Ansfisa22 Lineeguida Stradeautostrade Web
Ansfisa22 Lineeguida Stradeautostrade Web
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3
INTRODUZIONE
La pubblicazione di questo volume costituisce certamente un importante risultato per ANSFISA.
Il lavoro che la Direzione per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali, guidata
da Emanuele Renzi, ha portato avanti in collaborazione con gli operatori del settore segna
un punto di svolta nella gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali, ma anche uno
dei traguardi dell’Agenzia nella cultura della sicurezza di cui ha bisogno il nostro Paese.
In un unico documento sono state raccolte informazioni, regole e procedure per costruire un sistema
di gestione tenendo conto delle peculiarità che ogni infrastruttura possiede e dell’organizzazione che i
gestori, primi responsabili della sicurezza, devono mettere in campo. Un aiuto concreto per uniformare
i processi di controllo e di manutenzione delle infrastrutture stradali con un riferimento metodologico,
mutuato e integrato con l’esperienza di altri settori, come quello aeronautico e ferroviario che, in tema
di safety, hanno un percorso ormai consolidato anche a livello internazionale.
Abbiamo quindi deciso che queste Linee Guida sarebbero diventate il primo volume
di una collana di testi tecnico-scientifici che ANSFISA pubblicherà d’ora in poi con l’obiettivo di contribuire
attivamente a creare e divulgare una reale cultura della sicurezza nella gestione delle infrastrutture e
delle reti di trasporto, oltre a poter disporre di una letteratura tecnica altamente specialistica per la
formazione e l’aggiornamento degli operatori del settore.
Queste Linee Guida costituiscono quindi il punto di arrivo di un grande lavoro, ma anche l’inizio
di nuovi sviluppi che porteranno l’Agenzia al progressivo avvio delle attività di riconoscimento
degli organismi di parte terza, che provvederanno alla certificazione dei sistemi di gestione
della sicurezza. Inoltre, insieme ai consolidati riferimenti internazionali in campo ferroviario,
le Linee Guida si pongono come modello procedurale da mutuare per il settore dei trasporti
a impianti fissi, transitato sotto la competenza di ANSFISA dall’inizio del 2022, per il quale
abbiamo cominciato un importante lavoro di riordino normativo con l’obiettivo di passare
dal metodo prescrittivo a una visione di sicurezza prestazionale e proattiva, che coinvolga
- rendendoli consapevolmente responsabili - i gestori degli impianti.
Questa pubblicazione non è però il punto di arrivo delle attività che il Paese ci ha chiamato
a svolgere, ma solo una parte del grande lavoro che ancora ci aspetta.
Colgo l’occasione per elogiare le donne e gli uomini che in ANSFISA ogni giorno si impegnano
attivamente per rendere sempre più concreta e diffusa la sicurezza sulle infrastrutture di
trasporto, mettendo a disposizione conoscenze e abnegazione, con l’entusiasmo e l’orgoglio
di chi sa di appartenere ad una organizzazione che è vicina alle esigenze di sicurezza delle
persone. Sono sicuro che siamo, che siete sulla strada giusta!
Domenico De Bartolomeo
Direttore di ANSFISA
4 5
PREFAZIONE
La promozione e la vigilanza sulle condizioni di sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali è il
compito che mi è stato affidato nel 2020, quando ho ricevuto l’incarico di guidare la nuova Direzione
per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali dell’Agenzia appena nata.
Ho dovuto confrontarmi, per primo, con un compito del tutto nuovo, che investe quasi un
milione di km di strade italiane, un numero altissimo di infrastrutture e centinaia di gestori del
tutto eterogenei, dal punto di vista della natura giuridica (dai grandi concessionari autostradali
ad ANAS, dalle Regioni, alle Province ai Comuni, etc.), dell’organizzazione, delle competenze
e della capacità di adeguamento ai cambiamenti.
E’ stato fin da subito chiarissimo, ed in particolare con l’avvio delle attività ispettive, che fosse
necessario un cambio di passo culturale nel trattare la sicurezza dell’immenso, complesso
e spesso vetusto patrimonio infrastrutturale nazionale. Una sicurezza che non può più essere
prescrittiva ma che deve mirare ai risultati e alle prestazioni, basandosi sul concetto di rischio
da gestire - perché impossibile da annullare - con il pieno coinvolgimento dei gestori.
La sicurezza, quindi, deve essere prima di tutto “promossa”, costantemente indirizzando
i comportamenti dei gestori e degli operatori, che sono i protagonisti di questo processo
di miglioramento delle condizioni delle infrastrutture italiane.
Non più, quindi, un elenco di regole tecniche prescrittive, ma metodi comuni ed uniformi
di gestione dei rischi che conduca all’adozione di specifiche procedure ad esso dedicate.
Un unico inquadramento procedurale che consenta di far sinergicamente interagire e colloquiare
tutti i singoli specialisti settoriali, convogliando gli sforzi verso un obiettivo di reale riduzione e
gestione del rischio in grado di integrare le diverse prescrizioni, talvolta disuniformi, per i vari
elementi che compongono l’infrastruttura (sovrastruttura, tracciato, pavimentazioni, barriere
di sicurezza, ponti, cavalcavia, sovrappassi, gallerie, opere di sostegno, etc.).
Da qui l’obiettivo di predisporre queste Linee Guida per la Gestione della Sicurezza delle
Infrastrutture Stradali e Autostradali, che si pongono - sulla scia della consolidata esperienza
in campo ferroviario - come fondamentale riferimento per i gestori stradali e per l’Agenzia.
Un traguardo, certamente ambizioso, raggiunto grazie all’eccezionale contributo del personale
della mia Direzione Generale e di tutta l’ANSFISA, che mi ha accompagnato in questa esperienza,
lavorando alle Linee Guida, ora pubblicate anche a seguito di un lungo e partecipato processo
di ampia consultazione delle parti a vario titolo coinvolte.
L’intento è che queste Linee Guida possano diventare un riferimento sicuro, di facile
consultazione ed immediata fruibilità per chi si trova ad operare quotidianamente nel settore,
confrontandosi con disposizioni normative complesse, articolate e non sempre uniformi.
Una cassettadegli strumenti da portare sempre con se.
Emanuele Renzi
Direttore della Direzione Generale per la sicurezza
delle infrastrutture stradali e autostradali di ANSFISA
6 7
SOMMARIO
PARTE 1 Descrizione delle Linee Guida
CREDITS
8 9
PARTE 1
Descrizione delle Linee Guida
10 11
INDICE
PREMESSE 14
ORGANIZZAZIONE DELLE LINEE GUIDA 14
RIFERIMENTI 15
12 13
1. PREMESSE • A. Modello tipo registro dei Pericoli: consente di registrare i pericoli, effettuare la valutazione
In alcuni settori specialistici del trasporto, quali ad esempio quello della gestione della rete e dei rischi, individuare le eventuali misure di mitigazione e costruire un programma temporale
del traffico aereo sono stati emanati diversi prodotti normativi che disgiuntamente ed equiva- di attività descrivendo chi e quando dovrà fare che cosa.
lentemente consentono ad un soggetto destinatario di certificazione di provare la conformità ai • B. Modello tipo politica di Sicurezza: esempio che richiama i contenuti fondamentali di una
requisiti regolamentari. In ambito europeo esistono ad esempio le norme ESARR che riguardano politica di sicurezza dell’organizzazione;
l’uso della valutazione e mitigazione dei rischi, compresa l’identificazione dei pericoli, nella ge- • C. Modello tipo rapporto di sicurezza: fornisce i contenuti essenziali da utilizzare per la repor-
stione del traffico aereo (ATM) quando si introducono e/o pianificano modifiche al sistema ATM. tistica di sicurezza in occasione di eventi.
Le norme ESARR ammettono ben cinque distinti metodi accettabili di conformità (AMC - Ac-
ceptable Means of Compliance) cioè strumenti per perseguire la conformità secondo diverse • D. Modello tipo contenuti del Manuale SGS: descrive i contenuti essenziali del Manuale di un
metodologie. Sistema di Gestione della Sicurezza;
Quanto precede è un esempio che mostra che i percorsi per la certificazione di Sistemi di Ge- • E. Guida e modello tipo per la gestione del cambiamento: indicazioni fondamentali per descri-
stione per la Sicurezza possono ammettere impostazioni differenti e specifiche di certificazione vere le valutazioni di rischio associate al cambiamento. Al modello è associata anche una linea
differenti pur riuscendo a garantire all’organizzazione che li adotta livelli di sicurezza equivalenti guida con una lista di controllo (check list) di verifica di ogni aspetto del “change management”.
(ELoS - Equivalent Level of Safety). • F. Modello tipo per il monitoraggio Indicatori di Prestazioni sulla Sicurezza: contiene gli indi-
L’approccio seguito dall’Agenzia è stato quello di perseguire il massimo livello di integrazione e catori di prestazione di sicurezza del SGS e può essere arricchito di ulteriori indicatori al fine di
ha consentito in primo luogo di armonizzare norme di alto livello per i Sistemi di Gestione della effettuare un monitoraggio delle tendenze su base periodica.
Sicurezza dell’ICAO (International Civil Aviation Organization), dell’EASA (European Aviation Safety • G. Modello tipo per il monitoraggio Indicatori di Prestazioni del Sistema di Gestione della
Agency), dell’ERA (European Railway Agency) e della Direttiva Seveso III per elaborare una norma Sicurezza: contiene gli indicatori di prestazione del SGS e può essere arricchito di ulteriori indi-
orizzontale indipendente dal dominio di applicazione. In secondo luogo si è proceduto verificare catori al fine di effettuare un monitoraggio delle tendenze su base periodica.
tutte le connessioni tra la norma orizzontale con le norme verticali quali le Linee Guida Road In- • H. Modello tipo per la risoluzione dei problemi in team con il metodo 8D.
frastructure Safety Management - RISM sviluppate dall’International Transport Forum, le Linee
La parte 4 è costituita dal disciplinare e dallo schema di certificazione per gli Organismi di Cer-
Guida sui Ponti del C.S.LL.PP. adottate dal MIMS, quelle relative al D.Lgs. 35/2011 e quelle in corso
tificazione di parte Terza (OdCT).
di prossima emanazione che riguardano le gallerie stradali.
La parte 5 contiene una istruzione operativa per la certificazione volontaria delle competenze
Il risultato concettuale e logico è quello di un sistema di gestione che raccorda funzioni generali
dell’Ingegnere Esperto in Sicurezza delle infrastrutture e dei trasporti e sistemi di gestione della
della sicurezza, con quelle più specifiche legate alle attività su una rete di traffico e in particolare
legate alle infrastrutture stradali e autostradali ed infine con quelle ancora più specifiche focaliz- sicurezza.
zate sulla singola tipologia di infrastruttura o al singolo componente, come ad esempio i ponti, La parte 6 è costituita da uno strumento di valutazione (assimilabile ad una check list avanzata)
i viadotti o i cavalcavia, le gallerie, la segnaletica, le barriere di sicurezza, le pavimentazioni, ecc. che consente di accertare la presenza, l’adeguatezza, l’operatività e l’efficacia (P,A,O,E) degli ele-
Gli standard e le pratiche raccomandate contenute nelle Linee Guida sono applicabili alle fun- menti chiave del SGS. E’ uno strumento utile sia all’organizzazione (Prestatore di Servizi/ Gestore)
zioni di gestione della sicurezza connesse o a diretto supporto di operazioni sicurdei veicoli sulla che ad ANFISA che agli Organismi di Certificazione di parte Terza OdCT sia per la prima certifica-
rete di traffico. zione che per la sorveglianza della stessa.
14 15
• Decreto 13 febbraio 2020, n. 25, contenente il Regolamento di amministrazione di ANSFISA; • Norma UNI EN ISO 19011:2018 - “Linee Guida per audit di sistemi di gestione”;
• Decreto Ministeriale (MIT) n. 430 del 8/10/2019 sulla realizzazione dell’archivio informatico na- • Norma UNI CEI EN ISO/IEC 17021-1:2015 - “Valutazione della conformità - Requisiti per
zionale delle opere pubbliche AINOP; gli organismi che forniscono audit e certificazione di sistemi di gestione - Parte 1: Requisiti”;
• Regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008, • Norma UNI CEI EN ISO/IEC 17021-3:2019 “requisiti per gli Organismi che forniscono audit
che pone norme in materia di accreditamento e vigilanza del mercato per quanto riguarda e certificazione dei sistemi di gestione - parte 3 - requisiti di competenza del personale”
la commercializzazione dei prodotti e che abroga il regolamento (CEE) n. 339/93;
• Norma UNI CEI EN ISO/IEC 17065:2012 “requisiti per gli organismi che certificano prodotti,
• Decreto legislativo 14 maggio 2019 n. 50, di attuazione della direttiva 2016/798 del Parlamento processi, servizi”;
europeo e del Consiglio, dell’11 maggio 2016, sulla sicurezza delle ferrovie.
• Norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2004 per la certificazione del personale;
• Regolamento Delegato (UE) n. 2018/761 della Commissione del 16 febbraio 2018 che istituisce
• Norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2012 “requisiti per il funzionamento dei vari tipi
metodi comuni di sicurezza per la supervisione da parte delle autorità nazionali preposte alla si-
di organismi che effettuano attività di ispezione”;
curezza in seguito al rilascio di un certificato di sicurezza unico o di un’autorizzazione di sicurezza;
• Norma UNI EN ISO 9001:2015 - Sistemi di gestione per la qualita’ – Requisiti
• Regolamento Delegato (UE) n. 2018/762 della Commissione dell’8 marzo 2018 che stabilisce me-
todi comuni di sicurezza relativi ai requisiti del sistema di gestione della sicurezza a norma della • Norma UNI ISO 39001:2016 - Sistemi di gestione della sicurezza del traffico stradale (RTS) -
direttiva (UE) 2016/798 del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga i regolamenti della Requisiti e guida all’utilizzo
Commissione (UE) n. 1158/2010 e (UE) n. 1169/2010;
• Norma UNI ISO 45001:2018 - Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro - Requi-
• Regolamento (UE) n. 1158/2010 della Commissione del 9 dicembre 2010 relativo a un metodo siti e guida per l’uso
di sicurezza comune per valutare la conformità ai requisiti di ottenimento di certificati di sicurezza
della rete ferroviaria; • Norma UNI EN ISO 22301:2019 - Sicurezza e resilienza - Sistemi di gestione per la continuità
operativa - Requisiti
• Regolamento (UE) n. 1169/2010 della Commissione del 10 dicembre 2010 concernente
un metodo di sicurezza comune per la valutazione della conformità ai requisiti per ottenere un’au- • Norma UNI ISO 31000:2018 Gestione del rischio - Risk Management;
torizzazione di sicurezza per l’infrastruttura ferroviaria; • Norma UNI EN ISO 31010:2019 “Risk management - Risk assessment techniques”;
• Regolamenti di esecuzione della Commissione (UE) n. 402/2013 del 21 maggio 2013 relativo al • Linea guida ISO 73:2009 - Risk management - Vocabulary;
metodo comune di sicurezza per la determinazione e valutazione dei rischi e (UE) n. 1136/2015
che modifica il Regolamento (UE) n. 402/2013; • ICAO Annex 19 Ed.2 2016 - Safety Management Systems;
• Regolamento (UE) n. 445/2011 della Commissione del 10 maggio 2011 relativo ad un siste- • ICAO Doc 9859 Ed.4 2018 - Safety Management Manual;
ma di certificazione dei soggetti responsabili della manutenzione di carri merci e che modifica
• Norma UNI 11226-1:2017 - Impianti a rischio di incidente rilevante - Sistemi di gestione
il regolamento (CE) n. 653/2007;
della sicurezza - Parte 1: Linee Guida per l’effettuazione degli audit;
• Regolamento (UE) n. 1078/2012 della Commissione del 16 novembre 2012 relativo a un meto-
• Norma UNI 11226-2:2017 - Impianti a rischio di incidente rilevante - Sistemi di gestione
do di sicurezza comune per il monitoraggio che devono applicare le imprese ferroviarie, i gestori
della sicurezza - Parte 2: Figure professionali che effettuano I’audit di sicurezza - Requisiti
dell’infrastruttura che hanno ottenuto un certificato di sicurezza o un’autorizzazione di sicurezza e
di conoscenza, abilità e competenza;
i soggetti responsabili della manutenzione;
• ISPRA – ARPA – APPA - Criteri ed indirizzi tecnico-operativi per lo svolgimento delle
• Decreto dell’Agenzia n. 4/2012 del 9 agosto 2012, allegato A “Attribuzioni in materia di sicurezza
verifiche ispettive in stabilimenti a rischio di incidente rilevante - 2011;
della circolazione ferroviaria”;
• Norma ISO/IEC 17067:2013 “Conformity assessment - Fundamentals of product certifica-
• Decreto dell’Agenzia n. 3/2019 del 2 luglio 2019 ”Disciplina delle regole e delle procedure, ai sensi
tion and guidelines for product certification schemes”;
dell’art. 16, comma 2, lettera bb), del decreto legislativo 14 maggio 2019, n. 50, applicabili alle reti
funzionalmente isolate dal resto del sistema ferroviario nonché ai soggetti che operano su tali reti”; • Norma ISO/IEC Guide 28:2004 “Conformity assessment - Guidance on a third-party certifi-
cation system for products”;
• Delibera dell’Agenzia n. 4/2013 del 30/12/2013 che, in accordo a quanto disposto all’art. 3 del
D.P.R. n. 35/2009, definisce la composizione dei settori dell’Agenzia stessa ed i compiti svolti dai • Norma ISO/IEC Guide 53:2005 “Conformity assessment - Guidance on the use of an orga-
relativi Uffici; nization’s quality management system in product certification”;
16 17
• Norma ISO/IEC 17007:2009 “Conformity assessment - Guidance for drafting normative
documents suitable for use for conformity assessment”;
• Norma UNI ISO 55000:2015 - “Gestione dei beni (asset management) - Panoramica,
principi e terminologia”;
• Norma UNI EN 16991:2018 - “Quadro di riferimento per le ispezioni basate sul rischio”;
• Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro -
D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008, testo coordinato con il D.lgs. 3 agosto 2009, n. 106;
• D.Lgs. 17/2010;
• Accordo Stato Regioni 21/12/2011 - Relativo alla formazione dei lavoratori, preposti, di-
rigenti e datori di lavoro che svolgono compiti di prevenzione e protezione dei rischi così
come previsti dagli art. 34 e art. 37 del D.L.gs 81/2008;
• Accordo Stato Regioni 07/07/2016 - Finalizzato alla individuazione della durata e dei con-
tenuti minimi dei percorsi formativi per i responsabili e gli addetti dei servizi di prevenzione
e protezione;
• Decreto interministeriale 06/03/2013 - criteri di qualificazione della figura del formatore
per la salute e sicurezza dul lavoro individuati dalla Commissione consuntiva permanente
per la salute e sicurezza su lavoro ai sensi dell’ art. 6, comma 8, lett. m-bis) del D.Lgs 81/08
PARTE 2
e s.m.i.; Specifiche per la certificazione
• DM 05 agosto 2011 e s.m.i. - Procedure e requisiti per l’autorizzazione e l’iscrizione dei pro- dei Sistemi di Gestione della Sicurezza
fessionisti negli elenchi del Ministero dell’interno di cui all’articolo 16 del decreto legislativo
8 marzo 2006, n. 139.
18 19
INDICE
I. CONSIDERAZIONI PRELIMINARI 22
I.I La struttura primaria comune ai sistemi di gestione della sicurezza 22
CREDITS 258
20 21
I. CONSIDERAZIONI PRELIMINARI • Documentazione del Sistema di Gestione della Sicurezza
Le interfacce e relazioni dell’organizzazione con altre organizzazioni possono contribuire in • Obiettivi e pianificazione della sicurezza
modo significativo alla sicurezza delle sue attività o dei suoi prodotti o servizi. Gli approfondimenti GESTIONE DEI RISCHI PER LA SICUREZZA
sulle modalità di gestione delle interfacce relative ai Sistemi di Gestione della Sicurezza (SGS) delle • Identificazione dei pericoli
organizzazioni esterne devono essere approfondite e documentate al giusto livello di dettaglio.
• Valutazione e mitigazione dei rischi per la sicurezza
Nel contesto delle presenti specifiche e in relazione all’Organizzazione, un “obbligo” non può
essere delegato, mentre una “responsabilità” si riferisce a funzioni e attività che possono essere GARANZIA DELLA SICUREZZA
delegate. • Monitoraggio e misurazione delle prestazioni di sicurezza
II. LA STRUTTURA PRIMARIA COMUNE AI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
• La gestione del cambiamento
• Miglioramento continuo del Sistema di Gestione della Sicurezza
Questa parte delle Linee Guida fornisce le specifiche per implementare, certificare e valutare le
prestazioni nel tempo di un Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS) per la verifica e la manuten- PROMOZIONE DELLA SICUREZZA
zione delle Infrastrutture Stradali e Autostradali (SGS/ISA). L’impostazione del sistema di gestione • Formazione e istruzione
della sicurezza di seguito indicata è indipendente dal particolare dominio di applicazione (Infra- • Comunicazione sulla sicurezza
strutture stradali, Pavimentazioni, Ponti, Viadotti, Cavalcavia, Gallerie, Opere di sostegno, Opere
• Fattori umani e organizzativi
idrauliche,ecc.) in modo da costituire uno strumento chiave di natura orizzontale.
L’organizzazione del SGS è altresì pensata per garantire la semplicità della verifica dei requisiti GESTIONE DELL’INTERFACCIA, DEGLI ASSET E MONITORAGGIO DELLA CONFORMITÀ
del SGS da parte dell’Agenzia o degli Organismi di Certificazione di Terza parte (OdCT) e del succes- • Gestione dell’interfaccia
sivo monitoraggio delle prestazioni del SGS e del suo livello di maturità. • Responsabilità per la conformità e funzione di controllo della conformità
Quanto precede è al fine di assicurare una transizione dal concetto di sorveglianza, basato sulla • Gestione delle immobilizzazioni materiali
conformità a norme e regolamenti, al concetto di vigilanza basato sulle prestazioni nel raggiunge-
re gli obiettivi di sicurezza che l’Organizzazione deve conseguire in conformità agli indirizzi dell’A-
genzia e al Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale.
Le specifiche di certificazione contenute nel presente documento sono state elaborate a partire
dai seguenti riferimenti regolamentari internazionali già adottati con successo da diversi anni nel
panorama Europeo e mondiale:
• ICAO - Annesso 19 – Sistemi di Gestione della Sicurezza;
• EASA - Management System Assessment Tool;
• ITF - Road Infrastructure Safety Management (RISM) procedures;
• ERA - Safety management system requirements for safety certification or safety authorisation
• Direttiva 2012/18/UE - Seveso III
22 23
II.I CONFRONTO TRA STRUTTURA DEL SGS ISA E HLS ISO
III.I TERMINI E DEFINIZIONI
Di seguito si vuole illustrare il confronto tra struttura di alto livello del SGS ISA e struttura HLS ISO
• Organizzazione: Persona o gruppo di persone che ha proprie funzioni con responsabilità, autorità
ISO MSS HLS e relazioni per raggiungerei propri obiettivi.
Nota 1: Il concetto di organizzazione include, ma non solo, aziende commerciali, “corporation”, ditte, imprese, autorità,
CSM ERA - UNI 10617 - ISO 39001 - ISO 45001
partenariati, istituti di carità istituzione o parte o combinazione di esse, incorporate non, pubbliche o private.
• Sistema di Gestione: Insieme di elementi correlati o interagenti di un’organizzazione per stabilire le
7. Improvement
6. Performance
2. Leadership
Politiche, gli Obiettivi e i Processi per conseguire tali obiettivi.
5. Operation
4. Suppert
3. Planning
1. Context
Nota 1: Un sistema di gestione può affrontare una singola disciplina o discipline diverse.
Nota 2: Gli elementi del sistema includono la struttura dell’organizzazione, ruoli e responsabilità, pianificazione, funziona-
I. Just safety culture mento,ecc.
Nota 3: L’ambito di un sistema di gestione può includere tutta l’organizzazione, specifiche ed identificate funzioni
2e 2a, 2b 3b
II. Management Committment 4.1, 4.2, 4.3, 4.4 5.1, 5.2 6.1, 6.2 dell’organizzazione, sezioni identificate e specifiche dell’organizzazione o una o più funzioni di un gruppo di organizzazioni.
4.1, 4.2, 4.3, 4.4 5.1, 5.2 6.2, 6.4
4.1, 4.2, 4.3, 4.4 5.1, 5.2 6.1, 6.2
• Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS): Un approccio sistematico alla gestione della sicurezza, com-
IIb. Safety accountability and responsabilities
2c
5.3
prese le necessarie strutture organizzative, responsabilità, politiche e procedure.
5.3
5.3 Nota 1: Si fornisce anche la seguente definizione alternativa: Struttura organizzativa, responsabilità, procedure, procedi-
menti e risorse messi in atto per la gestione della sicurezza.
7e
IIc. Appointment of key safety personnel 7.1 Nota 2: Si fornisce anche la seguente definizione alternativa: Il Sistema di Gestione della Sicurezza è un processo formalizza-
7.2
7.1 to e sistematico di gestione che si ispira ad una filosofia di promozione di una cultura positiva della sicurezza e di incremento
dei livelli di affidabilità espressi dal sistema di trasporto. Per raggiungere questo obiettivo, il ASGS si prefigge di lavorare
4e
IId. Coordination of emergency response planning 8.2 sull’individuazione, eliminazione/minimizzazione e sul monitoraggio dei rischi potenziali (risk management), in modo da
8.2
8.2
sviluppare una migliore capacità organizzativa e di gestione.
7a • Infrastrutture Stradali e Autostradali (ISA): insieme dei sistemi e delle opere civili idonei e necessari
IIe. SMS Documentation 7.5
7.6 all’esercizio del trasporto su strada che si svolge su un determinato territorio, e possono essere distinte
7.5
in: sistemi autostradali, strade di grande comunicazione, la viabilità regionale, provinciale e comunale.
“-” “-”
IIIa. Hazard identification 4.5
“-”
10.2
“-”
• Sistema di Gestione della Sicurezza per la verifica e la manutenzione delle Infrastrutture Stradali e
SMS- ISA
“-” 6.1.2 Autostradali (SGS/ISA): Un approccio sistematico alla gestione della sicurezza delle infrastrut-
3a HOF 4a ture stradali e autostradali, comprese le necessarie strutture organizzative, responsabilità, po-
IIIb. Safety risk assessment and mitigation 6.1.2 8.1
6.1, 6.2
6.1.2
8.1
8.1
litiche e procedure.
Nota 1: Si fornisce anche la seguente definizione alternativa: Struttura organizzativa, responsabilità, procedure, procedi-
5a,5b
9.1, 9.2 menti e risorse messi in atto per la gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali.
IVa. Safety performance monitoring
and measurement 9.1, 9.2, 9.3
9.1, 9.2 • Organismo di Certificazione di parte Terza (OdCT): Organismo che effettua la certificazione di confor-
4d mità di terza parte.
IVb. Change management 8.3
“-”
8.1.3 • Agenzia (ANSFISA): Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali
5c 6a, 6b e Autostradali.
IVc. Continuous improvement 9.3 10.3
9.3
9.3
10.2
10.3
• Dirigente Responsabile del Sistema di Gestione della Sicurezza (Accountable Manager): E’ la figura,
individuata nell’ambito dei vertici aziendali, con l’autorità e l’autonomia per provvedere alle risorse
7d
Va. Training and education 7.2 umane e finanziarie necessarie ad assicurare che tutte le attività siano condotte in sicurezza, secondo le
7.3
7.2 previsioni del quadro regolamentare applicabile e secondo qualsiasi altra condizione definita dall’Orga-
7b nizzazione stessa. Il Dirigente Responsabile del Sistema di Gestione della Sicurezza è responsabile della
Vb. Safety communication 7.4
7.5 certificazione del Sistema di Gestione della Sicurezza e sottopone al soggetto competente le domande
7.4
di rilascio, rinnovo, modifica o cancellazione del certificato del sistema di gestione della sicurezza.
VIa. Interface management 2d 4b, 4c Nota 1: Si fornisce anche la seguente definizione alternativa: è il dirigente che ha la responsabilità del funzionamento della
7c
infrastruttura di trasporto in sicurezza, garantendo la disponibilità del personale - opportunamente qualificato - e delle risor-
VIb. Compliance monitoring 7.3, 6.1.3 se economiche necessarie al mantenimento dei requisiti di certificazione e quindi dei livelli di sicurezza stabiliti dal quadro
7.4, 10.1
7.4, 10.2 regolamentare di riferimento.
24 25
• Responsabile Tecnico del Sistema di Gestione della Sicurezza (Safety Manager): Il Responsabi- 1. CULTURA DELLA SICUREZZA
le Tecnico del Sistema di Gestione della Sicurezza è la figura, individuata nell’ambito dei vertici Il concetto di Cultura della Sicurezza nasce in ambito europeo ed è oggi diffuso nel trasporto
aziendali tra il personale tecnico/direttivo, dotata di autorità ed autonomia necessarie all’e- aereo e nel settore sanitario dove ha contribuito notevolmente ad abbassare i livelli di incidentalità
spletamento delle funzioni e delle responsabilità attribuite ai fini dell’implementazione e della ed eventi indesiderati. Si tratta di una moderna Cultura della Sicurezza nella quale viene facilitata la
manutenzione del Sistema di Gestione della Sicurezza. segnalazione spontanea degli incidenti, anche mancati (near miss) e lievi, e anche da parte di utenti
Nota 1: Il Responsabile Tecnico del Sistema di Gestione della Sicurezza (Safety Manager) dovrà essere un Ingegnere anonimi, al fine di attuare procedure riconosciute a sostegno di un solido sistema di gestione della
Civile preferibilmente in possesso della Certificazione in Sicurezza delle infrastrutture e dei trasporti e sistemi di sicurezza. Nella Cultura della Sicurezza gli operatori in prima linea o altre persone dell’organizzazio-
gestione della sicurezza rilasciata da un Organismo abilitato al rilascio della Certificazione di competenza a Profes- ne non vengono sanzionati per azioni, omissioni o decisioni adottate sulla base della loro esperien-
sionisti, secondo quanto prescritto dalla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024 sulla base della specifica elaborata da za e formazione, ma per la negligenza grave, le infrazioni intenzionali e le azioni lesive.
ANSFISA. A seconda delle dimensioni dell’organizzazione e della complessità delle infrastrutture gestite o dei suoi
prodotti o servizi, le responsabilità per l’implementazione e la manutenzione dell’SGS possono essere assegnate a Un pilastro fondamentale del sistema è, in ambito giuridico, la prevenzione e l’individuazione
una o più persone, che assumeranno il ruolo di responsabile/i della sicurezza, come unica funzione o eventualmen- della soglia del rischio accettabile.
te combinata con altri compiti, a condizione che questi non si traducano in conflitti di interesse. Nel settore ferroviario, la direttiva UE 798/16 ha introdotto la Cultura della Sicurezza, diffusa
anche grazie all’attività dell’Agenzia Europea per le Ferrovie (EU Agency for Railways), che sta lavo-
• Consiglio di Sicurezza (Safety Board): Commissione costituita dall’Organizzazione al fine di sup-
rando in collaborazione con le autorità nazionali per introdurre il concetto nei Sistemi di Gestione
portare il Dirigente Responsabile dell’Organizzazione (Accountable Manager). Tale Consiglio
della Sicurezza degli operatori e delle aziende al fine di promuovere la fiducia e l’apprendimento tra
deve riunirsi periodicamente per riesaminare la sicurezza delle infrastrutture e delle operazioni
il personale, incoraggiandolo allo sviluppo della prevenzione.
sulla rete di traffico. Il Consiglio deve essere composto dalle diverse divisioni dell’organizzazio-
ne, e se possibile esteso agli altri attori e portatori di interesse del sistema, quali ad esempio
vettori, organizzazioni per il soccorso tecnico, meccanico, sanitario, service provider di servizi, 1.1. SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA E CULTURA DELLA SICUREZZA
agenzie governative, servizi di risposta alle emergenze - idealmente tutte le organizzazioni che La Cultura della Sicurezza è costituita da un insieme di comportamenti e di modi di pensare am-
hanno un riflesso sulle operazioni che avvengono sulla rete di traffico. piamente condivisi all’interno di un’organizzazione relativamente alla gestione dei rischi più impor-
tanti legati alla sua attività. Questo significa che all’interno di un’organizzazione possono esistere
• Alta Direzione (Top Managment):Persona o gruppo di persone che, al livello più elevato, molteplici culture e che tali culture dipendono da elementi quali il ruolo lavorativo, il luogo geogra-
guidano e tengono sotto controllo un’organizzazione. fico o altri valori condivisi. La Cultura della Sicurezza si costruisce pertanto ogni giorno, attraverso le
• Just Culture: una cultura nella quale gli operatori di prima linea od altri non vengano puniti per interazioni tra i diversi attori, nel contesto di un’organizzazione che deve adattarsi all’ambiente che
azioni, omissioni o decisioni da essi adottate, che siano proporzionali alla loro esperienza ed ad- la circonda, assicurando al contempo l’integrazione di tutti i suoi membri.
destramento, ma nella quale non sono tollerate colpe gravi, violazioni intenzionali o atti dolosi. Ciò detto, un modo semplice e diretto per descrivere la Cultura della Sicurezza consiste nell’os-
• Indicatori di Prestazione per la Sicurezza - IPS (Safety Performance Indicators - SPI): servare i fattori che contribuiscono a un determinato comportamento. Il SGS fornisce le basi: nel
Un parametro basato sui dati utilizzato per monitorare e valutare le prestazioni di sicurezza. definire le condizioni di lavoro presunte e il risultato previsto, un’organizzazione stabilisce le pro-
Nota 1: Si fornisce anche la seguente definizione alternativa: una misura (o metrica) utilizzata per esprimere prie modalità di lavoro preferite e i mezzi tecnici che permettono di svolgere l’attività. Al fine di
il livello di prestazione di sicurezza raggiunto in un sistema. promuovere la sicurezza, l’organizzazione anticipa nel miglior modo possibile le situazioni avver-
se, attuando norme e sistemi per affrontarli. Esiste inoltre il «mondo comportamentale» dell’or-
• Livello Accettabile di Prestazioni di Sicurezza (Acceptable level of safety performance -ALoSP): ganizzazione: qualità, sensazioni, significati e i rapporti che influiscono sui modelli d’interazio-
Il livello di prestazioni di sicurezza stabilito dall’Agenzia che può essere ragionevolmente rag- ne tra gli individui all’interno dell’organizzazione condizionandone il modo di pensare e di agire.
giunto, ed è espresso in termini di obiettivi di prestazione di sicurezza e indicatori di prestazione Questo aspetto culturale si riferisce principalmente alle «regole non scritte che ispirano il compor-
di sicurezza. tamento e le decisioni di un gruppo di persone». Insieme, la parte strutturale e la parte culturale
• Pericolo (Hazard): Una condizione o un oggetto con il potenziale di causare o contribuire a un incidente. facilitano (o inibiscono) la prestazione dell’organizzazione.
• Rischio (Risk): Per rischio si intende la combinazione della probabilità complessiva o frequenza Tuttavia, esiste il rischio elevato che un approccio troppo burocratico alla gestione della sicurezza
possa contrastare con la realtà delle operazioni e che conseguentemente il Sistema di Gestione
del verificarsi di un effetto dannoso indotto da un pericolo e della gravità di tale effetto.
della Sicurezza viva di vita propria, ossia che tutti gli sforzi vengano profusi nella progettazione, nel
Nota 1: Si fornisce anche la seguente definizione alternativa: Il rischio è la valutazione delle potenziali conseguenze mantenimento e addirittura nella dimostrazione dell’esistenza di un sistema documentato, igno-
negative derivanti da un pericolo. È la probabilità che il potenziale pericolo di causare danni si realizzi. rando gli input a livello operativo che sono invece necessari per far funzionare effettivamente il
• Gestione del Cambiamento (Change Management): Un processo formale per gestire i cambia- sistema come previsto: si crea così un divario tra «lavoro immaginato» e «lavoro effettivamente
menti all’interno di un’organizzazione in modo sistematico, in modo che i cambiamenti che svolto».
possono avere un impatto sui pericoli identificati e sulle strategie di mitigazione del rischio sono D’altro canto, il Sistema di Gestione della Sicurezza può essere elaborato come strumento capa-
presi in considerazione, prima dell’attuazione di tali modifiche. ce di incidere positivamente sulla cultura della sicurezza dell’organizzazione, con un’incidenza sia
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sull’ambiente fisico sia sul comportamento dei dipendenti, in modo da promuovere e facilitare la b. includere una precisa dichiarazione sulla messa a disposizione delle risorse necessarie per l’at-
sicurezza. In ultima analisi, ciò che crea condizioni di sicurezza è proprio la corrispondenza tra la tuazione della politica di sicurezza;
parte strutturale e la parte culturale dell’organizzazione. Al fine di assistere le persone nell’esecu- b1. prevedere l’impegno a conformarsi a tutti i requisiti giuridici e di altro tipo connessi alla sicu-
zione dei propri compiti, l’organizzazione deve comprendere il modo in cui gli esseri umani (con rezza;
le loro capacità e i loro limiti) utilizzano le specifiche per risolvere i problemi e tengono conto di c. includere le procedure per le segnalazioni di sicurezza (occurrence report);
queste conoscenze quando progettano il proprio ambiente di lavoro. Lo stesso vale per le norme
c1. fornire un quadro per stabilire gli obiettivi di sicurezza e valutare le prestazioni dell’organizza-
e i regolamenti: finché i lavoratori che li applicano non verranno coinvolti nella progettazione delle
zione in materia di sicurezza rispetto a tali obiettivi;
procedure di lavoro, saranno costretti a violare le regole per svolgere le loro mansioni ogniqualvolta
sorgano contraddizioni o conflitti. d. indicare chiaramente quali tipi di comportamenti del personale appartenente all’organizzazio-
ne sono inaccettabili in relazione alla sicurezza delle infrastrutture di trasporto stradale;
2. POLITICA E OBIETTIVI IN MATERIA DI SICUREZZA d1. includere un impegno a controllare i rischi per la sicurezza che derivano sia dalle attività pro-
prie che da quelle causate da terzi;
2.0 SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA E CULTURA DELLA SICUREZZA e. essere firmata dal Dirigente Responsabile del Sistema di Gestione della Sicurezza (Accountable
2.0.1 L’organizzazione deve: Manager);
a. descrivere il tipo, il carattere, l’entità e l’ambito delle proprie operazioni; f. essere comunicata, con approvazione visibile, in tutta l’organizzazione;
b. individuare i rischi gravi per la sicurezza connessi alle operazioni che si svolgono sulla rete di f1. essere attuata in modo attivo;
traffico, siano esse eseguite dagli utenti, dall’organizzazione stessa o da contraenti, partner o for- g. essere revisionata periodicamente per garantire che rimanga pertinente e appropriata per l’or-
nitori soggetti al suo controllo; ganizzazione;
c. individuare le parti interessate (per esempio organismi normativi, autorità, imprese, gestori di g1. essere mantenuta in conformità con la strategia aziendale e la valutazione della prestazione
infrastrutture, contraenti, fornitori, partner), comprese le parti esterne al sistema di trasporto, dell’organizzazione in materia di sicurezza;
che sono rilevanti per il sistema di gestione della sicurezza; g2. includere un impegno al miglioramento continuo del sistema di gestione della sicurezza.
d. individuare i requisiti giuridici e di altro tipo connessi alla sicurezza che si applicano alle parti 2.1.2 Tenendo debitamente conto della sua politica di sicurezza, l’organizzazione definisce gli obiettivi
interessate di cui alla lettera c) e agire nel loro rispetto; di sicurezza. Gli obiettivi di sicurezza:
e. garantire che i requisiti di cui alla lettera d) siano tenuti in considerazione durante l’elaborazio- a. costituiscono la base per il monitoraggio e la misurazione delle prestazioni di sicurezza;
ne, l’attuazione e il mantenimento del sistema di gestione della sicurezza;
b. riflettono l’impegno dell’organizzazione a mantenere o migliorare continuamente l’efficacia
f. descrivere l’ambito di applicazione del sistema di gestione della sicurezza, indicando quale parte complessiva del sistema di gestione della sicurezza;
delle attività sia inclusa o meno in tale ambito e tenendo in considerazione i requisiti di cui alla
c. devono essere comunicati in tutta l’organizzazione;
lettera d).
d. devono essere periodicamente revisionati per garantire che rimangano pertinenti
2.0.2 Ai fini del presente paragrafo si applicano le seguenti definizioni: e appropriati per l’organizzazione.
a. «carattere», in relazione alle operazioni di traffico che si svolgono sulla infrastruttura di traspor- Nota: Approfondimenti utili per la definizione degli obiettivi di sicurezza possono essere indicati nello strumento di
to, indica la caratterizzazione di un’operazione in base al suo fine, comprese la progettazione, la valutazione del sistema di gestione della sicurezza. Tra gli obiettivi di sicurezza possono essere ricompresi quelli di ri-
costruzione e la manutenzione dell’infrastruttura e la pianificazione, la gestione e il controllo del duzione dei costi sociali correlati agli incidenti che costituiscono una stima del danno economico subito dalla società
traffico, e in base all’uso dell’infrastruttura, comprese infrastrutture e il trasporto di passeggeri a causa di tali eventi.
e/o merci;
2.1.3 L’alta dirigenza deve dimostrare qualità di leadership e un impegno a sviluppare, implementare,
b. «entità», in relazione alle operazioni di traffico che si svolgono sulla infrastruttura, indica l’en-
mantenere e migliorare continuamente il sistema di gestione della sicurezza, nei seguenti modi:
tità caratterizzata dalla lunghezza della rete di traffico e la dimensione stimata del gestore dell’in-
frastruttura in termini di numero di dipendenti occupati nel settore. a. assumendosi a livello generale l’onere e la responsabilità per la sicurezza;
b. assicurando l’impegno alla sicurezza della dirigenza a diversi livelli interni all’organizzazione,
2.1 IMPEGNO DELLA DIRIGENZA espresso tramite le proprie attività e nelle relazioni con il personale e i contraenti;
2.1.1 L’organizzazione definisce la propria politica di sicurezza in conformità con i requisiti internazio- c. garantendo che siano stabiliti gli obiettivi e le politiche di sicurezza, che vengano compresi e che
nali e nazionali. La politica di sicurezza deve: siano compatibili con l’orientamento strategico dell’organizzazione;
a. riflettere l’impegno organizzativo in materia di sicurezza, compresa la promozione d. garantendo l’integrazione dei requisiti del sistema di gestione della sicurezza nei processi azien-
di una Cultura della Sicurezza (just culture); dali dell’organizzazione;
a1. essere adeguata al tipo, al carattere e all’estensione delle infrastrutture gestite dall’organizzazione; e. garantendo che siano disponibili le risorse necessarie al sistema di gestione della sicurezza;
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f. garantendo che il sistema di gestione della sicurezza permetta di controllare in modo efficace i rischi 2.3.2 L’organizzazione deve fornire le risorse, compresi personale competente e strumentazione fruibile ed
per la sicurezza individuati dall’organizzazione; efficace, necessarie a stabilire, attuare, mantenere e migliorare continuamente il sistema di gestione della si-
g. incoraggiando il personale a facilitare la conformità con i requisiti del sistema di gestione della curezza.
sicurezza; 2.3.3 Al fine di supportare il Dirigente Responsabile del Sistema di Gestione della Sicurezza (Accountable Ma-
h. promuovendo il miglioramento continuo del sistema di gestione della sicurezza; nager), l’Organizzazione si dota di un Consiglio di Sicurezza (Safety Board).Tale Consiglio deve riunirsi periodica-
i. garantendo che si tenga conto della sicurezza al momento di individuare e gestire i rischi legati alle mente per riesaminare la sicurezza delle infrastrutture e delle operazioni sulla rete di traffico. Il Consiglio deve
attività dell’organizzazione e di spiegare il modo in cui saranno riconosciuti e risolti eventuali conflitti essere composto dalle diverse divisioni dell’organizzazione, e se possibile esteso agli altri attori e portatori di
tra la sicurezza e altri obiettivi; interesse del sistema, quali ad esempio vettori, organizzazioni per il soccorso tecnico, meccanico, sanitario,
service provider di servizi, agenzie governative, servizi di risposta alle emergenze - idealmente tutte le organiz-
j. promuovendo una cultura della sicurezza. zazioni che hanno un riflesso sulle operazioni che avvengono sulla rete di traffico.
k. proteggendo i lavoratori dalle ritorsioni a seguito della segnalazione di incidenti, quasi incidenti, Le attività del Consiglio di Sicurezza dovrebbero includere ad esempio:
pericoli, rischi e opportunità.
