MUSIC IN N. 6
MUSIC IN N. 6
MUSIC IN N. 6
PERIODICO DI INFORMAZIONE, ATTUALITÀ E CULTURA MUSICALE A CURA DEL SAINT LOUIS COLLEGE OF MUSIC
VICTORIA METROPOLITANA
di Corinna Nicolini
ABRIL! di Valentina Giosa
Questa recensio-
Periodico di informazione, attualità e cultura musicale a cura del Saint Louis College of Music
di Romina Ciuffa Penetranti e seducenti, notturni e metropoli- ne è dedicata a tutti
tani, ipnotici e straordinariamente raffinati, i voi che storcete il
Come dire, una Massive Attack sono una band decisamente naso alla parola pop
vittoria in Aprile. E sopra le righe, un esempio eccellente di un lin- (mentre io lo alzo in
in tutti gli altri giorni guaggio innovativo su per intonare i
dell’anno. La stoffa e affascinante che è miei ritornelli prefe-
della vincitrice c’è, è riuscito ad esprime- riti). Sì, perché con
tutta davanti ai nostri re al meglio lo spiri- Max Gazzè è tutto
occhi, nelle grandi to di un’epoca nuova un altro pop. La car-
interpretazioni cult, nel mistero grottesco dei senza mai ricorrere a riera alle sue spalle
suoi personaggi, nell’almodovariana ricerca del- schemi precostituiti. è già lunga. Nel
l’anima. Si fa legare da Antonio Banderas in Tutto ha inizio a 1998 Max notava
Legami!, ammazza il suo amante in Tacchi a Bristol, una cittadina una leggera flessio-
Spillo, è una ninfomane con Javier Bardem in a un’ora di treno da ne del senso sociale
Tra le gambe e un angelo mandato a salvare Londra, che fino a e rideva di chi credeva ancora nella Favola di
un’anima – ma si innamora del diavolo poco tempo prima Adamo ed Eva, mentre lui credeva solo nella
(Penelope Cruz) – in Nessuna notizia da Dio. era quasi ignorata da musica, pensava che un li li li la la la (minore)
Eppure, quando ancora di cognome faceva tutti e che invece si potesse salvarlo sull’orlo del precipizio, e anda-
Mérida Rojas questa ragazzina di Malaga sapeva rivelerà presto la va in giro con il suo amico Niccolò Fabi e con
di voler ballare: danza classica. Poi puf, improv- fucina musicale più fertile dell’Inghilterra di il Vento d’estate fra i capelli, raccontando di
visamente oggi: esce il suo secondo album, dopo fine millennio (vedi Portishead, Tricky), patria quell’Amore pensato come di un bacio non
Putcheros Do Brasil. Perché canta pure. (...) del B-sound, più tardi chiamato trip-hop. (...) dato. (...)
CONTINUA NELLA PAGINA SOUNDTRACKING CONTINUA NELLA PAGINA EDGE&BACK CONTINUA NELLA PAGINA POPCK
SPECIALE FESTIVAL
J A&ZbluZes KEITH JARRETT
Ppop&rock
OPCK MADONNA
Editore
STEFANO MASTRUZZI
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SALVATORE MASTRUZZI
Direttore
ROMINA CIUFFA
Redazione
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Marketing e Pubblicità Brindiamo. Alla salute di quell’insana cultura musicale che predilige dinamiche di finanziamenti, politica, moda, bancarelle.
Mail [email protected] Brindiamo a chi, dei Festival, non si è svenduto al miglior (s)offerente. Mandiamo giù questo vino per tutti coloro che sanno
Tipografia
Litografica Iride Srl scegliere con cuore e cultura. Per coloro che promuovono il nuovo. Per coloro che incontrano gli stranieri. Io brindo alla
Via della Bufalotta, 224 - Roma musica vera con il mosto più raffinato, che è quello calpestato con piedi affaticati su vie impervie.
Contributi di Rubrica Puntuale al via l’estate romana, fra consuete polemiche da parte degli esclu- filoculturale rispetto alle precedenti amministrazioni, e che pure manten-
Giosetta CIUFFA per No Comment si, poche novità sostanziali e un sistema che da anni plagia se stesso. Resta ga le figure professionali emerse per capacità e meriti; al tempo stesso,
Rita COLEINE per Musicall poco di culturale in quelle manifestazioni che costituiscono solo il pretesto, però, rimuova quelle di dubbio valore culturale – vecchi volponi della
per i locali invernali, ad aprire modaiole bancarelle e servire ristorazione raf- forchetta e della poltrona – per dar spazio a generazioni più vive, vitali e
Contributi fazzonata all’aperto. Ci si aspetta dai Festival, dopo il mare, cultura, novità colte. Meno ristoratori, più rappresentanti di cultura (senti)mentale.
Elisa Angelini, Manuele Angelucci della stagione e anteprime di progetti artistici. Magari anche un azzardo con Nonostante l’afa estiva che è responsabile di questa insofferenza, rie-
Marzia Bagli, Lorenzo Bertini, Nicola Cirillo la produzione di nuove forme di comunicazione artistica. La realtà è più sco però ancora a vedere i fautori romani di una stagione romantica – fatta
Stefano Cuzzocrea, Gianluca Gentile magra, a guardarla, e dimagrisce ancora ogni volta che certi raduni blasonati, di notturni musicali sotto gli alberi – e dotta nel contempo – i notturni
Emilio Merone, Paolo Romano
Maria Luisa Tagariello, Alessandro Tognolo forti di anni di attività, con immani colpi di coda restano a galla e propongo- musicali oltre gli alberi –. Leopardiana ma possibile. Tanto di cappello
Ersilia Verlinghieri, Eugenio Vicedomini no un calendario sul nulla musicale, prolisse ripetizioni di progetti di poco alla programmazione del Luglio suona bene dell’Auditorium, ma anche
spessore, personaggi ritriti e nessun richiamo alla novità cui un Festival vero prezioso il Festival franco-italiano di jazz e musica improvvisata Striscia
Anno II n. 6 dovrebbe puntare: l’arco punta là dove fallisce la missione di creare avanguar- di terra feconda creato da Paolo Damiani e Armand Meignan, che divie-
Luglio-Agosto-Settembre 2008 dia, originalità, occasioni di incontro fra artisti lontani – non solo fisicamente. ne luogo deputato al puro incontro della nostra cultura con quella d’oltral-
Nel mare nostrum di proposte estive dobbiamo distinguere, allora, pe; ed anche, coerentemente, il Jazz’s Cool del Saint Louis College of
Registrazione presso il Tribunale di Roma quelle che ricercano un contenuto musicale da quelle che son pretesto per Music, dove ad incontrarsi alla Casa del Jazz sono formazioni inedite di
n. 349 del 20 luglio 2007
vendere vino (abitudine ultramillenaria per Roma), per giunta di qualità artisti italiani e jazzisti americani e inglesi.
mediocre ma dal maggior ricavo. Di fronte, in fila, un pubblico che inse- Chissà che il pubblico non impari a scegliere in base all’offerta musi-
STEFANO gue la ricerca di progetti musicali di spessore e un altro che prende il fre- cale come fa con la carta dei vini. A quel giorno: prosit.
MASTRUZZI sco in un posto alla moda. Poi, la politica: da un punto di vista istituzio- Stefano Mastruzzi
EDITORE nale è auspicabile che la nuova giunta capitolina persegua un intento più Romina Ciuffa
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NC
OOMMENT Music In Luglio - Agosto - Settembre 2008
attualità STRADIVARI Edvin NELSON MANDELA Il 27 giugno MEDIA La radio Uno studio rivela che è
a cura di GIOSETTA CIUFFA Marton Suona il violino di 90 anni e un concerto Attraversare il ancora in ottima salute nonostante la rivolu-
Antonio Stradivari. Ma bene mondo con l’anima e non morire mai zione digitale. E continuiamo ad ascoltarla
Quattro secoli fa questo violino è stato intagliato da un liutaio cremonese, oggi lo può suonare solo Edvin Marton.
E lui ci si sollazza: ci fa Puccini, Vivaldi, Bach ma pure O Sole Mio e Il Padrino. Perché è talmente bravo che non teme il nuovo
E sattamente 90 anni fa, il 18 luglio 1918, nel piccolo villaggio di Mvezo sulle rive del fiume
Mbash, Sud Africa, il capo della tribù Gadla Henry Mphakanyiswa uscì dalla soglia alzando
verso il cielo il nuovo membro della famiglia. Guardandolo, minuscolo tra le sue braccia, notò forse
Ma la prigione non lo
uccise, non ne piegò lo spi-
rito. Anzi proprio da quel
già allora gli occhi di un capo, conformemente alle sue origini aristocratiche: ma quegli occhi, unica momento, ormai leader
e prima forma di contatto col mondo su cui era appena giunto, tradivano qualcosa in più, qualcosa mondiale, la sua voce si
che solo un padre avrebbe potuto saper vedere quel giorno: il suo nome, allora, sarebbe stato fece più forte e chiara. Nei
Rolihlahla, «porta guai» nel linguaggio Xhosa; per l’anagrafe bianco Nelson: Nelson Mandela. 28 anni di prigionia gli
La sua capacità di portare guai, di sovvertire, la sua fermezza nell’inseguire la libertà, nel lotta- venne spesso in mente l’in-
re contro tradizioni, consuetudini e status quo, la costanza nel perseguire convinzioni e ideali sareb- contro da ragazzo con un
bero state così forti da cambiare il destino di un popolo e di un intero Paese fino a diventarne il sim- cantastorie Xhosa, Krune
bolo. Le prime tradizioni che Portaguai attaccò furono proprio quelle del suo popolo, scappando a Mqhayi, che gli aveva inse-
Johannesburg per sfuggire al matrimonio combinato per lui dal re Thembu. gnato la potenza della
Nella metropoli sudafricana, regno di luce, grattacieli, ricchezza, il ragazzo cominciò a prendere musica e delle parole nel
coscienza della condizione di estremo sfruttamento e disagio in cui versava la popolazione nera, raggiungere i cuori e le
avvicinandosi e avviandosi presto alla scalata dell’African National Congress. I suoi occhi parlava- coscienze, scavalcando
no alla gente, come avevano parlato a suo padre quel giorno: Portaguai aveva carisma, coraggio, ogni limite e confine: e dalle sbarre di una cella fece crollare la fortezza del potere bianco, parlan-
capacità di leadership. I suoi discorsi profondamente civili e non-violenti smuovevano i sentimen- do ai neri e ai bianchi, ai sudafricani e al mondo. Proprio per questo il 27 giugno si è deciso di
ti dei neri e ponevano davanti agli occhi dell’opinione pubblica internazionale la segregazione raz- festeggiare il 90simo compleanno di Rolihlahla in musica, con un gran concerto nel cuore di
ziale e le ingiustizie perpetrate nei confronti dei neri sudafricani. Note sono le vicende: dal 1948 Londra, Hyde Park.
Partito Nazionale di Daniel Malan, salito al potere procedette all’istituzionalizzazione dell’apar- A rendergli omaggio una serie di artisti della nuova generazione negra (Leona Lewis, Amy
theid. L’Anc fu messo al bando e i suoi membri fuorilegge. Accusato di tradimento Portaguai visse Winehouse, Jamelia, Eddy Grant, Shirley Bassey) ma non solo: Queen&Paul Rodgers, Annie
alla stregua di un fuggitivo, clandestino sotto le stelle della sua Africa: si muoveva di notte, per Lennox, Simple Minds, Zucchero, The Corrs; interventi di Bill Clinton, Gordon Brown, Robert De
tenere le fila di un movimento che non voleva morire. Niro, Will Smith, Lewis Hamilton e molti altri. L’evento è stato organizzato in sostegno dell’orga-
Ogni incontro poteva essere quello fatale: non c’era poliziotto nel Paese che non desiderasse cat- nizzazione umanitaria di Mandela 46664 (dal numero di cella e dall’anno dell’arresto), che racco-
turare «Black Pimpernel». Finché una chiara notte d’inverno del 1964 una Ford si accostò intiman- glie fondi per la Fondazione Nelson Mandela impegnata nella lotta contro l’HIV, piaga del
dogli di fermarsi. Il Rivonia Trial lo condannò all’ergastolo. Fu rinchiuso nella cella 466 della pri- Sudafrica sopravvisuta all’apartheid. La musica, ancora una volta, per smuovere idee, sentimenti e
gione più dura, Robben Island, sezione distaccata per prigionieri politici. Isolato dal mondo. lotta di libertà dai mali dell’uomo.
