entra in disire ,
Ch'è moto spiritale , e mai non posa
Fin che la cosa amata il fa gioire .
Or ti puote apparer quant'è nascosa 34
La veritade alla gente ch ' avverà
Ciascuno amore in se laudabil cosa ;
Perocchè forse appar la sua matera 37
TOM II . 27
210 PEL PURGATORIO
DYA
BRS DES
RIERIK
DALEST
ARGOMENTO
AL CANTO XIX .
CANTO XIX .
TOMO 11 . 23
218 DEL PURGATORIO
A Pirelli
D FABRUS DIS BALESTRIERI INC
1
CANTO XIX . 225
rre
T
ES
TOMO 11 . 29
226 DEL PURGATORIO CANTO XIX .
H i
RALFSTRER
11
1
ARGOMENTO
AL CANTO XX ,
CANTO XX .
31
Esso parlava ancor della larghezza
Che fece Niccolao alle pulcelle ,
Per condurre ad onor lor giovinezza .
O anima, che tanto ben favelle, 34
TOVO 11 .
234 DEL PURGATORIO
52
Figliuol fui d'un beccaio di Parigi.
Quando li regi antichi venner meno
Tutti , fuor ch'un renduto in panni bigi ,
Trovaimi stretto nelle mani il freno 55
FLAXILAN INI
ARGOMENTO
AL CANTO XXI .
CANTO XXI .
TOMO 11 . 31
242 DEL PURGATORIO
FATMA D.F.
1
ARGOMENTO
AL CANTO XXII .
TOMO 11 . 32
250 ARGOMENTO
IN
CANTO XXII .
55
Or quando tu cantasti le crude armi
Della doppia tristizia di Giocasta,
Disse il Cantor de' bucolici carmi ,
Per quel che Clio lì con teco tasta, 58
2 bo
1619
a D.OBS AS.BALESTRIEN MC
1 OMO II . 33
288 DEL PURGATORIO
D.FI
ARGOMENTO
AL CANTO XXIII .
go rosis
ELISA WAAN ..
CANTO XXIII .
TOMO 11 . 34
266 DEL PURGATORIO
I ol od
olio
Shenqione ::
B19 Tyto model
Isolb'isdil
Vigil só 1981
Bilovebey in
dreå sl
DFABRIS, PALESTRER UNCAN 912 snim moi olla
IND
1aon in ,
Dolor Dang orang tuanya B1120M :-) ;
tul
ARGOMENTO
1.
و هو,
Andando tuttavia Dante insien con Furese per mezzo
all'Ombre che facean le maraviglie dell' esser lui vivo ,
continua l' incominciato discorso intorno a Stazio, e
chiede poi a Forese medesimo dove sia Piccarda, e se ivi
tra tanta moltitudine alcuno si trovi, che meriti d'esser
riconosciuto. Al che risponde'l amico, e assicuralo in
primo luogo del trionfo, cui già mena tra i beati Pic
cardá: quindi gli mostra fra queglispiriti e Buonagiun
ta degli Orbisani da Lucca, famoso rimatore de' tempi
suoi; e Papa Martino IV dal Torso, o vogliam dire da
Tours di Francia , il quale fu notato di somma ghiotto
neria. Dicono di lui, che facesse morire nella vernaccia
le anguille pescate' nel lago di Bolsena, per mangiarsele
avidamente in isquisiti manicaretti. Gli vengono pure
accennati Ubaldino degli Ubaldini dalla Pila , luogo del
contado di Firenze, dal quale si nominò un ramo di que
sta Famiglia, Bonifazio de'Fieschi di Lavagna, paese
nel Genovesato , che fu Arcivescovo di Ravenna, e fi
nalmente Messer Marchese de' Rigogliosi da Forli,
bevitore intemperuntissimo, a cui narrando il suo ca
novajo come per città si diceva che non faceva altro
che bere ; le tu rispondi , : disse , che ho sempre sete.
Ma fissandosi l Alighieri particolarmente sopra il
Lucchese , ode predirsi com ' egli fra breve tempo
272 ARGOMENTO
TOMO II . 3
1
.
022
1
เย ฉ ย
LEMBRIS DUS USA VURUN NA
CANTO XXIV .
31
Vidi messer Marchese, ch' ebbe spazio
Già di bere a Forli con men secchezza, 1
D. Kibalem
SI MATANNO
410A
TOMO II . 36
282 DEL PURGATORIO
AL CANTO XXV .
CANTO XXV .
TOMO II . 37
290 DEL PURGATORIO
.. ) i .
AL CANTO XXVI .
D FARIS OS BALESTRER DE
CANTO XXVI .
TOMO II .
38
298 DEL PURGATORIO
G. FLAXMAN
NEREGIS DIS ECISA NABIINI INCI
lol loobusas 90890 SUDESSA
ARGOMENTO
AL CANTO XXVII .
TOMO II . 39
506 ARGOMENTO
CANTO XXVII.
1
CANTO XXVII . 309
voit
TRE
R
I UNTA
ENS PARL
G.FLAXMAN 2. FS 36
TOMO II . 40
314 DEL PURGATORIO
130
Tratto t'ho qui con ingegno e con arte ;
Lo tuo piacere omai prendi per duce :
Fuor se'dell'erte vie , fuor se' dell'arte .
Vedi là il sol che in fronte ti riluce ; 133
D FEES DE BALESTRER K
ARGOMENTO
AL CANTO XXVIII .
ou
GELA
XMAN
2. FABRIS DIS .
ELISAKARIAKI INCI. IN
CANTO XXVIII .
COO
TOMO 11 .
41
322 DEL PURGATORIO
115
Non parrebbe di là poi maraviglia ,
Udito questo , quando alcuna pianta
Senza seme palese vi s’appiglia.
E saper dei che la campagna santa , 118
AL CANTO XXIX .
томо II . 42
303 ARGOMENTO
CANTO XXIX .
ORD
வாயமை
TOMO 11 . 43
1
D.FABEIS LUISA
151
E quando il carro a me fu di rimpetto ,
Un tuon s'udi ; e quelle genti degne
Parvero aver l'andar più interdetto ,
Fermandos’ivi con le prime insegne . 154
UFA
CRI
S
BALESTRE A
ARGOMENTO
AL CANTO XXX .
CANTO XXX .
TOMO II . 44
346 DEL PURGATORIO
0129
ib obs
gled
ELA
WAN
EUR TURIANIJNCIE
ARGOMENTO
AL CANTO XXXI.
TOMO II . 45
354 ARGOMENTO
WZ
B. FINELLIE EZTSX ARIANT
CANTO XXXI .
10
Poco sofferse , poi disse : Che pense ?
Rispondi a me ; chè le memorie triste
In te non sono ancor dall'acqua offense .
13
Confusione e paura insieme miste
Mi pinsero un tal si fuor della bocca ,
Al quale intender fur mestier le viste .
Come balestro frange, quando scocca 16
TOVO 11
46
362 DEL PURGATORIO
SD
ARGOMENTO
AL CANTO XXXII .
CANTO XXXII .
TOMO II . 47
370 DEL PURGATORIO
4
E volto al temo ch'egli avea tirato , 49
ADA
MOL
LO
BER
* Fabri
TOMO II , 48
378 DEL PURGATORIO CANTO XXXII .
FNE
RBO
GALISTEN
ARGOMENTO
AL CANTO XXXIII .
CANTO XXXIII .
TOMO II . 49
386 DEL PURGATORIO
Tha
rma
( r
Dit ZWOSINEC
ULA
TE
EUSI RAME
:
ANNOTAZIONI
AVVERTIMENTO
Noi crediamo che non sarà per riusc discaro agli Studiosi della
Divina Commedia il riprodurre qui appresso un Discorso intorno il
significato allegorico di quelle cose che apparvero a Dante nella som
mità del Purgatorio , poichè nulla giudichiamo perduto di ciò che
valga a rischiarare i mistici ed ascosi sensi del nostro sommo Poeta.