• Promozione della sensibilizzazione alla sicurezza attraverso la formazione e la pubblicazione di bollettini
2.2 OBBLIGHI E RESPONSABILITÀ IN MATERIA DI SICUREZZA sulla sicurezza;
• Istituzione e discussione di procedure e Linee Guida di sicurezza locali;
2.2.1 L’organizzazione dovrà:
• Segnalazione e indagine su incidenti, incidenti e quasi incidenti, successiva analisi dei dati e diffusione di
a. identificare il dirigente che, indipendentemente da altre funzioni, è responsabile per conto dell’or- tendenze, cause comuni, ecc.;
ganizzazione per l’implementazione e la manutenzione di un SGS efficace (Accountable Manager); • Generazione e valutazione di suggerimenti per la sicurezza;
b. definire chiaramente le attribuzioni di responsabilità in materia di sicurezza in tutta l’organizzazio- • Preparazione di campagne di sicurezza congiunte periodiche;
ne, compresa una responsabilità diretta per la sicurezza da parte dell’Alta direzione; • Discussione del prossimo programma di lavori di manutenzione delle infrastrutture e relative cantieriz-
c. identificare le responsabilità di tutti i dirigenti e dipendenti, indipendentemente da altre funzioni, zazioni;
in relazione alle prestazioni di sicurezza dell’organizzazione; Nota: Le riunioni dovrebbero svolgersi in un’atmosfera rilassata e aperta in cui vengono promosse la discussione e la condivi-
d. documentare e comunicare obblighi, responsabilità e poteri in materia di sicurezza in tutta sione in modo da massimizzare l’apprendimento e lo sviluppo di idee per migliorare la sicurezza.
l’organizzazione; 2.4 COORDINAMENTO DELLA PIANIFICAZIONE PER LA RISPOSTA ALLE EMERGENZE
e. definire i livelli di gestione con la competente Agenzia nazionale preposta alla sicurezza per pren-
2.4.1 L’organizzazione è tenuta a elaborare e mantenere aggiornato un piano di risposta alle emergenze per
dere decisioni in merito alla accettabilità dei rischi per la sicurezza.
inconvenienti ed incidenti alle infrastrutture e/o incidenti sulla rete di traffico e in emergenze di altra natura
f. deve garantire che il personale cui vengono delegate responsabilità per mansioni connesse alla e garantisce che il piano di risposta alle emergenze sia adeguatamente coordinato con i piani di risposta alle
sicurezza disponga dei poteri, della competenza e delle risorse adeguate per svolgere le proprie man- emergenze di tutte le organizzazioni con cui deve interfacciarsi durante l’esercizio delle infrastrutture e della
sioni senza subire interferenze dalle attività di altre funzioni aziendali. rete di traffico e la fornitura dei suoi prodotti e servizi.
g. fare in modo che le deleghe di responsabilità per mansioni legate alla sicurezza siano documentate 2.4.2 L’organizzazione deve individuare le situazioni di emergenza e le relative misure tempestive da adottare
e comunicate al personale interessato, il quale le deve accettare e comprendere appieno. per affrontarle e per ripristinare le normali condizioni operative;
h. deve descrivere l’attribuzione dei ruoli di cui al punto f) alle funzioni aziendali interne e, laddove
2.4.3 L’organizzazione deve garantire che per ogni tipo di emergenza individuata:
pertinente, esterne all’organizzazione (con particolare riferimento a contraenti, partner e fornitori
ove applicabile). a. sia possibile contattare immediatamente i servizi di emergenza;
b. siano fornite ai servizi di emergenza tutte le informazioni di rilievo, sia anticipatamente, al fine di poter
2.3 DESIGNAZIONE DEL PERSONALE CHIAVE PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA preparare la loro risposta alle emergenze, sia al momento dell’emergenza;
2.3.1 L’organizzazione deve nominare un Responsabile Tecnico per il Sistema di Gestione della c. siano forniti internamente servizi di primo intervento.
Sicurezza (Safety Manager) quale responsabile dell’implementazione e della manutenzione del SGS. 2.4.4 L’organizzazione deve individuare e documentare i ruoli e le responsabilità di tutte le parti interessate.
Nota: Il Responsabile Tecnico per il Sistema di Gestione della Sicurezza (Safety Manager) dovrà essere un Ingegnere Civile preferibil-
2.4.5 L’organizzazione deve disporre di piani d’azione, d’allerta e di informazione per i casi di emergenza, i quali
mente in possesso della Certificazione in Sicurezza delle infrastrutture e dei trasporti e sistemi di gestione della sicurezza rilasciata
devono includere provvedimenti finalizzati a:
da un Organismo abilitato al rilascio della Certificazione di competenza a Professionisti, secondo quanto prescritto dalla norma
UNI CEI EN ISO/IEC 17024 sulla base della specifica elaborata da Ansfisa. A seconda delle dimensioni dell’organizzazione e della a. allertare il personale responsabile della gestione delle emergenze;
complessità delle infrastrutture gestite o dei suoi prodotti o servizi, le responsabilità per l’implementazione e la manutenzione b. comunicare informazioni a tutte le parti (ad esempio il gestore dell’infrastruttura, le imprese,
dell’SGS possono essere assegnate a una o più persone, che assumeranno il ruolo di responsabile/i della sicurezza, come unica i contraenti, le autorità, i servizi di emergenza), comprese le istruzioni di emergenza agli utenti del traffico;
funzione o eventualmente combinata con altri compiti, a condizione che questi non si traducano in conflitti di interesse. c. adottare qualsiasi decisione necessaria a seconda del tipo di emergenza.
30 31
2.4.6 L’organizzazione deve descrivere il modo in cui sono state allocate le risorse e i mezzi per le 2.5.3 L’organizzazione deve garantire che, nel produrre e aggiornare i documenti connessi al sistema
emergenze e come sono stati individuati i requisiti formativi. di gestione della sicurezza, siano usati i formati e i media adeguati.
2.4.7 I provvedimenti per le emergenze devono essere regolarmente testati in collaborazione con le 2.5.4 L’organizzazione deve controllare i documenti connessi al sistema di gestione della sicurezza, in
altre parti interessate e aggiornati secondo necessità.
particolare per quanto riguarda la loro conservazione, distribuzione e il controllo delle modifiche ad
2.4.8 L’organizzazione deve garantire che il personale incaricato, il quale deve disporre di adeguate essi apportate, al fine di garantire la loro disponibilità, adeguatezza e protezione, se del caso.
competenze linguistiche, possa essere contattato facilmente e senza indugio dal gestore dell’infra-
struttura e fornisca a quest’ultimo il giusto livello di informazioni. 2.5.5 L’organizzazione deve garantire che sia presentata all’Agenzia nazionale preposta alla sicurezza
2.4.9 L’organizzazione deve disporre di un piano per interrompere le operazioni e il traffico tempesti- una relazione annuale sulla sicurezza contenente:
vamente, se necessario, e per informare tutte le parti interessate a. una sintesi delle decisioni sul livello di rilevanza delle modifiche che interessano la sicurezza,
2.4.10 Per le infrastrutture transfrontaliere, la cooperazione tra i gestori dell’infrastruttura pertinenti con un riepilogo delle modifiche significative;
facilita il coordinamento e la preparazione necessari dei servizi di emergenza competenti ai due lati b. gli obiettivi di sicurezza dell’organizzazione per l’esercizio (o gli esercizi) a venire e il modo in cui
della frontiera.
significativi rischi per la sicurezza possano incidere sulla definizione di tali obiettivi di sicurezza;
2.4.11 L’organizzazione deve elaborare piani di contenimento associati alla gestione delle emergenze
c. i risultati di indagini interne relative a incidenti/inconvenienti e di altre attività di monitorag-
per i quali devono essere realizzate esercitazioni periodiche.
gio, incluso quello della conformità regolamentare delle infrastrutture e quello su infrastrutture e
Nota: L’organizzazione può fare riferimento alla norma UNI ISO 22320:2019 e valutare di integrare il Sistema di Ge-
stione della Sicurezza con un Sistema di Gestione della Continuità Operativa di cui alla norma UNI EN ISO 22301:2019. impianti a seguito di segnalazione di utenti, dell’Agenzia o altri soggetti pubblici in relazione alle
competenze possedute;
2.5 DOCUMENTAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
d. i dettagli dei progressi compiuti nell’affrontare le raccomandazioni irrisolte avanzate dagli orga-
2.5.1 L’organizzazione deve sviluppare e mantenere aggiornato un manuale del Sistema di Gestione
nismi investigativi nazionali;
della Sicurezza che descriva:
a. la politica e obiettivi in materia di sicurezza; e. gli indicatori di sicurezza dell’organizzazione stabiliti allo scopo di valutare la prestazione di
b. i requisiti del Sistema di Gestione della Sicurezza ed in particolare: sicurezza dell’organizzazione.
1. l’individuazione e la descrizione dei processi e delle attività connessi alla sicurezza delle in- 2.6 OBIETTIVI E PIANIFICAZIONE DELLA SICUREZZA
frastrutture e delle operazioni di traffico, comprese le mansioni connesse alla sicurezza e le
responsabilità ad esse collegate; 2.6.1 L’organizzazione deve fissare gli obiettivi di sicurezza che devono essere mantenuti dalle perti-
2. le interazioni tra questi processi; nenti funzioni ai pertinenti livelli e, se ragionevolmente fattibile, migliorare la propria prestazione di
3. le procedure o gli altri documenti contenenti la descrizione del modo in cui tali processi sono sicurezza.
attuati;
2.6.2 Gli obiettivi di sicurezza devono:
4. l’individuazione di contraenti, partner e fornitori con una descrizione del tipo e dell’entità
dei servizi forniti; a. essere coerenti con la politica di sicurezza e con gli obiettivi strategici dell’organizzazione
5. l’individuazione di accordi contrattuali o di altro tipo, conclusi tra l’organizzazione e le altre par- (se del caso);
ti di cui alla lettera b4, necessari al fine di controllare i rischi per la sicurezza dell’organizzazione b. essere collegati ai rischi prioritari che incidono sulla prestazione di sicurezza dell’organizzazione;
e i rischi connessi all’impiego di contraenti;
c. essere misurabili;
6. il riferimento ai documenti richiesti dalle specifiche di certificazione.
d. tenere conto dei requisiti giuridici e di altro tipo applicabili;
c. i processi e procedure relative al Sistema di Gestione della Sicurezza;
d. gli obblighi, le responsabilità e i poteri per i processi e le procedure relative al Sistema di Ge- e. essere riesaminati nell’ottica degli obiettivi raggiunti e rivisti nel modo appropriato;
stione della Sicurezza. f. essere comunicati.
2.5.2 L’organizzazione sviluppa e mantiene registrazioni operative dell’SGS quale parte integrante 2.6.3 L’organizzazione deve disporre di uno o più piani in cui sia descritto il modo in cui intende rag-
della documentazione del SGS. giungere gli obiettivi di sicurezza prefissati.
Nota: A seconda delle dimensioni dell’organizzazione e della complessità delle infrastrutture e rete di traffico gestite, il
manuale del SGS e i registri operativi SGS possono essere sotto forma di documenti autonomi o possono essere integrati 2.6.4 L’organizzazione deve fornire una descrizione della strategia e del piano (o dei piani) utilizzati per
con altri documenti organizzativi o documentazione gestiti dall’organizzazione. monitorare il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza.
32 33
3. GESTIONE DEI RISCHI PER LA SICUREZZA 3.2.5 La valutazione dei rischi per la sicurezza può essere realizzata anche mediante:
a. classificazione della sicurezza della rete stradale (ITF-NSR);
3.1 IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI b. investigazioni approfondite (ITF-IDI).
3.1.1 L’organizzazione sviluppa e mantiene aggiornato un processo per identificare i pericoli 3.2.6 In sede di pianificazione, elaborazione, attuazione e revisione dei propri processi operativi,
associati alle infrastrutture gestite e all’esercizio della rete di traffico. l’organizzazione deve garantire che durante le attività operative:
3.1.2 L’identificazione dei pericoli si basa su una combinazione di metodi reattivi e proattivi. a. siano applicati i criteri di accettazione del rischio e le misure di sicurezza;
3.1.3 L’identificazione dei pericoli può essere realizzata anche mediante: b. sia fornito un piano (o dei piani) per conseguire gli obiettivi di sicurezza;
a. programmi di valutazione della sicurezza stradale (ITF-RAP); c. siano raccolte informazioni per misurare la corretta applicazione e l’efficacia delle disposizioni
b. ispezioni sulla sicurezza stradale (ITF-RSI); operative.
c. identificazione dei siti ad alto rischio (ITF-HSI); 3.2.7 L’organizzazione deve garantire che le sue disposizioni operative siano conformi ai requisiti
d. esame dei reporting volontari e delle segnalazioni dell’utenza; di sicurezza delle specifiche tecniche applicabili, alle norme nazionali pertinenti e a eventuali altre
prescrizioni pertinenti.
e. esame delle rassegne di sicurezza (Safety Review) anche internazionali.
Nota: Sono disponibili numerosi metodi per l’identificazione dei pericoli (safety hazards), quali sono ad esem-
3.2.8 Al fine di controllare i rischi rilevanti per la sicurezza delle attività operative devono essere
pio: Brainstorming, Check lists, What if analisys, Hazard and operability (HAZOP) studies, Preliminary hazard
tenuti in considerazione almeno i seguenti aspetti:
analysis (PHA). a. circolazione del traffico o movimentazione di veicoli nelle diverse condizioni operative
(normali, degradate, di emergenza);
3.2 VALUTAZIONE E MITIGAZIONE DEI RISCHI PER LA SICUREZZA b. autorizzazioni alla movimentazione dei veicoli per il trasporto di carichi eccezionali o di merci
pericolose;
3.2.1 L’organizzazione sviluppa e mantiene aggiornato un processo che garantisce l’analisi,
c. fruibilità delle interfacce nei centri di controllo del traffico, se del caso.
la valutazione e il controllo dei rischi per la sicurezza associati ai pericoli identificati.
d. l’individuazione dei confini di sicurezza del trasporto per la pianificazione e il controllo
Nota: Il processo può includere metodi predittivi di analisi dei dati di sicurezza.
del traffico sulla base delle caratteristiche di progettazione e collaudo dell’infrastruttura;
3.2.2 In particolare l’organizzazione deve: e. pianificazione del traffico, nei limiti delle proprie competenze;
a. individuare e analizzare tutti i rischi operativi (comprese le prestazioni umane), organizza- f. gestione del traffico in tempo reale in modalità normale e degradata, con l’applicazione di limi-
tivi e tecnici pertinenti per il tipo (il carattere), l’entità e l’area di attività dell’organizzazione. tazioni d’uso del traffico e la gestione di interruzioni del traffico;
Tali rischi devono comprendere quelli derivanti da fattori umani e organizzativi, come il carico ag. definizione delle condizioni per la circolazione di carichi eccezionali o limitazioni per il traspor-
di lavoro, la progettazione del lavoro, la fatica o l’adeguatezza delle procedure, e dalle attività di to di merci pericolose.
altre parti interessate;
b. valutare i rischi di cui alla lettera a) impiegando metodi di valutazione del rischio adeguati; 3.2.9 Al fine di controllare l’attribuzione delle responsabilità rilevanti per la sicurezza delle attività
c. sviluppare e predisporre misure di mitigazione dei rischi, individuando inoltre le responsabilità operative, l’organizzazione deve individuare le responsabilità per il coordinamento e la gestione in
associate; sicurezza della circolazione del traffico e la movimentazione dei veicoli e definire le modalità di at-
d. sviluppare un sistema per monitorare l’efficacia delle mitigazioni poste in essere;
tribuzione delle mansioni pertinenti che interessano la fornitura in sicurezza di tutti i servizi al per-
sonale competente all’interno dell’organizzazione e ad altre parti esterne qualificate, se del caso.
e. riconoscere la necessità di collaborare con altre parti interessate (come imprese, gestori di
infrastrutture, fabbricanti, fornitori di servizi di manutenzione, soggetti responsabili della manu- 3.2.10 Al fine di controllare le attività di informazione e comunicazione rilevanti per la sicurezza
tenzione, fornitori di servizi ed enti appaltanti), se del caso, su rischi condivisi e la messa in atto delle attività operative, il personale interessato deve essere messo al corrente nei dettagli di qual-
di adeguate misure di mitigazione dei rischi; siasi specifica condizione di viaggio, comprese le relative modifiche rilevanti che potrebbero deter-
f. comunicare i rischi al personale e alle parti esterne interessate. minare un pericolo o restrizioni operative temporanee o permanenti (per esempio causate da uno
specifico tipo di veicolo o da uno specifico percorso) e le condizioni relative ai carichi eccezionali o
3.2.3 In sede di valutazione del rischio, l’organizzazione deve tenere in considerazione la necessità alle merci pericolose, se del caso.
di definire, fornire e mantenere un ambiente lavorativo sicuro e conforme alle disposizioni della
legislazione vigente applicabile. 3.2.11 Al fine di controllare le attività di informazione e comunicazione rilevanti per la sicurezza
delle attività operative, il personale interessato (per esempio addetti alla segnalazione) deve es-
3.2.4 L’organizzazione deve individuare i potenziali rischi per la sicurezza e le relative misure di sere informato in merito a prescrizioni particolari per il traffico veicolare su specifici tratti, com-
mitigazione appropriate prima di attuare una modifica, tenendo conto dei rischi per la sicurezza prese modifiche rilevanti che potrebbero determinare un pericolo o restrizioni operative tempo-
derivanti dallo stesso processo di modifica e da tutte le potenziali interferenze. ranee o permanenti (per esempio causate da operazioni di manutenzione delle infrastrutture)
34 35
e le condizioni relative ai carichi eccezionali o alle merci pericolose, se del caso. b. l’individuazione e la selezione di auditor competenti;
3.2.12 Al fine di controllare le competenze rilevanti per la sicurezza delle attività operative, c. l’analisi e la valutazione dei risultati degli audit;
a norma della legislazione vigente l’organizzazione deve garantire per il proprio personale: d. l’individuazione della necessità di misure correttive o di miglioramento;
a. la conformità della formazione erogata e le istruzioni operative, e l’adozione di misure corret- e. la verifica della completezza e dell’efficacia di tali misure;
tive laddove necessario; f. la documentazione relativa all’esecuzione e ai risultati degli audit;
b. una formazione specifica in caso di cambiamenti previsti che interessino lo svolgimento delle g. la comunicazione dei risultati degli audit all’alta dirigenza.(b) verificare la corretta applicazione
operazioni o le mansioni loro assegnate; del sistema di gestione della sicurezza nel suo complesso e se quest’ultimo raggiunga i risultati
c. l’adozione di adeguate misure in seguito a incidenti, inconvenienti e mancati incidenti. attesi;
3.2.13 Nell’ambito della pianificazione e dell’esecuzione degli interventi ispettivi e manutentivi su h. verificare se il sistema di gestione della sicurezza mantenga nel tempo la conformità alle spe-
tutte le tipologie di asset, risulta auspicabile effettuare preventivamente una valutazione dei rischi cifiche di certificazione;
associata al cambiamento e relativa a tutti i potenziali impatti introdotti dalle attività, con particola- i. individuare, attuare e valutare l’efficacia delle misure correttive a seconda dei casi, qualora sia
re riferimento a potenziali perturbazioni sul flusso di traffico. Per quanto precede, i rischi dovranno individuato un caso di non conformità alle lettere a), b) o c).
essere ritenuti accettabili dalla Organizzazione. Nota: Un processo di audit interno è uno dei mezzi per monitorare la conformità alle normative di sicurezza,
Nota: Costituiscono utili riferimenti il regolamento (UE) n. 402/2013, il DOC ICAO 9859 e le norme ISO 31000 le basi su cui si fonda il SGS e valutare l’efficacia di questi controlli sui rischi per la sicurezza e del SGS. Infor-
e ISO 31010. mazioni di dettaglio sulle finalità del processo di audit interno possono essere contenute nello strumento
di valutazione (check-list) del Sistema di Gestione della Sicurezza.
4. GESTIONE DELLA SICUREZZA
4.1.6 Il monitoraggio e la misurazione delle prestazioni per la sicurezza delle infrastrutture pos-
sono essere realizzati anche mediante:
4.1 MONITORAGGIO E MISURAZIONE DELLE PRESTAZIONI DI SICUREZZA
a. Strumenti di Valutazione dell’Efficienza della sicurezza stradale (ITF-EAT);
4.1.1 L’organizzazione deve svilupparre e mantenere aggiornati i mezzi per verificare le prestazioni
b. Monitoraggio delle operazioni sulla rete di traffico (ITF-NO);
di sicurezza dell’organizzazione e convalidare l’efficacia dei controlli sui rischi per la sicurezza.
c. Valutazione degli indicatori di prestazione della sicurezza stradale (ITF-RSPIs);
4.1.2 Le prestazioni di sicurezza dell’organizzazione devono essere verificate in riferimento agli indi-
d. Valutazione della riduzione dei costi sociali degli incidenti.
catori di prestazioni di sicurezza e agli obiettivi di prestazioni di sicurezza stabiliti nel SGS a fondamen-
to degli obiettivi di sicurezza dell’organizzazione. 4.2 LA GESTIONE DEL CAMBIAMENTO
4.1.3 L’organizzazione deve effettuare attività di monitoraggio al fine di: 4.2.1 L’organizzazione sviluppa e mantiene aggiornato un processo per identificare i cambiamenti che
a. verificare la corretta applicazione e l’efficacia di tutti i processi e di tutte le procedure previsti possono influire sul livello di rischio per la sicurezza associato alle infrastrutture e alla rete di traffico,
dal sistema di gestione della sicurezza, incluse le misure di sicurezza operative, organizzative e ai suoi prodotti o servizi e per identificare e gestire i rischi per la sicurezza che possono derivare da tali
tecniche; cambiamenti.
b. verificare la corretta applicazione del sistema di gestione della sicurezza nel suo complesso e se 4.2.2 L’organizzazione deve attuare e controllare le modifiche al sistema di gestione della sicurezza al
quest’ultimo raggiunga i risultati attesi; fine di mantenere o migliorare la prestazione di sicurezza, comprese le decisioni adottate nelle diverse
c. verificare se il sistema di gestione della sicurezza mantenga nel tempo la conformità alle speci- fasi della gestione delle modifiche e il successivo riesame dei rischi per la sicurezza.
fiche di certificazione; 4.2.3 La gestione del cambiamento delle infrastrutture può essere realizzata anche mediante:
d. individuare, attuare e valutare l’efficacia delle misure correttive a seconda dei casi, qualora sia a. Valutazione d’Impatto sulla Sicurezza Stradale (ITF-RIA);
individuato un caso di non conformità alle lettere a), b) o c). b. Audit della sicurezza stradale (ITF-RSA).
Nota: Ai fini di quanto previsto al punto (d) risulta utile applicare il metodo 8D.
4.3 MIGLIORAMENTO CONTINUO DEL SGS
4.1.4 L’organizzazione deve monitorare regolarmente a tutti i livelli all’interno dell’organizzazione
4.3.1 L’organizzazione monitora e valuta i propri processi SGS per mantenere e migliorare continua-
la prestazione relativa alle mansioni legate alla sicurezza e intervenire qualora tali attività non siano
mente l’efficacia complessiva del SGS.
svolte correttamente.
4.3.2 L’organizzazione deve migliorare continuamente l’adeguatezza e l’efficacia del suo sistema
4.1.5 L’organizzazione deve condurre audit interni in modo indipendente, imparziale e trasparente
di gestione della sicurezza, tenendo in considerazione almeno i risultati delle seguenti attività:
per raccogliere e analizzare le informazioni necessarie alle proprie attività di monitoraggio, compren-
denti: a. monitoraggio;
a. un programma degli audit interni previsti, il quale può essere riesaminato in base ai risultati di b. audit interni;
precedenti audit o attività di monitoraggio della prestazione; c. riesame della direzione;
36 37
d. insegnamenti tratti da incidenti, inconvenienti e mancati incidenti. ne di ciascun dipendente all’SGS.
4.3.3 L’organizzazione deve fornire i mezzi per motivare il personale e le altre parti interessate a 5.1.3 E’ necessario fissare i requisiti per mantenere il personale formato e competente per svolgere
essere attive nel miglioramento della sicurezza, come parte dell’apprendimento interno all’organiz- le proprie attività di sicurezza e conformità.
zazione.
4.3.4 L’organizzazione deve disporre di una strategia finalizzata al miglioramento continuo della sua 5.1.4 Il sistema di gestione delle competenze dell’organizzazione deve garantire che il personale
cultura della sicurezza, che comprenda il ricorso ad esperti e l’impiego di metodi riconosciuti per il cui ruolo incide sulla sicurezza sia competente nelle mansioni legate alla sicurezza di cui è respon-
individuare problemi comportamentali che interessano le varie parti del sistema di gestione della sabile, e deve prevedere almeno alla:
sicurezza e predisporre le misure necessarie ad affrontarli. a. individuazione delle competenze (comprese conoscenze, abilità, comportamenti e atteggia-
Nota: E’ utile che all’interno dell’organizzazione sia presente uno Psicologo esperto in fattori umani per la sicurezza. menti non legati agli aspetti tecnici) necessarie allo svolgimento delle mansioni legate alla sicu-
rezza;
4.3.5 L’alta dirigenza deve riesaminare regolarmente la costante adeguatezza ed efficacia del siste-
ma di gestione della sicurezza, tenendo in considerazione almeno i seguenti aspetti: b. i principi di selezione (livello d’istruzione di base, idoneità psicologica e fisica);
a. i dettagli del progresso nell’affrontare le azioni irrisolte derivanti da precedenti riesami della c. formazione, esperienze e qualifiche iniziali;
direzione; d. formazione continua e aggiornamento periodico delle competenze già acquisite;
b. il cambiamento delle circostanze interne ed esterne; e. valutazione periodica delle competenze e controllo dell’idoneità psicologica e fisica per garan-
c. la prestazione di sicurezza dell’organizzazione per quanto riguarda: tire il mantenimento delle qualifiche e delle abilità nel tempo;
(i.) il raggiungimento dei suoi obiettivi di sicurezza; f. formazione specifica per gli aspetti pertinenti del sistema di gestione della sicurezza al fine di
(ii.) i risultati delle sue attività di monitoraggio, compresi i risultati degli audit, di indagini interne svolgere le proprie mansioni connesse alla sicurezza.
relative a incidenti/inconvenienti, mancati incidenti e lo stato delle rispettive azioni; Nota: E’ utile che all’interno dell’organizzazione sia presente uno Psicologo esperto in fattori umani
per la sicurezza.
(iii.) gli esiti pertinenti di attività di vigilanza svolte dall’autorità nazionale preposta alla sicurezza;
d. le raccomandazioni per il miglioramento. 5.1.5 L’organizzazione deve fornire, per il personale che svolge mansioni legate alla sicurezza, un
programma di formazione, di cui al punto 5.1.4, lettere c), d) e f), garantendo che:
4.3.6 Sulla base degli esiti del suo riesame, l’alta dirigenza deve assumersi la responsabilità generale
per la pianificazione e l’attuazione dei cambiamenti necessari al sistema di gestione della sicurezza. a. il programma di formazione sia fornito in conformità dei requisiti per le competenze individuati
e alle necessità individuali del personale;
4.3.7 Gli incidenti e gli inconvenienti connessi alla rete di traffico o alle infrastrutture gestite dall’or-
b. laddove applicabile, la formazione assicuri che il personale sia in grado di operare in tutte le
ganizzazione devono essere:
condizioni operative (normali, degradate, di emergenza);
a. comunicati, registrati, investigati e analizzati al fine di determinarne le cause;
c. la durata della formazione e la frequenza degli aggiornamenti siano adeguate agli obiettivi di
b. comunicati agli organismi nazionali a seconda dei casi. formazione;
4.3.8 L’organizzazione deve provvedere affinché: d. sia mantenuto un registro per tutto il personale;
a. vengano valutate e attuate le raccomandazioni dell’autorità nazionale preposta alla sicurezza, e. il programma di formazione sia regolarmente riesaminato e sottoposto a audit e che siano
dell’organismo investigativo nazionale e da indagini di settore o indagini interne ove opportuno apportate le modifiche necessarie.
o richieste;
b. vengano valutate e prese in considerazione le relazioni/informazioni pertinenti fornite da altre 5.1.6 Siano posti in essere meccanismi di reinserimento nel lavoro del personale in seguito a inci-
parti interessate, quali imprese, soggetti responsabili della manutenzione. denti/inconvenienti, mancati incidenti o lunghe assenze, compresa una formazione aggiuntiva ove
se ne riconosca la necessità.
4.3.9 L’organizzazione deve fare uso delle informazioni legate all’indagine per riesaminare la valu-
tazione del rischio, trarne insegnamento allo scopo di migliorare la sicurezza e, laddove applicabile, 5.2 COMUNICAZIONE SULLA SICUREZZA
adottare misure correttive e/o di miglioramento.
5.2.1 L’organizzazione sviluppa e mantiene uno strumento formale per la comunicazione della sicu-
5. PROMOZIONE DELLA SICUREZZA rezza che:
a. assicuri che il personale sia a conoscenza in misura commisurata alle loro posizioni;
5.1 FORMAZIONE E ISTRUZIONE b. trasmetta informazioni critiche per la sicurezza;
5.1.1 L’organizzazione sviluppa e mantiene un programma di formazione sulla sicurezza che garan- c. spieghi perché vengono intraprese azioni particolari per migliorare la sicurezza; e
tisce che il personale sia formato e competente per svolgere le proprie funzioni all’interno del SGS. d. spieghi perché le procedure di sicurezza vengono introdotte o modificate.
5.1.2 La scopo del programma di formazione in materia di sicurezza è adeguata alla partecipazio- 5.2.2 L’organizzazione deve stabilire adeguati canali di comunicazione al fine di garantire che le in-
38 39
formazioni che interessano la sicurezza siano scambiate tra i diversi livelli dell’organizzazione e con le a. i requisiti giuridici e di altro tipo connessi alla sicurezza;
parti esterne interessate, compresi contraenti, partner e fornitori. b. il livello di competenza richiesto per svolgere le mansioni definite nel contratto;
c. le responsabilità per le mansioni da svolgere;
5.2.3 Al fine di garantire che le informazioni che interessano la sicurezza raggiungano le persone
d. la prestazione di sicurezza attesa, da mantenere per tutta la durata del contratto;
incaricate di emettere giudizi e adottare decisioni, l’organizzazione deve gestirne l’identificazione, il
e. gli obblighi relativi allo scambio di informazioni legate alla sicurezza;
ricevimento, l’elaborazione, la generazione e la diffusione.
f. la tracciabilità di documenti legati alla sicurezza.
5.2.4 L’organizzazione deve garantire che le informazioni che interessano la sicurezza siano:
6.1.6 L’organizzazione deve monitorare:
a. pertinenti, complete e comprensibili per i loro destinatari;
a. la prestazione di sicurezza di tutte le attività e operazioni svolte da contraenti, partner e forni-
b. valide; tori al fine di garantirne la conformità ai requisiti stabiliti nel contratto;
c. accurate; b. la consapevolezza dei contraenti, partner e fornitori in merito ai rischi per la sicurezza che essi
d. coerenti; comportano per le operazioni dell’organizzazione.
e. controllate; 6.2 RESPONSABILITÀ PER LA CONFORMITÀ E FUNZIONE DI CONTROLLO DELLA CONFORMITÀ
f. comunicate prima che abbiano effetto; 6.2.1 L’organizzazione deve definire le responsabilità per garantire la conformità;
g. ricevute e comprese dai destinatari.
6.2.2 L’organizzazione deve definire gli obblighi e le responsabilità per il monitoraggio della con-
5.3 FATTORI UMANI E ORGANIZZATIVI formità;
5.3.1 L’organizzazione deve dimostrare di avere un metodo sistematico per integrare i fattori umani 6.2.3 L’organizzazione deve definire un programma di monitoraggio della conformità;
e organizzativi nell’ambito del sistema di gestione della sicurezza. Tale metodo deve: 6.2.4 L’organizzazione deve definire i risultati del monitoraggio della conformità, ad esempio risul-
a. comprendere il ricorso ad esperti e l’impiego di metodi riconosciuti provenienti dal campo dei tati dell’audit, comprese azioni correttive e preventive.
fattori umani e organizzativi; 6.2.5 L’alta dirigenza deve garantire che il personale il cui ruolo incide sulla sicurezza sia consape-
b. affrontare i rischi associati alla progettazione e all’impiego di strumentazione, mansioni, con- vole della rilevanza, dell’importanza e delle conseguenze della sua attività e del suo contributo alla
dizioni di lavoro e provvedimenti organizzativi tenendo in considerazione le capacità umane e le corretta applicazione e all’efficacia del sistema di gestione della sicurezza, compreso il raggiungi-
limitazioni ad esse connesse, nonché l’influenza che esse esercitano sulla prestazione umana. mento degli obiettivi di sicurezza.
Nota: Utile riferimento può risultare il Doc ICAO 10151 - Manual on Human Performance (HP) for Regulators.
6.3 GESTIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
6.3.1. L’organizzazione deve provvedere alla gestione dei rischi per la sicurezza associati alle immo-
6. GESTIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI bilizzazioni materiali, ai veicoli di sua competenza e alle infrastrutture durante tutta la loro esisten-
za, dalla progettazione al collaudo alla cessione o alla dismissione, e ottemperare alle prescrizioni
6.1 GESTIONE DELL’INTERFACCIA relative ai fattori umani da impiegare.
6.1.1 Le interfacce dell’organizzazione con altre organizzazioni possono contribuire in modo 6.3.2. L’organizzazione deve:
significativo alla sicurezza delle infrastrutture e dei suoi prodotti o servizi. a. garantire che i veicoli e le infrastrutture siano utilizzati per lo scopo previsto e mantengano
6.1.2 Il personale, i suoi rappresentanti e le parti esterne interessate, secondo necessità e lad- contemporaneamente uno stato operativo sicuro e il livello di prestazione atteso;
dove pertinente, devono essere consultati in sede di sviluppo, mantenimento e miglioramento b. gestire i veicoli e le infrastrutture in condizioni operative normali, degradate e di emergenza;
del sistema di gestione della sicurezza per gli aspetti di rispettiva competenza, compresa la c. individuare il più rapidamente possibile i casi di non conformità con i requisiti operativi prima
sicurezza delle procedure operative. o durante l’impiego dei veicoli e delle infrastrutture, compresa l’applicazione di limitazioni all’u-
so nel modo appropriato a garantirne uno stato operativo sicuro.
6.1.3 L’organizzazione deve agevolare la consultazione del personale elaborando metodi e
6.3.3. L’organizzazione deve accertare che i suoi provvedimenti relativi alla gestione dei veicoli e
mezzi per il suo coinvolgimento, raccogliendo le sue opinioni e fornendo riscontri alle opinioni
delle infrastrutture siano, laddove applicabile, conformi a tutti i requisiti essenziali disposti nelle
del personale.
pertinenti specifiche tecniche applicabili.
6.1.4 L’organizzazione deve individuare e controllare i rischi per la sicurezza derivanti dalle
6.3.4 Al fine di controllare i rischi rilevanti per la fornitura di servizi di manutenzione devono essere
attività esternalizzate, comprese le attività o collaborazioni con contraenti, partner e fornitori.
tenuti in considerazione almeno i seguenti aspetti:
6.1.5 Al fine di controllare i rischi per la sicurezza di cui al punto 6.1.4, l’organizzazione deve a. l’individuazione del fabbisogno di servizi di manutenzione al fine di mantenere i veicoli e le
definire i criteri per la selezione dei contraenti, dei partner e dei fornitori nonché i requisiti che infrastrutture in uno stato operativo sicuro, sulla base dell’impiego previsto ed effettivo e delle
sono tenuti a soddisfare per contratto, tra cui: sue caratteristiche di progetto;
40 41
b. la gestione della rimozione dall’esercizio dei veicoli e della chiusura al traffico dell’infrastrut-
tura a scopo di manutenzione, qualora siano stati individuati guasti o criticità o qualora le loro
condizioni si deteriorino oltre i limiti dello stato operativo sicuro di cui alla lettera a);
c. la gestione del ritorno dei veicoli e delle infrastrutture allo stato operativo, con eventuali limi-
tazioni d’uso in seguito alla manutenzione, al fine di garantire uno stato operativo sicuro;
d. la gestione della strumentazione di monitoraggio e misurazione, al fine di garantire che sia
idonea al suo scopo.
6.3.5. Per controllare le attività di informazione e comunicazione rilevanti per la sicurezza delle
attività di gestione dei veicoli e delle infrastrutture, l’organizzazione deve tenere in considerazione
i seguenti aspetti:
a. lo scambio di informazioni all’interno dell’organizzazione o con parti esterne responsabili della
manutenzione, in particolare per quanto riguarda malfunzionamenti o criticità che interessino
la sicurezza, incidenti, inconvenienti mancati incidenti ed eventuali limitazioni d’uso dei veicoli
e delle infrastrutture;
b. la tracciabilità di tutte le informazioni necessarie, comprese le informazioni connesse
alla lettera a);
c. l’istituzione e la tenuta di registri, compresa la gestione delle modifiche riguardanti PARTE 3
la sicurezza dei veicoli e delle infrastrutture.