LA RADIO È QUELLA
DEL FUTURO DEL PASSATO
Nato da una crescente esigenza informativa e rappresentativo di 750 persone tra i 15 e i 35 per la Next Generation la fruizione dei media
formativa, avvertita da utenti e addetti ai lavori, anni, la cosiddetta generazione «born digi- non si evolve secondo la logica tradizionale
è stato presentato, alla sua seconda edizione, lo tal» formatasi sui nuovi mezzi digitali, è di un degli aut-aut (il paradigma dell’or), bensì in
studio «RadioLab.Next: il futuro presente» al mezzo in buona salute, che sta vivendo una logica di complementarietà (il paradigma del-
fine di studiare come la radio stia generando seconda giovinezza dalla rivoluzione digitale l’and). L’avvento dei lettori MP3 ha offerto
nuovi ascoltatori e quanto efficace sia associata dei media e che riesce ad articolare e sviluppa- sicuramente i benefici della personalizzazione
a tv, stampa e internet, promosso dal Centro re la sua presenza pur nella frammentarietà ine- della propria playlist di ascolto unitamente alla
Studi GroupM insieme alle principali otto con- vitabile delle piattaforme di ascolto. La radio ha portabilità della musica. Ma si riconoscono
cessionarie radio in Italia: Il Sole 24 Ore, una presenza pervasiva nella vita di tutti i gior- almeno 5 benefici aggiuntivi ed esclusivi della
Manzoni, Mondatori, NoveNove Pubblicità, ni della Next Generation ed esprime al meglio radio: la capacità di informare e veicolare le
Radio e Reti, Rds, Rtl, Sipra. la fortissima domanda di portabilità dell’ascol- novità musicali (la radio come shop window),
«R adioLab è soprattutto un progetto che
ha come obiettivo principale la valoriz-
zazione delle qualità e delle unicità del mezzo
to del mezzo, tendenza oggi comune a tutti i
media.
Il radicamento funzionale ed emozionale della
la maggiore varietà di offerta attraverso il mix
di musica e programmi, il valore di intratteni-
mento dei conduttori, l’importanza dell’aggior-
Radio all’interno dell’attuale panorama dei radio nelle abitudini di consumo risiede, inoltre, namento e dell’offerta di notizie, il senso di
media in continua evoluzione e ridefinizione», nel fatto che non c’è nessun mezzo come la community.
dichiara Matteo Cardani, Chief Strategic radio in grado di presidiare il territorio della Il paradigma dell’and si applica anche al rap-
Officer del gruppo, e prosegue: «Il momento musica e, nel contempo, di offrire intrattenimen- porto tra internet e radio: il web ha aggiunto un
positivo della Radio si inserisce in un contesto to «attivo», giacché essa è un mezzo capace di canale ulteriore di ascolto (la radio in streaming
in cui il media mix è in continua evoluzione, far compagnia per antonomasia. In tal senso le è fruita da un terzo della Next Generation e cre-
con segnali sempre più chiari di contaminazio- esperienze di radio in tv sono accolte favorevol- sce nella fascia 25-35 come occasione di ascol-
ne e ibridazione tra i mass media classici e i mente da oltre i due terzi della Next Generation, to durante le ore di lavoro) e ha offerto la pos-
nuovi media digitali». sia come possibilità di estendere l’ascolto in altri sibilità di visitare i siti web delle proprie radio
La prima parte della ricerca, Radio Next luoghi, tempi e occasioni di consumo, sia come preferite e svolgervi almeno 3,4 attività aggiun-
Generation, valuta come la radio generi nuovi riprova dell’autenticità del mezzo che aggiunge tive all’ascolto (es: partecipazione a giochi,
ascoltatori nella Y Generation digitale 15-35 questa possibilità agli ascoltatori. concorsi, forum, chat, ricerca di informazioni,
attraverso la multimedialità: il profilo generale In merito alla questione «radio & iPod», visione via webcam della radio).
della radio, emerso da una consumer survey nonostante l’avvento dei lettori MP3 abbia fatto Insomma, la radio del futuro è sempre la stes-
condotta a febbraio 2008 su di un campione presupporre una minaccia per la radio, in realtà sa, quella che è in salotto.
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TI PREMIO A VENEZIA
Anche quest’anno torna a Venezia la musica del «Venice Music Awards», il gran galà della musica leg-
gera italiana che da tre edizioni si svolge nella prestigiosa cornice del Palazzo del Cinema del Lido di
Venezia. Nel corso della cerimonia, in onda su Raidue nella prima serata di lunedì 21 luglio,
la consegna di un riconoscimento d’eccellenza a tutti gli artisti che si sono distinti nel pano-
rama della musica leggera italiana. I cantanti premiati sono stati scelti da una giuria presie-
duta dal direttore artistico del premio Elio Cipri e composta da direttori d’orchestra e pro-
duttori musicali della musica leggera: i maestri Renato Serio, Fio Zanotti, Bruno Santori e
Adriano Pennino. Dodici le categorie premiate, e premi – fra gli altri – per Ron, Finley (nella
foto in alto a destra), Tricarico, Fabrizio Moro (nella foto in basso a destra), Paola e Chiara.
Nel corso della serata si esibiranno altri artisti musicali con brani di successo: tra gli altri la
vincitrice del Festival di Sanremo 2008 Lola Ponce (nella foto a sinistra). Ma anche gli
Aram Quartet, freschi di X-Factor con tutta l’intenzione di cambiare lettera: da X alla C di
cover. E di concreto.
Sono quelli che hanno stupito tutti perché nessuno avrebbe pensato che si potessere rifare Di solito le radio guardano con un po’ di snobbismo gli artisti che nascono dalle trasmis-
Bohemian Rapsody dei Queen con tale modestia. Leccesi, televisivi, reali più che reality; sioni televisive, ma per voi è stato diverso. Da cosa credete che dipenda?
fanno cover – che è pericoloso – ma interpretano con tale personalità pezzi ritriti da renderli Dal lavoro che hanno fatto tanto gli autori quanto i concorrenti. Temevamo molto la «svolta
nuovi. Senza aver paura del precotto (scuoce, annoia, fondamentalmente non vince sulla pasta reality» del programma, che sostanzialmente non amiamo, e ci siamo impegnati per dare uno
fresca). Degli Aram Quartet, il gruppo vincitore del programma televisivo X-Factor e premia- spessore alla trasmissione e farne un vero spettacolo musicale.
to dai Venice Music Awards 2008, e delle loro quattro Non è facile capire che musica vi piace fare, visto che vi abbiamo conosciuto come inter-
anime - Raffaele Simone anima leggera italiana, Antonio preti di pezzi altrui. Provi a raccontarcelo tu?
Ancora anima funky-jazz, Antonio Maggio anima pop, Ce lo chiedono in tanti e ci dispiace molto non essere riusciti a dare una risposta all’interno
Michele Cortese anima rock – abbiamo incontrato que- del programma. Purtroppo non ce n’era il tempo materiale. Noi ci siamo formati attraverso
st’ultimo, il rock. l’ascolto di ogni genere musicale, dal Rock al Pop al Jazz e l’abbiamo espresso nelle nostre
Il Venice Music Awards è un gran bel palco, soprat- interpretazioni di X-Factor… in qualche modo ci conoscete già.
tutto per chi, come voi, ne ha calcati ancora pochi… Progetti per il futuro?
Sì, è vero. Ne siamo davvero onorati. Avevamo voglia A metà luglio uscirà un disco di sole cover. Si intitolerà Chiaramente, che ha un sacco di
di tornare in TV, il mezzo che ci ha fatto nascere, perché significati. Si può leggere Chi Aram Ente, Chiara Mente, Chi Ara Mente, ma fondamentalmen-
crediamo sia anche importante cavalcare l’onda del suc- te vuole simboleggiare la spontaneità con cui cantiamo, perché per noi fare musica significa
cesso che abbiamo avuto grazie a X-Factor. Ricevere un innanzitutto divertirci e sfogarci. Il disco sarà prodotto da Morgan e Lucio Fabbri, sotto la dire-
premio così importante e condividere il palco insieme ad zione artistica di Roberto Rossi.
artisti come Ron, i Nomadi, Loredana Bertè sarà stupen- Fra qualche mese, poi, uscirà un disco di inediti. Su quello lavoreremo principalmente noi
do. Che dire? Faremo il possibile per essere all’altezza. quattro e accetteremo i consigli della Sony.
Per chi ha un diavolo in corpo e non può dormire - Prima edizione maggio 2008 © 2008 Arcipelago Edizioni
GAY BURTON
a cura di ROSSELLA GAUDENZI c’ero, quindi abbandonati al Un Foolish Behaviour, sempre. Perché ha QUARTET Sono
mio racconto dato a Perugia della “damn city” quattro monumenti
SABATO 12 LUGLIO
/ore 20:00
Un evento di Luglio suona bene 2008:
KEITH JARRETT pianoforte
CONTEMPORANEO
Sala Santa Cecilia - Viale Pietro De
Coubertin, 30 - Info e Biglietti
SABATO 19 LUGLIO 199.109.783 (servizio a pagamento)
Sono Gary Burton, Pat Metheny, Steve Swallow e Antonio Sanchez. In un quartetto
N omi così non richiedono nessuna presentazione: Gary Burton, Pat Metheny, Steve Swallow
e Antonio Sanchez, insieme il 19 luglio a deliziare le fortunate orecchie degli spettattori pre-
senti nella bella cornice della Cavea dell’Auditorium.
Giusto per memoria: a parte Sanchez che si sta sempre più conquistando una meritatissima celebri-
tà per il suo drumming pressoché perfetto e per il suo tocco sensibilissimo, carico di interplay, gli altri
tre monumenti del jazz contemporaneo ripropongono un quartetto fortunato che ormai più di trent’an-
ni fa iniziò a muovere i primi passi. Fu Burton il leader di quel quartetto che convocò un ancora poco
conosciuto Metheny a illuminare con il suo suono elettronico nient’affatto acerbo, anzi personalissi-
mo, i brani che sono finiti in album da collezionisti come Dreams So Real e Passengers, editi dalla
Ecm, l’etichetta che contemporaneamente si accaparrò un bel contratto d’esclusiva con Metheny.
Cosa sia successo, invece, nel corso di questi trent’anni appartiene in gran parte alla storia della
musica, certo è che i due hanno spesso incrociato le rispettive strade ospitandosi reciprocamente in
vari album, forse il più meritevole di essere segnalato fu Reunion del 1989 dove il grado di speri-
mentalismo meglio aveva saputo trovare una propria coniugazione nel gusto armonico e melodico.
Lo stile di Burton si è sempre più raffinato e temperato, se possibile, ad un gusto contrappuntistico
sfociato in molte collaborazioni in duo, recentemente con lo stesso Swallow, le cui linee di basso
continuano a stupire per la precisione e per le soluzioni mai convenzionali con le quali lascia spazi
aperti ai suoi musicisti.
Metheny non è certo più il ragazzo prodigio del Missouri, ma il chitarrista più talentuoso e semi-
nale che ci sia attualmente sul mercato. Il resto accade a Roma, oggi, mentre suona con gli altri due.
Paolo Romano
MusicIn_ok.QXP 9-09-2008 12:06 Pagina 5
C osa accomuna Andy Warhol, Guido Crepax, Jim Flora, Roberto Masotti, Michelangelo
Pistoletto, Ugo Nespolo, Giuseppe Pino, Roberto Masotti a Miles Davis, Larry Coryell,
Alphonse Mouzon, Johnny Griffin? Per la prima volta in Italia una grande mostra promossa dalla
L’illustrazione di Klarwein, che aveva già suscitato scandalo nella metà degli anni Sessanta con la
sua controversa Crocifissione, è un potente aiuto alla visualizzazione della musica di quello che
viene considerato il disco della «svolta rock» del grande jazzista.
Fondazione Monte dei Paschi di Siena attraverso Vernice Progetti Culturali in occasione del tren- Divertenti e curiose le copertine che hanno come soggetto personaggi buffi riproposti in chiave
tennale della nuova come nel caso di Humpty Dumpty, protagonista della filastrocca di Mamma
Fondazione Siena Oca rappresentato come un grosso uovo antropomorfizzato, che nell’album Back
Jazz, che riunisce i Together Again di Larry Coryell & Alphonse Mouzon non è seduto sulla cima di un
linguaggi della muretto, ma piuttosto su un portauovo con un grosso cucchiaio accanto. Notevole
musica e dell’arte, inoltre, l’influenza esercitata dai grandi movimenti artistici del Novecento, secolo
espressioni sempre tanto contraddittorio quanto meravigliosamente ispirato, come dimostrano le atmo-
più interscambiabili sfere surrealiste ricreate in alcune copertine o l’irrompere della pop art anche sulla
nella nostra intricata scena grafica dei dischi.
civiltà multimediale, A questo proposito la mostra espone i numerosi tributi in copertina alle opere di
due alfabeti differen- Pollock, Matisse e De Chirico, che figurano accanto alla copertina di The
ti nel medium ma Congregation di Johnny Griffin firmata proprio da Andy Warhol.
portatori di un unico Oltre a concerti dal vivo, a integrazione della mostra, che si avvale dell’allesti-
e solo messag- mento dell’architetto Giovanni Mezzedemi, saranno posizionati due touch screen
gio: comuni- con i filmati dei maggiori jazzisti della storia e saranno direttamente i visitatori a
cazione. decidere cosa vedere sullo schermo con una semplice pressione sul menù.
