Ed.3 C
Ed.3 C
Ed.3 C
Data: 17/01/2012
TFO
Norma valida per i disegni LEGACY realizzati prima dello Standard ASME
Classe
UTILIZZATORI :
P&PE
B.U.
C
Qualità
Suppliers
Mod.
Supervisore
Gestore
3
FINALITA’ DELLA NORMA
Definire la classificazione, la funzione e l'identificazione a disegno dei punti di riferimento del veicolo e
Edizione
deiloroderivaticommerciali.
Definire le caratteristiche dimensionali e le tolleranze di fori, asole e superfici su scocca per riferimenti
primari e complementari.
AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A. IN CASO DI CONTENZIOSO L’UNICO RIFERIMENTO
ADVANCED ENGINEERING - INNOVATION & METHODOLOGIES
VALIDO E’ L’EDIZIONE ITALIANA.. NEL CASO IN CUI L’EDIZIONE ITALIANA SIA ASSENTE O NON AGGIORNATA IL
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO' ESSERE RIPRODOTTO NÈ PORTATO A CONOSCENZA DI TERZI SENZA
= 19/06/03 Edizione 1 - Nuova. (Annulla e Sostituisce le Norme 00219, 00220 e 00221). (FD)
A 11/05/07 Variato riferimento normativo da Norma 00218 a 07243 ai §§ 2.1, 2.1.1 e 2.2.1. (FD)
MANUFACTURING - *
IN CASO DI STAMPA LA COPIA E' DA RITENERSI NON CONTROLLATA, PERTANTO, E' NECESSARIO VERIFICARE L'AGGIORNAMENTO NELL'APPOSITO SITO WEB
Ente gestore
1
GENERALITÀ
Scopo dei punti di riferimento (fori o superfici) è quello di consentire un corretto posizionamento del
componente o della scocca completa, al fine della sua costruzione, assemblaggio e controllo
dimensionale (sia in produzione che in assistenza).
I punti di riferimento si suddividono in: primari (§ 2.1), complementari (§ 2.2) ed ausiliari (§ 2.3).
Qualora la scelta tra due riferimenti possibili sia indifferente, il riferimento più importante sarà:
-- sul lato destro
-- il più basso
-- quello anteriore.
Qualora il riferimento sia un foro, ricavato da un elemento di lamiera stampata, il suo asse dovrà
essere parallelo alla direzione di stampaggio o inclinato di un angolo "a" definito sugli standard, in
mancanza dei quali deve essere : -3 ≤ α ≤ 3.
La presente norma ha altresì lo scopo di definire il tipo di esecuzione e le dimensioni dei fori/asole e
relative tolleranze utilizzati come riferimenti primari e complementari.
Qualora non sia possibile utilizzare fori/asole, le caratteristiche delle superfici e dei profili da utilizzare
per materializzare su carrozzeria i punti di riferimento primari e complementari, sono definite al § 2.1
della presente.
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2
INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI DI RIFERIMENTO, PRIMARI, COMPLEMENTARI ED AUSILIARI
Per ogni vettura di nuova progettazione, in anticipo rispetto alla progettazione dell'attrezzatura, ed in
collaborazione con le tecnologie interessate dalle quali si dovrà ottenere visto di approvazione,
devono essere emessi dall'U.T. Progettazione un complessivo schematico generale od una serie di
VALIDO E’ RAPPRESENTATO DALL’EDIZIONE INGLESE.
schemi che riportano i principali gruppi di scomposizione fisica della scocca e, per ciascuno di essi, la
posizione dei punti di riferimento per il collaudo e per il posizionamento nell'attrezzatura e la terna
orientata degli assi cui sono riferiti; i disegni costruttivi dei pezzi sui quali sono ricavati i riferimenti
RISERVATO
I punti di riferimento primari, salvo impedimento contrario, si devono materializzare sulla scocca con
fori/ asole o superfici riportate ai §§ 4 e 5.
Devono essere definiti come indicato nei punti seguenti e devono essere utilizzati preferibilmente i dia-
metri 16,3 mm e 25,4 mm.