Questo discorso , che gran luce sparge su quell' oscure allegorie , in
torno le quali se altri non del tutto infruttuosamente s'affatico , niuno
peraltro era riuscito a trovare il nesso e la continuità , e presentarne
in un bell'ordine l'insieme , è del chiariss . Professor Paolo Costa , e
fu già da lui mandato alla luce nell'Appendice al Comento della Di
vina Commedia .
TOHO II . 50
ESPOSIZIONE
( 1 ) Lomb. nota al v . 83 .
( 2) Lomb . Purg. c. 29, v. 107.
(3) Vellutel. Purg c. 29, v . 107
(4 ) Vellutel . , Lomh. ed altri .
(5) Qui si parla solamente di quelle selte chiese da principio fon
date in Asia delle quali fa menzione S. Giovanni nell'apocalisse , e non
della chiesa fondata da S. Pietro , alla quale spetta per divina istitu
zionc il primato sopra tutte.
ESPOSIZIONE 397
carro vengono danzando , cioè facendo festa , sono la Carità ardente
come fuoco , la Speranza verdeggiante come gli smeraldi , la Fede
candida come neve allora caduta. Alla sinistra parte vestite di
porpora seguono il carro la Prudenza , la Giustizia , la Temperanza ,
la Fortezza. Indi vengono ( 1 ) S. Luca in veste di medico, è S. Paolo
armato di spada ; e questi sono per mostrare che la misericordia e
la giustizia devono stare presso la cattedra di S. Pietro , com'elle
stanno presso il trono di Dio . Gli altri che ivi si mostrano in umile
sembianza sono i quattro Dottori della Chiesa : Gregorio Magno ,
Girolamo , Ambrogio ed Agostino; e con essi è lo scrittore dell' Apo
calisse. Poichè l'adorno carro è pervenuto al cospetto di Dante ,
odesi un luono, e tutti si fermano: ed uno della compagnia celeste gri
da tre volte Veni, sponsa , de Libano , e cento angeli ad una voce cantano
Benedictus qui venis ! e spargono fiori a piene mani. Allora col na
scere del sole , la cui luce è temperata da un sottil velo di vapori
cioè al venire che fa in Italia la luce di quel Dio che si nascose
nel velo dell'umana carne, apparisce Beatrice , simbolo della teo
logia dentro una nuvola di fiori che gli angeli spargevano intorno.
A questi tre colori propri delle virtù teologali chi non riconosce
chiaratuente la teologia ovvero l'autorità spirituale interprete della
parola divina ? All'apparire di questa donna sente il Poeta in se riac
cendere la fiamma dell'amore antico ; e intende forse di significare
l'amore che giovinetto egli pose nei sacri stadi. I rimproveri che
poscia a lui fa Beatrice ( che secondo la lettera sono della figliuola
di Folco a Dante , che, morta lei , ad altri amori si rivolse; e se
condo il senso anagogico i rimproveri della teologia a lui stesso
deviatosi dal sentiero delle virtù cristiane ) sono nel senso morale
TOVO 11 . 51
400 ESPOSIZIONE
Come di gramigna
Vivace terra , della piuma offerta ,
Forse con intenzion casta e benigna ,
Si ricoperse , e funne ricoperta
E ľuna e l'altra rota e il temo in tanto
Che più tiene un sospir la bocca aperta.
Cosi trasformato il santo edificio mise fuori dalle parti sue
sette teste , tre delle quali avevano due corna come bue e le altre
quattro un corno solo per fronte , chè simile mostro al mondo mai
non fu veduto ; e sopra il mostro una mala femmina , con ciglia
intorno pronte , si adagia , e presso lei sta dritto un gigante , che
la vagheggia , e che poi fatto geloso , perchè ad altri ella si volge
con occhio vagante e cupido , la flagella dal capo alle piante e
la strascina col mostro fuori della selva. In questa forma il carro ,
come è poi detto al c. XXXIII.
402 ESPOSIZIONE
Dante non possa aver voluto significare che Filippo traesse per
l'Italia il carro , tanto che questa divenisse scudo ad esso Dante
contro le offese di Bonifazio e del trasformato carro : perciocchè
quelle parole affermerebbero che quel papa fosse stato trasferito in
Avignone colla sede apostolica ; il che sarebbe contro verità , essendo
quella traslazione avvenuta alcuni anni dopo la morte di Bonifazio
alloraquando fu incoronato pontefice Clemente V. Un'altra conside
razione poi fa certo quello che io dico. Nel XXXIII del Purgatorio ,
parlando il Poeta della stessa donna sfacciata , dice che un capitano ,
Messo di Dio anciderà la fuja.
E come esser può che siffatta predizione di morte si riferisca
a Bonifazio , che era già morto quando Dante scriveva i versi che
ESPOSIZIONE 403
parlano della traslazione della sede apostolica ? Se egli , come suol
fare , fingesse di predire nell'anno 1300 cose accadute alcuni anni
dopo , cioè nel tempo che egli scriveva il poema , avrebbe pre
detta la morte di Bonifazio nel modo che veramente avvenne. Ma
come poi avrebbe ragionevolmente potuto fare cotal predizione
nel XXXIII del Purgatorio , se egli l'aveva già chiarissimamente
espressa nel XX della medesima cantica ?
CANTO 1 .
TOMO 11. a
410 NOTE
CANTO II .
CANTO II .
115 , 116 mia bella figlia. Co- 127 L'ossa del corpo mio ec.
stei ebbe nome Costanza e fu Secondo che narra il Villani ,
donna di Pietro re d'Aragona. non volle il reCarlo 1 che il ca
Genitrice- Dell onor di Cicilia , davere di Manfredi , morto in
cioè madre di Federico e di Ja- battaglia , scomunicato dal papa,
copo; il primo de'quali fu re di fosse seppellito in luogo sacro ,
Sicilia e l'altro d'Aragona , am- ma a piè del ponte di Beneven
bedue onore di que' reami.Così | to, ove sopra la sua fossa per cia
chiosano i più degli espositori . scuno dell'oste ſu gittata una
Ma il ch. sig. Carlo Troya nel pietra , onde si fece una grande
suo Veltro allegorico di Dante mora disassi.Da questo luogo fu
osserva non essere cosa possibile rono dipoi diseppellite le dette
che il Poeta , dopo aver biasima- ossa dallo stesso arcivescovo di
to i fratelli d'Alfonso nel canto Cosenza e trasportate lungo il
IV di questa cantica dicendo (V. fiume del Verde.
ivi, v. 112) che il miglior retag 132 le trasmutò a lume spen
gió del valore di Pietro non era to,
cosa da essi, gli abbia poi nella l'anza
fece .passare senza ono
cioèdilelumi
medesima cantica lodati. Quin- 185 Per lor maledizion ec. In
di il giudizioso critico si condu- tendi: per la scomunica loro (cioè
ce a stabilire per giustissima con- de' papi ) non si perde l'amor di
seguenza che questa lode è al Dio , si che dallo scomunicato
solo giovinetto Alfonso , il quale non si possa ricuperare finchè in
col padre guerreggiò in Aragona esso è fior di speranza.
contro Carlo d'Angiò per la di- 138 Star gli convien ec. Inten
fesa della Sicilia. di : star gli conviene fuori del pur
121 Orribil furon ec. Aveva gatorio uno spazio di tempo tren
costui menato vita dissoluta e ta volte maggiore di quello nel
per ambizione di regno ucciso il quale visse prosuntuosamente in
proprio padre Federigo II ed il contumacia di S. Chiesa .
fratello Corradino. 141 per buon preghi, per pre
123 rivolve, rivolge. ghiere efficaci , cioè per quelle
124 il Pastor di Cosenza ec. de' vivi.
