Scienza Politica
Scienza Politica
Scienza Politica
Il dizionario può essere un primo tentativo di spezzare le parole per comprendere le relazioni esistenti tra
queste. Il dizionario è troppo ampio e allo stesso tempo troppo ristretto:
INTENSIONE: insieme delle proprietà che stabiliscono a quali cose la parola è applicabile
Secondo Collier, i concetti devono essere in grado di risalire la scala di astrazione senza svuotarsi di
significato, cercando così di risolvere il dilemma intensione/estensione.
LA MATRICE
La matrice costituisce la struttura con la quale si definisce un concetto attraverso le relazioni con gli altri.
Incrocia due dimensioni che lo studioso ritiene salienti rispetto alla sua prospettiva e agli obiettivi di ricerca,
per mettere a fuoco le caratteristiche fondamentali di un dato concetto. Quindi ogni definizione è plurima
(dipende dal contesto scelto) e provvisoria (cambia al mutare del contesto). La matrice consente di definire
per ogni concetto quattro spazi delle proprietà (property space) di cui si compone un concetto, così
delineando quattro sotto-tipi del concetto in questione.
La matrice si compone di un asse orizzontale e uno verticale, ai cui estremi sono posizionati concetti di
estensione analitica o opposti, e 4 quadranti che rappresentano 4 principali sotto-tipi. Questi quattro spazi
possono identificare quattro diversi aspetti di un fenomeno oppure quattro stadi della sua evoluzione.
Inoltre, questi concetti sono in relazione:
Tra di loro;
Con i concetti posti sugli assi che definiscono il quadrante;
Con le dimensioni tracciate dagli assi;
Con i concetti spaziali, che sono collocati al centro dei quadranti e che partecipano
alla specificazione del loro significato.
Gli assi, in una matrice a doppia entrata, sono due dimensioni logiche differenti che ci aiutano a creare un
ordine della realtà secondo le dimensioni più opportune.
PARTY
Gli Assi
L’asse verticale della matrice riguarda l’origine dei partiti, e ricalca la tradizionale contrapposizione tra
partiti che nascono in parlamento e partiti che si formano nella società. Questo asse della matrice rimanda
all’opera dello studioso francese Maurice Duverger che ha proposto di classificare i partiti sulla base della
loro origine. Duverger traccia una distinzione fra i partiti di origine interna, che si sviluppano dal gruppo
parlamentare allargando l’organizzazione elettorale nella società, e i partiti di origine esterna, che emergono
al di fuori delle istituzioni parlamentari per ottenere poi accesso in queste ultime. Potremmo definire questi
partiti come, rispettivamente, provenienti dall’alto (nati, quindi, per intenzione di un leader/partito) e
provenienti dal basso (nati da forte spinte sociali).
L’asse orizzontale inquadra la struttura organizzativa dei partiti, che può essere complessa e di tipo
corporato come nella tradizione dei grandi partiti europei, o snella, costituita da reti di attori individuali.
Corporazione si riferisce al partito corporativo, meglio esemplificato dal partito socialista europeo, che
sottolinea il ruolo dei legami stretti all'interno della sua organizzazione e nell'elettorato attraverso la
coerenza dottrinale o ideologica.
Il partito individualista, al contrario, tende a nascere dalla tradizione liberale di un incontro di élite, notabili
e altri attivisti per un numero limitato di scopi comuni che potrebbero essere realizzati attraverso appelli
elettorali e l'eventuale legislazione.
Ciò suggerisce che il partito individualista sia programmatico e non dottrinale, ma anche che il programma
sia piuttosto allentato, incoerente e spesso semplicemente un sottoprodotto del tenere insieme il gruppo per
le prossime elezioni.
DIGITAL PARTY
Gli Assi
L’asse orizzontale riguarda la dimensione organizzativa, la sua
evoluzione nel contesto digitalizzato. In questo caso, il continuum
fa riferimento agli strumenti mediali impiegati dal partito, a
seconda del diverso livello di impiego delle nuove tecnologie. Da
una parte il concetto di media rimanda allo spazio ibrido in cui le logiche mediali tradizionali sono unite a
strumenti e canali più innovativi, come ad esempio i social media. Al polo opposto, in concetto di
corporation evidenzia, invece, la componente aziendale privatistica che assume un ruolo chiave nella
politica e nei partiti, con lo sviluppo di potenti piattaforme utilizzate ai fini della persuasione e del
consensus-building.