6.3.6. L’organizzazione deve dotarsi di sistemi di gestione di manutenzione dei veicoli
Strumenti per l’implementazione, la certificazione
e delle infrastrutture. e il monitoraggio delle prestazioni dei SGS
–
A. Modello tipo del registro dei pericoli
42 43
A. MODELLO TIPO DEL REGISTRO DEI PERICOLI
HAZARD LOG TEMPLATE
ESEMPIO DI REGISTRO DEI PERICOLI ESEMPIO TABELLA DI TOLLERABILITÀ DEI RISCHI
EXAMPLE HAZARD LOG EXAMPLE RISK TOLERABILITY TABLE
Pericolo identificato Rischio associato Misure di mitigazione Livello attuale Ulteriori misure Livello di rischio Misure adottate GRAVITÀ DEL RISCHIO
(conseguenza) esistenti in vigore di rischio di mitigazione revisionato da chi e quando
PROBABILITÀ RISK SEVERITY
DEL RISCHIO
Identified Hazard Associated Risk Existing Mitigation Current Further Mitigation Revised Level of Risk Action By and when Disastroso Gravissimo Grave Lieve Trascurabile
(consequence) Measures in Place Level of Risk Measures
RISK LIKELIHOOD Catastrophic Hazardous Major Minor Negligible
A B C D E
Severità Severità Frequente
Severity Severity Inaccettabile Inaccettabile Inaccettabile Review Review
Frequent unacceptable unacceptable unacceptable Da rivedere Da rivedere
Probabilità Probabilità 5
Likelihood Likelihood
Tollerabilità Tollerabilità Occasionale Inaccettabile Inaccettabile Review Review Review
Tolerability Tolerability Occasional unacceptable unacceptable Da rivedere Da rivedere Da rivedere
4
Raro Inaccettabile Review Review Review Accettabile
Remote unacceptable Da rivedere Da rivedere Da rivedere Acceptable
3
Improbabile Review Review Review Accettabile Accettabile
Improbable Da rivedere Da rivedere Da rivedere Acceptable Acceptable
ESEMPIO DI TABELLA DI SEVERITÀ 2
EXAMPLE SEVERITY TABLE
Estremamente improbabile Review Accettabile Accettabile Accettabile Accettabile
SEVERITA’ DELLE CONSEGUENZE Extremely improbable Da rivedere Acceptable Acceptable Acceptable Acceptable
SEVERITY OF CONSEQUENCES 1
DEFINIZIONE SIGNIFICATO VALUTAZIONE
DEFINITION MEANING VALUE INACCETTABILE: il rischio è inaccettabile e sono necessarie importanti misure di mitigazione per ridurre il livello di
Disastroso Un incidente grave, un decesso o la distruzione dell’equipaggiamento rischio al minimo ragionevolmente possibile.
A
Catastrophic Results in an accident, death or equipment destroyed
Gravissimo Feriti gravi o danni gravi all’equipaggiamento UNACCEPTABLE: The risk is unacceptable and major mitigation measures are required to reduce the level of risk to
B
Hazardous Serious injury or major equipment damage as low as reasonably practicable.
Grave Incidente o feriti
Major Serious incident or injury
C DA RIVEDERE: il livello di rischio richiede attenzione maggiore e sono necessarie misure di attenuazione per ridurre
Lieve Incidente lieve il livello di rischio al livello più basso ragionevolmente possibile. Qualora un’ulteriore riduzione/attenuazione del
D
Minor Results in a minor incident rischio non sia pratica o fattibile, il rischio può essere accettato, a condizione che il rischio sia pienamente compre-
Trascurabile Problematiche di bassa significatività so e abbia l’approvazione del Responsabile dell’Amministrazione.
E
Negligible Nuisance of little consequence REVIEW: The level of risk is of concern and mitigation measures are required to reduce the level of risk to as low as
reasonably practicable. Where further risk reduction/mitigation is not practical or viable, the risk may be accepted,
provided that the risk is understood and has the endorsement of the Accountable Manager.
ESEMPIO DI TABELLA DI PROBABILITÀ ACCETTABILE: il rischio è considerato accettabile ma dovrebbe essere rivisto se si ripresenta o si apportano modifi-
EXAMPLE LIKELIHOOD TABLE che che incidono sul rischio.
SEVERITA’ DELLE CONSEGUENZE ACCEPTABLE: Risk is considered acceptable but should be reviewed if it reoccurs or changes that affect the risk are
SEVERITY OF CONSEQUENCES made.
DEFINIZIONE QUALITATIVA SIGNIFICATO VALUTAZIONE
QUALITATIVE DEFINITION MEANING VALUE
Frequente È probabile che si verifichi molte volte (si è verificato frequentemente) 5
Frequent Likely to occur many times (has occurred frequently)
Occasionale È probabile che si verifichi qualche volta (si è verificato occasionalmente) 4
Occasional Likely to occur sometimes (has occurred infrequently)
Raro Improbabile ma possibile (si è verificato raramente) 3
Remote Unlikely to occur but possible (has occurred rarely)
Improbabile Molto improbabile che si verifichi (non è noto che si sia verificato) 2
Improbable Very unlikely to occur (not known to have occurred)
Estremamente improbabile Quasi impossibile che l’evento si verifichi 1
Extremely improbable Almost inconceivable that the event will occur
Nota: Le definizioni usate sopra sono solo un esempio. Potrebbe essere più utile definire definizioni quantitative, come il numero di eventi in
un determinato periodo di tempo o eventi per numero di operazioni di trasporto a seconda del tipo di operazione.
Note: The definitions used above are an example only. You may find it more useful to define quantitative definitions, such as, number of events
in a given time period or events per number of transport operations depending on your type of operation.
44 45
PARTE 3
Strumenti per l’implementazione, la certificazione
e il monitoraggio delle prestazioni dei SGS
–
B. Modello tipo di politica di sicurezza
46 47
B. MODELLO TIPO DI POLITICA DI SICUREZZA
SAFETY POLICY TEMPLATE
48 49
C. MODULO TIPO PER RAPPORTO DI SICUREZZA PARTE B da compilare a cura del Responsabile Ufficio Sicurezza
SAFETY REPORT FORM TEMPLATE
PART B to be completed by the Safety Officer
PARTE A che deve essere completata dalla persona che identifica l’evento o il pericolo La segnalazione è stata anonimizzata e inserita nella banca dati della società
PART A to be completed by the person identifying the event or hazard The report has been dis-identified and entered into the company database
Descrivere accuratamente l’evento o il pericolo identificato PARTE C da compilare a cura del Comitato di Sicurezza
(Inserire i suoi suggerimenti su come prevenire eventi simili)
PART C to be completed by the Safety Committee
Please fully describe the event or identified hazard
(Include your suggestions on how to prevent similar occurrences)
Valutare la probabilità che l’evento si verifichi o si ripeta
Rate the likelihood of the event occurring or recurring
1 2 3 4 5
Trascurabile Catastrofico
Negligible Catastrophic
E D C B A
Secondo lei, qual’è la probabilità che un simile evento accada di nuovo?
In your opinion, what is the likelihood of such an event or similar happening or happening again? Quale azione o azioni sono necessarie per ELIMINARE, ATTENUARE o CONTROLLARE il pericolo e portarlo
ad un livello accettabile di sicurezza?
Estremamente improbabile Frequente What action or actions are required to ELIMINATE, MITIGATE or CONTROL the hazard to an acceptable level
Extremely improbable Frequent of safety?
1 2 3 4 5
Quale potrebbe essere, a suo avviso, la peggior conseguenza possibile se questo evento accadesse di nuovo?
What do you consider could be the worst possible consequence if this event did happen or happened again?
Trascurabile Catastrofico
Negligible Catastrophic
E D C B A >>>
50 51
C. MODULO TIPO PER RAPPORTO DI SICUREZZA
SAFETY REPORT FORM TEMPLATE
Responsabilità
per l’Azione
Responsibility
for Action
Azione da completare
entro la data
Action to be completed
by the date
PARTE 3
Strumenti per l’implementazione, la certificazione
Concordato
e accettato da
Responsabile
Ufficio Sicurezza Data e il monitoraggio delle prestazioni dei SGS
Name of reporter Safety Officer Date –
Responsabile Tecnico
del Sistema di Gestione
D. Modello tipo contenuti del manuale
della Sicurezza Data del Sistema di Gestione della Sicurezza
Safety Manager Date
Dirigente Tecnico
del Sistema di Gestione
della Sicurezza Data
Accountable Manager Date
Adeguato riscontro dato all’autore della segnalazione dall’ addetto all’ufficio della sicurezza
Appropriate Feedback given to staff by Safety Officer
Firmato Data
Signed Date
Azione di sorveglianza
richiesta Quando
Follow up action required When
Da chi
Who
52 53
D. MODELLO TIPO CONTENUTI DEL MANUALE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA 8. Gestione dei Cambiamenti organizzativi (questa sezione deve descrivere in dettaglio come
SMS MANUAL CONTENTS PAGE TEMPLATE vengono gestite le modifiche dell’organizzazione all’interno del SGS)
1. Sommario Change management (this section should detail how the organisation uses the SMS system to
Table of contents manage change)
2. Elenco delle pagine effettive 9. Piano di Risposta alle Emergenze (questa sezione deve specificare come l’organizzazione
intende affrontare una situazione di emergenza e fornire una guida rapida di riferimento per
List of effective pages
il personale con incarichi in materia di sicurezza
3. Elenco dei destinatari Emergency Response Plan (this section should detail how the organisation would deal with an
Distribution list emergency situation and provide a quick reference guide for key staff members)
4. Politica e obiettivi di sicurezza (questa sezione deve includere la politica di sicurezza
sottoscritta dal Responsabile della sicurezza per conto dell’Amministrazione)
Safety policy and objectives
(this section should include the safety policy signed by the Accountable Manager)
5. Organizzazione della sicurezza
(questa sezione deve specificare la struttura di gestione dell’organizzazione)
Safety organisation (this section should detail the management structure of the organisation)
5.1 Ambito di applicazione del SGS e delle attività appaltate (questa sezione deve specificare
l’attività prevista nel SGS e come si interfaccia con gli altri aspetti correlati alla sicurezza)
Scope of SMS and contracted activities (this section should detail what the SMS covers and
how it interfaces with other safety related parties)
5.2 Obblighi e responsabilità in materia di sicurezza (questa sezione deve specificare i ruoli
del personale addetto alla sicurezza, il Comitato per la Sicurezza e gli obblighi e le respon-
sabilità in materia di sicurezza di tutto il personale)
Safety accountabilities and responsibilities (this section should detail the key safety
staff members and the safety committee and safety accountabilities and responsibili-
ties of all key staff members)
5.3 Documentazione relativa al SGS
(questa sezione deve descrivere il modo in cui il SGS è documentato e registrato)
Documentation of SMS
(this section should describe the way the SMS is documented and recorded)
6. Procedura per l’identificazione dei pericoli e la gestione dei rischi (questa sezione deve
includere le procedura per effettuare segnalazioni in materia di sicurezza, le procedura
per l’identificazione dei pericoli e il modo in cui i pericoli e i loro rischi sono valutati e
quindi gestiti e controllati)
Hazard identification and risk management process (this section should include the safety
reporting and hazard identification process and how hazards and their risks are assessed and
then managed and controlled)
7. Garanzia in materia di sicurezza (questa sezione deve includere le procedure con cui vengono
effettuati I controlli sul SGS e i relativi risultati. Deve inoltre includere anche le procedure per
il monitoraggio e la misurazione delle prestazioni di sicurezza
Safety assurance (this section should include how the SMS and its outputs are audited.
It should also include the safety performance monitoring and measurement process)
54 55
PARTE 3
Strumenti per l’implementazione, la certificazione
e il monitoraggio delle prestazioni dei SGS
–
E. Guida e modello tipo
per la gestione del cambiamento
56 57
E1. GUIDA PER LA VALUTAZIONE DELLA GESTIONE DEL CAMBIAMENTO LA VALUTAZIONE CONSISTE IN SEI FASI CORRELATE
MANAGEMENT OF CHANGE EVALUATION GUIDE THE EVALUATION HAS SIX INTERRELATED STEPS
INTRODUZIONE ALL’USO DI QUESTA GUIDA 1. Valutazione della natura, dello scopo e dell’impatto del cambiamento proposto
INTRODUCTION TO USING THIS GUIDE Assessment of the nature, scope and impact of the proposed change
Le regolamentazioni sui Sistemi di Gestione della Sicurezza (SGS) richiedono alle organizza- Esaminare la documentazione presentata per comprendere se il cambiamento è stato
zioni di avere un processo di gestione del cambiamento per documentare e valutare l’impatto adeguatamente descritto, incluso il contesto e il suo impatto interno ed esterno.
che qualsiasi cambiamento organizzativo, operativo o infrastrutturale ha sulla sicurezza. Questa Review the submitted documentation to understand whether the change, has been
guida alla valutazione fornisce al personale designato un quadro per valutare la documenta- adequately described, including the context and its impact internally and externally.
zione relativa alla gestione del cambiamento. Si intende utilizzare la guida per consentire al
personale designato di esser convinti che sia stata documentata una adeguata valutazione del 2. Valutazione dei pericoli e identificazione delle conseguenze
cambiamento. La stessa, fornisce anche un resoconto della nostra valutazione. Assessing hazard and consequence identification
SMS regulations require organisations to have a Management of Change process to document Assicurarsi che sia stato eseguito un appropriato processo di identificazione dei pericoli e
and assess the impact any organisational or operational change has on safety. This evaluation che sia stata identificata e documentata la gamma di conseguenze.
guide provides organization’s staff with a framework to assess the Management of Change docu- Ensure that an appropriate hazard identification process has been carried out and
mentation. It is intended to be used to enable the organization to be satisfied that a valid asses- the range of consequences have been identified and documented.
sment of the change has been documented. It also provides a record of our evaluation.
3. Valutazione del modo in cui il rischio è stato valutato e accettato
Questa documentazione a supporto della gestione del cambiamento può avere titoli diversi a Evaluation of the way that the risk has been assessed and accepted
seconda dell’organizzazione e dei requisiti normativi, ma, comunemente, può essere chiamata
“safety cases” (una relazione strutturata, supportata da dimostrazioni ed evidenze, inteso a Esaminare e valutare che le classificazioni di probabilità e gravità siano appropriate, giustifi-
giustificare che il caso esaminato è accettabilmente sicuro per una specifica applicazione in uno cate e applicate in modo coerente per gestire i rischi ad un livello accettabile.
specifico ambiente operativo) , “safety risk assessments” (valutazione del rischio per la sicurez- Review and evaluate the probability and severity classifications are appropriate
za) e studi di sicurezza stradale e delle infrastrutture di trasporto. and justified and is applied consistently to manage risks to an acceptable level.
This change documentation may come under different titles depending on the organisation
4. Valutazione delle azioni di mitigazione del rischio
and the regulatory requirements but commonly these may be called safety cases, safety risk
Assessing the risk mitigation actions
assessments and aeronautical studies.
Valutare le misure di mitigazione del rischio per determinare l’efficacia delle azioni intrapre-
Il valutatore dovrà istruire approfonditamente la valutazione del cambiamento e compren- se per controllare il rischio.
dere se i processi e le procedure utilizzati dall’organizzazione sono sufficienti per individuare Evaluate the risk mitigations to determine the effectiveness of the actions taken to control the risk.
eventuali significative problematiche derivanti dal cambiamento.
The assessor will need to judge the depth of the evaluation and whether the processes and pro- 5. Valutazione della giustificazione e prove a sostegno
cedures used by the organisation would be sufficient to uncover any significant flaws in the change. Assessing the justification and supporting evidence
Valutazione di ogni evidenza a supporto e ragionamento utilizzati per giustificare che il cam-
A causa della profondità e della complessità di molti cambiamenti organizzativi, si consiglia di pro-
biamento è possibile e che non ha un effetto negativo sulla sicurezza.
cedere mediante campionamento, poiché non tutti gli aspetti possono essere pienamente valutati.
L’estensione del campione dipende dal giudizio del valutatore. Inoltre, si dovrebbe considerare il Assessment of any supporting evidence and arguments used to justify that the change is
giudizio, del valutatore, sulla capacità e competenza dell’organizzazione nel gestire il cambiamento valid and does not have an adverse effect on safety.
in sicurezza e sulla affidabilità del sistema di gestione dell’organizzazione. Per determinare il livello di
6. Valutazione del piano di garanzia della sicurezza per la gestione del rischio residuo
coinvolgimento regolamentare, all’inizio dello strumento di valutazione, c’è una serie di domande.
Assessing the assurance plan to manage the residual risk
Due to the depth and complexity of many organisational changes it is recommended a sam-
pling approach is used as not every aspect can be fully assessed. The extent of the sample Esaminare il modo in cui l’organizzazione prevede di monitorare l’implementazione del cam-
depends on the judgement of the assessor. In addition, a judgement of the organisation’s capa- biamento e verificare che le azioni di mitigazione dei rischi siano gestite efficacemente in
bility and competence in managing the change safely and the assessor’s confidence in the orga- seguito al completamento del cambiamento.
nisation’s management system should be considered. There is a set of questions to determine Review how the organisation plans to monitor the change implementation and verify that
the level of regulatory involvement at the start of the evaluation tool. risks mitigations are effectively managed after the change has been completed.
58 59
Ogni fase include una serie di azioni che devono essere intraprese dal valutatore. Per ogni azio- Per determinare il livello di coinvolgimento regolamentare richiesto nella valutazione dell’a-
ne vi è una guida che assiste il valutatore ed un riquadro commenti nel quale si riporta ciò che nalisi di sicurezza (safety case), è necessario utilizzare la seguente matrice (registrare qui il livel-
è stato campionato e gli eventuali commenti. Il valutatore non deve revisionare ogni azione, ma lo di coinvolgimento scelto, contrassegnando la matrice).
deve indicare quelle che sono state valutate e quelle che non sono state valutate, indicando nella To determine the level of regulatory involvement is needed in the safety case evaluation the
colonna dei commenti “non valutata”. matrix could be used (record here the chosen level of involvement by marking the matrix).
Each step includes a series of actions to be taken by the assessor. For each action there is gui-
dance to assist the assessor and a comments box to record what was sampled and any comments. Determinazione del coinvolgimento normativo
The assessor does not have to review against each action but should indicate those that have Management of Change Evaluation Record
been assessed and those that haven’t by identifying ‘not assessed’ in the comments column. Che livello di confidenza Alto livello
ha l’organizzazione respon- Basso di coinvolgimento
sabile dell’istruttoria circa Low High level
REQUISITI NORMATIVI of involvement
la possibilità che l’organiz-
REGULATORY REQUIREMENTS zazione possa gestire con
successo il cambiamento Medio
Possono esserci requisiti normativi specifici su come un safety case (analisi di sicurezza) o un proposto? Medium
documento di valutazione del rischio possono esser formalmente accettati secondo quanto pre-
What level of confidence
visto dalle prescrizioni delle normative esistenti. Queste dovrebbero esser sempre accompagnate does the Organization have
da una guida, che deve supportare tale accettazione formale. that the organisation can Alto
Basso livello
di coinvolgimento
There may be specific regulatory requirements on how a safety case or safety risk assessment successfully manage the High Low level
proposed change? of involvement
are formally accepted from existing regulatory obligations. These should always be followed by a
guide and this guide has to supports that formal acceptance. Basso Medio Alto
Low Medium High
Questa guida dovrebbe esser sempre utilizzata per registrare la valutazione della competente
organizzazione designata su un cambiamento. La guida è utilizzata per indirizzare l’istruttore nella Qual è l’impatto del cambiamento
valutazione del cambiamento proposto dall’organizzazione e per garantire che il cambiamento e rispetto all’organizzazione ed al sistema di trasporto?
la relativa documentazione di supporto hanno ricevuto un appropriato livello di valutazione. What is the impact of the change in respect to the organisa-
tion and the transport system?
This guide should always be used to record the evaluation of a change. It is used to guide the
inspector to assess the proposed changes by the organisation and to demonstrate our assurance
Nota 1: La sorveglianza effettuata in precedenza e le capacità dell’organizzazione dovrebbero esser prese in conside-
that the change and its supporting documentation was given an appropriate level of evaluation. razione nel determinare il livello di fiducia.
Note 1: Past oversight and the organisation’s capabilities should be considered when determining the level
Il modulo di riepilogo delle osservazioni può essere utilizzato per tener traccia di ogni problema- of confidence.
tica sottoposta con la documentazione presentata. Nota 2: La novità, la complessità e lo scopo del cambiamento dovrebbero esser considerati come parte dell’impatto
The Summary Observation Form may be used to track any issues raised with the submitted del cambiamento.
documentation. Note 2: Novelty, Complexity and scope of the change should be considered as part of the impact of the change.
Registro delle istruttorie sulle “Gestioni del Cambiamento” Il valutatore dovrebbe riscontrare la propria valutazione nella matrice di cui sopra per determina-
Management of Change Evaluation Record re il livello di coinvolgimento regolamentare. Più ci si trova in alto a destra nella matrice maggiore è
il livello di coinvolgimento. Inoltre, il coinvolgimento dell’Organizzazione designata per le istruttorie
Organizzazione Titolo del Cambiamento potrebbe essere minimo o nullo se la valutazione si trova nell’angolo inferiore sinistro della matrice
Organisation Title of Change
di sopra, tuttavia la considerazione degli obblighi normativi può ancora richiedere un coinvolgimen-
Contatto Revisione/N. Prot.
to normativo. Un basso livello di coinvolgimento potrebbe risultare in un maggiore utilizzo del cam-
Point of Contact Revision/issue N. pionamento. In tal caso, l’approccio al campionamento dovrebbe essere identificato e registrato.
The evaluator should review their assessment in the above matrix to determine their level of
Istruttori Data involvement. The further to the top-right of the matrix, the greater the level of involvement.
CAA Assesors Date Additionally, there may be little or no authority involvement necessary if the assessment is in the
lower left corner of the matrix above, however consideration of regulatory obligations may still
Riferim. Progetto/Fascicolo Data di ricezione
Project/File Ref. Date recived demand regulatory involvement. A low level of involvement could result in a greater use of sam-
pling. In such case, the approach to sampling should be identified and recorded.
60 61
Registro delle istruttorie sulle “Gestioni del Cambiamento” Azioni Guida alla valutazione Commenti
Management of Change Evaluation Record Action Evaluation guidance Comments
Contrassegnare Giustificazione della registrazione 1.3 Esaminare la documentazione È chiaro? Completo? Appropriato?
Livello di coinvolgimento Coerente? Non ambiguo? Ha senso?
per determinare se fornisce una
dell’Organizzazione la matrice sopra Record justification comprensione adeguata del Is it clear? Complete? Appropriate?
designata per l’istruttoria Mark the matrix Approccio di campionamento utilizzato cambiamento. Consistent? Unambiguous? Does it make
above 1.3 Review the documentation to sense?
Level of authority involvement Sampling approach used
determine whether it provides an
adequate understanding of the change.
È necessario un ulteriore Si Procedere allo STEP 1
Yes Proceed to STEP 1 1.4 Esaminare la documentazione per Gli impatti definiti considerano:
coinvolgimento regolamentare? • Interazioni dirette con cosa è stato
determinare se l’impatto diretto e
Is further regulatory indiretto del cambiamento proposto è cambiato?
No Giustificazione della registrazione stato definito. • Effetti domino (“knock-on effects”)
involvement needed? dalle interazioni dirette?
No Record justification 1.4 Review the documentation to • Impatti indiretti attraverso risorse
determine whether the direct and indirect condivise?
Data Istrutttore/Designato per la sorveglianza impact of the proposed change has been
defined. Do the defined impacts consider:
Date Inspector / Surveyor • Direct interactions with what
has been changed?
• Knock-on effects from the direct i
nteractions?
• Indirect impacts through shared
resources?
>>>
62 63
STEP 2. Valutazione dei pericoli e identificazione delle conseguenze Azioni Guida alla valutazione Commenti
Assicurarsi che sia stato eseguito un appropriato processo di identificazione dei pericoli/rischi e che sia Action Evaluation guidance Comments
stata identificata e documentata la gamma di conseguenze È stato considerato quanto segue:
2.4 Confermare se i pericoli correlati alle
prestazioni umane e le loro conseguenze • Competenza
STEP 2. Assessing hazard and consequence identification sono stati identificati. • Fatica
Ensure that an appropriate hazard identification process has been carried and the range of consequences • Attenzione
2.4 Confirm whether human performance • Ambiente di lavoro
have been identified and documented related hazards and their consequences • Distrazioni
been identified. • Comunicazione
Azioni Guida alla valutazione Commenti • Fisiologia umana
Action Evaluation guidance Comments • Interfaccia uomo-macchina
• Stress
Verificare che ciò sia stato documentato • Tolleranza agli errori
2.1 Il processo di identificazione
dei pericoli e delle conseguenze è o che siano state seguite le procedure. Have the following been considered;
documentato? Confirm that this it has been documented • Competency
or that existing procedures have been • Fatigue
2.1 Is the hazard and consequence • Attention
identification process documented? followed.
• Working environment Distractions
• Communication
2.2 Determinare chi erano le persone Valutare se sono state selezionate • Human physiology
coinvolte nel processo. le persone giuste (questo può includere • Human to machine interface
subappaltatori e portatori di interessi, • Stress
2.2 Determine who were the people ovvero stakeholder, esterni). • Error tolerance
involved in the process. Nel processo di identificazione dei
pericoli sono stati coinvolti i dipartimenti 2.5 Confermare che i pericoli identificati e Campionare alcuni dei pericoli
e le organizzazioni identificati come le loro conseguenze siano registrati. identificati, con le relative conseguenze.
interfacce? Ciò può far parte della documentazione
2.5 Confirm that the identified hazards del cambiamento proposto,
Evaluate whether the right people were and their consequences are recorded.
selected (this may include subcontractors ovvero può esser tenuto separato
and external stakeholders). (ma con riferimenti incrociati).
Have departments/ organizations Sample some of the identified hazards
identified as interfaces been involved in and consequences. This may be included
the hazard identification process? as part of the change documentation
or held separately (but cross referred).
2.2 Determinare chi erano le persone Valutare se sono state selezionate
coinvolte nel processo. le persone giuste (questo può includere 2.6 Determinare se sono stati considerati Garantire che siano stati considerati
subappaltatori e portatori di interessi, i pericoli associati alle interfacce ed alle i pericoli correlati alle interfacce
2.2 Determine who were the people ovvero stakeholder, esterni). interne ed esterne fuori dal controllo
involved in the process. organizzazioni esterne.
Nel processo di identificazione dei dell’organizzazione.
pericoli sono stati coinvolti i dipartimenti 2.6 Determine whether hazards associated
with interfaces and external organisations Ensure that hazards that could arise
e le organizzazioni identificati come during the implementation of the change
interfacce? have been considered.
have been considered.
Evaluate whether the right people were
selected (this may include subcontractors 2.7 Determinare se sono stati considerati Assicurarsi che siano stati considerati
and external stakeholders). i pericoli associati alla fase di transizione. i rischi che potrebbero sorgere durante
Have departments/ organizations l’implementazione del cambiamento.
identified as interfaces been involved in 2.7 Determine whether hazards associated
with the transitional phase have been Ensure that hazards that could arise
the hazard identification process? during the implementation of the change
considered.
have been considered.
2.3 Garantire che i metodi utilizzati Valutare la metodologia per assicurarsi
consentano un’identificazione completa che identifichi il pericolo e le relative
dei pericoli e delle conseguenze. conseguenze.
Valutare se i pericoli e le conseguenze
2.3 Ensure the methods used enable identificati sono adeguati. Considerare
a comprehensive hazard and consequence se dei pericoli, e le relative conseguenze,
identification. non sono stati trascurati.
Verificare idoneità/adeguatezza dei dati
utilizzati.
Evaluate the methodology to ensure
it identifies hazard and related
consequences.
Evaluate whether identified hazards and
consequences are appropriate. Consider
if any hazards or consequences have
been missed.
Review suitability of data used.
>>>
64 65
STEP 3. Valutazione del modo in cui il rischio è stato valutato e accettato STEP 4. Valutazione delle azioni di mitigazione del rischio
Esaminare e valutare che le classificazioni di probabilità e severità siano appropriate, giustificate Valutare le misure di mitigazione del rischio per determinare l’efficacia delle azioni intraprese
e applicate in modo coerente per gestire i rischi ad un livello accettabile per controllare il rischio
STEP 3. Evaluation of the way that the risk has been assessed and accepted STEP 4. Assessing the risk mitigation actions
Review and evaluate that probability and severity classifications are appropriate, justified and applied Evaluate the risk mitigations to determine the effectiveness of the actions taken to control the risk
consistently to manage risks to an acceptable level
Azioni Guida alla valutazione Commenti
Azioni Guida alla valutazione Commenti Action Evaluation guidance Comments
Action Evaluation guidance Comments
4.1 Verificare che siano implementate Confermare che le misure di mitigazione
3.1 Sono state definite e utilizzate Sono le stesse utilizzate nei del rischio siano adeguatamente
adeguate misure di mitigazione del rischio,
definizioni appropriate di probabilità e Sistemi di Gestione della Sicurezza documentate.
che dovranno anche esser registrate e
gravità per classificare le conseguenze? dell’organizzazione? Queste possono Alcuni pericoli potranno avere più di una
continuare ad essere efficaci.
essere definizioni qualitative supportate mitigazione.
3.1 Have appropriate likelihood and dal giudizio di esperti ovvero, laddove 4.1 Check that the appropriate risk
severity definitions been defined and i dati fossero disponibili, definizioni mitigations are implemented, recorded and Confirm that risk mitigations are
used to classify the consequences? quantitative. will continue to be effective. appropriately documented.
Some hazards will have more than one
Are they the same as that used in the mitigation.
organisation’s SMS?
This may be qualitative definitions Nel processo decisionale sono state
4.2 Determinare chi è stato coinvolto nello
supported by expert judgement or coinvolte le persone appropriate
stabilire le misure di mitigazione
Quantitative definitions when data is ed esiste un’appropriata titolarità
del rischio.
available. dei controlli del rischio?
4.2 Determine who was involved
in establishing the risk mitigations. Were appropriate people involved in the
decision making and is there appropriate
3.2 È stata definita ed utilizzata una È uguale a quella utilizzata nel ownership of the risk controls?
matrice di tollerabilità del rischio? Sistema di Gestione della Sicurezza
dell’organizzazione? Le misure di mitigazione del rischio
3.2 Has a risk tolerability matrix been 4.3 Esaminare le misure di mitigazione
defined and used? Is it the same as that used in the del rischio, sono appropriate e realizzabili? sono ragionevoli e robuste?
organisation’s SMS? Il rischio residuo, a valle delle strategie di Le misure di mitigazione sono pratiche
riduzione del rischio, e realistiche?
La probabilità, la severità ed il rischio è considerato appropriato? Il rischio residuo è stato calcolato
3.3 Sono state registrate la probabilità e prendendo in considerazione tutte
la severità di ciascuna conseguenza e il vengono valutati prima e dopo che è 4.3 Review the risk mitigations, are they
stata intrapresa un’azione le misure di mitigazione del rischio?
livello di rischio valutato? appropriate, achievable and is the residual
di mitigazione? risk considered appropriate after the risk Are the mitigations reasonable and robust?
3.3 Have the likelihood and severity for Considerare se la probabilità e la Are the mitigations practical and realistic?
each consequence been recorded and the reduction strategies?
severità identificate sono ragionevoli ed Has the residual risk been calculated after
level of risk assessed? appropriate. taking into consideration all risk mitigations?
Is the likelihood, severity and risk
4.4 Determinare se le misure di mitigazione Le azioni di mitigazione hanno un impatto
assessed before and after mitigating
del rischio hanno creato nuovi rischi o diretto o indiretto su misure di mitigazione
action has been taken?
hanno influenzato le misure di mitigazione dei rischi esistenti o su altri requisiti di
Consider whether the likelihood and
del rischio esistenti. sicurezza?
severity identified are reasonable and
appropriate. 4.4 Determine whether the risk mitigations Do the mitigation actions impact directly
have created any new risks or affected or indirectly impact any existing risk
existing risk mitigations. mitigationsor other safety requirements?
3.4 L’esame della probabilità e della L’organizzazione utilizza modelli
severità ha tenuto conto dell’efficacia “bow-tie”, analisi dell’albero degli eventi,
alberi dei guasti, ecc.? 4.5 Nella scelta delle misure di mitigazione Esiste un’eccessiva fiducia/dipendenza
delle barriere e delle difese esistenti? sull’azione umana per mitigare il rischio?
Does the organisation use bow tie del rischio sono stati considerati i cosiddetti
3.4 Has the review of likelihood “principi dei fattori umani” (Human Factors L’azione di mitigazione è sicura
and severity taken into account the models, event tree analysis, (a prova di errori) e con una certa
fault trees etc? principles)?
effectiveness of existing barriers and tolleranza rispetto a possibili errori?
defences? 4.5 Have Human Factors principles been
considered in the choice of risk mitigation? Is there an over reliance on human action as
a risk mitigation? Is the mitigation action fail
safe and error tolerant?
3.5 Determinare se il rischio è Laddove un rischio rimane tollerabile,
adeguatamente controllato o se è la decisione di accettare un rischio
stata registrata la giustificazione per è stata presa da una persona
l’accettazione del rischio. adeguatamente autorizzata
ed il ragionamento alla base
3.5 Determine whether the risk is dell’accettazione è stato registrato?
adequately controlled or has the
justification for the risk acceptance been Where a risk remains tolerable has the
recorded. decision to accept a risk been made my
an appropriately authorised person and
the reasoning behind the acceptance
been recorded?
66 67
STEP 5. Valutazione della giustificazione e prove a sostegno STEP 6. Valutazione del piano di garanzia della sicurezza per la gestione del rischio residuo
Valutazione di ogni prova e ragionamento utilizzati per giustificare che il cambiamento è valido Esaminare il modo in cui l’organizzazione prevede di monitorare l’implementazione del cambiamento e verificare
e che non ha un effetto negativo sulla sicurezza che le azioni di mitigazione dei rischi siano gestite efficacemente in seguito al completamento del cambiamento
STEP 5. Assessing the justification and supporting evidence STEP 6. Assessing the assurance plan to manage the residual risk
Assessment of any supporting evidence and arguments used to justify that the change is valid Review how the organisation plans to monitor the change implementation and verify that risks mitigations
and does not have an adverse effect on safety are effectively managed after the change has been completed
Azioni Guida alla valutazione Commenti Azioni Guida alla valutazione Commenti
Action Evaluation guidance Comments Action Evaluation guidance Comments
È possibile rigettare le evidenze 6.1 Verificare che l’organizzazione abbia Potrebbero esserci passaggi o fasi critiche
5.1 Esaminare qualsiasi prova presentata
presentate? individuato le fasi critiche e i controlli sui nel cambiamento che richiedono un
per giustificare che il cambiamento
Forniscono un livello di sicurezza rischi che saranno oggetto di verifica e chi monitoraggio aggiuntivo. Alcuni controlli
proposto è sicuro da implementare.
equivalente? ne è responsabile. del rischio saranno più critici di altri, quindi
5.1 Review any supporting evidence Il cambiamento proposto è stato verificato è opportuno evidenziare ciò.
that is presented to justify that the 6.1 Check that the organisation has Le criticità possono esser in termini di:
e valutato dall’organizzazione? identified the critical steps and risk controls
change is safe to implement. Hanno considerato tutto? • Impatto;
that will be subject to checking and who • Robustezza dei controlli;
Confermare che ogni prova è appropriata is responsible.
e pertinente. • Numero di barriere che rimangono in atto.
Confermare che ci sono prove sufficienti Verificare chi è responsabile delle attività
per supportare il cambiamento. di monitoraggio e controllo/verifica.
Is it possible to reject the evidence There may be critical steps or phases in the
presented? change that require additional monitoring.
Does it provide an equivalent level of safety? Some of the risk controls will be more
Has the proposed change been audited critical than others so should be highlighted.
and assessed by the organisation? Critical in terms of:
Have they addressed everything? • Impact.
Confirm that any evidenceis appropriate • Robustness of the controls.
and relevant. • Number of remaining barriers in place
Confirm that there is sufficient evidence Check who is responsible for the monitoring
to support the change. activities and verification checks.
68 69
E2. MODELLO TIPO PER LA VALUTAZIONE DELLA GESTIONE DEL CAMBIAMENTO
Accettazione Data Personale Organizzazione Unità operativa / MANAGEMENT OF CHANGE FORM
del Cambiamento Date designata per l’istruttoria Area commerciale
Change Acceptance Staff GDC RIF
Business Area GESTIONE DEL CAMBIAMENTO
MANAGEMENT OF CHANGE MOC REF
1. Qual è il cambiamento?
1. What is the change?
Descrivere la modifica, inclusi i tempi necessari a realizzarla.
Describe the change including timescales.
70 71
7. Questioni riguardanti la sicurezza e valutazione del rischio
7. Safety Issues and the risk assessment
Qual è Cosa potrebbe Quanto Quanto Valutazione Quale(i) Chi agisce
il problema? accadere sarà grave? è probabile del rischio. azione(i) e quando.
Pericolo. di conseguenza? Severità. che accada? Risk rating. è necessario Action by
What is Conseguenze. How Bad Probabilità. intraprendere? whom
the issue? What could will it be? How likely Mitigazioni. and when.
Hazard. happen Severity. is it to occur? What action(s)
as a result? Likelihood. are we taking?
Consequences. Mitigations.
1 Potrebbe
esserci più di
un’azione per
ogni problema.
There may be
more than one
action for each
issue.
3
PARTE 3
4
Strumenti per l’implementazione, la certificazione
e il monitoraggio delle prestazioni dei SGS
5 –
F. Modello tipo di indicatori prestazionali di sicurezza
6
72 73
Modello TIPO di Indicatori Prestazionali di Sicurezza
Safety Performance Indicator Template
Prestazioni / Performance
Indicatore Prestazionale Obiettivi
Performance Indicator Objectives 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Numero di incidenti gravi (come definiti dal Manuale Safety Management) 1 o meno
Number of major risk incidents (as defined in SMM) 1 or less
74
Numero esercitazioni previste nel Piano di Risposta alla Emegenza (PRE) 1
Number of ERP drills
75
–
PARTE 3
76
3. Gestione dei rischi della sicurezza Mantenere il livello
o passare al successivo
3. Safety risk management
Mantain or next level
77
–
PARTE 3
8-D è uno strumento avanzato di gestione della qualità ed è un veicolo per un team interfunzionale per articolare rifelssioni e fornire determina-
zione scientificaai dettagli dei problemi o delle non conformità e fornire soluzioni applicabili. Le organizzazioni possono trarre vantaggio dall’ap-
proccio 8-D applicandolo a tutte le aree tecniche di interesse. il metodo 8-D fornisce eccellenti linee guida che consentono di arrivare alla radice
di un problema e modi per verificare che la soluzione individuata funzioni effettivamente. Piuttosto che curare il sintomo, viene curata la malattia,
quindi è improbabile che lo stesso problema si ripresenti ancora.
8-D is a quality management tool and is a vehicle for a cross-functional team to articulate thoughts and provides scientific determination to details of
problems and provide olutions. Organizations can benefit of the 8-D approach by applying it to all areas in the company. The 8-D provides excellent
guidelines allowing us to get to the root of a problem and ways to check that the solution actually works. Rather than healing the symptom, the illness
is cured, thus, the same problem is unlikely to recur.
STEP 0 1 2 3 4 5 6 7 8
Azione Fase di Formare Definizione Sviluppare Identificazio- Identificazione Implementa- Prevenire Riconoscere
Action pianificazione il Team del problema/ un’azione di ne e verifica delle Azioni zione e le recidive i contributi
The planing Establishing Esposizione & contenimento della causa Correttive convalida Preventing del Team
stage the Team Descrizione ad interim principale permanenti delle ACP recurrence Recognizing
Problem Developing Identifyng (ACP) Implementing Teams Efforts
Definition/ Interim & Verifyng Identifyng & Validating DEFINIZIONE DEL PROBLEMA DISEGNO/FOTO DEL PROBLEMA
Statement & Containment Root Cause Permanent PCA PROBLEM DEFINITION SKETCH/PHOTO OF THE PROBLEM
Description Action Corrective
Fornisce il punto di partenza per risolvere il problema o la non
Actions (PCA)
conformità. È necessario disporre di una descrizione “corretta”
del problema o della non conformità per identificare le cause.
2A Necessità di utilizzare termini comprensibili a tutti.
Provides the starting point for solving the problem or noncon-
formance issue. Need to have a “correct” problem description to
identify the causes. Need to use terms that are understood by all.
Problema registrato e azione Azione Correttiva a Lungo Termi- Azioni Correttive a Lungo Termine Confermata l’efficacia
correttiva a breve termine ne sviluppata ma implementate. Monitoraggio/ dell’Azione Correttiva a Lungo
in atto nell’organizzazione. non implementata. valutazione dell’efficacia. Termine. Problema chiuso. Regole di Riferimento:
Reference Rule(s):
Registered Problem and Long Term Corrective Action Long Term Corrective Action Long Term Corrective Action
Short Term Corrective Action developed but not implemented. implemented. Monitoring/ confirmed effective.
in place in house. evaluating effectiviness. Problem closed.