L'arcivescovo di Cosenza, inviato 144 esto divieto, cioè la proi
da papa Clemente IV alreCarlo bizione di entrare in purgato
permoverlo contro Manfredi. rio , se non passato il tempo del
129 Avesse in Dio ben letta la pena stabilita agli scomunica
ec. Intendi : avesse ben letta nel- ti.
le divine scritture questa faccia, 145 Che qui per quei di là ec .,
questa pagina in cui sta scritto: cioè : chè qui per le preghiere di
Dio è sempre pronto a perdona. quelli che sono nel mondo, mol
re al peccatore che a lui si conto si guadagna.
verte.
AL CANTO IV. 417
CANTO IV.
TOM . 11 . b
418 NOTE
sommità di quel monte era al- tà posta di qua dal tropico del
ta sì che la vista non poteva | cancro ), il sole intrava , nasce
giungere fino ad essa. va tra noi e l'aquilone , al con
41 superba più assai ec. Il trario di quello che accade nel
quadrante è un istromento di l'emisferio nostro dove il so
due norme unite insieme ad an- le lasce tra noi e l'austro , pun
golo retto e di una lista mobi- to opposto diametralmente al
le , detta il traguardo , situata l'aquilone.
nella congiunzione o centro di 61 Castore e Polluce . La co
quelle. Allora che questa lista stellazione denominata i gemini
è in mezzo del quadrante segua dai gemelli Castore e Polluce
un angolo di 45 gradi; perciò figliuoli di Giove e di Leda.
è che dicendo il Poeta che la 62 specchio, Chiama specchio
costa era assai più erta che da il sole, perocchè questo astro
mezzo quadrante a centro lista, più che altra creatura riflette da
viene a significare che l'accli- sè la luce del supremo Fattore ;
vità di essa costa rispetto al e ciò è secondo le dottrine di
piano orizzontale era assai mag Dante espresse nel suo Convito .
giore di 45 gradi. 64 T'u vedresti ec. La costel
47 in sue , in su. Sue , fue lazione dei gemini è più vicina
e simili voci usarono gli anti- all’Orse, che quella dell'arie
chi anche nella prosa , per isſug- te ; perciò è che se il sole fos
gire nell'ultima sillaba della pa- se stato in gemini, invece di
rola lo spiacevol suono dell’ac- essere , come egli era , in arie
cento. Balzo, prominenza, sporte , si sarebbe veduto il punto
gimento di terreno fuori della dello zodiaco rubecchio , cioè
superficie del monte. rosseggiante pei raggi solari, ro
50 il cinghio , cioè quel bal- tare più vicino all’Orse , a me
zo che cingeva il poggio. no che il detto sole non uscis
suole ec. Elissi; co- se fuor del cammin vecchio , cioè
me se dicesse: perciocchè il ri- fuor dell'eclittica.
guardare la faticosa via trascor- 68 Dentro raccolto ec, Inten
sa suole giovare al viaudante , di : raccogliendo in un solo pen
cioè recargli contento. siero la tua mente , pensa che
56 ed ammirava ec, Intendi: il monte Sion ( sul quale sta Ge
ed era compreso di meraviglia rusalemme)relativamente a que
in vedere , avendo io rivolti gli sto monte del Purgatorio è so
occhi a levante , il sole alla si pra la terra situato in maniera
nistra ; il che non accade chi che ambedue i monti hanno uno
sjmilmente guarda verso il le stesso orizzonte e differenti emi
vante nelle regioni di qua dal sferi, cioè l ' uno ha le sue ra
tropico del cancro . dici diametralmente opposte a
60 Ove tra noi ed Aquilone quelle dell'altro.
ec. Intendı : essendo quel mon- 71 Intendi: onde vedrai co
te antipodo a Gerusalemme ( cit- me la strada , che suo malgra
AL CANTO IV. 419
CANTO V.
4.ve' che non par ec. : vedi cielo , nè al calare del sole in
che non pare che il raggio del agosto essi vapori fendere le nu
sole risplenda al sinistro lato del bi si prestamente che ec.
la persona che è di sotto , che 43 che preme a noi, cioè che
è nella più bassa parte. Dante si affolla
per venire verso noi.
era in basso loco rispetto a Vir- 45 Però pur va'. Intendi: nul
gilio che gli andava innanzi sa- la di meno non ti soffermare.
lendo il monte. 54 lume del ciel, cioè la gra
6 E come vivo ec . Intendı :) zia divina.
e pare che mova a quel modo (54) Punizione di que' negli
che sogliono coloro che hanno genti che tardi si pentirono.
corpo materiale , che sono vivi. 56 a Dio pacificati ec. Inten
9 pur me , pur me, cioè solo, di , ritornati in grazia di Dio ,
solo me : ch'era rotto, cioè che il quale ci accuora, cioè ci cru
era rotto dall'ombra del corpo cia , pel gran desiderio che ab
mio. biamo di vederlo .
10 s' impiglia , s'impaccia. 58 perchè , per quanto.
12 si pispiglia, si bisbiglia , 64 Ed uno ec. Jacopo del Cas
si susurra . sero cittadino di Fano, che da
16 rampolla, cioè sorge. Azzone III da Este fu in Oria
17 da se dilunga ilsegno. In- co, villa su quel di Padova, fat
tendi: s'allontana dal fine a cui to ucciderr mentre andava po
erano rivolti i suoi pensieri. destà a Milano .
18 Perchè la foga ec. Inten 66 Pur che 'l volor nonpos
di : perchè la forza , l'attività sa ec. Iutendi: purchè impoten
di un pensiero insolla, infievo- za non renda vana la proferta
lisce quella dell'altro. di far cosa piacente a quegli spi
20 del color ec , cioè tinto del riti.
rossore che viene da vergogna . 68 quel paese ec. Quel paese
27 in un o lungo ec., inte che siede tra Romagna e il re
riezione di meraviglia. gno di Napoli governato da Car
lo II, cioè il luogo dove è Fano.
71
ferire. con fervore si ori , si preghi per
36 ed esser può lor caro. Sot me.
tintendi : perciocchè rinfresche- 03 Quindi, cioè d’ivi, di quel
rà la memoria di loro nel mon- paese.
do de vivi e farà sì che a pro 74 in sul quale io sedea : In
loro si facciano preghiere a Dio. tendi : nel quale io, che ora so
37 Vapori accesi ec. Inten- no spirito ed ombra , aveva se
di : jo non vidi mai que'vapori de. Allude all'opinione di co
che dal volgo sono chiamati stel- loro che avvisarono l'anima ave
le cadenti fendere l'azzurro del re la sua sede nel sangue.
AL CANTO V. 421
ordine del marito di lei, che l'eb 135 Salsi ec. Se lo sai colui
be in sospetto di adultera. che dianzi , sposandomi, aveva
134 Siena mi fe' ec. Intendi: mi posto in dito il suo gemmato
Siena mi diede i natali , e in Ma anello.
remma fui disfatta, uccisa.
CANTO VI .
CANTO VII .
TOM . 11 . с
426 NOTE
ec. , cioè : che non ebbero fede , 70 Tra erto e piano ec. Inten
speranza e carità. di : tra l'erta costa e la strada
36 l' altre , cioè tutte le virtù piana, per la quale camminava
che sono secondo la legge natu- mo , era un sentiero obliquo, che
rale e la civile. ci condusse alla sponda della lac
38 Da' noi, cioè da' a noi. ca cioè della cavitàsopraddetta.
39 dritto inizio , cioè vero Un sentiero sghembo , un sentie
principio. Dice questo, perchè ro obliquo.
s'erano trattenute nel luogo del- 71 in fianco della lacca , al
le anime non anche ammesse a l'uno de' lati di quella cavità
quello di purgazione. circolare, ad una delle estremi
40 non c'è posto , non c'è as- tà dell'orlo che la circonda este
seguato . riormente .