2.1.1
Individuazione su disegno
In Fig. 1 è riportato il simbolo da utilizzare per individuare sul disegno i punti di riferimento primari
necessari al corretto posizionamento del componente o della scocca completa, al fine della sua
costruzione, assemblaggio e controllo dimensionale.
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RISERVATO
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Pag.
Modif. C
6
Foglio 1
2.2
Punti di riferimento COMPLEMENTARI
Sono punti, materializzati sul componente con fori, asole o superfici, riferiti al sistema di riferimento
tridimensionale, che hanno lo scopo di consentire un corretto posizionamento del componente al fine
della sua costruzione, assemblaggio e controllo dimensionale.
I punti devono essere scelti tenendo in evidenza che, nel flusso produttivo, le misurazioni devono
essere eseguite con lo scopo primario di controllare se il componente formato in una stazione è
idoneo ad essere montato in quella successiva.
Le zone da controllare a questo scopo sono quelle nelle quali il componente sarà unito ad altri
elementi nella successiva operazione.
a) di controllo che il componente venga fornito in condizioni di tolleranza tali, nelle parti di
accoppiamento, da poter essere sicuramente accettato dalle attrezzature successive, senza
compromettere il ritmo di produzione,
b) di controllo del componente al fine di una messa a punto dell'attrezzatura che lo forma.
A tale scopo è necessario che i riferimenti e le chiusure dei mezzi di controllo (MDC) siano nella
medesima posizione di quelli impiegati nell'attrezzatura successiva nel ciclo di fabbricazione.
Ogni riferimento deve essere mantenuto, nelle successive operazioni di assemblaggio, fin quando
risulti tecnicamente utile e possibile mantenerlo.
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Ogni foro di riferimento primario deve sempre essere indicato nei suoi sottogruppi/elementi, con il sim-
bolo identificativo del primario anche se è utilizzato come riferimento "complementare".
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I punti di riferimento complementari, salvo impedimento contrario, si devono materializzare sulla
scocca con fori/asole o superfici riportate ai §§4e5utilizzando preferibilmente i diametri contrassegnati
con un'asterisco (*) e sono rappresentati a disegno come indicato nei punti seguenti.
Il simbolo deve essere completato con la inscrizione delle lettere X e/o Y e/o Z che vincolano la
posizione del punto rispetto al sistema di riferimento tridimensionale (Norma 07243).
Qui è riportato un esempio di designazione di un punto di riferimento primario vincolato rispetto agli
assi X e Z (Fig. 5):
2.2.2
Superfici utilizzate per costruire i riferimenti
Le superfici ed i profili dei componenti di carrozzeria utilizzati per materializzare i punti di riferimento
complementari/ausiliari devono essere, per quanto possibile, superfici piane o profili rettilinei.
Questi riferimenti ausiliari sono indispensabili per componenti di grandi dimensioni o contenenti parti
facilmente deformabili.
Nella fase di controllo dovranno essere specificati quali punti possono essere bloccati o quali solo
usati come appoggio specificando a fianco del simbolo le coordinate e l'indicazione di solo
contenimento.
I punti di riferimento ausiliari, salvo impedimento contrario, si devono materializzare sulla scocca
come appoggi o contenimenti e sono rappresentati a disegno come indicato nei punti seguenti.
2.3.1
Individuazione su disegno
Devono essere contrassegnati con il simbolo indicato in Fig. 7
solo i punti di riferimento ausiliari necessari per assicurare l'uni-
vocità del posizionamento del componente o della scocca com-
pleta su calibro ed attrezzatura.
2.3.2
Superfici utilizzate per costruire i riferimenti
Vedere §2.2.2 .
2.4
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Indicazioni a Disegno dei Punti di Riferimento
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N.B. : - Per ogni punto di riferimento deve essere eseguita la relativa sezione.
- Ogni punto di riferimento deve riportare le tre coordinate per la sua corretta posizione.
2.4.1
Definizione Punti di riferimento su elemento sciolto
2.4.2
Definizione Punti di riferimento utilizzati per controllo
Quando viene definito che un punto di riferimento è utilizzabile anche
come sistema di azzeramento per il controllo dell'elemento (sia
elemento sciolto che sottogruppo o complessivo), questo deve essere
riportato graficamente sul disegno aggiungendo un asterisco (Fig. 9).