78 79
IDENTIFYING&VERIFYING ROOT CAUSE
2B È / IS NON È / IS NOT IDENTIFYING&VERIFYING ROOT CAUSE
Analizzare per “Causa principale” del Problema.
Chi è interessato al Problema? Chi non è interessato al Problema? Analyze for “Root Cause” of the Problem. Identify and verify the escape point.
Who is affected by the problem? Who is not affected by the problem? 4
Brainstorming sulle possibili cause del Problema.
WHO
Che cosa è interessato dal Problema (ID parte, numero di lotto, ecc.)? Cosa potrebbe succedere ma non è successo?
WHAT
What has the Problem (part ID, lot, etc.)? What could be happening but is not? Come è fatto? Perchè è venuto fuori?
How is it made? Why did it get out?
Cosa sta succedendo con il processo e con il coordinamento? Quale potrebbe essere il problema ma non lo è?
What is happening with the process & with containment? What could be the Problem but is not?
Persone Materiali Macchina Macchina Materiali Persone
Abbiamo prove fisiche del Problema? People Materials Machine Machine Materials People
Do we have phisical evidence of the Problem?
PROBLEM
HOW OFTEN HOW MUCH WHEN WHERE WHY
80 81
IDENTIFICARE LE AZIONI CORRETIVE PERMANENTI Procedure di Sistema
IDENTIFY PERMANENT CORRETIVE ACTIONS System Procedures
Soluzioni che affrontino e correggano la Causa Principale. Soluzioni identificate per essere la migliore di tutte le alternative.
Documentare e verificare L’Azione Correttiva Permanente (ACP) nella Tabella delle Azioni da fare. Accordi Operativi
Operation Letters
5 Solutions that address and correct the Root Cause. Solutions determined to be the best of all the alternatives.
Document and verify the Permanent Corrective Action (PCA) in the Action Item Table. Sistema di Gestione degli Assets
Asset Management System
7A DEDICARSI A SISTEMI SIMILI Questo esercizio di risoluzione dei problemi è stato efficace? È stato verificato con un follow up?
ADDRESS SIMILAR SYSTEMS
Was this problem-solving exercise effective? has it been verified with a follow up?
Processo/Elemento Chi è Responsabile Quando
Process/Item Who responsible When Si / No Firma / Titolo /Data Risultati
Si / No Signature / Title / Date Findings
Pianificata Effettiva
Planned Actual
>>>
82 83
Tabella delle Attività da fare
Action Item Table
Attività Implementare e verificare Azioni
Actions Implement & Verify Actions
Azione n. Problema Azione di Contenimento / Azione Correttiva Come è stato verificato? Azione Chi è Responsabile Pianificata Corrente Stato
Action # Problem Containment / Corrective Action How Verified Action Who Responsible Planned Actual Status
84
85
PARTE 4
Disciplinare e Schema di certificazione degli Organismi
di Certificazione dei Sistemi di Gestione della Sicurezza
INDICE
I. DISCIPLINARE 88
II. SCHEMA DI CERTIFICAZIONE 93
86 87
I. DISCIPLINARE • Decreto Ministeriale (MIT) n. 430 del 8/10/2019 sulla realizzazione dell’archivio
Art.1 informatico nazionale delle opere pubbliche AINOP;
Generalità • UNI ISO 55000:2015 -“Gestione dei beni (asset management) - Panoramica,
1. Il Disciplinare e lo Schema di certificazione stabiliscono i requisiti e le condizioni necessarie principi e terminologia”;
al riconoscimento degli Organismi di Certificazione di terza parte dei Sistemi di Gestione • UNI EN 16991:2018 - “Quadro di riferimento per le ispezioni basate sul rischio”;
della Sicurezza per le attività di verifica e manutenzione delle infrastrutture. • Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro - D.Lgs.
2. Gli Enti di accreditamento qualificano gli organismi di certificazione di parte terza accertan- n. 81 del 9 aprile 2008, testo coordinato con il D.lgs. 3 agosto 2009, n. 106;
do che possiedano e mantengano nel tempo i requisiti organizzativi, procedurali, tecnici, • D.Lgs. 17/2010;
professionali, nonché i requisiti di onorabilità, imparzialità e indipendenza specificati nelle • Accordo Stato Regioni 21/12/2011;
Linee Guida ANSFISA. • Accordo Stato Regioni 07/07/2016;
• Decreto interministeriale 06/03/2013;
Art.2 • DM 05 agosto 2011;
Quadro normativo di riferimento • Linee Guida ANSFISA per la certificazione, l’implementazione e il monitoraggio delle
1. Il presente disciplinare fa riferimento per quanto applicabile, a: prestazioni dei sistemi di gestione della sicurezza per la verifica e la manutenzione delle
• D.L. 109/2018; infrastrutture stradali e autostradali;
• Legge 130/2018;
• Decreto 28 gennaio 2020, n. 24, contenente lo Statuto dell’ANSFISA; Art.3
• Decreto 13 febbraio 2020, n. 25, contenente il Regolamento di amministrazione dell’ANSFISA; Ambito di applicazione
• Regolamento (CE) 765/2008; 1. Il presente Disciplinare ha lo scopo di rendere omogenee ed armonizzare le modalità di valu-
• UNI CEI EN ISO/IEC 17021-3 “requisiti per gli Organismi che forniscono audit e certifica- tazione della conformità da parte degli organismi di certificazione di terza parte OdCT di cui
zione dei sistemi di gestione- parte 3 - requisiti di competenza del personale” all’art.12 comma 4b della Legge 130/2018, con riferimento alle Linee Guida ANSFISA per la im-
• UNI CEI EN ISO/IEC 17065:2012 “requisiti per gli organismi che certificano prodotti, plementazione, certificazione e valutazione delle prestazioni dei Sistemi di Gestione della Sicu-
processi, servizi”; rezza (SGS) per le attività di verifica e manutenzione delle infrastrutture stradali e autostradali;
• UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2004 per la certificazione del personale;
• UNI CEI EN ISO/IEC 17020 “requisiti per il funzionamento dei vari tipi di organismi Art.4
che effettuano attività di ispezione”; Termini e definizioni
• UNI EN ISO 19011:2018 Linee guida per audit di sistemi di gestione; 1. Ai fini del presente disciplinare si intende per:
• UNI CEI EN ISO IEC 17021-1:2015 Valutazione della conformità - Requisiti per gli organi- • LG SGS-ISA: Linee Guida ANSFISA per la implementazione, certificazione e valutazione delle
smi che forniscono audit e certificazione di sistemi di gestione - Parte 1: Requisiti; prestazioni dei Sistemi di Gestione della Sicurezza (SGS) per le attività di verifica e manuten-
zione delle Infrastrutture Stradali e Autostradali;
• UNI ISO 31000:2018 Gestione del rischio - Risk Management;
• SGS-ISA: Sistemi di Gestione della Sicurezza (SGS) per le attività di verifica e manutenzione
• UNI EN ISO 31010 “Risk management - Risk assessment techniques”;
delle Infrastrutture Stradali e Autostradali;
• Linea guida ISO 73:2009 - Risk management - Vocabulary;
• Certificazione: attestazione di parte terza relativa a prodotti, processi, sistemi o persone (vedi
• ICAO ANNESSO 19 - Safety Management Systems; ISO/IEC 17000);
• ISO/IEC 17067:2013 “Conformity assessment - Fundamentals of product certification • Organismo di certificazione di parte terza (OdCT): Organismo di terza parte che effettua la
and guidelines for product certification schemes”; certificazione di conformità;
• ISO/IEC Guide 28:2004 “Conformity assessment - Guidance on a third-party certification • Accreditamento: attestazione da parte di un organismo nazionale di accreditamento che cer-
system for products”; tifica che un determinato organismo di valutazione della conformità soddisfa i criteri stabiliti
• ISO/IEC Guide 53:2005 “Conformity assessment - Guidance on the use of an organiza- da norme armonizzate e, ove appropriato, ogni altro requisito supplementare, compresi quel-
tion’s quality management system in product certification”; li definiti nei rilevanti programmi settoriali, per svolgere una specifica attività di valutazione
• ISO/IEC 17007:2009 “Conformity assessment - Guidance for drafting normative della conformità (Reg. CE N. 765/2008 Capo 1, Art. 2, Comma 10). L’accreditamento consiste
documents suitable for use for conformity assessment”; in una dichiarazione di adeguatezza (adequacy audit e non quindi compliance o conformity
88 89
audit) dell’organizzazione e delle procedure adottate dall’Organismo di Certificazione di parte • Estensione dell’accreditamento: aggiungere attività di valutazione della conformità allo sco-
terza (OdCT) nel fornire un servizio competente, coerente e imparziale, così come risulta at- po di accreditamento;
traverso il pieno soddisfacimento delle norme/regolamenti di riferimento; • Rivalutazione: valutazione effettuata per rinnovare il ciclo di accreditamento. Ai fini del pre-
• Ente di Accreditamento: designato da uno Stato membro dell’Unione Europea: l’unico orga- sente regolamento la rivalutazione viene indicata come rinnovo;
nismo che in uno Stato Membro è stato autorizzato da tale Stato a svolgere attività di accredi- • Piano della verifica: descrizione delle attività e dell’organizzazione di una verifica;
tamento (Reg. CE N. 765/2008 Capo 1, Art. 2, Comma 11);
• Audit: processo sistematico di valutazione, indipendente e documentato, sorretto da criteri
• Scopo di accreditamento: specifiche attività di valutazione della conformità per le quali l’ac- di obiettività ed efficienza;
creditamento è richiesto o è stato concesso;
• Auditor: addetti che hanno un rapporto lavorativo di subordinazione o di prestazione d’opera
• Schema di accreditamento: insieme di regole, procedure definite e attività svolte dall’organi- con l’organismo di certificazione;
smo di accreditamento per la concessione, l’estensione ed il mantenimento degli accredita-
menti per le diverse categorie di attività certificative coperte da accreditamento e contraddi- • Gestore dell’infrastruttura: soggetto incaricato della realizzazione, della gestione e della ma-
stinte da differenziazioni significative ai fini delle procedure di accreditamento; nutenzione dell’infrastruttura stradale/autostradale;
• Schema di certificazione: insieme di regole, procedure e attività svolte dall’OdCT • OdCT: organismo di certificazione di terza parte riconosciuto da ANSFISA è una organizza-
per l’attestazione della conformità di sistemi di gestione, prodotti/servizi e personale; zione (legalmente costituita) che verifica che l’organizzazione (gestore stradale/autostradale)
operi conformemente ai requisiti degli standard gestionali e certifica la conformità dei sistemi
• Proprietario dello schema: organizzazione responsabile per l’elaborazione ed il mantenimen-
di gestione alle LG SGS-ISA;
to di uno schema di certificazione;
• GVI: Gruppo di verifica ispettiva. E’ il team incaricato dall’OdCT della verifica presso l’organiz-
• Valutazione: processo intrapreso dall’organismo di accreditamento per determinare la com-
zazione, (gestore stradale/autostradale);
petenza di un OdCT basato su una o più norme e/o altri documenti normativi, per un definito
campo di accreditamento; • Certificazione SGS-ISA: l’attestazione, rilasciata dall’Organismo di certificazione di terza parte
all’organizzazione (gestore stradale/autostradale), che certifica la conformità alle specifiche
• Programma di valutazione: insieme di valutazioni congruenti con uno specifico schema
contenute nelle Linee Guida ANSFISA per la implementazione, certificazione e valutazione
di accreditamento che l’organismo di accreditamento svolge nei confronti di un OdCT nel c
orso del ciclo di Accreditamento; delle prestazioni dei Sistemi di Gestione della Sicurezza (SGS) per le attività di verifica e manu-
tenzione delle infrastrutture stradali e autostradali;
• Tecniche di valutazione: metodi utilizzati dall’organismo di accreditamento per eseguire
le valutazioni. • ISO: Organizzazione Internazionale per la Normazione. Organismo che sviluppa standards a
livello mondiale;
Le tecniche di valutazione, possono includere, ma non sono limitate a:
• IEC: Commissione Elettrotecnica Internazionale. Organismo che sviluppa gli standard a livello
• verifiche in sede;
internazionale in materia di elettricità, elettronica e tecnologie correlate;
• verifiche in remoto;
• CEN: Comitato Europeo di Normazione. Organismo che sviluppa gli standard a livello europeo
• verifiche ispettive in accompagnamento; e/o recepisce gli standard ISO;
• esame documentale; • CENELEC: Comitato Europeo per la Normazione Elettrotecnica. Organismo che sviluppa gli
• esame delle pratiche; standard a livello europeo e/o recepisce gli standard IEC;
• verifiche senza preavviso; • UNI: Ente Nazionale Italiano di Unificazione. Organismo che sviluppa gli standard a livello
• audit di validazione (es. market surveillance visit); nazionale e/o recepisce gli standard CEN-ISO;
• interviste; • CEI: Comitato Elettrotecnico Italiano. Organismo che sviluppa gli standard a livello nazionale
• audit di misura. e/o recepisce gli standard CENELEC-IEC.
• Ciclo di accreditamento: periodo di tempo di validità dell’accreditamento. Un ciclo di accredi-
tamento inizia dopo la data della decisione per la concessione dell’accreditamento iniziale o Art.5
del rinnovo dell’accreditamento e non deve essere superiore a 5 anni; Elenco degli Organismi di certificazione di parte terza
• Decisione per l’accreditamento: decisione di concessione, mantenimento, estensione, ridu- 1. Gli organismi di certificazione accreditati, ai sensi del Regolamento (CE) 765/2008, da un Ente di
zione, sospensione o revoca dell’accreditamento; Accreditamento firmatario per lo schema di interesse dei pertinenti accordi EA MLA, se comu-
• Concessione dell’accreditamento: rilascio dell’accreditamento per uno specifico scopo di ac- nitari, ovvero firmatario dei pertinenti accordi IAF MLA se extra comunitari, se in possesso dei
creditamento; requisiti previsti dal disciplinare e schema di certificazione, sono riconosciuti quali Organismi di
• Mantenimento dell’accreditamento: conferma della continuazione dell’accreditamento per certificazione di terza parte (OdCT) dall’ANSFISA, ed inseriti nell’elenco pubblicato da ANSFISA,
uno scopo definito; per le singole attività in base agli accreditamenti posseduti.
90 91
2. Nell’elenco citato, unico per tutti gli OdCT, è indicata la categoria di accreditamento. OdCT per la transizione della propria certificazione ai requisiti previsti dalle LG SGS-ISA;
Per categoria si intende l’ambito normativo per il quale un organismo deve confrontarsi per otte- 2. Gli OdCT in sede di transizione dei certificati, verificano il possesso dei requisiti occorrenti alla
nere l’accreditamento in particolare ISO/IEC 17065 per gli organismi di certificazioni di prodotto. conversione richiesta mediante l’utilizzo delle le specifiche di certificazione e le relative check
Per ottenere l’accreditamento un organismo di certificazione viene sottoposto ad una verifica list contenute nelle LG SGS-ISA, e dispongono gli adeguamenti necessari all’attualizzazione del-
di conformità alla norma citata, e viene periodicamente sorvegliato dall’ente di accreditamento la precedente certificazione, documentando le decisioni adottate, in modo da garantire che il
per attestare il permanere dei requisiti di imparzialità, indipendenza, correttezza e competenza. soggetto certificato soddisfi tutti i requisiti applicabili previsti dalle LG SGS-ISA;
92 93
3 Criteri di competenza Gli attestati relativi ai corsi di formazione sopra indicati e relativi ag- 5 Tempi di verifica Nelle verifiche di sorveglianza, deve essere valutata la progressione del-
del Gruppo di Verifica giornamenti, dovranno essere posseduti da una persona o complessi- (segue) le prestazioni del SGS-ISA (Livelli successivi al P e cioè A, O, E) mediante
(GVI) dell’OdCT vamente dal gruppo di persone costituenti il GVI. un numero di visite di sorveglianza della certificazione adeguato all’entità
(segue) Il personale tutto del GVI dovrà altresì aver superato il: dell’organizzazione alla quale è stata rilasciata certificazione del SGS-ISA.
• Corso Base e Avanzato ANSFISA “Sistemi di Gestione della Sicurezza C. Rinnovo certificazione
per la verifica e la manutenzione delle infrastrutture”. La certificazione ha durata triennale dalla data di delibera. Le verifiche
In sede di primo accreditamento, qualora l’Agenzia non abbia ancora eseguite per il rinnovo sono le stesse effettuate in occasione della prima
avviato l’erogazione degli eventi formativi, in luogo del corso Base e certificazione, avuto a riferimento le risultanze delle verifiche già eseguite
Avanzato Ansfisa è ritenuto accettabile il superamento dei seguenti in fase di rilascio e di sorveglianza della certificazione.
corsi:
• Corso Base e Avanzato IFSC Safey Management System; 6 Tipologie di verifiche Le tipologie di verifiche sono suddivise in:
oppure 1. Verifiche per la certificazione iniziale
• Corso ICAO Annex 19 – Safety Management Systems; Sono verifiche che possono utilizzare tutte le tecniche di valutazione e
oppure sono focalizzate ad accertare attraverso l’uso prevalente dello strumen-
to di valutazione del SGS-ISA (check-list) che siano almeno presenti tutti i
• Corso CIFI - Esperto in valutazione del rischio e verifica CE
componenti e gli elementi chiave del SGS-ISA;
2. Verifiche per la sorveglianza della certificazione
4 Criteri di competenza È richiesta la competenza degli OdCT:
Sono verifiche che possono utilizzare tutte le tecniche di valutazione e
Comitato di Delibera • Idem come sopra
sono focalizzate ad accertare attraverso l’uso prevalente dello strumen-
dell’OdCT to di valutazione del SGS-ISA la permanenza dei requisiti, la presenza dei
componenti e degli elementi chiave del SGS-ISA e il loro livello di evoluzio-
5 Tempi di verifica Per il rilascio della prima certificazione sono richiesti 12 mesi per organiz- ne (A, O, E) in modo da poter esprimere un giudizio di valutazione com-
zazioni complesse e 6 mesi per organizzazioni non complesse. Per il rinno- plessivo sulla evoluzione del sistema di gestione;
vo della certificazione sono richiesti 4 mesi per organizzazioni complesse e Durante le verifiche può essere presente personale tecnico di ANSFISA in
2 mesi per organizzazioni non complesse. qualità di osservatori.
I gestori delle reti autostradali sono da intendersi organizzazioni comples-
se. Ai fini della determinazione del livello di complessità delle altre orga- 7 Oggetto delle verifiche Tutti i componenti e gli elementi chiave del SGS-ISA per le attività di ve-
nizzazioni e dei relativi tempi di audit, gli OdCT devono considerare gli ele- rifica e manutenzione delle infrastrutture stradali e autostradali, come
menti principali del sistema che a titolo esemplificativo e non esaustivo documentati e descritti dalla Linee Guida ANSFISA ed associate liste di
possono comprendere: controllo (check list).
• km di tratte gestiti (scaglioni di 50 km);
• km di viabilità su territorio a rischio idrogeologico (scaglioni di 25 km);
• numero di cantieri attivi o pianificati presenti sul tratto in gestione;
• presenza di pavimentazione ad alte prestazioni (scaglioni di 50 km); 8 Classificazione I rilievi sono classificati in livelli di gravità decrescente: Non conformità,
• numero e classe di attenzione gallerie con lunghezza < 500 m; dei rilievi Osservazione, Commento.
• numero e classe di attenzione gallerie con lunghezza > 500 m; e loro gestione Non conformità (NC): rilievo che segna la presenza di una deviazione/
• numero di gallerie con misure compensative in atto; mancanza che:
• numero e classe di attenzione di ponti, viadotti e passerelle; a) mette a rischio l’affidabilità delle prestazioni del SGS-ISA e/o;
• numerosità del personale addetto alla gestione/esercizio/manutenzione; b) compromette la capacità del SGS-ISA di mantenere il livello minimo at-
a. Prima certificazione teso o indica un blocco nel funzionamento del sistema di gestione e/o;
Tutti i componenti e gli elementi chiave del SGS-ISA vanno verificati da c) minaccia la credibilità della procedura di certificazione del SGS-ISA o
remoto (desktop) dopo che il destinatario della certificazione abbia uti- dell’integrità/onestà dell’OdCT e/o;
lizzato lo strumento per la valutazione (check-list) del SGS-ISA avendo d) evidenzia il mancato rispetto di requisiti cogenti applicabili inerenti lo
compilato tutti i campi appropriati ed avendo dato evidenza di come scopo della certificazione del SGS-ISA e/o;
sono stati raggiunti i requisiti previsti. Dopo la prima verifica da remo- e) accerta l’assenza di componenti e degli elementi chiave del SGS-ISA indi-
to verranno svolte un numero di visite per la certificazione adeguato spensabili per il rilascio della certificazione e/o;
all’entità dell’organizzazione il cui SGS-ISA è oggetto di certificazione. f) deriva dal reiterato mancato efficace superamento di una Osservazione
b. Sorveglianza della certificazione precedentemente formalizzata al destinatario della certificazione;
Devono essere valutati tutti i componenti e gli elementi chiave del Nota 1: La NC viene formulata dagli Ispettori dell’OdCT, attraverso una chiara identificazione
SGS-ISA mediante un numero di visite per la sorveglianza della certifi- del rilievo e deve riportare l’indicazione dell’evidenza su cui si basa il rilievo stesso e il riferi-
mento al requisito specifico che è stato violato.
cazione adeguato all’entità dell’organizzazione il cui SGS-ISA è oggetto Nota 2: La NC può dar luogo all’adozione di provvedimenti sanzionatori.
di sorveglianza della certificazione.
>>> >>>
94 95
8 Classificazione Osservazione: rilievo causato da una parziale attuazione di un requisito
dei rilievi (fissato all’interno delle LG SGS-ISA o riferito al quadro regolamentare ap-
e loro gestione plicabile) il cui risultato non inficia o non è suscettibile d’inficiare diretta-
(segue)
mente o immediatamente la qualità delle prestazioni del SGS-ISA.
Nota 1: L’Osservazione viene formulata dagli Ispettori dell’OdCT, attraverso una chiara identi-
ficazione del rilievo e deve riportare l’indicazione dell’evidenza su cui si basa il rilievo stesso e
il riferimento al requisito specifico che è stato violato.
Nota 2: Una Osservazione non chiusa alla verifica periodica successiva può essere ri-classifi-
cata come Non Conformità.
Commento: rilievo sollevato dall’OdCT nei confronti del Gestore non con-
seguente al riscontro di una situazione oggettiva di mancato soddisfaci-
mento di un requisito, ma finalizzato a prevenire che tale situazione si ve-
rifichi (in quanto potenzialmente realizzabile) e/o a fornire indicazioni per
il miglioramento dei documenti e/o delle modalità operative del Gestore.
Gestione dei rilievi da parte del Gestore: il Gestore deve porre in essere
le attività necessarie per gestire i rilievi formalizzati dall’OdCT come di se-
guito precisato.
9 Certificato Il certificato deve fare esplicito riferimento alle Linee Guida ANSFISA PARTE 5
Istruzioni operative per la certificazione
10 Comunicazioni L’OdCT deve comunicare ad ANSFISA tutte le vicende significative inerenti
la certificazione rilasciata.
volontaria delle competenze dell’ “Ingegnere Esperto
obbligatorie
dell’OdCT in Sicurezza delle infrastrutture e dei trasporti
e Sistemi di Gestione della Sicurezza”
96 97
INDICE
1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 100
2. RIFERIMENTI NORMATIVI 100
3. PROFILO PROFESSIONALE 102
4. MODALITÀ OPERATIVE 103
4.1. Requisiti di accesso all’esame: formazione ed esperienza 103
4.2. Valutazione della documentazione 104
4.3. Svolgimento dell’esame 104
4.4. Ripetizione dell’esame 105
5. REGISTRO DEGLI INGEGNERI CERTIFICATI 105
6. VALIDITÀ E RINNOVO DELLA CERTIFICAZIONE 105
98 99
1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE • UNI CEI EN ISO IEC 17021-1:2015 “Valutazione della conformità - Requisiti per gli Organismi
La presente Istruzione Operativa è volta a stabilire criteri uniformi ai fini della valutazione delle che forniscono audit e certificazione di sistemi di gestione - Parte 1: Requisiti”;
competenze dei tecnici che richiedono la certificazione volontaria come “Ingegnere Esperto in • UNI CEI EN ISO/IEC 17021-2:2019 “Valutazione della conformità - Requisiti per gli organismi
Sicurezza delle infrastrutture e dei trasporti e Sistemi di Gestione della Sicurezza”. che forniscono audit e certificazione di sistemi di gestione - Parte 2: Requisiti di competenza
La definizione del perimetro delle competenze professionali permette di formare operatori in per le attività di audit e la certificazione di sistemi di gestione ambientale”;
grado di effettuare valutazioni oggettive elevando le condizioni di sicurezza delle infrastrutture. • UNI CEI EN ISO/IEC 17021-3:2019 - “Valutazione della conformità - Requisiti per gli Organi-
La promozione di una figura professionale con elevate conoscenze nel campo della Sicurezza smi che forniscono audit e certificazione dei sistemi di gestione - Parte 3: Requisiti di com-
delle infrastrutture e dei sistemi di trasporto ed in grado di gestire le attività di predisposizione, petenza per le attività di audit e la certificazione di sistemi di gestione per la qualità”;
monitoraggio e aggiornamento dei Sistemi di Gestione della Sicurezza per le attività di verifica e • UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012 - “Valutazione della conformità - Requisiti generali per or-
manutenzione delle infrastrutture in riferimento al quadro normativo vigente, concorre alla valo- ganismi che eseguono la certificazione di persone”;
rizzazione di tale ruolo nell’ambito della Comunità Scientifica, della Pubblica Amministrazione e • ISO/IEC TR 17026:2015 - “Conformity assessment - Example of a certification scheme for
dell’Opinione Pubblica. tangible products”;
La definizione di tale figura professionale è inoltre garanzia di tutela della professione da even- • UNI CEI EN ISO/IEC 17065:2012 - “Valutazione della conformità - Requisiti per gli organismi
tuali pratiche eticamente scorrette e non conformi al codice deontologico svolte durante le atti- che certificano prodotti, processi, servizi”;
vità di consulenza a supporto della sicurezza delle infrastrutture esistenti sul territorio nazionale. • UNI CEI EN ISO/IEC 17067:2013 - “Valutazione della conformità - Elementi fondamentali
La certificazione della figura professionale di Ingegnere Esperto in Sicurezza delle infrastrutture della certificazione di prodotto e linee guida per gli schemi di certificazione di prodotto”;
e dei trasporti e Sistemi di Gestione della Sicurezza è rilasciata da organismi di certificazione del • UNI EN ISO 19011:2018 - “Linee guida per audit di sistemi di gestione”;
personale accreditati ISO 17024:
• UNI ISO 31000:2018 - “Gestione del rischio - Linee guida”;
• comprova la competenza professionale in un’area di specializzazione per mezzo dell’esperienza
• UNI CEI EN IEC 31010:2019 - “Risk management - Risk assessment techniques”;
acquisita nell’espletamento autonomo di incarichi professionali, o nell’esercizio di mansioni di-
rettive che hanno comportato assunzione personale di responsabilità • UNI ISO 39001:2016 - “Sistemi di gestione della sicurezza del traffico stradale (RTS) - Requi-
siti e guida all’utilizzo”;
• costituisce lo strumento a garanzia del livello di competenza iniziale atteso e del suo manteni-
mento nel tempo attraverso un processo di aggiornamento continuo • UNI ISO 45001:2018 - “Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro - Requisiti e
guida per l’uso”;
Per accedere è necessario aver maturato un’esperienza di lavoro dopo la laurea di durata non
inferiore a cinque anni, di cui almeno due nell’area di specializzazione per la quale è stata richiesta • ISO Guide 73:2009 - “Risk management - Vocabulary”;
la certificazione, ed essere attivo in tale area di specializzazione. • ICAO ANNESSO 19 - “Safety Management”;
• Decreto Ministeriale (MIT) n. 430 del 8/10/2019 sulla realizzazione dell’archivio informatico
nazionale delle opere pubbliche AINOP;
2. RIFERIMENTI NORMATIVI
• UNI ISO 55000:2015 - “Gestione dei beni (asset management) - Panoramica, principi e ter-
I principali riferimenti normativi del settore sono i seguenti:
minologia”;
• Decreto Legge n. 109 del 28/09/2018 - “Disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicu-
• UNI EN 16991:2018 – “Quadro di riferimento per le ispezioni basate sul rischio”
rezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017,
il lavoro e le altre emergenze”; • Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro - D. Lgs. n.
81 del 9 aprile 2008, testo coordinato con il D.lgs. 3 agosto 2009, n. 106;
• Legge n. 130 del 16/11/2018 - Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 109/2018;
• Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 e ss.mm. - Testo Unico in materia di Salute e Si-
• Regolamento (CE) 765/2008 “che pone norme in materia di accreditamento e vigilanza del mer-
curezza sul Lavoro;
cato per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti e che abroga il regolamento (CEE) n.
339/93”; • Decreto Legislativo n. 17 del 27 gennaio 2010 - “Attuazione della Direttiva 2006/42/CE,
relativa alle macchine e che modifica la direttiva 95/16/CE relativa agli ascensori”.
• UNI EN ISO 9001:2015 - “Sistemi di gestione per la qualità - Requisiti”;
• Accordo Stato Regioni 21 dicembre 2011 - “Accordo tra il Ministro del lavoro e delle politi-
• UNI EN ISO 14001:2015 - “Sistemi di gestione ambientale - Requisiti e guida per l’uso”;
che sociali, il Ministro della salute, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano
• UNI CEI EN ISO/IEC 17000:2020 - “Valutazione della conformità - Vocabolario e principi generali”; sui corsi di formazione per lo svolgimento diretto, da parte del datore di lavoro, dei compiti
• ISO/IEC 17007:2009 - “Conformity assessment - Guidance for drafting normative documents su- di prevenzione e protezione dai rischi, ai sensi dell’articolo 34, commi 2 e 3 , del decreto
itable for use for conformity assessment”; legislativo 9 aprile 2008, n. 81”
• UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2012 - “Valutazione della conformità - Requisiti per il funzionamento • Accordo Stato Regioni 07 luglio 2016 - “Accordo tra Governo, Regioni e Province autonome
di vari tipi di organismi che eseguono ispezioni”; di Trento e di Bolzano finalizzato all’individuazione della durata e dei contenuti minimi dei
100 101
percorsi formativi per i Responsabili e gli Addetti dei Servizi di Prevenzione e Protezione, ai • Corso della durata di 120 ore per Coordinatore della Sicurezza nei Cantieri e relativi aggiornamenti
sensi dell’art. 32 del D. Lgs. 81/08 e ss.mm.ii.”; periodici quinquennali della durata di 40 ore (dall’art. 98 comma 2 e allegato XIV del D.Lgs. 81/08,
• Decreto interministeriale 06 marzo 2013 - “Criteri di qualificazione della figura del formatore correttivo 106/09 e dall’Accordo Stato-Regioni del 07 luglio 2016);
per la salute e sicurezza sul lavoro”; • Corso base di specializzazione in prevenzione incendi per l’iscrizione del Professionista Antincendio
• Decreto Ministeriale (MINT) 05 agosto 2011 - “Procedure e requisiti per l’autorizzazione e l’iscri- negli elenchi del Ministero dell’Interno della durata di 120 ore, e relativi aggiornamenti periodici quin-
zione dei professionisti negli elenchi del Ministero dell’Interno di cui all’articolo 16 del decreto quennali della durata di 40 ore (DM 05 agosto 2011, art. 4 - aggiornamento nota DCPREV 15480 del
legislativo 8 marzo 2006 n.139”; 16 ottobre 2019),
• Linee Guida ANSFISA per la certificazione, l’implementazione e il monitoraggio delle prestazioni • Corso Base e Avanzato ANSFISA su “Sistemi di Gestione della Sicurezza per la verifica
dei Sistemi di Gestione della Sicurezza per le attività di verifica e la manutenzione delle Infra- e la manutenzione delle infrastrutture”.
strutture Stradali e Autostradali. In fase di prima certificazione, qualora non si posseggano le attestazioni dei corsi per RSPP, CSP-CSE
e esperto Antincendio o non sia stato mantenuto l’aggiornamento quinquennale per le qualifiche di
RSPP, CSP-CSE ed esperto Antincendio, l’Agenzia si riserva di accettare in sostituzione la dimostrazione
3. PROFILO PROFESSIONALE
di una consolidata esperienza almeno decennale nel settore.
I candidati alla certificazione volontaria devono dimostrare, in funzione del livello a cui intendono
In sede di rinnovo della certificazione, dovrà essere data evidenza della frequentazione dei corsi per
accedere, i seguenti requisiti professionali comprovabili:
RSPP, CSP-CSE e esperto Antincendio o dell’avvenuto aggiornamento quinquennale.
• Iscrizione all’Albo professionale degli ingegneri, settore Civile e Ambientale;
Inoltre, sempre in fase di prima certificazione, qualora il corso ANSFISA non sia ancora erogato, in
• Iscrizione all’elenco speciale dei Professionisti Antincendio del Ministero dell’Interno; alternativa al Corso Base e Avanzato ANSFISA su “Sistemi di Gestione della Sicurezza per la verifica e la
• Formazione ed esperienza specifica nel settore; manutenzione delle infrastrutture”. è ritenuto accettabile aver superato almeno uno dei seguenti corsi:
• Specifico corso di formazione, conforme in termini di ore ed argomenti. • Corso Base e Avanzato IFSC - Safety Management System;
L’Ingegnere specializzato in Sicurezza delle infrastrutture e dei trasporti e sistemi di gestione della • Corso ICAO Annex 19 - Safety Management Systems;
sicurezza è un professionista che ha maturato comprovate conoscenze nell’espletamento autonomo di • Corso CIFI - Esperto in valutazione del rischio e verifica CE dei sottosistemi ferroviari.
incarichi professionali, o nell’esercizio di mansioni direttive che hanno comportato assunzione perso-
In sede di rinnovo della certificazione, dovrà essere data evidenza del superamento del corso base e
nale di responsabilità in uno o più sistemi di gestione (ISO 9001, ISO 14001, ISO 39001, ISO 45001, ISO
avanzato ANSFISA .
31000 etc.). Deve possedere capacità di progettazione e gestione di Sistemi di Gestione della Sicurezza
proponendo modifiche e aggiornamenti continui ai sottosistemi dei gestori delle Infrastrutture attra- Il candidato alla certificazione volontaria deve inoltre dimostrare di essere in possesso di:
verso l’utilizzo ordinario di pacchetti informatici complessi e specifici per l’analisi di Sistemi di Gestione • Conoscenza di principi, prassi e tecniche con specifico riferimento alla normativa di sicurezza
della Sicurezza. per la verifica e la manutenzione delle infrastrutture di trasporto;
Il candidato alla certificazione volontaria deve aver superato, per la parte di competenza, corsi di • Conoscenza delle Linee Guida ANSFISA per la implementazione, certificazione e monitorag-
formazione sulle norme: gio delle prestazioni dei sistemi di gestione della sicurezza per la verifica e la manutenzione
• UNI EN ISO 19011:2018 - Linee guida per audit di sistemi di gestione delle infrastrutture stradali e autostradali.
• UNI CEI EN ISO IEC 17021-1:2015 - Requisiti per gli organismi che forniscono audit e certificazione di
sistemi di gestione 4. MODALITÀ OPERATIVE
• UNI ISO 31000:2018 - Gestione del rischio 4.1. REQUISITI DI ACCESSO ALL’ESAME: FORMAZIONE ED ESPERIENZA
O in alternativa al corso di formazione sulla norma UNI ISO 31000:2018 un corso di formazione sulle L’accesso all’esame è consentito ai candidati che durante la fase istruttoria dimostrano di possedere
seguenti norme: alcuni dei requisiti riportati in seguito.
• UNI ISO 39001:2016 - “Sistemi di gestione della sicurezza del traffico stradale (RTS) - Requisiti e guida Il requisito minimo di accesso per accedere alla certificazione è il possesso del Diploma di Laurea
all’utilizzo”; oppure: in Ingegneria (Specialistica/Magistrale) e iscrizione quinquennale all’albo professionale degli ingegneri
• UNI ISO 45001:2018 - “Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro - Requisiti e guida per nella Sezione A del Settore Civile e Ambientale. Sono accettati tutti i titoli, corsi e diplomi riconosciuti
l’uso”; ed equipollenti a quelli italiani, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge.
e i seguenti corsi di formazione specifici: I candidati alla certificazione, in possesso di detti titoli, dovranno inoltre dimostrare una specifica
• Corso per Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, obbligatorio per l’idoneità alla fun- conoscenza ed esperienza nell’ambito dell’Ingegneria della Sicurezza ed in particolare della Sicurezza
zione, inclusivo dei moduli A della durata di 28 ore , B comune della durata di 48 ore, C della durata di delle infrastrutture e dei trasporti e sistemi di gestione della sicurezza acquisita con lo svolgimento di:
24 ore, e relativi aggiornamenti periodici quinquennali della durata di 40 ore, con percorsi formativi • ruoli tecnici e manageriali presso aziende pubbliche o private;
stabiliti dall’Accordo Conferenza Stato Regioni del 7 luglio 2016 • consulenze come libero professionista;
102 103
• docenze in ambito sicurezza; • chiarire eventuali punti poco chiari emersi durante la valutazione documentale.
• pubblicazione di articoli scientifici. Le domande, poste al candidato dalla Commissione di Valutazione, dovranno toccare tutti i punti
Queste esperienze dovranno essere documentate da lettere di referenza ed altra documen- sopra esposti, fino a raggiungere il convincimento che vi sia coerenza tra le conoscenze /abilità /
tazione pertinente (contratti, lettere di incarico, relazioni, etc.) in cui devono comparire Nome esperienze del candidato e la figura dell’ingegnere esperto in sicurezza, tratteggiata nel presente
e Cognome del candidato, Datore di Lavoro/Committente, funzioni e attività svolte e durata delle documento. Sarà oggetto di valutazione la propensione e l’attitudine del candidato al continuo
attività. Per essere ammessi all’esame i candidati devono soddisfare tutti i requisiti sopra indicati, aggiornamento professionale.
attraverso: Al termine del colloquio, la Commissione di Valutazione, stila un verbale nel quale sono riportati
• la presentazione di idonea documentazione, secondo specifica procedura stabilita dal Regola- l’esito e le motivazioni che lo hanno generato.
mento Tecnico per la Certificazione delle Competenze che verrà redatto dall’Organismo di Certi- 4.4. RIPETIZIONE DELL’ESAME
ficazione;
Nel caso il candidato venga respinto, potrà ripetere l’esame dopo aver colmato le lacune eviden-
• il richiamo della stessa documentazione in una “autodichiarazione” redatta in conformità agli ziate, inoltrando nuova richiesta di certificazione.
artt. 47 e 76 del D.P.R. 445/2000 e comunque soggetta a verifica su richiesta da parte dell’Orga-
nismo di Certificazione (nel rispetto dei vincoli imposti dalla normativa in tema di privacy). 5. REGISTRO DEGLI INGEGNERI CERTIFICATI
A seguito del superamento con esito positivo dell’esame, il professionista viene iscritto nel
4.2. VALUTAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE “Registro degli Ingegneri Certificati” nella sezione “Ingegnere Esperto in Sicurezza specializzato in
L’Organismo di Certificazione nomina apposita Commissione di valutazione secondo le modalità Sicurezza delle infrastrutture e dei trasporti e sistemi di gestione della sicurezza”, pubblicato sul
stabilite dal Regolamento Tecnico per la Certificazione delle Competenze. sito dell’Organismo di Certificazione delle competenze e di ANSFISA, nel quale vengono riportati
La Commissione dovrà verificare il possesso dei requisiti del candidato, in base alla documen- i dati del professionista e informazioni sullo stato della certificazione (validità, sospensione, even-
tazione fornita a supporto della richiesta di certificazione, quale documentazione probatoria con tuale revoca).
riferimento alla propria formazione ed esperienza professionale. L’Organismo di Certificazione provvede a comunicare periodicamente ad ACCREDIA e ad
La documentazione prodotta dovrà attestare la capacità personale di assunzione di responsabi- ANSFISA l’elenco dei professionisti certificati e le modifiche allo stato delle certificazioni rilasciate.
lità del candidato in riferimento al ruolo di Ingegnere specializzato in Sicurezza delle infrastrutture
6. VALIDITÀ E RINNOVO DELLA CERTIFICAZIONE
e dei trasporti e sistemi di gestione della sicurezza e l’aggiornamento formativo sulla specifica ma-
teria. Il periodo di validità della Certificazione è pari a 3 (tre) anni a decorrere dalla data di immissione
nel “Registro degli Ingegneri Certificati”.
La documentazione potrà includere contratti, lettere di incarico, fatture, relazioni, schemi, etc.
e qualsiasi altro documento utile a dimostrare un’attività professionale tracciabile, da cui si evinca In prossimità della scadenza, l’Ingegnere certificato che desidera rinnovare la certificazione,
l’assunzione di responsabilità per le mansioni caratteristiche dell’Ingegnere specializzato in Sicurez- dovrà fornire all’Organismo di Certificazione evidenze di aver mantenuto la continuità operativa
za delle infrastrutture e dei trasporti e sistemi di gestione della sicurezza. nel settore della Sicurezza delle infrastrutture e dei trasporti e sistemi di gestione della sicurezza.