42 Per quanto ir posso, cioè 72 Là dove più ch' a mezzo
per quanto tempo mirimane og. ec. , cioè : là dove il lembo che
gi da camminare : a guida ec. circonda quella lacca muore ,
cioè per guida, come guida m’ vien manco , è rilevato la metà
accompaguo a te. meno che negli altri punti di es
45 di bel soggiorno, cioè di so, di guisa che nel detto lato la
bel luogo ove fermarci. discesa che conduce a quel seno
49 fu risposto , soltintendi da è dolcissima.
Virgilio. 74 Indico legno ec. , cioè le
57 Quella col non poter ec. gno indiano rilucente e gaio.
Quella tenebra coll'impotenza 75 Fresco smeraldo. Intendi:
di cui è cagione rende senza ef- smeraldo della più fresca e più
fetto la voglia che ciascuno avreb- recente superficie. In l' ora che
be di salire. si fiacca , cioè: in quel punto che
58 con lei, cioè colla tenebra si distacca pezzo da pezzo. In
notturna . cotal punto la sua superficie è
60 Mentre che l orizzonte ec. più liscia e di più bel verde.
Intendi: mentre il sole sta sot- 79 pur, solamente: dipinto ,
to l ' orizzonte . cioè adornato il suolo con fiori
64 di lici, di li. di colori diversi.
66 A guisa che i valloni ec. 81 un incognito indistinto ,
Come le valli nell'emisferio da cioè una mistura di odori che
noi abitato formano incavamen- formavano un odor solo indistin
to: lici, quici , voci antiche cheto ,cioè a dire sconosciuto a co
valgono li, qui. loro che abitano questo nostro
68 face di sè grembo , forma emisferio .
in sè stessa una cavità , un seno (83) Punizione di coloro che,
nel monte , s' interna. Questa occupati in signorie e stati , dif
caviti , come si vedrà in appres ferirono il pentirsi.
so , è circondata anteriormente 84 Che per la valle ec. , che
da un lembo , da un orlo rile- per cagione della cavità della
vato. valle non si poteano vedere dal
AL CANTO VII. 427
1
430 Ν Ο Τ Ε
stemma di Nino giudice di Gal- 108 alle poste , cioè ove pri
lura , ma erano posti : iguali , uguali.
82 della stampa , cioè della 109 L'ombra , cioè l'ombra
impronta. di Currado, la quale era stretta
83 di quel dritto zelo ec., cioè a Nino giudice quando ei la chja
di quel giusto zelo che avvampa, mò dicendole : su, Currado, vie
ma con misura , come suole co- ni a veder ec.
lui che parla per vero zelo e non 112 Se la lucerna ec., cioè se
per odio. la divina grazia illuminante.
85 ghiotti, cioè avidi. 113 tanta cera , cioè tanto me
86 Pur là , solamente là : dove rito.
le stelle ec . , cioè verso il polo 114 al sommosmalto, cioè al
antartico , ove l'apparente rivo- sommo cielo. Lo chiama smalto
luzione delle stelle,facendosiper per la somiglianza che ha il cie
ispazio più corto di quello in che lo al color dello smalto. Si può
si girano le stelle vicine all’equa intendere ancora che sommo
tore, è assai lenta . smalto valga la sommità del mon
87 Si come ruota , cioè: sicco- te smaltata di fiori,
me le parti della ruota che sono 116 Valdimagra distretto del
più presso allo stelo, al perno. la Lunigiana.
89 quelle tre facelle. Queste 117 che già grande là era ,
sono le alfe dell'Eridano , della cioè : che già di quel luogo era
Nave e del Pesce d'oro. siguore.
96 guatasse , cioè perchè Vir- 120 che qui raffina, che qui
gilio in là guardasse. si raffina.
97 Da quella parte ec., cioè 123 ch' ei non sien palesi ?
dalla parte anteriore della val- cioè : che essi non siamo chiari
Jetta ove era il lembo di che è e famosi ?
fatta menzione nel canto ante- 125 Grida , cioè celebra : i si.
cedente . gnori , i marchesi : la contrada,
99 Forse qual, cioè forse ta- la Lunigiana.
le, quale fu quella ec. 127 ' io di sopra vada . In
100 la mala striscia ec. Pren- / tendi: cosi mi riesca di salire al
de figuratamente l'effetto per sommo di questo monte per an
la cagione; intendi: la mala bi dare al cielo.
scia strisciante . 130 U so , cioè la buona con
104 gli astor ec. L'astore è suetudine, i buonicostumi anti
uccello di rapina. Qui chiama i chi in quella casa.
due angeli con questo nome, per 131 perchè il capo reo ec. In
significare la rapidità e la forza tendi: comechè il capo reo,cioè
con che discendevano a fugare Boniſazio VIII, torca il mondo
la biscia . dal cammino diritto , dalla vir
105 Ma vidibene ec. Con que. tù ec .
sto verso esprime mirabilmente 133 il sol ec . Intendi : il sole
la velocità de' due angelı. non tornerà sette volte nel segno
432 NOTE
TOM . 11 . d
434 NOTE
CANTO X.
...
pose, vera sì fatta liberazione e Virgilio sommessamente diceva.
s'ingegnò di spiegarla in sen- 102 agli alti gradi, ai cer
so cattolico. Molti altri , coi chi superiori del Purgatorio.
quali si concordano i critici mo- 105 ver lui , cioè verso Virº
derni, l'ebbero per favola . gilio che , come fu detto , era
77 Ed una vedovella ec . Una alla destra di Dante , dalla par
vedova , alla quale era stato te onde venivano quelle genti.
morto il Gigliuolo , si fece incon- 106 Non vo’però lettor ec. In
tro a Traiano che moveva al- tendi: non voglio , o lettore ,
la testa del suo esercito, per che , per udire la grave condi
chiedergli giustizia . L'impera- zione di coloro che sono tor
tore mandò per iscoprire l'o- mentati , tu ti smarrisca , ti di
micida: seppe essere il suo pro- parta dal buon proponimento.
prio figliuolo. L'offerse alla ve. 109 Non attender ec . , cioè :
dova; domandolle se le piaces- non por mente alla forma di
se di riceverlo in luogo del mor- queste pene del Purgatorio, ma
to : ella ne fu contenta. a quello che ad esse succederà,
80 e l' aguglie nell'oro. I Ro- cioè alla beatitudine del Para
mani usavano per insegua aqui- diso .
le di solido oro e d'argento fit. 110 pensa ch'a peggio ec. In
te sulle aste , come da molte tendi: pensa che , al peggio che
medaglie si rileva. possa accadere , queste pene non
87 in cui dolor s'affretta , potranno durare oltre quel tem
cioè in cui il dolore rende l'ani- po che Dio pronuncierà la gran
ma impaziente del conforto che sentenza , cioè non più in là del
spera . di del giudizio universale.
89 ľ altrui bene . Intendi: di 114 E non so che , cioè : e
qual lode, di qual pro sarà a non so che cosa mi sembrino .
te il bene che altri opererà fa- 117 n'ebber tenzione ec., cioè:
cendomi giustizia , se ora , non stettero fra il sì e il no prima
operandola tu , tralasci di fare di conoscere che oggetti fosse
il bene tuo proprio ? L'altrui ro quelli.
118 disviticchia: metaforica
giustizia non libera la tua colpa.
92 ch' io muova, cioè ch'io mente per distingui.
mova col mio campo . ( 119) Si purga il peccato del
94 Colui ec. Iddio . la superbia sotto gravi pesi .
438 Ν ΟΤ Ε
ΤΟ II .