Dal 21 giu-
gno al 15 set- Valentina Giosa
tembre presso
il Complesso
museale di SIENA COMPLESSO MUSEALE SANTA MARIA DELLA SCALA
Santa Maria dal 21 GIUGNO al 15 SETTEMBRE
della Scala a tutti i giorni, festivi compresi, dalle ore 10. 30 alle ore 19. 30
Siena, «Siena- Info: 0577 224811
JazzEye» è
un’esposizio-
ne interamente
dedicata alle
copertine del
jazz, che rac-
coglie oltre 500 pezzi provenienti dall’ar-
chivio Arrigo Polillo della Fondazione
Siena Jazz, per riscoprire il jazz attraverso
la storia del disco in vinile a 33 e 45 giri.
Ma la mostra, a cura di Enzo Gentile e
Francesco Martinelli, oltre a raccontare l’evoluzione del jazz,
vuole piuttosto porre un occhio di riguardo alla trasformazione
dell’immagine che influenza le arti visive, una trasformazione che ha visto in pochi anni il passag-
gio dalla semplice copertina in carta neutra ad una ricchezza ed una varietà di forme e contenuti che
hanno accompagnato e tuttora accompagnano la ricerca musicale segnando una vera e propria rivo-
luzione in campo iconografico.
Segno tangibile delle trasformazioni del gusto e della società, le copertine diventano lo specchio
dei tempi che cambiano e, grazie alla loro grande forza evocativa, un mezzo di espressione e di con-
testazione. Ne è un esempio la copertina di We insist! di Max Roach, nella quale è possibile rintrac-
ciare temi sociali forti come l’apartheid. Sulla stessa scia si inserisce la grafica del doppio album
Bitches’ Brew di Miles Davis, realizzata da Mati Klarwein, artista di rottura cresciuto in Israele,
dove ha aggiunto Abdul al suo nome in segno di tolleranza verso il popolo musulmano.
MusicIn_ok.QXP 9-09-2008 12:06 Pagina 6
PO PCK
pop&rock Music In Luglio - Agosto - Settembre 2008
MADONNA, IL MONDO
SOTTO AI PIEDI
Libri di favole per bambini e nuove religioni in cui buttarsi. Lei che ha preso per prima le difese delle ragazze-madri stanche
di sentirsi sporche, che si è messa le borchie ed è andata a fare l’icona dei gay. Che ha baciato in bocca un prete di colore e
Britney Spears davanti al mondo e che si è messa un nome da vergine, moglie, santa, bugiarda. E noi qui, ai suoi piedi.
LEONARD COHEN
MALINCONICA VOCE RASOIO
L eonard Cohen è uno dei più grandi interpreti del nostro tempo. Le
sue canzoni hanno influenzato intere generazioni di cantautori: da
De Andrè a Nick Cave, da Morissey a Jeff Buckley. A distanza di ben 15
duti. Spesso è solo la chitarra ad accompagnare la profonda voce di
Cohen, che non ha bisogno di sovrastrutture musicali per regalarci emo-
zioni dal sapore di rugiada invernale.
anni dal suo ultimo tour, il 28 luglio si esibirà all’Auditorium di Roma. Pubblica dischi col contagocce, seguendo la sola logica dell’ispirazio-
Poeta, romanziere, cantautore, Cohen ha fatto sua la tradizione degli ne. Dopo la malinconia del disco d’esordio ed il dolore di Songs for a
chansonnier francesi (come Brel e Brassens) per fonderla con il folk ame- Room e Songs of Love and Hate, il cantautore canadese esplora la sfera
ricano. Nato a Montreal nel 1934, Cohen ha avuto una vita contrassegna- religiosa con l’album Various Positions (1984) nel quale è inclusa
ta da una certa irrequietezza e da contraddizioni interiori: poeta in Europa Halleluja, canzone senza tempo. Nel 1988 I’m your man raggiunge il
nei primissimi Sessanta, fervido professante dell’Ebraismo in qualsiasi primo posto delle classifiche di molti Paesi europei proiettando l’ex asce-
posto si trovasse, eremo buddista in un monastero californiano, voyer in ta canadese nello stardom vellutato del rock’n’roll. The Future (1992) e
quel di Cuba durante la revolution e tossico nei gironi di quel Chelsea Ten New Songs (2001) segnano l’ennesimo ritorno. Dear Heather (2004)
Hotel che segnò molte pagine buie della storia del rock. è, per il momento, l’arriveduar.
Il parnassiano del Quebec pubblica il suo primo disco proprio quando
il movimento rock raggiungeva il suo apice. Siamo nel 1968, il positivi- «E seppellirò la mia anima in un album,
smo del flower power sta per lasciare il posto alla lotta ed all’impegno con le fotografie e il muschio.
politico. Ed è uno dei più grandi debutti della storia del rock con autenti- E mi arrenderò alla piena della tua bellezza,
che perle quali Suzanne, So Long, Marianne e Sister of Mercy. consegnandoti il mio violino da quattro soldi e la mia croce»
Come i newyorkesi Velvet Underground, il giovane Cohen rifugge l’il- (Take This Waltz )
lusione lisergica dei campi di fragole di Haight Ashbury né tantomeno è
interessato a diventare un capo-popolo e denunciare che «i tempi stanno Arrivederci alla prossima, «menestrello dalla voce di rasoio».
cambiando». Punta dritto al cuore dell’individuo per divenire il cantore
della malinconia, della solitudine, dell’emarginazione e degli amori per- Eugenio Vicedomini
BAUSTELLE:
ALL’INFINITO TENDERE Gianluca Gentile
«È difficile resistere al Mercato, amore mio, di conseguenza andiamo in cerca di rivoluzioni e vena artistica».
Proprio quello che i Baustelle hanno sempre cercato di fare durante l’ormai quasi decennale carriera. Una linea
evolutiva che inizia con le canzoni indie-pop e i testi visionari e bizzarri del primo album autoprodotto Il sussidiario illu-
strato della giovinezza (2000); storie illustrate di un’adolescenza tutta italiana che, nonostante il sound lo-fi, rendono il
disco rappresentativo di una generazione che non si riconosce più nelle classifiche nazionali. Si continua con le atmosfe-
re elettroniche, raffinate e quasi cinematografiche di La moda del lento (2003) per approdare nel 2005 alla definitiva
maturità con La malavita.
Il gruppo toscano si orienta definitivamente verso la canzone pop d’autore, regalandoci pezzi indimenticabili che
cominciano a circolare in radio (La guerra è finita, Il corvo Joe, etc), complice anche un contratto con la Warner. L’ultimo
disco, Amen (2008), conferma la propensione verso il pop melodico della band; gli ottimi arrangiamenti dei brani e i duet-
ti di Francesco Bianconi e Rachele Bastreghi continuano ad emozionare rendendo i Baustelle gruppo di culto dell’indie-
rock italiano.
Sulla scia del successo, tornano in concerto a Roma per la terza volta nel 2008 dopo l’entusiasmante esibizione al con-
certo del primo maggio con Irene Grandi (per la quale Bianconi ha scritto le parole del successo Bruci la città). Non sap-
piamo per quali altri sentieri ci condurranno nei prossimi anni i Baustelle, ma una certezza l’abbiamo: «È necessario vive-
re, bisogna scrivere, all’infinito tendere».
Eand
DGback
E Music In Luglio - Agosto - Settembre 2008
La regina del affascinante, trucco pesante, colorito cadaverico, abiti provocanti per diversi anni suo
dark punk bri- spesso tipicamente sadomaso. La sua immagine ha influenzato marito), Siouxsie
tannico, leader più di una generazione consacrandola come uno dei pilastri del pubblica il suo
storica dei rock di tutti i tempi. primo album come
Siouxsie and Ed è proprio nel fermento punk londinese che Siouxsie si pre- solista, intitolato
The Banshees e senta sul palco con i Banshees, una formazione improvvisata in Mantaray disco
madrina della occasione del festival 100 Club, che comprende Steve Severin al dalle tinte «roman-
scena gothic, basso, Sid Vicious alla batteria e Marco Pirroni (poi negli Adam tiche» di una son-
ritorna in Italia And The Ants e nei Rema Rema) alla chitarra. Ed oltre all’imma- gwriter ormai ricca
dopo anni di gine già perfetta è evidente che c’è qualcosa di più: Honk Kong di esperienza e
assenza per tre Garden è una meravigliosa danza macabra giapponese arricchita matura. L’ex regina
date imperdibili da una voce con reverse gate reverbe, effetto che Siouxsie aveva della notte, lontana
(il 12 luglio al sentito nella indimenticabile Holy Holy di David Bowie. anni luce dal vec-
Teatro Romano Il successo comincia presto ed ecco arrivare un contratto con la chio tumulto del
di Ostia Antica Polydor con il nome definitivo: Siouxsie and The Banshees (for- punk e dall’ aspetto
di Roma, il 14 a mazione che vedrà la sostituzione di John Mc Kay alla chitarra e di riot-girl, oggi
Villa Arconati di Milano, il 15 allo Spaziale Festival di Kenny Morris alla batteria). vive in un tranquillo villaggio nei dintorni di Tolosa in una casa
Torino). Il canto selvaggio, i tamburi tribali, l’approccio teatrale e misti- del XIV secolo.
Siouxsie Sioux, all’anagrafe Susan Janet Dallion dalla voce co, gli inserti elettronici, i rimandi al krautrock, gli innumerevoli «Quasi nessuno da queste parti sa chi sono – dice –. Qualcuno
ammaliante e ipnotica, con il primo album dei Banshees ha riferimenti letterari a Baudelaire, Blake, Redcliffe, Edgar Allan tutt’al più mi definisce quella cantante un po’ strana che viene
sostanzialmente dato il via al movimento dark che avrebbe domi- Poe e le citazioni cinematografiche costituiscono subito elementi dall’Inghilterra».
nato buona parte del decennio degli anni 80, aprendo la strada a del tipico Siouxsie-sound. L’urgenza e la violenza del punk diven- Valentina Giosa
gruppi indimenticabili come Joy Division, Cure, Bauhaus, Killing gono con i Siouxsie and The Banshees meno dirompenti e più
Joke, Sisters of Mercy. Ma non solo. Il suo stile vocale e le sue ricercati aprendo le porte ad una musicalità suadente e spesso
sonorità tetre e malinconiche sono rintracciabili anche oggi, basti visionaria, capace di arrangiamenti raffinati e complessi. Dopo
pensare a Portishead, Dead Can Dance, Garbage, Cocteau Twins capolavori come Scream, JuJu, Nocturne, nel 1996 il gruppo SIOUXSIE - SABATO 12 LUGLIO ore 21.30
(la Frazer ha raccontato di aver avuto da ragazzina un tatuaggio di decide di sciogliersi, in polemica risposta al revival punk che sta COSMOPHONIES - Teatro Romano di Ostia Antica di Roma -
Siouxsie). Miss Dallion fa i suoi primi passi nel mondo musicale prendendo forma in quel periodo. Via dei Romagnoli, 717 Ingresso: 26 euro + d.p. - Info: 06
come fan dei Sex Pistols seguendoli nelle loro performances con Nel 2007 dopo anni di pubblicazioni a nome The Creatures 4827915 orario 10-13 / 16-19 escluso sabato e festivi
un gruppo di sostenitori ed è già un’icona di stile: alta, eterea, (duo formato da Siouxsie e da Budgie, batterista dei Banshees e Cosmophonies: 333.200.34.29
RE PORTISHEAD THIRD
Cogliere l’occasione ne del sistema musicale, al di là del tempo e ca armonia di The Rip, l’inquietudine disturban- Una spinta sperimentatrice e innovatrice inva-
di vedere il live dei delle mode, un incipit rinnovato per tanta nuova te di Plastic, che preannuncia la rivolta di We de questi brani. Non è più tempo di campiona-
Portishead racchiude in ispirazione. Un disco dove ogni scelta formale Carry On, dalla base paranoica e alienante, menti, sonorità lo-fi e scratch. Nessun autorefe-
sé e sintetizza l’unicità acquisisce un senso: nella disposizione, nella momento di perdizione estrema e scatenante, da renzialismo. Bastano l’orchestrazione sapiente
di un avvenimento raro e durata, nella ripetizione, nell’interruzione e fossilizzare il battito cardiaco nella sua inces- di batteria, chitarra, basso, elettronica pungente
prezioso che, nel nella ripresa. Ma laddove, nell’insieme dei sante compulsione. C’è tempo per un malinconi- e minimale, e la voce, che non smette mai di stu-
momento stesso della brani, si intuisce un progetto articolato e concre- co e tenero respiro acustico dai sentori blues con pire e impressionare per quali evoluzioni sia in
sua esecuzione, permette to, nella realizzazione degli stessi, nel loro esse- Deep Water, prima della inesorabilità della grado di mostrarci. Si percepisce la sofferenza,
di essere detentori di una re musica e parole, è evidente la loro minuziosa drum machine di Machine Gun, e della rugosità l’intensità del complesso processo creativo, l’as-
memoria storica. Il tour scorso ha previsto pur- e sorprendente diversità. Un’ora di ascolto divi- di Small, esemplari di cupezza e psichedelia che soluta necessità di compiersi. Perché siamo di
troppo solo due tappe in Italia (il 30 marzo sa, ancora una volta, come è sempre stato, in sperimentano nuove traiettorie dell’udito. C’è fronte, o meglio, dentro, a un mutamento di cui
all’Alkatraz di Milano e il 31 allo Saschall di undici tracce. Cifra costante di un enigma irri- tempo per il compromesso e la convivenza con è difficile ancora comprendere il peso. Un punto
Firenze). Il tenore dello spettacolo è perfetta- solvibile e rinnovato, riavvisabile da subito in la ritrovata melodia in Magic Doors, e la finale di vista di cui non si potrà più fare a meno, la cui
mente fedele a quello del disco: sobrio, lineare, quella breve lezione in portoghese (Esteja aler- sospensione lynchiana di Threads, che certifica bellezza va al di là dell’estasi estetica tanto da
potente, oscuro. Paralizzante. ta para a regra dos 3...) che sancisce il nostro in maniera indelebile l’impossibilità di qualun- divenire obbligo.