La rete si è mostrata sempre più tendente alle corporation e al monopolio di alcune imprese mostrandosi più
oligopolistica del mercato reale. Per questo Baldeau sostiene che le corporation devono andare via dalla rete
che è, invece, uno spazio "anarchico".
L’asse verticale definisce la sfera organizzativa del partito con la contrapposizione tra leadership e
movement. I due concetti descrivono rispettivamente un’organizzazione centralizzata e caratterizzata dalla
presenza di una forma di leadership, e una struttura bottom-up e decentralizzata, che pone enfasi sulla
partecipazione dei cittadini.
BUREAUCRACY
Gli Assi
L’asse orizzontale si riferisce alla variabilità dell’autorità burocratica: da un lato il potere monocratico
(monarchie e moderne presidenze) e dall’altro il comando impersonale dello Stato (collective).
Se in una prima fase i funzionari sono soprattutto "servitori del sovrano", nelle democrazie di massa i
funzionari diventano "pubblici funzionari" formalmente a servizio di strutture politiche.
L’asse verticale definisce le modalità di selezione dei burocrati, attraverso, quindi, due canali: il legame
fiduciario e il criterio meritocratico. Nella realtà, questi due metodi di reclutamento si presentano spesso in
una forma mista.
ELECTION
Gli Assi
Lungo l’asse verticale si considera chi vota in un’elezione democratica. Ai due estremi del continuum vi
sono citizen e people, cioè l’elettore individuale e la comunità di elettori.
Lungo l’asse orizzontale, invece, l’attenzione si sposta su chi è votato. I due concetti sono party e leadership,
cioè l’attore collettivo e quello individuale cui può essere destinato il consenso elettorale.
Dall’incrocio di questi due assi si ricavano quattro quadranti volti a delineare quattro possibili atteggiamenti
di voto.
Conclusioni
Ad un livello maggiore di astrazione sarebbe possibile ipotizzare l’accorpamento dei due tipi “voto di
appartenenza” e “voto carismatico” da una parte e “voto di opinione” e “voto di scambio” dall’altra.
Da un lato, un agire razionale improntato al valore, dall’altro, un agire razionale orientato allo scopo.
La nuova categoria del voto carismatico e/o populistico, rappresenta in quest’ottica un nuovo tipo di voto di
appartenenza, non più al partito, bensì al leader. Chi ieri ha votato Berlusconi per una destra liberale, oggi
vota Berlusconi per Berlusconi. Se una volta ci si distingueva in democristiani, socialisti, comunisti, oggi
invece ci si dichiara “berlusconiani”, “grillini”, “renziani”.
L’Italia, sembra aver accentuato più di altri paesi questa tendenza alla leaderizzazione e alla
personalizzazione. Ciò è avvenuto per varie ragioni, tra cui il cosiddetto “berlusconismo”, ossia l’abilità di
Berlusconi di aver adeguato la sua offerta politica alla società dei consumi, plasmando il suo partito e
rendendolo un brand da vendere al pubblico, a sua volta indottrinato dalle sue televisioni. L’immagine del
leader è una risorsa complessa che tiene insieme la dimensione pubblica e quella privata in quella che
Barisione chiama immagine “performativa”.
CONSTITUTION
La Costituzione è un insieme di regole che definiscono e limitano
le relazioni di potere all’interno di una comunità politica. La
nascita della Costituzione come corpo unitario, anche se non
necessariamente sotto forma di documento scritto, è strettamente
legata all’ascesa dello Stato moderno come autorità centralizzata.
Gli Assi
L’asse verticale descrive la tensione fra le due principali parti di
una costituzione: la descrizione formale del funzionamento degli
organi dello Stato (state) e la dimensione normativa espressa attraverso i principi del costituzionalismo, vale
a dire le libertà individuali e la limitazione del potere (liberty).