142 Ν Ο Τ Ε
CANTO XII .
acque medesime non che quelle do del Duca , che prosegue a par
degli altri fiumi. lare col suo vicino Rinieri de '
38 per sventura ec. Intendi: | Calboli. Perch'altri m'oda, cioè:
o per' sventurata situazione del quantunque io sia ascoltato da
luogo che si malamente dispon- questi due ( da Virgilio e da
ga gli animi alvizio , o per cattivo Daute ).
abito che li spinga a male ope- 56 Ébuon sarà costui , cioè :
rare . e a costui ( a Daute ) molto gio
42 Che par che Circe ec. Cir- verà se si ammetterà, si ricorde
ce fu secoudo la favola, una ma- rà di quelle cose che veridico
ga che trasmutava gli uomini in spirito mi rivela.
bestie, le quali si pasturavano 58 tuo nipote. M. Fulcieri de'
nell'isola da lei abitata o d'erba Calboli nipote di Rinieri nel 1302
o di ghiande. Intendidunque co. essendo podestà di Firenze fu
me se il P. dicesse: essi vivevano indotto da quelli di parte nera
a modo di bestie. a perseguitare i biauchi di Fin
43 T'ra brutti porci ec. Intendi: renze .
la detta valle di Arno povera di 60 Del fiero fiume, dell'Arno,
acque drizza primamente il suo abitato da uomini fieri.
corso tra brutti porci , più de- 61 Vende la carne loro. Que
gui di ghiande che d'altro ci- sto dice, poichè Fulcieri per da
bo. Per li brutti porci intende naro diede molti de' Bianchi in
quei del Casentino e massime i mano dei loro nemici.
conti Guidi . 62 come antica belva . Intendi:
46 Botoli. Botoli sono cani come si uccide vecchia bestia da
piccoli , vili e ringhiosi: sotto macello.
questa immagine si parla qui de. 63 e sè di pregio priva, cioè:
gli Aretini. toglie a sè ogni buona fama.
48 disdegnosa torce il muso, 64 della trista selva, cioè di
cioè : la detta riviera si allonta- Firenze, città selvaggia e piena
na dagli Aretini. Attribuisce con di tristizia.
ardita metafora il muso al fiume 66 Nello stato primaio ec.,
per corrispondenza all'altra me- nell'antico suo Norido stato non
tafora de' botoli . torpa .
49 vassi caggendo, cioè pro- 69 Da qualche parte, cioè da
segue a correre allo ingiù. qualunque parte: l'assanni: a.s
50 lupi. Intendi i Fiorentini, sannare vale pigliar colle san
cui il poeta dà nota d'ingordigiane: qui metaf. e adoperato per
e di avarizia. Fossa , cioè fiume. assalire.
53 volpi. Intendi i Pisani , al- 20 l alte' anima, cioè m. Rin
lora tenuti per maliziosi e fro- nieri.
dolenti. 72 ebbe la parola a se raccola
54 che l occupi , cioè che le ta, cioè ebbe il parlare udito.
cioè : m’in .
superi, le vinca. 77 mi deduca ec.
55 Nè lascerò di dir. È Gui- duca, mi umili a fare ec.
TOMO II .
450 NO TE
fatta priva delle virtù de' suoi perciò dice il Poeta che non
maggiori. sarà chi possa con male opere
109 Le donne ec. Intendi : an- oscurare la gloria della famiglia
cor piango quando rimembro le di lui.
virtuose donne, i valorosi cava- 126 stretla , cioè angustiata.
lier , le fatiche da loro durate 127 Noi sapevam , Noi sa
pel bene comune, ei comodi che pevamo .
altrui provenivano dal bene o- 128 Ci sentivano andar ec.
perare. Cioè udivano da qual parte era
110 Che n'invogliava ec. In- lo scalpitamento de'nostri pie
tendi: che mettevano in tutti i di , e perciò dal tacere di quelle
cuori il desiderio di essere amo anime cortesi noi argomenta
revoli e cortesi . vamo di non esserci messi per
. 111 Là dove, nella Romagna. cattiva strada.
112 Brettinoro . Piccola città di 130 Poi , posciachè.
Romagna, patria di Guido. 132 giunse di contra , venne
113. la tua famiglia ,la fami- incontro a noi.
glia dello stesso Guido. 133 Anciderammi , uccide
115 Bagnacaval. Nobile terra rammi. Sono le parole dette da
della Romagna tra Ravenna e Caino dopo che per invidia ebbe
Lugo. Che non rifiglia. Intendi: ucciso Abele. Queste esclama
che non riproduce cotai signori, zioni ricordano alle anime del
quali furono i conti da cui era Purgatorio i funesti effetti del
governata essa terra. peccato dell'invidia .
117 s'impiglia ,cioè si prende 135 scoscende , cioè squarcia .
briga. 139 Aglauro. Costei , secondo
118 Ben faranno ec. In tendi: le favole , fu figliuola di Erit
ben reggeranno la città d ' Imola teo re di Atene ed ebbe invi
i figliuoli di Mainardo Pagani, dia ad Erse sua sorella , perchè
quando il padre loro , uomo era amata da Mercurio : pose
pessimo e per sue astuzie so- ostacoli agli amori del nume e
per questa colpa
prannominato il diavolo , sarà vertita fu da lui con
morto. in sasso .
119 ma non però ec. Intendi: 141 Indietro . In destro ( cioè
ma essi non reggeranno però la a destra ) leggono i cod. Trivulz .
detta città si rettamente che di e il Marc. 31 con altri tre cod .
loro rimanga nominanza scevra e col Rat. e il Trevig. L'ediz .
da ogni biasimo. Queste cose era- di Foligno ha prescelta questa
no seguite al tempo che Dante lezione e , per quanto ne sem
scriveva , e sono messe in bocca bra , ragionevolmente ; imper
di Guido del Duca come pro- ciocchè Dante , come rilevasi al
fezie . v. 79 del c. preced ., era al fianco
121 Ugolin de' Fantolin . Fu di Virgilio , e perciò è che ,
uomo nobile e virtuoso di Faen- quante volte si dovesse qui leg
za : non ebbe successione e gere indietro feci e non in
452 NOTE
CANTO XVI .
TOMO 11 .
458 NO TE
TOMO II , h
466 Ν Ο Τ Ε
per trenta mila, o, come altri , ne' suoi segreti giudizl rende
vogliono, per cinquanta mila contenta e lieta la tua giustizia
fiorini. punitrice. Ovvero : la vendetta,
82 ( avarizia ec. Intendi: che che mentre sta nascosa nel se
cosa , o avarizia , puoi tu più greto della tua sapienza fa pa
fare ormai di peggio nel mondo, rer dolce l'ira tua a coloro che
poichè a te hai tratti i miei di- meritano d' essere puniti.
cendenti per modo che essi dicea
97 Ciò ch' io Dante
ec .
non curano de' propri figliuoli ha chiesto ad Ugo due cose.