L’Organismo di Certificazione verifica che la documentazione sia conforme ai requisiti e ripete l’e-
La Commissione di Valutazione dovrà analizzare e verificare la documentazione presentata per same di certificazione con le stesse modalità previste per la prima certificazione, limitandosi però
esprimere una prima valutazione di merito, utile ad un’analisi oggettiva della richiesta. In questa a verificare l’attività del candidato negli ultimi tre anni.
fase ciascun valutatore potrà richiedere al candidato integrazioni alla documentazione, che siano
funzionali ad un’analisi oggettiva della richiesta, indicando eventualmente le lacune da colmare.
4.3. VALUTAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE
A seguito di un esito positivo della valutazione documentale viene definita la sessione di esa-
me. L’esame consterà in un colloquio tra la Commissione di Valutazione e il candidato, della durata
massima compresa tra 45 e 60 minuti, teso sostanzialmente a verificare quanto dichiarato in fase
di richiesta di certificazione nel Curriculum Vitae e nella documentazione probatoria e a saggiare la
piena consapevolezza delle implicazioni derivanti dall’esercizio del suo ruolo, in termini di assunzio-
ne di responsabilità. La Commissione di Valutazione sarà quindi chiamata a:
• confermare le competenze acquisite in relazione ai titoli posseduti dal candidato;
• approfondire le tematiche tipiche della professione e specificate al Paragrafo 3 delle presenti
Istruzioni Operative;
• approfondire la capacità del candidato di calarsi in situazioni tipiche del ruolo di ingegnere esper-
to in Sicurezza delle infrastrutture e dei trasporti e sistemi di gestione della sicurezza;
104 105
PARTE 6
Strumento di verifica e controllo
per l’implementazione, certificazione
e misura delle prestazioni
del Sistema di Gestione della Sicurezza SGS
106 107
INDICE
A INTRODUZIONE 112
B COME E QUANDO VIENE UTILIZZATO LO STRUMENTO 112
B.1 Certificazione/implementazione iniziale 112
B.2 Sorveglianza continua 113
B.3 Informazioni provenienti da altre attività di sorveglianza 113
B.4 Estensione del ciclo di pianificazione della sorveglianza 113
C GUIDA ALL’USO DELLO STRUMENTO 114
C.1 Applicabilità 114
C.2 Definizioni dei livelli di prestazione del SGS 115
utilizzate nello strumento
C.3 Livello di dettaglio di cui tenere traccia 115
C.4 Affrontare i rilievi e le raccomandazioni 115
C.5 Punteggio del sistema di gestione/valutazione SGS 116
C.6 Alcuni suggerimenti per l’utilizzo 116
dello strumento di valutazione
D.I Termini e definizioni 117
>>>
108 109
INDICE
2 POLITICA DI SICUREZZA 120
2.0 Contesto dell’organizzazione 120
2.1 Impegno della dirigenza 122
2.2 Obblighi e responsabilità in materia di sicurezza 136
2.3 Designazione del personale chiave 142
per la gestione della sicurezza
2.4 Coordinamento della pianificazione 148
della risposta alle emergenze
2.5 documentazione del sistema di gestione della sicurezza 154
2.6 Obiettivi e pianificazione della sicurezza 162
3 GESTIONE DEI RISCHI PER LA SICUREZZA 164
3.1 Identificazione dei pericoli 164
3.2 Valutazione e mitigazione dei rischi per la sicurezza 168
4 GESTIONE DELLA SICUREZZA 180
4.1 Monitoraggio e misurazione delle prestazioni della sicurezza 180
4.2 Gestione del cambiamento 188
4.3 Miglioramento continuo del SGS 192
5 PROMOZIONE DELLA SICUREZZA 200
5.1 Formazione e istruzione 200
5.2 Comunicazione della sicurezza 208
5.3 Fattori umani e organizzativi 212
6 GESTIONE DELL’INTERFACCIA 214
E MONITORAGGIO DELLA CONFORMITÀ
6.1 Gestione dell’interfaccia 214
6.2 Responsabilitàper la conformità 220
e funzione di controllo della conformità
6.3 Gestione delle immobilizzazioni materiali, dei veicoli, 230
delle infrastrutture, impianti e sistemi
110 111
A. INTRODUZIONE gran parte della valutazione del SGS potrebbe essere effettuata mediante una revisione da remoto
L’inizio della elaborazione del presente strumento di controllo risale al 2017 ad opera di grup- (desktop) del relativo sistema di gestione / documentazione SGS. Tuttavia, lo svolgimento presso
po di esperti dell’Unione Europea che ha promosso lo sviluppo della seconda versione, che si l’organizzazione offre all’ispettore/auditor, responsabile della verifica o della certificazione, l’oppor-
basava sull’Annesso 19 dell’ICAO, sul Manuale sul Sistema di Gestione della sicurezza dell’ICAO tunità di consigliare e guidare l’organizzazione sull’implementazione del suo sistema di gestione/
(DOC 9859), sullo strumento di valutazione del Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS) del SGS e sostenere una implementazione standardizzata in tutte le altre organizzazioni che dovranno
gruppo internazionale SMICG (Safety Management International Collaboration Group), sul Re- implementare e/o certificare i propri SGS.
golamento (UE) 2018/1139 (regolamento di base dell’EASA). In quella sede sono stati presi in
considerazione anche tutti i ritorni di esperienza (feedback) e i miglioramenti suggeriti dalle B.2 SORVEGLIANZA CONTINUA
autorità competenti dell’Unione Europea.
Dopo l’implementazione o le verifiche iniziali, le organizzazioni dovrebbero iniziare a utilizzare
Dal dicembre 2020 lo strumento di lavoro, diffuso a livello europeo, è stato preso come base il sistema di gestione come parte delle loro normali attività. L’Agenzia, o l’Organismo di certifica-
di riferimento per proseguirne l’elaborazione in ANSFISA dove è stata fatta un’attività di armo- zione di parte Terza, dovrebbe garantire che entro il primo ciclo di pianificazione della sorveglianza
nizzazione con le specifiche dell’European Railway Agency ERA - Safety Management System (tre anni) i processi del sistema di gestione dell’Organizzazione siano “Presenti”, “Adatti” e “Operati-
requirements for safety certification or safety authorisation. Nell’ulteriore sviluppo degli ultimi vi”. Un’organizzazione può eventualmente avere processi “Efficaci”, che è la prova di un SGS maturo
mesi si è tenuto conto, per quanto applicabili, anche dei principi della Direttiva Seveso III e del ed efficiente. Al fine di verificare che i processi SGS siano effettivamente “Operativi” e/o “Efficaci”,
decreto legislativo di recepimento, n. 105 del 26 giugno 2015. il sistema di gestione dovrebbe essere rivalutato su base periodica per comprenderne le prestazio-
Il presente documento fornisce una metodologia di valutazione comune incentrata, sia sulla ni. La revisione dovrebbe includere tutti gli elementi previsti dallo strumento di valutazione e può
valutazione, che sul miglioramento continuo di un Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS) essere eseguita attraverso una combinazione di visite ispettive/di audit all’organizzazione, riunioni
nell’ambito del settore stradale e autostradale. e revisioni da remoto (desktop).
Un approccio comune per la valutazione dell’efficacia del SGS aiuta l’Agenzia competente e gli
Organismi di Certificazione di Terza parte (OdCT) nel percorso di evoluzione, dalla sorveglianza B.3 INFORMAZIONI PROVENIENTI DA ALTRE ATTIVITÀ DI SORVEGLIANZA
tradizionale, basata sulla conformità regolamentare, alla sorveglianza basata sulla valutazione Informazioni preziose sull’efficacia del sistema di gestione possono essere ottenute da altre
delle prestazioni. Questo approccio prevede una base comune per la valutazione dell’efficacia attività di sorveglianza / visite di audit relative ad altri sistemi di gestione. Ciò può includere attività
del Sistema di Gestione della Sicurezza e crea una un solido riferimento per l’accettazione reci- quali audit e ispezioni di conformità di routine, indagini sugli eventi e riunioni con l’organizzazione.
proca degli SGS nell’ambito di accordi bilaterali anche transfrontalieri. Ciò dovrebbe essere preso in considerazione dagli ispettori/auditor attraverso il collegamento con
Lo strumento di verifica è progettato per essere utilizzato dall’Agenzia e dagli Organismi di altri ispettori/auditors coinvolti nella sorveglianza dell’organizzazione. L’Agenzia o gli Organismi di
Certificazione di Terza parte nelle verifiche di competenza, ma può anche essere utilizzato dalle Certificazione di Terza parte OdCT, possono anche prendere in considerazione la possibilità di riutiliz-
Organizzazioni, per valutare autonomamente l’efficacia del proprio Sistema di Gestione della zare le informazioni disponibili se un’organizzazione ha ricevuto la certificazione per soddisfare uno
Sicurezza, ai fini del miglioramento continuo. L’autovalutazione risultante da una analisi interna standard del settore.
potrebbe essere discussa con l’Agenzia e con gli Organismi di Certificazione di Terza parte, al
fine di ottenere una comprensione condivisa dell’efficacia del SGS. Le Organizzazioni potrebbe-
ro anche utilizzare lo strumento per valutare il Sistema di Gestione della Sicurezza delle Orga- B.4 ESTENSIONE DEL CICLO DI PIANIFICAZIONE DELLA SORVEGLIANZA
nizzazioni a cui trasferiscono attività o subappaltate. Nel contesto della sorveglianza basata sulle prestazioni (performance), l’Agenzia o gli Organismi
di Certificazione di Terza parte, possono estendere il ciclo di pianificazione della sorveglianza
(diminuire la frequenza delle visite ispettive) per alcune organizzazioni sulla seguente base:
B. COME E QUANDO VIENE UTILIZZATO LO STRUMENTO 1. l’organizzazione ha dimostrato un’identificazione efficace dei rischi per la sicurezza e la manu-
Questo strumento di valutazione del SGS può essere utilizzato sia per la certificazione iniziale (im- tenzione delle infrastrutture di trasporto e la gestione dei rischi associati;
plementazione iniziale del Sistema di Gestione della Sicurezza), che per la sorveglianza continua. Lo 2. l’organizzazione ha dimostrato continuamente che ha il pieno controllo su tutti i cambiamenti;
strumento può essere utilizzato altresì, a prescindere dalla certificazione, sia per valutare il livello di
3. non sono stati rilasciati rilievi di livello 1;
efficacia e maturità di gestione dell’organizzazione sia per valutare i potenziali impegni necessari ad
affrontare un processo di certificazione, e agevolare un percorso virtuoso. 4. tutte le azioni correttive sono state attuate entro il termine accettato o prorogato dall’Agenzia
o gli Organismi di Certificazione di Terza parte.
Questi requisiti per l’estensione del ciclo di audit potrebbero essere tutti acquisiti in base alla
B.1 CERTIFICAZIONE/IMPLEMENTAZIONE INIZIALE valutazione del sistema di gestione. Per tale estensione, l’Agenzia, o gli Organismi di Certificazione
Prima di rilasciare il certificato, l’Agenzia, o l’Organismo di Certificazione di Parte Terza, dovrebbe di Terza parte, dovrebbero almeno garantire che tutti i processi siano “Operativi” e che i processi di
assicurarsi che tutti i processi siano “Presenti”, in modo che tutti i componenti, richiesti per un SGS identificazione, valutazione e mitigazione dei rischi, gestione del cambiamento e monitoraggio della
funzionante, siano effettivamente implementati dalle Organizzazioni. Nella fase iniziale di verifica, conformità siano “Efficaci”.
112 113
C. GUIDA ALL’USO DELLO STRUMENTO C.2 DEFINIZIONI DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE DEL SGS UTILIZZATE NELLO STRUMENTO
Lo strumento valuta la conformità e l’efficacia del sistema di gestione attraverso una se-
PRESENTE ADEGUATO OPERATIVO EFFICACE
rie di aspetti basati sui requisiti richiesti per il sistema di gestione e previsti dalla Linee Guida
ANSFISA Parte 2 - Specifiche di certificazione. Si tratta di utilizzare gli elementi chiave e alcuni Ci sono evidenze che la La caratteristica è adeguata Ci sono prove che Ci sono prove che
requisiti aggiuntivi. Ogni caratteristica deve essere valutata per determinare se la caratteristica caratteristica in esame in base alle dimensioni, alla la caratteristica è in uso la caratteristica sta
è stata dimostrato e/o natura, alla complessità e che viene prodotto raggiungendo
è “Presente”, “Adeguata”, “Operativa” o “Efficace” (P, A, O, E), utilizzando le definizioni e le indi- inserita all’interno della dell’organizzazione e al rischio un output il risultato desiderato
cazioni di aiuto riportate nello strumento. documentazione del Sistema intrinseco nell’attività svolta e ha un impatto positivo
di Gestione della Sicurezza sulla sicurezza
Lo strumento viene utilizzato dalla Commissione Ispettiva dell’Agenzia o dai Team di certifi-
dell’organizzazione (SGS)
cazione degli OdCT, per effettuare le verifiche e tenere traccia della valutazione. In alternativa,
come accennato sopra, lo strumento può anche essere utilizzato prima, dall’Organizzazione
Il livello PAOE dovrebbe essere considerato progressivo; deve prima essere “Presente”, poi confermato come “Adeguato”, poi diventa
sorvegliata o che intende certificarsi, per fare una valutazione interna.“Registro degli Ingegneri
“Operativo” e può poi essere “Efficace”. Nel corso delle valutazioni, l’idoneità dovrebbe essere rivalutata tenendo conto delle
Certificati” nella sezione “Ingegnere Esperto in Sicurezza specializzato in Sicurezza delle infra- modifiche apportate all’organizzazione e alle sue attività. Un elemento non può essere considerato” Efficace” se non è “Presente” perché se
strutture e dei trasporti e sistemi di gestione della sicurezza”, pubblicato sul sito dell’Organismo non è documentato non può essere eseguito in modo coerente e sistematico.
di Certificazione delle competenze e di ANSFISA, nel quale vengono riportati i dati del profes-
sionista e informazioni sullo stato della certificazione (validità, sospensione, eventuale revoca). Valutazione dell’idoneità. L’adeguatezza degli SGS è specifica per ogni singola organizzazione e impossibile da definire per tutti i
L’Organismo di Certificazione provvede a comunicare periodicamente ad ACCREDIA e ad tipi di attività e dimensioni delle organizzazioni. Alcune organizzazioni possono essere di piccole dimensioni, ma svolgere servizi
critici per la sicurezza con molte interfacce. A volte il quadro normativo del settore propone alcuni criteri di orientamento per argomento,
ANSFISA l’elenco dei professionisti certificati e le modifiche allo stato delle certificazioni rila-
ad esempio “organizzazione complessa” rispetto a “organizzazione non complessa” per gestire le risorse umane; a volte no.
sciate. Lo strumento invita il valutatore ad approfondire ogni argomento e verificare l’idoneità di ogni processo “passo dopo passo”; la descrizione
del riquadro guida può quindi essere un po’ troppo stretta. Al termine della valutazione globale si raccomanda pertanto di valutare se
C.1 APPLICABILITÀ l’intero Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS) e i relativi processi siano commisurati alle dimensioni dell’Organizzazione alla complessità
delle sue attività o infrastrutture gestite.
Lo strumento di valutazione può essere utilizzato per valutare organizzazioni di qualsiasi di- È responsabilità ultima dell’organizzazione determinare l’adeguatezza e giustificarla all’Agenzia competente, o agli Organismi di
mensione. Tuttavia, si dovranno tenere in debita considerazione le dimensioni, la natura e la Certificazione di Terza parte OdCT, che poi la valuterà. La relazione finale sulla certificazione dovrebbe affrontare questo criterio generale.
complessità dell’organizzazione per valutare se la caratteristica individuale del SGS è “Adatta”.
Le Commissioni Ispettive dell’Agenzia, o i Team di certificazione degli OdCT, dovrebbero fare Cosa guardare. I contenuti nella riga guidano il valutatore quando si esamina ogni singola caratteristica e non è pensata per essere
riferimento a qualsiasi normativa esistente che definisca l’aspetto del sistema di gestione per una lista di controllo. Gli elementi elencati non sono specifici di un singolo livello PAOE (“Presente”, “Adeguato”, “Operativo” o
le organizzazioni non complesse (se definite nel quadro normativo di dominio) quando consi- “Efficace”), ma ricordano al valutatore le aree che si dovrebbero prendere in considerazione ed esaminare. Alcuni elementi di questa riga
potrebbero non essere rilevanti a seconda del tipo o della natura dell’organizzazione.
derano se una funzionalità è “Adatta”. L’Agenzia competente, o gli Organismi di Certificazione
di Terza parte OdCT, dovrebbero inoltre prendere in considerazione qualsiasi mezzo di rispon-
denza accettabile (Acceptable Mean of Compliance) nell’ambito della valutazione del sistema C.3 LIVELLO DI DETTAGLIO DI CUI TENERE TRACCIA
di gestione. È importante che il verificatore che utilizza lo strumento di valutazione registri le evidenze della
Lo strumento è stato pensato per valutare i requisiti di alto livello del sistema di gestione. sua attività. Le evidenze includono documentazione, relazioni, registrazioni di interviste e discus-
Poiché attualmente non esistono requisiti comuni del sistema di gestione in tutti i domini sioni. Ad esempio, affinché un elemento sia “Presente”, è probabile che basti che le evidenze siano
(Autostrade, Strade, Ponti, Viadotti, Cavalcavia, Gallerie, Opere Geotecniche, Opere idrauliche, semplicemente documentate, mentre per valutare se è “Operativo” può comportare la valutazione
ecc.), potrebbero esserci alcuni requisiti specifici del settore aggiuntivi che potrebbero dover dei registri e discussioni faccia a faccia con il personale all’interno di un’organizzazione.
essere considerati come parte della valutazione.
C.4 AFFRONTARE I RILIEVI E LE RACCOMANDAZIONI
Le raccomandazioni dovrebbero essere utilizzate per identificare le aree di miglioramento conti-
nuo e incoraggiare una cultura della sicurezza positiva. Qualora una caratteristica non sia “Efficace”,
la Commissione ispettiva, o il Team di certificazione, può prendere in considerazione la possibilità di
rilasciare una raccomandazione che dia luogo a miglioramenti suggeriti.
Lo strumento di valutazione completato con le raccomandazioni dell’Agenzia o gli Organismi di
Certificazione di Terza parte o almeno una sintesi della valutazione del sistema di gestione dovrebbe
essere fornito all’Organizzazione insieme a una relazione che comprenda eventuali rilievi e racco-
mandazioni. Fornire all’Organizzazione commenti dettagliati della valutazione contribuirà al miglio-
ramento continuo del sistema di gestione e supporta una cultura della sicurezza positiva.
114 115
C.5 PUNTEGGIO DEL SISTEMA DI GESTIONE/VALUTAZIONE SGS D.I. TERMINI E DEFINIZIONI
• L’obiettivo principale dello strumento di valutazione è aiutare l’Agenzia o gli Organismi di Certi- Organizzazione: Persona o gruppo di persone che ha proprie funzioni con responsabilità, autorità
ficazione di Terza parte a valutare il sistema di gestione, per verificarne l’efficacia in modo coe- e relazioni per raggiungerei propri Obiettivi.
rente, piuttosto che fornire un “punteggio”. Si riconosce inoltre che altri schemi relativi ad altri Nota 1: Il concetto di organizzazione include, ma non solo, aziende commerciali, “corporation”, ditte, imprese, autorità,
domini possono prevedere una sorta di punteggio della valutazione del sistema di gestione. partenariati, istituti di carità istituzione o parte o combinazione di esse, incorporate non, pubbliche o private.
• Nel caso in cui l’Agenzia o gli Organismi di Certificazione di Terza parte decidano di valutare Sistema di Gestione: Insieme di elementi correlati o interagenti di un’Organizzazione per stabilire
attraverso punteggi quantitativi il sistema di gestione in tutto il suo dominio, sono necessarie le Politiche, gli Obiettivi e i Processi per conseguire tali obiettivi.
le seguenti importanti considerazioni: Nota 1: Un sistema di gestione può affrontare una singola disciplina o discipline diverse.
• Il punteggio non dovrebbe essere lineare ma esponenziale in modo da ottenere un punteggio Nota 2: Gli elementi del sistema includono la struttura dell’organizzazione, ruoli e responsabilità, pianificazione,
funzionamento, ecc.
più alto quando la caratteristica diventa Efficace, per incoraggiare le organizzazioni a sforzarsi Nota 3: L’ambito di un sistema di gestione può includere tutta l’organizzazione, specifiche ed identificate funzioni dell’or-
di raggiungere tale livello per i loro processi. ganizzazione, sezioni identificate e specifiche dell’organizzazione o una o più funzioni di un gruppo di organizzazioni.
• Il punteggio non dovrebbe essere utilizzato come criterio passa/non passa (pass/fail), ma per Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS): Un approccio sistematico alla gestione della sicurezza,
contribuire a valutare la maturità del sistema di gestione come parametro di riferimento ri- comprese le necessarie strutture organizzative, responsabilità, politiche e procedure.
spetto ad altre organizzazioni e per contribuire al miglioramento continuo. Nota 1: Si fornisce anche la seguente definizione alternativa: Struttura organizzativa, responsabilità, procedure,
• Il punteggio può anche creare comportamenti sbagliati nelle organizzazioni che potrebbero procedimenti e risorse messi in atto per la gestione della sicurezza.
minare una cultura della sicurezza positiva. Nota 2: Si fornisce anche la seguente definizione alternativa: Il Sistema di Gestione della Sicurezza è un processo
formalizzato e sistematico di gestione che si ispira ad una filosofia di promozione di una cultura positiva della sicu-
rezza e di incremento dei livelli di affidabilità espressi dal sistema di trasporto. Per raggiungere questo obiettivo, il
C.6 ALCUNI SUGGERIMENTI PER L’UTILIZZO DELLO STRUMENTO DI VALUTAZIONE ASGS si prefigge di lavorare sull’individuazione, eliminazione/minimizzazione e sul monitoraggio dei rischi potenzia-
li (risk management), in modo da sviluppare una migliore capacità organizzativa e di gestione.
Lo strumento serve sia per valutare la conformità che per valutare le prestazioni. In nessun caso, lo strumento è esclusivamente un Infrastrutture Stradali e Autostradali (ISA): insieme dei sistemi e delle opere civili idonei e neces-
elenco di controllo di conformità per verificare che tutti gli elementi di un SGS siano in atto. La valutazione di un SGS dovrebbe andare
sari all’esercizio del trasporto su strada che si svolge su un determinato territorio, e possono essere
oltre la “conformità tradizionale” valutando la capacità complessiva dell’Organizzazione di gestire efficacemente la sicurezza, impostare
obiettivi di sicurezza, monitorarli e raggiungere gli obiettivi previsti. In tal senso, il sistema di classificazione “Presente”, “Adeguato”, distinte in: sistemi autostradali, strade di grande comunicazione, la viabilità regionale, provinciale
“Operativo” o “Efficace” (PAOE) deve essere piuttosto visto e utilizzato come modello di maturità. Una volta completata la valutazione, la e comunale.
sua relazione è orientata alle prestazioni. Il valutatore, quando utilizza lo strumento, dovrebbe valutare le prestazioni e la gestione della
sicurezza a livello globale dell’organizzazione. Sistema di Gestione della Sicurezza per la verifica e la manutenzione delle Infrastrutture Stradali
e Autostradali (SGS/ISA): Un approccio sistematico alla gestione della sicurezza delle infrastruttu-
re stradali e autostradali, comprese le necessarie strutture organizzative, responsabilità, politiche
Si consiglia, quando si utilizza lo strumento, di iniziare con i pilastri n. 3 e 4 di un SGS, vale a dire la “Gestione dei rischi per la
sicurezza” e la “Gestione di sicurezza”.
e procedure.
In tal modo, il valutatore sarà in una posizione migliore non solo per valutare in seguito se i pilastri n. 1 e 4 (vale a dire la cultura della Nota 1: Si fornisce anche la seguente definizione alternativa: Struttura organizzativa, responsabilità, procedure, procedi-
sicurezza e la Politica e gli obiettivi di sicurezza, nonché la Promozione della sicurezza) sono affrontati correttamente, ma anche per
menti e risorse messi in atto per la gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali.
valutare l’idoneità complessiva del SGS, in base alle dimensioni e alla complessità delle attività dell’organizzazione.
Organismo di Certificazione di parte Terza (OdCT): Organismo che effettua la certificazione
di conformità di terza parte.
Agenzia (ANSFISA): Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali
e Autostradali.
Dirigente Responsabile del Sistema di Gestione della Sicurezza (Accountable Manager):
E’ la figura, individuata nell’ambito dei vertici aziendali, con l’autorità e l’autonomia per provvedere
alle risorse umane e finanziarie necessarie ad assicurare che tutte le attività siano condotte in si-
curezza, secondo le previsioni del quadro regolamentare applicabile e secondo qualsiasi altra con-
dizione definita dall’Organizzazione stessa. Il Dirigente Responsabile del Sistema di Gestione della
Sicurezza è responsabile della certificazione del Sistema di Gestione della Sicurezza e sottopone al
soggetto competente le domande di rilascio, rinnovo, modifica o cancellazione del certificato del
sistema di gestione della sicurezza.
Nota 1: Si fornisce anche la seguente definizione alternativa: è il dirigente che ha la responsabilità del funziona-
mento della infrastruttura di trasporto in sicurezza, garantendo la disponibilità del personale - opportunamente
qualificato - e delle risorse economiche necessarie al mantenimento dei requisiti di certificazione e quindi dei
livelli di sicurezza stabiliti dal quadro regolamentare di riferimento.
116 117
Responsabile Tecnico del Sistema di Gestione della Sicurezza (Safety Manager): Il Responsabile
Tecnico del Sistema di Gestione della Sicurezza è la figura, individuata nell’ambito dei vertici azien-
dali tra il personale tecnico/direttivo, dotata di autorità ed autonomia necessarie all’espletamento
delle funzioni e delle responsabilità attribuite ai fini dell’implementazione e della manutenzione
del Sistema di Gestione della Sicurezza.
Nota 1: Il Responsabile Tecnico del Sistema di Gestione della Sicurezza (Safety Manager) dovrà essere un Ingegnere Ci-
vile, preferibilmente in possesso della Certificazione in Sicurezza delle infrastrutture e dei trasporti e sistemi di gestione
della sicurezza rilasciata da un Organismo abilitato al rilascio della Certificazione di competenza a Professionisti, secondo
quanto prescritto dalla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024 sulla base della specifica elaborata da ANSFISA. A seconda delle
dimensioni dell’organizzazione e della complessità delle infrastrutture gestite o dei suoi prodotti o servizi, le responsabi-
lità per l’implementazione e la manutenzione dell’SGS possono essere assegnate a una o più persone, che assumeranno
il ruolo di responsabile/i della sicurezza, come unica funzione o eventualmente combinata con altri compiti, a condizio-
ne che questi non si traducano in conflitti di interesse.
Consiglio di Sicurezza (Safety Board): Commissione costituita dall’Organizzazione al fine di suppor-
tare il Dirigente Responsabile dell’Organizzazione (Accountable Manager). Tale Consiglio deve riu-
nirsi periodicamente per riesaminare la sicurezza delle infrastrutture e delle operazioni sulla rete di
traffico. Il Consiglio deve essere composto dalle diverse divisioni dell’organizzazione, e se possibile
esteso agli altri attori e portatori di interesse del sistema, quali ad esempio vettori, organizzazioni
per il soccorso tecnico, meccanico, sanitario, service provider di servizi, agenzie governative, servizi
di risposta alle emergenze - idealmente tutte le organizzazioni che hanno un riflesso sulle operazio-
ni che avvengono sulla rete di traffico.
Alta Direzione (Top Managment): Persona o gruppo di persone che, al livello più elevato, guidano
e tengono sotto controllo un’organizzazione.
Just Culture: una cultura nella quale gli operatori di prima linea od altri non vengano puniti per
azioni, omissioni o decisioni da essi adottate, che siano proporzionali alla loro esperienza ed adde-
stramento, ma nella quale non sono tollerate colpe gravi, violazioni intenzionali o atti dolosi.
Indicatori di Prestazione per la Sicurezza - IPS (Safety Performance Indicators - SPI):
Un parametro basato sui dati utilizzato per monitorare e valutare le prestazioni di sicurezza.
Nota 1: Si fornisce anche la seguente definizione alternativa: una misura una misura (o metrica) utilizzata per esprimere
il livello di prestazione di sicurezza raggiunto in un sistema.
Livello Accettabile di Prestazioni di Sicurezza (Acceptable level of safety performance -ALoSP):
Il livello di prestazioni di sicurezza stabilito dall’Agenzia che può essere ragionevolmente raggiunto,
ed è espresso in termini di obiettivi di prestazione di sicurezza e indicatori di prestazione di sicu-
rezza.
Pericolo (Hazard): Una condizione o un oggetto con il potenziale di causare o contribuire a un
incidente.
Rischio (Risk): Per rischio si intende la combinazione della probabilità complessiva o frequenza del
verificarsi di un effetto dannoso indotto da un pericolo e della gravità di tale effetto.
Nota 1: Si fornisce anche la seguente definizione alternativa: Il rischio è la valutazione delle potenziali conseguenze
negative derivanti da un pericolo. È la probabilità che il potenziale pericolo di causare danni si realizzi.
Gestione del Cambiamento (Change Management): Un processo formale per gestire i cambia-
menti all’interno di un’organizzazione in modo sistematico, in modo che i cambiamenti che posso-
no avere un impatto sui pericoli identificati e sulle strategie di mitigazione del rischio sono presi in
considerazione, prima dell’attuazione di tali modifiche.
118 119
2. POLITICA DI SICUREZZA E OBIETTIVI
2.0 CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE
120
del gestore dell’infrastruttura in termini di numero di dipendenti occupati nel settore.
Cosa guardare:
• Le informazioni sulla natura delle operazioni, per esempio trasporto di passeggeri e/o merci, trasporto di merci pericolose, volume di traffico, caratteristiche dell’infrastruttura
(numero di corsie, estensione), copertura geografica (allegando una mappa o una pianta dei percorsi) ed entità delle operazioni e in caso di rinnovi e modifiche apportate
successivamente all’ultima valutazione [2.0.1 a)];
• Per i gestori dell’infrastruttura, informazioni circa la natura delle proprie operazioni, per esempio trasporto di passeggeri e/o merci, trasporto di merci pericolose, volume di traffico,
caratteristiche dell’infrastruttura (numero di corsie, estensione), copertura geografica (allegando una mappa o una pianta dei percorsi) ed entità delle operazioni di traffico che si
svolgono nella rete. Il gestore dell’infrastruttura deve inoltre includere informazioni su qualsiasi materiale impiegato (tra cui l’impianto per la manutenzione dell’infrastruttura o le
misurazioni), indicando anche il numero di dipendenti occupati, e in caso di rinnovi e modifiche apportate successivamente all’ultima valutazione [2.0.1 a)];
• L’organizzazione deve identificare le parti interessate che sono rilevanti per l’attuazione del proprio SGS (ossia le parti le cui azioni hanno o potrebbero avere un impatto sull’SGS, p. es.
contraenti, partner), indicando i motivi per cui sono necessarie per il funzionamento dell’SGS [2.0.1, c) e d)];
• Per le organizzazioni, è necessario indicare i punti della propria documentazione sul sistema di gestione della sicurezza in cui viene soddisfatto ciascun requisito dell’SGS, [2.0.1 e)];
• L’organizzazione deve indicare i rischi più gravi per la sicurezza inerenti alla propria attività [2.0.1 b)];
• L’organizzazione deve fornire informazioni circa l’ambito di applicazione del SGS (tra cui l’indicazione delle delimitazioni rispetto ad altre parti dell’attività d’impresa) [2.0.1 f)].
AUTOMOBILISTI, FORMAZIONE GESTIONE DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI DI TRASPORTO CONTROLLO DELL’INCIDENTALITÀ SORVEGLIANZA DELLE INFRAZIONI,
SISTEMA SANZIONATORIO,
E RILASCIO/RINNOVO PATENTI VEICOLI E REVISIONI PERIODICHE PASSEGGERI/MERCI E COPERTURE ASSICURATIVE
AZIONE GIUDIZIARIA
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requisiti e gli standard legali applicabili; e
considera le migliori pratiche.
Cosa guardare:
• Intervistare il Dirigente Responsabile del Sistema di Gestione della Sicurezza (Accountable Manager) per valutare la sua conoscenza e comprensione della politica di sicurezza.
• Confermare che soddisfi i regolamenti dell’UE/ITA/ANSFISA.
• Intervistare il personale per determinare in che misura la politica di sicurezza è nota, nonché quanto sia leggibile e comprensibile.
• Verificare che la politica di sicurezza venga esaminata periodicamente per il contenuto e aggiornamento.
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AZIONE GIUDIZIARIA
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COME VIENE OTTENUTO
Cosa guardare:
• Esaminare la disponibilità di risorse appropriate incluso il personale, equipaggiamenti e risorse finanziarie;
• In che modo l’organizzazione gestisce le risorse anticipando e affrontando eventuali carenze?
• C’è personale sufficiente e competente? Come fa l’organizzazione a valutare questo aspetto?
• Esaminare le risorse pianificate rispetto alle risorse effettive.
• Verificare se le risorse vengono discusse con il Dirigente Responsabile del Sistema di Gestione della Sicurezza (Accountable Manager)o durante la riunione del Consiglio di Sicurezza
(Safety Board) (o equivalente), a seconda dei casi.
• Verificare se vengono segnalati problemi di affaticamento del personale o mancanza di risorse, in particolare attraverso il sistema interno di segnalazione della sicurezza.
• Si consideri il programma di organizzazione dell’orario di lavoro e, se del caso l’attuazione della direttiva 2003/88/CE. Se del caso, controllare l’attuazione di Sistemi di Gestione del
Rischio di Fatica (Fatigue Risk Management System), ecc.
• Verificare se il principio di gestione dei cambiamenti (management of changes) viene applicato al fine di anticipare le risorse in caso di cambiamenti
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AZIONE GIUDIZIARIA
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partecipazione attiva e visibile al sistema di
gestione della sicurezza.
Cosa guardare:
• Esaminare il modo in cui viene comunicata la politica di sicurezza.
• La politica di sicurezza è chiaramente visibile a tutto il personale, compreso il personale a contratto pertinente e le organizzazioni di terze parti.
• Formulare domande ai dirigenti e al loro personale in merito alla conoscenza della politica di sicurezza.
• Tutti i dirigenti conoscono bene gli elementi chiave della politica di sicurezza.
• Prova della partecipazione dei dirigenti alle riunioni sulla sicurezza, alla formazione, alle conferenze, ecc.
• Verificare in che modo viene incoraggiata una cultura della sicurezza positiva e influisce sull’efficacia complessiva, in particolare per il sistema di segnalazione della sicurezza e le sue azioni.
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partecipazione attiva e visibile al sistema di
gestione della sicurezza.
Cosa guardare:
• Tutti i Dirigenti hanno familiarità con gli elementi chiave della politica di sicurezza, compresa la cultura della sicurezza positiva.
• Prova della partecipazione dei dirigenti alle riunioni sulla sicurezza, alla formazione, alle conferenze, ecc. in cui viene promossa una cultura positiva della sicurezza
• Rapporto con l’Agenzia e le altre parti interessate.
• Ritorni di esperienza (feedback) da indagini sulla sicurezza che includono aspetti specifici solo culturali.
• Conferma che il sistema interno di segnalazione della sicurezza è noto e utilizzato senza timori di rappresaglia.
• Rivedere in che modo venga promossa una sicurezza positiva (just culture) .
• Prova che il personale non teme di riferire in merito al sistema interno di segnalazione della sicurezza.
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AZIONE GIUDIZIARIA
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COME VIENE OTTENUTO
Cosa guardare:
• Prova di quando i principi della Just Culture sono stati applicati a seguito di un evento.
• Prove di interventi da indagini sulla sicurezza che affrontano questioni organizzative piuttosto che concentrarsi solo sull’individuo.
• Esaminare il modo in cui l’organizzazione sta monitorando i tassi di segnalazione.
• Numero di relazioni sulla sicurezza stradale adeguate alle attività.
• I rapporti sulla sicurezza includono gli errori e gli eventi del reporter in cui sono coinvolti (eventi in cui nessuno stava guardando).
• Feedback sulla Just Culture solo dai sondaggi sulla cultura della sicurezza del personale.
• Intervista ai rappresentanti del personale per confermare che sono d’accordo con la politica e i principi della Just Culture.
• Controllare che il personale sia a conoscenza della politica e dei principi della Just Culture.
• Verifica la Dichiarazione Europea sulla Just Culture Aziendale e la sua attuazione.
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l’organizzazione. Gli obiettivi di sicurezza sono comprensibili Sono monitorati attraverso e sono intraprese azioni per assicurare che
e chiaramente visibili. Gli obiettivi di sicurezza il Consiglio di Sicurezza (Safety Board) e questi obiettivi siano raggiunti. Gli obiettivi
sono allineati con il Piano Nazionale per la regolati, quando necessario. di sicurezza, non solo sono allineati con il
Sicurezza Stradale - PNSS. Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale
- PNSS, ma vengono anche confrontati
con quelli del settore a livello Europeo. Gli
obiettivi sono aggiornati sulla base delle più
recenti informazioni di sicurezza pertinenti e
disponibili. Il miglioramento continuo
della sicurezza viene misurato in modo
efficace.
Cosa guardare:
• Valutare se gli obiettivi di sicurezza sono appropriati e pertinenti.
• Controllare i verbali del Consiglio di Sicurezza (Safety Board) (o equivalente) e come vengono monitorati gli obiettivi di sicurezza.
• Vengono definiti obiettivi che porteranno a un miglioramento dei processi, dei risultati e dello sviluppo di una cultura della sicurezza positiva
• Valutare il modo in cui gli obiettivi di sicurezza vengono comunicati in tutta l’organizzazione.
• Attraverso la misurazione e il monitoraggio delle prestazioni di sicurezza, gli obiettivi sulla sicurezza vengono misurati per monitorare il loro raggiungimento attraverso
Indicatori di Prestazione per la Sicurezza (Safety Performance Indicators). Verificare se gli obiettivi di sicurezza, come minimo, si rivolgono al “miglioramento continuo”.
• Valutare se gli obiettivi di sicurezza hanno considerato come minimo gli obiettivi di sicurezza del Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale - PNSS
• Valutare se/come l’esito della sorveglianza all’interno e all’esterno influisca sulla determinazione e sul monitoraggio degli obiettivi di sicurezza.
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AZIONE GIUDIZIARIA
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j. promuovendo una cultura della sicurezza;
k. proteggendo i lavoratori dalle ritorsioni a seguito della segnalazione di incidenti, quasi incidenti, pericoli, rischi e opportunità.
PRESENTE ADATTO OPERATIVO EFFICACE
Viene fornita una politica di sicurezza, firmata dal È stato stabilito un insieme chiaro di obiettivi di Una dichiarazione esplicita del Dirigente Un organigramma che mostra chiaramente
Dirigente Responsabile del Sistema di Gestione sicurezza per l’organizzazione che rispondono Responsabile del Sistema di Gestione della il funzionamento del SGS e le responsabilità
della Sicurezza (Accountable Manager), che ai criteri SMART, ossia sono specifici, misurabili, Sicurezza (Accountable Manager) sul modo in a carico dei diversi soggetti. L’alta direzione
indica chiaramente l’impegno dell’alta direzione realizzabili, realistici e soggetti a scadenze; cui essa promuove una cultura della sicurezza dimostra, attraverso la documentazione delle
nei confronti della sicurezza e del miglioramento esiste una metodologia chiara stabilita da una positiva e sul modo in cui il personale è coinvolto visite al sito o delle visite di sicurezza, il suo
della stessa, illustrando anche le modalità di procedura per definire gli obiettivi e analizzare e impegnato nel processo. impegno a promuovere una cultura della
coinvolgimento del personale nella gestione del il successo o il fallimento della loro realizzazione. Una panoramica delle riunioni in cui la sicurezza sicurezza positiva e la sua volontà di dare
rischio per la sicurezza. La politica di sicurezza indica è un tema standard su cui vengono presentate l’esempio.
inoltre il modo in cui verrà sottoposta a riesame. informazioni e della frequenza di tali riunioni.
Cosa guardare:
• Esistono una politica e obiettivi di sicurezza, nonché prove del fatto che questi siano a disposizione di tutto il personale e da esso compresi ed è stato chiarito il modo in cui essi siano stati inseriti in
altri processi aziendali [2.1.3 a), b), g), e)].
• La politica di sicurezza afferma l’importanza di adottare un approccio legato ai fattori umani e organizzativi in tutti i processi correlati alla sicurezza per poter ottenere un livello elevato di sicurezza
nell’organizzazione; l’organizzazione illustra il modo in cui sono gestiti i fattori umani e organizzativi nei processi organizzativi [2.1.3 c)].