La distinzione serve anche a tenere separate l’accezione antica da quella moderna di Costituzione. Mentre
per una lunga tradizione di pensiero politico, la parola Costituzione è stata un sinonimo di struttura o forma
di governo, negli ultimi due secoli acquista un significato garantista, divenendo un sistema di protezione dei
diritti dei cittadini. Si configura, dunque, come un limite posto all’arbitrarietà del potere politico.
L’asse orizzontale ritrae i soggetti della costituzione nelle diverse epoche storiche e contesti politici. Il
costituzionalismo di Ancien Régime difendeva le libertà collettive, come i privilegi assicurati a gruppi
corporati o a specifici ceti. A partire dal diciottesimo secolo la legge fondamentale protegge invece le libertà
individuali sulla base di una concezione universalistica di cittadinanza. Come vedremo, le democrazie di
massa spostano però di nuovo il pendolo del costituzionalismo verso il collettivismo, con le carte
costituzionali che iniziano ad accogliere domande sociali di specifici gruppi o classi.
CLIENTELISM
GOVERNMENT
Gli Assi
L’asse verticale fotografa la competizione per il governo, che vede partiti e presidenti come i due principali
attori in lotta per il potere. Essi incarnano due diversi principi di autorità, monocratico versus collegiale, e
differiscono anche per principio di legittimazione: diretta e personale nel caso dei presidenti, indiretta e
collettiva per i partiti. Un tratto dei sistemi presidenziali è l’autonomia che il presidente sperimenta rispetto
ai partiti sia di maggioranza che di opposizione. Al contrario il governo di partito si riferisce al ruolo di
guida dei partiti nel formare i governi e nel determinare la loro agenda.
L’asse orizzontale, con la contrapposizione tra legislature e civile society si riferisce al tipo di legittimità del
governo, che può derivare dal parlamento o direttamente dalla società.
Quando parliamo di parlamentarismo ci riferiamo, infatti, al fatto che debba essere il parlamento a dare
fiducia al governo.
Data la linearità della matrice è facile intuire che ci sono due quadranti riguardanti il parlamentarismo e due
di presidenzialismo.
Conclusioni
La crisi dei partiti degli ultimi anni è legata ai cambiamenti della società. Non più divisa in classi, ma
sempre più individualizzata, quasi incapace di esprimere forme di aggregazione stabili, come suggerisce
l’immagine della modernità liquida di Bauman. Di conseguenza, sempre più difficile da rappresentare e
governare. I leader sono gli unici in grado di sviluppare un nuovo senso di identificazione degli elettori.
Tuttavia, nel passaggio dalle strutture di direzione collegiale a quelle monocratiche, è soprattutto nelle
attività di governo che i leader scoprono la propria fragilità. Dopo essersi posti come diretti interpreti della
società, essi difficilmente possono contare su una solida maggioranza in parlamento. Ciò ha portato spesso i
presidenti ad intraprendere la strada dell’azione legislativa autonoma. Se i leader sono sempre più essenziali
AGENDA
Gli Assi
Sull’asse verticale individuiamo la natura dell’agenda, che può essere più o meno complessa; quelli meno
complessi (opinion) sono interessi genericamente espressi e formulati, quelli più complessi (policy) derivano
da un processo di definizione, razionalizzazione e soprattutto ricerca.
La natura dell’agenda, quindi, non è nient’altro che il modo in cui le opinioni vengono tra sformate in istanze
più articolate e formalizzate, fino a diventare vere e proprie politiche pubbliche.
Sull’asse orizzontale troviamo i due principali soggetti nella costruzione di un’agenda: media e party. L’asse
indica chi, tra i due, ha più influenza nel processo di definizione dell’agenda come aggregatori di interessi e
come attori chiave per la supremazia nel controllo dell’agenda.
Con la crescita delle comunicazioni di massa è diventato sempre più evidente che l’agenda è fortemente
influenzata dal modo in cui prima giornali e tv, ed ora social media intervengono nell’amplificare o
restringere l’importanza mediatica di determinate problematiche.