Primamente
e li vendono come ogni altra dizione qual fosse la con
vil carne ? di lui; poscia perchè
85 Perchè men paia ec. In- egli solo lodasse gli esempi di
tendi: acciocchè poi non paja povertà é di liberalità. Dimo
grave il male che i miei discen- stra che ivi simili esempi si lo
denti faranno e quello che hanno davano solamente il giorno e
fatto , veggo che essi entrano che la notte predicavano in
in Alagna (nella città di Anagni) vece i gastighi della cupidigia .
nelle campagne di Roma; spie- 109 Acàm . Uomo giudeo ,
gando le insegne col fiordaliso, che essendosi , contro il co
col giglio, arme di Francia , e mandamento di Dio , appropria
far prigione il vicario di Cristo. to parte della preda fatta nella
Bonifazio VIII fu imprigionato città di Gerico, fu lapidato per
nel 1303 per ordine di Filippo ordine di Giosuè.
il Bello re di Francia : Esser 111 lo morda , cioè lo rim
catto, esser fatto cattivo, prigio- proveri , e lo punisca.
niero. Catto dal verbo capere. 112 Safira. Safira ed il marito
Vedi il Vocab. al S 111 della suo caddero morti al cospetto
voce capere . di S. Pietro , che li riprese ,
91 nuovo Pilato. Così appella perchè tenendo per sè parte
Filippo il Bello. del prezzo delle possessioni ven
92 ma senza decreto ec. In- dute, dicevano falsamente quel
tendi : pone mano cupidamente lo tenere per uso ed utilità del
nelle cose della Chiesa e se ne la comunione de' cristiani. Gran
vale a proprio uso senza de - de e profittevole esempio per
creto , cioè senza legge, di suo gli uomini di Chiesa.
arbitrio; ovvero: per soddisfare 113 Eliodoro. Costui fu man
alla propria avarizia , abolisce dato da Seleuco re di Siria in
e sterminia senza autorità e le . Gerusalemme per usurpare i
gale processo il ricco ordine tesori del tempio. Pose piede
de' Templari. I Templari furo entro la sacra soglia ; ma tosto
no con speciosi pretesti aboliti gli apparve un uomo arma
e fatti crudelmente morire nel to sopra un cavallo che , lui
1307 . percotendo coi calci , lo co
95 La vendetta che nascosa ec. strinse a fuggire sbigottitto e
cioè la vendetta che nascosa colle mani vote. Ed in infamia
AL CANTO XX. 473
TOMO II . i
474 NOTE
CANTO XXII.
3 un colpo raso, cioè uno de'P | 7 più lieve, fatto più leggiero
simbolici , de'quali è detto altre per l'altro P cancellato.
volte . 3 labore , fatica , latinismo
4,5 E quei ch'hanno a giustizia da cui provengono le parole
lor disiro – Detto n'avean beati laborioso, laboriosissimo, laborio
in le sue voci, leggono tutte le sità , laboriosamente.
antiche ediz.. Il ch . Antonio Ce- 9 gli spiriti veloci, cioè Vir
sari ne fa sapere di avere tro- gilio e Stazio. Amore acceso ec .
vata nel cod . del M. Capilupi Intendi: lo amore che nacque
di Mantova questa lezione E in alcuno per cagione di virtù
quei ch'hanno a giustizia lor disi- e che per esterni segni si ma
To Detto n'avea beati, e le sue nifestò , accese sempre il cuore
voci, e l'abbiamo qui posta per dell'amato.
la ragione seguente. Nel girone, 14 Giovenale . Poeta che fiori
di cui il Poeta parla qui, sta un poco tempo dopo Stazio e che
angelo solamente il quale canta lodò la Tebaide , nella quale
una delle otto beatitudini con- esso Stazio mostra grande af
traria al vizio che ivi si purga , fezione a Virgilio .
a quel modo che nel girone 18 mi parran ec. Intendi : mi
degli accidiosi un altro angelo parran corte queste scale , pel
canta qui lugent affermando es- diletto che avrò di esser teco .
ser beati. Laonde le parole detto 22 Come poteo trovar ec. A
ne avea si denno riferire ad
vendo Virgilio saputo che Sta
un angelo solo e non a più zio era giaciuto cinquecento
angeli , o alle anime di altro anni e più nella cerchia ove si
girone. Intendidunque: Già l'an- purga l'avarizia , si dà a cre
gelo eco , ne avea detto essere dere che di cotal vizio ei fosse
beati quei che hanno lor desiro macchiato.
a giustizia e le sue voci ( le
> 27 cenno, cioè segno.
parole dell'angelo ) beati ... fi 29 matera , materia .
nirono con sitio , cioè con la 31 La tua dimanda ec. Inten
sentenza evangelica in cui la di : la tua dimanda mi accerta
parola beati è congiunta col ver- esser tuo creder, cioè il tuo av
bo sitio. Che beati qui esuriunt viso ec .
et sitiunt justitiam sia la sen- 35 Troppo , fino all'altro e
tenza che si canta dagli angioli stremo vizio, cioè a quello del
contraria all'avarizia , si ricava la prodigalità .
dalla proibizione, che G. C. fa 36 lunari, lunazioni. Intendi:
nel vangelo del soverchio amore per lo spazio di più migliaia di
al denaro, ove aggiunge: Quae- mesi sono stato qui punito.
rite ergo primum regnum Dei et 38 chiame , chiami, invochi.
justitiam eius. 39 Crucciato quasi ec. , cioè
478 NO TE
TOMO li, k
482 NOTE
!
AL CANTO XXIV. 483
CANTO XXIV .
1 Nè'l dir l'andar ec . gli espo- ceva morire nella vernaccia per
sitori ( tranne il Lomb., che mangiarsele avidamente in isqui
qui a me non piace di segui- siti manicaretti.
tare ) intendono : nè il dire fa- 27 atto bruno , cioè atto sde .
ceva lento l'andare , nè l'andare groso.
faceva lento (lui) il dire. 29 Ubaldin dalla Pila . Ubal
4 rimorte , morte due volte ; dino degli Ubaldini dalla Pila ;
che parevan cose morte. luogo del contado di Firenze ,
5 Per le fosse degli occhi ec. dal quale si nominò un ramo
Intendi : come se dicesse : ac- di questa fantiglia. Bonifazio.
corte che io era persona viva , Bonifazio de' Fieschi di Lava
volgevano dalla cavità degli oc. gna, paese del Genovesato, che
chi le pupille con ammirazione fu arcivescovo di Ravenna. Che
verso di me. pasturò col rocco ec. Alcuni e
7 il mio sermone, cioè il mio spositori , ponendo che tocco
discorso incominciato intorno sia derivato da roccus , voce
all'ombra di Stazio . latina de'bassi tempi che signi
9 per l'altrui cagione. Inten- fica la cotta propria de'prelati
di : per stare in nostra com- e de'vescovi , hanno interpre
pagnia . tato come se il Poeta , pren
10 Piccarda. Fu sorella didendo figuratamente la cotta
Forese , che fattasi monaca fu per le rendite del vescovado
poscia costretta ad uscire dal avesse detto : colle rendite del
monastero. vescovado fece vivere allegra
11 da notar , cioè degna di mente molte persone. Benve
essere riconosciuta. nuto da Imola poi dice che il
15 Nell'alto Olimpo, cioè nel pastorale dell'arcivescovo di Ra
cielo ; ulympus, che significa tut- venna, differente da quello de
to splendente. gli altri vescovi, era una verga
17 da ch'è si munta. Intendi: diritta e rotonda al sommo à
munta via , cioè levata via , foggia di un rocco , che è il
distrutta la sembianza nostra bordone de'pellegrini. Prenden
19 Buonagiunta .Fu degli Ordo la parola rocco in questo
bisani da Lucca e buon rima- significato intenderai: governò
tore . e resse molte popolazioni colla
21 trapunta , cioè trafitta , dignità d'arcivescoro di Ra
straziata . venna .
22 Ebbe la santa Chiesa ec. , 31 messer Marchese . Marche
cioè fu marito della santa chie- se de’Rigogliosi di Forli, gran
sa, fu pontefice. Questi è Mar- bevitore .
tico IV. dal Torso di Francia 34 prezza , prezzo , stima ,
( di Tours), il quale le anguille conto .
pescate nel lago di Bolsena fa- 37 non so che Gentucca-Sen
484 NOTE
1 Ora era onde , cioè l'ora a paro a salire l'uno dopo l'altro.
nella quale. Storpio , impedi-
mento, cioè indugio.