• La relazione tra il SGS e le altre attività aziendali è chiaramente esposta in una procedura o in un organigramma [2.1.3 e), i)];
• Nella politica di sicurezza o in altri processi sono disponibili informazioni che testimoniano l’impegno della dirigenza a fornire e mantenere risorse sufficienti per consentire al SGS di funzionare efficacemente [2.1.3 e)].
• Esistono prove del fatto che la leadership promuove una cultura positiva della sicurezza [2.1.3 j)].
• Esistono prove del modo con cui ci si assicura che il personale comprenda i propri ruoli e responsabilità associati alla sicurezza, nonché l’effetto delle proprie azioni sulla capacità dell’organizzazione di
controllare i rischi attraverso il SGS [2.1.3 d), f), i)].
• Nella politica di sicurezza o in altra documentazione vi sono prove del fatto che l’organizzazione cerca di sensibilizzare i dipendenti sull’importanza del ruolo da essi svolto per assicurare che il SGS funzioni nella
pratica, al fine di ottenere un significativo controllo del rischio [2.1.3 e)].
• Esistono processi che stabiliscono in che modo i fattori umani e organizzativi debbano essere affrontati e comunicati all’interno dell’organizzazione in relazione ai suoi obiettivi operativi e processi organizzativi,
per esempio progetti, indagini su inconvenienti e incidenti, analisi dei rischi e altre attività connesse alla sicurezza per il personale dell’organizzazione, contraenti, partner e fornitori [2.2.1 c), d), e)].
• Esistono prove del fatto che la dirigenza ha posto in atto processi volti a garantire che i fattori umani e organizzativi siano adeguatamente presi in considerazione dai subcontraenti dell’organizzazione [2.2.1 c), d), e)].
• Valutare se/come l’esito della sorveglianza all’interno e all’esterno influisca sulla determinazione e sul monitoraggio degli obiettivi di sicurezza.
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AZIONE GIUDIZIARIA
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Il Dirigente Responsabile per il Sistema Manager) promuove continuamente la politica
di Gestione della Sicurezza (Accountable di sicurezza, gli standard di sicurezza e la
Manager) è pienamente consapevole dei cultura della sicurezza dell’organizzazione.
suoi ruoli e responsabilità SGS. Il Dirigente
Responsabile per il Sistema di Gestione della
Sicurezza (Accountable Manager) è accessibile
al personale dell’organizzazione.
Cosa guardare:
• Evidenze che il Dirigente Responsabile del Sistema di Gestione della Sicurezza (Accountable Manager) abbia il potere di fornire risorse sufficienti per i miglioramenti
rilevanti per la sicurezza.
• Evidenze del processo decisionale sull’accettabilità del rischio.
• Le attività di revisione del SGS vengono svolte in modo tempestivo e il SGS è sufficientemente dotato di risorse.
• Evidenze della possibilità di arrestare le operazioni di traffico a causa di un livello inaccettabile di rischio per la sicurezza.
• Evidenze che le azioni del Dirigente Responsabile del Sistema di Gestione della Sicurezza (Accountable Manager) siano coerenti con la promozione attiva di una cultura della sicurezza
positiva nell’organizzazione.
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l’organizzazione, in modo che la sicurezza
faccia parte del linguaggio quotidiano.
Cosa guardare:
• Intervista i responsabili e il personale in merito ai loro ruoli e responsabilità.
• Conferma che l’Alta direzione è consapevole delle prestazioni di sicurezza dell’organizzazione e dei suoi rischi più significativi.
• Prova che i dirigenti abbiano obiettivi prestabiliti in materia di sicurezza.
• Verifica la partecipazione attiva Consiglio di Sicurezza (Safety Board) nel SGS.
• Evidenze di un’adeguata mitigazione, azione e proprietà di gestione del rischio.
• I livelli di dirigenza autorizzati a prendere decisioni sull’accettazione del rischio siano definiti ed applicati.
• L’accettazione del rischio sia allineata alle autorizzazioni.
• Verificare la presenza di eventuali conflitti di interesse e che siano stati identificati e gestiti.
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AZIONE GIUDIZIARIA
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illustrino la struttura delle responsabilità in i dettagli delle responsabilità in materia e venga mantenuto un sistema di gestione l’esercizio e la manutenzione, inclusa una
materia di sicurezza nell’organizzazione, la di sicurezza all’interno della struttura delle competenze per tutto il personale, definizione dei requisiti che il personale e i
modalità con cui il sistema di gestione della dell’organizzazione. teso a valutare l’adeguatezza dei compiti contraenti, se del caso, dovranno soddisfare.
sicurezza è definito e connesso al contesto con responsabilità, competenze e risorse • La strategia relativa ai fattori umani e
dell’organizzazione. assegnate. organizzativi dovrebbe mostrare i requisiti
• Prove, provenienti dal sistema di gestione applicabili alle situazioni nelle quali si fa
delle competenze o di altre procedure, di ricorso alle competenze in materia di fattori
come l’organizzazione garantisca che i ruoli umani e organizzativi e i rispettivi ruoli e
e le responsabilità siano stati comunicati ai responsabilità.
dipendenti e da questi accettati e chiaramente
compresi, in quanto ne dovranno rispondere.
Cosa guardare:
• Un organigramma corredato di testo supplementare che consenta al valutatore di comprendere come il SGS è strutturato e come le sue diverse parti siano tra loro correlate.
• Il processo che disciplina il modo in cui le responsabilità in materia di sicurezza vengono assegnate e i casi in cui sia consentito delegare, insieme con alcuni esempi per mostrare come
il processo ha funzionato.
• Esempi di descrizioni di funzioni lavorative con compiti legati alla sicurezza, inclusi quelli non direttamente coinvolti nelle operazioni e che influiscono solo indirettamente sullo svolgimento
delle attività (ossia l’assegnazione di lavori, le attività di pianificazione, la comunicazione al personale di informazioni operative e la supervisione delle attività).
• Riferimento al Sistema di Gestione delle Competenze (SGCm) con informazioni sulla sua struttura e collegamenti per reperire i dettagli.
• Il processo per i ritorni di esperienza (feedback) deve essere impiegato per garantire che le informazioni trasmesse all’interno dell’organizzazione siano state chiaramente comprese.
• La procedura o le procedure per comprendere quali competenze e risorse siano necessarie per permettere l’assolvimento dei compiti e delle responsabilità in materia di sicurezza per tutti i livelli
della gerarchia.
• La strategia relativa ai fattori umani e organizzativi mostri in che modo i fattori umani e organizzativi siano parte integrante dei processi e dei progetti. Le competenze e le attività legate ai fattori
umani e organizzativi siano appropriate per le dimensioni del processo o del progetto organizzativo. I ruoli, le responsabilità, gli obblighi e le fasi di intervento dello specialista dei fattori umani siano
definiti nel piano.del processo o di progetto.
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SISTEMA SANZIONATORIO,
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AZIONE GIUDIZIARIA
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Un Responsabile Tecnico per il Sistema di Il Responsabile Tecnico per il Sistema di Il Responsabile Tecnico per il Sistema di Il Responsabile Tecnico per il Sistema di
Gestione della Sicurezza (Safety Manager) Gestione della Sicurezza (Safety Manager) Gestione della Sicurezza (Safety Manager) ha Gestione della Sicurezza (Safety Manager)
è stato nominato per l’implementazione e è competente. Vengono assegnati tempo e implementato e sta mantenendo il SGS. è competente per la gestione del SGS e per
142
il mantenimento del SGS ed ha una linea di risorse sufficienti per il mantenimento del Il Responsabile Tecnico per il Sistema di l’identificazione tempestiva dei miglioramenti.
riporto diretto con il Dirigente Responsabile SGS, tra le quali, ma non solo, il personale Gestione della Sicurezza (Safety Manager) è Il Responsabile Tecnico per il Sistema di
del Sistema di Gestione della Sicurezza competente per le indagini, l’analisi, il in costante comunicazione con il Dirigente Gestione della Sicurezza (Safety Manager)
(Accountable Manager). controllo e la promozione della sicurezza. Responsabile del Sistema di Gestione della lavora in stretta collaborazione con il
Per le organizzazioni complesse guardare Sicurezza (Accountable Manager) e sottopone Dirigente Responsabile del Sistema di
la prossima sezione. le questioni di sicurezza quando appropriato. Gestione della Sicurezza (Accountable
Il Responsabile Tecnico per il Sistema di Manager), rivestendo il ruolo di consulente
Gestione della Sicurezza (Safety Manager) è di fiducia e ha uno status appropriato
accessibile al personale dell’organizzazione. nell’organizzazione.
Cosa guardare:
• Valutare se le responsabilità per l’implementazione e il mantenimento del SGS debbano essere attribuite a un solo soggetto impegnato in questa attività a tempo pieno o ad un soggetto
supportato da un team, o ancora da un soggetto che svolge altre attività, senza creare alcun conflitto di interessi [in base alle dimensioni e alla complessità delle attività].
• Verificare la disponibilità del Responsabile Tecnico per il Sistema di Gestione della Sicurezza (Safety Manager) (e del personale di supporto, se del caso) per assegnare tempo sufficiente
all’implementazione e al mantenimento del SGS.
• Verificare la presenza di eventuali conflitti di interesse e che siano stati identificati e risolti.
• Riesaminare il ruolo di Responsabile Tecnico per il Sistema di Gestione della Sicurezza (Safety Manager), inclusa la credibilità e lo stato.
• Esaminare la formazione ricevuta dal Responsabile Tecnico per il Sistema di Gestione della Sicurezza (Safety Manager).
• Evidenze sul mantenimento continuo della competenza.
• Esaminare il modo in cui il Responsabile Tecnico per il Sistema di Gestione della Sicurezza (Safety Manager) ottiene l’accesso alle informazioni di sicurezza interne ed esterne.
• Esaminare il modo in cui il Responsabile Tecnico per il Sistema di Gestione della Sicurezza (Safety Manager) comunica e interagisce con il personale operativo e l’Alta direzione.
• Esaminare il carico di lavoro del Responsabile Tecnico per il Sistema di Gestione della Sicurezza (Safety Manager) e il tempo assegnato per svolgere l’incarico.
• Controllare che ci siano risorse sufficienti per attività SGS come indagini sulla sicurezza, analisi, audit, partecipazione alle riunioni di sicurezza e promozione.
• Revisione della relazione sulla sicurezza e tempi di chiusura.
• Interviste con il Dirigente Responsabile del Sistema di Gestione della Sicurezza (Accountable Manager) e Responsabile Tecnico per il Sistema di Gestione della Sicurezza (Safety Manager).
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COME VIENE OTTENUTO
Cosa guardare:
• Informazioni sul sistema di gestione delle competenze (SGCm) oppure, qualora l’SGCm non esista, prove di come l’organizzazione si assicuri di disporre di sufficiente personale competente (2.3.2);
• Informazioni sul modo in cui l’organizzazione agisce per accertarsi di avere predisposto una sufficiente strumentazione fruibile ed efficace che consenta di ottemperare ai propri oneri di servizio
e di mantenere un sistema di gestione della sicurezza che controlli efficacemente il rischio (2.3.2);
• Informazioni sull’organizzazione delle funzioni di manutenzione e su come ciò si ricolleghi all’assegnazione di risorse sufficienti per l’assolvimento da parte dell’organizzazione dei propri oneri di
servizio (2.3.2).
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PRESENTE ADATTO OPERATIVO EFFICACE
L’organizzazione ha istituito un adeguato La struttura e la frequenza delle riunioni del Ci sono evidenze di riunioni che si svolgono Il Consiglio di Sicurezza (Safety Board)
Consiglio di Sicurezza (Safety Board). Consiglio di Sicurezza (Safety Board) supportano dettagliando la partecipazione, le discussioni e comprende i principali portatori di interesse.
le funzioni SGS in tutta l’organizzazione. le azioni. Il Consiglio di Sicurezza I risultati delle riunioni sono documentati
Lo scopo del Consiglio di Sicurezza (Safety Board) (Safety Board) esamina periodicamente e comunicati e le eventuali azioni sono
comprende l’analisi dei rischi per la sicurezza e l’efficacia del SGS e la funzione di monitoraggio concordate, poste in essere e seguite in modo
i problemi di conformità. La composizione del della conformità verificando le risorse tempestivo. Le prestazioni e gli obiettivi in
Consiglio di Sicurezza (Safety Board) comprende disponibili. Le azioni sono monitorate e sono materia di sicurezza sono esaminati e definiti
almeno il Dirigente Responsabile del Sistema di stati stabiliti adeguati obiettivi di sicurezza e come necessario.
Gestione della Sicurezza (Accountable Manager), Indicatori di Prestazioni per la Sicurezza (Safety
il Responsabile Tecnico per il Sistema di Gestione Performance Indicators).
della Sicurezza (Safety Manger) e i capi delle aree
funzionali Progettazione, Manutenzione, Esercizio,
Verifica Conformità, Competenze/Formazione.
Cosa guardare:
• Esaminare la composizione del Consiglio di Sicurezza (Safety Board) e della struttura delle riunioni e dei termini di riferimento per ogni commissione/riunione.
• Esaminare i livelli di partecipazione alle riunioni.
• Esaminare le registrazioni (record) e le azioni delle riunioni.
• I risultati sono comunicati al resto dell’azienda o all’organizzazione.
• Prove degli obiettivi di sicurezza, delle prestazioni di sicurezza e della conformità in fase di revisione e discussione in occasione delle riunioni.
• Partecipanti che contestano ciò che viene presentato quando ci sono prove limitate.
• LAlta direzione è consapevole dei rischi più significativi affrontati dall’organizzazione e delle prestazioni di sicurezza complessive dell’organizzazione
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personale chiave. Vengono definiti la frequenza
e i metodi per testare il Piano di Risposta alle
Emergenze (PRE). Il coordinamento con altre
organizzazioni (comprese le organizzazioni non
facenti parte del Sistema di trasporto stradale) è
definito con mezzi adeguati.
Cosa guardare:
• Verificare se l’organizzazione ha un PRE o si coordina con il PRE delle altre organizzazioni, in base al dominio.
• Esaminare il Piano di Risposta alle Emergenze.
• Esaminare il modo in cui è previsto il coordinamento con altre organizzazioni.
• Esaminare il modo in cui il PRE viene distribuito e dove vengono detenute le copie.
• Intervistare il personale chiave e verificare che abbiano accesso al PRE.
• Verificare che siano stati presi in considerazione diversi tipi di emergenze prevedibili.
• Esaminare quando il Piano è stato rivisto e testato per l’ultima volta e le azioni intraprese.
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AZIONE GIUDIZIARIA
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a. allertare il personale responsabile della gestione delle emergenze;
b. comunicare informazioni a tutte le parti (ad esempio il gestore dell’infrastruttura, le imprese, i contraenti,
le autorità, i servizi di emergenza), comprese le istruzioni di emergenza agli utenti del traffico;
c. adottare qualsiasi decisione necessaria a seconda del tipo di emergenza.
2.4.6 L’organizzazione deve descrivere il modo in cui sono state allocate le risorse e i mezzi per le emergenze e come sono stati individuati i requisiti formativi.
2.4.7 I provvedimenti per le emergenze devono essere regolarmente testati in collaborazione con le altre parti interessate e aggiornati secondo necessità.
2.4.8 L’organizzazione deve garantire che il personale incaricato, il quale deve disporre di adeguate competenze linguistiche, possa essere contattato facilmente
e
senza indugio dal gestore dell’infrastruttura e fornisca a quest’ultimo il giusto livello di informazioni.
2.4.9 L’organizzazione deve disporre di un piano per interrompere le operazioni e il traffico tempestivamente, se necessario, e per informare tutte le parti inte-
ressate.
2.4.10 Per le infrastrutture transfrontaliere, la cooperazione tra i gestori dell’infrastruttura interessati facilita il coordinamento e la preparazione necessari
dei servizi di emergenza competenti ai due lati della frontiera.
2.4.11 L’organizzazione deve elaborare piani di contenimento associati alla gestione delle emergenze per i quali devono essere realizzate esercitazioni periodi-
che.
Nota: L’Organizzazione può fare riferimento alla norma UNI ISO 22320:2019 e valutare di integrare il Sistema di Gestione della Sicurezza con un Sistema di Gestione della Continuità Operativa
di cui alla norma UNI EN ISO 22301:2019
È disponibile una copia della/e procedura/e È disponibile la procedura di emergenza che È disponibile la procedura di emergenza La procedura (se del caso) comprende
di gestione delle emergenze e i piani (per copre l’intera rete di esercizio, con disposizioni e nella stessa sono evidenziati riferimenti informazioni su ciò che accade in una
esempio procedure di ripristino) ad essa specifiche, ove necessario, per le gallerie e ai requisiti del Sistema di Gestione delle situazione di emergenza in cui sia
connessi. altri luoghi a rischio elevato nonché per le Competenze (SGCm) per il personale che deve coinvolto il trasporto di merci pericolose e
operazioni transfrontaliere, il personale rispondere alle emergenze e gli elementi per l’organizzazione dispone di un processo volto
e i ruoli e le responsabilità; comprende garantire che il personale dei contraenti sia in ad assicurare che:
inoltre i collegamenti alle disposizioni per le grado di rispettare gli stessi standard. • tutti i pertinenti soggetti possano essere
emergenze di altre organizzazioni e indica La procedura di emergenza comprende contattati tempestivamente;
come contattare e coordinarsi, se del caso, il processo in base al quale le vittime • tutte le informazioni pertinenti vengono
con altre parti interessate. degli incidenti e le loro famiglie ricevono messe a disposizione senza ritardo (p.
la necessaria assistenza burocratica e la es. codice di classificazione e numero di
documentazione e le informazioni necessarie identificazione del pericolo posto dalle merci
per la presentazione del ricorso. pericolose);
• l’organizzazione è dotata di un processo atto
a garantire che alle autorità (p. es. servizi di
soccorso, polizia, altri servizi di emergenza e
autorità) siano state fornite le informazioni
pertinenti sulle merci pericolose (si vedano gli
esempi riportati in precedenza).
Cosa guardare:
• I tipi di emergenza contemplati, incluse le condizioni operative degradate e le procedure e piani di contenimento (contingency plans) previste per gestirle;
• Le informazioni fornite dal richiedente per consentire ai servizi di emergenza di pianificare l’intervento in risposta a un incidente rilevante, ove opportuno facendo riferimento a obblighi ai
sensi della normativa IT e UE vigente e a qualsiasi accordo transfrontaliero pertinente [2.4.3 a) e b)];
• I piani, i ruoli e le responsabilità - anche per coloro con abilità designate, incaricati di assistere l’organizzazione (p.es. il gestore dell’infrastruttura) o viceversa - , la formazione e le
disposizioni per mantenere la competenza nonché le disposizioni per un’efficace comunicazione con i servizi di emergenza, il personale pertinente e le persone coinvolte negli incidenti,
quali passeggeri o terzi interessati (ciò dovrebbe comprendere un documento che stabilisca i ruoli e le responsabilità di tutte le parti, il modo in cui le risorse e i mezzi sono stati assegnati e
come i requisiti di formazione sono stati identificati); le procedure di ritorno alle attività normali successivamente all’emergenza [2.4.2, 2.4.4, 2.4.5 a)-c), 2.4.6, 2.4.8, 2.4.11] (2.4.9 e 2.4.10
solo per il gestore dell’infrastruttura);
>>>
2. POLITICA DI SICUREZZA E OBIETTIVI
2.4 COORDINAMENTO DELLA PIANIFICAZIONE DELLA RISPOSTA ALLE EMERGENZE (segue)
CORRISPONDENTI REQUISITI EU/ITA/ANSFISA
AUTOSTRADE STRADE GALLERIE PONTI, VIADOTTI E CALVALCAVIA OPERE GEOTECNICHE E IDRAULICHE
AUTOMOBILISTI, FORMAZIONE GESTIONE DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI DI TRASPORTO CONTROLLO DELL’INCIDENTALITÀ SORVEGLIANZA DELLE INFRAZIONI,
SISTEMA SANZIONATORIO,
E RILASCIO/RINNOVO PATENTI VEICOLI E REVISIONI PERIODICHE PASSEGGERI/MERCI E COPERTURE ASSICURATIVE
AZIONE GIUDIZIARIA
152
RISULTATI DELLA VERIFICA DELLA COMMISSIONE ISPETTIVA/TEAM DI CERTIFICAZIONE
PRESENTE ADEGUATO OPERATIVO EFFICACE
153
2. POLITICA DI SICUREZZA E OBIETTIVI
2.5 DOCUMENTAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
154
c. i processi e procedure relative al Sistema di Gestione della Sicurezza;
d. gli obblighi, le responsabilità e i poteri per i processi e le procedure relative al Sistema di Gestione della Sicurezza.
Nota: A seconda delle dimensioni dell’Organizzazione e della complessità dei suoi prodotti o servizi di trasporto stradale, il manuale SGS e i registri operativi SGS possono essere sotto forma di documenti autonomi
o possono essere integrati con altri documenti organizzativi (o documentazione) gestiti dall’Organizzazione.
Cosa guardare:
• Revisionare le procedure di valutazione e modifica degli SGS
• Verificare la presenza di riferimenti incrociati ad altri documenti e procedure.
• Verificare la disponibilità della documentazione SGS a tutto il personale.
• Intervistare il personale per sapere dove trovare la documentazione relativa alla sicurezza, comprese le procedure appropriate al loro ruolo.
• Esaminare la documentazione SGS di supporto (registri dei pericoli, verbali delle riunioni, rapporti sulle prestazioni di sicurezza, valutazioni dei rischi, ecc.).
• Una descrizione del sistema di gestione della sicurezza, della sua struttura generale e dei collegamenti ai documenti a supporto dei relativi processi (p. es. manuale, procedure organizzative e operative, istruzioni di lavoro).
Fermo restando il nuovo concetto di informazioni documentate, introdotto dall’ISO, l’organizzazione può conservare l’architettura tradizionale della documentazione, se questa è idonea alle proprie finalità.
• Una sintesi del modo in cui i diversi documenti sono strutturati, pubblicati, resi disponibili, registrati, conservati/revisionati e ritirati dalla circolazione, con riferimento alle pertinenti procedure di controllo dei documenti.
• La procedura di elaborazione della relazione annuale, se la domanda riguarda il primo rilascio di un certificato di sicurezza unico. La procedura indica lo schema proposto per la relazione.
• Il processo o la procedura di gestione dei documenti che deve indicare il modo in cui i documenti vengono aggiornati a seguito di riesami periodici e successivamente a incidenti e inconvenienti. Il processo o la procedura
ha per oggetto il processo di escalation nei casi in cui gli aggiornamenti concordati non siano stati effettuati entro il periodo richiesto oppure qualora non vi sia un accordo sulle modalità di aggiornamento del documento.
• Viene impiegato un linguaggio sottoposto a controllo (ossia con frasi brevi e chiare, evitando espressioni gergali) per agevolare la comprensione di tutti e ottenere una buona qualità dei dati.
• Il personale autorizzato all’approvazione dei documenti per la pubblicazione garantisce che i contenuti siano accurati e che possano essere compresi da tutti gli utilizzatori finali (o destinatari) interessati.
• Ove possibile, la natura delle modifiche viene specificata nel documento o nei pertinenti allegati, al fine di agevolarne il riesame e l’approvazione. I periodi di conservazione di documenti e registrazioni sono stabiliti,
documentati e rispettati.
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SISTEMA SANZIONATORIO,
E /RINNOVO PATENTI VEICOLI E REVISIONI PERIODICHE PASSEGGERI/MERCI E COPERTURE ASSICURATIVE
AZIONE GIUDIZIARIA
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COME VIENE OTTENUTO
Cosa guardare:
• Controllare il modo in cui i record di sicurezza vengono archiviati e controllati nella versione.
• Le norme sulla protezione dei dati e sulla riservatezza sono state definite e applicate in modo coerente.
• Controllare che il personale appropriato sia a conoscenza dei processi e delle procedure di controllo dei record.
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AZIONE GIUDIZIARIA
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È presente una descrizione del sistema di È presente una sintesi del modo in cui i diversi È disponibile un processo o una procedura di Viene impiegato un linguaggio sottoposto
gestione della sicurezza, della sua struttura documenti sono strutturati, pubblicati, resi gestione dei documenti che deve indicare il a controllo (ossia con frasi brevi e chiare,
generale e dei collegamenti ai documenti a disponibili, registrati, conservati/revisionati modo in cui i documenti vengono aggiornati a evitando espressioni gergali) per agevolare la
supporto dei relativi processi (per esempio e ritirati dalla circolazione, con riferimento seguito di riesami periodici e successivamente comprensione di tutti e ottenere una buona
qualità dei dati. Il personale autorizzato
manuale, procedure organizzative e operative, alle pertinenti procedure di controllo dei a incidenti e inconvenienti. Il processo o
all’approvazione dei documenti per la
istruzioni di lavoro). Fermo restando il nuovo documenti. la procedura ha per oggetto il processo di
pubblicazione garantisce che i contenuti
concetto di informazioni documentate, E’ presente la procedura di elaborazione escalation nei casi in cui gli aggiornamenti
siano accurati e che possano essere compresi
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introdotto dall’ISO, l’organizzazione può della relazione annuale ed indica lo schema concordati non siano stati effettuati entro il da tutti gli utilizzatori finali (o destinatari)
conservare l’architettura tradizionale della proposto per la relazione. periodo richiesto oppure qualora non vi sia un interessati.
documentazione, se questa è idonea alle accordo sulle modalità di aggiornamento del Ove possibile, la natura delle modifiche viene
proprie finalità documento. specificata nel documento o nei pertinenti
allegati, al fine di agevolarne il riesame e
l’approvazione.
I periodi di conservazione di documenti e
registrazioni sono stabiliti, documentati e
rispettati.
Cosa guardare:
• È necessario che l’organizzazione illustri il funzionamento del sistema di gestione documentale, ivi incluso il modo in cui le informazioni vengono rese disponibili e ne è assicurata l’idoneità
all’utilizzo dove e quando sia necessario, come vengono modificate secondo modalità controllate all’interno del sistema e come vengono registrate e conservate in modo da essere
prontamente reperibili. Il sistema di gestione documentale, a sua volta, deve consentire che le informazioni vengano conservate in strutture che dispongano di un ambiente idoneo a
rendere minimi i rischi di deterioramento, danno e perdita (2.5.3, 2.5.4).
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E’ presente la relazione annuale. La relazione annuale è adatta alla natura e La relazione annuale descrive nel dettaglio gli La relazione annuale illustra le prestazioni di
160
complessità dell’organizzazione. aspetti che riguardano gli elementi più critici sicurezza dell’organizzazione, il raggiungimento
dell’organizzazione. degli obiettivi e il miglioramento continuo delle
sue attività.
Cosa guardare:
• Il richiedente deve dimostrare di avere approntato (o di aver predisposto l’approntamento) di una relazione annuale sulla sicurezza comprendente gli elementi precedentemente elencati al punto 2.5.5;
• La relazione annuale sulla sicurezza, è predisposta all’interno del Consiglio di Sicurezza (Safety Board), con la collaborazione di tutti i soggetti che hanno titolo ad esprimersi, è validata dal Responsabile
Tecnico per il Sistema di Gestione della Sicurezza (Safety Manager), è sottoscritta dal Dirigente Responsabile del Sistema di Gestione della Sicurezza (Accountable Manger) ed è inviata entro
febbraio dell’anno successivo al quale si riferisce.
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PRESENTE ADATTO OPERATIVO EFFICACE
È definito il processo mediante il quale Il processo definisce inoltre il livello al quale Gli obiettivi di sicurezza sono definiti con il È definito anche un processo o una procedura
gli obiettivi di sicurezza vengono stabiliti, gli obiettivi sono stabiliti e il modo in cui piano per raggiungerli e insieme con il processo per trasformare i risultati delle attività di
classificati in base a una priorità e monitorati, contribuiscono ad altri obiettivi ad altri livelli da seguire quando si ha la percezione che gli monitoraggio in obiettivi di sicurezza, nella
nonché il modo in cui eventuali inconciliabilità ove ciò sia opportuno. Il processo definisce obiettivi non saranno realizzati. pianificazione delle misure atte a raggiungerli
con altri obiettivi vengono evitate e, inoltre le interfacce, i tempi e le eventuali e nei relativi indicatori di realizzazione.
all’occorrenza, risolte. informazioni di supporto necessarie, di tipo
qualitativo o quantitativo.
Cosa guardare:
• Esistenza di un insieme di obiettivi di sicurezza specifici, misurabili, realizzabili, realistici e dotati di scadenze (SMART) che sono perfettamente compatibili con le esigenze operative
generali dell’organizzazione [2.6.1, 2.6.2 a), b), c)];
• Disponibilità di una dichiarazione che illustri i requisiti di legge e il modo in cui questi vengono soddisfatti [2.6.2 d)];
• Descrizione del modo in cui questi obiettivi possono essere raggiunti e sono comunicati al personale interessato [2.6.2 f), 2.6.3];
• Esistenza di un processo di monitoraggio, teso a garantire che gli obiettivi siano costantemente adeguati allo scopo e che l’organizzazione li raggiunga [2.6.2 e), 2.6.4].
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PRESENTE ADATTO OPERATIVO EFFICACE
C’è un processo che definisce Diverse fonti di pericolo (interne ed esterne), I pericoli vengono identificati Viene considerato un elenco completo di sorgenti
il modo in cui i pericoli vengono identificati a seconda dei casi, vengono prese in e documentati. Si identificano per identificare i pericoli, inclusi i risultati del
attraverso metodi reattivi e proattivi. considerazione e riesaminate. Il processo i pericoli correlati a fattori umani ed monitoraggio della conformità. L’organizzazione
Vengono identificati i fattori scatenanti o gli di analisi dei dati consente di ottenere organizzativi. Vengono svolte e registrate dispone di un ampio registro dei pericoli (Hazard
eventi iniziatori o le cause radice (root cause) informazioni di sicurezza utilizzabili. I pericoli le indagini sulla sicurezza. Log) che viene mantenuto e rivisto per garantire
per le indagini sulla sicurezza. sono documentati in un formato di facile che rimanga aggiornato. Identifica continuamente,
comprensione. Il livello di approvazione per le e in modo proattivo, i pericoli relativi alle sue
indagini sulla sicurezza è definito e adeguato in attività e all’ambiente operativo e coinvolge tutto
base al livello di rischio. il personale chiave e gli appropriati portatori
di interesse. I pericoli vengono valutati
continuamente in modo sistematico e tempestivo.
Le indagini sulla sicurezza identificano i fattori
causali / contributivi sui quali si agisce.
Cosa guardare:
• Esaminare come i pericoli vengono identificati, analizzati, affrontati e registrati.
• Esaminare la struttura e il layout del registro dei pericoli (Hazard Log).
• Considerare i rischi correlati a:
a. Possibili scenari di incidente,
b. Fattori umani e organizzativi,
c. Decisioni e processi aziendali,
d. Organizzazioni di terza parte.
• Esaminare le fonti di pericolo interne ed esterne come: rapporti sulla sicurezza / sistemi di raccolta automatica dei dati (come i sistemi di monitoraggio delle infrastrutture) / audit / indagini
sulla sicurezza e / o studi / indagini / ispezioni / brainstorming / attività di gestione dei cambiamenti o della sicurezza, crisi sanitarie, ambientali, commerciali ed altre influenze esterne,
analisi di monitoraggio della conformità; profilo di rischio di settore, raccomandazioni di sicurezza e relazioni di sicurezza (Safety Review) ANSFISA, ecc.
• Le indagini sugli eventi relativi alla sicurezza stabiliscono i fattori causali / contributivi (perché è accaduto, non solo cosa è successo) e identificano i fattori contributivi umani ed
organizzativi. I pericoli individuati dagli eventi sono trattati in modo appropriato.
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Le responsabilità sono state definite delle attività dell’organizzazione. al resto dell’organizzazione. Le segnalazioni confidenza per la politica ed il processo di
all’interno dell’organizzazione. (occurrence report) vengono valutate, elaborazione delle segnalazioni di sicurezza
Il processo identifica come vengono eseguiti i elaborate, analizzate e archiviate. Le persone dell’ organizzazione. Il sistema di elaborazione
rapporti e specificati i tempi. sono consapevoli e adempiono alle proprie delle segnalazioni di sicurezza viene utilizzato
responsabilità rispettando il sistema per le per migliorare il processo decisionale di
segnalazioni di sicurezza. Le segnalazioni di gestione, nonché per il miglioramento
sicurezza vengono elaborate entro i tempi continuo. Il sistema di di elaborazione delle
definiti. segnalazioni di sicurezza è a disposizione di
terze parti (partner, fornitori, appaltatori).
Cosa guardare:
• Esaminare il sistema di segnalazione per l’accesso e la facilità d’uso.
• Verificare che il personale si fidi del sistema di segnalazione, lo conosca e sappia cosa deve essere segnalato.
• Esaminare come si ottengono la protezione dei dati e la riservatezza.
• Riscontri forniti ai segnalatori, all’organizzazione ed a terzi.
• Valutare il volume e la qualità dei rapporti, inclusa l’auto-segnalazione.
• Esaminare i tassi di chiusura dei rapporti.
• Verificare la disponibilità di organizzazioni a contratto e clienti per effettuare rapporti.
• Il sistema supporta l’analisi ed il monitoraggio (follow-up).
• Accertare e definire chiaramente le responsabilità per quanto riguarda l’analisi degli eventi, la conservazione e il monitoraggio (follow-up).
• Verificare che il personale competente sia a conoscenza di quali eventi dovrebbero essere obbligatori.
• Valutare il modo in cui l’alta dirigenza interagisce con gli output del sistema di reporting.
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Esiste un processo per l’analisi e la valutazione I criteri di severità e probabilità sono L’analisi e le valutazioni dei rischi sono svolte L’analisi e le valutazioni dei rischi vengono
dei rischi per la sicurezza. chiaramente definiti e si adattano alle effettive in modo coerente, sulla base del processo esaminate per coerenza e per identificare
Viene definito il livello di rischio che circostanze dell’organizzazione definito. miglioramenti nei processi.
l’organizzazione è disposta ad accettare. Le definizioni utilizzate sono sufficientemente Viene applicata la accettabilità del rischio Le valutazioni del rischio vengono esaminate/
esplicite o dettagliate. come definita all’interno dell’organizzazione. riviste regolarmente per garantire che
168
La matrice di rischio e i criteri di accettabilità rimangano aggiornate.
sono chiaramente definiti e utilizzabili. I criteri di accettabilità del rischio vengono
Le responsabilità e le tempistiche per utilizzati di routine, applicati in modo coerente
accettare il rischio sono chiaramente definite. nei processi decisionali della direzione e
vengono regolarmente riesaminati.
Cosa guardare:
• Esaminare lo schema e le procedure di classificazione del rischio.
• I criteri di severità e probabilità sono sufficientemente definiti (ovvero è descritta una metodologia alternativa) e adattati alle attività. Viene inoltre descritta la severità “di cosa” potrebbe
accadere (conseguenza e scenario peggiore). Si comprende la differenziazione tra “probabilità” e “frequenza”.
• Verificare se le valutazioni del rischio vengono eseguite in modo coerente.
• Esaminare l’impostazione del registro dei rischi.
• Campionare un pericolo identificato e vedere come viene elaborato e documentato.
• Esaminare ciò che attiva una valutazione del rischio.
• Verificare le ipotesi formulate e se sono state esaminate.
• Esaminare come vengono classificati i problemi quando non sono disponibili sufficienti dati quantitativi.
• Verificare che il processo definisca chi può accettare quale livello di rischio.
• Verificare che il registro dei rischi sia esaminato e monitorato da appropriato/i comitato/i di sicurezza. Verificare in che modo l’esperienza, il feedback e il monitoraggio delle informazioni
sulla sicurezza, pubblicate di recente, servono a tale regolare aggiornamento.
• Verificare quale/i comitato/i per la sicurezza o persona/e è/sono responsabile/i della “accettabilità”. Controllare se il livello di decisione è giusto.
• Provare che l’accettabilità del rischio è applicata di routine nei processi decisionali.
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L’organizzazione dispone di un processo per Vengono definite responsabilità e tempistiche Vengono applicati adeguati controlli del I controlli del rischio sono pratici e sostenibili,
decidere e applicare i controlli del rischio. per la determinazione e l’accettazione dei rischio per ridurre il rischio a un livello applicati in modo tempestivo e non creano
controlli dei rischi. accettabile, anche per le scadenze e rischi aggiuntivi. I controlli del rischio
l’assegnazione delle responsabilità. prendono in considerazione i fattori umani.
170
Cosa guardare:
• I controlli dei rischi tengono conto dei fattori umani ed organizzativi.
• Provare che i controlli dei rischi sono attivati e monitorati/seguiti.
• Si prende in considerazione il rischio aggregato?
• Verificare se i controlli dei rischi hanno ridotto il rischio residuo.
• I controlli dei rischi sono chiaramente identificati?
• Esaminare l’utilizzo dei controlli dei rischi che si basano esclusivamente sull’intervento umano.
• Verificare che i nuovi controlli dei rischi non creino rischi aggiuntivi.
• Verificare se l’accettabilità dei rischi è effettuata al giusto livello di gestione.
• Verificare come la politica aziendale considera l’ As Low As Reasonably Practical (ALARP) - verificarne l’attuazione.
• Accertare come i rischi specifici dipendenti dal dominio sono adeguatamente controllati, come anche la gestione del rischio da fatica Fatigue Risk Management (FRM), il monitoraggio dei
dati delle infrastrutture, il subappalto e le interfacce, ecc.
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AZIONE GIUDIZIARIA
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3.2.4 L’organizzazione deve individuare i potenziali rischi per la sicurezza e le relative misure di mitigazione appropriate prima di attuare una modifica,
tenendo conto dei rischi per la sicurezza derivanti dallo stesso processo di modifica e da tutte le potenziali interferenze.
Nota: La valutazione dei rischi per la sicurezza può essere realizzata anche mediante: classificazione della sicurezza della rete stradale (ITF-NSR) e b) investigazioni approfondite (ITF-IDI).
Cosa guardare:
• L’organizzazione deve provare di aver messo a punto un processo di valutazione del rischio (inclusa la descrizione dei metodi utilizzati, del personale coinvolto e di qualsiasi convalida o verifica effettuata),
comprendente sia i rischi identificati come modifiche rilevanti per la determinazione e valutazione del rischio, sia i rischi considerati come non rilevanti che dovrebbero comunque essere controllati; deve
inoltre provare che il processo comprende tutti i rischi operativi, organizzativi e tecnici [3.2.2 a), b)];
• Vi sono evidenze del fatto che i rischi associati a problematiche relative a fattori umani e organizzativi vengono considerati nelle valutazioni del rischio; la strategia in materia di fattori umani e organizzativi
deve dimostrare come e quando tali fattori costituiscono parte integrante del processo di valutazione del rischio e dimostrare l’impiego di metodi e competenze appropriati [3.2.2 a)];
• Vi sono evidenze dell’esistenza di una modalità di coinvolgimento, se del caso, di terzi nella procedura di valutazione del rischio, ivi compreso il modo in cui vengono gestiti i rischi posti da terzi che influiscono
sulle attività dell’organizzazione [3.2.2 a), e), f)];
• Vi sono evidenze del fatto che l’organizzazione ha previsto un processo per sviluppare e adottare le misure di controllo del rischio, ivi inclusa l’individuazione della persona tenuta ad accertarsi che tali misure
siano state effettivamente messe a punto [3.2.2 c)];
• L’organizzazione dovrebbe spiegare le modalità con le quali coinvolge il personale interessato e comunica a quest’ultimo i risultati della valutazione del rischio e le relative misure di controllo [3.2.2 f)];
• L’organizzazione deve dimostrare il modo in cui monitora l’efficacia delle misure di controllo del rischio adottate, tra cui il modo in cui i processi o le procedure vengono aggiornati, ove necessario [3.2.2 d)];
• Nell’ambito delle evidenze fornite, occorre che l’organizzazione indichi il modo in cui tiene conto dell’esigenza di rispettare altre disposizioni vigenti, quali quelle contenute nella norme UE (3.2.3);
• L’organizzazione fornisce le prove atte a dimostrare che il proprio processo di gestione delle modifiche valuta sistematicamente l’impatto di qualsiasi modifica apportata. Ciò implica l’utilizzo della valutazione
del rischio, compreso l’impiego dei metodi di sicurezza per la determinazione e la valutazione del rischio, al fine di individuare tali rischi e le necessarie misure di controllo. L’organizzazione fornisce altresì prove
del fatto che le misure di controllo individuate nel corso del processo di gestione delle modifiche sono state implementate (3.2.4).
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3.2.4 L’organizzazione deve individuare i potenziali rischi per la sicurezza e le relative misure di mitigazione appropriate prima di attuare una modifica,
tenendo conto dei rischi per la sicurezza derivanti dallo stesso processo di modifica e da tutte le potenziali interferenze.