Sopra il cartiglio del disegno dovrà essere riportataladicitura"I punti
individuati con il simbolo suddetto servono per il controllo". Nei casi in
cui per motivi tecnici si renda necessario definire un Punto di riferimento
specifico solo per il controllo.
Se per motivi tecnici risultasse necessario definire uno o più punti di riferimento specifici per la
riferimentazione di un sottogruppo (pertanto non comuni con quelli sciolti), procedere come descritto
al § 2.4.1 aggiungendo l'indicazione dell'elemento di appartenenza.
Per definire dei punti di riferimento da utilizzare per il controllo, vale quanto espresso al § 2.4.2 .
2.4.4
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esso devono essere esclusivamente quelli degli elementi sciolti e sottogruppi necessari per il vincolo
dei medesimi nella fase di assemblaggio del complessivo, dovranno riportare l'identificativo dell'ele-
mento di appartenenza, in esteso, o come riferimento della tabella caricamenti.
VALIDO E’ RAPPRESENTATO DALL’EDIZIONE INGLESE.
RISERVATO
Se per motivi tecnici risultasse necessario definire uno o più punti di riferimento specifici per la
riferimen-tazione del complessivo (pertanto non comuni con quelli sciolti), procedere come descritto al
§ 2.4.1 aggiungendo l'indicazione dell'elemento di appartenenza.
Per definire dei punti di riferimento da utilizzare per il controllo, vale quanto espresso al § 2.4.2 .
• I riferimenti di un elemento/complessivo non possono essere due fori ma sempre foro e asola per
evitare tensionamenti ed incastri
o o
devono essere tranciati a 90 ±1 rispetto alla superficie e giacere su piani paralleli ai reticoli.
Eventuali deroghe e/o violazioni alla norma dovranno essere gestite secondo la procedura 07200.
Per gli elementi sopra elencati, se in violazione, necessita riportare a disegno l'inclinazione dell'asse di
stampaggio, la posizione della superficie interessata rispetto al reticolo e la dimensione reale del foro.
Tali informazioni consentono la realizzazione di perni di riferimento attrezzatura adeguati ai fori
realizzati.
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4.1
Caratteristiche dimensionali
Le caratteristiche dimensionali sono specificate in Fig. 10 e prospetto 1.
18.3 18.15
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO' ESSERE RIPRODOTTO NÈ PORTATO A CONOSCENZA DI TERZI SENZA
40.4 40.25
(*) : Diametri consigliati
RISERVATO
NOTA: Per fori primari su lamiera con spessori inferiori a 1,5 mm è consigliabile l'utilizzo di fori risvoltati
con risvolto min. di 2 mm.
4.2
Caratteristiche di controllo/progetto
Valgono le prescrizioni riportate al § 3 .
NOTA: Eventuali deroghe e/o violazioni alla norma dovranno essere gestite secondo la procedura 07200.
4.3
Indicazioni a disegno
Sulla linea di quota (o suo prolungamento) del diametro del foro devono essere riportate nell'ordine: il
simbolo "Ø", la dimensione del diametro "d", la lettera che identifica la classe di tolleranza e separato
da un trattino "-" il riferimento alla presente norma.
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5.1
Caratteristiche dimensionali
Le caratteristiche dimensionali sono specificate in Fig. 11 e Prospetti 3 e 4
Fig. 11
Prospetto 3
35,4 35,25
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Prospetto 4
R
Scostamenti Limite
Nom. Toll.
VALIDO E’ RAPPRESENTATO DALL’EDIZIONE INGLESE.
1 ± 0,1
NOTA : Per fori primari è consigliabile l’utilizzo su lamiere con spessori non inferiori a 1,5 mm
5.2
RISERVATO
Caratteristiche di controllo/progetto
Ved. § 4.2 .