Nessuna via di fuga per occhi e orecchie. ascolto e l’inizio di Silence. Ecco dunque basso, que risposta ai nostri dubbi: What do I know?
L’immaginazione è resettata al suo punto d’ori- batteria e chitarra secchi e incessanti in riveren- and how do I go? I’m always so unsure. Alessandro Tognolo
gine, pura e sensibile. Emerge solo il rigore di te dialogo con la voce di Beth, atmosfera da noir
una visione che è frutto di una necessità, di metropolitano e una fine che non esiste, labile e
(riba)dire e porre nuove basi di concezione drammatica come quella dei film dei fratelli
sonora. Un’incombenza ontologica, che richiede Dardenne.
tempo per trovare la giusta espressione, lontana È solo l’inizio. C’è tempo per scandagliare
da meccanismi commerciali. abissi e sommità di rimembranze e passioni con
Non sorprende quindi che il disco arrivi anar- Hunter e Nylon Smile, i ritmi si intersecano
chicamente dopo tanti anni dal precedente. E si variabili e mutevoli e i suoni si aggiungono e
chiami Third. Nessuna intenzione così di can- arrivano sempre abbaglia(n)ti di luce scura,
cellare il passato, anche perché lo stile, l’innova- ambigua e inaspettata, dall’esito immobilizzan-
zione, l’intelligenza, la sorpresa, la lucidità, te per ogni tentativo esplicativo: I can’t say
l’accuratezza, non sono smarriti e l’ascolto del- nothing good / Nothing is so bad / I never had
l’opera ribatte incessantemente questo assunto. the chance to explain exactly what I meant. C’è
È l’aggiunta di un nuovo pilastro nell’evoluzio- tempo per la delicatezza e la sublimità e la magi-
MusicIn_ok.QXP 9-09-2008 12:06 Pagina 10
CLA&opera
SSICA Music In Luglio - Agosto - Settembre 2008
SOtUN D
racking VICTORIA ABRIL Olala! al Festival
Music In Luglio - Agosto - Settembre 2008
a cura di ROBERTA MASTRUZZI dei Due Mondi Sa fare arte con i piedi, TERESA DE SIO Craj È il domani di tutta la musica
con la voce, con il corpo. Con l’anima. del Sud e il futuro delle tradizioni popolari dell’umanità
O L A L A VICTORIA ABRIL!
L’attrice spagnola al Festival dei Due Mondi presenta il suo nuovo disco, un omaggio
alla canzone francese e alla sua camaleontica arte di intepretare tutto ciò che vede e sente
(...) Lo fa prima a San Benedetto del Tronto, poi a Spoleto: al cemente il cinema con «Obsesión», in un Poiché la bossa è stata
Festival dei Due Mondi la platea è tutta sua e del suo Olala!, un attimo già recitava insieme a Sean Connery musica della mia adolescen-
omaggio alla canzone d’autore di un Paese sul quale lei fa oggi e Audrey Hepburn in «Robin e Marian» e za, fu lei a scegliere me; ed
scottare un sole spagnolo e la sensualità di un’interprete che sa subito con Pedro Almodóvar. Poi tutti gli io ho scelto lei per il mio
fare arte con i piedi, con la voce, con il corpo, con l’anima. Con altri. Una enfant prodige insomma, all’atti- primo disco perché fa bene
tutto. vo un numero di film più alto di quello dei inziare dal principio che,
suoi anni. Si può dire, allora, che il cinema per quanto lontano, è sem-
Nel suo nome, Victoria, c’è già quello che lei è: una vincitri- l’ha «sottratta» alla musica? pre vicino al mio cuore.
ce. Nel cognome che ha scelto, Abril, un mese di passaggio tra Il cinema non solo non mi ruba ma mi ha Perché, oggi, un omaggio
il freddo e il caldo. E un po’ lei è così, come tutte le persone dato la prova lampante che posso cantare; alla canzone francese
eclettiche vive una vita in più staffe, in bilico fra le sta- oltre al fatto che cinema e musica sono molto d’autore? Cosa la lega
gioni. Cosa la rende così «aprile»? compatibili: nel 2007 ho fatto 4 film e, nello alla Francia?
Mi chiamo Abril perché non volevo essere segre- stesso tempo, prodotto il mio secondo album Olala! e anche È stata la colonna sonora della mia giovinezza. 25 anni fa mi
taria a settembre. tenuto altri concerti per Putcheros De Brasil. L’unica cosa che trasferii a Parigi per amore, e per amore ancora vivo qui. In que-
Ad aprile uscì il mio primo film, ma volevo il cinema mi ha tolto sono le mie vacanze… sto secondo album ho voluto unire le mie due culture d’apparte-
essere una ballerina classica: tutta casualità o Ha dichiarato di non voler rinnovare l’esperienza ame- nenza e il risultato è uno splendido bambino che si chiama Olala,
forse destino, non so dirlo, so solo che ciò che ricana: cos’ha l’Europa, in ambito creativo, che d’anima francese e cuore gitano.
accade conviene, che mi trovo a mio agio agli l’America non ha? Non è vero che negli States lo E, se un legame c’è, cosa la lega all’Italia?
estremi e che le vie di mezzo e la mediocrità mi stato dell’arte è più fecondo, che gli artisti vengo- I miei ultimi legami con l’Italia sono stati San Benedetto del
annoiano. no ricompensati, che si può fare dell’arte un Tronto, in cui ho appena presentato con un concerto Olala! al
Le hanno attribuito questo virgolettato: «Il mio mestiere? E in Spagna, invece? Festival di Leo Ferré, e Spoleto, dove mi sono esibita il 29 giugno
corpo è come un flauto». E la sua anima? Si può fare cinema ovunque, ma sono a mio agio per il Festival dei Due Mondi.
Il mio corpo è flessibile come un giunco che in Europa per la diversificazione dei Paesi e delle Quale cantante italiana le dà quello che lei vorrebbe dare a
si piega ma non si spezza grazie alla disciplina culture. Mi sento più vicina a un italiano che a un chi l’ascolta mentre canta?
del ballo, e malleabile grazie a tutti i registi texano, soprattutto quando si tratta di mangiare. Non conosco bene le nuove generazioni, ma se guardiamo indie-
che hanno scolpito su di me i loro personaggi. Il cinema americano ha invaso le nostre sale, ma tro adoro Mina, ancora e sempre.
Non conosco la mia anima, è lei che conosce se uniamo tutte le pellicole europee ci accorgia- Le colonne sonore almodovariane hanno una sensualità forte
me e si intravede dal mio sguardo. mo che si fanno più film in Europa che non a Los di cui lei, spesso, è protagonista. In quale si rispecchia mag-
A che età si è avvicinata alla musica? Angeles, mentre se ci mettiamo a confronto con il giormente?
La musica entra nella mia vita sin dall’infanzia, cinema indiano o quello asiatico ci accorgiamo Forse in Tacchi a Spillo, proprio con Un anno d’amore di Mina,
flamenco e ritmi afrocubani che mia madre di essere in minoranza. Faccio cinema in e con Piensa en Mi.
ascoltava; dopo, con la danza entra il clas- Europa da 30 anni e sì, si può vivere di questo Indimenticabile Miguel Bosé, in «Tacones Lejanos», sulla
sico che si congiunge alla bossa nell’ado- mestiere, ma in tutti i Paesi dell’UE… canzone di Mina cantata da Luz Casal: mentre lui la inter-
lescenza, che apre le porte al jazz nella Il suo primo album, «Putcheros do Brasil», preta vestito da donna, lei è lí a guardarlo, in tensione accan-
giovinezza, e tutte formano la colonna con il quale ha interpretato i classici della to a una grande Marisa Paredes. Sempre di Luz il video di
sonora della mia vita personale. A 45 tradizione brasiliana, ha avuto un clamoro- «Piensa en mi», in cui lei compare. Mina e Luz, Italia e
anni giunge la musica attraverso il cine- so successo. Coraggiosamente utilizza la Spagna, noi e lei: ci dedicherà un album? E cosa scegliereb-
ma con Nessuna notizia da Dio, in cui sua voce e la sua forza interpretativa su be di interpretare?
impersonifico una cantante glamour non facili brani di Caetano Veloso, Sergio Il mio prossimo album, se Dio vuole, si chiamerà INTER-
degli anni 50, il detonatore del mio Mendes, Chico Buarque, Antonio Carlos LOCAL, «inter» perché ci saranno varie lingue, «local» perché le
primo disco Putcheros De Brasil. Jobim, tra bossanova, jazz, hip hop. ho tirate fuori dagli appunti di viaggio che scrivo da sempre,
Come artista il suo primo passo è stato Perché ha scelto il Brasile per la sua quando sono triste e quando sono felice. E ce n’è una che ho scrit-
proprio un «passo di danza», poi velo- prima sfida? to girando con Giancarlo Giannini che si chiama Roma...
LA FATICA DELL’ARTE
L’intervista a Teresa De Dio, che nel film Craj parla di spirito, musica popolare, tarante e ragni.
CRAJ:
RAGNI DOMANI
E poi di artisti salentini che nessuno ascolta forse per la paura di imparare qualcosa
a cura di Nicola Cirillo Craj (Domani) è il racconto di un viaggio
attraverso la terra e la musica popolare della
Teresa, guardando i protagonisti ottuage- L’arte è sempre innovativa. Hai mai visto Loro hanno qualcosa da dire e tu gli forni- Puglia intrapreso dal principe Floridipippo
nari di Craj mi sono chiesto se la musica un’opera d’arte di cento, di mille anni fa che sci la musica. Funziona così? (Giovanni Lindo Ferretti) e dal suo servo
popolare sopravviverà ai suoi artisti. non sia innovativa? Innovi se tocchi l’univer- Più o meno. Alcuni hanno anche un modo Bimbascione (Teresa De Sio). Partiti per cer-
Certo. Il folk, che è il rock del popolo, non sale, l’eterno. di interpretare originale. Comunque niente a care la spiegazione a uno strano sogno del
segue una moda: è perfettamente radicato tra È per questo che bisogna stare fuori dallo che vedere coi fenomeni «vocali» che oggi principe (richiamato da un ragno in una pia-
la gente. In alcuni paesi del Salento ci sono show business? Nella tua lunga carriera spopolano. nura arsa), lungo il percorso si imbattono nei
ragazzi che a 20 anni cantano con una passio- hai frequentato anche quel mondo. Ti riferisci ai vari «talent show»? maggiori rappresentanti della musica del
ne da fare invidia ai maestri cantori. C’è un Eh sì, non ti preoccupare (ride) lo possiamo Siamo arrivati a livelli assurdi. Un’estetica Gargano. Lì diventerà tutto chiaro: il ragno del
bambino di 8 anni che suona il tamburo meglio pure dire (ride): non è una vergogna aver ven- palestrata della vocalità. A questi ragazzi sogno è la Taranta, dalla cui puntura si può
di un percussionista! duto milioni di dischi, ma è ovvio che l’indi- fanno cantare «Finché la barca va» e il «Mein guarire solo attraverso la danza.