Nota: La valutazione dei rischi per la sicurezza può essere realizzata anche mediante: classificazione della sicurezza della rete stradale (ITF-NSR) e b) investigazioni approfondite (ITF-IDI).
Cosa guardare:
• L’organizzazione deve provare di aver messo a punto un processo di valutazione del rischio (inclusa la descrizione dei metodi utilizzati, del personale coinvolto e di qualsiasi convalida o verifica effettuata),
comprendente sia i rischi identificati come modifiche rilevanti per la determinazione e valutazione del rischio, sia i rischi considerati come non rilevanti che dovrebbero comunque essere controllati; deve
inoltre provare che il processo comprende tutti i rischi operativi, organizzativi e tecnici [3.2.2 a), b)];
• Vi sono evidenze del fatto che i rischi associati a problematiche relative a fattori umani e organizzativi vengono considerati nelle valutazioni del rischio; la strategia in materia di fattori umani e organizzativi
deve dimostrare come e quando tali fattori costituiscono parte integrante del processo di valutazione del rischio e dimostrare l’impiego di metodi e competenze appropriati [3.2.2 a)];
• Vi sono evidenze dell’esistenza di una modalità di coinvolgimento, se del caso, di terzi nella procedura di valutazione del rischio, ivi compreso il modo in cui vengono gestiti i rischi posti da terzi che influiscono
sulle attività dell’organizzazione [3.2.2 a), e), f)];
• Vi sono evidenze del fatto che l’organizzazione ha previsto un processo per sviluppare e adottare le misure di controllo del rischio, ivi inclusa l’individuazione della persona tenuta ad accertarsi che tali misure
siano state effettivamente messe a punto [3.2.2 c)];
• L’organizzazione dovrebbe spiegare le modalità con le quali coinvolge il personale interessato e comunica a quest’ultimo i risultati della valutazione del rischio e le relative misure di controllo [3.2.2 f)];
• L’organizzazione deve dimostrare il modo in cui monitora l’efficacia delle misure di controllo del rischio adottate, tra cui il modo in cui i processi o le procedure vengono aggiornati, ove necessario [3.2.2 d)];
• Nell’ambito delle evidenze fornite, occorre che l’organizzazione indichi il modo in cui tiene conto dell’esigenza di rispettare altre disposizioni vigenti, quali quelle contenute nella norme UE (3.2.3);
• L’organizzazione fornisce le prove atte a dimostrare che il proprio processo di gestione delle modifiche valuta sistematicamente l’impatto di qualsiasi modifica apportata. Ciò implica l’utilizzo della valutazione
del rischio, compreso l’impiego dei metodi di sicurezza per la determinazione e la valutazione del rischio, al fine di individuare tali rischi e le necessarie misure di controllo. L’organizzazione fornisce altresì prove
del fatto che le misure di controllo individuate nel corso del processo di gestione delle modifiche sono state implementate (3.2.4).
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e. pianificazione del traffico nei limiti delle proprie competenze;
f. gestione del traffico in tempo reale in modalità normale e degradata, con l’applicazione di limitazioni d’uso del traffico e la gestione di interruzioni del traffico;
g. definizione delle condizioni per la circolazione di carichi eccezionali o di merci pericolose.
3.2.9 Al fine di controllare l’attribuzione delle responsabilità rilevanti per la sicurezza delle attività operative, l’organizzazione deve individuare le responsabilità per il coordinamento e
la gestione in sicurezza della circolazione del traffico e la movimentazione dei veicoli e definire le modalità di attribuzione delle mansioni pertinenti che interessano la fornitura in
sicurezza di tutti i servizi al personale competente all’interno dell’organizzazione e ad altre parti esterne qualificate, se del caso.
3.2.10 Al fine di controllare le attività di informazione e comunicazione rilevanti per la sicurezza delle attività operative, il personale interessato deve essere messo al corrente nei det-
tagli di qualsiasi specifica condizione di viaggio, comprese le relative modifiche rilevanti che potrebbero determinare un pericolo o restrizioni operative temporanee o permanenti
(per esempio causate da uno specifico tipo di veicolo o da uno specifico percorso) e le condizioni relative ai carichi eccezionali o alle merci pericolose, se del caso.
3.2.11 Al fine di controllare le attività di informazione e comunicazione rilevanti per la sicurezza delle attività operative, il personale interessato (per esempio addetti alla segnala-
zione) deve essere informato in merito a prescrizioni particolari per il traffico veicolare su specifici tratti, comprese modifiche rilevanti che potrebbero determinare un pericolo o
restrizioni operative temporanee o permanenti (per esempio causate da operazioni di manutenzione delle infrastrutture) e le condizioni relative ai carichi eccezionali o alle merci
pericolose, se del caso.
3.2.12 Al fine di controllare le competenze rilevanti per la sicurezza delle attività operative, a norma della legislazione vigente l’organizzazione deve garantire per il proprio personale:
a. la conformità della formazione erogata e le istruzioni operative, e l’adozione di misure correttive laddove necessario;
b. una formazione specifica in caso di cambiamenti previsti che interessino lo svolgimento delle operazioni o le mansioni loro assegnate;
c. l’adozione di adeguate misure in seguito a incidenti, inconvenienti e mancati incidenti.
3.2.13 Nell’ambito della pianificazione e dell’esecuzione degli interventi ispettivi e manutentivi su tutte le tipologie di asset, risulta auspicabile effettuare preventivamente una valuta-
zione dei rischi associata al cambiamento e relativa a tutti i potenziali impatti introdotti dalle attività, con particolare riferimento a potenziali perturbazioni sul flusso di traffico. Per
quanto precede, i rischi dovranno essere ritenuti accettabili dalla Organizzazione.
Nota: Costituiscono utili riferimenti il regolamento (UE) n. 402/2013, il DOC ICAO 9859, le norme ISO 31000 e ISO 31010.
Cosa guardare:
• Informazioni attestanti che in fase di pianificazione, sviluppo, attuazione e revisione dei propri processi operativi, l’organizzazione pianifica di conseguire i propri obiettivi di sicurezza, applica le misure di
valutazione del rischio e ne monitora i risultati, indicando in modo appropriato dove è possibile reperire informazioni supplementari sulle procedure [3.2.6 a)-c)];
• Prove del fatto che l’organizzazione è a conoscenza di tutte le categorie dei requisiti obbligatori in materia di sicurezza relativi alle proprie attività, li attua e delinea le modalità in base alle quali l’SGS garantisce
la conformità ad essi;
• Informazioni sul fatto che il richiedente si assicura che le proprie modalità operative siano conformi ai requisiti applicabili (norme legislative, standard ecc.) (3.2.7);
• Eventuali misure necessarie che debbano essere adottate sul fronte dell’infrastruttura per garantire un funzionamento sicuro e affidabile nel corso dei collaudi sulla rete di traffico;
• Eventuali misure necessarie da adottare negli impianti infrastrutturali al fine di eseguire i collaudi sulla rete di traffico;
• Prova della conformità della documentazione operativa con i requisiti per la gestione del funzionamento (e della manutenzione) ai confini organizzativi e fisici, ad esempio interfacce organizzative, tecniche e
operative con l’infrastruttura vicina, stazioni di confine, interazioni con altre imprese o gestori e così via (3.2.7);
• Informazioni sul modo in cui i rischi di attività operative sono gestiti attraverso il processo di valutazione del rischio e coprono gli elementi definiti nei requisiti indicati in precedenza [3.2.9 a), c)-f)];
• Informazioni circa il modo in cui le responsabilità, ivi compresa quella per la gestione del rischio da affaticamento, sono gestite per garantire la sicurezza delle attività operative (3.2.9);
• Informazioni sul modo in cui l’organizzazione gestisce le informazioni e le comunicazioni per garantire la sicurezza delle attività operative (3.2.10);
• Informazioni sul sistema di gestione delle competenze e relative procedure nonché sul modo in cui questi elementi sono collegati alle specifiche istruzioni di lavoro o mansione al fine di mantenere la sicurezza
delle attività operative (3.2.13);
• Prova del fatto che la documentazione operativa (procedure, istruzioni di lavoro e così via) è aggiornata se e quando necessario.informazioni sul modo in cui l’organizzazione gestisce le informazioni e le
comunicazioni per garantire la sicurezza delle attività operative (3.2.10);
>>>
3. GESTIONE DEI RISCHI PER LA SICUREZZA
3.2 VALUTAZIONE E MITIGAZIONE DEI RISCHI PER LA SICUREZZA (segue)
CORRISPONDENTI REQUISITI EU/ITA/ANSFISA
AUTOSTRADE STRADE GALLERIE PONTI, VIADOTTI E CALVALCAVIA OPERE GEOTECNICHE E IDRAULICHE
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AZIONE GIUDIZIARIA
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4. GESTIONE DEI RISCHI PER LA SICUREZZA
4.1 MONITORAGGIO E MISURAZIONE DELLE PRESTAZIONI DI SICUREZZA
180
Cosa guardare:
• Evidenza di valutazioni circa l’efficacia dei controlli del rischio (ad esempio audit, sondaggi, revisioni, indicatori di prestazioni di sicurezza Indicatori di Prestazioni di Sicurezza IPS
(Safety Performance Indicators - SPI) e Obiettivi di Prestazione di Sicurezza OPS (Safety Performance Target - SPT), sistemi di segnalazione).
• Prova di controlli del rischio applicati da “organizzazioni a contratto / terze parti”, oggetto di valutazione e supervisione (ad esempio, controllo di qualità, revisioni e riunioni periodiche).
• Le informazioni derivanti dalle attività di garanzia della sicurezza e monitoraggio della conformità alimentano il processo di gestione dei rischi per la sicurezza
• Esaminare dove sono stati modificati i controlli del rischio a seguito della valutazione.
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AZIONE GIUDIZIARIA
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l’efficacia dei controlli del rischio di sicurezza. Prestazioni di Sicurezza IPS (Safety Performance Indicators - SPI) vengono
(Safety Performance Indicators - SPI) . esaminati/rivisti e aggiornati regolarmente per
Gli Indicatori di Prestazioni di Sicurezza IPS garantire che rimangano pertinenti.
(Safety Performance Indicators - SPI) sono Laddove gli Indicatori di Prestazioni di
collegati ai rischi identificati e agli obiettivi di Sicurezza IPS (Safety Performance Indicators
sicurezza. La frequenza e la responsabilità per - SPI) indicano che un controllo del rischio
il monitoraggio delle tendenze degli Indicatori non è efficace, viene intrapresa un’azione
di Prestazioni di Sicurezza IPS appropriata.
(Safety Performance Indicators - SPI) sono Il Programma Nazionale per la Sicurezza
appropriate. Sono stati fissati obiettivi Stradale (PNSS) è opportunamente considerato
realistici. Gli Indicatori di Prestazioni di ed oggetto dell’incessante confronto con
Sicurezza IPS (Safety Performance Indicators - le indicazioni fornite dall’Agenzia, al fine
SPI) suggeriti dall’Agenzia, laddove applicabili, di ottenere il miglioramento continuo del
sono considerati. processo.
Cosa guardare:
• Come vengono monitorate e misurate le prestazioni di sicurezza?
• In che modo lo schema di segnalazione degli eventi consente la misurazione e la valutazione delle prestazioni di sicurezza del fornitore di servizi in modo efficiente e tempestivo?
E’ agganciato al miglioramento continuo del SGS?
• In che modo il “monitoraggio della conformità” alimenta il monitoraggio e la misurazione delle prestazioni di sicurezza del fornitore di servizi/concessionario/gestore?
• Vi è prova che gli Indicatori di Prestazioni di Sicurezza IPS (Safety Performance Indicators - SPI) si basano su fonti (di dati) affidabili?
• Vi è prova dell’ultima revisione degli Indicatori di Prestazioni di Sicurezza IPS (Safety Performance Indicators - SPI)?
• Gli Indicatori di Prestazioni di Sicurezza IPS (Safety Performance Indicators - SPI) e gli obiettivi definiti sono appropriati alle attività, ai rischi e agli obiettivi di sicurezza dell’organizzazione?
• Gli Indicatori di Prestazioni di Sicurezza IPS (Safety Performance Indicators - SPI) si concentrano su ciò che è importante, piuttosto che su ciò che è facile da misurare?
• Si considerano gli eventuali Indicatori di Prestazioni di Sicurezza IPS (Safety Performance Indicators - SPI) suggeriti in linee di indirizzo dell’Agenzia?
• Esaminare se è stata intrapresa un’azione quando un Indicatore di Prestazioni di Sicurezza ha indicato una tendenza negativa (che riflette un controllo del rischio o un Indicatore
di Prestazioni di Sicurezza inappropriato).
• Verificare se si stanno prendendo in considerazione eventuali Indicatori di Prestazioni di Sicurezza IPS (Safety Performance Indicators - SPI) standard o obiettivi utilizzati in un profilo del
settore di rischio o roadmap di sicurezza o processo di monitoraggio standard.
• Vi è prova che i risultati del monitoraggio delle prestazioni di sicurezza sono discussi a livello di alta direzione o Consiglio di Sicurezza (Safety Board) ?
Vi è collegamento col miglioramento continuo del SGS?
• Vi è prova di ritorni di esperienza (feedback) col dirigente responsabile?
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4.1.4 L’organizzazione deve monitorare regolarmente a tutti i livelli all’interno dell’organizzazione la prestazione relativa alle mansioni legate alla sicurezza e
intervenire qualora tali attività non siano svolte correttamente.
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Adeguata documentazione comprovante L’organizzazione dispone di processi e L’organizzazione dispone di processi e L’organizzazione dispone di processi e
l’applicazione dei metodi comuni di sicurezza procedure atti a valutare in modo sistematico procedure per la valutazione sistematica procedure che si basano su un approccio
sul monitoraggio e l’esistenza di una che le disposizioni per l’integrazione dei della prestazione del personale relativamente proattivo e fissano gli standard per la
procedura relativa a tale attività. fattori umani e organizzativi siano adeguate ai compiti lavorativi critici per la sicurezza. prestazione e per la valutazione sistematica.
La procedura illustra nel dettaglio il modo e che i risultati ottenuti siano conformi agli
in cui la prestazione rispetto agli obiettivi standard di prestazione.
di sicurezza è misurata e corretta mediante
i processi di gestione delle modifiche e di
valutazione del rischio e il modo in cui
i difetti nel SGS sono corretti.
Cosa guardare:
• Informazioni sul modo in cui il richiedente ha attuato il metodo sul monitoraggio [4.1.3 a)];
• Informazioni sul modo in cui il processo di monitoraggio identifica il successo o il raggiungimento dei risultati previsti in materia di sicurezza [4.1.3 b)];
• Prova del fatto che il SGS è stato modificato in conseguenza della correzione di difetti nei relativi processi identificati in fase di monitoraggio [4.1.3 c)];
• L’organizzazione deve disporre di un processo per fissare standard di prestazione e indicatori per il monitoraggio dei processi operativi e delle modifiche attuate. Deve esistere un
programma di valutazione continua della prestazione dei processi relativi ai fattori umani e organizzativi e del risultato di tali processi, p. es. l’osservanza delle procedure attuate da parte
del personale e l’impiego di nuove apparecchiature (4.1.4).
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PRESENTE ADATTO OPERATIVO EFFICACE
Esiste una procedura di audit interno Esistono esempi di relazioni di audit e un I risultati delle attività di audit svolte in La procedura fa riferimento al sistema di
per gli audit pianificati e gli audit registro delle risultanze degli audit interni tutta l’organizzazione vengono raccolti e gestione delle competenze. L’SGC dimostra
supplementari, comprendente la discussione che indica le conseguenti azioni intraprese. analizzati: in base a essi vengono elaborate che gli auditor hanno completato la formazione
dei risultati a livello di alta dirigenza. raccomandazioni da impiegare per il riesame appropriata per gli auditor (per esempio
periodico della direzione. standard ISO).
Cosa guardare:
• Prova dell’esistenza di un processo di audit interno o di un quadro che preveda audit pianificati e audit supplementari mirati in risposta ai dati sulla prestazione in materia di sicurezza [4.1.5 a)];
• Prova dell’esistenza di un sistema di gestione delle competenze che verifichi le competenze degli auditor interni [4.1.5 b)];
• Dimostrazione dei risultati di audit interni ed esterni da cui sono scaturiti provvedimenti concreti [4.1.5 c), d), e), f)];
• Prova del fatto che i risultati degli audit sono stati discussi dall’alta dirigenza e che sono state intraprese le opportune azioni al riguardo [4.1.5 (g)].
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sicurezza. Le responsabilità e le tempistiche/ Factor) sono state prese in considerazione ed (follow-up) che garantisce l’implementazione
scadenze sono definite. affrontate nell’ambito del processo di gestione sicura del cambiamento.
del cambiamento. Il cambiamento viene comunicato agli
interessati. Le strategie di controllo
e mitigazione del rischio associate ai
cambiamenti ottengono l’effetto pianificato.
Cosa guardare:
• Prova dell’esistenza di un processo di audit interno o di un quadro che preveda audit pianificati e audit supplementari mirati in risposta ai dati sulla prestazione in materia di sicurezza [4.1.5 a)];
• Prova dell’esistenza di un sistema di gestione delle competenze che verifichi le competenze degli auditor interni [4.1.5 b)];
• Dimostrazione dei risultati di audit interni ed esterni da cui sono scaturiti provvedimenti concreti [4.1.5 c), d), e), f)];
• Prova del fatto che i risultati degli audit sono stati discussi dall’alta dirigenza e che sono state intraprese le opportune azioni al riguardo [4.1.5 (g)].
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Cosa guardare:
• Una descrizione del processo di gestione delle modifiche (4.2.2);
• Una descrizione delle procedure e dei metodi impiegati per valutare rischi nuovi o che hanno subito un cambiamento e attuarne di nuovi (4.2.2);
• Misure di controllo, inclusa l’indicazione di dove è possibile reperire i dettagli dei processi (4.2.2);
• Informazioni sul modo in cui l’organizzazione identifica le modifiche significative e le decisioni relative a quando applicare i processi contenuti nei metodi comuni di sicurezza (CSM);
per la determinazione e valutazione del rischio, oppure quando eseguire una valutazione del rischio in base alle procedure dell’SGS (4.2.2);
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Cosa guardare:
• Che tipo di informazioni supporta il miglioramento continuo del SGS? Informazioni da eventi interni ed esterni, rapporti di indagine, raccolta automatica dei dati (come da monitoraggio delle
infrastrutture), riunioni sulla sicurezza, rapporti sui pericoli, audit, analisi dei dati sulla sicurezza, indirizzi e suggerimenti proposti dall’Agenzia.
• Riesaminare le informazioni ed i dati sulla sicurezza che vengono utilizzati per il processo decisionale della direzione per il miglioramento continuo.
• Provare che:
• Le lezioni apprese vengono incorporate nel SGS e nei processi operativi;
• Le migliori pratiche vengono cercate e accettate;
• Indagini e valutazioni della cultura organizzativa sono in corso e messe in pratica.
• I dati sono analizzati ed i risultati condivisi con il Consiglio di Sicurezza (Safety Board).
• Si adottano azioni di follow-up.
• Come, il SGS, si collega alla misurazione delle prestazioni di sicurezza del fornitore di servizi ed agli obiettivi di sicurezza? Come vengono aggiornati tali processi?
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PRESENTE ADATTO OPERATIVO EFFICACE
Esiste una procedura comprendente il Sono disponibili esempi di verbali delle riunioni E’ disponibile una strategia per il miglioramento Esiste un processo di valutazione continua
monitoraggio, l’audit interno, il riesame periodiche dei sindacati/della dirigenza in della cultura della sicurezza e il modo in cui questa delle misure di miglioramento della sicurezza.
della direzione e le indagini sugli incidenti e materia di salute e sicurezza, da cui emerge è collegata alle diverse parti del SGS. La strategia Gli effetti delle misure di miglioramento della
sugli inconvenienti, segnatamente le sezioni il modo in cui sono state discusse situazioni fornisce adeguate prove dell’esistenza di una sicurezza sono individuati e applicati in modo
dedicate agli insegnamenti da trarre per il ritenute incerte/non sicure o da esaminare competenza professionale e della necessaria da poter essere valutati.
sistema di gestione della sicurezza. ulteriormente. formazione ed esperienza nel campo della cultura
I risultati delle indagini sugli incidenti vengono della sicurezza al fine di definire e sviluppare la
riferiti nel corso delle riunioni della dirigenza e strategia. Il tipo di formazione e competenza
considerati uno strumento importante per la richieste è legato alla comprensione del concetto
formazione e il miglioramento. di cultura della sicurezza e ai mezzi e modi per
misurarla, operando per ottenere miglioramenti
continui. L’aspetto critico è l’esistenza di una
visione della cultura della sicurezza come concetto
olistico che condiziona tutte le parti del SGS e la
comprensione del fatto che detta cultura non può
essere trattata come un elemento a sé stante.
Cosa guardare:
• Informazioni sul processo di comparazione di dati per dimostrare il miglioramento continuo del SGS (4.3.2);
• Procedure che illustrano nel dettaglio il modo in cui l’organizzazione tiene conto dei risultati del monitoraggio, dell’audit interno, del riesame della direzione e dall’apprendimento da incidenti
e inconvenienti al fine di migliorare il SGS (4.3.2);
• Informazioni sul modo in cui l’organizzazione cerca di coinvolgere il personale e altri soggetti per migliorare il SGS (4.3.3);
• Una strategia nella quale l’organizzazione precisa nel dettaglio in che modo la cultura della sicurezza viene sviluppata in modo tale che i rischi associati alla cultura della sicurezza vengano
adeguatamente presi in considerazione nell’ambito dei processi pertinenti del SGS. Il richiedente dovrebbe al contempo chiarire dove sia possibile reperire ulteriori dettagli sulle pertinenti
procedure (4.3.4);
• La cultura della sicurezza viene valutata in modo continuo per individuare i miglioramenti (4.3.4).
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SISTEMA SANZIONATORIO,
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PRESENTE ADATTO OPERATIVO EFFICACE
È presente una procedura relativa a E’ presente il registro dei problemi contenente E’ presente la procedura di riesame della Vengono fornite informazioni su quali
riesame e ai progressi compiuti rispetto alle le raccomandazioni formulate e i progressi direzione relativa ai risultati delle indagini indicatori sono monitorati dall’alta direzione
raccomandazioni interne provenienti da audit nelle attività di correzione monitorati dalla interne sugli incidenti e i risultati pertinenti e con che frequenza.
e riesami condotti dall’alta direzione, insieme dirigenza. della supervisione dell’Agenzia o degli
con i verbali di determinate riunioni. Organismi di Certificazione di parte Terza
(OdCT).
Cosa guardare:
• Processi relativi alle riunioni dell’alta direzione per il riesame del sistema di gestione della sicurezza e dei progressi compiuti rispetto alle raccomandazioni interne provenienti da audit e riesami
[4.3.5 a)-d)];
• Registrazioni attestanti i risultati ottenuti dall’organizzazione rispetto ai propri obiettivi di sicurezza [4.3.5 c), i)];
• Prova del fatto che il sistema di gestione della sicurezza tiene conto delle raccomandazioni dell’Agenzia [4.3.5 c), iii)];
• L’organizzazione può dimostrare che dispone di processi atti a determinare e fissare obiettivi coerenti con il tipo, la portata e i rischi pertinenti, che valuta periodicamente la prestazione rispetto
a tali obiettivi e la conformità con le procedure e che utilizza i dati sulla sicurezza per monitorare, analizzare e attuare le modifiche delle disposizioni operative (4.3.5);
• Prova del fatto che la dirigenza svolge un ruolo attivo nella pianificazione e attuazione delle modifiche da apportare alla cultura della sicurezza (4.3.6).
• Esistono processi e strumenti per segnalare sistematicamente tutti i tipi di rischi individuati, gli errori, i «quasi incidenti», le carenze e gli inconvenienti, nonché per classificare e analizzare i dati
comunicati dal punto di vista dei fattori umani e organizzativi in modo da poter trovare le cause indirette e misure efficaci.
• Nel processo di indagine sugli incidenti sono utilizzate competenze in materia di fattori umani e organizzative.
• Esistono processi sistematici per integrare nella formazione e nella progettazione gli insegnamenti tratti in materia di fattori umani e organizzativi.
• Gli insegnamenti tratti dalle inchieste su incidenti e inconvenienti sono comunicati ai dipendenti dell’organizzazione e integrati nella formazione, nella progettazione e in altri ambiti per ridurre
la probabilità che tali incidenti e inconvenienti si ripetano.
• I risultati delle indagini sugli incidenti vengono riferiti nel corso delle riunioni della dirigenza e considerati uno strumento importante per la formazione e il miglioramento.
• Esiste un processo di garanzia della qualità delle indagini sugli incidenti.
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PRESENTE ADATTO OPERATIVO EFFICACE
Esiste una procedura per le indagini sugli Esiste una copia della procedura/processo Sono disponibili investigatori qualificati. Le indagini sugli incidenti e inconvenienti
incidenti che descrive i metodi d’indagine che dimostri in che modo si tiene tiene Esiste un programma di formazione per gli vengono condotte in base a un approccio
e comprende i riferimenti ai requisiti per la traccia delle misure correttive/di mitigazione investigatori di incidenti e inconvenienti. orientato ai fattori umani e organizzativi.
gestione delle competenze degli investigatori identificate successivamente a un incidente/ La corrispondenza del Consiglio di Sicurezza Le indagini vengono eseguite in base a una
incaricati in caso di incidenti e inconvenienti. inconveniente. (Safety Board) da cui emerge che i risultati prospettiva sistematica che cioè non si limita a
Esiste un campione delle relazioni su incidenti Sono fornite informazioni sull’uso di uno delle indagini sull’incidente/inconveniente e considerare i singoli fattori umani, tecnologici
e inconvenienti di diverse tipologie da cui si strumento informatico per gli avvisi di le relative raccomandazioni (ossia le azioni e organizzativi ma ne sottolinea anche le
desume che le indagini sono state condotte da sicurezza per tenersi aggiornati e informare le correttive e/o di miglioramento) sono stati interazioni.
una persona competente, i risultati si basano altre organizzazioni in merito a questioni che comunicati alla dirigenza e il modo in cui
sulle prove e le raccomandazioni sono state riguardano particolari beni. vengono incorporati nella revisione dell’SGS.
recepite e concretamente attuate.
Cosa guardare:
• Informazioni sul processo di comunicazione dell’incidente/inconveniente, con indicazione delle modalità di identificazione e analisi delle cause profonde, ivi incluse le relazioni interne
dell’organizzazione e le relazioni indirizzate ad altre autorità competenti e altre parti interessate (4.3.7);
• Informazioni sul metodo impiegato dall’organizzazione per le indagini, ivi incluso l’aspetto dei fattori umani e organizzativi, per esaminare il processo di analisi e determinazione dei rischi a
seguito di un evento (4.3.9);
• Prova, desumibile dalle relazioni sugli incidenti e inconvenienti, del fatto che le raccomandazioni provenienti dalle autorità competenti sono state attuate e che sono state apportate tutte le
modifiche individuate come necessarie [4.3.8 a), b)];
• Esame degli inconvenienti passati per individuare i fattori pertinenti connessi a uno o più inconvenienti attuali. Esiste la prova di un apprendimento più ampio, in seno all’intera organizzazione,
dagli inconvenienti e dalle esperienze, a livello sia nazionale che internazionale (4.3.9);
• Esiste una metodologia per lo svolgimento di indagini basate sulla conoscenza dei fattori umani e organizzativi e sui metodi più avanzati;
• Esiste un programma di formazione per gli investigatori di incidenti e inconvenienti che applica la prospettiva dei fattori umani e organizzativi.
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necessita di formazione.
Cosa guardare:
• Esaminare il programma di formazione per il SGS, inclusi il contenuto del corso ed il metodo di erogazione. Verificare che la formazione copra i compiti di sicurezza individuali (inclusi i ruoli
funzionali e di responsabilità) ed il funzionamento del SGS dell’organizzazione.
• Verificare i record di formazione (attestati, ecc.) rispetto al programma di formazione.
• Esaminare come vengono formati gli istruttori.
• La formazione prende in considerazione feedback da eventi esterni, rapporti di indagine, riunioni sulla sicurezza, rapporti sui pericoli, audit, analisi dei dati di sicurezza, formazione, valutazioni
dei corsi, ecc.?
• Verificare se esiste un processo in atto per misurare l’efficacia della formazione e per intraprendere azioni appropriate per migliorare la formazione successiva. Come viene valutata l’efficacia
della formazione?
• Esaminare come viene valutata la formazione per il nuovo personale e i cambiamenti di posizione.
• Esaminare qualsiasi valutazione della formazione.
• La formazione include fattori umani e organizzativi, tra cui solo cultura e competenze non tecniche, con l’intento di ridurre l’errore umano?
• Chiedere al personale la comprensione del proprio ruolo nel SGS dell’organizzazione e dei propri doveri in materia di sicurezza.
• Verificare che tutto il personale sia informato sulla conformità.
• Come vengono presi in considerazione il miglioramento continuo del SGS, nonché il monitoraggio e la misurazione delle prestazioni di sicurezza dei fornitori di servizi, compreso
l’aggiornamento degli obiettivi di sicurezza, per la formazione periodica sulla sicurezza?
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Cosa guardare:
• Esaminare come viene eseguita la valutazione delle competenze sul reclutamento iniziale ed in modo ricorrente. Esiste un processo che valuti la competenza dell’individuo e, quando
necessario, intraprenda azioni correttive appropriate?
• Verificare se la valutazione delle competenze include compiti e responsabilità di sicurezza in materia di valutazione delle competenze, nonché la gestione della conformità.
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b. laddove applicabile, la formazione assicuri che il personale sia in grado di operare in tutte le condizioni operative (normali, degradate, di emergenza);
c. la durata della formazione e la frequenza degli aggiornamenti siano adeguate agli obiettivi di formazione;
d. sia mantenuto un registro per tutto il personale;
e. il programma di formazione sia regolarmente riesaminato e sottoposto a audit e che siano apportate le modifiche necessarie.
5.1.6 Siano posti in essere meccanismi di reinserimento nel lavoro del personale in seguito a incidenti/inconvenienti, mancati incidenti o lunghe assenze, compresa
una formazione aggiuntiva ove se ne riconosca la necessità.
Nota: E’ utile che all’interno dell’organizzazione sia presente uno Psicologo esperto in fattori umani per la sicurezza (Safety Human Factor Expert).
• aggiornamenti delle mansioni assegnate nel caso in cui sia stata rilevata una non
(per esempio per il personale operativo, nuovi conformità, formazione specifica e così via;
percorsi, nuovi tipi di mezzi, nuovo tipo di • vengono adottati provvedimenti adeguati nei
servizio). confronti del personale a seguito di incidenti
e inconvenienti (per esempio nei confronti di
personale che compia infrazioni o violazioni di
norme di circolazione, incidenti che coinvolgano
persone e così via;
• gli insegnamenti tratti da incidenti gravi, o
da qualsiasi altro evento significativo, sono
condivisi, segnatamente nel caso in cui vengano
individuati nuovi rischi e occorra gestirli a livello
operativo;
• il processo di monitoraggio del sistema di
gestione delle competenze, ivi inclusa la
modalità di misurazione della sua efficacia.
Cosa guardare:
• L’organizzazione deve fornire informazioni sul proprio sistema di gestione delle competenze e sul modo in cui questo opera per soddisfare i requisiti [5.1.4, 5.1.5 a)-e)];
• Gli elementi di prova includono i dettagli dei programmi di formazione in essere per il personale (comprese, se del caso, informazioni relative ai requisiti delle organizzazioni in materia di
competenza
dei formatori) e il modo in cui tali programmi sono tenuti aggiornati e riesaminati (anche, quando necessario, per il ruolo di consulente di sicurezza specificamente normato) [5.1.5 a)-e)];
• Le prove devono comprendere i meccanismi di reinserimento nel lavoro del personale in seguito a incidenti e inconvenienti o lunghe assenze, nonché il modo in cui viene individuata
l’esigenza di formazione aggiuntiva (5.1.6);
• Se l’organizzazione si rivolge a un centro di formazione riconosciuto, certificato a norma del quadro regolamentare vigente, una copia del certificato in questione sarà considerata come
presunzione di conformità con gli elementi sopra descritti nella misura in cui essi siano contemplati dal processo di certificazione [5.1.4 a), c)-f), 5.1.5];
• L’organizzazione deve indicare il modo in cui garantisce che per una stessa mansione non vi sia alcuna differenza tra la competenza del proprio personale e di quello di qualsiasi contraente,
fornitore e consulente di cui si avvalga [5.1.4 a)-f)];
• L’organizzazione deve indicare le modalità di valutazione delle esigenze di competenze nell’ambito dei fattori umani e organizzativi, ivi compresa la definizione dei ruoli e dei processi in cui
è necessaria una competenza in tale ambito e il livello di competenza richiesto. La capacità disponibile in termini di fattori umani (per esempio qualifiche formali quali titolo accademico nel
settore pertinente, competenze ed esperienza riconosciute internamente/esternamente) è adeguata e proporzionata alla maturità e alla complessità dell’impresa [5.1.4 a)-f)];
• L’organizzazione deve fornire informazioni sul processo di autorizzazione del personale ad assumere ruoli chiave, inclusa la gestione continua delle competenze del personale [5.1.4 a)-f), 5.1.5 d)].
>>>
5. PROMOZIONE DELLA SICUREZZA
5.1 MIGLIORAMENTO CONTINUO DEL SGS
CORRISPONDENTI REQUISITI EU/ITA/ANSFISA
AUTOSTRADE STRADE GALLERIE PONTI, VIADOTTI E CALVALCAVIA OPERE GEOTECNICHE E IDRAULICHE
AUTOMOBILISTI, FORMAZIONE GESTIONE DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI DI TRASPORTO CONTROLLO DELL’INCIDENTALITÀ SORVEGLIANZA DELLE INFRAZIONI,
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AZIONE GIUDIZIARIA
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5. PROMOZIONE DELLA SICUREZZA
5.2 COMUNICAZIONE DELLA SICUREZZA
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I mezzi di comunicazione sono adattati al sicurezza viene valutata per determinare come
pubblico (destinatario) ed al significato di ciò viene utilizzata e compresa e per migliorarla,
che viene comunicato. se del caso.
Cosa guardare:
• Esaminare le fonti di informazione utilizzate per la comunicazione sulla sicurezza.
• Esaminare i metodi utilizzati per comunicare informazioni sulla sicurezza, ad esempio riunioni, presentazioni, e-mail, accessi al sito web, newsletter, bollettini, poster, ecc.
• Valutare se i mezzi di comunicazione sono appropriati.
• I mezzi per la comunicazione sulla sicurezza vengono esaminati circa l’efficacia ed il materiale utilizzato per aggiornare la relativa formazione?
• Vengono comunicati eventi significativi, cambiamenti e risultati delle indagini?
• Verificare l’accessibilità alle informazioni sulla sicurezza.
• Chiedere al personale informazioni su eventuali recenti comunicazioni sulla sicurezza.
• Esaminare se le informazioni sugli eventi sono state tempestivamente comunicate a tutto il personale interessato (interno ed esterno) e sono state adeguatamente private dei dati/riferimenti personali.
• Verificare se il personale sa dove trovare gli obiettivi di sicurezza. Verificare se il personale conosce gli obiettivi di sicurezza nel proprio dominio di competenza.
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AZIONE GIUDIZIARIA
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PRESENTE ADATTO OPERATIVO EFFICACE
E’ disponibile un documento esplicativo che Esiste un processo o una procedura per assegnare Sono definiti gli avvisi di sicurezza da far circolare Le copie delle istruzioni impartite al personale
evidenzi come la comunicazione operi sia a alle parti esterne, quali ad esempio le (altre) all’interno dell’organizzazione o da scambiare con incaricato dello svolgimento di mansioni legate
monte che a valle per i differenti tipi e livelli di imprese, le autorità e così via un referente che altre parti interessate. Alcuni esempi tipici: alla sicurezza e che riguardano le norme per il
informazione, inclusi i collegamenti alle specifiche sia in grado di comunicare con loro (ad esempio • le imprese di trasporto forniscono al gestore funzionamento della rete di traffico; tali norme
procedure sugli avvisi di sicurezza e le comunicazioni abilità linguistiche) e che abbia accesso al livello di dell’infrastruttura le informazioni su eventuali devono essere:
di routine. informazioni corretto. inconvenienti che possono incidere sulla • complete: tutte le norme e i requisiti relativi alle
La dichiarazione indica le misure prese a seconda Esiste un repertorio dei moduli, contenente circolazione, per consentire al gestore mansioni legate alla sicurezza importanti per le
dei tipi di comunicazione per assicurarsi che l’insieme dei protocolli o mezzi di comunicazione dell’infrastruttura di adottare misure di controllo operazioni di traffico sono identificati e trascritti
giungano ai lavoratori cui sono destinate e che per scambiare in modo chiaro e tempestivo le del rischio. nei documenti;
questi ultimi comprendano cosa viene comunicato, informazioni formalizzate (su supporto cartaceo • Il gestore dell’infrastruttura fornisce informazioni • accurate: ogni norma e requisito vengono
per esempio informazioni cruciali per la sicurezza. o di altro tipo, come dispositivi di registrazione) su criticità oppure guasti all’infrastruttura ed trascritti correttamente senza errori (per esempio,
Esiste un processo o una procedura che garantisce che influiscono sulle attività, in particolare sulla eventuali misure di sicurezza temporanee, quali il comportamento da adottare in una determinata
che ciascun lavoratore preposto circolazione traffico in situazioni degradate. ad esempio la riduzione della velocità per tutte situazione/posizione operativa, i testi delle
a una mansione legata alla sicurezza venga dotato le imprese di trasporto che operano nella zona comunicazioni legate alla sicurezza ecc.);
della versione corretta dei documenti interessata. • coerenti: i requisiti che valgono per una
al momento giusto. • Esiste un processo o una procedura per la singola persona o per un singolo gruppo e che
Esiste un processo o una procedura per diffusione delle informazioni sulle modifiche sia provengono da diverse fonti, sono compatibili e
la conferma della consegna di documenti connessi di modesta che di grande entità alla struttura coerenti e non sono in conflitto.
alla sicurezza. organizzativa dell’organizzazione.
Cosa guardare:
• L’organizzazione identifica i diversi canali di comunicazione esistenti nell’organizzazione e il loro scopo (5.2.2);
• L’organizzazione deve fornire le prove, ad esempio di eventuali sistemi interni di avvisi di sicurezza, eventuali sistemi di comunicazione al personale di informazioni rilevanti ma di routine e
di eventuali sistemi di comunicazione al personale di informazioni rilevanti ma ad hoc (5.2.3);
• L’organizzazione specifica il modo in cui si accerta che le informazioni diffuse abbiano raggiunto coloro cui sono destinate (segnatamente quelle relative ai ruoli cruciali per la sicurezza) e
che siano state da loro comprese (5.2.4).
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L’organizzazione conduce un’analisi, impiegando La strategia deve basarsi su un approccio dei fattori umani» si intende il processo di da affaticamento (Fatigue Risk Management).
i metodi basati su elementi di prova dei proattivo, ma deve includere, ove necessario, integrazione dei fattori umani e dell’ergonomia
processi operativi e a supporto in tutte le attività reattive. nei processi di ingegneria dei sistemi. Il piano
fasi del ciclo di vita, dalla progettazione alla Devono essere individuate le attività di gestione d’integrazione dei fattori umani fornisce
dismissione. L’analisi deve individuare tutti della sicurezza legate a funzioni e sistemi di un approccio sistematico atto a definire il
i fattori umani e organizzativi e i fattori che supporto, alla progettazione delle mansioni, rapporto tra tutte le attività del progetto e
influiscono sulla prestazione con un impatto ai livelli del personale, alla formazione, alla l’ambito dei fattori umani. Per «ingegneria
sulla sicurezza della rete di traffico nonché le progettazione e all’uso di attrezzature, alle dei fattori umani» si intende l’integrazione
attività di gestione della sicurezza necessarie procedure e ai protocolli di comunicazione. delle caratteristiche umane nella definizione,
per controllare il rischio. progettazione, sviluppo e valutazione del
sistema al fine di ottimizzare la prestazione
uomo-macchina in condizioni operative.