11 *
10 il cicognin , la cicogna di
nido .
2 il sole avea ec. Il sole nel 13 Tal era io ec. Intendi :
di della visione di Dante era tale era io con voglia di dow
ne'primi gradi dell'ariete ; e mandare accesa pel desiderio, e
perciò il Poeta in luogo di dire nello stesso tempo spenta per
che il segno dell'Ariete aveva lo timore di non infastidire
già oltrepassato il circolo me- Virgilio ; e perciò io veniva
ridiano , dice che esso
ad cer- all'atto che fa colle labbra co
chio era pervenuto il segno lui che vuole incominciare la
che vien dopo l'ariete , cioè il parola.
segno del toro. La notte nel- 16 Non lasciò per l'andar ec.
l'emisferio opposto a quello del Intendi : Lo dolce padre mio
Purgatorio era in libra , ed a- Virgilio ) per quanto fosse
vendo la libra oltrepassato il ratto , veloce l'andar suo , non
circolo meridiano , dice simil . lasciò di parlare , ma disse :
mente che aveva dato luogo scocca l'arco del dir , cioè: metti
allo scorpione. E questo è lo pur fuori la parola che ti sta
stesso che dire : nell'emisferio sul labbro.
del Purgatorio erano due ore 20 come si può far magro ec.
dopo mezza giorno, e nell'emi- Intendi: come possono divenir
sferio antipodo al Purgatorio magre le ombre de'morti , che
erano due ore dopo mezzo notte. non hanno bisogno di nutrirsi ?
4 non s'affigge, non si ferma, 22 Meleagro. Quando nacque
5 checché gli appaia , qualun- Meleagro , figliuolo di Eneo re
que cosa gli si presenti . di Calidonia , le fate ordina
7 per la callaia ec., cioè per rono che il viver suo durasse
l'apertura del sasso , entro la sino a tanto che fosse consu
quale era la scala che metteva mato un ramo d'albero che esse
al girone di sopra. posero ad ardere. La madre di
9 Che per arlezza ec. , cioè: lui consapevole di ciò , spense
che per la sua strettezza co- il tizzo. Ma Altea , che cosi si
stringe coloro che vanno a paro chiamava la regina , posciachè
1
CANTO XXV. 487
Meleagro ebbe morti due fra- più puro ( che mai non è as
telli di lei , venne in tanto fu- sorbito dalle vene , comecchè
rore che rimise nel fuoco quel assorbenti , e rimane sempre
tizzo ; onde il giovane usci di come rimane la vivanda resi
vita, dua che tu levi dalla mensa )
25 E se pensassi ec. Intendi: prende nel cuore virtude infor
e se pensassi come l'immagine mativa, cioè virtude acconcia a
del corpo umano guizza , si a- riprodurre le membra umane ,
gita all'agitarsi di esso corpo , siccome quello che vane , che
ciò che ti par duro ad inten- va per esse vene a trasformarsi
dere ti sembrerebbe viszo , cioè nelle dette membra.
facile a penetrarsi coll'intellet- 43 Ancor, cioè inoltre : ov'è
to : imperciocchè conosceresti più bello ec., cioè negli organi
che l'anima separata dal corpo della generazione , che non è
suo produce nell'aria che le sta onesto il nominare co' propri
intorno ( per la virtù informa - nomi.
tiva che le fu data ) una figura 45 Sour' altrui sangue , cioè
di corpo umano, la quale, pren -sovra il sangue della femmina :
dendo diversi aspetti secondo in natural vasello , cioè nel
i diversi desiderii e le diverse l'utero.
sue affezioni e passioni, prende 57 a patire , cioè a ricevere
anche quello della magrezza a impressione: a fare,a produrre,
cagione della gran fame che a generare.
l'anima patisce, 48 Per lo perfetto ec . Delle
28 dentro a tuo voler t'adagie , diverse interpretazioni di que
cioè: ti adagi, ti accomodi, ti sto luogo prescelgo quella del
acquieti nel desiderio tuo. Lombaoli confermata da una
29 e prego ec, Sottintendi: postilla del cod . Cass. Intendi
e prego lui che, essendo morto dunque : per la perfezion del
cristiano e illuminato dalla fe- cuore , onde si preme, cioè da
de, voglia dichiararti intorno cui49riceve impressione.
l'unione dell'anima col corpo E giunto lui ec. Intendi :
le dottrine delle quali hai de- e congiunto il sangue virile al
siderio di sapere ; ed egli sarà femmineo comincia prima a for
sanator delle tue piaghe , cioè mare l'embrione coagulando e
toglierà dall'animo tuo la pena poscia vivifica esso embrione ,
che ti dà il molto desiderio . che per sua materia fe'gestare,
31 Se gli dislego ec. Intendi: cioe': cui diede forma colle sue
se sciolgo le tenebre che cir- particelle materiali.
condano questi luoghi eterni , 52 Anima fatta ec. Alcuni
se gli spiego queste segrete cose filosofi opinarono con Platone
eterne . che tre anime fossero nel cor
32 sie , sii . po umano : la vegetativa , la
36 die , di', dici. sensitiva , l'intellettiva. Queste
37 Sangue perfetto : il sangue opinioni poetiche e non filoso
488 NO TE
1
AL CANTO XXV. 489
TOMO II . 1
1
490 NOTE
CANIO XXVI .
suo figliuolo stava per uccidere | altri . Pur lui ec., cioè solamen
Isifile , che male lo aveva cu- te a lui dando lode.
stodito , corsero i figli di lei 126 Fin che l'ha vinto ec. In
Toantë ed Eumenio per sóc- tendi;: finchè la verità con più
correrla . persone , cioè coi meriti mag
96 l'al mi fec'io , cioè : tale giori di più persone, lo havinto ,
mi feci io: ma non corsi tanto, gli ha tolto quella lode non
quanto quei giovanetti : per- meritata che il volgo gli dava.
ciocchè il timore del fuoco in 128 al chiostro ec . Intendi :
che si purgavano i lussuriosi al paradiso , nel quale Cristo
ritenne i miei passi. è capo dell'adunanza de'beati .
97 , 98 il padre-Mio , cioè co- 130 Fagli per me ec. Intendi:
lui ( G. Guinicelli che mi fu prega per me G. C. tanto quan
padre a ben poetare ; poichè to bisogna a noi abitatori del
dalle sue dolci rime moito ap- purgatorio , ove non possiamo
presi. più peccare.
98 e degli altri miei miglior, 133 Poi forse per dar ec. Sin .
e degli altri migliori poeti,miei, chisi . Poi ', forse per dare il
cioè a me cari. secondo luogo ( il luogo dopo
105 Con l'affermar ec. , col di lui ) , altrui , cioè all'altro che
giuramento. aveva presso di se , disparve ec.
106 tal vestigio in me ec. , 136 al mostrato , cioè a colui
cioè tal segno dell'amor tuo che mi era stato mostrato col
verso di me. dito .
108 Lete. Intendi l'obblivio- 140 Mi piace di recare qui
ne : bigio , cioè oscuro. la traduzione di questi versi
114 i loro inchiostri , cioè provenzali fatta dal dottissimo
i manoscritti che contengono amico mio sig . marchese An
que'detti. taldo Antaldi.
117 Fu miglior fabbro ec. In = Tanto m'è bello tuo gentil
tendi : fu il migliore fra gli dimando
scrittori provenzali . Ch'io non mi posso a te, né
120 quel di Lemosi. Intendi vo'coprire.
Gerault de Bérneil di Limo- Arnaldo i’son , che or piango
ges o di Lemosi, famoso poeta e or vo cantando :
provenzale , che il volgo pre- Dolente miro il giovinil mio
ferì ad Arnaldo Daniello . errore,
121 A voce , cioè alle parole Lieto antiveggo il dì ch'io
del volgo : drizzan li volti éc. sto sperando .