Be’, un po’ voi l’avete creata una «ten- pendenza dalle grandi major ti dà libertà. Ora Kampf» di Hitler, convincendoli che l’impor- Craj è uno spettacolo superbo, che ha per
denza»… produco tutto da sola, con l’aiuto di due case tante è cantarli bene. protagonista un’umanità mai raccontata
Abbiamo dato una nuova ribalta a un movi- piccole e intraprendenti, la Core e la Komart. Invece è lo spirito che bisogna esercitare! con così tanta veridicità e poesia: i musicisti
mento musicale che esiste da sempre. Quando Certo è faticoso. Ad esempio, Craj è stato un Per assurdo io sono arrivata al punto che se poveri delle nostre campagne, tra racconti
noi siamo arrivati abbiamo trovato una gene- laboratorio di idee, lievitava giorno dopo gior- uno canta male mi fermo a sentirlo: può darsi di vita, pizziche, viestesane, ninne nanne e
razione già pronta a ereditare da quella prece- no: persino gli spettatori arrivavano a miglia- che abbia qualcosa da raccontare. antiche ballate danno vita a un «dolce stil
dente. È aumentato il numero degli «spettato- ia - inattesi - imponendoci di cambiare spazi e novo» contadino, guidati con amore filiale da
ri» e forse, questo sì, ha potuto influire sulla luoghi. Teresa De Sio, artefice del progetto.
voglia di fare musica di quel tipo. Diciamo che Quindi ora ti riposi scrivendo un libro. La storia veicola anche un altro importante
più che «tendenza» abbiamo fatto «scuola». Si, il mio primo romanzo. Non è ancora messaggio: il colto e altero principe Floridipippo,
Craj fa riferimento a tradizioni forti, però tempo per parlarne. che ha consumato un’esistenza tra libri e scar-
è uno spettacolo innovativo. Parliamo della tua ultima produzione, toffie, si ricrede di fronte alla saggezza popolare
Sicuramente. Ha diversi linguaggi che si allora. del suo servo Bimbascione, personaggio in bili-
sovrappongono. Chi lo ha visto dal vivo, oltre È un cd. Si intitola Ridimm a Sud. Sai cos’è co tra il Pulcinella e il Sancho Panza. Lo spetta-
alla poesia e alla musica, ha potuto percepire il ridimm? È una tecnica che viene dalla colo restituisce alla memoria pagine di musica
«l’architettura»: quattro palchi, una sceno- Giamaica, per cui su una stessa base vari arti- popolare e poesia e costruisce un ponte gene-
grafia fatta di luminarie ed elementi circensi, sti compongo il loro pezzo. Alcuni amici come razionale tra vecchi musicisti strappati alla soli-
il pubblico che si spostava per seguire la Raiz, Voltarelli, Sparagna, Agricantus si sono tudine e alla malattia («preziosi e delicati come
nostra «transumanza». Una vera e propria divertiti a scrivere partendo da alcune mie porcellane», dice la produttrice Marialaura
installazione moderna. Nel dvd abbiamo basi. Giulietti), e le migliaia di giovani che li hanno
aggiunto il «documentario»: non una sempli- Partecipano pure quattro gruppi emergenti acclamati come rock star. Un lavoro corale
ce registrazione dello spettacolo, ma un mon- che si sono fatti avanti su Myspace. A dire il - ripreso in un cofanetto dvd - che mette in
taggio fatto ad arte, che connette la nostra vero si sono presentati in tantissimi, ma non mostra l’affetto comune da parte dei prota-
«favola» alle vite reali dei cantori pugliesi e potevamo ospitarli tutti. gonisti verso la gente e la musica che rac-
ricostruisce cinematograficamente luoghi e Sei soddisfatta del loro lavoro? contano; un affiatamento e purezza, autenti-
situazioni che nello spettacolo stesso sono Direi di sì: ne dovevamo prendere 2 e ne cità, valore del «fare musica».
solo evocati. abbiamo presi 4! C’è da dire che già il fatto
Cosa vuol dire innovare nella musica? di voler lavorare sui Ridimm la dice lunga Nicola Cirillo
Restare al di fuori delle tendenze. sulla loro voglia di fare musica come piace
L’innovazione è proprio il compito dell’arte. anche a me.
MusicIn_ok.QXP 9-09-2008 12:06 Pagina 13
AI FUNERALI BALLO
U n’orchestra composta da trombe, corni e
basso tuba, un coro di voci bulgare, un
percussionista-fisarmonicista e alla chitarra
elettrica un uomo vestito di bianco: Goran
Underground e le travolgenti Mesecina e
Kalashnykov. La musica vissuta da giovane
come ribellione - negli anni 70 Goran è una
rockstar in Jugoslavia - diventa con il tempo
ONCE Roberta Mastruzzi
Bregovic e la sua «Orchestra per matrimoni e una forma di inno alla vita ed esprime tutta la Una settimana per incontrarsi, conoscersi e dirsi d’addio. Tanto basta a due giova-
funerali» il 23 luglio sono sul palco del Teatro sua forza vitale nel ritmo incalzante, nei conti- ni musicisti per sfiorare una storia d’amore che in questo caso non è passione fisica
romano di Ostia antica all’interno di nui e frenetici cambi di tempo e tonalità, nel ma condivisione di sguardi, sorrisi, piccoli momenti quotidiani e soprattutto amore
Cosmophonies. Il compositore, di madre serba respiro degli ottoni e nel battere delle percus- per la musica.
e padre croato, celebre per aver scritto le colon- sioni. Il cinema rappresenta la via per far senti- È un incontro di quelli che capitano poche volte nella vita, forse una volta sola,
ne sonore dei primi re la voce di un popolo Once, come recita il titolo del film di John Carney. Una notte a Dublino un ragazzo
film di Emir Kusturica, oppresso, di chi è al di che ripara elettrodomestici di giorno e canta per strada la sera incontra una giovane
ha vissuto sulla sua sopra dei contrasti poli- ceca emigrata in Irlanda che si arrangia con piccoli lavori e suona il piano in un nego-
pelle la guerra, l’odio tici e chiede solo di zio di strumenti musicali nell’ora di pausa pranzo.
razziale, la dittatura e il vivere la propria vita in La comune passione per la musica li avvicina in un’intimità spirituale che li porte-
disfacimento del suo libertà. Il cinema oniri- rà a scoprirsi e a mettersi in gioco, realizzando insieme un piccolo sogno: l’incisione
Paese e con la sua co di Kusturica fatto di di alcuni brani in uno studio di registrazione professionale.
musica tenta di rimette- voli pindarici e leggere Il regista segue con discrezione le loro vite: è la musica più che la sceneggiatura a
re insieme tutto. Così ricadute, di cucchiai raccontare la loro storia. Non servono dialoghi complicati, paesaggi da cartolina,
nasce una musica che è che ballano sui muri e costumi da mille e una notte, bastano alcune note e la voce di Glen Hansard, il lea-
insieme allegra e pesci che parlano, di der del gruppo irlandese The Frames che interpreta il protagonista, a spiegare tutto:
malinconica, armonio- amori imperfetti ed esi- la disperazione, il dolore, la voglia di rivincita e la magia di un incontro, quello con
sa e a tratti sgraziata, stenze vissute alla Markéta Irglovà, giovane talento di
che attinge dalla tradi- ricerca di un sogno appena vent’anni, che lo accompagna
zione e parla di un futu- irraggiungibile, si in questo viaggio musicale.
ro di amore, di vita, di sposa alla perfezione Once è un musical atipico, così lo
sogni. con la musica di definisce il regista stesso, dove - per
Quando la musica dei Bregovic. fortuna - i protagonisti non ballano
gitani incontra la musi- Ma ancora una volta ma si esprimono semplicemente con
ca moderna e la luce è venuto il tempo di il linguaggio che è loro più congenia-
degli ottoni si fonde cambiare. Dopo aver le in quanto musicisti.
con il canto delle donne scritto la colonna sono- La colonna sonora è composta da
bulgare, nasce uno ra di Train de vie, con tredici brani, scritti e realizzati dagli
spettacolo che è prima la sua «Orchestra per i stessi protagonisti, tra i quali Falling
di tutto una festa. Chi matrimoni e i funerali» slowly, canzone vincitrice dell’Oscar
assiste a un concerto di è in giro per l’Europa. 2008. Sono brani dall’atmosfera inti-
Bregovic non può fare a meno di abbandonare Nel 2005 torna al cinema per scrivere la colon- ma ed essenziale che raccontano le
il proprio posto e mettersi a ballare, come in un na sonora de I giorni dell’abbandono, il film di emozioni più profonde dei protagoni-
film di Kusturica, per citarne una l’indimentica- Roberto Faenza con Margherita Buy in cui è sti, là dove parole e immagini non
bile scena finale di Underground, in cui tutti i anche attore, e nel 2007 compone Karmen, possono arrivare, e restituiscono allo
protagonisti del film si ritrovano su un’isola a un’opera nuova e insolita in cui una bellissima spettatore l’incanto e lo stupore di un
cantare e ballare. Sembra un banchetto nuziale, zingara rivivrà la tragica storia della Carmen di incontro che sembra perfetto: non è
in realtà è un funerale: dopo la morte i contrasti Bizet, questa volta però con una fine più lieta. mai per caso che due anime scono-
personali spariscono e si ritrovano tutti insieme, Il richiamo del palco è troppo forte e al cine- sciute improvvisamente si trovano.
amici e nemici, mariti, mogli e amanti a cele- ma Goran preferisce il contatto diretto con il Ma il fine non sempre è lieto, poiché
brare il superamento di ogni odio. suo pubblico. Goran e la sua orchestra sono di la vita a volte è imperfetta.
Il sodalizio con Emir Kusturica inizia con Il nuovo sulla strada, destinazione Ostia antica,
tempo dei gitani e la bellissima Ederlezi, prose- dove nell’antico teatro romano il tempo dei
gue con Arizona Dream - la voce di Iggy Pop gitani è tornato.
interpreta la colonna sonora - e culmina con Roberta Mastruzzi
SUSANNA STIVALI
ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE
Un’autostrada inarrestabile, due viaggiatori, innamorarsi di una voce. Strumenti chirurgici antichi
e troppe gallerie da attraversare. Con la colonna sonora di un’italiana che di solito fa jazz
Quattro domande all’autrice della colonna sonora del film d’esor- sulla sospensione, perché è al centro dell’incontro dei tre personag-
dio di Andrea Papini, La velocità della luce, nelle sale italiane lo gi del film. Si tratta di tre incontri in tutto; perlopiù parlano in
scorso aprile, in concorso alla XVII edizione del Courmayeur Noir «spazi di viaggio». Parlano per telefono, non si sfiorano, ed il tempo
Infestival. risulta sospeso appunto nel viaggio. È un incontro momentaneo di
Un’autostrada inarrestabile, due viaggiatori, una telefonista che si tre persone, ognuna diversamente caratterizzata.
innamora di una voce. Una scatola piena di strumenti chirurgici anti- Ecco quindi la necessità della ricerca psicologica, scavando nel
chi, e tante, tantissime gallerie sono gli elementi che si mescolano in personaggio per dare ad ognuno una caratterizzazione musicale
questo noir velato di humor nero, dalla struttura narrativa inversa molto forte sia nell’incontro che nel proprio essere singolo. È come
dove i protagonisti, artefici e non vittime del loro destino, vanno a se avessimo incrociato tre temi molto forti con i quali abbiamo gio-
cacciarsi nei guai a causa della loro stessa curiosità inseguendo i pro- cato per creare la sospensione.
pri fantasmi. Quali strumenti avete utilizzato per rendere l’idea di sospensio-
ne? Che suono ha la sospensione?