Cosa guardare:
• L’organizzazione precisa nel dettaglio in una strategia in che modo i fattori umani e organizzativi vengono integrati per far sì che i rischi associati all’interazione tra il comportamento umano, le
condizioni organizzative e la tecnologia vengano adeguatamente presi in considerazione nell’ambito dei pertinenti processi del SGS. Ciò potrebbe significare, ad esempio, dotarsi di un progetto
che stabilisca come i fattori umani e organizzativi debbano essere gestiti per un nuovo sistema di segnalamento in tutte le fasi del ciclo di vita. Il richiedente dovrebbe al contempo chiarire dove
sia possibile reperire ulteriori dettagli sulle pertinenti procedure (5.3.1);
• Si applica un processo di progettazione incentrato sull’utilizzatore, basato su principi e metodi umani e organizzativi e sul coinvolgimento degli utilizzatori, in relazione ad esempio a
progettazione, procedure, formazione, carico di lavoro e ambiente di lavoro nuovi o modificati per garantire la sicurezza e l’efficacia lungo tutto l’arco della vita di un sistema;
• Vengono impiegate le norme di progettazione e le migliori prassi disponibili in materia di fattori umani e organizzativi. Le norme pertinenti sono ad esempio la serie ISO 11064 Progettazione
ergonomica di centri di controllo e la serie ISO 9241 Ergonomia dell’interazione uomo-sistema;
• Gli utilizzatori finali sono coinvolti nel processo di progettazione, ad esempio nella definizione dei requisiti, nel successivo sviluppo e nel processo di prova;
• Un processo di progettazione incentrato sull’utilizzatore è un processo iterativo che comprende diverse fasi. Vengono elaborate analisi per comprendere e specificare il contesto di utilizzo (ad
esempio analisi dei livelli di personale e delle competenze, analisi delle mansioni e analisi dei rischi). I requisiti degli utilizzatori sono definiti sulla base di queste analisi. Sono messe a punto
soluzioni progettuali, tra cui progettazione di interfacce, luoghi di lavoro, formazione, procedure e organizzazione, per soddisfare le esigenze degli utilizzatori. Le valutazioni delle soluzioni
progettuali sono effettuate con metodi formali, quali ad esempio analisi delle mansioni, simulazioni, valutazione del rischio, valutazioni di esperti, valutazioni di utilizzatori, verifica e convalida.
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di attenuazione dei rischi.
Cosa guardare:
• Esaminare come sono state documentate le interfacce. Esse possono essere incluse in una descrizione del sistema.
• Prove che:
• Sono stati individuati i problemi critici sulla sicurezza, le aree e i pericoli associati;
• Gli eventi relativi alla sicurezza vengono segnalati e affrontati;
• Le azioni di controllo del rischio sono applicate e riesaminate periodicamente;
• Le interfacce sono riesaminate periodicamente.
• Il SGS dell’organizzazione riguarda l’identificazione dei pericoli per i servizi e le attività esterne e le interfacce interne.
• Vengono organizzate sessioni di formazione e promozione della sicurezza con organizzazioni esterne competenti.
• Le organizzazioni esterne partecipano alle attività previste nel SGS e condividono le informazioni sulla sicurezza. Il sistema di segnalazione degli eventi dell’organizzazione
si estende alle organizzazioni esterne.
• La gestione dei cambiamenti che incidono sulla sicurezza è affrontata adeguatamente attraverso i contratti
• Controllare le interfacce identificate (ad esempio, interfacce con gestori di infrastrutture, organizzazioni di formazione, organizzazioni appaltatrici e lo Stato)
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la registrazione dei risultati. Esistono esempi di sull’interfaccia uomo-macchina. indagini su inconvenienti e incidenti, analisi i cambiamenti e prendono provvedimenti
come le opinioni e i suggerimenti del personale dei rischi e altre attività connesse alla sicurezza quando necessario.
sono raccolti durante la gestione delle per personale interno, contraenti, partner e
modifiche (ossia su un progetto di procedura fornitori.
operativa/una variazione di procedura
operativa/una nuova procedura operativa) e
del modo in cui tali opinioni e suggerimenti
vengono trattati.
Cosa guardare:
• L’organizzazione dovrebbe fornire i dettagli del processo di consultazione del personale (o dei suoi rappresentanti) e delle parti esterne interessate,
ivi comprese le modalità secondo cui tali consultazioni si traducono in modifiche del sistema di gestione della sicurezza o in procedure operative specifiche (6.1.2), (6.1.3);
• L’organizzazione dovrebbe fornire informazioni circa il sistema impiegato per trasmettere al personale riscontri sugli esiti delle consultazioni (6.1.3).
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b. la consapevolezza dei contraenti, partner e fornitori in merito ai rischi per la sicurezza che essi comportano per le operazioni dell’organizzazione.
Cosa guardare:
• Prova del modo in cui il SGS dell’organizzazione si interfaccia con i sistemi di gestione dei contraenti e dei fornitori, al fine di controllare i rischi (6.1.4);
• Prova del fatto che gli accordi contrattuali sono stati elaborati sulla base dei risultati della valutazione del rischio (6.1.4);
• Prova dell’esistenza di processi che stabiliscono il modo in cui i fattori umani e organizzativi devono essere affrontati e comunicati ai subcontraenti nonché la loro gestione (6.1.4);
• Dimostrazione delle modalità con cui l’organizzazione gestisce la documentazione relativa ai contraenti e ai fornitori [6.1.5 a) – d)];
• Dimostrazione delle modalità in base alle quali l’organizzazione seleziona i contraenti e i fornitori, al fine di garantire che siano competenti e che i rischi legati alla sicurezza siano
adeguatamente gestiti [6.1.5 a) - e)];
• Dimostrazione del processo messo a punto per garantire che le informazioni importanti sulla sicurezza siano condivise con i contraenti e i fornitori o da questi comunicate [6.1.5 d)];
• Informazioni sul processo o la procedura di monitoraggio approntato dall’organizzazione per garantire che i contraenti, i partner e i fornitori con cui intrattiene rapporti di lavoro siano in
grado di gestire i rischi che a cui sono esposti [6.1.6 a)-b)];
• Prova del fatto che i contraenti, i partner o i fornitori vengono regolarmente monitorati per assicurare che il prodotto o il servizio soddisfi i requisiti e gli obiettivi di sicurezza specificati [6.1.6 a)].
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Cosa guardare:
• Esaminare come sono state documentate le interfacce. Esse possono essere incluse in una descrizione del sistema.
• Riscontrare evidenze che siano stati individuati i problemi critici sulla sicurezza, le aree e i pericoli associati.
• Esaminare il modo in cui la dirigenza si assicura che l’organizzazione rimanga conforme.
• Verificare che le descrizioni delle mansioni comprendano responsabilità in materia.
• Verificare i contratti con l’organizzazione esterna che contribuiscono in modo significativo alla sicurezza.
• Verificare che la dirigenza prenda provvedimenti in merito ai risultati degli audit interni ed esterni.
• Esaminare come viene raggiunta l’indipendenza della funzione di audit interno.
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COME VIENE OTTENUTO
Cosa guardare:
• Come interagisce con il Dirigente per il Monitoraggio della Conformità (Compliance Monitoring Manager):
• l’alta dirigenza
• uperiori gerarchici
• il personale addetto alla gestione della sicurezza
• il personale delle organizzazioni esterne contribuisce in modo significativo alla sicurezza?
• Porre in evidenza come l’Alta direzione interviene sui risultati del monitoraggio della conformità
• Verificare l’adeguatezza del personale addetto al controllo della conformità
• Verificare la presenza di linee di segnalazione dirette al Dirigente Responsabile del Sistema di Gestione della Sicurezza (Accountable Manager);
• Esaminare le modalità con cui viene raggiunta l’indipendenza della funzione di audit
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COME VIENE OTTENUTO
Cosa guardare:
• Valutare il contenuto del programma rispetto ad eventuali requisiti normativi.
• Esaminare come i rischi e le prestazioni vengono utilizzati per determinare la profondità e la frequenza delle attività di monitoraggio.
• Vedere come viene raggiunta l’indipendenza.
• Valutare cosa determina un cambiamento nel programma.
• Verificare se vi siano potenziali conflitti di interesse.
• Verificare la presenza di linee di segnalazione dirette al Dirigente Responsabile del Sistema di Gestione della Sicurezza (Accountable Manager).
• Esaminare le modalità con cui viene raggiunta l’indipendenza della funzione di audit.
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Cosa guardare:
• Rivedere i metodi utilizzati per l’analisi delle cause
• Il metodo utilizzato è coerente e adattato alle dimensioni dell’organizzazione e alla complessità delle sue attività?
• Esaminare eventuali risultati ripetuti o in cui le azioni non sono state attuate o sono in ritardo.
• Verificare la tempestiva attuazione delle azioni.
• Consapevolezza dell’alta dirigenza dello stato dei rilievi significativi e delle relative Azioni Correttive e Azioni Preventive AC/AP.
• Il personale competente partecipa alla determinazione delle cause e dei fattori che contribuiscono ai risultati.
• Ricerca della coerenza tra i risultati dell’audit interno e quelli dell’audit esterno.
• Verificare come l’identificazione delle cause sistemiche e dei fattori che contribuiscono ai risultati sia in collegamento con l’Identificazione dei Pericoli (Hazard Identification) e la Valutazione
dei Rischi (Risk Management), tenendo conto degli obiettivi di sicurezza e della misurazione e del monitoraggio delle relative prestazioni di sicurezza.
• Verificare il tipo di informazioni da comunicare al Dirigente Responsabile del Sistema di Gestione della Sicurezza (Accountable Manager) o al Consiglio di Sicurezza (Safety Board) a sostegno
della Identificazione dei Pericoli (Hazard Identification) e della Valutazione dei Rischi (Risk Management) e della definizione degli obiettivi di sicurezza.
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nel promuovere la politica di sicurezza attraverso con messaggi di congratulazioni per aver
le proprie azioni e mediante il conseguimento migliorato la prestazione.
degli obiettivi di sicurezza fissati. Sono riportati
i collegamenti alle procedure specifiche volte a
promuovere queste idee in tutta l’organizzazione.
Cosa guardare:
• L’organizzazione deve indicare come nell’ambito del settore risorse umane o di altri processi si tenga conto del ruolo fondamentale del personale nel conseguimento degli obiettivi
dell’organizzazione, il modo in cui si cerca di misurare questo dato e quali passi si stanno compiendo per mantenere e migliorare i risultati al riguardo (6.2.5).
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cabile, conformi a tutti i requisiti essenziali disposti nelle pertinenti specifiche tecniche applicabili.
6.3.4 Al fine di controllare i rischi rilevanti per la fornitura di servizi di manutenzione devono essere tenuti in considerazione almeno i seguenti aspetti:
a. l’individuazione del fabbisogno di servizi di manutenzione al fine di mantenere i veicoli, le infrastrutture, gli impianti e i sistemi in uno stato operativo sicuro,
sulla base dell’impiego previsto ed effettivo e delle sue caratteristiche di progetto;
b. la gestione della rimozione dall’esercizio dei veicoli e della chiusura al traffico dell’infrastruttura a scopo di manutenzione, qualora siano stati individuati guasti
o criticità o qualora le loro condizioni si deteriorino oltre i limiti dello stato operativo sicuro di cui alla lettera a);
c. la gestione del ritorno dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei sistemi allo stato operativo, con eventuali limitazioni d’uso in seguito alla manutenzione,
al fine di garantire uno stato operativo sicuro;
d. la gestione della strumentazione di monitoraggio e misurazione, al fine di garantire che sia idonea al suo scopo.
6.3.5 Per controllare le attività di informazione e comunicazione rilevanti per la sicurezza delle attività di gestione dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti
e dei sistemi, l’organizzazione deve tenere in considerazione i seguenti aspetti:
a. lo scambio di informazioni all’interno dell’organizzazione o con parti esterne responsabili della manutenzione, in particolare per quanto riguarda malfunziona-
menti
o criticità che interessino la sicurezza, incidenti, inconvenienti mancati incidenti ed eventuali limitazioni d’uso dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei
sistemi;
b. la tracciabilità di tutte le informazioni necessarie, comprese le informazioni connesse alla lettera a);
d. l’istituzione e la tenuta di registri, compresa la gestione delle modifiche riguardanti la sicurezza dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei sistemi.
>>>
6. GESTIONE DELL’INTERFACCIA E MONITORAGGIO DELLA CONFORMITÀ
6.3 GESTIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI, DEI VEICOLI, DELLE INFRASTRUTTURE, IMPIANTI E SISTEMI (segue)
Cosa guardare:
• Informazioni relative al sistema di gestione dei beni materiali all’interno dell’SGS dell’organizzazione, ivi compresi i pertinenti collegamenti ad altri settori quali la valutazione del rischio, la
pianificazione operativa, la gestione delle modifiche e così via [6.3.1, 6.3.2, 6.3.5 a)-b)].
Fase di progettazione
• prova dell’esistenza dei processi e della consultazione per determinare i requisiti dei beni;
• prova dell’esistenza di strategie di gestione del rischio in relazione all’acquisizione, alla messa in servizio di beni materiali nuovi o modificati;
• documentazione di tutti i processi rilevanti per la progettazione e consegna dei beni materiali;
• processi per la gestione dei rischi nella fase di progettazione;
• prove degli strumenti utilizzati per garantire la sicurezza;
• informazioni dettagliate circa gli standard o altre informazioni legate alla sicurezza su cui si fa riferimento per la progettazione e manutenzione del bene e qualsiasi test impiegato per
confermarne la conformità;
• l’esistenza di un manuale, o strumento analogo, comprendente i processi per il funzionamento e la manutenzione dei beni materiali e per la gestione dei rischi nella fase di funzionamento e
manutenzione.
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a. l’individuazione del fabbisogno di servizi di manutenzione al fine di mantenere i veicoli, le infrastrutture, gli impianti e i sistemi in uno stato operativo sicuro, sulla base dell’im-
piego previsto ed effettivo e delle sue caratteristiche di progetto;
b. la gestione della rimozione dall’esercizio dei veicoli e della chiusura al traffico dell’infrastruttura a scopo di manutenzione, qualora siano stati individuati guasti o criticità o
qualora le loro condizioni si deteriorino oltre i limiti dello stato operativo sicuro di cui alla lettera a);
c. la gestione del ritorno dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei sistemi allo stato operativo, con eventuali limitazioni d’uso in seguito alla manutenzione, al fine di
garantire uno stato operativo sicuro;
d. la gestione della strumentazione di monitoraggio e misurazione, al fine di garantire che sia idonea al suo scopo.
6.3.5 Per controllare le attività di informazione e comunicazione rilevanti per la sicurezza delle attività di gestione dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei sistemi,
l’organizzazione deve tenere in considerazione i seguenti aspetti:
a. lo scambio di informazioni all’interno dell’organizzazione o con parti esterne responsabili della manutenzione, in particolare per quanto riguarda malfunzionamenti o criticità
che interessino la sicurezza, incidenti, inconvenienti mancati incidenti ed eventuali limitazioni d’uso dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei sistemi;
b. la tracciabilità di tutte le informazioni necessarie, comprese le informazioni connesse alla lettera a);
c. l’istituzione e la tenuta di registri, compresa la gestione delle modifiche riguardanti la sicurezza dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei sistemi.
Cosa guardare:
• Informazioni relative al sistema di gestione dei beni materiali all’interno dell’SGS dell’organizzazione, ivi compresi i pertinenti collegamenti ad altri settori quali la valutazione del rischio, la
pianificazione operativa, la gestione delle modifiche e così via [6.3.1, 6.3.2, 6.3.5 a)-b)].
Fase di attuazione
• Prova dell’attuazione della gestione del rischio associato alla sicurezza, dell’esecuzione di test e processi di convalida relativamente alla costruzione/fabbricazione, alla messa in servizio del bene
materiale e alla sua prontezza operativa.
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6.3.3 L’organizzazione deve accertare che i suoi provvedimenti relativi alla gestione dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei sistemi siano, laddove applicabile, conformi a tutti i
requisiti essenziali disposti nelle pertinenti specifiche tecniche applicabili.
236
6.3.4 Al fine di controllare i rischi rilevanti per la fornitura di servizi di manutenzione devono essere tenuti in considerazione almeno i seguenti aspetti:
a. l’individuazione del fabbisogno di servizi di manutenzione al fine di mantenere i veicoli, le infrastrutture, gli impianti e i sistemi in uno stato operativo sicuro, sulla base dell’impiego
previsto ed effettivo e delle sue caratteristiche di progetto;
b. la gestione della rimozione dall’esercizio dei veicoli e della chiusura al traffico dell’infrastruttura a scopo di manutenzione, qualora siano stati individuati guasti o criticità o qualora le
loro condizioni si deteriorino oltre i limiti dello stato operativo sicuro di cui alla lettera a);
c. la gestione del ritorno dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei sistemi allo stato operativo, con eventuali limitazioni d’uso in seguito alla manutenzione, al fine di garantire
uno stato operativo sicuro;
d. la gestione della strumentazione di monitoraggio e misurazione, al fine di garantire che sia idonea al suo scopo.
6.3.5 Per controllare le attività di informazione e comunicazione rilevanti per la sicurezza delle attività di gestione dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei sistemi, l’organizza-
zione deve tenere in considerazione i seguenti aspetti:
a. lo scambio di informazioni all’interno dell’organizzazione o con parti esterne responsabili della manutenzione, in particolare per quanto riguarda malfunzionamenti o criticità che inte-
ressino la sicurezza, incidenti, inconvenienti mancati incidenti ed eventuali limitazioni d’uso dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei sistemi;
b. la tracciabilità di tutte le informazioni necessarie, comprese le informazioni connesse alla lettera a);
c. l’istituzione e la tenuta di registri, compresa la gestione delle modifiche riguardanti la sicurezza dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei sistemi.
>>>
6. GESTIONE DELL’INTERFACCIA E MONITORAGGIO DELLA CONFORMITÀ
6.3 GESTIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI, DEI VEICOLI, DELLE INFRASTRUTTURE, IMPIANTI E SISTEMI (segue)
Cosa guardare:
• Informazioni relative al sistema di gestione dei beni materiali all’interno del SGS dell’organizzazione, ivi compresi i pertinenti collegamenti ad altri settori quali la valutazione del rischio,
la pianificazione operativa, la gestione delle modifiche e così via [6.3.1, 6.3.2, 6.3.5 a)-b)].
Fase di funzionamento e manutenzione
• Prova di conformità costante con gli standard e i processi nonché della gestione dei rischi individuati;
• piani e procedure di manutenzione dei beni materiali;
• prova dell’esecuzione delle attività dell’organizzazione legate all’identificazione e all’eliminazione dei rischi;
• prova dei processi impiegati per segnalare e gestire qualsiasi problema di prestazione e le azioni correttive;
• prova dell’utilizzo della prestazione tendenziale rispetto alla vita strategica prevista di un bene materiale per la verifica della prestazione e la pianificazione dei rinnovi;
• processi di identificazione dei difetti e dei guasti e adozione delle azioni correttive;
• gestione di circostanze di emergenza o situazioni non routinarie che possano compromettere la sicurezza dei beni materiali;
• prova della valutazione della gestione dei beni materiali in caso di eventi notificabili e della gestione dei rischi condivisi alle interfacce.
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applicabile, conformi a tutti i requisiti essenziali disposti nelle pertinenti specifiche tecniche applicabili.
6.3.4 Al fine di controllare i rischi rilevanti per la fornitura di servizi di manutenzione devono essere tenuti in considerazione almeno i seguenti aspetti:
a. l’individuazione del fabbisogno di servizi di manutenzione al fine di mantenere i veicoli, le infrastrutture, gli impianti e i sistemi in uno stato operativo sicuro,
sulla base dell’impiego previsto ed effettivo e delle sue caratteristiche di progetto;
b. la gestione della rimozione dall’esercizio dei veicoli e della chiusura al traffico dell’infrastruttura a scopo di manutenzione, qualora siano stati individuati gua-
sti o criticità o qualora le loro condizioni si deteriorino oltre i limiti dello stato operativo sicuro di cui alla lettera a);
c. la gestione del ritorno dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei sistemi allo stato operativo, con eventuali limitazioni d’uso in seguito alla manuten-
zione, al fine di garantire uno stato operativo sicuro;
d. la gestione della strumentazione di monitoraggio e misurazione, al fine di garantire che sia idonea al suo scopo.
6.3.5 Per controllare le attività di informazione e comunicazione rilevanti per la sicurezza delle attività di gestione dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e
dei sistemi, l’organizzazione deve tenere in considerazione i seguenti aspetti:
a. lo scambio di informazioni all’interno dell’organizzazione o con parti esterne responsabili della manutenzione, in particolare per quanto riguarda malfun-
zionamenti o criticità che interessino la sicurezza, incidenti, inconvenienti mancati incidenti ed eventuali limitazioni d’uso dei veicoli, delle infrastrutture, degli
impianti e dei sistemi;
b. la tracciabilità di tutte le informazioni necessarie, comprese le informazioni connesse alla lettera a);
c. l’istituzione e la tenuta di registri, compresa la gestione delle modifiche riguardanti la sicurezza dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei sistemi.
Fase di rinnovo, smantellamento e dismissione Fase di rinnovo, smantellamento e dismissione Fase di rinnovo, smantellamento e dismissione Fase di rinnovo, smantellamento e dismissione
L’organizzazione conosce le condizioni delle L’organizzazione ha istituito un programma di Viene eseguito il monitoraggio della prestazione Quando viene effettuata la dismissione di
proprie infrastrutture o impianti o sistemi legati prove per la convalida e la messa in servizio tendenziale rispetto alla prestazione attesa (cfr. Fase infrastrutture o impianti o sistemi legati alla
alla sicurezza e, se questi si stanno deteriorando, per confermare che una nuova infrastruttura di funzionamento e manutenzione). sicurezza,l’organizzazione gestisce in modo
risponde adeguatamente sostituendoli o o impianto o sistema legato alla sicurezza è adeguato i rischi legati al ritiro dall’esercizio.
sottoponendoli a manutenzione. idoneo allo scopo e sicuro quando in esercizio
e in manutenzione; Se l’organizzazione estende
il ciclo di vita di una infrastruttura o impianto o
sistema legato alla sicurezza esistenti si procura le
informazioni appropriate in materia di sicurezza,
quali i dati storici, per assicurare che l’infrastruttura
o l’impianto o il sistema legato alla sicurezza
continuino a essere utilizzati in sicurezza.
Cosa guardare:
• Informazioni relative al sistema di gestione dei beni materiali all’interno dell’SGS dell’organizzazione, ivi compresi i pertinenti collegamenti ad altri settori quali la valutazione del rischio, la
pianificazione operativa, la gestione delle modifiche e così via [6.3.1, 6.3.2, 6.3.5 a)-b)].
Rinnovo, smantellamento e dismissione
• Prova dell’esistenza di processi di gestione dei rischi associati al rinnovo, allo smantellamento o dismissione dei beni materiali in base alla portata e alla natura dell’organizzazione.
• Prova dell’impiego di un approccio sistematico per affrontare i fattori umani e organizzativi in tutte le fasi del ciclo di vita della gestione dei beni materiali (6.3.1).
• Prova della conformità della documentazione operativa con i requisiti per la gestione (esercizio) e manutenzione ai limiti organizzativi e fisici, ad esempio interfacce organizzative, tecniche e
operative con infrastrutture vicine, interazioni con altre imprese o gestori dell’infrastruttura e così via (6.3.3).
• Informazioni che dimostrano come il richiedente si assicura che le proprie disposizioni sulla manutenzione siano conformi ai requisiti pertinenti (legislazione, norme ecc.) (6.3.3).
• Nel caso di beni materiali per i quali è richiesto un certificato di conformità in base alle normative UE o nazionali, una copia di tale certificato, corredato di una spiegazione del grado di
affidabilità nell’ambito dell’SGS [6.3.4 a)-d)].
• Informazioni sul modo in cui la parte di gestione dei documenti dell’SGS opera in relazione alla gestione dei beni materiali, ivi inclusa la prova del fatto che la documentazione sulla
manutenzione (procedure, istruzioni di lavoro, ecc.) viene aggiornata se e quando necessario [6.3.5 a)-c)].
• Prova della gestione di configurazione dei beni materiali per tutto il loro ciclo di vita, inclusi eventuali processi di gestione delle modifiche messi a punto per il trattamento delle riconfigurazioni
di base [6.3.5 c)].
>>>
6. GESTIONE DELL’INTERFACCIA E MONITORAGGIO DELLA CONFORMITÀ
6.3 GESTIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI, DEI VEICOLI, DELLE INFRASTRUTTURE, IMPIANTI E SISTEMI (segue)
CORRISPONDENTI REQUISITI EU/ITA/ANSFISA
AUTOSTRADE STRADE GALLERIE PONTI, VIADOTTI E CALVALCAVIA OPERE GEOTECNICHE E IDRAULICHE
242
AUTOMOBILISTI, FORMAZIONE GESTIONE DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI DI TRASPORTO CONTROLLO DELL’INCIDENTALITÀ SORVEGLIANZA DELLE INFRAZIONI,
SISTEMA SANZIONATORIO,
E RILASCIO/RINNOVO PATENTI VEICOLI E REVISIONI PERIODICHE PASSEGGERI/MERCI E COPERTURE ASSICURATIVE
AZIONE GIUDIZIARIA
244
applicabile, conformi a tutti i requisiti essenziali disposti nelle pertinenti specifiche tecniche applicabili.
6.3.4 Al fine di controllare i rischi rilevanti per la fornitura di servizi di manutenzione devono essere tenuti in considerazione almeno i seguenti aspetti:
a. l’individuazione del fabbisogno di servizi di manutenzione al fine di mantenere i veicoli, le infrastrutture, gli impianti e i sistemi in uno stato operativo sicuro,
sulla base dell’impiego previsto ed effettivo e delle sue caratteristiche di progetto;
b. la gestione della rimozione dall’esercizio dei veicoli e della chiusura al traffico dell’infrastruttura a scopo di manutenzione, qualora siano stati individuati gua-
sti o criticità o qualora le loro condizioni si deteriorino oltre i limiti dello stato operativo sicuro di cui alla lettera a);
c. la gestione del ritorno dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei sistemi allo stato operativo, con eventuali limitazioni d’uso in seguito alla manuten-
zione, al fine di garantire uno stato operativo sicuro;
d. la gestione della strumentazione di monitoraggio e misurazione, al fine di garantire che sia idonea al suo scopo.
6.3.5 Per controllare le attività di informazione e comunicazione rilevanti per la sicurezza delle attività di gestione dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti
e dei sistemi, l’organizzazione deve tenere in considerazione i seguenti aspetti:
a. lo scambio di informazioni all’interno dell’organizzazione o con parti esterne responsabili della manutenzione, in particolare per quanto riguarda malfun-
zionamenti o criticità che interessino la sicurezza, incidenti, inconvenienti mancati incidenti ed eventuali limitazioni d’uso dei veicoli, delle infrastrutture, degli
impianti e dei sistemi;
b. la tracciabilità di tutte le informazioni necessarie, comprese le informazioni connesse alla lettera a);
c. l’istituzione e la tenuta di registri, compresa la gestione delle modifiche riguardanti la sicurezza dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei sistemi.
Gestione delle modifiche alle infrastrutture, Gestione delle modifiche alle infrastrutture, Gestione delle modifiche alle infrastrutture, Gestione delle modifiche alle infrastrutture,
impianti e sistemi critici per la sicurezza impianti e sistemi critici per la sicurezza impianti e sistemi critici per la sicurezza impianti e sistemi critici per la sicurezza
Nei casi in cui intenda modificare la base di Qualora l’organizzazione modifichi la base di Le modifiche apportate alle basi di riferimento Le modifiche apportate alle basi di riferimento
configurazione delle proprie infrastrutture configurazione delle proprie infrastrutture prestabilite, alle condizioni operative oppure prestabilite, alle condizioni operative oppure al
o impianti o sistemi critici per la sicurezza, o impianti o sistemi critici per la sicurezza, al programma di manutenzione dei le programma di manutenzione di infrastrutture
l’organizzazione attua un processo di gestione l’operatore deve: infrastrutture o impianti o sistemi critici per la o impianti o sistemi critici per la sicurezza
delle modifiche per garantire una gestione • gestire i rischi derivanti dalle modifiche sicurezza non diminuiscono in alcun modo la aumentano la sicurezza delle operazioni di
efficace dei rischi associati alla sicurezza, apportate a dette infrastrutture o impianti o sicurezza delle operazioni di traffico. traffico.
istituendo basi di configurazione per tutte le sistemi critici per la sicurezza;
infrastrutture o impianti o sistemi critici per • tenere traccia delle informazioni pertinenti
la sicurezza con relativi software (siano essi legate ad ogni singolo componente;
integrati in sistemi esistenti o utilizzati come • convalidare i requisiti funzionali rispetto alle
programmi autonomi). specifiche e le misure di controllo del rischio;
• controllare il rilascio di elementi di
configurazione;
• assicurare che lo stato di tutte le
infrastrutture o impianti o sistemi critici
per la sicurezza sottoposti a gestione di
configurazione sia aggiornato.
245
Cosa guardare:
• In che modo l’Organizzazione gestisce le modifiche alle infrastrutture, impianti e sistemi critici per la sicurezza
>>>
6. GESTIONE DELL’INTERFACCIA E MONITORAGGIO DELLA CONFORMITÀ
6.3 GESTIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI, DEI VEICOLI, DELLE INFRASTRUTTURE, IMPIANTI E SISTEMI (segue)
CORRISPONDENTI REQUISITI EU/ITA/ANSFISA
AUTOSTRADE STRADE GALLERIE PONTI, VIADOTTI E CALVALCAVIA OPERE GEOTECNICHE E IDRAULICHE
246
AUTOMOBILISTI, FORMAZIONE GESTIONE DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI DI TRASPORTO CONTROLLO DELL’INCIDENTALITÀ SORVEGLIANZA DELLE INFRAZIONI,
SISTEMA SANZIONATORIO,
E RILASCIO/RINNOVO PATENTI VEICOLI E REVISIONI PERIODICHE PASSEGGERI/MERCI E COPERTURE ASSICURATIVE
AZIONE GIUDIZIARIA
247
248
applicabile, conformi a tutti i requisiti essenziali disposti nelle pertinenti specifiche tecniche applicabili.
6.3.4 Al fine di controllare i rischi rilevanti per la fornitura di servizi di manutenzione devono essere tenuti in considerazione almeno i seguenti aspetti:
a. l’individuazione del fabbisogno di servizi di manutenzione al fine di mantenere i veicoli, le infrastrutture, gli impianti e i sistemi in uno stato operativo sicuro,
sulla base dell’impiego previsto ed effettivo e delle sue caratteristiche di progetto;
b. la gestione della rimozione dall’esercizio dei veicoli e della chiusura al traffico dell’infrastruttura a scopo di manutenzione, qualora siano stati individuati gua-
sti o criticità o qualora le loro condizioni si deteriorino oltre i limiti dello stato operativo sicuro di cui alla lettera a);
c. la gestione del ritorno dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei sistemi allo stato operativo, con eventuali limitazioni d’uso in seguito alla manuten-
zione, al fine di garantire uno stato operativo sicuro;
d. la gestione della strumentazione di monitoraggio e misurazione, al fine di garantire che sia idonea al suo scopo.
6.3.5 Per controllare le attività di informazione e comunicazione rilevanti per la sicurezza delle attività di gestione dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti
e dei sistemi, l’organizzazione deve tenere in considerazione i seguenti aspetti:
a. lo scambio di informazioni all’interno dell’organizzazione o con parti esterne responsabili della manutenzione, in particolare per quanto riguarda malfun-
zionamenti o criticità che interessino la sicurezza, incidenti, inconvenienti mancati incidenti ed eventuali limitazioni d’uso dei veicoli, delle infrastrutture, degli
impianti e dei sistemi;
b. la tracciabilità di tutte le informazioni necessarie, comprese le informazioni connesse alla lettera a);
c. l’istituzione e la tenuta di registri, compresa la gestione delle modifiche riguardanti la sicurezza dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei sistemi.
Applicazione di metodi comuni di sicurezza Applicazione di metodi comuni di sicurezza Applicazione di metodi comuni di sicurezza Applicazione di metodi comuni di sicurezza
Esiste un processo/una procedura per Esiste un processo/una procedura per Esiste un processo/una procedura per Esiste un processo/una procedura per
il monitoraggio utilizzato/a dai soggetti il monitoraggio utilizzato/a dai soggetti il monitoraggio utilizzato/a dai soggetti il monitoraggio utilizzato/a dai soggetti
incaricati della manutenzione per verificare incaricati della manutenzione per verificare incaricati della manutenzione per verificare incaricati della manutenzione per verificare
l’applicazione dei metodi comuni di sicurezza l’applicazione dei metodi comuni di sicurezza l’applicazione dei metodi comuni di sicurezza l’applicazione dei metodi comuni di sicurezza
sulla valutazione del rischio e dei metodi sulla valutazione del rischio e dei metodi sulla valutazione del rischio e dei metodi sulla valutazione del rischio e dei metodi
comuni di sicurezza sul monitoraggio, a comuni di sicurezza sul monitoraggio, a comuni di sicurezza sul monitoraggio, comuni di sicurezza sul monitoraggio, a
seconda dei casi (ossia, se richiesto dalla legge seconda dei casi (ossia, se richiesto dalla a seconda dei casi (ossia, se richiesto dalla seconda dei casi (ossia, se richiesto dalla legge
e/o in virtù di accordi contrattuali). legge e/o in virtù di accordi contrattuali). legge e/o in virtù di accordi contrattuali). e/o in virtù di accordi contrattuali).
Cosa guardare:
• In che modo l’Organizzazione applica i metodi comuni per la sicurezza
>>>
6. GESTIONE DELL’INTERFACCIA E MONITORAGGIO DELLA CONFORMITÀ
6.3 GESTIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI, DEI VEICOLI, DELLE INFRASTRUTTURE, IMPIANTI E SISTEMI (segue)
CORRISPONDENTI REQUISITI EU/ITA/ANSFISA
AUTOSTRADE STRADE GALLERIE PONTI, VIADOTTI E CALVALCAVIA OPERE GEOTECNICHE E IDRAULICHE
250
AUTOMOBILISTI, FORMAZIONE GESTIONE DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI DI TRASPORTO CONTROLLO DELL’INCIDENTALITÀ SORVEGLIANZA DELLE INFRAZIONI,
SISTEMA SANZIONATORIO,
E RILASCIO/RINNOVO PATENTI VEICOLI E REVISIONI PERIODICHE PASSEGGERI/MERCI E COPERTURE ASSICURATIVE
AZIONE GIUDIZIARIA
a. garantire che i veicoli, le infrastrutture, gli impianti e i sistemi siano utilizzati per lo scopo previsto e mantengano contemporaneamente uno stato operativo sicuro e il
livello di prestazione atteso;
b. gestire i veicoli, le infrastrutture, gli impianti e i sistemi in condizioni operative normali, degradate e di emergenza;
c. individuare il più rapidamente possibile i casi di non conformità con i requisiti operativi prima o durante l’impiego dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei
sistemi, compresa l’applicazione di limitazioni all’uso nel modo appropriato a garantirne uno stato operativo sicuro.
252
6.3.3 L’organizzazione deve accertare che i suoi provvedimenti relativi alla gestione dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei sistemi siano, laddove applicabile,
conformi a tutti i requisiti essenziali disposti nelle pertinenti specifiche tecniche applicabili.
6.3.4 Al fine di controllare i rischi rilevanti per la fornitura di servizi di manutenzione devono essere tenuti in considerazione almeno i seguenti aspetti:
a. l’individuazione del fabbisogno di servizi di manutenzione al fine di mantenere i veicoli, le infrastrutture, gli impianti e i sistemi in uno stato operativo sicuro, sulla
base dell’impiego previsto ed effettivo e delle sue caratteristiche di progetto;
b. la gestione della rimozione dall’esercizio dei veicoli e della chiusura al traffico dell’infrastruttura a scopo di manutenzione, qualora siano stati individuati guasti o criti-
cità o qualora le loro condizioni si deteriorino oltre i limiti dello stato operativo sicuro di cui alla lettera a);
c. la gestione del ritorno dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei sistemi allo stato operativo, con eventuali limitazioni d’uso in seguito alla manutenzione, al
fine di garantire uno stato operativo sicuro;
d. la gestione della strumentazione di monitoraggio e misurazione, al fine di garantire che sia idonea al suo scopo.
6.3.5 Per controllare le attività di informazione e comunicazione rilevanti per la sicurezza delle attività di gestione dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei
sistemi, l’organizzazione deve tenere in considerazione i seguenti aspetti:
a. lo scambio di informazioni all’interno dell’organizzazione o con parti esterne responsabili della manutenzione, in particolare per quanto riguarda malfunzionamenti o
criticità che interessino la sicurezza, incidenti, inconvenienti mancati incidenti ed eventuali limitazioni d’uso dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei sistemi;
b. la tracciabilità di tutte le informazioni necessarie, comprese le informazioni connesse alla lettera a);
c. l’istituzione e la tenuta di registri, compresa la gestione delle modifiche riguardanti la sicurezza dei veicoli, delle infrastrutture, degli impianti e dei sistemi.
Cosa guardare:
• In che modo l’Organizzazione applica l’integrazione dei fattori umani e organizzativi
>>>
6. GESTIONE DELL’INTERFACCIA E MONITORAGGIO DELLA CONFORMITÀ
6.3 GESTIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI, DEI VEICOLI, DELLE INFRASTRUTTURE, IMPIANTI E SISTEMI
CORRISPONDENTI REQUISITI EU/ITA/ANSFISA
AUTOSTRADE STRADE GALLERIE PONTI, VIADOTTI E CALVALCAVIA OPERE GEOTECNICHE E IDRAULICHE
254
AUTOMOBILISTI, FORMAZIONE GESTIONE DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI DI TRASPORTO CONTROLLO DELL’INCIDENTALITÀ SORVEGLIANZA DELLE INFRAZIONI,
SISTEMA SANZIONATORIO,
E RILASCIO/RINNOVO PATENTI VEICOLI E REVISIONI PERIODICHE PASSEGGERI/MERCI E COPERTURE ASSICURATIVE
AZIONE GIUDIZIARIA
È presente un sistema di gestione per ogni I sistemi di gestione della manutenzione I sistemi di gestione della manutenzione I sistemi di gestione della manutenzione delle
componente omogenea in cui è possibile delle componenti omogenee sono delle componenti omogenee sono in grado componenti omogenee sono completamente
suddividere l’infrastruttura e gli impianti e per la adeguati alla dimensione e alla complessità di mantenere gli stessi in uno stato operativo automatizzati e connessi ad una rete di
gestione della manutenzione dei veicoli. dell’organizzazione. sicuro nel tempo. monitoraggio che genera informazioni al fine
di pianificare gli interventi di manutenzione
nel tempo.
256
Cosa guardare:
• Pavement mangement system
• Bridge management system
• Road management system
• Tunnel management system
• Vehicle management system
AUTOMOBILISTI, FORMAZIONE GESTIONE DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI DI TRASPORTO CONTROLLO DELL’INCIDENTALITÀ SORVEGLIANZA DELLE INFRAZIONI,
SISTEMA SANZIONATORIO,
E RILASCIO/RINNOVO PATENTI VEICOLI E REVISIONI PERIODICHE PASSEGGERI/MERCI E COPERTURE ASSICURATIVE
AZIONE GIUDIZIARIA
258 259
Ministero dell’Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza Finco
Agenzia Certing del Consiglio Nazionale degli Ingegneri Conforma - Associazione organismi certificazione ispezione prove taratura
Rete delle Professioni Tecniche Assotic
Associazione Oice IIS Cert
Uni TÜV Italia srl - TÜV SÜD Group
Accredia Italcertifier
Automobile Club d’Italia Bureau Veritas Italia
Consorzio Fabre Certifer
Consorzio ReLuis ISARail
Sindar RINA Services
Rete Ferroviaria Italiana RINA Check
Aiscat
Anas SUPPORTO AMMINISTRATIVO AI TAVOLI TECNICI
Conferenza Regioni e Province autonome Deloitte
Unione delle Provincie d’Italia
Associazione Nazionale Comuni Italiani
Regione Lombardia
Regione Lazio - Astral
Regione Campania Acamir
Regione del Veneto
Regione Emilia Romagna
Regione Piemonte
Regione Puglia
Regione Toscana
Regione Calabria
Regione Liguria
Regione Marche
Regione Abruzzo
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Regione Umbria
Regione Basilicata
Regione Molise
Regione Autonoma Valle d’Aosta
260 261
ANSFISA - Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e
Autostradali - istituita il 28 settembre 2018 con il decreto Genova dopo il crollo del ponte
Morandi, è operativa dal 30 novembre 2020.
Ha il compito di promuovere la sicurezza e vigilare sulle infrastrutture ferroviarie, stradali,
autostradali e sugli impianti fissi (metropolitane, funivie, seggiovie, tramvie, scale mobili,
tapis roulant e ascensori pubblici).
ANSFISA mira ad attuare un moderno concetto di sicurezza, mettendo in campo azioni proat-
tive ed evolutive per garantire il miglioramento della qualità delle infrastrutture di trasporto
terrestre e, quindi, una mobilità più fluida e diretta a tutti i cittadini sul territorio nazionale.
ANSFISA punta anche a promuovere un crescente coinvolgimento dei gestori delle infrastrut-
ture e delle aziende di trasporto che sono i soggetti responsabili della sicurezza, e che hanno
il compito di definire Sistemi di Gestione della Sicurezza (SGS) efficaci e prevedere le modalità
di programmazione e attuazione delle attività di manutenzione e di controllo dei rischi.
L’Agenzia svolge inoltre attività di verifica sul campo sullo stato delle infrastrutture e dei vei-
coli ferroviari attraverso ispezioni a campione e organizza audit di sistema per controllare
l’operato dei gestori e degli operatori sull’efficacia delle azioni previste e implementate a
tutela della sicurezza.