Arimane e La Gemeinwesen

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Omar Wisyam Arimane e la Gemeinwesen

La dialettica moderna consiste nell'incredibile abilit di predicare il Bene del Ma le

C' un libro che conclude definitivamente gli anni Settanta in Italia. Un libro di una disperazione perfetta, quindi poetica, il cui sottotitolo recita: non avere pi niente - da perdere pi niente da sperare pi niente da temere. Si tratta di La cas di Arimane di Domenico Ferla, pubblicato nel gennaio 1979 dalle edizioni Erba vo glio. Domenico Ferla, con lo pseudonimo anagrammato di Nicomede Folar aveva curato nel 1976, con Dettori, l'edizione italiana de Il capitale totale (edizioni Dedalo) un a raccolta di testi di Jacques Camatte proposta con un altro titolo, Capitale e G emeinwesen, rifiutato dall'editore e scritto per Programma Comunista alcuni saggi che piacquero ad Amadeo Bordiga, come si legge in quarta di copertina. I poemi manichei che rapporto mantengano con la Gemeinwesen fatto curioso e interr ogativo.

La casa di Arimane il mondo retto dal male, poeticamente il Mondo Casa Reale di Ari mane, Reggia di Arimane, e presuntuosa cosa parlare di Arimane, sapersi in Casa dell 'Impiccatore a parlare della corda che tutti quanti c'impicca (l'unica immagine d el libro, ad aprire la collezione di versi, quella di un disegno a penna di Dirk Barendsz degli anabattisti impiccati a Mnster). La lirica maggiore, e l'ultima, L a Forca.In essa si dice: Io constato nella realt un irriducibile dualismo il Male a una parte ci che e non dovrebbe essere dall'altra parte il Bene verso il quale aspira il nostro vero Io. Dunque il Male non solo deficienza del Bene il Male un a realt opposta al Bene positivamente. Se il male positivamente irriducibile e irr cibilmente positivo, il bene non pu essere questa realt, ma sogno e illusione che ha sostenuto gli eretici davanti alla morte. Di nulla c' da disperare congediamoci finiamo di morire facciamola finita questa ostra morte che chiamiamo vita. Dunque non si tratta che di lasciarsi morire: bell o lasciarsi morire di fame si muore lentamente tranquillamente come si spegne un a candela. Il digiuno, scrive il poeta, ti rende libero e lucido, ma l'ultimo verso del libro sarcastico chiude: se non fosse per lo smog che respiri.

Una delle liriche pi brevi quella che offre i versi al sottotitolo e s'intitola Ni ente. In questa si dice che certo che chi vince sar sempre il peggiore l'ultimo se olo il pi tirannico il pi calamitoso; da ci consegue che per morir lieti si d perso ogni speranza e ogni timore, giacch il MALE eterno, come si conclude Tre coron e, e il Bene ito in fumo (Due Principi). Nicomede Folar personaggio di alcune delle liriche: pervenuto a quel punto della vita in cui comincia a declinare, a la Vita Contemplativa mi sono da le Azioni d el Mondo ritirato, quasi da tempesta in porto, sicuro porto contro i Mali che, v ivendo, potrebbero sopravvenire.

In Trofeo di antica Guerra scrive che Quel che mi rese attonito sopra modo fu il ve dere che ciascuno nasce per morire dopo aver confessato d'essere sempre stato avid o di Sapere, perch il il farsi ottimi altro non che molto odiare il Male e molto c ere (Albigesi).

La prima poesia contiene un invito che non sia il lasciarsi morire, o meglio, ch e lo precede, laddove scritto aportez le boucal del moscatel e la Canapa Indiana. Serviranno a sopportare temporaneamente il mondo ove domina l'ottimismo militante; dove, in effetti, il pessimismo anarchico o il dualismo gnostico ovvero la diale ttica negativa sarebbe impopolare.

Infine, Tale l'Uomo: l'Animale Uomo. Morta Materia, la Specie che si riproduce e ltiplica perch il cazzo la passione predominante nella Specie Umana (Due Principi) he altrettanto gode nel distruggere il bioma universale (tutta la terra vive nella guerra), poich Sempre i Mortali uccidono e si uccidono, annoiando l'Universo, quest il morbo della Specie Umana, la Specie Homo Insipiens: una sola OUSIA malvagia, - u a sola UMANA NATURA divisa in due giuridiche Persone: - il Maschio e la Femmina (F u). Nella poesia Simbolo di Fede, Domenico Ferla scrive: Io credo in una sola Specie Um ana Madre e creatrice di tutti i Mali sia spirituali sia materiali, - e all'unic o suo Figlio, il Lavoro, - e ai Sacrifici umani per cui l'Umanit si costituisce i n Comunit per la Realizzazione ideale dell'Assoluto Male. E cos sia. Curioso l'accenno alla Comunit; e la Gemeinwesen di Camatte? Il comunismo del bordi ghista Ferla (Folar) si era dissolto davvero tutto nel leopardiano inno incompiu to ad Arimane?

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