Con La velocità della luce ti confronti per la prima volta con la In realtà per volere del regista non abbiamo osato molto sui suoni.
scrittura di una colonna sonora, anche se già ti eri cimentata in Inizialmente l’idea era quella di cercare un contrasto tra l’elettroni-
ambiti affini, come doppiatrice, scrivendo musica per la pubbli- ca ed i suoni acustici. Lui ci ha invece guidato verso una sonorità
cità. Qual è stata la differenza di approccio rispetto a queste pre- più classica: abbiamo usato archi, pianoforte e soprattutto la voce.
cedenti esperienze? Il film, la pellicola cinematografica, cosa È stato allora più nel tipo di scrittura che abbiamo cercato la
richiedono in più? sospensione, nella costruzione dei brani, ed uso il termine «brani»
C’è una differenza sostanziale, perché devi lavorare su una storia perché abbiamo scelto di pensare a dei temi, non un sottofondo, ma
che si sviluppa attraverso una sceneggiatura, attraverso le immagi- temi veri e propri che caratterizzassero ognuno un personaggio. Ne
ni, attraverso il pensiero che è dietro al regista; è necessario lavo- è risultato una scrittura «in punta di piedi», con l’utilizzo della voce
rare in collaborazione con quella che è la richiesta del soggetto, come strumento, senza testi, ad eccezione di un solo brano, poiché
della sceneggiatura, ma rispettando il tuo sentire, lavorando paral- ci sono così tante parole nel film che abbiamo preferito usare la voce
lelamente su quel che le immagini e la storia ti propongono e ti in questo senso.
suscitano a livello di scrittura e quel che invece è il pensiero del Ed immagino che sia stato proprio in questo che ti è stato d’aiu-
regista. to il tuo background jazzistico. Ma questo si univa o forse con-
L’altra cosa importante è essere in grado di srotolare il racconto trastava con il background ben diverso di Fabrizio Bondi?
attraverso la musica, proprio come se fosse una pellicola. Questa è una cosa molto interessante. Noi lavoriamo insieme da
A proposito del coordinarsi col pensiero del regista, dice del suo tempo e ci scontriamo sempre. Effettivamente lui viene da una pre-
film Andrea Papini: «I dialoghi tra i personaggi, quasi una sedu- parazione più classica e più nello specifico compositiva rispetto alle
ta psicanalitica, si svolgono all’interno di quelle ipnotiche arterie immagini. Abbiamo lavorato molto per cercare di capire come man-
moderne che sono le autostrade, lungo le quali il tempo si dila- tenere le nostre caratteristiche, le nostre identità, ed alla fine ci
ta… L’obiettivo era quello di ipnotizzare lo spettatore con un siamo riusciti: ognuno porta l’altro in direzioni diverse ma con
complesso lavoro sulle luci e sulle voci degli attori, consentendo l’apertura di dire «andiamo a vedere che cosa potrei fare lì, cosa
in questo modo di veicolare di nascosto informazioni e temi più potrei metterci di mio» e soprattutto «dove mi porti». E solo alla fine
complessi». Come interagisce la musica in tal senso? Si confor- del lavoro ci siamo resi conto del risultato a metà strada tra noi due
ma al forte accento posto sulle «luci» e sulle «voci» scelte per che ne è uscito fuori.
esprimere la diffrazione fisica e psicologica dei tre protagonisti?
Io e Fabrizio Bondi, co-autore delle musiche, abbiamo lavorato a cura di Marzia Bagli
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Il 3 marzo 1875 all’Opéra-Comique di Parigi andò in scena la storia della sigaraia Carmen di Oggi, la Carmen farà giudicare gli operomani più attenti, i moralisti del nostro millenio, i toreri
Georges Bizet. Tratta da una novella di Prosper Mérimée e ambientata nella Spagna degli zingari e e i tori, carnefici e vittime di tutti i tempi immaturi, mostrando quella che per Nietzsche sarebbe
dei toreri – sangue, passione, corride e un epilogo violento in una Spagna che, prima ancora che un stata espressione di un gioioso immoralismo che esalta amore e libertà, il vero attaccamento alla
luogo geografico, è luogo della psicologia umana, della passionalità e dell’istinto, dei conflitti pri- terra, la fatale accettazione della morte come proprio destino.
mari Amore-Odio, Libertà-Legami, Maschio-Femmina – essa irrompe e rompe la tradizione osan- Complice un libretto cui collaborò lo stesso Georges Bizet, che scrisse la famosa aria
do dinanzi a un pubblico impreparato per un soggetto giudicato immorale. Tanto che fu difficile dell’Habanera con la quale Carmen – seducente e demoniaca – avvisa:
anche trovare un’attrice disposta a vestire i panni della protagonista: nel dicembre 1874 finalmen- «L’AMORE È UN UCCELLO RIBELLE CHE NON SI LASCIA ADDOMESTICARE ED È INUTILE CHIAMARLO SE
te Célestine Galli Marié accettò il ruolo. GLI VA DI RICUSARE! NON SERVE NULLA, NÉ MINACCE, NÉ PREGHIERE, L’UNO PARLA, L’ALTRO TACE; ED
Un ulteriore ostacolo fu l’ostilità di De Leuven, co-direttore dell’Opéra assieme a Du Locle. È L’ALTRO CHE IO PREFERISCO, NON HA DETTO NULLA, PERÒ MI PIACE. L’AMORE, L’AMORE... L’AMORE È
Mentre quest’ultimo cercava di favorirne il lavoro, il suo collaboratore trovava orribile la scelta del FIGLIO DI ZINGARI, NON HA MAI CONOSCIUTO LEGGI; SE TU NON M’AMI, IO TI AMO, SE IO TI AMO, STA’
soggetto e non approvava che andasse in scena all’Opéra-Comique, nota per la sua rispettabilità ATTENTO! L’UCCELLO CHE TU CREDEVI DI AVER CATTURATO CON UN BATTITO D’ALI HA PRESO IL VOLO;
borghese. I librettisti Ludovic Halévy e Henri Meilhac tentarono di convincere l’autore a modifica- L’AMORE È LONTANO, TU PUOI ATTENDERLO, SE NON L’ASPETTI PIÙ, ECCOLO ARRIVARE. INTORNO A TE,
re alcune scene e ad effettuare i tagli e cercarono di limitare il realismo dell’esecuzione dei cantan- RAPIDO, RAPIDO, VIENE, SE NE VA, RITORNA, TU CREDI D’AFFERRARLO, EGLI TI SFUGGE, TU CREDI DI EVI-
ti, poiché temevano che il pubblico ne sarebbe stato scioccato. Lungimiranti. TARLO, EGLI TI AFFERRA! L’AMORE... L’AMORE... L’AMORE È FIGLIO DI ZINGARI».
Tanto tuonò che piovve: un insuccesso che fu fatale al suo autore, che ne morì esattamente tre
mesi dopo la prima. Non avrebbe potuto immaginare che nell’autunno del 1875, a Vienna, la
Carmen sarebbe divenuta un successo mondiale per la ricchezza dell’invenzione musicale, il melo-
dismo morbido e sensuale, la duttilità dell’armonia, la leggerezza delle danze e degli elementi fol-
klorici, e che avrebbe avuto fra i suoi più entusiastici ammiratori Friedrich Nietzsche, Pyotr Ilyich
Tchaikovsky, Giacomo Puccini e più tardi il giovane Sigmund Freud.
2008. L’Arena di Verona ripropone della Carmen il fortunatissimo e spettacolare allestimento
zeffirelliano che dal 1995 ottiene clamore e consensi. Diretta da Alain Lombard, costumi di Anna
Anni e coreografie di El Camborio, la chiave nella toppa di Franco Zeffirelli esalta le parti più inti-
mistiche dell’opera originale soddisfacendo così anche i melomani più esigenti. Non è una sorpre-
sa che il dramma psicologico di Don José e la passione di Carmen potessero piacere a uno come
Zeffirelli, che adora il melodramma: a cominciare dalla Traviata di Verdi, messa in scena varie
volte anche con la stessa Maria Callas all’Opera di Dallas nella stagione 1957-58. Proprio lei è la
protagonista del suo film Callas Forever, dedicato agli ultimi anni di vita dell’artista. E nell’Arena
più famosa, il regista ha debuttato nel 1995 proprio con un allestimento della Carmen, riscuotendo
un grande successo; nel 2001 la sua nuova rappresentazione, Il Trovatore, fa il tutto esaurito. Un
nuovo, speciale allestimento dell’Aida inaugura poi il Festival lirico del 2002 e la Madama
FOTO DALL’ARCHIVIO DELLA FONDAZIONE ARENA DI VERONA. TUTTI I DIRITTI RISERVATI
Butterfly, che apre il Festival nel 2004, costituisce il suo debutto in opera pucciniana.
PARLAMI
SERVIRE IL PECCATO di Rita Coleine
DI DE SICA
Rovesciare il rapporto di comando, gli schemi, l’intera platea con la seduzione. Sottomettersi a un servo. Peccare.
Parlami di me sarebbe uno spettacolo autocon-
alla novella di Robin Maugham The Servant al Festival di Macerata, la crudele vicenda di un ambiguo rapporto, quello di dominazio- templativo, se non fosse che non è stato Christian
D ne psicologica di un capriccioso domestico e il suo padrone, un giovane avvocato londinese, tra i quali, per sottili vie omosessuali, si
rovescia il rapporto di comando. Commissionata al compositore Marco Tutino per il Festival dallo stesso direttore artistico Pier Luigi Pizzi
De Sica a scrivere di sé ma per lui lo hanno fatto
Maurizio Costanzo ed Enrico Vaime. In un modo
e forte del supporto registico, delle scene e dei costumi del maestro Gabriele Lavia del quale sono assecondati l’estro e la libertà creativa, musicale, per questo viene definito «musical»
debutta, in lingua originale – il 27 luglio, e una replica il 30 – in un’edizione del Festival che ha un titolo eloquente: «La Seduzione». Niente quello che è a tutti gli effetti un programma per la
di meglio per un’opera che parla di omosessualità. Ma non solo. televisione e che per oggi è trasmesso senza tele-
The Servant, scritta nel 1948 e acclamata con successo nel 1963 con il camere sul palco del Sistina: la sensazione è quel-
film di Joseph Losey in cui Dirk Bogarde interpretava il Servo, affronta temi la di sentirsi un po’ «clap», lí per applaudire.
duri, che seducono Tutino: il tema omosessuale in un’epoca in cui era partico- Lo ammette lui stesso: è un rischio solcare le
larmente scabroso, e la sottomissione psicologica. «Ciò che mi ha piú colpito orme teatrali del padre Vittorio – che, ricorda,
nel testo è il ribaltamento del rapporto di potere padrone-servo, che si com- gli regalò un teatrino di marionette –, figuria-
pie lentamente per tappe successive come una specie di corda psicologica moci in un musical. Cento minuti e dentro All
che egli tende con grandissima raffinatezza lungo tutta la narrazione». That Jazz di Bob Fosse, Mambo Italiano di
L’atmosfera prende il sopravvento esprimendosi mediante le note musicali Renato Carosone, pezzi di teatro (andiamo a
che incorniciano il progressivo mutamento del rapporto. L’organico ristretto toccare Shakespeare, Goldoni, Cechov) ma
a sette strumenti–quintetto d’archi, marimba e pianoforte–rende tutto più anche Parlami d’amore Mariù, che piaceva
intimo lasciando meno spazio ai virtuosistici componimenti di maniera. Gioca tanto a Vittorio, Roma nun fa’ la stupida stase-
un ruolo fondamentale la scelta consapevole di lasciare l’opera in lingua origi- ra di Armando Trovajoli, Soldi Soldi Soldi e
nale–l’inglese–mantenendone così integra la purezza interiore, senza il Non ti fidar... di Kramer.
rischio di violentarne la natura. Ma a lui soprattutto noi romani siamo affezio-
Per Tutino, la musica sottolinea o interpreta la storia? Se la vera protago- nati, per questo lo vogliamo salvare. Diremmo,
nista è l’atmosfera e quanto di non detto che si presta ad essere interpreta- allora, che il cast scelto per Parlami di Me – bal-
to dalla musica, «la drammaturgia musicale è fondamentale per esprimere il lerini e attori – ha rovinato tutto: è colpa loro per-
progressivo mutamento del rapporto, così come a costruire il tempo di un preciso colore interiore». Uno stacco, questo, dalle sue opere ché non sanno recitare né ballare.
precedenti – come Cirano, Federico II, La Lupa – verso un teatro da camera basato sull’attorialità e la ricerca di un teatro puro a prose- Dentro sappiamo che per uno spettacolo che
guire la strada già intrapresa ne Le Bel Indifferent, dove l’energia attoriale e i momenti lirici si fondono con magistrale armonia. parla di sé De Sica junior ancora non è pronto e
Il Servo poi, è consegnato a una location del tutto avulsa dagli spazi convenzionali e tradizionali del teatro, la chiesa sconsacrata che, se iniziamo a trasferire il concetto televisivo
dell’Auditorium S. Paolo, ex complesso dei barnabiti, con tutti i suoi peccati. a teatro, allora non ci rimane più nulla.
Romina Ciuffa
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ROSSELLA FIUMI
CONTACT IMPROVISATION
Si definisce un’artista indipendente. È coreografa, performer e direttore artistico di una creazione speciale,
lo ZIPfest orvietano. Ha il cuore un po’ qua e un po’ là, qualche santo in famiglia e i piedi per terra.