POLLING
Gli Assi
Nell’asse orizzontale, executive-election, il riferimento è alle modalità secondo le quali la presenza di una
campagna permanente influenza gli attori politici lontano da un appuntamento elettorale. Difatti, soprattutto
tramite lo strumento del sondaggio scientifico, i cittadini sono in grado di inviare continuamente
informazioni e preferenze che tendono a condizionare i decisori pubblici.
Con il termine election il riferimento è alla presenza di una elezione e della relativa campagna, mentre il
termine executive rimanda alla fase governativa che si intervalla tra due appuntamenti elettorali.
L’asse verticale tratteggia la personalizzazione della politica, con i termini opinion e trust. Opinion rimanda
a quei sondaggi in cui ai cittadini è chiesto di esprimere un’opinione su specifiche tematiche politiche. Trust
si riferisce alle ricerche sulla fiducia e la popolarità di un attore politico. E’ proprio con il termine trust che
viene delineata la personalizzazione della politica.
Il rapporto con la società e gli elettori avviene sempre più attraverso i media e il marketing politico. In altri
termini, i partiti si allontanano dalla società e parallelamente si leaderizzano trasformandosi in comitati al
servizio di un leader che sviluppa il rapporto con i cittadini e la società servendosi dei media e delle tecniche
di marketing politico-elettorale.
Conclusioni
In via generale, la sovrapposizione delle logiche di mercato alla sfera della politica ha reso sempre più
necessario il ricorso allo strumento del sondaggio per operare al meglio il posizionamento di candidati,
partiti politici e decisori pubblici nella direzione delle preferenze dei cittadini.
Questo strumento, vede però come suo contraltare il rischio di una eccessiva dipendenza dagli sbalzi
d’umore dell’opinione pubblica assecondata quotidianamente.
POLLING 2
Gli Assi
L’asse orizzontale rappresenta la tensione alla base del concetto di opinione pubblica, intesa come pubblico
o insieme di pubblici.
DEMOCRACY
Vi sono innumerevoli definizioni di democrazia. La democrazia,
nata nelle polis greche, ha affrontato uno sviluppo tutt’altro che
lineare.
La definizione minima di democrazia è legata alla presenza di un
numero definito di elementi politico-istituzionali, che sono:
Suffragio universale, maschile e femminile;
Elezioni libere, competitive, ricorrenti e corrette;
Più di un partito;
Diverse, libere e alternative fonti di informazione.
Al venir meno anche di uno solo di questi aspetti non si è più in una
Gli Assi
Uguaglianza e libertà sono i due poli che definiscono l’asse orizzontale. La volubilità insita nei due ideali è
tale da consentire di passare da un’interpretazione per la quale uguaglianza e libertà appaiono elementi
necessari l’una per l’altra, ad un’alternativa nella quale la prima è negazione della seconda.
Nella prima interpretazione, conseguenza logica è l’idea che nessun tipo di uguaglianza possa essere
realizzata senza una reale garanzia di libertà. Dal punto di vista filosofico, però, libertà si traduce con la
possibilità riconosciuta ad ognuno di sfruttare le proprie eterogenee dotazioni naturali. In questo caso,
quindi, nessun tipo di libertà può essere realizzato senza una reale garanzia di uguaglianza.
L’asse permette di distinguere quelle concezioni di democrazia fondate sul trattamento formalmente
egualitario dei propri cittadini e quelle concezioni che si pongono l’obbiettivo di una uguaglianza più
sostanziale.
Nell’asse verticale vi è la contrapposizione tra Stato e Società civile. Tale contrapposizione rileva una
contraddizione della democrazia, la quale è un sistema di Governo accentrato, legittimato però dalla
autonomia garantita alle sue componenti, fino alla massima frammentazione determinata dal riconoscimento
di una n-esima frazione di sovranità a ciascun individuo.
In democrazia non è lecito parlare di dominio dello Stato sulla Società civile, è giusto piuttosto sottolinearne
l’interdipendenza.
POPULISM
Gli Assi
L’asse verticale sintetizza le due fasi principali del populismo democratico: quello della propaganda
(ideology) e quello del governo (government). Da una parte c’è il populismo che guarda alla democrazia
nella sua versione salvifica, una moderna ideologia che promette la salvezza attraverso il potere popolare.