NOTA : Eventuali deroghe e/o violazioni alla norma dovranno essere gestite secondo la procedura
07200
5.3
Indicazioni a disegno
Sulla linea di quota (o sul suo prolungamento) della dimensione del foro devono essere riportate
nell’ordine : il simbolo, la dimensione del lato (a), la lettera che identifica la classe di tolleranza e
separato da un trattino ( - ) il riferimento alla presente norma.
6
ASOLE DI CARROZZERIA "CLASSE R" (RIFERIMENTI PRIMARI E COMPLEMENTARI)
6.1
Caratteristiche dimensionali
Le caratteristiche dimensionali sono specificate in Fig. 12 e prospetto 5.
Fig. 12
Prospetto 5
a b
Utilizzo a 2 vie
6.7x10.2 (*) 6.55
7.2 x 11.3 7.05
8.2x12.3 (*) 8.05
10.2 x 14.3 10.05
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12.3x18.3 (*) 12.15
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14.3x20.3 ± 0.1 +2 14.15 ± 0.01
18.3x24.4 18.15
18.3x24.4 18.15x24.25
20.4x26.4 (*) 20.25x26.25
22.4x28.4 22.25x28.25
25.4x31.4 (*) 25.25x31.25
30.4 x 40.4 (*) 30.25 x 40.25
(*) : Diametri consigliati
6.2
Caratteristiche di controllo/progetto
Ved. § 4.2 .
6.3
Indicazioni a disegno
Sulla linea di riferimento che termina con una freccia sul contorno dell'asola devono essere riportate
nell'ordine: la dicitura "Asola", tra parentesi la dimensione maggiore "b", il segno "x" e la dimensione
minore "a", dopo le parentesi la classe di tolleranza (riferita alla dimensione "a") e separato da un
trattino "-" il riferimento alla presente norma.
7
FORI TONDI DI CARROZZERIA "CLASSE ASKF" (RIFERIMENTI PRIMARI E COMPLEMENTARI)
PER MODELLI NUOVI IN COMUNE CON GM/OPEL
7.1
Caratteristiche dimensionali
Le caratteristiche dimensionali sono specificate in Fig. 13 e prospetto 6
Fig. 13
Prospetto 6
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35.1 35
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40.1 40
NOTA : Per fori primari su lamiera con spessori inferiori a 1,5 mm è consigliabile l'utilizzo di fori risvoltati
con risvolto min. di 2 mm.
NOTA - Eventuali deroghe e/o violazioni alla norma dovranno essere gestite secondo la
procedura 07200.
7.3
Indicazioni a disegno
Sulla linea di quota (o suo prolungamento) del diametro del foro devono essere riportate nell'ordine: il
simbolo "Ø", la dimensione del diametro "d", la lettera che identifica la classe di tolleranza e separato
da un trattino "-" il riferimento alla presente norma.
8
ASOLE DI CARROZZERIA "CLASSE ASKF" (RIFERIMENTI PRIMARI E COMPLEMENTARI) PER
MODELLI NUOVI IN COMUNE CON GM/OPEL
8.1
Caratteristiche dimensionali
Le caratteristiche dimensionali sono specificate in Fig. 14 e prospetto 7.
Fig. 14
Prospetto 7
NOTA : Per fori primari su lamiera con spessori inferiori a 1,5 mm è consigliabile l'utilizzo di fori risvoltati
con risvolto min. di 2 mm.
(*) Valori richiesti da Fiat in sostituzione alle specifiche ASKF OPEL; da condividere per utilizzosu progetti
comuni. I valori originali richiesti sulle specifiche ASKF sono 13.1 x 15.7 per l'asola a due vie e di 13.1 x 16.1 per
l'asola a4 viecon perno 13x16.
8.2
Caratteristiche di controllo/progetto
Ved. § 4.2 .
8.3
Indicazioni a disegno
Sulla linea di riferimento che termina con una freccia sul contorno dell'asola devono essere riportate
nell'ordine: la dicitura "Asola", tra parentesi la dimensione maggiore "b", il segno "x" e la dimensione
minore "a", dopo le parentesi la classe di tolleranza (riferita alla dimensione "a") e separato da un
trattino "-" il riferimento alla presente norma.
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