TIP
PECHINESI VISIONI TAPPANDO
Inizia con piccoli assaggi. Fatti a misura per permettere a te, spettatore occidentale, di calarti
lentamente nell’atmosfera. Metabolizzarla, non venirne risucchiato. Perché si rischiano sia yin che yang BACH
La contaminazione di Savion Glover:
Iniziare con piccoli assag- le musiche soavi che il nostro Vivaldi, Bach, Piazzolla e tip tap.
gi. Fatti su misura per per- orecchio si aspetta; anche
mettere a te, spettatore occi- toni di rock puro e voci e sus- Tip tap. Geniale l’idea dell’onomatopea, che
dentale, di calarti lentamen- surri, ad accompagnare i richiama il ritmo percussivo di tacco e punta,
te nell’atmosfera che ti sta corpi flessuosi, plastici e can- poiché basta il solo suono a riassumere il
avvolgendo, in modo tale da didi. Due assoli, dapprima mondo in rosa di una danza vitale, ricca di ener-
non venirne risucchiato, con timbri malinconici e gia e positività, che non ha certo l’intento di
bensì da farti metabolizzare decadenti, poi meditativi e rimandi a tinte forti e drammatiche.
l’essenza di ciò che stai guerreschi, per dare spazio L’associazione con Fred Astaire, Ginger Rogers
ammirando e prepararti al infine, nuovamente, alla o con il celeberrimo Singing in the Rain è pres-
seguito. Sarai pronto per la compagnia riunita. L’ultimo soché immediata, ci si ricorda con un sorriso
parte migliore dello spetta- incantevole, poetico ed evo- che hanno deliziato il pubblico di mezzo
colo Beijing Vision, l’ultima cativo momento di danza, mondo, di diverse età e strati sociali.
creazione della giovane accoglie e rielabora la filoso- Probabilmente per via delle origini «popular»,
compagnia Beijing Modern fia del taoismo legandola mai dimenticate: c’era una volta la clog dance
Dance Company, nata nel indissolubilmente ai dettami irlandese (contadina danza degli zoccoli).
1995 ma tanto matura da del Tai Chi, ondeggiando tra Dall’Irlanda si approda negli Stati Uniti a metà
essere considerata la più classicità ed innovazione. XIX secolo, dove questa creazione artistica
importante compagnia di È cosi che i dieci danzatori, viene accolta con entusiasmo negli ambienti dei
danza moderna del Paese, sotto l’egida del direttore neri, la «fetta d’America» che il ritmo percussi-
vero «volto della Cina artistico e coreografo Gao vo ce l’ha nel sangue. Lo si perfeziona, ed è tap
moderna». Yanjinzi, in Italia dopo la dance. Savion Glover, leggendario ballerino di
L’attacco è con toni deci- cerimonia di presentazione tip tap, coreografo non ancora trentacinquenne
si. In rosso e nero, colori del logo delle Olimpiadi dalla tecnica impeccabile e dall’estro spiccato,
della tradizione, tra ventagli 2008, hanno conquistato il sale sul palco del Festival dei Due Mondi di
e ritmi incalzanti. Non solo pubblico di CinaVicina. Spoleto sabato 12 e domenica 13 luglio. Con
la sua strabiliante presenza scenica ed il volto
sorridente che è di per sé un invito alla vita, pre-
senta un progetto originale, Classical Savion,
VALENTINE
VALENTINE ELEMENTI A SUD
Il surrealismo magico dei rac-
conti di Antonio De Rosa incon-
trano le sonorità mediterranee
U na vera sophisticated lady si muove nel silenzio. In silenzio appunto, senza disordini,
discretamente ma senza timidezze o tentennamenti, si muove tra i tavoli, si avvicina
all’alto sgabello dal quale potrà sovrastare la sala e sul quale potrà spiccare. Gesti che racchiu-
di Rocco De Rosa e il calore
della voce di Eva Immediato. In
dono una femminilità forte, una sinuosità quasi felina. Hai di fronte una personalità che incar- volo dalla terrazza di Palazzo
na la Woman di Neneh Cherry e la Cornflake Girl di Tori Amos: già percepisci in quale modo Lanfranchi a Matera, aria,
intonerà i brani scelti con cura, e già sai che rimarrai stupito da varietà e ricchezza proprie di acqua e terra convogliano nel
una trasformista, in grado però di rimanere profondamente fedele a sé stessa. «Fuoco dell’Arte», vibrando. Il
Le mille sfaccettature di Valentine. Che ha dalla sua, come biglietto da visita, un’immagine Vento della fresca serata mate-
ricercata e ben riconoscibile da rimanere nella memoria: look blacktotal il più delle volte. Ma rana si fonde con quello silen-
accade che si impreziosisca con qualche sprazzo di luce da diva di altri tempi (e altri luoghi). zioso e sconvolgente, inevitabile
Bronzo, argento, oro, i dettagli che fanno la differenza. Accanto a Valentine c’è Emiliano e travolgente delle parole reci-
Martino, e l’intesa artistica che li lega si respira nell’aria dal momento in cui si impossessano tate. Quel vento che non conce-
dello spazio. Valentine posa gli spartiti sul leggio e cerca con lo sguardo il suo chitarrista che de tregua, che sa di cambia-
nel frattempo si è occupato degli ultimi dettagli. Un rapido colpo d’occhio a cavi, casse, ampli- mento, che è libera emozione,
ficatori. Ci attende un repertorio convincente per arrangiamenti che magicamente accostano che non perdona e non abban-
brani quali Summer Kisses Winter Tears (Julee Cruise), Glory Box (Portishead) e Wicked dona. C’è anche il Mare che
Games (Chris Isaak) a sensuali interpretazioni di Bang Bang (Nancy Sinatra), Maniac (Michael invade suono e ritmo; mare che
Sembello), Personal Jesus (Depeche Mode). fa incontrare, orizzonte da con-
C’è anche un posto speciale per David Bowie, per la sua Space Oddity. Pezzi originali scrit- templare, unica via di fuga da
ti da Valentine non mancano (My Secret Place, Falling Down, Beyond the Real), e in questo fame e disperazione ed anche
momento ti coglie l’impressione di arrivare a toccarla, o di farti sfiorare dalla sua voce. Dopo luogo di morte. Poi, la Terra che
due ore intense, hai la sensazione di aver sorsato un cocktail ricco di ingredienti disparati messi è nella voce, nel corpo e nello
insieme ad arte. Il tocco blues di Emiliano è l’elemento sanguigno, come tinte di colori inten- sguardo; terra che è radici,
si, degno della voce profonda che accompagna. Ti senti inebriato. Ma in fondo ne vorresti anco- carne, fertilità, calore; terra
ra. WWW.MYSPACE.COM/VALENTINEWORLD (RG) dura e aspra; terra disperata e
silenziosa: magica terra del
Sud. (VG) SUD
MUSIC IN FA TRENDENZA
Music In ha partecipato alla prima edizione del
Festival Trendenze all’interno della 14esima edizione
di Trend Expo «Villaggio dell’Orientamento, della
Formazione, del Lavoro e della Cultura». Cinque i
temi proposti: Carta bianca, Isole sonanti, Itinerari
creativi, Mondo in tavola e Il Pensatoio
Dal 2002 il Saint Louis offre un’interessante e costruttiva realtà professionale. di Gianclaudio Marucci
Nelle sedi di via Cimarra e via del Boschetto si svolge il corso biennale (Diplomato in Tecnico del suono nel 2007)
di Tecnico del Suono e Music Technology, che ha già accolto e formato
centinaia di allievi i quali, seguendo un programma didattico dettagliato, Quando entrai per la prima volta al Saint Louis, nella sede di Via
hanno trovato occupazione in ambito professionale come tecnici specializzati. Cimarra, ho avuto la sensazione di salire su di una grande astronave.
Il corso si basa sullo studio approfondito di tecniche di registrazione, Sono stato avvolto dal fascino degli studi e ho deciso che quello era
missaggio, editing, creazione e processamento del suono, il posto in cui avrei voluto studiare.
per arrivare al conseguimento di un diploma di specializzazione. Per due anni mi sono immerso in un mondo di suoni, dove la pro-
Nel corso dei due anni di studio, si affrontano lezioni teoriche e pratiche fessionalità dei docenti era sempre pronta ad istruirmi su lati tecnici
di Fonia (ripresa microfonica, tecniche di registrazione del mestiere e argomenti, di cui a volte, ignoravo completamente
e di missaggio su supporti analogici e digitali), l’esistenza. Spesso in un mestiere particolare come quello del tecnico
Music Technology (sintesi sonora, campionamento, software musicale), del suono, i professionisti tendono a non «svelare i propri trucchi» per
Fisica Acustica (caratteristiche fisiche e percettive del suono, paura che qualcuno possa competere con loro, ma nel corso, questo
acustica ambientale, microfoni e casse acustiche). proprio non avviene: sono infinite le domande e i dubbi a cui i docen-
Completano il percorso didattico: Inglese (acquisizione del vocabolario ti sono sempre pronti a dare una risposta.
tecnico del settore) e Cultura Musicale (conoscenza musicale di base, Il percorso di studio ha permesso di specializzarmi nelle cose a cui
per una migliore integrazione tra il tecnico del suono ed il musicista). tenevo di più, come creare un prodotto professionale (musicalmente
Conseguito il diploma, gli ambiti lavorativi sono molteplici: parlando) attraverso l’unico ausilio del computer e di introdurmi al
studi di registrazione, concerti e spettacoli dal vivo, mestiere di fonico in studio, cosa che tutt’oggi mi affascina in parti-
produzioni televisive e radiofoniche, pre e post produzione musicale, colar modo. L’ultimo giorno di scuola purtroppo è stato anche il più
restauro audio, sound design. triste, perché avrei voluto che ricominciasse tutto da capo.
COMPOSIZIONE E ORCHESTRAZIONE
«UN FILM DOVREBBE ESSERE PIÙ SIMILE ALLA MUSICA CHE ALLA FICTION. DOVREBBE ESSERE UNA
PROGRESSIONE DI STATI D’ANIMO E SENTIMENTI. IL TEMA, CIÒ CHE È DIETRO ALL’EMOZIONE,
IL SIGNIFICATO: TUTTO VIENE DOPO». Così Stanley Kubrick vedeva il cinema. Il regista credeva molto nel legame tra
immagini e musica e alcune scene dei suoi film più famosi sono passate alla storia anche grazie ad una giusta scelta musicale,
a volte stravagante, Singing in the Rain usata come commento musicale alla sequenza più violenta di Arancia Meccanica, a
volte più convenzionale, come per le note dei Carmina Burana che fluttuano nell’Universo di 2001 – Odissea nello spazio.
Per quanti sono appassionati di musica applicata alle arti cinematografiche, siano esse film, documentari, fiction o cortome-
traggi, il Saint Louis offre due imperdibili opportunità.
Il corso di composizione e musica da film diretto da Gianluca Podio, attivo fin dal 2002, fornisce gli «strumenti creativi della
professione musicale» attraverso l’utilizzo di strumenti musicali reali e virtuali indispensabili per il compositore moderno. Lo
scopo è di ampliare la padronanza dell’approccio creativo costruendo una preparazione professionale globale e questo è possi-
bile attraverso lo studio dell’armonia e del contrappunto, l’analisi degli stili nella musica classica e contemporanea, i laborato-
ri di musica applicata per la sonorizzazione di filmati, documentari, spot pubblicitari, lo studio di orchestrazione e direzione
d’orchestra ad uso professionale, la realizzazione di musica con l’ausilio di computer, campionatori e strumenti elettronici. Gli
allievi hanno poi, fin da subito, l’opportunità di sperimentare dal vivo la futura professione grazie alla collaborazione con una
scuola di cinema per la quale i ragazzi del corso di composizione hanno realizzato le sonorizzazioni dei cortometraggi ideati
dagli studenti di regia: una vera e propria esperienza sul campo.
Un’altra opportunità è offerta dal corso di strumentazione e tecniche di orchestrazione ideato dal maestro Alessandro
Cusatelli e rivolto ai musicisti interessati ad impadronirsi della scrittura sinfonica. Si comincia con l’affrontare la conoscenza
tecnica, morfologica ed esecutiva di ogni strumento dell’orchestra sinfonica, con schede specifiche di verifica per ogni stru-
mento; si prosegue con la pratica dell’orchestrazione e lezioni specifiche sulla resa dei vari impasti orchestrali e sugli equilibri
di una partitura sinfonica: dai piccoli organici ad una completa orchestra a due; infine, il corso mostrerà i segreti dei più raffi-
nati e spettacolari effetti orchestrali, analizzandoli dalle partiture più elaborate del ‘900, proponendo un costante laboratorio pra-
tico che porterà alla realizzazione di partiture orchestrali su grande organico e aperte alle problematiche attuali.
«Il Corso, unico in Italia, sia per la proposta formativa che per l’articolazione, ha lo scopo di conferire una attitudine pro-
fessionale specializzata a chiunque sia interessato nel futuro ad operare in qualsivoglia settore musicale - secondo Cusatelli -.
Il mestiere acquisito sarà elemento prezioso di distinzione nel panorama delle offerte lavorative: basti pensare alla richiesta e
al ruolo che gli orchestratori hanno, specie negli Usa, nel mercato documentaristico e cinematografico».