Dall’altra parte un populismo che si afferma grazia ad una versione pragmatica della democrazia, facendo
cioè fronte pacificamente ai conflitti della società moderna tramite una serie di regole, e dunque, di
istituzioni.
COMMUNITY
Gli Assi
L’asse verticale indica il grado di istituzionalizzazione della comunità, qualificato in base alla tipologia dei
rituali eseguiti. Le comunità vanno da un minimo ad un massimo di istituzionalizzazione. Con il termine
istituzionalizzazione intendiamo il processo di creazione di norme e valori che agiscono su coloro che le
hanno create.
Secondo Durkheim, il rituale sociale costituisce un elemento fondante di ogni comunità. L’autore individua
tre elementi costitutivi di ogni rituale: 1) la presenza di un gruppo di individui nello stesso luogo che
condividono consapevolmente; 2) il medesimo stato emotivo; 3) lo stesso focus di attenzione, cioè un
oggetto che viene considerato sacro. La sacralità è un attributo che non deriva da una proprietà intrinseca
dell’oggetto, ma dal suo rappresentare un’entità superiore all’individuo: la collettività.
Sull’asse orizziontale viene invece descritta la vicinanza/lontananza dallo Stato: alcune comunità sono più
autonome dallo stato di altre. Tuttavia, il concetto di comunità non è così distante dall’ambito delle attività
statuali. Anzi, gli stessi Stati diventano, in particolari circostanze, membri di comunità politiche.
PARTICIPATION
Gli Assi
Gli assi rispettivamente orizzontale e verticale rappresentano il passaggio dall’individuale al collettivo e dal
sociale all’istituzionale.
L’asse orizzontale vede ad un estremo il singolo individuo, titolare di diritti, mezzi e risorse personali,
nonché portatore di appartenenze e identità. All’altro estremo si hanno aggregati organizzati che agiscono
collettivamente. A mano a mano che ci si sposta dall’uno all’altro estremo cambiano le risorse finanziarie,
conoscitive, organizzative, ma cambia anche la posizione più o meno strategica nella società civile o nelle
istituzioni, la quale consente di avere maggiore o minore accesso ad informazioni e ai canali stessi di
partecipazione.
L’asse verticale rappresenta il legame tra la società civile e le istituzioni.
La società è il luogo in cui nascono conflitti economici e sociali, che vengono poi incanalati, attraverso le
diverse forme di partecipazione, verso la sfera istituzionale. Questo collegamento è reso possibile dal
superamento di 4 soglie istituzionali (Rokkan):
Legittimazione;
Incorporazione;
Rappresentanza;
Potere esecutivo.
Conclusioni
La parte superiore della matrice delinea una partecipazione più convenzionale (elettorale attraverso partiti o
gruppi di pressione), mentre la parte inferiore rappresenta le forme meno convenzionali, più conflittuali
(attraverso i movimenti) o più nuove (con i media digitali) della partecipazione politica. Come la
democrazia, anche la partecipazione politica è in continua evoluzione.
COURT
Gli Assi
L’asse verticale fa riferimento al diverso livello di autonomia delle corti nel definire le regole del proprio
comportamento ed incidere nell’arena politica. Mentre nel primo caso la corte fa riferimento ad un corpo di
regole che vive in un ambiente normativo precostituito (rules) che informa e limita la loro azione, nel
secondo caso quest’ultima si manifesta in maniera più evidente (policy).
L’asse orizzontale prende in considerazione le principali funzioni esercitate dalle corti.
Esse sono chiamate sia a “rendere giustizia” (justice) che a svolgere funzioni di “dichiarare la legge” (law).
Nel primo caso, ci si riferisce al percorso comune a numerose società volto a realizzare istituzioni e
meccanismi tali da garantire, in caso di disputa, il ricorso a una terza parte, realizzando un meccanismo che
mira alla pacifica convivenza tra gli individui.
Nel secondo caso ci si riferisce all’attività giurisdizionale intesa come espressione dell’idea che la
protezione delle libertà dei cittadini non può essere in mani sicure se affidata esclusivamente ad istituzioni
politiche.