È l'atto di chi porge orecchio : E prego te per quell'alto
perciò intendi: ascoltano , por- valore ,
gono orecchio. Che al sommo della scala ti
124 Guittone.Antico rimatore. incammina ,
125 Di grido in grido , cioè Al buon tempo ricorda il mio
gridando gli uni appresso gli dolore.
AL CANTO XXVII. 493
CANTO XXVII .
cobbe . Essa è figura della vita 138 tra elli, cioè fra quegli
contemplativa , come dimostra- arboscelli o quei fiori che io ti
no i versi seg. Ell' è de'suoi bea accennai.
gli occhi ec. 140 Libero ec. Sottintendi :
105 Ammiraglio cioè specchio. il quale arbitrio prima era dal
109 li splendori antelucani , le tue passioni quasi impedito,
gli splendori che appaiono pri- torto ed infermo.
ma della luce del sole , . l'alba , 142 Per ch'io te sopra te ec.
111 Quanto tornando , cioè : Intendi: perch'io ti do laude e
quanto tornando essi pellegrini gloria , come a colui che ora è
alla patria loro, il luogo in cui fatto signore de'propri affetti.
496 ΝΟΤΕ
CANTO XXVIII .
TOMO II . m
498 NOTE
CANTO XXIX.
2 col fin di sue parole, cioè stati rasi i sette P simbolo dei
col fine delle parole espresse sette peccati.
nel v. 144 del c. XXVIII Netta- 8 ed io pari di lei ec. Inten
re è questo, di che ciascun dice. di : ed io mi mossi pari di lei,
3 Beati quorum ec. Parole seguitando i suoi brevi passi
del salmo 31,colle quali Beatri- coi brevi miei passi .
ce intende di congratularsi con 10 Non eran cento ec. Intendi:
Dante, dalla cui fronte erano i passi fatti da lei aggiunti a
AL CANTO XXIX . 499
na ec. Intendi: più chiaro della dine gli esempi di Franc. Sacch.
luna quando maggiormente ri- e dell'Ariosto'nella ristampa del
splende. Questo avviene allora vocabolario fatta in Bologna.
che essa è nel suo mezzo mese In questo luogo , secondo che
e di mezza notte ; poichè in ne avvertì il Perticari, cotal
quel punto è piena e nel mez- voce è nel secondo siguificato,
zo del cielo , di dove i suoi come dichiara il P. qui ap .
raggi vengono in terra per- presso chiamando essi pennelli
pendicolari , attraversando il stendali. Intendi dunque : vidi
più breve spazio dell'aere , che le fiammelle audare avanti ,
essendo sereno non diminuisce lasciando dietro se l'aere di
punto il loro splendore. pinto , ed avevano sembianza di
58 rendei l'aspetto ec. , cioè bauderuole distese. Coloro che
ritornai gli occhi agli alti can- interpretano « avevano sem
siepo simbolo dei libri del Vec- 108 d'un grifon. Il grifone è
chio Testamento . un animale biforme immag!
84 di fiordaliso, di giglio. nato dai poeti o dai pittori.
Coronati di gigli , per signif- La parte anteriore di esso è
care la purità delle dottrine d'aquila , la posteriore di leone.
de’libri sacri. 109 Ed esso tendea su ec. JI
85 tue , tu . grifone, movendo dietro i can
90 Libere fur , cioè non fu- delabri e nel mezzo di essi per
rono più ingombre. uno stesso sentiero , era per
91 Si come luce ec. , sì come conseguente in quella lista che
in cielo una stella viene dopo ne aveva tre da ciascun lato :
l'altra . e tendendo egli l'una e l'altra
92 quattro animali : sono il dell'ale all'insù occupava con
simbolo dei quattro evangelisti. esse i due spazi laterali alla
La corona di verde fronda suol detta linea mezzana di manie
significare il durare dell'evan- ra che , fendendo quegli spazi,
gelica dottrina sempre in un me- a nulla facea male , cioè non
desimo stato , sempre verde. intersecava nessuna delle colo
94 Ognuno era pennuto ec.. rate liste.
habebant alas senas ; et in cir- 115 Non che Roma ec. Non
cuitu et intus plena sunt oculis: solamente affermerei che Sci
A poc., c. 4. Le ali sono simbo. pione l’Africano e Cesare Au
lo della spediteeza colla quale gusto trionfando rallegrassero
la dottrina evangelica andò per Roma con sì bel carro , ma
!
502 NOTE
CANTO XXX .
CANTO XXXI .
TOMO n
506 NOTE
qual ec. , cioè Iddio , fine di provasti , dalle cose fallaci del
tutti i desiderii . mondo quando mi vedesti morta .
27 spogliar la spene, perderti 56 levar suso , cioè levarti col
di speranza, disanimarti. pensiero al cielo.
28 agevolezze , attrattive : a- 57 che non era più tale , cioè :
vanzi , guadagni. che non era più nella schiera
29 Nella fronte degli altri, delle cose fallaci, manchevoli,
nell'aspetto lusinghiero degli ma era fatta immortale citta
altri beni mondani: perché do- dina del cielo.
vessi ec. , talmente che dovessi 61 due o tre aspetta , cioè
venir loro intorno e vagheg- aspetta : due o tre insidie , due
giarli . o tre colpi.
34 le presenti cose : i beni 64 Quale i fanciulli ec , cioè :
mondani, dei quali è detto al in quella maniera che i fan
verso 29 qui sopra; ovvero le ciulli sgridati , ripresi de’loro
sembianze delle altre donne falli ec.
che mi furono presenti. 66 ripentuti, ripentiti.
39 da tal giudice , da Dio , 67 , 68 quando -Per udir ec.
cui nessuna cosa è nascosta. Intendi: poichè per le cose che
40 dalla propia gota , dalla hai udite sei dolente , ti mo
propria bocca , cioè dalla bocca stri pentito , alza la barba, cioè
del peccatore. la faccia barbuta per la tua
41 in nostra corte , cioè nel matura età.
loco del cielo , ove si tien ra: 70 si dibarba , si diradica.
gione. 21 a nostral vento , al vento
42 Rivolge sè. Intendi : la dell'Europa nostra .
divina giustizia , quasi rota che 72 Ovvero a quel ec., al vento
aguzza il taglio della propria d'Africa, ove regnò Giarba.
spada , rivolge sè contro esso 74 per la barba , cioè col
taglio , che è quanto dire : la nome della barba.
divina giustizia si disarma. 75 Ben conobbi ec. Intendi :
43 me', meglio. Porte, porti. ben conobbi il veleno che era
45 sie, sü . nelle sue artificiose parole, cioè
46 Pon giu 'l seme ec., cioè : conobbi come erano intese a
puni giù la cagione del pian- farmi considerare che io non
gere , cioè il grave carco , come era più giovinetto di primo
è detto di sopra , la confusione pelo.
e la paura . 27 Posarsi quelle belle crea
48 mia carne sepolta . Inten- ture , cioè : l'occhio mio com
di : la morte mia . prese che gli angeli creati pri
52 il sommo piacer. Sottin- ma degli uomini, posarsi da
tendi: che avevi di veder me : ti | loro aspersion , cioè cessarono
fallio, ti mancò, ti venne meno. di sparger fiori.
55 per lo primo strale ec. , 79 ancor poco sicure , cioè
Intendi: per la prima ferita che ancor timide alquanto.
AL CANTO XXXI . 507
CANTO XXXII.
CANTO XXXIII
NOTE
514 NOTE
1
AL CANTO XXXIII . 515
13020100032097
BIBLIOTECA
DE
MONTSERRAT
C
Armari
XXI
Prestatge gu
の
Número