MICHELA
ANDREOZZI ALLA RICERCA DEL CAVO IDEALE
«Andiamo in scena»! Tutte le chitarre, prima o poi, devono affidare il proprio suono a un cavo. Che, a rigor di logica,
dovrebbe essere di altissima qualità, in modo da non degradare il segnale che proviene da stru-
Un progetto formativo di alto profilo, il menti di così alto livello. In verità, osservano alla REFERENCE LAB, le cose non stanno sempre
Corso professionale di Musical «Andiamo cosi: nella cultura del musicista medio il cavo è un oggetto «povero», sul quale non si investe, ma
in scena» termina il suo primo anno e si si risparmia. Per dimostrare che le cose non stanno cosi, la REFERENCE LAB ha più volte orga-
appresta a una nuova stagione. Un per-Corso nizzato test comparativi dei propri cavi. Uno dei più recenti – sul cavo Reference RIC01A – è
tenuto da docenti di livello, un gruppo tecni- stato condotto a Milano da Roberto Diana, che, con l’aiuto e la collaborazione del tecnico del
co di professionisti della ‘scena’, nel mondo suono Stefano Olla, ha ripreso la propria chitarra acustica negli ambienti dell’Acoustic Design
della recitazione e del ballo, da cui nascerà un Studio di Pietro Nobile. Per i test, Roberto ha utilizzato uno
Musical. Michela Andreozzi, docente di strumento di Marcello Norero; il segnale, ripreso da un pre
recitazione del corso, spiega: «L’attitudine API512, entrava in ProTools attraverso un convertitore
musicale è sempre la prima cosa. Un bravis- Apogee Rosetta 200, e il tutto veniva monitorato da una
simo cantante può anche ballare o recitare coppia di Yamaha NS-10M. Durante la prima prova, Diana
poco, comunque, tra musica, recitazione e ha eseguito un brano fingerstyle; il suono ottenuto con i cavi
ballo l’ideale è avere almeno 2 qualità su 3. REFERENCE è risultato più definito e più ricco, sulle frequen-
Purché ci sia del talento dietro». Talento ze medio-basse, rispetto a quello che si otteneva con cavi del
come quello che accompagna la carriera della costo indicativo di ottanta euro. «L’impressione generale»,
bella docente: regista, scrittrice e attrice ha dichiarato Diana, «è che, per quanto il cavo da ottanta
drammatica. 10 anni di esperienza, successi e euro sia più frizzantino sugli alti, quelli della REFERENCE risul-
tanta fatica tra teatro, fiction (Don Matteo- tino più piacevoli, più morbidi. Inoltre nel caso di uno dei più
Rai2), televisione (Quelli che il calcio) e comuni utilizzati in ambito live, chitarra più riverbero, il
radio (Pic Nic- Radio2). Faticoso è anche tro- REFERENCE risulta a mio gusto più caldo». Per la seconda
vare un cantante, un attore e un ballerino prova è stato registrato uno strumming, in modo da fornire un
nella stessa persona: «Cantanti e attori devo- termine di paragone generale per la chitarra acustica e allargare il
no cercare di sviluppare un senso del corpo e campo di utilizzo del cavo. «La differenza», racconta Diana, «è udibile in
del suo uso, anche senza arrivare a muovere maniera netta e sensibile, quasi sorprendente per un cavo. A differenza del
passi di danza elaborati», ci dice ancora REFERENCE e del cavo da ottanta euro, i cavi più venduti, di costo pari a
Michela. «A un ballerino è naturalmente circa un terzo, perdono tanto di definizione, e non consentono di far
richiesta una intonazione minima per soste- sentire tutti i movimenti delle voci».
nere le parti corali: tra il cantare e recitare,
comunque, è preferibile che sia pronto sotto il
profilo musicale». (Flavio Fabbri)
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BEY&further
OND Music In Luglio - Agosto - Settembre 2008
CONVIVIO
I MOSTRI A PROCENO
DI LUCA
«Mostri», il nuovo singolo di Luca Bussoletti. C’è
di Romina Ciuffa
una famiglia a Proceno, vicino Viterbo sull’antica Via Francigena, che pos-
siede un castello dai primi anni del XVIII secolo. Una grande casa per una
grande famiglia, quella dei Cecchini, che per tre secoli è stata molto numerosa ed
Mancava. Ora c’è. animata dai più svariati interessi. Poi, il
Un twist. Una denuncia. Un urlo. silenzio del tempo.
Per tutti quelli che a scuola non li vede nessuno Carlo e Cecilia Cecchini, oggi, la
fanno rivivere e chiamano per questo
di Romina Ciuffa persone colte ed amanti dell’arte, affa-
scinati ed entusiasti dell’atmosfera
che si respira in antichi luoghi e in un
N on solo i suoi. Ne abbiamo tutti di mostri personali che ci inseguono da sempre. A scuola,
a casa, nel letto, sotto al letto. Poi, improvvisamente, spariscono e quasi ci mancano. Ci
manca quel bisogno di fuga che legittimava la voglia di scappare via, perché essere inseguiti fa cor-
borgo nascosto, un gioiello del Centro
Italia fuori dai circuiti del turismo di
massa, che permette di conoscere
rere più forte, più velocemente. Motiva. Giustifica il vittimismo, la paura e il fatto di non voler un’antica filosofia di vita conservatasi
affrontare niente e nessuno. Invece no. Praticamente con questo nuovo singolo, Mostri, Luca nel suo aspetto più genuino.
Bussoletti racconta le vicende di un Bastian qualunque, quel ragazzino che nel romanzo di Michael Un’atmosfera magica, fatta di lette-
Ende finiva nei cassonetti tutte le mattine e si andava a rinchiudere nella soffitta della scuola a leg- ratura, arte e storia, che fa sì che una
gere una storia infinita, che parte dalla diversità e porta a cavalcare un dragone. grande tradizione abbia mantenuto
A scuola nessuno mi considerava diventa il ragionamento lucido di un cantautore che è uscito intatto il suo significato dei secoli pas-
dalla soffitta dopo aver cavalcato un Fortunadrago e che, oggi, si alza in piedi e denuncia. Denuncia sati e che oggi esplode in un Convivio
l’omogeneizzazione delle nuove generazioni, vestire uguali in corpi diversi; la droga, punire i neu- in Musica.
roni e perdersi in un Gin Lemon; la sessualità, farlo a tutti i costi quando al buio immaginare è Due date: il 6 e il 27 luglio, e i corti-
meglio. Denuncia il bullismo. Lo fa attraverso i canali che lo hanno adottato, quelli multimediali li di un Castello meraviglioso per dare
della rete e dei download. Uno dei più scaricati, a scuola forse, ma di sicuro nella rete. omaggio, attraverso la musicalità
Questo ex-invisibile cresce e fa un twist che dell’Insieme Strumentale di Roma,
è insieme un lamento e una canzonetta, poi un prima alla Via Francigena – arteria di
pezzo da cantautore ma anche da band di bale- traffici e di pellegrinaggio, da sempre
ra. «Mostri» da settimane è nella top ten di ven- via di collegamento fra il Nord e il Sud
dite di iTunes, ora esce in «Hit Mania Estate Europa e fecondo terreno di scambio
2008» tra i successi estivi e si accompagna a un culturale – con Purcell, Haendel,
video «no budget» per la regia di Rik Diffidenti Albicastro, Rameau, Corelli; poi, il 27
che è stato scelto dallo staff di YouTube per luglio, a Bach, nella Chiesa di San
l’home page e ha ricevuto fino ad oggi 17 mila Martino.
visite. L’esperienza è più unica che rara,
Lui che quando aveva otto anni era timido e dà suggestioni, riempie e suggerisce forti impulsi di un romanticismo trascor-
faceva musica per avvicinare le ragazzine è il so. Va fatta. La famiglia Cecchini sarà lì, come sempre da centinaia di anni.
più promettente cantante della Myspace www.castellodiproceno.it
Generation, quella che esce fuori dal monopo-
lio e si fa strada da sé. Influenzato da Tim
Burton, Philip K. Dick e Italo Calvino, poi dai
Beatles, Lucio Battisti e Rino Gaetano, Luca è
fondamentalmente un romantico (al punto che
si dedica anche una canzone d’amore, Mi amo,
e che la rivista Glamour a maggio interroga sul-
l’amore in 21 istruzioni sincere nel servizio «Le
TOKYO HOTEL
cose che non ti ho detto»). Quasi un fumetto imprigionato nelle strisce del suo cartone dove vinco-
no sempre i buoni: e non a caso in Cina e in Giappone – patrie del manga – Bussoletti è una star.
Incompresi tutti in patria. E, alla fine, i mostri gli piacciono, quelli della Universal, degli anni Venti,
Camera con vista su Roma
che hanno un’umanità schietta, i Frankestein del colore. Quelli che soffrono. Prendi due gemelli omozigoti e truccali. Fai impazzire la Germania,
L’invisibilità rende deboli o forti. A scuola nessuno che mi vedeva potrebbe anche voler dire la Polonia, l’Europa. Poi fanne ammalare uno alle corde vocali.
invertire i ruoli, perché non visti si può tutto, lo fa anche Harry Potter, un altro invisibile che si
copre con un tappeto magico per sparire. Serve una forza che il sistema non dà perché asseconda I vincenti tornano sempre, quando meno te lo aspetti
bullismo e prevaricazione, favorendo la dis-integrazione. Ma il sistema è un bullo e il bullo, per
antonomasia, è un debole. Che cerca all’esterno sicurezze che non possiede. Una canzone come di Corinna Nicolini
Mostri, triste ma allegra, rimane nell’orecchio finché non riappare l’invisibile: lui che è il primo
a non vedersi, a non notarsi. A non cavalcare dragoni. Lui che è il primo mostro di se stesso.
info: www.myspace.com/bussoletti Prendi due gemelli omozigoti. Ad uno gli per via di una fastidiosa cisti sulle corde vocali.
metti un microfono in mano e all’altro un bel Grande commozione tra i fan, che hanno let-
22 LUGLIO - Live - SPAZIO ZERO, Tor di Quinto chitarrone elettrico. Truccali in modo molto teralmente invaso di messaggi il sito
21 AGOSTO - Ubix Summer Night - PEPE NERO, Anguillara vistoso, quasi carnevalesco, e falli sorreggere ufficiale della band, e tutta una
da una sessione ritmica potente e compatta. serie di appuntamenti annul-
Impazzirà la Germania, poi la Polonia e lati tra cui le date ita-
infine tutta Europa. liane previste tra
L’album Room 483 dei Tokyo Hotel, febbraio e marzo.
infatti, ha stravenduto in tutto il vec- Ma i grandi
chio continente superando i due eroi, anche quel-
milioni di copie. Deve averci visto li moderni,
bene il noto produttore Peter cadono per poi
Hoffmann quando ha pagato di rialzarsi.
tasca sua i primi provini di quei Kaulitz ha dovu-
quattro ragazzi che allora si facevano to subire mesi di
chiamare Devilish. grandi umiliazioni
La band germanica, che deve il suo in cui la stampa
nome definitivo ad una passione per specializzata
la capitale giapponese e ad un’assue- sosteneva che il
fazione agli alberghi, propone un suo guaio di
rock elettrico molto incisivo e la salute fosse
voce di Bill Kaulitz cattura l’atten- dovuto al fatto
zione. Nella prima hit europea, che non sapes-
Monsoon, gli acuti e i sospiri si se cantare ma
alternano in modo piacevole ed adesso che
ipnotico. sta bene si
Parte del successo dei Tokyo sta riprenden-
nasce anche dall’avvenenza dei fra- do le sue rivincite.
telli Kaulitz, le cui fan esagitate quasi non cre- Gli Stati Uniti sono impazziti per la band e si
dono di averne due in copia perfetta. Un pizzi- sta già organizzando un lungo tour in America
co di marketing, è vero, ma anche tanta espe- che toccherà anche il Canada.
rienza sul palco. Chi c’era il 30 ottobre del 2007 I fedeli dei Tokyo Hotel hanno tenuto duro ed
al Datch Forum di Assago giura di aver assisti- ora possono godersi i loro concerti sfumati. I
to ad uno spettacolo unico in cui luci, fumo e romani sono convocati al Roma Rock
grande rock si mischiavano in un’unica emo- all’Ippodromo di Capannelle il 6 luglio. La
zione. matita nera sotto gli occhi è già pronta e si pre-
Il 2008, però, non è iniziato molto bene per i vede una bellissima e sanissima sudata tra can-
rocker tedeschi. Il loro leader ha avuto frequen- zoni cantate a squarciagola e pogate caricate a
ti malori finché non è stato costretto a fermarsi spalle alte.
MusicIn_ok.QXP 9-09-2008 12:06 Pagina 23