SOVEREIGNTY
La sovranità è un concetto fondante della modernità politica.
Sin dalle sue origini, la sovranità si caratterizza come un concetto
duale.
Essa si compone infatti di una dimensione esterna (sovranità come
indipendenza da poteri sovra-ordinati) e da una dimensione interna
(sovranità come potere assoluto sul proprio territorio e sui corpi
intermedi).
La battaglia per l’affermarsi della sovranità statale fu tanto politica e
militare quanto ideologica e culturale. Nel 1648 con il trattato di
Westphalia, il processo di affermazione della sovranità, può dirsi
concluso.
La nozione di sovranità appare connessa a quella di Stato, tanto che intensione ed estensione del conce3tto
di sovranità variano correlativamente al concetto di Stato.
Oggi, se si eccettuano alcune zone inabitate dell’Antartide, tutta la superficie terrestre è governata da Stati
sovrani.
Gli Assi
L’asse verticale della matrice è delimitato dai termini Stato e Crisi. Discutere di sovranità nell’era della
globalizzazione significa infatti discutere soprattutto della sua crisi, ovvero della crescente incapacità dello
Stato di mantenere ed esercitare efficacemente quel monopolio del potere politico così faticosamente
conquistato all’inizio dell’Era Moderna. La dimensione Stato-Crisi svela, inoltre, l’eterna contrapposizione
tra ideale e reale, tra norma astratta ed applicazione concreta.
Sull’asse orizzontale troviamo i concetti di Autorità e Potere. Questa coppia di termini serve soprattutto a
distinguere la dimensione esterna e quella interna della sovranità.
Se nella dimensione interna prevale la dimensione del potere, cioè dell’esercizio effettivo delle prerogative
sovrane, nella dimensione esterna a prevalere è la dimensione dell’autorità, cioè il riconoscimento giuridico
di alcuni privilegi in capo agli Stati da parte della comunità internazionale.
Mentre il potere dello Stato sui propri cittadini è supremo e non necessita di alcun tipo di riconoscimento da
parte di essi, nel sistema internazionale ciascuno Stato può affermare la propria identità e sovranità solo
attraverso il mutuo riconoscimento con gli altri.
Conclusioni
Nonostante gli Stati sembrino ancora in grado di mantenere il monopolio della coercizione fisica nel proprio
territorio e sul riconoscimento giuridico internazionale, non vi è dubbio che, tanto il mercato globale quanto
le norme internazionali sul rispetto dei diritti umani, sembrano essere in grado di limitare il ruolo dello
Stato. Delle diverse dimensioni della sovranità analizzate (domestica, legale-internazionale, westphalina e
transnazionale) almeno due sembrano dunque attraversate da una crisi profonda. Tale crisi, però, non
rappresenta un fenomeno nuovo in quanto il monopolio della sovranità dello Stato moderno è stato più volte
contestato nel corso della Storia.
IMPERIALISM
Gli Assi
I due assi della matrice definiscono gli strumenti e le motivazioni dell’imperialismo.
L’asse verticale Razzismo-Burocrazia si riferisce agli strumenti dell’imperialismo. Essi non costituiscono
due estremi escludenti, in quanto, in tutte le forme di imperialismo si riscontra la presenza di entrambi gli
elementi. Laddove il razzismo risulta essere il principale strumento di comando, il controllo è affidato alla
forza bruta, in quanto il dominato è completamente disumanizzato e trasformato in un essere inferiore (è il
caso, ad esempio, dei territori conquistati dalla Germania nazista). Quando invece è la burocrazia il mezzo
su cui si fa maggiore affidamento, si assiste ad un uso razionale degli strumenti amministrativi, che
applicano un tipo di violenza formale/legale.
L’asse orizzontale è invece l’asse delle motivazioni. Da un lato, ragioni di mercato,che possono
rappresentare l’interesse di alcuni soggetti che godono di accesso e influenza sul processo decisionale.
All’opposto, troviamo motivazioni ideologiche. In questo caso, l’espansione è compiuta in quanto il